TEST DURATA 108 - Dimsport
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102<br />
<strong>TEST</strong> DI <strong>DURATA</strong><br />
CITROËN C1 - PEUGEOT 107 - TOYOTA AYGO 6<br />
o turno<br />
ore 13,40 - 14,00<br />
Le tre gemelline nella percorrenza della Curva Mare: un appoggio lunghissimo dove<br />
le Yokohama non hanno mai mollato pur manifestando un’evidente deriva con la<br />
complicità di un assetto non sportivo. Per sviluppare una buona velocità in rettifilo<br />
è indispensabile percorrere questa svolta in terza marcia, cercando di accelerare<br />
prima possibile e lasciando scorrere la vettura verso l’esterno della curva, per<br />
poi tagliare la Variante Lampo in pieno.<br />
Claudio Galiena su Citroen C1<br />
Finalmente riesco a salire su quella che, dalle chiacchiere ai box,<br />
sembra essere la più veloce! L’inversione dei pneumatici sembra<br />
aver ridato vita alle vetture che ora possono contare su gomme<br />
fresche all’avantreno e usurate al retrotreno; ciò consente una<br />
guida più divertente e redditizia. In questa nuova configurazione perciò inizio a<br />
spingere ed effettivamente la C1 va come un treno! Regolare e prestante sembra<br />
non fare meno caso alle temperature torride che stanno mettendo alla prova anche<br />
noi tester “belli intutati” nell’abitacolo. La Citroën esce dalle esse come un “fulmine”<br />
rispetto alle sorelle e allunga alla<br />
grande. L’assetto non presenta<br />
grandi differenze e la frenata è<br />
ottima come sulle altre. Vantando<br />
quindi un cospicuo vantaggio<br />
prestazionale rispetto alle<br />
gemelle non può che essere la<br />
più veloce, e così anch’io vado<br />
alla ricerca del tempone che alla<br />
fine arriva. Il migliore della<br />
giornata… va bene, ora posso<br />
anche rallentare!<br />
Percorrenza<br />
a velocita’ costante (8)<br />
Vista l’abbondante deriva, la leggerezza del veicolo e la scarsa potenza a<br />
disposizione, il tratto da percorrere a velocità costante è ridotto quasi a<br />
zero: accelerare prima possibile, lasciando scivolare la vettura verso il<br />
cordolo esterno, è l’unica strategia da seguire.<br />
ELABORARE <strong>108</strong><br />
Lorenzo Baroni su Peugeot 107<br />
Salgo sulla 107 dopo le modifiche effettuate all’elettronica e<br />
consapevole che, fra le tre vetture, è l’unica a viaggiare quasi<br />
interamente con il gasolio della pompa. Tutto ciò le impediva di svettare<br />
nei tempi sul giro, ma al contempo risultava la più leggera del lotto e<br />
quella che meno allargava dalla traiettoria ideale nelle fasi centrali della curva. Questa<br />
sua carenza di accelerazione, con la quale ho dovuto fare i conti nella mia terza<br />
sessione di prove, mi ha consentito di affinare al meglio il mio processo di<br />
interpretazione della pista. Inizialmente ero in coda al gruppo preceduto da Galiena sulla<br />
C1 e Plini su Toyota. Quest’ultimo, però, in piena crisi di motore mi lascia strada sul<br />
rettilineo dove non ho difficoltà a superarlo. Percorro quindi alcuni giri a stretto<br />
contatto con la veloce C1 guidata dal buon Claudio Galiena, e in questo frangente ho<br />
dovuto dar sfogo a tutti i trucchetti possibili per ottimizzare il tempo sul giro della<br />
Peugeot: dal tagliare molto su alcuni cordoli al togliere il gas al centro della prima esse,<br />
per poi restare più stretto nella seconda e uscire leggermente più veloce nel rettilineo<br />
successivo. Insomma ho preferito alzare il gas e perdere un decimo in questo punto<br />
per poi guadagnare 5-6 decimi nel tratto successivo e così, giocando d’astuzia, sono<br />
riuscito a tenermi vicino alla più prestante C1. E’ un po’ come studiare l’algebra cinese,<br />
commentava Piero Plini quando parlavamo del tipo di<br />
guida necessario per andare forte con queste auto. Io<br />
da buon motociclista preferisco assimilare la guida a<br />
quella di una 125 da GP dotata di pochi cavalli, ma<br />
comunque capace di tempi fantastici anche sulle piste<br />
più veloci.<br />
Piero Plini sulla Toyota Aygo 1.4 D 5p<br />
Inizialmente la Toyota si stava comportando bene, meglio della<br />
107, alla quale sono stati asportati elettronicamente diversi<br />
cavalli, e appena meno prestante della C1, guidata da Galiena che<br />
stavo seguendo. L’inversione dei pneumatici sugli assi ha reso<br />
l’auto più reattiva, e lo scivolamento della coda ha contribuito a velocizzare i<br />
primi istanti nei cambi di direzione. A circa metà turno le prestazioni sono calate<br />
di colpo per via del caldo, più di quanto era avvenuto nel primo turno con la 107.<br />
Ho visto la C1 andare via e, dopo neppure un giro, la Peugeot mi ha sorpassato in<br />
meno di mezzo rettifilo, in<br />
piena accelerazione di<br />
quarta. Dai box mi fanno<br />
comunque cenno di<br />
proseguire, manca poco al<br />
termine della prova e non<br />
vale la pena fermarsi per<br />
un’ulteriore sosta. Io e<br />
l’Aygo ci facciamo coraggio<br />
e tagliamo comunque il<br />
traguardo delle due ore.<br />
Traiettoria e trazione in uscita<br />
di curva (9)<br />
La curva Mare può essere percorsa solo in terza e si può passare al rapporto<br />
superiore sia prima che subito dopo la Variante Lampo (ovviamente affrontata<br />
in pieno!). Il buon senso suggeriva di anticipare la manovra, perché oltre i 3.500<br />
g/m è preferibile cambiare per sfruttare un motore più pronto.<br />
RADIO BOX 6 o turno<br />
Siamo alle fasi conclusive:<br />
le vetture rientrano in pista<br />
alle 13,40 in punto per<br />
effettuare lo stint finale. Il<br />
cronometro ci racconta<br />
come i nostri piloti cerchino<br />
una nuova confidenza con<br />
la vettura dotata di<br />
pneumatici praticamente<br />
nuovi all’anteriore e<br />
decisamente usurati al<br />
retrotreno. La più pimpante<br />
risulta ancora la C1 che a<br />
metà turno “stampa” un<br />
ottimo 1’25”40, che sarà il<br />
tempo più veloce registrato<br />
nel test. In crescente<br />
difficoltà la Toyota, che<br />
specie verso la fine,<br />
manifesta un evidente calo<br />
di potenza, probabilmente<br />
dovuto alla minore<br />
ventilazione del vano<br />
motore che porta la<br />
temperatura dell’aria<br />
aspirata a valori stellari. Sul<br />
finale viene raggiunta e<br />
superata dalla meno<br />
potente (almeno sulla carta)<br />
107 che, dopo l’intervento<br />
sulla centralina, ha<br />
manifestato un’omogeneità<br />
di funzionamento<br />
invidiabile. La bandiera a<br />
scacchi viene data alle<br />
14,00 ossia allo scoccare<br />
delle due ore. A fine prova i<br />
contachilometri segnano<br />
6052, 6082 e 2314,<br />
rispettivamente su C1, 107<br />
e Aygo per un totale di 134<br />
Km percorsi dalla piccola<br />
Citroën e 132 Km percorsi<br />
da Peugeot e Toyota, a<br />
causa dei suddetti pit stop<br />
forzati.