TEST DURATA 108 - Dimsport
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CITROËN C1 - PEUGEOT 107 - TOYOTA AYGO<br />
96<br />
<strong>TEST</strong> DI <strong>DURATA</strong><br />
Partenza...<br />
Il giorno prima del test le tre<br />
piccole turbodiesel sono state<br />
allestite presso il nostro<br />
Elaborare Check Point Serani<br />
Motorsport, che ha provveduto a<br />
dotarle di un nuovo impianto<br />
frenante con dischi e pastiglie più<br />
sportive all’anteriore,<br />
dell’aspirazione dinamica e della<br />
centralina aggiuntiva per<br />
modificare la gestione elettronica<br />
del propulsore. La mattina della<br />
prova i tecnici dell’elaboratore<br />
romano hanno sostituito<br />
pneumatici e cerchi, effettuato il<br />
pieno di carburante con<br />
l’aggiunta dell’additivo sia per il<br />
gasolio che per l’olio motore.<br />
Prima della partenza le auto<br />
sono state pesate con le nostre<br />
nuove bilance elettroniche, a<br />
serbatoi pieni, e sono stati<br />
gonfiati i pneumatici all’anteriore<br />
con 2,6 bar e al posteriore con<br />
2,4 bar. Le ore disponibili erano<br />
due mentre i piloti sei: dunque ci<br />
aspettavano tre turni da venti<br />
minuti ciascuno che di fatto si<br />
sono ridotti a cinque, perché le<br />
auto si sono fermate per il<br />
controllo freni e l’inversione dei<br />
pneumatici. Il caldo (circa 32 °C<br />
di temperatura) ha condizionato<br />
soprattutto il rendimento del<br />
motore privo di intercooler, e<br />
assai meno quello dei<br />
pneumatici che si sono distinti<br />
per omogeneità di<br />
comportamento e, pur<br />
manifestando l’evidente deriva,<br />
non hanno mai mollato la presa.<br />
COME LEGGERE IL <strong>TEST</strong><br />
Considerando che le differenze di<br />
comportamento tra le vetture<br />
sono minime e che solo le<br />
quantità e la qualità del<br />
carburante determinano una<br />
differenza di prestazioni, i piloti,<br />
anziché descrivere interamente i<br />
propri turni al volante, li hanno<br />
divisi in tre parti uguali. In questo<br />
modo evitiamo di illustrare tre giri<br />
di pista sostanzialmente simili.<br />
Nei consueti test suddividiamo il<br />
circuito di Anagni in nove parti<br />
distinte, ognuna delle quali è<br />
indicativa del comportamento<br />
dell’auto; anche in questo caso<br />
faremo altrettanto ma<br />
analizzando il comportamento<br />
generico delle vetture<br />
esaminando alcune zone per<br />
volta; di seguito aggiungeremo le<br />
differenze riscontrate sul modello<br />
che stiamo guidando al<br />
momento. Troverete anche un<br />
commento effettuato dai box, con<br />
tutti gli interventi effettuati sulle<br />
vetture nel corso della “due ore”.<br />
ELABORARE <strong>108</strong><br />
IL CIRCUITO<br />
Anno costruzione tracciato 2004<br />
Lunghezza 2,0 km<br />
Senso di marcia antiorario<br />
Curve a sinistra 11<br />
Curve a destra 7<br />
Larghezza da 9 a 11 metri<br />
Postazioni commissari di pista 6<br />
dotati di radio e bandiere<br />
segnaletiche<br />
50.000 mq di piazzale asfaltato<br />
irrigabile<br />
Servizio bar<br />
Ristorante self service<br />
Sito a 50 km da Roma<br />
www.isam-spa.it<br />
Allungo motore (1)<br />
Il motore con l’elaborazione soft tuning è più pronto e potente dell’originale, però<br />
il modulo aggiuntivo sposta più verso il basso il range di utilizzo che,<br />
paradossalmente, diventa meno ampio. Il migliore rendimento l’abbiamo<br />
riscontrato dai 2.500 ai 3.500 g/m, oltre i quali il propulsore allungava<br />
infruttuosamente fino a circa 4.000. Ciò avveniva perché oltre i 3.500 giri<br />
Si sono appena conclusi i giri di warm-up,<br />
e le tre auto sono ferme sul rettifilo in<br />
attesa dello start da parte del Direttore.<br />
Ore 12,00: partenza a “cannone”.<br />
La fotografia aerea del circuito di Anagni sotto lo stesso tracciato visto dalla<br />
telemetria satellitare: le accelerazioni sono in verde e le frenate in rosso.<br />
l’erogazione ritornava a livello dell’originale, per cui abbiamo preferito passare<br />
al rapporto superiore anziché insistere. Il rettifilo l’abbiamo sempre percorso<br />
con la quarta marcia, perché la quinta (da 47 km/h ogni 1.000 giri/m) era troppo<br />
lunga; questo rapporto è concepito solo per ridurre i consumi, in pista anche la<br />
quarta (da 36,6 km/h x 1.000 g/m) più corta avrebbe giovato.