Rivista luglio 2012 - Distretto 2120
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RotaRy distRetto <strong>2120</strong><br />
editoriale<br />
Nel tempo antico, in una zona<br />
rocciosa del tibet esisteva un<br />
tempio buddista maestoso, che<br />
accoglieva folle di credenti, discendenti<br />
– nel loro credo – in linea diretta<br />
di reincarnazioni. “Nobile è rinunciare<br />
alla propria illuminazione per tornare<br />
sulla terra e aiutare gli altri ad illuminarsi<br />
e raggiungere il “Nirvana”.<br />
il tempio era una costruzione maestosa,<br />
ricco di dipinti e di grandi<br />
sculture, a simiglianza del palazzo<br />
Potala o del tempio di drepung a<br />
lahsa o di quello di taersi, nella<br />
provincia del Qinghai.<br />
ebbene, tanto tempo fa, un giovane<br />
tibetano, figlio di un notabile monaco<br />
buddista, prese a frequentare il<br />
tempo, a cui abbiamo prima fatto<br />
cenno. Un bel giorno, entrato in piena<br />
estasi, inginocchiato com’era davanti<br />
ad una delle assordanti icone<br />
del Buddha, gli venne spontanea una<br />
preghiera, e chiese… Chiese a quel<br />
suo dio di fargli conoscere il proprio<br />
4 - <strong>luglio</strong> <strong>2012</strong><br />
avvenire, di fargli sapere, per carità,<br />
quale strada avrebbe dovuto prendere<br />
per farsi largo nel mondo, per<br />
emergere nella comunità.<br />
la risposta non tardò, strana inattesa<br />
misteriosa, nel silenzio del grande<br />
tempio. “Aspetta, aspetta, figlio, un<br />
giorno conoscerai da te stesso la via<br />
buona… Intanto, vivi una vita sana,<br />
rispetta il padre e la madre, onora il<br />
prossimo tuo… e tutto, tutto ti riuscirà<br />
facile”. da quel giorno, il ragazzo<br />
si comportò puntuale come la<br />
voce misteriosa gli aveva messo dentro.<br />
studiò, lesse tomi e tomi di filosofia…,<br />
si immerse pian piano nella<br />
società, ne capì i sistemi, le strategie,<br />
e anche le cattiverie.<br />
tornò qualche anno dopo al tempio,<br />
si inginocchiò davanti al solito<br />
Buddha. Pregò. non passò molto e<br />
la voce misteriosa gli diede la stessa<br />
riposta dell’altra volta. il giovane<br />
buddista tornò ancora ad adorare il<br />
suo dio. e passarono così mesi e gli<br />
Alfonso Forte<br />
Coordinatore editoriale<br />
il futuro sta arrivando<br />
anni. da ragazzo ad adolescente, da<br />
giovane ad uomo, il tempo si bruciò.<br />
Quello era ormai persona matura; e<br />
le parole del suo dio non erano scivolate<br />
invano, nel tempo. Una lunga<br />
lezione di lavoro sodo già nelle prime<br />
avvisaglie del giorno, di sofferenze<br />
materiali e spirituali e anche di rinunzie<br />
nel corso delle giornate; una<br />
scuola che inculcò nel nostro protagonista<br />
una silenziosa pacifica ribellione<br />
e, alla fine, l’esigenza di lavorare<br />
sodo, di impegnarsi nella professione<br />
appena abbracciata.<br />
Un bel giorno, la sorpresa. Prostratosi<br />
devotamente al noto altare, la risposta<br />
non fu la stessa. la voce lenta,<br />
meditata e saggia fece pacata eco<br />
sotto le ricche volte del tempio e disse:<br />
“Il futuro sta arrivando… non<br />
perderlo di mano, fa che non ti sfugga,<br />
figlio!! Ancora un piccolo sacrificio,<br />
e ci sarai. Il futuro è qui, acchiappalo!”.<br />
E il futuro fece davvero presto ad arrivare.<br />
E lui, il giovane si trovò pronto,<br />
davanti al futuro e ad affrontarlo. La<br />
saggezza acquisita in tanti anni, e<br />
l’esperienza conquistata ascoltando<br />
quella voce, ad ottemperarne i consigli,<br />
gli fecero macerare dentro, anno<br />
dopo anno, ragionamenti e convinzioni,<br />
che gli segnarono dentro soluzioni<br />
di saggezza e di cambiamento.<br />
si cercò una compagna buona e fedele,<br />
si circondò, man mano, di una nidiata<br />
di figlioli. lavorò ancor più sodo<br />
di prima. Ben presto tutti gli anni di rinunzia,<br />
di fede e di passione, lo ripagarono,<br />
e bene. divenne un capo nella<br />
sua religione, ma anche un primo<br />
nella società. e tutti vissero felici e<br />
contenti.<br />
Cosa ho voluto dirvi, amici lettori,<br />
con questa favola inventata di sana<br />
pianta ma che, in fondo, un gran<br />
pizzico di verità pure ce l’ha.<br />
essa insegna che, nella nostra esistenza<br />
di uomini e, perché no, anche<br />
di Rotariani, il lavoro sodo e onesto,<br />
impostato già dai primi anni e perse-