10.06.2013 Views

NEWSLETTER #56 - aisna

NEWSLETTER #56 - aisna

NEWSLETTER #56 - aisna

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

AISNA Newsletter 56, p. 12<br />

Conobbi il mio Maestro lo stesso giorno che incontrai la ragazza che sarebbe poi divenuta<br />

mia moglie. Potrebbe esserci giorno più fortunato?<br />

***<br />

Daniele Fiorentino<br />

Un ricordo di A. Lombardo<br />

Ho conosciuto Agostino Lombardo quando stavo terminando il mio dottorato in studi americani.<br />

Non sono stato un suo allievo quindi, ma ciononostante e a dispetto della mia specializzazione in<br />

storia americana, lo considero un maestro. Lombardo (così l’ho sempre chiamato con amici e<br />

colleghi, anche se mi rivolgevo a lui con il “professore”, ma lui mi chiamava d’altronde Fiorentino)<br />

è stato per me un punto di riferimento sia per i suoi saggi sulla letteratura americana che per alcune<br />

delle sue lezioni che, tardi rispetto ai miei studi, ho seguito affascinato. Ma è stato soprattutto un<br />

maestro nella mia vita professionale quando, ormai direttore del CSA, non solo mi dava consigli e<br />

pareri sulle mie scelte culturali e organizzative, richiamandomi anche all’ordine, ma ascoltava i<br />

miei quesiti, i dubbi e le preoccupazioni e aveva sempre una risposta pronta, un incoraggiamento ad<br />

andare avanti.<br />

Con Biancamaria Tedeschini Lalli è stato la mia guida negli anni del Centro, e mi propose di<br />

avviare quella serie di incontri regolari che chiamammo appunto il Seminario Lombardo. Certo era<br />

l’unico che si permetteva di fumare anche nella galleria del Centro dove, precedendo di buon<br />

margine Sirchia, avevamo proibito il velenoso vizio. Una volta sola ebbi il coraggio di<br />

ricordarglielo e lui mi rispose: “Vabbé, è una sigaretta, ma come si fa a non fumare per tante ore,<br />

vabbé vabbé Fiorentino….”<br />

In effetti a casa sua e nel suo ufficio a Villa Mirafiori, mi consentiva di condividere idee e<br />

sigarette ed era un vero piacere starlo ad ascoltare nell’azzurrina nuovola di fumo che lo<br />

accompagnava un po’ ovunque. Mi mancherà e mancherà al Centro Studi Americani,<br />

all’americanistica (anche a noi storici), a tutti coloro ai quali ha dedicato tanta parte della sua vita.<br />

***<br />

Cristina Giorcelli<br />

Mi scuso di non poter essere con voi a causa di un evento, da me precedentemente sottoscritto, che<br />

avrà luogo fuori Roma. Vorrei, però, unire almeno le mie parole a quelle di tanti amici e colleghi<br />

che, invece, prenderanno parte a questa commemorazione. Ringrazio la Presidente dell’AISNA,<br />

Donatella Izzo, per aver insistito affinché, tra un impegno e l’altro, anche io manifestassi<br />

brevemente la profonda gratitudine che mi ha sempre legata ad Agostino.<br />

Per gli americanisti della mia generazione Agostino è stato il più illustre referente. In realtà<br />

è stato colui che, con i suoi libri, i suoi saggi, i suoi articoli sui giornali, il suo insegnamento, ci ha<br />

“inventato” una vocazione e una professione. Da lui abbiamo tutti appreso tanto.<br />

Quando – pur non essendo stata né sua alunna (avevo studiato con Giorgio Melchiori alla<br />

Facoltà di Lettere di Torino e poi negli Stati Uniti), né sua assistente (insegnavo con Biancamaria<br />

Tedeschini Lalli alla Facoltà di Magistero di Roma) – Agostino pubblicò il mio libro su James nella<br />

prestigiosa collana delle Edizioni di Storia e Letteratura da lui diretta, fui, ovviamente, sopraffatta<br />

dall’onore, ma anche dal senso di responsabilità che un tale onore implicava. Gentile, serio,<br />

distaccato, Agostino, mentre dava fiducia, faceva anche capire che, da quel momento in poi, si<br />

aspettava di non essere deluso. Nelle incertezze e lentezze della carriera accademica, tante volte il<br />

pensiero che Agostino aveva creduto/credeva in me mi ha dato coraggio. Ogni volta che l’ho<br />

invitato a tenere lezioni, presso il Centro di Studi Americani, durante gli annuali Seminari nazionali<br />

di Maggio, mi ha sempre risposto affermativamente. E io ne ero felice perché, mentre sapevo che<br />

Agostino amava insegnare ed incontrare le nuove generazioni, queste, a loro volta, apprezzavano<br />

moltissimo i grandi affreschi di epoche e tematiche, che Agostino sapeva tracciare come nessun<br />

altro. Lo scorso anno – l’ultima volta che l’ho visto – benché affaticato e pressato da altri impegni,<br />

era venuto a presentare il volume di saggi in onore della sua amica Biancamaria alla Facoltà di

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!