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Scarica la pubblicazione - Centro Studi Ettore Luccini

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formazioni. (…) Lo rividi a Padova dopo <strong>la</strong> Liberazione e lo aiutai ad<br />

espatriare per sottrarsi ad un ingiusto processo contro i partigiani. (…)<br />

Il processo si tenne pubblicamente e tutta <strong>la</strong> popo<strong>la</strong>zione fu invitata a<br />

partecipare e ad intervenire mediante un manifesto. Il cinema era pieno<br />

all’inverosimile, <strong>la</strong> gente straripava fuori del<strong>la</strong> porta, era arrampicata sulle<br />

finestre. (…) Chiesi al Min se aveva qualcosa da dire a sua discolpa.<br />

Rispose: “Sono innocente, chiedo che il processo sia rifatto a Tarzo, nel mio<br />

paese natale”. Avevo previsto quel<strong>la</strong> risposta. Rivolto al<strong>la</strong> popo<strong>la</strong>zione dissi:<br />

“Avete sentito, il Min si dichiara innocente – sollevai <strong>la</strong> borsa carica d’oro<br />

che avevo sotto il tavolo e al rovesciai sul tavolo – ecco l’innocenza del<br />

Min.”.<br />

Un mormorio crescente si levò dal<strong>la</strong> sa<strong>la</strong>. La gente aveva visto con i<br />

suoi occhi che agivamo per giustizia. (…) Ci riunimmo in Camera di<br />

Consiglio. Il Min vennne riconosciuto colpevole insieme al<strong>la</strong> sua amica, e<br />

per entrambi veniva decretata <strong>la</strong> pena di morte. Assolvemmo il fratello in<br />

considerazione del<strong>la</strong> sua giovane età.<br />

Feci chiamare il prete e gli dissi di tenersi pronto nel caso che i<br />

condannati chiedessero <strong>la</strong> sua assistenza. Egli mi pregò di non da corso<br />

all’esecuzione vicino all’asilo per non spaventare i ragazzi, incaricai Cirillo<br />

di procedere non appena letta <strong>la</strong> sentenza.<br />

La sa<strong>la</strong> rumoreggiava, c’era emozione anche nei paraggi. Il tribunale<br />

militare rientrò, prese posto. Iniziai <strong>la</strong> lettura “Nel nome del popolo<br />

italiano…”. Nel condannare il Min e nell’assolvere suo fratello volevamo<br />

ridurre al minimo <strong>la</strong> nostra azione di punizione: volevamo solo dare un<br />

ammonimento a chi credesse di potersi servire del nome di partigiano per<br />

infamarlo. Avremmo seguitato ad agire con decisione ed energia contro<br />

coloro che non rispettavano <strong>la</strong> popo<strong>la</strong>zione civile. Tutti gli altri componenti<br />

del<strong>la</strong> banda vennero ri<strong>la</strong>sciati ed espulsi dal<strong>la</strong> nostra zona. Mentre Cirillo se<br />

ne andava con i suoi uomini e con i condannati, chiamai i derubati seduta<br />

stante, stesi sul tavolo <strong>la</strong> refurtiva, feci scegliere loro i pezzi di cui erano<br />

stati privati e glieli rimisi.<br />

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