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nanoparticelle di oro: sintesi, proprietà del monostrato protettivo e ...

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1 INTRODUZIONE<br />

1.1 MONOSTRATI AUTOASSEMBLATI IN DUE DIMENSIONI<br />

Le strutture in scala nanometrica possiedono, a <strong>di</strong>fferenza dei materiali<br />

macroscopici, un’elevata percentuale <strong>di</strong> atomi sulla superficie: essi sperimentano<br />

un intorno chimico completamente <strong>di</strong>verso da quello degli atomi <strong>del</strong> bulk, e<br />

quin<strong>di</strong> mostrano <strong>di</strong>verse reattività, energie, strutture, stati elettronici. Le <strong>proprietà</strong><br />

<strong>di</strong> un materiale nanostrutturato, al contrario <strong>di</strong> un materiale esteso, sono perciò<br />

fortemente influenzate dalle <strong>proprietà</strong> degli atomi <strong>di</strong> superficie che costituiscono<br />

l’interfaccia con l’ambiente circostante.<br />

Superfici “nude” <strong>di</strong> materiali metallici e ossi<strong>di</strong> <strong>di</strong> metalli hanno la capacità<br />

<strong>di</strong> adsorbire facilmente molecole organiche: questo processo è favorito poiché<br />

abbassa l’energia libera all’interfaccia tra il metallo e l’ambiente. Inoltre,<br />

mo<strong>di</strong>ficando le <strong>proprietà</strong> all’interfase, le molecole adsorbite possono avere una<br />

significativa azione sulla stabilità <strong>del</strong>le nanostrutture dei metalli, che <strong>di</strong>versamente<br />

sarebbero molto reattive.<br />

La formazione <strong>di</strong> un <strong>monostrato</strong> dall’auto-organizzazione <strong>di</strong> molecole<br />

organiche su superfici è un esempio particolare <strong>del</strong> fenomeno generale chiamato<br />

“auto-assemblaggio” (in inglese self-assembly). In natura, l’auto-assemblaggio si<br />

traduce in un’organizzazione supramolecolare <strong>di</strong> sub-componenti che genera<br />

sistemi complessi. I monostrati auto-assemblati (SAMs, Self-Assembled<br />

Monolayers) costituiscono un sistema <strong>di</strong> grande interesse per stu<strong>di</strong>are e capire il<br />

processo <strong>di</strong> auto-organizzazione, le relazioni che sussistono tra struttura e<br />

<strong>proprietà</strong> e i fenomeni che si instaurano all’interfaccia. 1 Essi hanno origine<br />

dall’adsorbimento <strong>di</strong> costituenti molecolari da una soluzione o da fase gassosa<br />

sulla superficie <strong>di</strong> soli<strong>di</strong> in un processo in cui gli adsorbati si organizzano<br />

spontaneamente in strutture or<strong>di</strong>nate cristalline o semi-cristalline. L’adesione sulla<br />

superficie è dovuta alla specifica affinità <strong>di</strong> un’opportuna funzionalità chimica dei<br />

ligan<strong>di</strong> per il substrato: nel caso dei monostrati più stu<strong>di</strong>ati, cioè quelli costituiti<br />

da tioli alchilici su lamine <strong>di</strong> <strong>oro</strong>, argento, rame, ecc., questo si manifesta<br />

nell’elevata affinità <strong>del</strong> gruppo tiolico per la superficie <strong>di</strong> metalli nobili e <strong>di</strong><br />

transizione; ciò permette <strong>di</strong> ottenere superfici organiche ben definite che possono<br />

presentare funzionalità chimiche mo<strong>di</strong>ficabili e che determinano le <strong>proprietà</strong><br />

<strong>del</strong>l’interfaccia esposta all’ambiente esterno.<br />

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