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nanoparticelle di oro: sintesi, proprietà del monostrato protettivo e ...

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1 INTRODUZIONE<br />

<strong>di</strong>mensioni e avvicinandosi quin<strong>di</strong> a un “regime nanometrico” la struttura<br />

elettronica passa da bande <strong>di</strong> livelli energetici continui a livelli elettronici<br />

quantizzati. Ciò comporta che transizioni tra bande elettroniche continue<br />

<strong>di</strong>ventano <strong>di</strong>screte e le <strong>proprietà</strong> <strong>del</strong> cluster risultano <strong>di</strong>pendenti dalle <strong>di</strong>mensioni;<br />

questo fenomeno è conosciuto come Quantum Size Effect. Nei cristalli <strong>di</strong><br />

materiali semiconduttori (es. seleniuri e tellururi metallici <strong>di</strong> Cd, Zn) il<br />

confinamento <strong>del</strong> moto degli elettroni a una scala <strong>del</strong>le lunghezze che è<br />

comparabile o più piccola <strong>di</strong> quella degli elettroni nel semiconduttore bulk<br />

conferisce al materiale nuove <strong>proprietà</strong> che cambiano con la forma e le<br />

<strong>di</strong>mensioni <strong>del</strong> cristallo; 21 inoltre, dal momento che l’energia dei livelli <strong>di</strong>pende dai<br />

confini <strong>del</strong> sistema, gli effetti <strong>di</strong> superficie <strong>di</strong>ventano particolarmente importanti.<br />

Sintesi <strong>di</strong> <strong>nanoparticelle</strong> <strong>di</strong> <strong>oro</strong> protette da un <strong>monostrato</strong> organico<br />

Il primo esempio <strong>di</strong> <strong>sintesi</strong> <strong>di</strong> <strong>nanoparticelle</strong> per riduzione <strong>di</strong> derivati <strong>di</strong><br />

Au(III) risale al 1951, quando Turkevitch descrisse la preparazione <strong>di</strong> colloi<strong>di</strong> <strong>di</strong><br />

Au(0) in acqua utilizzando citrato <strong>di</strong> so<strong>di</strong>o come riducente e ottenendo particelle<br />

<strong>di</strong> circa 20 nm in <strong>di</strong>ametro. 22 Passarono alcuni anni prima che venisse pubblicata<br />

la <strong>sintesi</strong> <strong>di</strong> clusters <strong>di</strong> <strong>oro</strong> <strong>di</strong> piccole <strong>di</strong>mensioni e bassa <strong>di</strong>spersione, cioè quando<br />

Schmid ha riportato nel 1981 la preparazione <strong>di</strong> [Au55(PPh3)12Cl6], particelle con<br />

1.4±0.4 nm <strong>di</strong> <strong>di</strong>ametro. 23 Il primo lav<strong>oro</strong> in cui è stata descritta l’utilizzo <strong>di</strong> tioli<br />

alchilici come leganti risale al 1993, quando Mulvaney e Giersig hanno riferito<br />

l’uso <strong>di</strong> tioli alchilici con catene <strong>di</strong> <strong>di</strong>versa lunghezza. 24<br />

Nel 1994 è stato pubblicato il lav<strong>oro</strong> che, si può <strong>di</strong>re oggi, ha dato una<br />

svolta alla preparazione <strong>di</strong> MPCs, in cui Brust e Schiffrin hanno descritto la<br />

<strong>sintesi</strong> in doppia fase <strong>di</strong> <strong>nanoparticelle</strong> <strong>di</strong> <strong>oro</strong> protette da tioli alchilici che<br />

permette <strong>di</strong> ottenere facilmente clusters con <strong>di</strong>spersione piuttosto bassa e con un<br />

<strong>di</strong>ametro modulabile tra 1.5 e 5.2 nm. 25 Queste particelle risultano essere stabili,<br />

isolabili e solubili nei comuni solventi organici senza che si verifichino fenomeni<br />

<strong>di</strong> aggregazione e decomposizione indesiderati: possono quin<strong>di</strong> essere maneggiate<br />

come veri e propri composti organici.<br />

Brevemente, la procedura prevede l’estrazione <strong>del</strong>lo ione tetracl<strong>oro</strong>aurato<br />

dalla fase acquosa alla fase organica (tipicamente toluene) me<strong>di</strong>ante l’utilizzo <strong>di</strong><br />

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