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Anno 1 - Numero 2<br />

Marzo 2013<br />

Costo € 1, una copia omaggio per i<br />

possessori di DupliCarD<br />

Grana del Trentino<br />

Gusto, tradizione e passione per il Trentingrana D.O.P.<br />

TERRITORIO e DIVERTIMENTO<br />

Scopriamo il<br />

Messner Mountain Museum<br />

BUON CIBO<br />

Un cestino tutto da sgranocchiare<br />

SALUTE e BENESSERE<br />

Pulizie di primavera…<br />

ecologiche!


2<br />

PRIMO PIANO<br />

Grana del Trentino<br />

( )<br />

Nelle nostre montagne se ne producono<br />

soltanto centomila forme all’anno.<br />

Per le sue caratteristiche uniche, nel 1996 ha<br />

ottenuto la denominazione D.O.P.<br />

Immancabile<br />

sulle nostre tavole, per condire<br />

i primi piatti, insaporire i secondi, ma anche<br />

per stuzzicare il palato durante l’aperitivo. <strong>Il</strong><br />

Grana Trentino o, meglio, Trentingrana D.O.P., è<br />

un formaggio prodotto nella provincia di Trento,<br />

che ha caratteristiche proprie che lo rendono<br />

unico all’interno della famiglia dei formaggi<br />

Grana prodotti nella Pianura Padana.<br />

Alle origini<br />

Sono passati quasi cento anni – era il 1926 – da<br />

quando un certo signor Marchesi di Rumo, che<br />

si era sposato con una ragazza di Mantova, proprio<br />

nella città della sua giovane moglie, imparò<br />

l’arte del casaro. Si racconta che acquistò<br />

il latte dal caseificio di Cloz e che lo trasformò<br />

nel formaggio Grana che tutti conosciamo, il<br />

quale si diffuse presto con successo in tutta la<br />

provincia. Oggi possiamo riconoscerne l’autenticità<br />

grazie al marchio apposto sullo “scalzo”<br />

gusto, tradizione e


passione<br />

(il fianco) della forma che ne garantisce le peculiarità<br />

e la zona montana di produzione.<br />

Caratteristiche e produzione<br />

Si tratta di un formaggio semigrasso a pasta dura<br />

cotta, prodotto con latte crudo proveniente da due<br />

mungiture. Seguendo la tradizione, infatti, il latte<br />

munto la sera è condotto al caseificio e lasciato<br />

riposare in vasche di acciaio; il mattino successivo<br />

vi si mescola altro latte, appena munto. A questo<br />

punto viene parzialmente scremato per affioramento:<br />

un processo dal quale si ricava la panna,<br />

che viene usata a sua volta per la produzione del<br />

burro trentino. Al latte vengono aggiunti siero, innesto<br />

e caglio di vitello, per poi essere salato in<br />

salamoia. La maturazione è lenta, occorrono circa<br />

due anni per ottenere le forme: cilindriche, con<br />

diametro di 45 centimetri, lo scalzo leggermente<br />

convesso e alto 25-30 centimetri, e un peso di 35<br />

chilogrammi. La crosta è liscia e scura, spessa dai<br />

4 ai 7 millimetri. Al gusto il Trentingrana D.O.P. si<br />

presenta granuloso, alla vista ha un colore paglierino,<br />

e l’aroma è delicato, in equilibrio fra dolce e<br />

salato. È consigliato per l’alimentazione di adolescenti<br />

e anziani perché favorisce la calcificazione<br />

delle ossa, in quanto ricco di calcio. <strong>Il</strong> suo contenuto<br />

in grassi è ridotto, per questo motivo tutti<br />

possono mangiarlo, anche chi tiene alla linea, facendo<br />

attenzione alle quantità: in un etto di Trentingrana<br />

D.O.P. ci sono 35 grammi di proteine, 28<br />

grammi di grassi, 1200 milligrammi di fosforo e<br />

700 milligrammi di calcio, per un valore energetico<br />

complessivo di 383 calorie.<br />

La degustazione e l’uso in cucina<br />

Per il suo sapore fragrante e non troppo intenso,<br />

il Trentingrana D.O.P. si adatta a condire piatti di<br />

verdure e cereali come le zuppe, oltre che i più<br />

classici risotti e la polenta. Nei primi piatti può essere<br />

utilizzato sia come tocco finale, grattugiato,<br />

sia per sfiziose e filanti gratinature nelle pietanze<br />

cotte in forno. Provatelo anche come condimento<br />

di un gustoso strudel con radicchio e salsiccia.<br />

Un’alternativa, specie in vista della primavera,<br />

sono le insalate: vi suggeriamo quella di songino,<br />

fragole e Trentingrana D.O.P., condita con l’olio di<br />

oliva Extravergine dell’Alto Garda e una spruzzata<br />

di aceto balsamico.<br />

È ottimo anche da solo, ma se preferite accompagnarlo<br />

con il miele, scegliete fra le eccellenze<br />

altoatesine: il miele di rododendro, il miele di bosco<br />

oppure il millefiori. Se servite questo gustoso<br />

formaggio con l’antipasto, la bevanda più consona<br />

sarà lo Spumante Trentino, se invece decidete di<br />

portarlo in tavola a fine pasto, andrà a nozze con<br />

un Marzemino d’Isera o con un Teroldego Rotaliano.<br />

[ segue ]<br />

3


4<br />

PRIMO PIANO<br />

Riconoscimenti di qualità<br />

A sancire che la zona di origine del Grana Padano<br />

tipo Trentino può essere soltanto la provincia<br />

di Trento è arrivata, il 12 giugno del 1996, la<br />

Denominazione di Origine Protetta, nell’ambito<br />

della famiglia del Grana Padano. La sua specificità<br />

però era già stata riconosciuta il 26 gennaio<br />

del 1987, quando un decreto del presidente della<br />

Repubblica stabiliva la possibilità di indicare<br />

la zona di origine per il formaggio Grana prodotto<br />

nella provincia del capoluogo trentino, secondo<br />

la tradizione artigiana montana. La produzione<br />

del Trentingrana D.O.P. avviene, quindi, nella<br />

sola provincia di Trento, da 16 dei 18 Caseifici<br />

Sociali associati al Consorzio, ed è regolata da<br />

uno specifico disciplinare di produzione. Questo<br />

prevede, fra l’altro, che l’allevatore possa usare,<br />

oltre al foraggio, unicamente mangimi prodotti<br />

da aziende selezionate dal Consorzio: dal 2001<br />

i mangimi utilizzati devono essere solo “non<br />

Ogm”.<br />

Salatini<br />

al Trentingrana D.O.P.<br />

Ecco un’idea sfiziosa per l’aperitivo.<br />

Ricetta - salatini al Trentingrana D.O.P.<br />

Preparate dei salatini lavorando in una ciotola<br />

115 g di burro trentino a temperatura ambiente<br />

con la stessa quantità di Trentingrana D.O.P.<br />

grattugiato, un etto di farina di riso e 80 g di<br />

farina 0, un uovo, un pizzico di sale e una bella<br />

macinata di pepe.<br />

Avvolgete il composto nella pellicola e fatelo<br />

riposare in frigo per un paio d’ore. Stendete<br />

l’impasto, che deve essere spesso mezzo centimetro,<br />

su una superficie leggermente infarinata.<br />

Usate le formine per i biscotti per ottenere<br />

i vostri salatini: infornateli per 10 minuti<br />

in forno caldo a 200 gradi. Fateli raffreddare.<br />

Ideali da sgranocchiare sorseggiando Spumante<br />

Trentino.<br />

Connubio<br />

di sapori<br />

Mostarda cremonese<br />

La tradizione la vuole associata ai<br />

piatti di carne, ma la mostarda si<br />

presta a innumerevoli abbinamenti,<br />

ad esempio con i formaggi: permette<br />

infatti di esaltare i sapori con originalità<br />

grazie al suo tipico sapore<br />

dolce-piccante.<br />

Sperlari - confezione da 560 g<br />

Salse dolci-piccanti<br />

Le Salse dolci-piccanti I Cortesi offrono<br />

una gradevole contrapposizione<br />

tra il sapore dolce del frutto e quello<br />

piccante della senape. La Salsa di<br />

Pere è particolarmente adatta ad<br />

abbinarsi con formaggi stagionati o<br />

piccanti.<br />

I cortesi - confezione da 50 g<br />

Glassa di<br />

aceto balsamico<br />

Fatta con ingredienti di alta qualità, la<br />

glassa di aceto balsamico Ponti presenta<br />

una moderata acidità, un’elevata<br />

densità, un gusto agrodolce e un profumo<br />

di mosto cotto, che la rendono<br />

ideale sui formaggi.<br />

Ponti - confezione da 250 g<br />

Miele fruttato<br />

L’accostamento tra formaggi e miele<br />

è una vera squisitezza, una ghiottoneria<br />

gastronomica trasferita dai Greci<br />

nel nostro Paese. Particolarmente<br />

armonioso l’abbinamento del Trentingrana<br />

D.O.P. al miele di agrumi.<br />

Barbarella - confezione da 40 g<br />

A marzo<br />

scelti per voi!<br />

Sapore unico e proprietà nutrizionali, delicato e fragrante.<br />

<strong>Il</strong> Trentingrana D.O.P. racchiude in sé i sapori<br />

tipici del Trentino. Perfetto per accompagnare primi<br />

piatti, ripieni o torte salate, può essere gustato<br />

anche da solo, come antipasto o come aperitivo.<br />

Svariati abbinamenti ne esaltano il sapore, in ogni<br />

occasione, dalla più dolce alla più ricercata, per ogni<br />

tipo di palato.


PRIMO PIANO<br />

2 Grana del Trentino: gusto, tradizione e passione<br />

TERRITORIO e DIVERTIMENTO<br />

7 Scopriamo il Messner Mountain Museum<br />

12 Intervista a Reinhold Messner<br />

14 <strong>Il</strong> Castello di Avio, fortezza “fantasy”<br />

16 Gli eventi più belli: sciare a ritmo di jazz<br />

18 Weekend fuori porta alla scoperta di Firenze<br />

BUON CIBO<br />

20 Un cestino tutto da sgranocchiare<br />

24 Ecco la ricetta della vera torta pasqualina<br />

26 La colomba, morbida delizia di Pasqua<br />

LE BUONE RICETTE<br />

32 Ravioli di patate al formaggio grigio<br />

33 Risotto alle verdure primaverili<br />

34 Insalata primavera con uovo e barbabietola<br />

35 Agnello ammantellato con pancetta<br />

36 Trota in crosta di sale<br />

38 Soufflé al cioccolato al profumo di arance<br />

PRIMIA<br />

41 Pasta integrale Primia, bontà e salute<br />

SALUTE, BENESSERE e FAMIGLIA<br />

42 Pulizie di primavera… ecologiche!<br />

46 A Pasqua? Si gioca in famiglia!<br />

50 Vitamine: dove, quali e perché ci servono?<br />

AMBIENTE E COLLETTIVITÀ<br />

53 <strong>Il</strong> futuro è verde<br />

64 Giovani e impresa, un binomio vincente<br />

MONDO DUPLICARD<br />

56 Novità DupliCard<br />

PRONTI A PARTIRE?<br />

59 I Viaggi di <strong>Poli</strong><br />

Sommario<br />

5


Per amore<br />

della qualità.<br />

Ogni giorno, una scelta di altissimo valore.<br />

• Allevamento all’aperto nel rispetto degli animali<br />

• Mangime sano, naturale e non modificato geneticamente<br />

• Rigorosi e costanti controlli della qualità e dell’igiene<br />

• Dai masi dell’Alto Adige direttamente alla tua tavola<br />

Uova fresche<br />

Società cooperativa agricola, Castelrotto (BZ), Alto Adige<br />

Uova di Pasqua<br />

Cotte e colorate.<br />

Un’antica tradizione<br />

sudtirolese<br />

www.schlernhof.com


TERRITORIO e DIVERTIMENTO<br />

Scopriamo il<br />

Messner Mountain Museum<br />

( )<br />

Cinque musei in cinque luoghi eccezionali delle Alpi. Per<br />

raccontare l’incontro dell’uomo con la montagna, con<br />

l’esperienza di Reinhold Messner.<br />

Lui lo descrive come il suo «quindicesimo Ottomila»,<br />

un po’ come se fosse l’ultima vetta conquistata<br />

dello scalatore. Stiamo parlando del museo di<br />

Reinhold Messner dedicato alla montagna (www.<br />

messner-mountain-museum.it), un progetto composto<br />

come un mosaico e organizzato in cinque strutture<br />

collocate in altrettanti luoghi straordinari del<br />

Sudtirolo e della provincia di Belluno. Visitarli significa<br />

fare un’esperienza ravvicinata con la montagna<br />

e i suoi abitanti, in un incontro autentico tra uomo e<br />

natura, che esprime tutta la sua straordinarietà con<br />

il bel tempo.<br />

Foto: MMM Juva castello e val Venosta. Foto di Tappeiner AG<br />

<strong>Il</strong> mosaico delle tre “emme”<br />

<strong>Il</strong> progetto museale comprende cinque musei in cinque<br />

luoghi eccezionali delle Alpi.<br />

Si parte con il MMM Firmian, la sede centrale a Castel<br />

Firmiano a Bolzano, per seguire con altri quattro preziosi<br />

tasselli: MMM Juval, in Val Venosta, dedicato al<br />

mito e alla sacralità della montagna; MMM Ortles, a<br />

Solda, che illustra ai visitatori il mondo dei ghiacci;<br />

MMM Dolomites, sul Monte Rite in Cadore, che parla<br />

di roccia e di alpinismo dolomitico. <strong>Il</strong> quinto museo,<br />

MMM Ripa, dedicato ai popoli della montagna<br />

si trova infine nel castello di Brunico in val Pusteria.<br />

[ segue ]<br />

7


8 TERRITORIO e DIVERTIMENTO<br />

Al termine del percorso avrete un’idea completa<br />

dell’universo della montagna. Ma addentriamoci<br />

più nel dettaglio.<br />

MMM Firmian, la montagna incantata<br />

Tra le antiche mura di Castel Firmiano, rese accessibili<br />

da una struttura moderna in vetro e acciaio<br />

firmata dall’architetto Werner Tscholl, batte<br />

il cuore creativo di tutto il sistema museale. <strong>Il</strong><br />

percorso espositivo inizia nel cortile del castello,<br />

mantenuto nel suo stato originario, e si snoda tra<br />

le torri: si parte dalla Torre Bianca, che ospita una<br />

mostra permanente sulla storia di Castel Firmiano,<br />

quindi il sentiero conduce alla Torre Nord, che<br />

è dedicata ai diversi fondatori delle religioni di<br />

montagna e ai loro discepoli. <strong>Il</strong> percorso guida<br />

poi i visitatori al teatro scavato nella roccia, che<br />

può ospitare fino a 200 persone e che può essere<br />

utilizzato per conferenze, spettacoli e concerti. Gli<br />

spazi del cortile superiore e delle due torri Sud<br />

sono invece dedicati alle montagne del mondo<br />

e ai loro abitanti. Opere, quadri, cimeli, reperti<br />

naturali raccontano lo stretto rapporto che unisce<br />

l’uomo alla montagna, l’orogenesi delle catene<br />

montuose, il legame tra montagna e religione, la<br />

maestosità delle vette più famose del mondo, la<br />

storia dell’alpinismo e l’odierno turismo alpino.<br />

Nelle sere d’estate Firmian diventa palcoscenico<br />

per conferenze, rappresentazioni musicali, danza<br />

e teatro, mentre la fortezza, che domina la città<br />

di Bolzano, offre una vista panoramica della valle<br />

dell’Adige, delle cime del gruppo del Tessa e del<br />

maestoso Sciliar.<br />

Castel Firmiano, Via Castel Firmiano 53<br />

Bolzano<br />

Tel. +39 0471 631234<br />

info@messner-mountain-museum.it<br />

MMM Juval, il mito della montagna<br />

Castel Juval, arroccato sulla collina all’imboccatura<br />

della Val Senales, è la residenza estiva<br />

della famiglia Messner ed è visitabile in primavera<br />

e autunno. <strong>Il</strong> museo è dedicato alle montagne<br />

sacre e custodisce diverse collezioni d’arte.<br />

Per molti popoli infatti la montagna è sacra,<br />

dall’Olimpo all’Ararat, dal Sinai al Kailash, dal<br />

Fujiama in Giappone all’Ayers Rock in Australia.<br />

<strong>Il</strong> museo custodisce una raccolta di dipinti<br />

con vedute di queste grandi montagne, una<br />

preziosa collezione di cimeli tibetani, maschere<br />

provenienti dai cinque continenti, la stanza<br />

Tantra e gli equipaggiamenti delle spedizioni di<br />

Reinhold Messner. Un museo ricco di bellezza e di<br />

emozioni. Da visitare accanto al castello i ripidi vigneti<br />

dell’azienda agricola Unterortl (vedi box pag<br />

10) e l’accogliente osteria di Schlosswirt Juval.<br />

Foto: MMM Ripa. Foto di Tappeiner AG


Castel Juval, Juval 3 – Castelbello (BZ)<br />

Tel. +39 348 4433871<br />

juval@messner-mountain-museum.it<br />

MMM Ortles, alla fine del mondo<br />

<strong>Il</strong> museo si trova a Solda, 1900 metri, alle pendici<br />

dell’Ortler. Dedicato al tema del ghiaccio, è<br />

stato allestito in una moderna struttura sotterranea<br />

che richiama i crepacci di un ghiacciaio.<br />

Nel MMM Ortles Reinhold Messner racconta del<br />

timore del ghiaccio e del buio, dell’uomo delle<br />

nevi, del “white out” e del terzo polo. <strong>Il</strong> museo<br />

espone la più vasta collezione di dipinti con<br />

vedute dell’Ortles. Da visitare nelle vicinanze il<br />

maso Yak&Yeti con allevamento di yak e il minimuseo<br />

“Alpine Curiosa” (ingresso libero). Mostra<br />

temporanea annuale.<br />

c/o Yak & Yeti – Solda (BZ)<br />

Tel. +39 0473 613577<br />

ortles@messner-mountain-museum.it<br />

MMM vista dolomites. Foto di Tappeiner AG<br />

MMM Dolomites, il museo delle nuvole<br />

Questo particolare spazio museale è visitabile<br />

da dieci anni. L’idea di Reinhold Messner era di<br />

crearvi un luogo di incontro dedicato alle Dolomiti,<br />

“le montagne più belle del mondo”. <strong>Il</strong> Dolomites<br />

sorge sul Monte Rite (2181 m), tra Pieve<br />

di Cadore e Cortina d’Ampezzo. Da qui si gode di<br />

una vista panoramica unica, a 360° sulle spettacolari<br />

vette circostanti. Allestito in un forte della<br />

Grande Guerra e dedicato all’elemento “roccia”,<br />

racconta la storia dell’esplorazione e dell’alpinismo<br />

dolomitico. Nella galleria trova spazio<br />

la collezione Reinhold Messner, quadri e opere<br />

rappresentanti le Dolomiti dal Romanticismo<br />

fino all’arte contemporanea. Le vedute artistiche<br />

si alternano magicamente agli scorci panoramici<br />

delle finestre del museo sulle vette circostanti.<br />

[ segue ]<br />

9


10 TERRITORIO e DIVERTIMENTO<br />

Monte Rite, Cibiana di Cadore (BL)<br />

Tel. +39 0435 890 996<br />

dolomites@messner-mountain-museum.it<br />

MMM Ripa, l’eredità della montagna<br />

<strong>Il</strong> castello di Brunico in val Pusteria custodisce il<br />

quinto museo, MMM Ripa, dedicato ai popoli di<br />

montagna. L’esposizione comprende opere e<br />

oggetti d’uso quotidiano delle più importanti<br />

culture di montagna del mondo, dalle Alpi<br />

all’Himalaya, dalle Ande all’Africa. La visita museale<br />

si sviluppa come un emozionante viaggio<br />

attraverso i cinque continenti. L’esposizione di<br />

oggetti d’uso quotidiano e di culto dei diversi<br />

popoli illustra anche le tappe dell’evoluzione<br />

dell’umanità, dalla vita nomade a quella sedentaria.<br />

“Ripa”, il nome del museo, significa “uomo<br />

di montagna” in lingua tibetana.<br />

Castel Brunico, Vicolo del Castello 2, Brunico (BZ)<br />

Tel. +39 0474 410220<br />

ripa@messner-mountain-museum.it<br />

La ricetta segreta:<br />

Pannaneve venostana<br />

Vi consigliamo un dessert tipico, che potete realizzare<br />

anche a casa vostra, grazie alla ricetta<br />

regalata a Buonaidea da Monika Schölzhorn dello<br />

Schlosswirt Juval.<br />

Ricetta - Pannaneve venostana per 4 persone<br />

Vi servono: 200 g di pane secco bianco tagliato<br />

a cubetti, 1 cucchiaio di pinoli, 1 cucchiaio di<br />

uva sultanina, 1 cucchiaio di noci, mezzo cucchiaino<br />

di cannella, un cucchiaino di zucchero<br />

alla vaniglia, 1 cucchiaio di rum, 125 ml di latte.<br />

Mescolate tutto e lasciate riposare in frigorifero<br />

per circa un’ora. Poi aggiungete 250 ml<br />

di panna montata e rimestate il tutto. Mettete<br />

infine 2 cucchiai del composto su un piatto con<br />

un’ulteriore aggiunta di panna, quindi cospargere<br />

con cannella e zucchero a velo.<br />

La collina di Juval,<br />

vini e ospitalità<br />

D<br />

opo aver visitato il Museo Juval, vi consigliamo<br />

di fare una capatina al maso vitivinicolo Unterortl,<br />

che si trova proprio sotto il castello. Dal 1992 Gisela e<br />

Martin Aurich gestiscono con passione questa piccola<br />

azienda agricola, i cui eccellenti vini e pregiati distillati<br />

provengono proprio dal colle di Juval. I ripidi vigneti<br />

si allungano sul fianco della montagna rivolti a sud/<br />

sudest da quota 630 a 850 metri s.l.m., con una densità<br />

di 8mila ceppi per ettaro. <strong>Il</strong> microclima asciutto<br />

caratterizzato dal vento della val Venosta e dalle termiche<br />

che risalgono dalla valle assicurano un’ottima<br />

qualità delle coltivazioni. Le rocce e le pietre, inoltre,<br />

sostengono e abbracciano i vigneti offrendo stabilità e<br />

calore alle viti. Qui potrete assaggiare (e acquistare)<br />

ottimi Pinot Bianco, Riesling e Pinot Nero. Per gruppi di<br />

almeno sei persone è possibile concordare una visita<br />

guidata al maso Unterortl. Fermatevi poi al vicino Schlosswirt<br />

Juval per gustare la tipica cucina tirolese. Qui<br />

è anche possibile pernottare e godere dell’atmosfera<br />

delle abitazioni tradizionali. Un consiglio: chiedete la<br />

camera vista castello, il risveglio sarà uno spettacolo!<br />

www.unterortl.it, www.schlosswirtjuval.it


PSENNER, EDLE DESTILLATE FÜR KENNER.<br />

Die traditionell hergestellten Destillate der Brennerei Psenner bestechen durch<br />

ihren heraus ragenden Geschmack und den Facettenreichtum erlesener Zutaten.<br />

Die Passion von 3 Generationen und das Streben nach Perfektion, stehen für<br />

die über 60 jährige Erfolgsgeschichte der Brennerei Psenner.<br />

HONEY WILLIAMS<br />

0,7l<br />

WILLIAMS CLASSIC<br />

0,7l<br />

PSENNER, DISTILLATI PER INTENDITORI.<br />

Sorseggiando un distillato Psenner si distingue, insieme all’aroma e al gusto, tutta<br />

la sapienza che gli ha permesso di esprimersi in modo armonico. E in ogni goccia<br />

ritrovi la passione di tre generazioni, intera mente dedite alla ricerca della qualità<br />

e dell’eccellenza. Distilleria Psenner, da oltre 60 anni una storia schietta e sincera.<br />

GRAPPA BARRIQUE<br />

0,7l<br />

GRAPPA CLASSIC<br />

0,7l<br />

www.psenner.com<br />

mediapool.it


12<br />

TERRITORIO e DIVERTIMENTO<br />

Reinhold<br />

Messner<br />

Io sto con la montagna<br />

anche senza scalarla<br />

Dietro l’angolo ci sono sempre nuove avventure,<br />

non è detto però che siano in cima a una montagna.<br />

Reinhold Messner alla soglia dei 70 anni guarda avanti,<br />

pensa al complesso museale che ha realizzato con<br />

5 siti espositivi in rete e progetta un nuovo libro. Ma<br />

non immagina più di affrontare una nuova vetta: «Nella<br />

mia vita ho fatto tante cose, persino il politico, certo<br />

non voglio provare un’altra scalata tanto per fare un<br />

ultimo exploit», ci dice, «neppure voglio comportarmi<br />

come certi turisti che sulle vette ci arrivano con l’elicottero.<br />

Quello che ho fatto, l’ho ottenuto con pochi aiuti<br />

e con uno stile elegante, ora non sarebbe intelligente<br />

salire ancora sull’Everest. Semplicemente quella stagione<br />

è finita».<br />

Di cosa si occupa adesso?<br />

Sto seguendo i miei musei che sono molto particolari,<br />

perché sono indipendenti tra di loro ma se li si visita<br />

in successione si compone una sorta di mosaico e si riesce<br />

a capire la montagna. Poi seguo i miei masi dove<br />

mi occupo di agricoltura biologica. Sono indipendente,<br />

produco ottimi vini Riesling e ho un gregge di yak.<br />

Le piace cucinare?<br />

Non sono bravo ai fornelli, ma per fortuna le donne<br />

della mia vita, da mia madre a mia moglie, sono delle<br />

vere maghe. A casa mia ci piace un mix tra la cucina<br />

italiana, che considero la migliore al mondo, quella<br />

viennese e quella sudtirolese, quindi fatico a dirvi le<br />

nostre ricette. Quello che però non trascuriamo mai<br />

sono gli ingredienti naturali, come l’olio o l’aceto balsamico<br />

e soprattutto i prodotti italiani.<br />

Quali sono le cose più strane che ha mangiato?<br />

Quando viaggi tanto ti capitano le cose più strane. Ma<br />

forse i cibi più incredibili che mi sono capitati sono i<br />

pesci vivi in Giappone o in Tibet e la zampa di non so<br />

bene quale animale cucinata con la farina e il burro<br />

acido. Quello che però vince su tutto l’ho mangiato in<br />

Kazakistan: ero una sorta di ospite di riguardo, ci trovavamo<br />

in una tenda e hanno portato una testa di capra<br />

da cui mi hanno offerto le orecchie e gli occhi.<br />

REINHOLD MESSNER<br />

Le montagne le ha affrontate<br />

sin da piccolo: «Facile, sulle<br />

Dolomiti non c’erano né<br />

il campo da calcio, né la<br />

piscina». Nato nel 1944 in Alto<br />

Adige, Reinhold Messner ha<br />

sempre aperto nuove frontiere<br />

come scalatore, alpinista ed<br />

esploratore. Le sue esperienze<br />

sono confluite oggi nel suo<br />

museo della montagna, il<br />

Messner Mountain Museum.<br />

Luogo preferito<br />

Bisogna guardare, più che alle vette dei nostri<br />

monti, che spesso sono solo mucchi di sassi, tra<br />

le cime e il fondo valle, dove ci sono dei rifugi incredibili.<br />

Ma il posto più bello in assoluto è Santa<br />

Maddalena di Funes, perché lì troviamo le case,<br />

il maso e la chiesa, che riassumono la nostra cultura,<br />

l’agricoltura e le bellezze naturali.<br />

Piatto preferito<br />

Sempre più spesso mi piace ricordare la cucina di<br />

mia madre. Adesso che è inverno un piatto che<br />

amo particolarmente è la pecora lasciata andare<br />

sul fuoco lento con i crauti. È un piatto che si<br />

faceva una volta, dove il succo delle verdure si<br />

mischia ai sapori della carne assieme agli aromi<br />

del bosco.


MELINDA SI FA IN 5 PER PIACERTI SEMPRE DI PIÙ.<br />

5 sono le varietà di mele che Melinda coltiva e seleziona per te in Val di Non:<br />

Golden, Stark, Renetta, le uniche D.O.P. italiane e in più Gala e Fuji, le nuove mele<br />

di montagna. Per soddisfare ogni gusto.<br />

E ricorda: 5 sono anche le porzioni giornaliere di frutta e verdura consigliate per il tuo<br />

benessere. Perché ogni momento abbia la sua Melinda.<br />

Melinda ® . Mi piaci di più.<br />

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14<br />

TERRITORIO e DIVERTIMENTO<br />

<strong>Il</strong> Castello di Avio<br />

fortezza “fantasy”<br />

( )<br />

L’antica fortezza conserva segni del passato così<br />

forti da attivare l’immaginazione e raccontarci<br />

il medioevo. Un castello fantastico, fatto della<br />

stessa materia di cui sono fatti i sogni.<br />

Non stupitevi se guardando le scie nel cielo vi<br />

verrà immediatamente da pensare al passaggio di un<br />

drago. In un momento in cui sembrano tornati di moda<br />

Hobbit, Elfi e Troni di spade, è facile tornare indietro<br />

nel tempo a quando il fabbro assestava i suoi colpi sul<br />

ferro, gli armigeri marciavano lungo le passatoie scrutando<br />

l’orizzonte in una stanca guardia e nell’aria si respirava<br />

un miscuglio di odori pungenti. Bisogna stare<br />

attenti nell’attraversare le mura del Castello di Avio:<br />

l’antica fortezza fa questo effetto. È uno dei rari posti<br />

felicemente conservati, infatti, in cui i segni del passato<br />

sono così forti da attivare l’immaginazione, risvegliare<br />

ricordi atavici e lasciare il segno del tempo.<br />

Scolpito nella pietra come la storia<br />

Una poderosa cinta muraria, cinque torri, un imponente<br />

mastio e il palazzo baronale: il castello guarda le campagne<br />

intorno su un maestoso paesaggio collinare. <strong>Il</strong><br />

Castello di Avio o di Sabbionara, che si erge nell’omonima<br />

frazione, domina su tutta la Val Lagarina e sorveglia<br />

l’intero territorio sin dal XII secolo. Ci troviamo di fonte<br />

a un sistema difensivo di rara potenza su una delle principali<br />

vie di comunicazione che collegavano la pianura<br />

Padana con il Nord Europa, lungo quello stesso tracciato<br />

segnato dai Romani con la via Augusta. <strong>Il</strong> perimetro<br />

della fortezza è irregolare eppure armonioso, riuscendo<br />

ad assecondare le asperità del terreno e adeguandosi<br />

ai dislivelli. Dentro le mura si sviluppa un reticolo di vie,<br />

terrazzamenti e passaggi coperti su cui fanno ombra le<br />

torri, tra cui spicca quella della Picadora, tristemente<br />

famosa perché vi si eseguivano le sentenze capitali.<br />

Fotografie dal passato<br />

Lo straniamento, la sensazione di déjà vu che l’intera<br />

struttura è capace di infondere, diventa ancora più forte<br />

quando ci si spinge all’interno delle sale: molte di queste<br />

sono affrescate e presentano uno straordinario ciclo<br />

di scene di guerra, insegnamenti allegorici e riferimenti<br />

religiosi, che restituiscono una fedele rappresentazione<br />

del passato. Le pitture trecentesche che rivestono sontuosamente<br />

l’edificio, soprannominato la “casa delle<br />

guardie”, rappresentano l’arte della guerra e sono un<br />

manuale di formazione per il perfetto cavaliere con<br />

mirabolanti scene militari che celebrano le glorie dei<br />

Castelbarco, storici proprietari del Castello. Con una logica<br />

contrapposizione la “stanza di Amore”, invece, è un<br />

trattato raffinato dell’amore cortese dove l’allegoria si<br />

salda con l’Eros.


Giocando al Medioevo<br />

<strong>Il</strong> castello non rappresenta solo la memoria del tempo<br />

che fu, ma è diventato un’attrazione turistica molto articolata:<br />

nel corso degli anni la struttura ha sviluppato una<br />

serie di attività rivolte ai bambini, i quali hanno avuto<br />

l’occasione di rivivere i giochi e i passatempi riservati ai<br />

loro coetanei di un lontano passato in un percorso animato<br />

tra cavalli dal manico di scopa e bambole di pezza.<br />

In occasione della festa di Halloween, invece, la fortezza<br />

si trasforma in un terribile maniero con tanto di streghe<br />

e fattucchiere minacciose. Vengono inoltre organizzati<br />

mercatini, degustazioni con primizie stagionali, mostre<br />

e fiere. Dettagli e orari dipendono dalle stagioni e vanno<br />

verificati sul sito del FAI. www.fondoambiente.it<br />

Visita guidata<br />

con pranzo<br />

<strong>Il</strong> Castello riapre a marzo, con orario 10-18. È aperto<br />

tutti i giorni tranne i lunedì e i martedì non festivi.<br />

Dall’Autostrada del Brennero A22 prendete l’uscita<br />

casello di Ala-Avio, tra Verona e Trento, poi seguite i<br />

cartelli. In treno: linea Verona-Brennero, stazione di<br />

Avio (circa 2,5 km). In Pullman da Trento: fermata<br />

Sabbionara d’Avio (circa 1 km). È possibile visitare il<br />

magnifico complesso castellano che domina la bassa<br />

Val Lagarina anche in gruppo, con il pacchetto Visit FAI<br />

- Speciale Gruppi. Con 27 euro a testa si potrà fare una<br />

visita guidata e degustare un pranzo tipico alla “Trattoria<br />

Castelbarco”che propone piatti ricercati della tradizione<br />

come i petti d’oca affumicati con salsa di mirtilli,<br />

a Sabbionara d’Avio oppure presso il caratteristico<br />

“Agritur dai Menegheti” ad Avio.<br />

Festa di primavera<br />

con il FAI<br />

<strong>Il</strong> castello deve la sua salvezza al Fondo Ambiente<br />

Italiano, che lo ha ricevuto in dono nel 1977 da<br />

Emanuela di Castelbarco Pindemonte Rezzonico, avviandone<br />

profondi interventi di restauro e manutenzione<br />

dopo che nel volgere dei secoli era passato di<br />

mano più e più volte. Nella sua lunga e travagliata<br />

storia – le prime fonti risalgono al 1053 con il nome<br />

di Castellum Ava – è appartenuto a una famiglia di<br />

nobili vassalli del vescovo di Trento, i Castelbarco.<br />

<strong>Il</strong> 23-24 marzo non perdete la tradizionale Giornata<br />

FAI di Primavera, che la fondazione organizza con<br />

una grande festa popolare.<br />

Foto: Castello di Avio - Trento Foto di Roberto Horak - FAI<br />

15


16<br />

TERRITORIO e DIVERTIMENTO<br />

Gli eventi più belli<br />

Sciare<br />

a ritmo di jazz<br />

Gli scorci più seducenti della Val di Fiemme, i<br />

paesaggi innevati delle Dolomiti, ospiti di fama internazionale<br />

e le note della musica nera nata a New Orleans:<br />

sono questi gli ingredienti che fanno del Dolomiti<br />

Ski Jazz uno degli appuntamenti musicali italiani<br />

più originali e attesi della stagione. Dal 9 al 17 marzo<br />

torna letteralmente in pista il jazz con sedici concerti<br />

ad alta gradazione emotiva serviti direttamente sulle<br />

piste da sci. I concerti diurni del festival, ad ingresso<br />

gratuito, si svolgono infatti in nove rifugi d’alta quota<br />

frequentati dagli sciatori tra una discesa e l’altra.<br />

( )<br />

Torna il Dolomiti Ski Jazz, un mix vincente<br />

tra musica afro-americana e i<br />

paesaggi mozzafiato delle Dolomiti.<br />

Sono dunque questi meravigliosi scenari a ospitare le<br />

esibizioni di band provenienti da tutto il mondo: dai<br />

JuiceBox, band statunitense funky-rock (il 13 e il 14<br />

marzo al Rifugio Zischgalm di Pampeago e allo Chalet<br />

Valbona in Alpe Lusia), al quartetto proveniente dalla<br />

Repubblica Ceca della cantante Eva Emingerova (il 15<br />

al Rifugio Ganischgeralm di Pampeago). Agli artisti di<br />

maggiore prestigio sono, invece, riservati i concerti serali<br />

nei teatri della Val di Fiemme, gli unici a pagamento.<br />

Al sassofonista statunitense Kenny Garrett, il nome<br />

di maggiore spicco in cartellone, è affidata la serata


inaugurale del festival a Cavalese. L’altro grande ospite<br />

è il pianista Kevin Hays, il cui raffinato trio si esibisce<br />

al Teatro di Ziano di Fiemme il 13 marzo. Mentre per un<br />

omaggio al grande sassofonista John Coltrane è imperdibile<br />

l’appuntamento con il quartetto Living Coltrane del<br />

sassofonista Stefano ‘Cocco’ Cantini il 16 marzo nella sala<br />

comunale di Predazzo. Le notti del Dolomiti Ski Jazz sono<br />

poi animate da vari appuntamenti a ingresso gratuito nei<br />

locali della Val di Fiemme di Moena e Cavalese. Da segnalare<br />

l’esibizione del 15 marzo a La Grenz di Moena del<br />

trio Best Blues Power.<br />

Per il programma completo www.dolomitiskijazz.com.<br />

Sabato 9 marzo, Dolomite’s Fire<br />

Val Rendena e Val di Sole (TN)<br />

È giunta alla quinta edizione l’iniziativa della solidarietà<br />

per i bambini malati di tumore che mira a<br />

conquistare il titolo di fiaccolata più numerosa del<br />

mondo svolta in contemporanea in diverse località.<br />

<strong>Il</strong> fuoco illuminerà l’intera ski-area da Pinzolo a<br />

Madonna di Campiglio fino a Folgarida e Marilleva.<br />

All’evento partecipano diversi personaggi famosi<br />

come Benedetta Paordi, Giorgio Gori, Christian Ghedina<br />

e Gilberto Simoni. Per informazioni e iscrizioni<br />

www.dolomitesfire.com<br />

Dal 17 al 22 marzo, A tavola con la Fata delle Dolomiti<br />

Moena e Passo San Pellegrino (TN)<br />

Settimana gourmet per lasciarsi corteggiare da<br />

piatti e sapori ispirati al territorio, ma rivisitati con<br />

fantasia e creatività dagli chef di Ristora Moena. I<br />

ristoranti Foresta, Fuciade, Malga Panna e Tyrol propongono<br />

menu completi accompagnati da vini trentini<br />

e altoatesini a un prezzo promozionale che va<br />

dai 48 ai 60 euro. Vista l’affluenza è consigliata la<br />

prenotazione. Per info e menu www.fassa.com<br />

Domenica 31 marzo, Pechenèda con le uova colorate<br />

Penia (TN)<br />

<strong>Il</strong> piccolo paese di Penia custodisce alcune delle più<br />

antiche tradizioni ladine. Una di queste è “la pechenèda”<br />

di Pasqua, che si tiene al Bar di Penia a<br />

partire dalle 15. Diffusa anche nel resto della Val<br />

di Fassa, è una battaglia a suon di colpi di uova dipinte.<br />

Si picchiettano alternativamente prima le due<br />

punte e quindi i due fondi. Vince chi spacca per primo<br />

“l’arma” dell’avversario. Dalle 17 si continua a<br />

festeggiare a Canazei in piazza Marconi con il gioco<br />

del soldo, ossia la lotteria.<br />

17<br />

Dove, come e quando<br />

L’appuntamento con il Dolomiti Ski Jazz è dal 9 al 17<br />

marzo. A mezzogiorno le esibizioni sono ospitate dal rifugio<br />

Doss dei Laresi all’Alpe Cermis, lo Zischgalm e il<br />

Ganischgeralm di Pampeago, il rifugio Passo Feudo e la<br />

baita Gardone dello Ski Center Latemar (Predazzo), lo<br />

chalet Valbona all’Alpe Lusia, il Platzl di Obereggen, il<br />

Maso dello Speck di Daiano e il rifugio Ciamp de le Strie<br />

di Bellamonte. La sera alle 21 i concerti a pagamento<br />

si tengono al Teatro Comunale di Cavalese, al B’art di<br />

Predazzo, a La Grenz di Moena al teatro di Ziano di Fiemme,<br />

al Wine Bar Hotel Bellavista di Cavalese e alla sala<br />

comunale di Predazzo.<br />

Gli altri eventi da non perdere…<br />

Dall’8 al 24 marzo, Settimana della buona cucina<br />

Valle Isarco (BZ)<br />

Diciannove ristoranti da Colle Isarco a Villandro invitano<br />

alla 41a edizione della tradizionale manifestazione<br />

gastronomica. Prodotti regionali e prelibatezze culinarie<br />

preparate secondo i ricettari della nonna o riviste in<br />

chiave moderna. Un viaggio nel gusto tra la zuppa di<br />

vino, i canederli, le sfoglie di patate fritte con i crauti<br />

e svariati piatti a base di agnello. Per informazioni sui<br />

ristoranti aderenti www.valleisarco.info oppure Consorzio<br />

Turistico Valle Isarco tel. 0472 802 232<br />

Domenica 17 marzo, Käfer Tag 2013 - Bolzano<br />

Maggiolini, bus e derivati, rigorosamente della Volkswagen,<br />

si danno appuntamento nel salotto buono della città<br />

in occasione del Kaefer Tag 2013. Oltre 50 le vetture<br />

provenienti da tutta Europa tra cui il mitico Herbie e il<br />

simpatico Bulli (il furgone reso famoso dai figli dei fiori)<br />

che alle 9 di domenica si ritrovano in Piazza del Tribunale<br />

per partire alla volta di Merano.<br />

Per informazioni: Veteran Car Team Bolzano tel.<br />

0471/324141 oppure www.veteran.it.<br />

Per iscrizioni entro il 4 marzo 0471/324141 oppure<br />

info@veteran.it<br />

Venerdì 29 marzo, Riapertura dei Giardini di Sissi<br />

Merano (BZ)<br />

I giardini di Castel Trauttmansdorff, residenza in cui<br />

l’Imperatrice Elisabetta d’Austria trascorse lunghi periodi<br />

di vacanza, quest’anno aprono in tempo per il<br />

weekend di Pasqua. Dalle 9 alle 19 i visitatori potranno<br />

ammirare 12 ettari di giardini suddivisi in 80 differenti<br />

paesaggi. Da fine marzo fino a metà maggio è prevista<br />

la fioritura di 180mila bulbi: tulipani e narcisi coloreranno<br />

i tappeti erbosi e gli iris rallegreranno le aiuole.<br />

Per info e offerte www.trauttmansdorff.it


18<br />

TERRITORIO e DIVERTIMENTO<br />

Weekend fuori porta:<br />

alla scoperta di Firenze<br />

( )<br />

Una gita fuori porta tra Rinascimento e buona<br />

cucina nella culla dell’arte e dell’architettura<br />

I<br />

italiana.<br />

l Rinascimento regala il suo tributo più cristallino alla le statue più belle del Rinascimento al museo del Bar-<br />

città di Firenze. <strong>Il</strong> capoluogo toscano è la meta perfetgello e farvi incantare dalla monumentalità del Duomo<br />

ta per immergersi nella storia millenaria d’Italia e per e il vicino Battistero: forse il punto più alto della cultura<br />

conoscerne le bellezze artistiche e culinarie. Per una artistica dell’epoca.<br />

gita di pochi giorni concedetevi un giro per i vicoli del La Firenze dei vicoli e uno spuntino particolare<br />

centro, senza dimenticare piazza della Signoria e il suo Per riprendere un po’ di energie dopo la visita, dirige-<br />

storico Palazzo Vecchio.<br />

tevi nei pressi di via San Gallo per l’aperitivo e poi per<br />

Un pomeriggio agli Uffizi<br />

cena perdetevi per i vicoli del quartiere di Santo Spirito<br />

Poi recatevi verso l’Arno, ritagliandovi un pomeriggio e San Frediano, la zona del centro di Firenze rimasta più<br />

per scoprire gli Uffizi. Vi consigliamo di prenotare la tipica. Per uno spuntino veloce, magari a metà giorna-<br />

visita via internet o telefono con almeno un paio di ta, gustatevi infine un bel panino al lampredotto, tipica<br />

mesi di anticipo, per evitare lunghe code. Dagli Uffizi delizia locale, con un buon bicchiere di Chianti, meglio<br />

(www.uffizi.firenze.it), Ponte Vecchio è a un passo: se nei piccoli stand agli angoli delle strade del centro.<br />

curiosate tra i suoi caratteristici negozi fiorentini e poi Per il dopo cena, soprattutto per i giovani, la zona giusta<br />

dirigetevi sull’altra sponda.<br />

è la cosmopolita e caotica piazza di Santa Croce, piena<br />

Splendidi panorami al tramonto<br />

Per chi è in vena di una bella passeggiata (in salita, al-<br />

di studenti americani e ragazzi da tutto il mondo.<br />

meno all’andata) non perdetevi lo spettacolo della basilica<br />

di San Miniato a Monte e della bellissima veduta<br />

sulla città che si gode dal vicino Piazzale Michelangelo.<br />

La chiesa, splendido esempio di romanico in Toscana, si<br />

erge su uno dei punti più alti del capoluogo. Optate per<br />

le ore del tardo pomeriggio: al tramonto il panorama<br />

offre il suo massimo. Scegliere cosa visitare a Firenze è<br />

davvero difficile, tante sono le sue bellezze. Noi vi consigliamo<br />

di passeggiare tra i Giardini di Boboli, scoprire<br />

Come arrivare<br />

Per raggiungere Firenze in auto da Trento prendete<br />

l’A22 fino a Modena poi immettevi nell’A1 fino<br />

al capoluogo toscano. I poco più di 300 chilometri<br />

si possono percorrere in circa 3 ore e mezza, ma<br />

tenete in considerazione che spesso nel superare<br />

gli Appennini si incontrano code perché l’autostrada<br />

si restringe a due corsie per senso di marcia. <strong>Il</strong><br />

costo di casello e benzina è di circa 150 euro (a/r).<br />

In treno il tempo è circa lo stesso, per un costo approssimativo,<br />

andata e ritorno, di 80 euro.<br />

Foto: panoramica di Firenze<br />

Pronti a partire<br />

HOTEL GRIFONE****<br />

Dal 07/03 al 04/07/2013<br />

Pacchetto 2 notti<br />

pernottamento e prima colazione<br />

Per scoprire i dettagli dell’offerta e molte<br />

altre proposte viaggio, ti invitiamo a<br />

consultare la sezione dedicata ai Viaggi<br />

di <strong>Poli</strong> a pagina 59.<br />

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59 €<br />

a persona


20<br />

BUON CIBO<br />

Un cestino<br />

tutto da sgranocchiare<br />

( )<br />

Date sfogo al vostro estro culinario con<br />

squisiti contenitori delle vostre gustose<br />

creazioni ai fornelli.<br />

Immaginate<br />

un piatto che da solo vi risolva l’antipasto,<br />

ma anche il primo piatto, declinabile in mille varianti, in<br />

grado di mettere d’accordo i palati più diversi. Parliamo<br />

del “cestino di grana”, una sfiziosità della tradizione italiana,<br />

con cui potete dare sfogo al vostro estro creativo:<br />

il suo sapore è semplice e gustoso, ma il “carattere” del<br />

prodotto finale lo scegliete voi in base a quello che ci<br />

metterete dentro.<br />

Cominciamo dalla base<br />

Per dare vita ai vostri contenitori di prelibatezze – la<br />

cui dimensione può variare a seconda delle vostre<br />

necessità – procuratevi innanzitutto la materia prima:<br />

del buon Trentingrana D.O.P. Prendete poi una padellina<br />

antiaderente, in cui verserete un filo d’olio e un<br />

cucchiaino di formaggio. Create una base non troppo<br />

sottile (che non rischi di spezzarsi) ma neanche troppo<br />

spessa (in questo caso potrebbe rimanere un po’ gommosa)<br />

stendendola per bene, in maniera uniforme,<br />

aiutandovi con un cucchiaio di legno. Quando il grana<br />

comincia a dorarsi e a sfrigolare, spegnete il fornello<br />

e, con delicatezza, sollevate la sfoglia che avrete creato.<br />

Lasciatela raffreddare, dopo averla adagiata su una<br />

tazzina o un bicchiere capovolti. E per rendere ancora<br />

più saporiti i vostri cestini, aggiungete a ciascuno<br />

10 grammi di burro. Se invece siete di fretta, potete<br />

optare per la preparazione in forno o in microonde:<br />

perderanno un po’ di croccantezza, ma saranno deliziosi<br />

comunque. Dividete il grana in porzioni da circa<br />

20 grammi e formate dei mucchietti su una teglia foderata<br />

con carta da forno. Appiattiteli con il dorso di un<br />

cucchiaio (fate attenzione a non lasciare buchi) e infornateli<br />

a 200 gradi per 5 minuti, finché il formaggio è<br />

fuso e dorato. Sfornate le cialde e posatele subito sulle<br />

ciotoline rovesciate. Potete eseguire la stessa identica<br />

operazione con il microonde, sempre stando attenti a<br />

non far bruciare nulla.<br />

Per servire un primo piatto<br />

I vostri cestini ora possono essere impiegati per gli usi


più svariati: il primo è quello di utilizzarli come piatti<br />

da portata. Potete cucinare un primo, ad esempio una<br />

pasta, e servirla adagiata sui graziosi piattini di formaggio<br />

da voi creati. Noi ve ne suggeriamo una che si<br />

sposa a meraviglia con i cestini.<br />

Ricetta - tagliatelle allo speck<br />

Per il sugo tagliate 100 g di speck a listarelle,<br />

sbucciate 100 g di cipolla e sminuzzatela; rosolate<br />

il tutto in olio d’oliva, poi aggiungete 4 fette di<br />

pomodoro secco, e insaporite con alloro, pepe e<br />

peperoncino.<br />

Fate cuocere per 10 minuti. A questo punto buttate<br />

[ segue ]<br />

L’alternativa<br />

vegetariana<br />

Per un’alternativa vegetariana, optate per un secondo<br />

piatto di uova e verdure.<br />

Ricetta - cestini di grana vegetariani<br />

Sbucciate gli asparagi (l’equivalente di due per<br />

ogni cestino), eliminando le estremità legnose.<br />

In una pentola versate acqua calda: quando sarà<br />

arrivata a ebollizione, aggiungete mezzo cucchiaino<br />

di burro e due di vino bianco per ogni cestino,<br />

buttate gli asparagi e fateli cuocere con un coperchio<br />

per circa 20 minuti (regolatevi a seconda<br />

del loro spessore: più sono grossi più avranno<br />

bisogno di tempo). Mentre aspettate, fate bollire<br />

4 uova fino a che non diventano sode, poi schiacciatele<br />

in un piatto con la forchetta, in modo da<br />

ottenere una purea, e aggiungete un filo d’olio.<br />

Appena gli asparagi sono pronti, tagliateli a pezzetti<br />

e deponetene due cucchiai in ogni cestino,<br />

insieme con un cucchiaio di purea d’uovo. Servite<br />

con due fili di erba cipollina, per dare più sapore<br />

o, in alternativa, con una salsina ottenuta sminuzzando<br />

e lasciando macerare nell’olio per un paio<br />

d’ore prezzemolo e cerfoglio.<br />

21


22<br />

BUON CIBO<br />

le tagliatelle nell’acqua che avrete precedentemente<br />

portato a ebollizione, fate cuocere per 5<br />

minuti e poi fate saltare nella padella con il sugo.<br />

Servite ogni commensale con un cestino di grana<br />

ripieno della pasta. Se volete massimizzare l’effetto,<br />

impreziosite con del prezzemolo tritato e<br />

ulteriori pomodori secchi a crudo.<br />

Lo scrigno delle meraviglie<br />

I cestini possono essere l’involucro ideale anche di<br />

un antipasto o di un secondo piatto, a seconda dei<br />

vostri gusti. Un’idea facile e veloce è quella del carpaccio<br />

di speck.<br />

Ricetta - carpaccio di speck<br />

Procuratevi 200 g di speck altoatesino doc, liberatelo<br />

dalla cotenna e affettatelo finemente, poi<br />

adagiatene due fette sopra ogni cestino. Pulite<br />

80 g di funghi porcini freschi, due ravanelli e 60<br />

g di lattughella: tagliate i funghi a fettine sottili<br />

e distribuiteli, crudi, sulle fette di speck. Ripetete<br />

la stessa operazione con la lattughella. In una<br />

tazzina mescolate olio d’oliva, succo di limone,<br />

sale e pepe: versate un paio di cucchiaini di questa<br />

salsina in ogni cestino, con un pizzico di sale.<br />

Se volete una ricetta audace, provate con una<br />

composta di mele servita in un cestino accanto a<br />

una scelta di formaggi tipici, come ad esempio il<br />

Casolèt della Val di Sole. <strong>Il</strong> figurone è assicurato!<br />

Per gli amanti<br />

dei formaggi<br />

Se volete preparare un antipasto sfizioso e fresco,<br />

vi diamo un’idea facile e veloce: in una<br />

ciotola aromatizzate della ricotta (regolatevi su<br />

circa tre cucchiaini a cestino) con erba cipollina,<br />

una puntina di paprika, una spruzzata di cumino,<br />

mezzo spicchio d’aglio tritato finissimo, del<br />

pepe macinato al momento.<br />

Mescolate il tutto, e servite<br />

ogni cestino guarnito con<br />

delle fettine di ravanello.<br />

Se volete una variante<br />

più agrodolce, potete<br />

servire con un filo di<br />

miele e due noci.<br />

I preferiti<br />

dei ragazzi<br />

I cestini di grana vi vengono in aiuto anche per<br />

preparare al volo una cena per i vostri figli e i loro<br />

amici. Con questa ricetta andrete a colpo sicuro:<br />

mescolate la ricotta aromatizzata con il basilico e<br />

un po’ di burro (calcolate un cucchiaino per ogni<br />

cestino), e date una spolverata di pepe. Fate poi<br />

rosolare delle striscioline di speck (calcolatene<br />

quattro per ogni cestino) in padella con della cipolla<br />

rossa tagliata sottile. Guarnite ogni cestino<br />

con un paio di cucchiaiate di ricotta e lo speck.


24<br />

C<br />

BUON CIBO<br />

Ecco la ricetta<br />

della vera torta<br />

( )<br />

Una delle pietanze festive più conosciute:<br />

facile da preparare, è gustosa anche fredda.<br />

hi è nato e cresciuto nelle montagne del Trentino-<br />

Alto Adige avrà assaggiato e forse anche cucinato la<br />

torta di speck. Si tratta dell’erede gustosa della torta<br />

pasqualina, una pietanza salata nata in Liguria e poi<br />

esportata in diverse regioni italiane che hanno riadattato<br />

il piatto secondo le proprie tradizioni. Le prime<br />

tracce della torta pasqualina si trovano negli scritti gastronomici<br />

del letterato Ortensio Lando - risalenti al<br />

XVI secolo - che ne dà un giudizio che non ha bisogno<br />

di spiegazioni: “A me piacque più che all’orso il miele”.<br />

La torta, come dice il suo nome, nasce per celebrare<br />

il periodo pasquale con un piatto ricco che in passato<br />

era la pietanza regina del convivio: le cuoche migliori<br />

riuscivano a impilare 33 sfoglie di pasta in omaggio<br />

all’età di Gesù Cristo. Oggi rimane un piatto tipico e<br />

particolarmente consigliato per la gita di Pasquetta,<br />

visto che la torta è ottima anche fredda.<br />

Ricetta - torta pasqualina per 6 persone<br />

Preparare la tipica torta è facile e divertente. Considerando<br />

sei persone, vi serviranno 700 g di erbette,<br />

50 g di pecorino o altro formaggio saporito,<br />

300 di ricotta, 100 di parmigiano, sette uova, due<br />

confezioni di pasta sfoglia, sale e pepe a vostro gradimento.<br />

La preparazione<br />

Innanzitutto le erbette: pulitele e lessatele in acqua<br />

salata per cinque minuti, successivamente scolatela<br />

e strizzatela molto bene. Quindi pensate al ripieno:<br />

impastate la ricotta con tre uova, il parmigiano e il<br />

pecorino, aggiungendo sale e pepe a piacimento.<br />

Quando il composto sarà amalgamato aggiungete<br />

le erbette lessate. Versate il ripieno così composto<br />

in uno stampo circolare che avrete prima foderato<br />

con la pasta sfoglia. <strong>Il</strong> composto adagiato sulla sfoglia<br />

dovrà avere dei piccoli incavi dove aprirete le<br />

uova rimanenti (tranne una) in modo che durante<br />

la cottura diventino sode. Chiudete quindi il vostro<br />

preparato con un’altra sfoglia, stando ben attenti a<br />

serrare i bordi per non far uscire il ripieno. Prima di<br />

metterla a cottura, pennellate la superficie con l’uovo<br />

rimasto sbattuto, quindi bucatela con la punta di<br />

una forchetta. A questo punto, siete pronti per infornare<br />

la vostra torta pasqualina: scaldate il forno<br />

a 200 gradi e lasciate cuocere per circa 50 minuti.<br />

Ricetta - torta allo speck<br />

La procedura è molto simile a quanto già detto per<br />

la preparazione della torta pasqualina, ma per farla<br />

a dovere sarà opportuno preparare anche la pasta.<br />

Per quest’ultima, procuratevi 300 g di farina bianca,<br />

150 di burro, 1/4 di litro di acqua e un uovo. Per gli<br />

ingredienti del ripieno vi serviranno invece 250 g


pasqualina<br />

di cavolo cappuccio, 250 di speck a dadini, 250 di<br />

formaggio grasso a dadini, 1/4 di litro di panna, 4<br />

uova.<br />

Innanzitutto, la pasta: mescolate i vari ingredienti<br />

e lasciatela riposare per una mezz’ora. Alla fine, la<br />

vostra sfoglia dovrà essere alta circa un centimetro.<br />

Quindi procuratevi uno stampo circolare e foderatelo<br />

con la pasta che avrete preparato e cospargete sul<br />

fondo il cavolo tagliato a fettine assieme allo speck<br />

e al formaggio a dadini: chiudete il composto con la<br />

pasta, serrando bene i bordi. A questo punto, sbattete<br />

il latte con uova e panna e versate il composto<br />

sulla sfoglia. Infine, infornate la torta a 180 gradi e<br />

attendete 45 minuti per ultimare la cottura.<br />

Torta pasqualina<br />

per 6 persone con 11,62 euro<br />

Erbette da cuocere<br />

Per le sue erbette da cuocere Primia ha<br />

selezionato le foglie più fresche e compatte,<br />

per offrirvi un contorno semplice<br />

e genuino, capace di adattarsi a ricette<br />

sempre nuove e gustose.<br />

Busta da 500 g - Prezzo 2,49 euro<br />

Uova medie<br />

da allevamento a terra<br />

Le uova medie Primia sono sottoposte a<br />

rigorosi controlli di qualità e provengono<br />

da allevamenti a terra, che garantiscono<br />

una migliore qualità di vita dell’animale.<br />

Sane e nutrienti, sono perfette per i vostri<br />

impasti fatti in casa.<br />

Confezione da 10 pezzi - Prezzo 2,55 euro<br />

Pasta sfoglia rotonda<br />

La pasta sfoglia Primia è fragrante e friabile,<br />

capace di esaltare il sapore di ogni ingrediente<br />

con cui viene abbinata. Un gusto avvolgente,<br />

ideale per preparare tante diverse<br />

ricette: torte salate, primi o secondi piatti in<br />

crosta, dolci e svariate golosità tante quante<br />

ne suggerisce la vostra fantasia.<br />

Confezione da 230 g - Prezzo 1,59 euro<br />

Ricotta fresca<br />

Le preziose proprietà del latte, rigorosamente<br />

italiano, si ritrovano nella Ricotta Fresca<br />

Primia, che può essere utilizzata per tutte le<br />

portate, dall’antipasto al dolce, anche per le<br />

sue ottime qualità nutrizionali: è infatti ricca di<br />

proteine e povera di grassi e colesterolo.<br />

Confezione da 225 g - Prezzo 1,15 euro<br />

Mix grattugiato<br />

<strong>Il</strong> mix grattugiato Primia arriva sulla tavola<br />

pronto all’uso. La freschezza del prodotto,<br />

ottimo se utilizzato nei condimenti di pasta,<br />

minestre e zuppe, è la soluzione ideale per<br />

chi ha poco tempo da dedicare alla preparazione<br />

dei pasti, ma non vuole rinunciare<br />

alla qualità.<br />

Busta 100 g – Prezzo 1,19 euro<br />

<strong>Il</strong> prezzo riportato in alto si riferisce alla quantità di prodotto<br />

necessaria per la preparazione della ricetta.<br />

25


26<br />

BUON CIBO<br />

La colomba,<br />

( )<br />

Le origini del dolce pasquale per<br />

eccellenza affondano le radici nella<br />

storia. Diverse città se ne contendono la<br />

paternità, tutta Italia la ama.<br />

Morbida e leggera, gustosa e amata in tutta<br />

Italia da grandi e piccini, la colomba è il dolce tipico<br />

della tradizione pasquale. Grazie alla sua pasta candida<br />

e alla sua croccante copertura a base di glassa,<br />

mandorle e zucchero, si è ormai affermata come dolce<br />

tipico italiano, tanto da essere addirittura tutelata<br />

dalla legge. Un decreto del 2005, infatti, stabilisce che<br />

la denominazione tipica sia riservata “al prodotto dolciario<br />

da forno a pasta morbida, ottenuto per fermentazione<br />

naturale da pasta acida, di forma irregolare<br />

ovale simile alla colomba”, disciplinando poi anche le<br />

caratteristiche della glassatura superiore. Ma ben prima<br />

di entrare nei testi normativi, la colomba ha popolato<br />

le tante leggende sulla sua origine.<br />

Tra storia e leggenda<br />

Le più conosciute portano entrambe a Pavia dove la<br />

regina longobarda e cattolica Teodolinda, attorno al<br />

610 d.C., decise di ospitare a corte alcuni monaci stranieri<br />

di passaggio in città. Tra questi, anche l’abate<br />

irlandese Colombano, che dovette rifiutare la carne offerta<br />

dai sovrani durante il pranzo perché era periodo<br />

di Quaresima. Teodolinda e Agilulfo, seccati, interpretarono<br />

il rifiuto come un’offesa personale e fu allora<br />

che Colombano, benedicendo la selvaggina, la trasformò<br />

in bianche colombe di pane. La regina, colpita dal<br />

morbida delizia<br />

gesto del monaco e convinta della sua santità (verrà<br />

in effetti canonizzato nel 642), gli permise di erigere<br />

nel suo territorio l’Abbazia di Bobbio, che ancora oggi<br />

porta il suo nome e ne conserva le spoglie. La seconda<br />

leggenda invece è datata 572 d.C. ed è legata alla<br />

figura di Alboino, leggendario re dei Longobardi. Dopo<br />

tre anni di assedio i Longobardi vinsero la resistenza<br />

dei pavesi, entrando in città; fu allora che i cittadini<br />

- per evitare la furia vendicativa degli occupanti - decisero<br />

di donare al re un soffice dolce a forma di colomba.<br />

Un gesto di pacificazione che garantì la tranquillità


di Pasqua<br />

della nuova capitale del regno longobardo. Ma l’origine<br />

accertata del dolce così come lo conosciamo oggi è<br />

molto più recente: risale agli anni Trenta del XX secolo<br />

e ha ragioni molto più “commerciali”.<br />

Da Milano a Verona<br />

Fu la celebre casa dolciaria milanese Motta a volere un<br />

omologo pasquale del panettone, da commercializzare<br />

in primavera. L’impasto della colomba è semplicissimo<br />

e contiene acqua, farina, lievito, zucchero, burro e uova.<br />

In una seconda lavorazione si aggiungono poi gli altri<br />

ingredienti: miele, latte, canditi e vaniglia, oltre a tutto<br />

[ segue ]<br />

Idee<br />

di riciclo<br />

Alla fine delle festività, spesso resta il problema di<br />

smaltire i dolci rimasti in casa. La colomba offre diverse<br />

possibilità, tutte semplici e gustose. Fra queste<br />

la torta colombina, a base di crema pasticciera,<br />

alchermes, panna montata e frutta. Oppure un’improvvisata<br />

cheesecake, fatta frullando il dolce grossolanamente<br />

e foderando uno stampo di ceramica<br />

prima di riempirlo con una crema a base di ricotta,<br />

zucchero, canditi e tocchetti di cioccolato, volendo<br />

anche quello avanzato dall’uovo di Pasqua!<br />

Un padre<br />

fantasioso<br />

Personaggio estroso e dalle mille intuizioni, Dino<br />

Villani può essere considerato il papà della colomba<br />

pasquale pur senza essere pasticciere. Artista e<br />

pubblicitario mantovano, suggerì alla Motta (di cui<br />

inventò il logo) l’introduzione di un dolce pasquale<br />

per non interrompere la produzione dopo la stagione<br />

natalizia. Ma ideò anche il concorso di bellezza<br />

che nel 1946 diventò Miss Italia e le campagne<br />

pubblicitarie per la Festa della Mamma e per San<br />

Valentino che trasformò, di fatto, nella festa degli<br />

innamorati.<br />

27


28<br />

BUON CIBO<br />

l’occorrente per la glassatura di mandorle e granella<br />

di zucchero. Naturalmente accanto alla versione base,<br />

ormai si trovano in commercio le varianti più disparate:<br />

da quelle alla crema a quelle al cioccolato, a quelle<br />

aromatizzate con liquori come limoncello o Cointreau.<br />

Non mancano nemmeno alcune versioni per così dire<br />

“regionali” del dolce, la più celebre delle quali è, senza<br />

dubbio, quella veronese. I veneti, a dirla tutta, rivendicano<br />

la paternità della colomba, facendola risalire alla<br />

fine dell’Ottocento come produzione su larga scala, individuando<br />

tra i progenitori addirittura i “pani plastici”<br />

delle tradizioni greca, egiziana e romana, mondi nei<br />

quali la cucina spesso si sposava anche con le credenze<br />

religiose. L’usanza culinaria sopravvisse all’avvento<br />

del cristianesimo e si tramandò di generazione in<br />

generazione, fino alla fine - appunto - del XIX secolo.<br />

Ingredienti principali del dolce veneto sono: farina, lievito<br />

madre, tuorlo d’uova, zucchero, burro, miele, sale,<br />

vaniglia, burro di cacao, mandorle, nocciole ermelline,<br />

albume, amido di mais, frutta candita. L’impasto viene<br />

lavorato tutto assieme e le uniche due operazioni che<br />

vengono svolte in momenti successivi sono la classica<br />

pezzatura “a croce” e la glassatura finale a base di<br />

mandorle e nocciole.<br />

Bontà<br />

fatta in casa<br />

Ricetta - colomba alle mandorle<br />

Per l’impasto di una colomba fatta in casa occorrono<br />

450 g di farina manitoba, 215 di zucchero,<br />

150 di scorza d’arancia candita, 2 uova intere e un<br />

albume, 100 g di burro morbido, 25 di mandorle,<br />

40 ml di latte, sale, granella di zucchero e zucchero<br />

a velo. Sciogliete il lievito nel latte, impastandolo<br />

con 40 g di farina, lasciando lievitare per 20 minuti.<br />

Questo impasto deve essere lavorato con 130 ml di<br />

acqua tiepida e 100 g di farina e rimesso a lievitare<br />

per 40 minuti. Nella terza fase all’impasto vanno<br />

aggiunti 20 g di zucchero, 100 di farina e 20 di burro,<br />

lavorando finché non si stacca dalle pareti della<br />

ciotola e lasciandolo a lievitare per un’ora. Infine<br />

aggiungete 120 g di zucchero, 80 di burro, 210 di<br />

farina, uova, sale e scorzetta a dadini, mettendo<br />

a lievitare finché il volume non sarà raddoppiato.<br />

L’impasto va diviso in tre parti (di cui una più grande)<br />

sistemate a croce in uno stampo per colombe<br />

e poi lasciate a lievitare per un’ora. Con un frullatore<br />

si prepara la glassa con le mandorle e l’albume<br />

d’uovo, stendendola sull’impasto e aggiungendo<br />

mandorle, granella e zucchero a velo. La cottura, in<br />

forno a 160° C, deve durare circa 45 minuti, aprendolo<br />

ogni tanto per far uscire l’umidità.


Le buone<br />

ricette<br />

Anno 1 - Numero 2<br />

Marzo 2013<br />

Costo € 1, una copia omaggio per i<br />

possessori di DupliCarD<br />

LE BUONE RICETTE 31


32 LE BUONE RICETTE<br />

Ravioli di patate<br />

INGREDIENTI<br />

PREPARAZIONE<br />

al formaggio grigio<br />

Pasta di patate:<br />

400 g di patate farinose<br />

2 tuorli d`uovo<br />

1 C di burro fuso<br />

120 g di farina<br />

Ripieno al Graukäse:<br />

150 g ricotta<br />

350 g Graukäse<br />

(formaggio grigio)<br />

Verza con speck:<br />

800 g di verza<br />

40 g di burro<br />

50 g di speck<br />

sale<br />

Per condire:<br />

50 g burro<br />

sale, pepe<br />

Pasta di patate: sbucciare le patate,<br />

tagliarle a dadini e cuocerle<br />

nell’acqua salata per circa 20-30<br />

minuti; scolarle e farle asciugare.<br />

Schiacciare le patate, impastarle<br />

con i tuorli d`uovo e il burro, quindi<br />

farle raffreddare. Unire al composto<br />

la farina un pizzico di sale e<br />

una spolverata di noce moscata<br />

grattugiata.<br />

Ripieno al Graukäse: in una ciotola<br />

unire la ricotta e il Graukäse.<br />

Stendere la pasta di patate con un<br />

mattarello su una superficie di lavoro<br />

infarinata, tirare una sfoglia<br />

di pasta e ritagliare dei cerchietti<br />

(o una forma a piacere) e depositarvi<br />

con un cucchiaino il ripieno di<br />

formaggio grigio.<br />

Spennellare i bordi della pasta<br />

con un po’ d’acqua, disporvi sopra<br />

un’altra sfoglia di pasta, chiudere<br />

4 persone<br />

Tempo di preparazione: 1 h<br />

Difficoltà: media<br />

bene i ravioli e cuocerli in acqua<br />

salata per circa 4 minuti.<br />

Abbinamento di verza con speck:<br />

eliminare le foglie esterne della<br />

verza, rimuoverne il torsolo, lavare<br />

le foglie e tagliarle a pezzettini o<br />

striscioline. Metterle in una pentola<br />

con dell’acqua bollente salata e<br />

cuocerle per 5 minuti. Togliere la<br />

verza dall’acqua, passarla un momento<br />

sotto l’acqua fredda e scolarla.<br />

Tagliare lo speck a dadini e<br />

rosolarlo nel burro, unirvi la verza,<br />

condire con noce moscata e sale,<br />

far sobbollire per 5 minuti circa. La<br />

verza può essere preparata anche<br />

senza speck.<br />

Condire il tutto con burro fuso, parmigiano<br />

grattugiato e un pezzetto<br />

di formaggio grigio.<br />

Vino consigliato<br />

PINOT NERO ERSTE & NEUE<br />

La ricetta<br />

e lo chef<br />

del mese<br />

Hans Lerchner<br />

Chef del Ristorante<br />

Lerchner’s<br />

San Lorenzo di Sebato (BZ)<br />

In questo piccolo ristorante a San<br />

Lorenzo di Sebato, vicino a Brunico,<br />

potete gustare gli originali<br />

piatti tirolesi, accompagnati da<br />

vino di botte locale oppure da<br />

fresca birra pusterese, con pane<br />

rigorosamente fatto in casa. La<br />

cucina dei proprietari Erika e<br />

Hans Lerchner è il più possibile<br />

casalinga: dalla “Tschotte”, il<br />

formaggio fresco preparato nel<br />

maso di famiglia, alla strepitosa<br />

zuppa di Graukäse passando<br />

per i Pressknoedel, i canederli<br />

schiacciati. Nella bella stagione<br />

accomodatevi nel giardino<br />

esterno, e godetevi il panorama<br />

con la bella vista sul Castel<br />

Palù e sulle vette montuose tra<br />

cui si insinua la strada per la Val<br />

Badia e il Plan de Mareo.<br />

Per maggiori informazioni:<br />

+39 474404014<br />

Prezzo medio menu: 30 euro<br />

La proposta di questo mese:<br />

Ravioli di patate al formaggio<br />

grigio


INGREDIENTI<br />

PREPARAZIONE<br />

Risotto alle verdure<br />

primaverili<br />

400 g di riso Carnaroli<br />

olio d’oliva<br />

burro<br />

2 scalogni tritati<br />

250 ml di vino bianco<br />

Trentinagrana D.O.P. quanto basta<br />

brodo vegetale quanto basta<br />

150 g di piselli freschi sbucciati<br />

Lavare le punte degli asparagi, eventualmente sbucciarle<br />

e farle sgocciolare. Lessarle per circa 8 minuti<br />

in acqua bollente salata. Scolarle e sciacquarle con<br />

l’acqua fredda, poi tagliarle a metà per la lunghezza.<br />

In una casseruola soffriggere a fiamma moderata gli<br />

scalogni, le carote e le zucchine con 3 cucchiai d’olio<br />

ed il timo. Unire il riso e farlo tostare mescolando.<br />

Bagnare con il vino bianco e farlo asciugare sempre<br />

mescolando, poi aggiungere il brodo poco per volta<br />

e proseguire la cottura. Quando il riso é quasi pronto,<br />

unire i piselli. Mentre il riso finisce di cuocere<br />

150 g di carote sbucciate e tagliate<br />

a dadini<br />

150 g di zucchine tagliate a tocchetti<br />

1 rametto di timo fresco<br />

12 punte di asparagi verdi e<br />

bianchi<br />

sale, pepe<br />

noce moscata grattugiata<br />

4 persone<br />

Tempo di preparazione: 45 min<br />

Grado di difficoltà: facile<br />

riscaldare una noce di burro e un cucchiaio d’olio in<br />

una padella. Distribuirvi le punte degli asparagi e<br />

farle indorare a fiamma moderata.<br />

Appena il riso è al dente aggiustare di sale, pepe e<br />

noce moscata, poi farlo mantecare con un cucchiaio<br />

di burro e uno di Trentinagrana D.O.P. Servirlo subito<br />

con una guarnizione di punte di asparagi. A piacere<br />

arricchire con una bella spolverata di Trentingrana<br />

D.O.P.<br />

Vino consigliato<br />

MULLER THURGAU CAVIT<br />

33


34 LE BUONE RICETTE<br />

Insalata primavera con<br />

uovo e barbabietola<br />

INGREDIENTI<br />

PREPARAZIONE<br />

16 pomodori ciliegini<br />

6 ravanelli<br />

4 uova sode<br />

1 peperone giallo<br />

1-2 manciate di foglie di barbabietola<br />

rossa<br />

Lavare e tagliare a metà i pomodori. Lavare i ravanelli<br />

e tagliarli a fettine sottili. Sgusciare le uova<br />

e tritarle grossolanamente. Lavare il peperone,<br />

tagliarlo a metà, eliminare i semini e le pellicine<br />

bianche, poi dividerlo in quarti e infine a striscioline.<br />

Lavare le foglie di barbabietola, asciugarle in<br />

una centrifuga da insalata e poi spezzettarle.<br />

Fare una vinaigrette (salsa fredda francese) con l’aceto,<br />

il succo di limone, 2 cucchiai d’acqua e l’olio<br />

d’oliva.<br />

2 cucchiai di aceto balsamico<br />

2 cucchiai di succo di limone<br />

5 cucchiai di olio d’oliva<br />

1 pizzico di zucchero<br />

1 pizzico di sale<br />

2 cucchiai di erba cipollina tritata<br />

4 persone<br />

Tempo di preparazione: 25 min<br />

Grado di difficoltà: facile<br />

Insaporire con sale e pepe. Mescolare i pomodori<br />

con i ravanelli, il peperone, le foglie di barbabietola<br />

e le uova, poi suddividere il tutto in 4 bicchieri.<br />

Irrorare con la vinaigrette, guarnire con l’erba cipollina<br />

e servire subito.<br />

Vino consigliato<br />

CHARDONNAY CANTINA ROTALIANA


INGREDIENTI<br />

PREPARAZIONE<br />

Agnello ammantellato<br />

con pancetta<br />

4 filetti di agnello tagliati a metà<br />

16 fette di speck dell’Alto Adige<br />

8 rametti di rosmarino<br />

2 carote<br />

4 scalogni<br />

2 cucchiai d’olio<br />

1 peperone rosso<br />

200 g di sedani<br />

1 cucchiaio di zucchero<br />

100 ml di vino rosso<br />

200 ml di brodo di carne<br />

sale, pepe<br />

filo da cucina<br />

Lavare, tamponare, salare e pepare la carne. Avvolgere<br />

ogni pezzo con 2 fette di speck aggiungendo a<br />

ogni fagottino anche un rametto di rosmarino. Fermare<br />

con il filo da cucina.<br />

Sbucciare le carote e gli scalogni, poi tritare il tutto<br />

grossolanamente. Lavare e tritare i sedani. Lavare il<br />

peperone, eliminare i semini e le pellicine bianche<br />

e tagliarlo a dadini.<br />

Riscaldare l’olio in un tegame e farvi rosolare il tutto,<br />

aggiungere lo zucchero e far caramellare a fiamma<br />

moderata mescolando. Aggiungere gli involtini<br />

e farli rosolare con le verdure. Bagnare con il vino<br />

rosso e il brodo di carne. Coprire e far cuocere a<br />

4 persone<br />

Tempo di preparazione: 1 h 45 min<br />

Tempo di cottura: 1 h<br />

Grado di difficoltà: media<br />

fiamma lenta per circa un’ora.<br />

Tirare fuori gli involtini dal fondo di cottura, avvolgerli<br />

in carta d’alluminio e metterli al caldo.<br />

Filtrare il fondo di cottura nel passatutto e poi attraverso<br />

un passino a maglie fitte. Versarlo in un tegamino<br />

e ridurlo fino alla consistenza desiderata a<br />

fiamma lenta. Insaporire con sale e pepe. Servire gli<br />

involtini ben caldi adagiati nella salsetta, dopo aver<br />

eliminato il filo da cucina.<br />

Vino consigliato<br />

TEROLDEGO ROTALIANO DOC MEZZACORONA<br />

35


36 LE BUONE RICETTE<br />

INGREDIENTI<br />

PREPARAZIONE<br />

Trota<br />

in crosta di sale<br />

1 trota salmonata, di circa 1 kg,<br />

pronta per cucinare<br />

1-2 fette di limone<br />

1 fetta di arancia<br />

2 spicchi d’aglio tagliati a fettine<br />

sale, pepe<br />

2-3 gambi di prezzemolo<br />

olio d’oliva<br />

Per la crosta:<br />

2 albumi d’uovo<br />

2 kg di sale marino<br />

1 Lavare la trota dentro e fuori, adagiarla in uno<br />

stampo di vetro adatto e 2 tamponarla bene con<br />

carta da cucina. 3 Eliminare le punte della coda e<br />

le diverse pinne del pesce, 4 salare e pepare internamente<br />

e riempire con le fette di limone, d’arancia,<br />

le fettine d’aglio e il prezzemolo. 5 Spennellare<br />

l’esterno con l’olio d’oliva.<br />

6 Montare gli albumi non del tutto a neve e mescolarli<br />

con il sale. 7 Se serve per favorire la formazione<br />

del composto aggiungere 1-2 cucchiai d’acqua<br />

fredda.<br />

8 Allargare un terzo del composto su una teglia da<br />

4 persone<br />

Tempo di preparazione: 15 min<br />

Tempo di cottura: 45 min<br />

Grado di difficoltà: media<br />

forno, adagiarvi sopra il pesce e coprire bene con il<br />

resto del sale impastato, facendo attenzione che<br />

non si creino spazi scoperti o buchi. <strong>Il</strong> pesce deve<br />

essere ermeticamente chiuso.<br />

9 Passare la teglia nel forno caldo e far cuocere la<br />

trota per circa 45 minuti. 10 Prima di servire eliminare<br />

la parte superiore della crosta in modo da potere<br />

estrarre con attenzione i filetti di pesce.<br />

Vino consigliato<br />

SAUVIGNON SAN MICHELE APPIANO


Ricetta<br />

passo-passo<br />

Tamponarla bene 2<br />

Eliminare le punte della coda e le<br />

3<br />

pinne<br />

Lavare la trota<br />

Riempire l’interno del pesce<br />

Spennellare l’esterno con olio 5<br />

Montare gli albumi e aggiun-<br />

6 Verificare la densità del 7<br />

gervi il sale<br />

composto<br />

Ricoprire completamente il<br />

pesce con il composto di sale<br />

8<br />

Cuocere in forno per 45<br />

9 Eliminare la crosta di sale 10<br />

minuti<br />

37<br />

1<br />

4


38 LE BUONE RICETTE<br />

Soufflé al cioccolato<br />

al profumo di arance<br />

INGREDIENTI<br />

PREPARAZIONE<br />

burro e farina per 4<br />

stampini<br />

60 g di cioccolato fondente<br />

50 g di burro morbido a<br />

temperatura ambiente<br />

3 uova<br />

50 g di zucchero<br />

1 cucchiaio di farina<br />

marmellata di arance<br />

1 - 2 arance, la buccia<br />

ed il succo<br />

Ungere gli stampini con il burro e spolverizzarle con<br />

la farina. Riscaldare il forno a 200°C.<br />

Tritare la cioccolata e farla sciogliere a bagnomaria,<br />

poi farla intiepidire. Aggiungere il burro morbido,<br />

che dovrebbe avere circa la stessa temperatura della<br />

cioccolata, mescolando. Dividere le uova e sbattere<br />

i tuorli con la metà dello zucchero a bagnomaria,<br />

fino a ricavarne una crema biancastra (non farla<br />

scaldare troppo, non deve assolutamente bollire).<br />

Far intiepidire, poi aggiungere la miscela di cioccolata<br />

e burro. Montare a neve gli albumi con il resto<br />

dello zucchero e versarli sulla crema al cioccolato<br />

spolverizzando con la farina e incorporandoli delicatamente<br />

con una frusta con movimenti dall’alto<br />

verso il basso. Versare l’impasto negli stampini, passare<br />

nel forno caldo e far cuocere per 10-15 minuti.<br />

<strong>Il</strong> cuore dei soufflé dopo la cottura deve risultare<br />

morbido e piuttosto liquido. Nel frattempo riscaldare<br />

4 cucchiai di marmellata con il succo d’arancia<br />

e 1-2 cucchiai d’acqua fredda. Portare all’ebollizione<br />

mescolando, quindi far bollire e assodare qualche<br />

secondo e poi togliere il tegame dal fuoco. Frullare<br />

il tutto con un frullatore a immersione e aggiungere<br />

la metà della buccia grattugiata. Distribuire la<br />

salsa su quattro piatti da dessert e far scivolare su<br />

ogni piatto un soufflé. Cospargere di buccia d’arancia<br />

grattugiata e servire immediatamente.<br />

4 persone<br />

Tempo di preparazione: 45min<br />

Tempo di cottura:<br />

15 min<br />

Grado di difficoltà:<br />

media<br />

La cantina del mese<br />

PINOT NERO ERSTE & NEUE cl 75<br />

Regione: Alto Adige<br />

Vitigno: Pinot Nero<br />

Colore: Rosso rubino<br />

Profumo: fragola e lampone<br />

Gusto: secco, armonico e delicato<br />

Gradi alcolici: 13% vol<br />

Temperatura di servizio: 15°C<br />

MULLER THURGAU CAVIT cl 75<br />

Regione: Trentino<br />

Vitigno: Muller-Thurgau<br />

Colore: giallo paglierino<br />

Profumo: delicato e aromatico<br />

Gusto: secco e fresco<br />

Gradi alcolici: 12% vol<br />

Temperatura di servizio: 10/12°C<br />

€ 7,10<br />

€ 4,25<br />

CHARDONNAY CANTINA ROTALIANA cl 75<br />

Regione: Trentino<br />

Vitigno: Chardonnay<br />

Colore: giallo paglierino<br />

Profumo: delicato e fruttato<br />

Gusto: secco e armonico<br />

Gradi alcolici: 12,5% vol<br />

Temperatura di servizio: 10/12°C<br />

€ 4,79<br />

TEROLDEGO ROTALIANO DOC<br />

MEZZACORONA cl 75<br />

Regione: Trentino<br />

Vitigno: Teroldego<br />

Colore: rosso rubino brillante<br />

Profumo: intenso; sentori di frutti di bosco<br />

Gusto: secco, vellutato di grande equilibrio<br />

Gradi alcolici: 12,5% vol<br />

Temperatura di servizio: 16/18°C<br />

€ 4,39<br />

SAUVIGNON SAN MICHELE APPIANO cl 75<br />

Regione: Alto Adige<br />

Vitigno: Sauvignon<br />

Colore: giallo dorato con riflessi verdognoli<br />

Profumo: intenso; sentori di salvia e sambuco,<br />

speziato<br />

Gusto: secco e delicato, gradevolmente acidulo<br />

Gradi alcolici: 14% vol<br />

Temperatura di servizio: 10°C<br />

€ 8,98


Pasta integrale Primia,<br />

bontà e salute<br />

( )<br />

Presentata con un packaging rinnovato e con i<br />

tortiglioni che vanno ad aggiungersi ai formati<br />

già esistenti, la gamma Primia è la base ideale<br />

per primi piatti ricchi di gusto e benessere.<br />

Un sapore inconfondibile, grazie al quale dare una<br />

veste sorprendente a tutti i primi piatti, da quelli più tradizionali<br />

a quelli più creativi, e valori nutrizionali alleati<br />

della salute e della linea. Trovate tutto questo nei diversi<br />

formati di pasta integrale Primia, con due novità: i tortiglioni,<br />

che vanno ad aggiungersi ai fusilli, alle penne e agli<br />

spaghetti, e un nuovo, pratico e colorato packaging.<br />

Benessere nel piatto<br />

Presentata in confezioni da 500 g, la pasta integrale<br />

Primia proviene da fornitori selezionati e certificati ed è<br />

composta unicamente da semola integrale di grano duro<br />

(per il 70%) e acqua, ed è interamente lavorata in Italia.<br />

A tali garanzie si unisce l’indiscutibile apporto nutritivo<br />

della pasta integrale che, grazie al suo altissimo contenuto<br />

di fibre, è diventata elemento irrinunciabile di tutti i<br />

regimi alimentari sani ed equilibrati. Una porzione da 100<br />

g contiene infatti solo 350 kcal (il 18% del fabbisogno<br />

giornaliero) e ha un elevato potere saziante che la rende<br />

perfetta per chi si sta sottoponendo a una dieta senza<br />

rinunciare al gusto.<br />

In cucina<br />

La pasta integrale Primia, col suo caratteristico colore<br />

più scuro di quella tradizionale e un sapore che consente<br />

di percepire profondamente l’aroma del cereale, può<br />

essere impiegata ai fornelli in molte varianti. <strong>Il</strong> consiglio<br />

è di scolarla al dente per poi esaltarla con condimenti<br />

semplici, in particolare verdure saltate in padella e condite<br />

a crudo con un filo d’olio extravergine d’oliva, sempre<br />

all’insegna di salute e leggerezza. Provate i fusilli con<br />

pinoli, zucchine e capperi, valorizzate gli spaghetti con<br />

un sugo a base di pomodoro fresco e basilico, gustate<br />

l’abbraccio tra i nuovissimi tortiglioni e una salsa a base<br />

di pomodorini, aglio, asparagi e rucola e donate una nota<br />

pungente alle penne aggiungendo il provolone piccante<br />

a dadini a un condimento a base di verze. Nessun commensale<br />

rimarrà deluso.<br />

41


42 SALUTE, FAMIGLIA E BENESSERE<br />

Pulizie di primave<br />

( )<br />

Ecco come far risplendere la nostra<br />

Siamo pronte a mettere a nuovo la nostra casa,<br />

ora che sta per iniziare la primavera. I primi tiepidi<br />

raggi di sole invogliano ad aprire le finestre, a<br />

stendere i panni sul terrazzo e a coltivare i fiori sui<br />

balconi. E il ritorno di serate meno gelide, anche se<br />

l’aria è ancora frizzante, ispira i primi barbecue della<br />

stagione. Per fare tutto questo abbiamo bisogno di<br />

metterci all’opera con le tanto attese pulizie di primavera.<br />

Quelle che vi proponiamo sono all’insegna<br />

del rispetto del nostro pianeta, del risparmio di denaro<br />

e dei consigli delle nonne, sempre utili quando<br />

si tratta di faccende domestiche.<br />

Prima parte: vetri e balconi<br />

Regola fondamentale: si comincia dalla parte esterna<br />

della casa, pertanto armiamoci di straccio e iniziamo<br />

da balconi e verande. I pavimenti vanno passati<br />

più volte con panni in microfibra (evitiamo di usare<br />

prodotti usa e getta, o al massimo puliamoli con carta<br />

morbida inumidita in modo da servircene ancora<br />

e non buttarli dopo il primo utilizzo). Per il lavaggio<br />

dei balconi usiamo un bicchiere di aceto sciolto<br />

in un secchio d’acqua calda. E per far brillare i vetri<br />

delle finestre? Ci sono diverse alternative. Acqua e<br />

aceto vanno bene anche in questo caso, ma potete<br />

provare anche a realizzare un pulivetri fai da te, con<br />

una bustina di tè oppure un terzo di bicchiere di vino<br />

bianco, da diluire in acqua e da spruzzare sui vetri<br />

ecologiche<br />

casa, rispettando l’ambiente e con la<br />

massima attenzione per il risparmio.<br />

utilizzando un apposito contenitore spray. Oppure<br />

potete servirvi di acqua calda mista a un po’ di succo<br />

di limone e poi asciugare i vetri con i fogli di carta di<br />

un quotidiano (le piccole quantità di inchiostro sono<br />

molto efficaci sugli aloni).<br />

Secondo passo: gli elettrodomestici<br />

È il momento di dedicarci anche agli elettrodomestici<br />

di uso quotidiano, che ogni tanto vanno puliti a<br />

fondo. Possiamo fare questa operazione evitando i<br />

prodotti chimici. <strong>Il</strong> bicarbonato di sodio è un prezioso<br />

alleato del quale non possiamo fare a meno. Per l’igiene<br />

del frigorifero, ad esempio, basterà scioglierlo<br />

nell’acqua calda con la quale laverete le pareti inter-


a...<br />

ne: lasciate agire per alcuni minuti, poi risciacquate<br />

e asciugate con un panno di cotone. In alternativa<br />

potete usare qualche goccia di aceto. Questo serve<br />

anche per la pulizia della lavastoviglie: aggiungetelo<br />

nella vaschetta del brillantante e una piccola quantità<br />

anche sul fondo della lavastoviglie, eviterete la<br />

formazione del calcare e i cattivi odori. Per la lavatrice,<br />

invece, azionate un lavaggio a cestello vuoto con<br />

aceto alla temperatura di 50-60 gradi: combatterete<br />

il calcare e otterrete un ottimo livello di igiene all’interno<br />

dell’elettrodomestico. Inoltre, nei normali cicli<br />

di lavaggio, l’aceto può essere usato come disinfettante<br />

senza lasciare cattivi odori sugli indumenti.<br />

[ segue ]<br />

L’ammorbidente<br />

fatto in casa<br />

Cento grammi di acido citrico (venduto in polvere o<br />

granuli, può essere acquistato in farmacia, in erboristeria<br />

e nei negozi di prodotti naturali) in un litro di<br />

acqua distillata e l’ammorbidente fai da te è pronto.<br />

Come si fa? Sciogliete l’acido nell’acqua intiepidita<br />

dentro una bottiglietta vuota. È fondamentale che<br />

l’acqua sia distillata, altrimenti non ammorbidisce i<br />

capi e inibisce l’acido citrico. Per profumare il vostro<br />

ammorbidente fatto in casa usate gli oli essenziali<br />

come lavanda, ylangylang, vetiver. Ricordate però<br />

che non sono solubili e quindi tendono a depositarsi<br />

sulla superficie. Pertanto ogni volta che utilizzerete<br />

il prodotto dovrete agitare bene la bottiglietta che lo<br />

contiene per mescolare il contenuto.<br />

Altri tre prodotti<br />

dall’acido citrico<br />

Brillantante, disincrostante e anticalcare: un unico<br />

prodotto con tre funzioni, da preparare con le<br />

vostre mani. Cosa serve: 150 g di acido citrico, un<br />

litro di acqua distillata, olio essenziale a scelta.<br />

Procedete così: in una ciotola di plastica sciogliete<br />

l’acido citrico nell’acqua distillata tiepida e versate<br />

il tutto in uno spruzzino. Potete usare questo<br />

detergente come brillantante nella lavastoviglie<br />

e come disincrostante per la lavatrice: in questo<br />

caso avviate un lavaggio a 60 gradi, versando un<br />

litro di prodotto direttamente nel cestello, una<br />

volta ogni due mesi. È anche un ottimo anticalcare<br />

su lavelli e rubinetteria.<br />

43


44<br />

SALUTE, FAMIGLIA E BENESSERE<br />

Per finire: superfici, soprammobili e tappeti<br />

Forno, barbecue, piano cottura e lavandini si possono<br />

lavare con uno spray al bicarbonato fatto in casa.<br />

Ecco come: vi occorrono 48 g di bicarbonato di sodio,<br />

mezzo litro di acqua distillata e 2-3 gocce dell’olio<br />

essenziale che preferite, per profumare. Mescolate il<br />

tutto in un contenitore fino al completo assorbimento<br />

del bicarbonato e poi trasferite il composto in un<br />

contenitore spray. Per gli oggetti di cristallo provate<br />

l’acqua di cottura delle patate oppure acqua e aceto.<br />

Per lucidare il marmo va bene l’olio d’oliva, mentre<br />

sull’ottone potete strofinare mezzo limone coperto<br />

di sale molto fino, che toglierà via le macchie. I soprammobili<br />

in peltro risulteranno splendenti grazie<br />

a un composto fatto con bicarbonato, un pizzico di<br />

sale e succo di limone. E per rendere i tappeti come<br />

nuovi? Ancora bicarbonato! Spargetelo sulla superficie<br />

fino a coprirla uniformemente, lasciate agire<br />

per un giorno intero e poi passate l’aspirapolvere. Se<br />

delle zone risultano ancora sporche passateci sopra<br />

acqua e bicarbonato e lasciate asciugare. Sbattete<br />

per bene e ripassate l’aspirapolvere: i colori saranno<br />

tornati vividi e brillanti.<br />

Saponi e detersivi<br />

naturali<br />

Se i rimedi appresi dalla nonna vi affascinano ma<br />

non vi bastano, e se i consigli che avete appena<br />

letto vi incuriosiscono e volete conoscere tutto<br />

sull’argomento, non potrà mancare nella vostra<br />

libreria “Saponi e detersivi naturali. Come farli in<br />

casa usando olio, cenere, soda e lisciva”, di Liana<br />

Paoletti, Arianna Editrice (2011). “In questo libro<br />

non troverete pesanti nozioni o noiose pagine da<br />

saltare per passare ai capitoli successivi, sarà un<br />

libro in cui ci sarà più da fare che da leggere”, scrive<br />

l’autrice. Troverete tutti i consigli per preparare<br />

con le vostre mani i detergenti per le pulizie quotidiane,<br />

così come si faceva un tempo, soltanto con<br />

ingredienti naturali. Anche i meno esperti possono<br />

accostarsi a questo manuale fiduciosi della buona<br />

riuscita dei detersivi fai da te: le “ricette”, infatti,<br />

sono spiegate passo passo e in maniera semplice.<br />

Imparerete a preparare da soli dei prodotti assolutamente<br />

innocui nei confronti della salute e che<br />

rispettano il pianeta in cui viviamo, perché usandoli<br />

non immetterete sostanze nocive nell’ambiente ed<br />

eviterete di produrre rifiuti in plastica da smaltire.<br />

Libro del mese<br />

Saponi e detersivi naturali. Come farli in casa<br />

usando olio, cenere, soda e lisciva<br />

Autore: Giancarlo Dall’Ara<br />

Edizioni: Liliana Paoletti<br />

Anno di pubblicazione: 2011<br />

Prezzo: 12,99 euro<br />

Pagine: 144


13-01<br />

LE SOTTILI<br />

LASAGNE ALL’UOVO<br />

Le Emiliane Barilla oggi le trovi anche più sottili, per esaltare i condimenti più<br />

vari con gusto delicato, in una sfoglia perfetta per andare subito in forno.


46 SALUTE, FAMIGLIA E BENESSERE<br />

A Pasqua?<br />

Si gioca in famiglia!<br />

( )<br />

Riscoprite il piacere del gioco in famiglia:<br />

Igenitori italiani giocano in media con i loro figli<br />

15 minuti al giorno, e spesso soltanto di domenica.<br />

Eppure per i bambini il gioco è nutrimento per la<br />

mente, il corpo e le emozioni. Stare in famiglia in<br />

un clima sereno e divertente, quindi giocare (ai giochi<br />

e alla vita) con i genitori, è un gesto che non ha<br />

prezzo. Approfittate dunque delle festività pasquali<br />

e del riposo dal lavoro, per regalare ai vostri figli il<br />

tempo del gioco (possibilmente non rispondendo al<br />

telefono e con la televisione spenta). Per aiutarvi, vi<br />

suggeriamo quattro giochi di una volta adattati alla<br />

Pasqua. Chissà che non siate voi i primi a divertirvi.<br />

Caccia all’uovo<br />

Partiamo da un’attività ludica semplice da organizzare,<br />

di sicuro effetto, che ha il pregio di tenere i<br />

bambini occupati per almeno un’ora e che si può fare<br />

sia al chiuso che all’aperto. La sera prima preparate<br />

delle sorpresine (vanno bene delle caramelle o dei<br />

pezzi di lego) e nascondetele all’interno di contenitori<br />

a forma di uova, di plastica o di cartone (in alternativa<br />

potete creare voi stessi una forma di uovo<br />

avvolgendo gli oggetti con della carta trasparente e<br />

aggiungendoci dei bei fiocchi colorati rossi). Create<br />

un percorso con i regalini dislocati, raggiungibili con<br />

dei biglietti-indizio che portano alle tappe successive<br />

in una vera e propria “caccia all’uovo”. La meta finale<br />

nasconderà un grosso uovo di Pasqua, da dividere tra<br />

tutti i partecipanti. Come variante, nascondete delle<br />

uova vere, che avrete precedentemente colorato:<br />

quattro suggerimenti per rendere magica<br />

la vostra giornata di festa.<br />

a ogni colore corrisponde un punteggio, chi realizza<br />

quello più alto si aggiudicherà il premio finale.<br />

La corsa degli equilibristi<br />

Se avete a disposizione un giardino, l’ideale è la corsa<br />

con l’uovo in bocca. Dividetevi in due squadre, e stabilite<br />

una “boa” che vi servirà da traguardo e come punto<br />

di svolta. L’abilità consiste nell’arrivare alla “boa”,<br />

girarci intorno e tornare indietro con un cucchiaino in<br />

bocca sul quale è stato collocato un uovo crudo! Una<br />

volta tornato alla base, il giocatore che ha corso, passa<br />

l’uovo e il cucchiaino al compagno, che a sua volta


dovrà fare la stessa cosa, fino a quando tutti i componenti<br />

della squadra avranno compiuto il loro percorso.<br />

Vince la squadra i cui membri hanno completato il<br />

percorso senza rompere le uova. Se è brutto tempo<br />

sgomberate una stanza e, per evitare disastri, procuratevi<br />

delle uova sode o di cioccolato!<br />

Velocissimi da un angolo all’altro<br />

Se siete in cinque (o multipli di cinque), il gioco che fa<br />

per voi è “i quattro cantoni”. L’ideale sarebbe giocarci<br />

all’aria aperta, ma andrà benissimo anche una sala<br />

piuttosto ampia, con quattro angoli ben sgombri.<br />

[ segue ]<br />

Cestino per gli ovetti<br />

fai da te<br />

A Pasqua sbizzarritevi con il fai da te insieme ai vostri<br />

piccoli. Recuperate un cartoncino spesso, dei fogli<br />

di cartoncino più sottile colorati, colla e forbici.<br />

Sul cartoncino disegnate con il compasso due cerchi<br />

concentrici in modo che il primo abbia un diametro<br />

non inferiore ai 10 cm e il secondo almeno il doppio.<br />

<strong>Il</strong> cerchio più interno vi servirà come base del cestino<br />

e l’altro per le pareti. A questo punto disegnate,<br />

partendo dalla circonferenza esterna verso quella<br />

interna, dei raggi dello spessore di 1 cm e tagliate<br />

lo spazio tra un raggio e l’altro. Sempre utilizzando<br />

il cartoncino, realizzate delle striscioline alte un centimetro,<br />

poco più lunghe rispetto alla circonferenza<br />

della base del cestino. Piegate i raggi in modo che<br />

risultino in verticale rispetto alla base del cestino,<br />

e fate passare tra l’uno e l’altro le striscioline appena<br />

tagliate partendo dal basso, fino ad arrivare<br />

all’estremità del cesto. Per fissarle, usate della colla.<br />

Ecco fatto il vostro cestino artigianale, che potete<br />

riempire con ovetti di cioccolato e donarlo a chi<br />

volete.<br />

47


48<br />

SALUTE, FAMIGLIA E BENESSERE<br />

La prima cosa da fare è individuare i “cantoni”: quattro<br />

posti ben definiti (un albero, un tombino, dei cerchi<br />

nella terra), dove si dispongono i quattro giocatori. Un<br />

quinto, estratto a sorte, si mette al centro del quadrilatero.<br />

Da quel momento in poi i quattro devono scambiarsi<br />

di posizione a due a due, stando attenti a non<br />

farsi acciuffare dal quinto: chi si fa catturare, perde il<br />

suo posto e va al centro. <strong>Il</strong> trucco è cercare di accordarsi<br />

per lo scambio tramite cenni, senza farsi scoprire dal<br />

giocatore centrale.<br />

Una questione di riflessi.<br />

Perfetto sia per l’esterno che per l’interno, è “sacco<br />

vuoto – sacco pieno”: i bambini vengono disposti in<br />

una o due file, e al grido “sacco vuoto” si gettano a<br />

terra, mentre al comando “sacco pieno” si rialzano. Divertitevi<br />

a confondere le idee con sequenze identiche:<br />

ad esempio “sacco vuoto – sacco vuoto” prevede che<br />

si rimanga a terra. Chi fa cenno di rialzarsi viene eliminato.<br />

Vince chi rimane in gara fino all’ultimo. Questi<br />

e molti altri giochi della tradizione si trovano nel libro<br />

di Alberto ed Elena Mora “Dizionario dei giochi perduti”<br />

(Cairo Editore): una miniera di idee per divertirvi in<br />

modo genuino e amorevole con i piccoli di casa.<br />

Segnaposto<br />

ritratto di famiglia<br />

Nei giorni di festa divertitevi in casa assieme ai<br />

bambini, usando un ingrediente segreto: la fantasia.<br />

Bollite tante uova sode quanti sono i commensali,<br />

e lasciatele raffreddare. Procuratevi colori atossici<br />

per alimenti e armatevi di pennelli, quindi dipingete<br />

le uova assieme ai piccoli<br />

aiutanti. A questo punto<br />

create dei segnaposto “a<br />

tema”: ogni bimbo farà il<br />

suo autoritratto e quello<br />

dei commensali (il papà<br />

con i baffi, la nonna con<br />

lo chignon, la mamma<br />

con gli occhiali…): la<br />

vostra tavola di Pasqua<br />

sarà così davvero<br />

unica.<br />

Uova di cioccolato<br />

e… frutta<br />

Per non abbuffarvi di solo cioccolato e rischiare<br />

un’indigestione, preparate una merenda alternativa<br />

per i bambini: procuratevi delle uova di cioccolato di<br />

piccole dimensioni. Scegliete insieme ai bambini la<br />

loro frutta di stagione preferita e frullatela assieme<br />

a una banana e a mezzo bicchiere di latte: aprite<br />

le uova a metà e all’interno di ciascuna versate il<br />

frullato. Guarnite con mirtilli e lamponi, e servite il<br />

vostro dessert sano e gustoso a tutta la famiglia.


50 SALUTE, FAMIGLIA E BENESSERE<br />

Vitamine:<br />

l’esperto risponde<br />

( )<br />

Vitamine: dove, quali e perché<br />

ci servono? Risponde Michele<br />

Pizzinini, specialista in Scienza<br />

dell’Alimentazione di Trento.<br />

Come dice il nome, le vitamine sono sostanze<br />

indispensabili per la nostra vita. Ma quante sono, a<br />

cosa servono e dove si trovano? Lo abbiamo chiesto a<br />

Michele Pizzinini, specialista in Scienza dell’Alimentazione<br />

di Trento (www.michelepizzinini.it).<br />

Dottore, a cosa servono le vitamine?<br />

Quelle del gruppo B (B1, B2, B6, B12) servono per la<br />

trasformazione degli alimenti e per produrre l’energia<br />

per far funzionare il nostro corpo. Le vitamine A, C, ed E<br />

invece ci proteggono. Prendete ad esempio una mela,<br />

dividetela in due e cospargetene una metà con succo<br />

di limone: vedrete che la parte protetta dalla vitamina<br />

C contenuta nell’agrume rimane bianca, mentre l’altra<br />

si ossida. La vitamina D serve per il metabolismo<br />

dell’osso e per la regolazione del sistema immunitario.<br />

Dove si trovano?<br />

La vitamina A è presente nei cibi con una spiccata<br />

colorazione giallo-rossastra, come carote, albicocche,<br />

pomodoro. Le vitamine del gruppo B sono presenti in<br />

un’ampia gamma di alimenti (cereali, uova, ortaggi,<br />

carne, pesce, formaggi, ecc.). La vitamina C si trova<br />

solo nella frutta e nella verdura fresca, particolarmente<br />

negli agrumi e nei kiwi. La vitamina B12 è presente<br />

solo nella carne.<br />

Qual è il principale nemico delle vitamine?<br />

<strong>Il</strong> calore: durante la cottura degli alimenti gran parte<br />

delle vitamine si altera e perde la capacità di funzionare.<br />

Se, ad esempio, mangiassimo i piselli crudi, appena<br />

raccolti, avremmo il 100% delle vitamine, dopo<br />

la cottura il 45%. I piselli surgelati ne mantengono<br />

solo il 17% e quelli in scatola appena il 6%.<br />

È possibile assumere vitamine a sufficienza con la<br />

dieta?<br />

Sì. Con un’alimentazione variata, l’uso di cibi freschi e<br />

molto colorati, in genere riusciamo a coprire il nostro<br />

fabbisogno vitaminico. Ma se non assumiamo un’ampia<br />

gamma di alimenti si possono verificare situazioni<br />

di disvitaminosi, ovvero carenze parziali di qualche vitamina.<br />

Gli integratori possono venirci in aiuto?<br />

Talvolta un uso periodico di integratori - 15-20 giorni,<br />

1-2 volte l’anno - permette al nostro corpo di fare le<br />

scorte di quelle vitamine che non ha assorbito in quantità<br />

sufficiente con l’alimentazione.<br />

<strong>Il</strong> menu per fare il<br />

pieno di vitamine<br />

A colazione iniziate con una spremuta d’arancia, una<br />

tazza di tè verde e delle fette biscottate integrali con<br />

marmellata di fragole. A metà mattina fate uno spuntino<br />

con una mela lavata e non sbucciata. Per pranzo<br />

preparate una pasta integrale con prosciutto e piselli,<br />

e per secondo prosciutto crudo, insalata mista (carote,<br />

insalatina fresca, ravanelli, ecc.) con olio extravergine<br />

di oliva, pane integrale. A merenda scegliete<br />

uno yogurt ai frutti di bosco e per cena una zuppa di<br />

verdure o orzetto alla trentina, trota salmonata al cartoccio<br />

con spinaci o biete all’olio. (M. Pizzinini)


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<strong>Il</strong> futuro è verde<br />

con l’energia rinnovabile<br />

( )<br />

La vocazione per l’energia<br />

pulita in Trentino-Alto<br />

Adige, dall’idroelettrico<br />

alla biomassa.<br />

<strong>Il</strong> futuro parla rinnovabile: non è utopia, ma uno<br />

scenario raggiungibile con l’impegno di tutti. Le parole<br />

d’ordine sono riduzione dei consumi, abbattimento<br />

delle emissioni nocive, efficienza energetica, sviluppo<br />

delle fonti rinnovabili. Quest’ultimo punto, in particolare,<br />

l’Europa l’ha scritto nero su bianco: alzare al 20%<br />

la quota di energia prodotta dalle rinnovabili entro il<br />

2020. Da tempo il Trentino-Alto Adige ha dimostrato<br />

di avere un dna “green”, prima e oltre gli accordi internazionali,<br />

proponendosi come un laboratorio a cielo<br />

aperto per l’energia pulita che ha già raggiunto rilevanti<br />

risultati.<br />

L’energia che non inquina<br />

Già oggi il 34,5% del fabbisogno energetico della provincia<br />

di Trento viene soddisfatto con l’energia pulita,<br />

principalmente proveniente da idroelettrico e biomas-<br />

AMBIENTE E COLLETTIVITÀ<br />

sa, il che permette un risparmio annuo di Co2 in atmosfera<br />

pari a circa 2,5 milioni di tonnellate (fonte:<br />

Osservatorio per l’Energia della Provincia Autonoma di<br />

Trento). L’Alto Adige raggiunge addirittura il 58% del<br />

proprio fabbisogno energetico con fonti rinnovabili.<br />

L’obiettivo, dicono a BuonaIdea dall’Ufficio Risparmio<br />

energetico della Provincia di Bolzano, é aumentare<br />

questa percentuale al 75% entro il 2020 e al 90% entro<br />

il 2050. I due enti provinciali hanno scelto questa<br />

strada come atto di responsabilità verso l’ambiente e<br />

le generazioni future. Come loro, hanno fatto molte<br />

aziende locali che si distinguono per la convinta attenzione<br />

alle tematiche ambientali, tra cui molte imprese<br />

turistiche che offrono al viaggiatore sostenibile<br />

l’energia verde. Anche i supermercati <strong>Poli</strong> utilizzano il<br />

100% di energia pulita e certificata per i loro negozi:<br />

[ segue ]<br />

53


54 AMBIENTE E COLLETTIVITÀ<br />

In Trentino-Alto Adige<br />

edifici “certificati”<br />

Le case dissipano circa la metà della loro energia.<br />

Grazie al risanamento energetico è però possibile<br />

ridurre fino all’80% le emissioni di Co2 prodotte<br />

dal riscaldamento e dai sistemi di produzione<br />

dell’acqua calda. A Bolzano ha sede l’Agenzia Casa-<br />

Clima, un ente pubblico di certificazione energetica<br />

e ambientale di edifici e prodotti. Una CasaClima è<br />

un edificio in grado di assicurare un’alta efficienza<br />

energetica con conseguente risparmio di energia e<br />

di denaro in bolletta. <strong>Il</strong> che non è poco, se si pensa<br />

che quasi il 70% dei costi energetici di una famiglia<br />

si deve al riscaldamento. CasaClima è uno standard<br />

che può essere applicato dappertutto, dalla tradizionale<br />

casa contadina fino ai moderni edifici per<br />

uffici. La Provincia di Bolzano lo ha definito come<br />

standard obbligatorio, e altri singoli comuni e province<br />

hanno seguito questo esempio andando a innalzare<br />

la loro efficienza energetica e sostenibilità.<br />

Ad oggi sono stati certificati oltre 4.800 edifici su<br />

tutto il territorio nazionale, 4.049 in provincia di<br />

Bolzano e 148 in provincia di Trento.<br />

tutti gli uffici e i punti vendita della catena sono infatti<br />

alimentati esclusivamente con energia proveniente da<br />

fonti non fossili.<br />

La forza dell’acqua<br />

Ma cosa vuol dire usare l’energia che arriva dai nostri<br />

fiumi, ad esempio, invece che da quella prodotta con<br />

le fonti fossili? Una famiglia con un consumo medio<br />

annuo di 2700 kWh, scegliendo l’energia 100% rinnovabile,<br />

evita la produzione e l’immissione in atmosfera<br />

di 570 kg di anidride carbonica, responsabile dell’effetto<br />

serra. L’energia pulita non inquina, dunque, e al<br />

tempo stesso valorizza il territorio, perché viene prodotta<br />

quasi interamente in casa. Gran parte del mix<br />

energetico della regione arriva infatti dall’acqua, grazie<br />

al considerevole patrimonio idrico locale. <strong>Il</strong> <strong>Gruppo</strong><br />

Dolomiti Energia è il principale produttore trentino di<br />

energia elettrica da fonti rinnovabili, con le sue centrali<br />

presenti sul territorio (le prime sono datate addirittura<br />

inizio Novecento). «Produciamo ogni anno 1,8 miliardi<br />

di Kilowattora di energia dall’acqua, senza l’uso di fonti<br />

inquinanti come gas, carbone e petrolio, garantendo


ai nostri clienti, attraverso la nostra società di vendita<br />

Trenta, la possibilità di utilizzare, a casa come<br />

in azienda, energia 100% pulita – ha dichiarato a<br />

Buonaidea Marco Merler, amministratore delegato<br />

del <strong>Gruppo</strong> – promuoviamo il fotovoltaico e la ricerca<br />

scientifica nel campo delle energie rinnovabili e<br />

del risparmio energetico. Per il prossimo futuro vogliamo<br />

proseguire su un solido percorso di crescita<br />

sostenibile, che porti vantaggi al <strong>Gruppo</strong>, ai clienti<br />

e al nostro pianeta». Nel territorio bolzanino e meranese<br />

spicca invece la storica presenza del <strong>Gruppo</strong><br />

AE che, con Azienda Energetica Trading srl diretta<br />

da Andrea Lanzingher, opera nel mercato libero da<br />

più di 10 anni in tutto il territorio nazionale e che<br />

oggi è il più grande fornitore di energia elettrica nel<br />

Triveneto. «L’Alto Adige ha sempre avuto una vocazione<br />

“green” e il gruppo AE è sempre stato molto<br />

attento a questa forma di energia», dicono, «tanto<br />

che nei prossimi anni faremo grandi investimenti su<br />

altri impianti perché il campo dell’energia da fonte<br />

rinnovabile è in forte espansione».<br />

Energia intelligente<br />

al supermercato<br />

Recupero il calore che deriva dal processo di raffreddamento<br />

dei frigo e lo utilizzo per riscaldare. Logico<br />

no? Evito dispersioni di energia, riciclandola. In dieci<br />

supermercati del <strong>Gruppo</strong> <strong>Poli</strong> il riscaldamento dei<br />

locali e l’acqua calda sanitaria sono ottenuti proprio<br />

con il recupero del calore dagli impianti frigoriferi,<br />

grazie all’inserimento di scambiatori a piastra. <strong>Il</strong><br />

risparmio in termini di energia non è niente male:<br />

pari al 50% in estate e al 15% in inverno. Pensate<br />

che in tre di questi dieci punti vendita sono state<br />

addirittura eliminate la caldaia e la centrale termica.<br />

L’Oasi che funziona<br />

con il sole<br />

Nella destra orografica della Val Calamento, nella<br />

catena dei Lagorai, in provincia di Trento, si trova<br />

la magnifica Oasi WWF di Valtrigona: l’area protetta<br />

è interessante non solo per le sue bellezze naturali<br />

ma anche per la sua sostenibilità. Malga Valtrigona<br />

è infatti uno splendido esempio di recupero di costruzioni<br />

tradizionali. <strong>Il</strong> complesso, che ospita il centro<br />

visitatori, la foresteria, la casa del guardiano e il<br />

deposito attrezzi, è servito da un impianto fotovoltaico<br />

e da una fitodepurazione. L’impianto produce<br />

1,2 kw sufficienti per l’illuminazione degli ambienti,<br />

per il funzionamento di un frigorifero e di piccole<br />

attrezzature elettroniche.<br />

55


56<br />

L’11 MARZO TORNANO I PUNTI DUPLICARD<br />

E CON LORO UNA NUOVA FORMULA DI RISPARMIO.<br />

TUTTA DA COLLEZIONARE.<br />

Da oggi i punti Duplicard diventano Buoni Spesa<br />

che potrai utilizzare da <strong>Poli</strong> e da Regina durante tutto l’anno.<br />

I tuoi punti saranno validi anche per l’acquisto di indispensabili servizi quotidiani<br />

come energia e benzina, per goderti piacevoli momenti di relax o ancora per dare<br />

il tuo personale sostegno a importanti progetti solidali.<br />

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I TUOI PUNTI<br />

DIVENTANO BUONI SPESA<br />

TUTTO L’ANNO<br />

E non è fi nita.<br />

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non farti scappare le occasioni che ti offre la nuova DupliCard.<br />

57


I viaggi di<br />

SARDEGNA – OROSEI (NV)<br />

CLUB HOTEL GARDEN**** pensione completa<br />

+ servizio spiaggia + tessera club + traghetto<br />

<strong>Il</strong> complesso, articolato su due piani in costruzioni in stile moresco,<br />

dista 200/300 mt. dal corpo centrale ed è composto di sole camere<br />

alberghiere. Tutti i servizi, come ad esempio ricevimento e ristorazione,<br />

sono presso il corpo centrale.<br />

LA QUOTA COMPRENDE: pensione completa con colazione, pranzo e cena a buffet, acqua<br />

minerale e vino della casa serviti in caraffa ai pasti, tessera club che prevede l’accesso a tutti gli<br />

impianti sportivi e ricreativi del resort, alle attività di animazione sportiva e di svago, tornei, feste,<br />

spettacoli e serate con animazione all’aperto fino a mezzanotte; utilizzo di ombrelloni, sdraio e/o<br />

lettini in spiaggia a partire dalla terza fila (disponibilità limitata) ed in piscina, accesso al parco<br />

giochi e mini club con personale specializzato per bambini dai 5 ai 10 anni (dal 05/06 al 15/09) sia<br />

al mattino che al pomeriggio; culla gratis fino ai 2 anni non compiuti.<br />

Incluso nel prezzo, viaggio in traghetto andata e ritorno e auto al seguito fino a 5 mt, tasse e diritti portuali.<br />

Tratta diurna con posto ponte (Livorno – Golfo Aranci / Olbia, Civitavecchia – Olbia); tratta notturna con posti poltrona (Genova/Porto Torres)<br />

La quota non comprende: servizio spiaggia non incluso nella prima e nella seconda fila, eventuale<br />

adeguamento carburante, assicurazione annullamento viaggio (facoltativa), eventuale tassa di soggiorno<br />

applicata in loco, extra in genere e tutto quanto non specificato nel paragrafo “La quota comprende”.<br />

Prezzi 2013 a pacchetto per persona in camera<br />

doppia/tripla/quadrupla/quintupla standard<br />

7 NOTTI - arrivo giovedì<br />

13/06 - 27/06 715,00 €<br />

04/07 - 11/07 805,00 €<br />

11/07 - 01/08 899,00 €<br />

01/08 - 08/08 979,00 €<br />

08/08 - 22/08 1.149,00 €<br />

22/08 - 29/08 1.045,00 €<br />

29/08 - 05/09 805,00 €<br />

05/09 - 12/09 715,00 €<br />

10 NOTTI - arrivo venerdì<br />

05/07 - 15/07 1.119,00 €<br />

15/07 - 05/08 1.199,00 €<br />

06/08 - 26/08 1.449,00 €<br />

26/08 - 05/09 1.189,00 €<br />

RIDUZIONI<br />

3° LETTO<br />

gratis da 0 a 11,99 anni<br />

50% da 12 a 15,99 anni<br />

25% da 16 anni in poi<br />

RIDUZIONI<br />

4°-5° LETTO<br />

gratis da 0 a 1,99 anni<br />

50% da 2 a 15,99 anni<br />

25% da 16 anni in poi<br />

Sul sito internet possibile prenotazione del pacchetto 14 notti<br />

Mare da<br />

715€ 715€ 715€<br />

a persona<br />

MEDITERRANEO ORIENTALE: CROAZIA-GRECIA-MONTENEGRO<br />

Itinerario<br />

della crociera<br />

Partenza da Trieste,<br />

Ancona,<br />

Dubrovnik,<br />

Corfù,<br />

Argostoli/Cefalonia,<br />

Kotor (Montenegro),<br />

Spalato (Croazia),<br />

Arrivo a Trieste<br />

na<br />

EGITTO – SHARM EL SHEIKH<br />

FANARA **** 7 notti all inclusive + volo + trasferimento<br />

715IBEROSTAR<br />

L’Iberostar Hotel Fanara si affaccia sulla scogliera di Ras Um Sid, una delle aree più famose<br />

di Sharm El Sheikh per la bella spiaggia di sabbia, il fondale dolcemente digradante, il mare<br />

cristallino e la magnifica barriera corallina.<br />

L’hotel si trova a soli 8 km dalla variopinta e famosa Naama Bay, collegata da servizio navetta, su<br />

prenotazione e a pagamento ad orari prestabiliti.<br />

LA QUOTA COMPRENDE: volo da Bergamo / Milano Malpensa / Verona per Sharm el<br />

Sheikh A/R, trasferimento dall’aeroporto all’hotel e viceversa; trattamento all inclusive<br />

quota di iscrizione, tasse aeroportuali, visto Egitto, spese di gestione pratica e assicurazione<br />

medico/bagaglio.<br />

<strong>Il</strong> programma all inclusive si conclude alle ore 24:00 ed è valido no alle ore 12:00 del<br />

giorno di partenza.<br />

La quota non comprende: bevande alcoliche o analcoliche in bottiglia o lattina, gli alcolici di<br />

importazione e le consumazioni presso lo shisha corner, adeguamento carburante, carbon tax,<br />

tassa security per le partenze da Milano Malpensa (circa 7 € a persona), assicurazione annullamento<br />

viaggio (facoltativa), mance, extra e tutto ciò che non è espressamente indicato nel<br />

paragrafo “La quota comprende”.<br />

Tariffe soggette a riconferma; conferma disponibilità entro 48 ore.<br />

Camere triple e quadruple su richiesta impegnativa al call center.<br />

Prezzi 2013 a pacchetto per persona<br />

in camera doppia standard<br />

8 GIORNI / 7 NOTTI - partenze domenica<br />

da Bergamo, Verona e Milano Malpensa<br />

01/03 - 21/03 729,00 €<br />

22/03 - 28/03 779,00 €<br />

29/03 - 04/04 879,00 €<br />

05/04 - 18/04 749,00 €<br />

19/04 - 02/05 779,00 €<br />

COSTA CLASSICA - 7 notti pensione completa + tasse portuali<br />

Partenza da Trieste - sabato 01/06/2013.<br />

Costa Classica è una delle navi più amate della flotta: sarà per la sua personalità aperta e sorprendente, per la sua bellezza recentemente rinnovata negli<br />

arredi o forse perché è una nave moderna e confortevole su cui viaggiare in totale relax.<br />

LA QUOTA COMPRENDE: sistemazione nella cabina prescelta dotata di ogni comfort, trattamento di pensione completa a bordo comprensivo di caffè<br />

mattutino, prima colazione anche in cabina, pranzo, cena, tè pomeridiani, buffet e sorprese gastronomiche di mezzanotte; cocktail di benvenuto del Comandante e<br />

serata di Gala con menù speciale; utilizzo di tutte le attrezzature della nave, piscine, lettini, palestra, vasche idromassaggio, discoteca, sauna, bagno turco, biblioteca;<br />

partecipazione alle attività di animazione di bordo, assistenza di personale di lingua italiana durante tutta la crociera, mezzi d’imbarco e di sbarco nei vari scali.<br />

Sono inoltre comprese tasse portuali ed assicurazione medico/bagaglio.<br />

La quota non comprende: quote di servizio obbligatorie da pagare sulla nave alla fine della crociera (adulti 7 € a notte; ragazzi da 14 a 18 anni non compiuti<br />

3,50 €; nessuna quota di servizio per i minori sotto i 14 anni), bevande ai pasti e presso i vari bar, escursioni e tour organizzati, assicurazione annullamento<br />

viaggio (facoltativa), servizi di carattere personale, eventuali spese doganali per imbarco materiale, eventuale adeguamento carburante, extra in genere e tutto<br />

quanto non espressamente indicato nel paragrafo “La quota comprende”. Eventuali servizi addizionali saranno quotati separatamente.<br />

L’offerta si riferisce alle opzioni di cabinato descritte sopra. Eventuali richieste<br />

diverse da quelle proposte, saranno regolate dalle condizioni di prezzo del Catalogo<br />

Costa Crociere 2013 e saranno soggette alla disponibilità del momento.<br />

Pronti Pronti a<br />

partire? partire?<br />

Disponibilità limitata. La conferma della prenotazione avverrà entro 48 ore.<br />

Cabine triple e quadruple su richiesta impegnativa al call center.<br />

RIDUZIONI<br />

3° / 4° LETTO<br />

da 0 a 17,99 anni: 129 €<br />

da 18 anni in poi: 299 €<br />

Cabina doppia/tripla<br />

interna classic<br />

Offerte valide a partire<br />

dal 1° marzo 2013<br />

Volo da<br />

729€ 729€<br />

a persona<br />

Prezzi a pacchetto per persona 8 giorni / 7 notti<br />

Partenza da Trieste - sabato 01/06/2013<br />

Cabina doppia/tripla<br />

esterna classic<br />

na<br />

Cabina quadrupla<br />

interna classic<br />

459,00 € 559,00 € 519,00 €<br />

Organizzazione tecnica: IGNAS TOUR S.P.A. - Largo Cesare Battisti, 26 - 39044 EGNA (BZ) - TEL. +39 - 0471/806675 - FAX +39 - 0471/806775<br />

Igna’s Tour è responsabile per i contenuti delle inserzioni, l’organizzazione, il coordinamento del viaggio e per la gestione di eventuali reclami.<br />

Per le condizioni generali visita il sito www.viaggidipoli.it - ORARIO CALL CENTER: da lunedì a venerdì: 09.00 - 12.30/14.30 - 18.30; sabato 9.30 - 12.30<br />

59


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tuo viaggio è<br />

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SU INTERNET visitando il sito www.viaggidipoli.it<br />

AL TELEFONO chiamando lo 0471/806675<br />

IN AGENZIA presso IGNAS TOUR, L.go Cesare Battisti ad Egna<br />

Organizzazione tecnica: IGNAS TOUR S.P.A. - Largo Cesare Battisti, 26 - 39044 EGNA (BZ) - TEL. +39 - 0471/806675 - FAX +39 - 0471/806775<br />

Ignas Tour è responsabile per i contenuti delle inserzioni, l’organizzazione, il coordinamento del viaggio e per la gestione di eventuali reclami.<br />

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richiedi i punti al momento della prenotazione<br />

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64 AMBIENTE E COLLETTIVITÀ<br />

Giovani e impresa,<br />

un binomio vincente<br />

( )<br />

Un premio mette a disposizione 60mila<br />

euro per i giovani imprenditori: un<br />

antidoto tutto Trentino alla crisi e alla<br />

fuga all’estero.<br />

Con una disoccupazione giovanile nazionale volata<br />

al 36,6% non sono certo tempi d’oro per le nuove<br />

generazioni. Eppure il talento c’è, e va scovato e sostenuto<br />

anche localmente, per evitare inarrestabili fughe<br />

all’estero. Occhi aperti dunque alle possibilità esistenti<br />

a casa nostra: quest’anno ad esempio sono pronti per<br />

essere destinati ben 60mila euro per i giovani aspiranti<br />

imprenditori. Una cifra generosa messa a disposizione<br />

dalla settima edizione del Premio Impresa Innovazione<br />

D2T Start Cup, il concorso ideato da Trentino Sviluppo<br />

per promuovere i progetti di impresa dei giovani dai 16<br />

ai 36 anni. «L’attuale congiuntura economica», ha detto<br />

Antonietta Tomasulo, consigliere delegato di Trentino<br />

Sviluppo, «ha fatto riscoprire l’importanza delle startup,<br />

del loro ruolo nel veicolare l’innovazione nel mercato,<br />

nel creare posti di lavoro qualificati e nello sviluppo di<br />

nuovi prodotti e servizi. <strong>Il</strong> Trentino sta investendo in<br />

maniera concreta in molte iniziative per stimolare la<br />

crescita in tal senso sul territorio». Certo, il gap tra la<br />

diffusione di una cultura di impresa startup in Italia nei<br />

confronti di altri Paesi europei è ancora alto, fa notare<br />

Tomasulo, e a maggior ragione è importante continuare<br />

a investire in questa direzione.<br />

<strong>Il</strong> premio: cos’è?<br />

Premio Impresa Innovazione D2T Start Cup è il concorso<br />

ideato da Trentino Sviluppo in collaborazione con il<br />

Distretto Habitech, l’Università degli Studi di Trento, le<br />

Fondazioni Bruno Kessler ed Edmund Mach, Trento Rise,<br />

Progetto Manifattura e con il patrocinio della Provincia<br />

autonoma di Trento, per scovare le migliori idee di impresa<br />

per gli under36, accompagnate con attività di co-<br />

aching e formazione, e sostenute con un premio in denaro<br />

così da trasformare un sogno in realtà. In sei anni<br />

ha coinvolto oltre 400 giovani e, spinte dai motori del<br />

suo “razzo”, sono decollate una quindicina di imprese,<br />

quattro delle quali insediate presso i BIC, gli “incubatori<br />

d’impresa” di Trentino Sviluppo. Tra le idee incubate ci<br />

sono le case modulari in legno, i microrganismi per la<br />

bonifica dei terreni, la barca solare e i dossi energetici.<br />

Come<br />

partecipare?<br />

Per partecipare al concorso c’è tempo fino al 22 marzo.<br />

Sono ammessi quattro settori: Greentech, Agrofood,<br />

Biotech e Meccatronica. In palio ci sono premi<br />

per 60mila euro, 50mila euro per il primo classificato<br />

e 10mila per il secondo. Inoltre i ragazzi saranno<br />

accompagnati da percorsi formativi sulle principali<br />

tematiche legate al fare impresa, che rappresentano<br />

un’opportunità preziosa per un giovane che sta<br />

valutando la possibilità di farsi “imprenditore di se<br />

stesso”. La Commissione selezionerà i migliori progetti<br />

d’impresa ammettendoli alla serata finale, che<br />

si terrà entro giugno 2013, nella quale gli aspiranti<br />

imprenditori presenteranno la propria idea davanti<br />

a un pubblico composto da imprenditori senior ed<br />

esperti del settore. Ulteriori informazioni di dettaglio,<br />

come anche il testo integrale del regolamento, sono<br />

disponibili sul sito www.premiod2t.it


APO Scaligera S.C. - Loc. Ponte Rosso - 37059 Santa Maria di Zevio (VR)<br />

Tel. 045 6068311 - Fax 045 6068330<br />

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Bontà e freschezza<br />

sono nella nostra natura


66<br />

Editore e proprietario<br />

Seven S.p.A.<br />

sede legale:<br />

via Alto Adige, 242 - 38121 Trento<br />

Direttore responsabile<br />

Giorgio Gaspari<br />

Imaginor s.r.l<br />

Immagine e coordinamento:<br />

Francesca Manzana<br />

Francesca Voltolini<br />

Fotografie<br />

Olycom/Stockfood, Fotolia, Marco<br />

Bucci, Messner Mountain Museum<br />

Firmian, Tappeiner AG, FAI, Roberto Horak,<br />

visitfiemme.it, Andrea Giacomelli<br />

Photographer, Gisela Schölzhorn<br />

Stampa<br />

Reggiani S.p.A. - Via Dante Alighieri, 50<br />

21010 Brezzo di Bedero (VA)<br />

Reg. Trib. Trento N. 16/2012 del<br />

13/11/2012<br />

Una copia omaggio per<br />

i possessori di DupliCarD.<br />

Distribuito presso i punti vendita del<br />

<strong>Gruppo</strong> <strong>Poli</strong>.<br />

Anno 1 Numero 2<br />

Chiuso in redazione il 18/02/12.<br />

© SUPERMERCATI POLI - Tutti i diritti<br />

riservati.<br />

È vietata la riproduzione anche parziale<br />

di testi e foto.<br />

Tutte le informazioni contenute nel<br />

presente numero sono aggiornate alla<br />

data di chiusura e potrebbero subire<br />

variazioni per cause non dipendenti<br />

dalla volontà della redazione.<br />

Le immagini riportate sono a scopo<br />

illustrativo. Le ricette sono proposte e<br />

redatte secondo scienza e coscienza.<br />

Non possiamo assumere responsabilità<br />

per la riuscita dei piatti.<br />

LO SAPEVATE CHE...<br />

Lo sapevate che…<br />

curiosità, storie e leggende dal territorio<br />

La Fontana dell’aquila<br />

Trento<br />

Leggenda vuole che Gian Giorgio Scanda di Sardagna<br />

avesse stretto una forte amicizia con un’aquila del<br />

monte Bondone, relazione ostacolata però dalla moglie<br />

di lui. Un giorno la divergenza si fece più violenta<br />

e si risolse con la morte della donna per mano del<br />

marito, che fu arrestato. L’aquila si offrì di salvarlo,<br />

purché non giurasse il falso. Giunto<br />

di fronte al patibolo, Gian<br />

Giorgio, sentendosi perduto,<br />

giurò la propria innocenza<br />

e accusò l’animale<br />

dell’omicidio, dicendo:<br />

“Se io mento, che tu diventi<br />

di sasso!”. <strong>Il</strong> rapace<br />

divenne di pietra e il<br />

colpevole giustiziato.<br />

San Romedio<br />

e l’orso<br />

Romedio di Thaur viveva da eremita nella Valle di<br />

Non. Si narrà che un giorno l’anziano desiderò porgere<br />

un ultimo saluto al Vescovo di Trento. Chiese a<br />

un suo discepolo di sellare il cavallo per raggiungere<br />

la città, ma questi scorse un orso che lo stava sbranando.<br />

<strong>Il</strong> santo non si scompose, e disse di mettere<br />

le briglia all’orso. L’animale indossò<br />

la bardatura e Romedio iniziò il suo<br />

pellegrinaggio verso la città. Ancora<br />

oggi a Coredo si trovano un Santuario<br />

a lui dedicato e un recinto dove<br />

fino a qualche anno fa vivevano<br />

due orsi, che a breve potrebbe ospitare<br />

un nuovo esemplare.<br />

Per le vostre segnalazioni, curiosità<br />

e suggerimenti contattateci a:<br />

buonaidea@superpoli.it<br />

Buonaidea C/O Supermercati<br />

<strong>Poli</strong> Spa<br />

Via Aldo Adige, 242<br />

38121 Trento<br />

<strong>Il</strong> pane “scosso”<br />

dell’Alto Adige<br />

Per una merenda tipica altoatesina, ci<br />

vuole lo speck, il formaggio, un buon<br />

bicchiere di vino e naturalmente anche il<br />

“Schüttelbrot”. Ma sapete perché questo<br />

prodotto da forno significa letteralmente<br />

“pane scosso”? Perché prende il nome dal<br />

modo in cui viene prodotto: la pasta di farina<br />

di segale, acqua, lievito, sale e alcune<br />

spezie viene appunto scossa e sbattuta<br />

con le mani fino ad ottenere la classica<br />

forma rotonda e piatta. Come si mangia?<br />

Basta dare un colpo leggero con il pugno<br />

sul pane.<br />

<strong>Il</strong> giardino delle rose<br />

sul Catinaccio<br />

Re Laurino regnava su un popolo di nani<br />

sul Catinaccio. Un giorno il re d’Adige invitò<br />

tutti i nobili del posto per trovare marito<br />

alla bellissima figlia Similde, tranne<br />

lui. Irritato, si presentò alla festa coperto<br />

da un manto invisibile e rapì la donna. I<br />

combattenti lo inseguirono fino al Giardino<br />

delle Rose: qui riuscirono a imprigionarlo<br />

scorgendo i suoi movimenti sopra<br />

i fiori. Laurino lanciò allora una maledizione<br />

verso il suo giardino, che lo aveva<br />

tradito: né di giorno, né di notte nessuno<br />

avrebbe potuto più ammirarlo. Laurino<br />

però dimenticò il tramonto e così da allora<br />

il Catinaccio, all’alba e al tramonto, si<br />

colora come un magnifico giardino.


2383 9984<br />

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