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R E S T A U R O<br />
volere del pontefice Bonifacio VIII, successivamente<br />
dai Conti <strong>di</strong> Segni e infine<br />
dai principi Aldobran<strong>di</strong>ni, nipoti <strong>di</strong> papa<br />
Clemente VIII, i quali lo detennero fino<br />
alla metà del XIX secolo, intervallo in cui<br />
l’energica Donna Olimpia Aldobran<strong>di</strong>ni,<br />
orgogliosa del suo “bello Stato”, nel XVII<br />
secolo lo elevò a ducato.<br />
Il palazzo, ristrutturato più volte, soprelevato<br />
e in parte ricostruito, <strong>di</strong>venne la sede<br />
del Governatore ufficiale, poi del Consiglio<br />
comunale, dopo abitazione <strong>di</strong> privati, ed<br />
ora è acquisito al patrimonio municipale.<br />
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L’Amministrazione comunale, con il progetto<br />
inserito nella rete consortile dei sistemi<br />
museali per la valorizzazione dei<br />
teatri storici nel territorio dei Monti Lepini,<br />
è riuscita con gran<strong>di</strong> sforzi, non soltanto<br />
economici, ad avviare i complessi lavori,<br />
finalizzati al totale restauro e riuso a<br />
“Museo storico-artistico e ambientale”<br />
dell’imponente palazzo Aldobran<strong>di</strong>ni, ritornato<br />
ad un uso pubblico.<br />
L’e<strong>di</strong>ficio <strong>di</strong>sposto su tre livelli, sviluppa<br />
una superficie <strong>di</strong> 600 mq circa con una<br />
volumetria <strong>di</strong> 2700 mc, ed è circondato<br />
dall’annesso giar<strong>di</strong>no caratterizzato da varie<br />
essenze arboree.<br />
Benché abbia subìto nel corso dei secoli numerose<br />
trasformazioni, ha mantenuto però<br />
in essere ancora molti elementi architettonici<br />
antichi quali portali e stipiti in pietra,<br />
camini, mensole, feritoie, pavimentazioni<br />
in cotto <strong>di</strong>sposte a <strong>di</strong>segno geometrico in<br />
fasce, controsoffitti lignei decorati a cassettoni,<br />
affreschi devozionali datati 1633, siti<br />
nel piano nobile. Il piano seminterrato ha<br />
conservato un suggestivo aspetto me<strong>di</strong>evale<br />
per la rusticità dei suoi elementi costruttivi.