2012 Set - Ott LAST - CAI Sezione di Antrodoco

J a n u s
KATHMANDU, capitale caotica e ricca di spiritualità.
Quando sono arrivata a Kathmandu la prima volta, la cosa
che mi ha colpito di più da subito, e poi sempre e ovunque
in Nepal, anche durante i trekking, sono stati i colori.
Verdissima è la valle di Kathmandu, e al mio arrivo dall’ alto,
è subito il colore ad imporsi alla mia vista: un bel verde fresco
di montagna. Anche le case sono colorate, e i tetti; i
monumenti; gli autobus; i risciò; i vestiti delle donne; le coperte;
le maschere; gli addobbi. Ovunque e sempre è un’
esplosione di colori. Volano persino nell’ aria!
E poi un travolgente caos per le strade, una gran confusione
di gente, di musiche, di rumori: automobili dai clacson molto
facili, motorini dalle marmitte scoppiettanti, motociclette
rombanti. E poi biciclette, risciò, cani, scimmie e mucche
che girano indisturbati alla fine, in spazi veramente ridotti…
Pure il traffico è caotico, non conosce regole, semafori, e
nessuno che lo dirige; ognuno fa da sé. Devi prestare attenzione
a tutto: a non investire e a non farti investire; a quanto
smog respiri; a dove metti i piedi per non calpestare le numerose
offerte dei fedeli che consistono in fiori, pane, latte,
a volte sangue di animali sacrificati.
Il tasso d’ inquinamento è molto elevato, anche se ti sei esposto
per poche ore, alla sera ti devi lavare dalla testa ai
piedi, perché il nero dello smog ti si è appiccicato dappertutto.
Puoi detestare tutto questo caos e il suo inquinamento,
puoi aggiungere pure sporcizia e miseria, che in molti angoli
la fanno da padrone. Oppure puoi lasciarti travolgere da
questo vortice di rumori, colori, musiche, odori, sensazioni,
e viverle nel pieno con serenità, come è successo a me.
Puoi dire che è caotica, nevrotica, contraddittoria, inquinata,
sporca, per molti persino squallida, ma Kathmandu a me
piace. Non sono una persona caotica, né tanto meno squallida,
eppure a Kathmandu io ci sto bene. Ci sono entrata in
sintonia da subito, già al primo contatto. Niente sorprese
per me, solo entusiasmo. Mi è parso subito tutto bello e
familiare, come se l’ avessi sempre tenuto dentro. Ci sto
bene come a casa, e mi manca spesso questa città e l’ energia
che mi trasmette ogni volta.
E’ anche ricca di spiritualità; una bellissima contraddizione
che emerge continuamente in ogni angolo di strada. Le strade
e gli incroci hanno sempre i loro templi induisti o stupa
buddisti, e trovi sempre donne e uomini intenti a pregare,
bruciare incensi, o donare offerte agli Dèi. Incredibile come
riescano a trovare tanta spiritualità per strada in mezzo a
tanta confusione!
Molte persone, non avendo a disposizione ambienti chiusi e
riservati, e non potendo quindi permettersi diversamente,
svolgono per strada attività di carattere privato come pregare,
lavarsi, pettinarsi ecc…
Essendo una capitale è logico che viva di tutto, che accolga e
che sia aperta e tollerante a tutto. Ma colpisce come questa
P agin a 8
… in viaggio
Foto e testo di RATINI Tania
complessità di comportamenti e stili di vita, sia alla portata
di ciascuno in maniera così facile ed evidente. Nel
giro di pochi minuti si passa dalle meraviglie del ricco
patrimonio architettonico di Durbar Square, con tutti gli
angoli caratteristici delle vie del quartiere vecchio, ricche
anch’ esse di templi, santuari, statue e sculture di gran
pregio, ai vivacissimi e coloratissimi mercati presenti un
po’ ovunque. Così agli enormi e impressionanti templi
buddisti. Al quartiere turistico di Thamel. Alla zona dei
grandi alberghi. A squallidi ospizi, ma tenuti anche dignitosamente
da anziani più o meno abili e da volontari
occidentali. Al tempio di Pashupati, dove avviene la
cremazione dei defunti lungo le rive del fiume Bagmati,
mentre altra gente più avanti ci fa il bagno tra… “tante
cose galleggianti”. Alla strada dei malati di lebbra. A
una disastrata periferia, dove nascosta da qualche parte,
sorge qualche gloriosa villa di famiglie benestanti…
Quanti contrasti convivono uno accanto all’ altro! O
meravigliosamente si fondono. Come entrando in un
rinomato ospedale, di quelli all’ avanguardia e sede di
università, ad ogni piano non è l’ odore dei medicinali, o
dello spirito, o della varecchina a dominare, ma quello