Ottobre 2008 - de Iure Publico
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<strong>de</strong> iure publico 10 corr.qxd 16-10-<strong>2008</strong> 16:39 Pagina 1<br />
Il giornale<br />
sulla Pubblica<br />
Amministrazione<br />
anno 1 n.10<br />
ottobre <strong>2008</strong><br />
MODERNITÀ<br />
PER COMPETERE<br />
SUSSIDIARIETÀ<br />
secondo il Consiglio<br />
di Stato. Nella foto<br />
il suo Presi<strong>de</strong>nte<br />
emerito Alberto<br />
De Roberto<br />
INCHIESTA PGT<br />
provincia di Varese<br />
Incontro con<br />
MARCO BOSI<br />
presi<strong>de</strong>nte<br />
<strong>de</strong>ll’Ordine <strong>de</strong>gli<br />
Architetti di Pavia<br />
il Corriere<br />
<strong>de</strong> iure publico<br />
Alessandro Sallusti<br />
e Vittorio Feltri<br />
alla presentazione<br />
<strong>de</strong>l quotidiano L’Ordine
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sommario<br />
12<br />
31<br />
il Corriere <strong>de</strong> iure publico<br />
8<br />
22<br />
iprimatur<br />
4 Mo<strong>de</strong>rnità per competere<br />
dialogo<br />
6 Nuova informazione sul territorio<br />
l’intervista<br />
8 Demanio e turismo<br />
<strong>de</strong>manio<br />
10 Una gestione ben coordinata<br />
l’approfondimento<br />
12 Nuova pianificazione e contrasto con la prece<strong>de</strong>nte lottizazzione<br />
l’ambiente<br />
14 Scenari energetici<br />
l’inchiesta<br />
17 PGT: questione di buona fe<strong>de</strong><br />
19 La nuova Malnate<br />
20 Una comunità ecotech<br />
22 La riserva naturale di Inarzo<br />
24 La politica energetica <strong>de</strong>lla Valcuvia<br />
sotto la lente<br />
28 Architetti: figura chiave nel Governo <strong>de</strong>l Territorio<br />
31 Geometri: questione di pratica<br />
33 La qualità <strong>de</strong>l prodotto sanitario<br />
35 Irealp per tutelare le Alpi<br />
beninformati<br />
38 Seminario a Crema<br />
39 Appuntamento a Nembro<br />
case history<br />
40 Rivoluzione nella P.A. per tutti<br />
a cura <strong>de</strong>l comitato scientifico<br />
42 Autorizzazione paesaggistica<br />
44 Consi<strong>de</strong>razioni sulla sussidiarietà orizzontale<br />
Direttore responsabile: Paola Loaldi<br />
Comitato Scientifico: Avv. Luigi Sirtori (Direttore), Ing. Omar Gilardoni, Dott.ssa Alessandra Locci, Avv. Margherita Lupetina,<br />
Avv. Paola Tarquinio<br />
Capo redattore: Daniela Castelli<br />
Redazione: Alessandra Locci (responsabile <strong>de</strong>l coordinamento <strong>de</strong>l Comitato scientifico), Simone Cattaneo (Direttore Centro<br />
Studi ‘<strong>de</strong> iure publico’)<br />
Progetto grafico e impaginazione: Carla Delfrate<br />
Si ringrazia per il contributo: Enzo Balbi (presi<strong>de</strong>nte <strong>de</strong>l Collegio <strong>de</strong>i Geometri di Milano), Marco Bosi (presi<strong>de</strong>nte <strong>de</strong>ll’Ordine<br />
<strong>de</strong>gli Architetti di Pavia), Virginio Brivio (presi<strong>de</strong>nte <strong>de</strong>lla Provincia di Leco), Francesco Casola (sindaco di Inarzo), Sandro<br />
Damiani (sindaco di Malnate), Fabrizio Ferrari (presi<strong>de</strong>nte Irealp), Attilio Fontana (sindaco di Varese), Ilaria Groppelli (avvocato,<br />
<strong>de</strong>legato <strong>de</strong>lla Fondazione <strong>de</strong> iure publico per Cremona), Marco Magrini (presi<strong>de</strong>nte <strong>de</strong>lla Comunità montana <strong>de</strong>lla Valcuvia),<br />
Gualtiero Man<strong>de</strong>lli (professore di Ortodonzia <strong>de</strong>ll’Età evolutiva, presso l’Università <strong>de</strong>gli Studi di Parma), Matteo Monti<br />
(tecnico incaricato <strong>de</strong>l Comune di Carate Urio), Michele Sartoris (sindaco di Marzio), Paola Trombetta (responsabile Area<br />
Bilancio e Affari generali <strong>de</strong>l Comune di Carate Urio).<br />
Immagini: Mario Motta, Lucy Smith, Marka S.r.l. e archivio storico Centro Studi ‘<strong>de</strong> iure publico’<br />
Stampa: Poggi tipolito S.r.l., Assago (Milano)<br />
Periodico di informazione sulla Pubblica Amministrazione. <strong>Ottobre</strong> <strong>2008</strong>, numero 10<br />
Se<strong>de</strong> di Roma: Via Vittoria Colonna 40, 00193 Roma<br />
Se<strong>de</strong> di Milano: Via Settembrini 35, 20124 Milano<br />
Distribuzione per abbonamento. Coupon di a<strong>de</strong>sione disponibile sul sito www.<strong>de</strong>iurepublico.it.<br />
Tribunale di Milano, n. di registrazione 603 <strong>de</strong>l 04-10-2007<br />
Si segnala che ogni autore è responsabile <strong>de</strong>lla veridicità e autenticità <strong>de</strong>i contenuti <strong>de</strong>i propri articoli.
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Editoriale<br />
Vogliamo<br />
un giornalismo<br />
d’opinione<br />
Abbiamo partecipato alla serata di <strong>de</strong>butto <strong>de</strong> L’Ordine, nuovo giornale locale<br />
<strong>de</strong>l comasco. Sempre attenti a ciò che acca<strong>de</strong> sul territorio, quindi anche<br />
al tipo di informazione che lo tocca, siamo stati spettatori di un dialogo-presentazione<br />
tra Vittorio Feltri e Alessandro Sallusti, direttore <strong>de</strong>l quotidiano<br />
protagonista <strong>de</strong>lla serata. L’accento posta da entrambi sulla necessità<br />
di avere un giornalismo di opinione la condividiamo e per questo<br />
facciamo i nostri migliori auguri alla nascente testata.<br />
L’opinione di tutti è ciò che la Fondazione ‘<strong>de</strong> iure publico’ cerca principalmente<br />
di cogliere, al fine di promuovere a sua volta un’informazione di<br />
settore più completa possibile per quanto attiene il mondo <strong>de</strong>lla Pubblica<br />
Amministrazione.<br />
Vista l’attualità <strong>de</strong>lle tematiche, ci ritroviamo coinvolti nella trattazione di<br />
argomenti che si sovrappongono strettamente e sempre di più con l’attualità.<br />
Il che ci pone al centro <strong>de</strong>ll’attenzione. Questo ci ren<strong>de</strong> ancora più responsabili<br />
nell’offrire un’informazione di qualità, esponendo quello che è il<br />
nostro giudizio dottrinale, quindi la nostra opinione sulla giurispru<strong>de</strong>nza,<br />
soprattutto attraverso le pagine e gli articoli curati dai componenti <strong>de</strong>l nostro<br />
Comitato scientifico. Inoltre ci fa sentire il dovere di essere sempre più<br />
attenti osservatori in parallelo anche di ciò che scrive nel merito la stampa<br />
a larga diffusione, che a volte <strong>de</strong>lu<strong>de</strong>, a volte ci appassiona, ma sempre di<br />
più affronta i temi che ci interessano direttamente.<br />
Bisogna dire, con un pizzico di orgoglio, che anche noi ci stiamo ritagliando<br />
uno spazio di autorevolezza come analisti e commentatori di normative<br />
e leggi che regolano la vita e il lavoro sul territorio. In questo senso<br />
stiamo di volta in volta affrontando questioni che sono di stretta attualità<br />
anche per i quotidiani nazionali e, a maggior ragione, per quelli locali.<br />
Tutto ciò porta la Fondazione a trovare conferma nella validità <strong>de</strong>i suoi<br />
intenti da un lato e dall'altro, come naturale conseguenza, manifestiamo<br />
a tutti i nostri partner la volontà di intensificare la nostra missione, in<br />
questo perdiodo particolare, che si annuncia fitto di eventi e stravolgimenti.<br />
Paola Loaldi<br />
il Corriere <strong>de</strong> iure publico – ottobre <strong>2008</strong> 3
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imprimatur<br />
4<br />
Con l’avvento <strong>de</strong>lla Società <strong>de</strong>ll’Informazione e <strong>de</strong>ll’‘era <strong>de</strong>lla conoscenza’<br />
anche l’organizzazione pubblica ha dovuto confrontarsi con l’inarrestabile<br />
processo che ve<strong>de</strong> le Tecnologie <strong>de</strong>ll’Informazione e <strong>de</strong>lla Comunicazione<br />
(TIC) penetrare e permeare le più svariate attività umane, modificando i<br />
processi organizzativi, produttivi e socio-economici.<br />
Da Leonardo a oggi: la scienza al servizio <strong>de</strong>l territorio<br />
il Corriere <strong>de</strong> iure publico – ottobre <strong>2008</strong><br />
Mo<strong>de</strong>rnità<br />
Il ricorso all’informatica e alla telematica nell’espletamento<br />
<strong>de</strong>lle molteplici attività che compongono la<br />
funzione amministrativa ha comportato un ripensamento<br />
<strong>de</strong>lle logiche organizzative tradizionali. In tale<br />
contesto, l’impiego <strong>de</strong>lle TIC appare, grazie all’elevato<br />
grado di efficienza che queste ultime sono capaci di raggiungere,<br />
un’occasione straordinaria per riformulare l’organizzazione<br />
e l’agire <strong>de</strong>lla Pubblica Amministrazione<br />
nel raggiungimento di una struttura amministrativa mo<strong>de</strong>rna<br />
e competitiva. In questo percorso le finalità sono,<br />
invero, individuate nell’ottimizzazione - sulla base di una<br />
più efficace circolazione <strong>de</strong>lle informazioni - <strong>de</strong>lle relazioni<br />
interne e esterne <strong>de</strong>gli apparati amministrativi e nel<br />
perfezionamento <strong>de</strong>ll’offerta <strong>de</strong>i servizi attraverso la semplificazione<br />
e la rapidità nella loro erogazione.<br />
Evoluzione tecnologica<br />
Nelle politiche di e-Government - termine con cui appunto<br />
ci si riferisce al necessario processo di evoluzione<br />
tecnologica al quale sono sottoposte le pubbliche amministrazioni<br />
- il nostro paese si colloca a livello europeo in<br />
una posizione di ‘avanguardia’ specialmente grazie alla<br />
promulgazione di una legislazione specifica in materia di<br />
diritto amministrativo e nuove tecnologie. È il D.lgs. 7<br />
marzo 2005 n. 82 relativo al Codice <strong>de</strong>ll’Amministrazione<br />
Digitale (CAD) che, in ossequio al principio costituzionale<br />
di ‘imparzialità e buon andamento <strong>de</strong>lla Pubblica<br />
Amministrazione’ (art. 97) e al principio comunitario<br />
<strong>de</strong>lla ‘neutralità tecnologica’, mira a riordinare le disposizioni<br />
attinenti all’utilizzo <strong>de</strong>lle TIC nell’azione amministrativa<br />
e nei rapporti con i privati.<br />
Si tratta di un importantissimo provvedimento che è certamente<br />
<strong>de</strong>stinato a imprimere una svolta al processo di<br />
riforma <strong>de</strong>lla Pubblica Amministrazione, in relazione alla<br />
sua organizzazione interna e, soprattutto, all’assetto<br />
<strong>de</strong>i rapporti tra questa e i cittadini.<br />
Provvedimenti informatici<br />
Vengono così introdotti alcuni nuovi e fondamentali<br />
principi ma anche riproposti alcuni rilevanti temi già<br />
contemplati nella normativa nazionale in tema di e-Government<br />
stratificatasi all’incirca dai primi anni novanta<br />
fino a oggi. A partire dalle ‘leggi Bassanini’ <strong>de</strong>l 1997 -<br />
passando attraverso la legge 241/1990 sul procedimento<br />
amministrativo che sovente è stata <strong>de</strong>finita in dottrina<br />
come una normativa ‘inconsapevolmente informatizzata’-<br />
si sono susseguiti provvedimenti di vario tipo volti a
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per competere<br />
favorire e accelerare il processo di cambiamento <strong>de</strong>lla P.A. attraverso<br />
l’uso <strong>de</strong>ll’informatica e <strong>de</strong>lle telecomunicazioni.<br />
Nella Pubblica Amministrazione ‘informatizzata’ i cittadini e le<br />
imprese hanno nuovi diritti che, appunto, il CAD precisa e ren<strong>de</strong><br />
effettivamente esercitabili. Rileva, in particolare, il diritto all’uso<br />
<strong>de</strong>lle tecnologie di cui all’articolo 3 che, a seguito <strong>de</strong>lle integrazioni<br />
<strong>de</strong>l 15 marzo 2006, viene esteso ai rapporti con tutte<br />
le amministrazioni pubbliche (prima riguardava solo quelle ‘centrali’)<br />
comprese quelle regionali e locali sia pure nei limiti <strong>de</strong>lle risorse<br />
tecnologiche e organizzative disponibili e nel rispetto <strong>de</strong>lla loro<br />
autonomia normativa.<br />
Portata innovativa<br />
L’immensa portata innovativa <strong>de</strong>l provvedimento può essere colta<br />
nel parere rilasciato dal Consiglio di Stato nell’adunanza <strong>de</strong>l 30<br />
gennaio 2006 sullo ‘Schema di <strong>de</strong>creto legislativo recante disposizioni<br />
correttive e integrative al <strong>de</strong>creto legislativo 7 marzo 2005,<br />
n. 82’. Il Codice viene <strong>de</strong>finito ‘opera<br />
di indubbio rilievo sistematico, che può<br />
fornire ai cittadini, alle imprese e alle<br />
stesse pubbliche amministrazioni uno<br />
strumento normativo ampio, tale da<br />
orientare in maniera organica i processi<br />
di innovazione in atto’ che - vista la<br />
assoluta peculiarità <strong>de</strong>lla materia trattata - può contribuire non soltanto<br />
alla erogazione di servizi più efficienti e veloci, ma anche a<br />
consentire forme innovative di partecipazione alla vita amministrativa<br />
e politica. Che può avvicinare i <strong>de</strong>stinatari <strong>de</strong>ll’innovazione (i<br />
cittadini, le imprese, la società civile) ai suoi protagonisti (gli amministratori,<br />
i funzionari e gli impiegati pubblici), nella nuova ‘amministrazione<br />
digitale’, attraverso un intervento più tradizionale e di<br />
chiara leggibilità come è un codice, ossia una raccolta organica di<br />
disposizioni legislative’.<br />
Nuova concezione di P.A.<br />
In funzione <strong>de</strong>lle innovazioni tecnologiche non soltanto trova<br />
concretizzazione una nuova concezione di Pubblica Amministrazione<br />
che, nell’erogazione <strong>de</strong>i servizi a favore <strong>de</strong>l cittadino ‘utente’,<br />
è resa capace - grazie a un rapporto più diretto con i privati -<br />
di raccogliere le esigenze concrete che provengono dalle società<br />
civile, ma anche un mo<strong>de</strong>llo organizzativo che, in forza di una effettiva<br />
trasparenza <strong>de</strong>lle azioni poste in essere ai vari livelli istituzionali,<br />
favorisce la partecipazione <strong>de</strong>mocratica <strong>de</strong>i cittadini al<br />
processo di formazione <strong>de</strong>lle <strong>de</strong>cisioni amministrative.<br />
Da una amministrazione dirigista e verticale si ten<strong>de</strong> a transitare<br />
verso un mo<strong>de</strong>llo amministrativo orizzontale, orientato al servizio,<br />
fondato sul dialogo tra i vari apparati burocratici nonché sul<br />
coinvolgimento <strong>de</strong>i cittadini nei vari momenti politico-istituzionali<br />
e nei procedimenti che li riguardano. Proprio il ‘governo<br />
elettronico’ è, tra l’altro, uno <strong>de</strong>gli strumenti da sempre auspicati<br />
per favorire la partecipazione <strong>de</strong>l privato alla gestione <strong>de</strong>lla cosa<br />
pubblica.<br />
Molte, sono quindi le novità introdotte dal Codice <strong>de</strong>ll’Amministrazione<br />
Digitale. Nell’ambito <strong>de</strong>l processo di riorganizzazione<br />
<strong>de</strong>l settore pubblico altra innovazione di gran<strong>de</strong> importanza è<br />
rappresentata dalla disciplina <strong>de</strong>ll’informazione territoriale a cui<br />
‘ Nella Pubblica Amministrazione<br />
informatizzata i cittadini<br />
e le imprese hanno nuovi diritti ’<br />
il Codice in commento <strong>de</strong>dica uno spazio centrale seppur circoscritto<br />
al solo articolo 59.<br />
Ruolo <strong>de</strong>l Sit<br />
Per compren<strong>de</strong>re appieno la portata di tale disposizione e, soprattutto,<br />
le peculiarità proprie <strong>de</strong>lla tipologia <strong>de</strong>i dati territoriali<br />
- inten<strong>de</strong>ndo con siffatto termine ‘qualunque informazione geograficamente<br />
localizzata’ ossia associabile a un elemento geografico<br />
- risulta importante soffermarsi sul fondamentale ruolo che i<br />
Sistemi Informativi Territoriali - <strong>de</strong>finiti da certa dottrina come<br />
‘una <strong>de</strong>lle più avanzate modalità di impiego <strong>de</strong>lle nuove tecnologie in<br />
ambito amministrativo’ - stanno progressivamente acquisendo nel<br />
contesto <strong>de</strong>lla pianificazione urbanistica e nelle politiche di tutela<br />
<strong>de</strong>ll’ambiente e valorizzazione <strong>de</strong>lle risorse naturali.<br />
I Sistemi Informativi Territoriali (<strong>de</strong>nominati a livello internazionale<br />
Geographical Information System), assicurando la più<br />
ampia conoscenza <strong>de</strong>l territorio nella sua consistenza fisica e in<br />
relazione ai fattori sociali, econo-<br />
mici e ambientali, rappresentano<br />
una a<strong>de</strong>guata risposta al rilevante<br />
fabbisogno informativo espresso<br />
dalla complessità <strong>de</strong>lle politiche di<br />
governo <strong>de</strong>l territorio.<br />
Finalità peculiare di un SIT che<br />
non è propriamente diretto alla rilevazione e gestione <strong>de</strong>i dati territoriali<br />
ma è volto alla raccolta e organizzazione di tutte le informazioni<br />
provenienti da diverse fonti e amministrate dai vari<br />
Enti, è garantire la piena accessibilità di un patrimonio condiviso<br />
di elementi informativi attraverso la <strong>de</strong>finizione di standard<br />
comuni per operare su di essi.<br />
Patrimonio fondamentale<br />
Un patrimonio di straordinaria importanza rispetto sia alla <strong>de</strong>terminazione<br />
<strong>de</strong>lle scelte territoriali (politiche e pianificatorie) - potendo<br />
le Amministrazioni usufruire di una base per il confronto<br />
e l’interscambio e anche di una più approfondita conoscenza <strong>de</strong>i<br />
contesti con cui le stesse sono chiamate a relazionarsi - sia rispetto<br />
alla tutela <strong>de</strong>l diritto di accesso <strong>de</strong>l pubblico all’informazione<br />
ambientale, ambito, quest’ultimo, in cui è formalmente riconosciuto<br />
il prioritario ruolo <strong>de</strong>lle TIC (la Convenzione di Aarhus<br />
<strong>de</strong>l 1998 e la Direttiva 2003/4/CE sanciscono la accessibilità e la<br />
fruibilità <strong>de</strong>ll’informazione ambientale in formato elettronico).<br />
È innegabile, dunque, anche alla luce di queste consi<strong>de</strong>razioni,<br />
come l’utilizzo di strumenti tecnologici consentano di realizzare<br />
un mo<strong>de</strong>llo operativo caratterizzato da maggiore efficienza, semplificazione<br />
e trasparenza.<br />
I Sistemi Informativi Territoriali sono già una realtà in molte regioni<br />
italiane a dimostrazione di come l’innovazione digitale applicata<br />
alla Pubblica Amministrazione sia ben radicata. Tanto<br />
che dopo l’e-goverment, la prossima tappa, come già <strong>de</strong>tto,<br />
sembrerebbe essere l’e-<strong>de</strong>mocracy ossia la partecipazione <strong>de</strong>i cittadini<br />
alla formazione <strong>de</strong>i processi <strong>de</strong>cisionali <strong>de</strong>lle amministrazioni<br />
locali mediante i più avanzati strumenti tecnologici <strong>de</strong>lla<br />
Società <strong>de</strong>ll’Informazione.<br />
Avv. Luigi Sirtori,<br />
Direttore Comitato Scientifico <strong>de</strong>lla Fondazione ‘<strong>de</strong> iure publico’‘<br />
il Corriere <strong>de</strong> iure publico – ottobre <strong>2008</strong> 5<br />
iimprriimaattur
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dialogo<br />
6<br />
Nuova informazione<br />
sul territorio<br />
Il giornalista Vittorio<br />
Feltri a tu per tu con<br />
Alessandro Sallusti,<br />
ex direttore responsabile<br />
di ‘Libero’ e oggi<br />
coraggioso pioniere<br />
di un nuovo modo<br />
di fare giornalismo<br />
d'opinione sul territorio,<br />
attraverso le pagine<br />
<strong>de</strong>l quotidiano ‘L’Ordine’.<br />
Paola Loaldi<br />
Al casinò di Campione d’Italia è stata<br />
presentata la nuova veste <strong>de</strong><br />
L’Ordine, quotidiano locale, che<br />
viene distribuito nella provincia di Como<br />
e che rappresenta una novità assoluta<br />
nel modo di fare informazione sul territorio.<br />
A lanciare questa sfida come editore<br />
e direttore al tempo stesso è Alessandro<br />
Sallusti, ex direttore di Libero, già direttore<br />
<strong>de</strong> La Provincia di Como, oggi ha<br />
appunto rilevato L’Ordine, testata storica<br />
di Como, per farne un quotidianno innovativo<br />
che va oltre la notizia, presentando<br />
un’analisi <strong>de</strong>i fatti. A discutere insieme<br />
a lui <strong>de</strong>i valori che porta in sè questo<br />
modo controcorrente di fare giornalismo<br />
c’era Vittorio Feltri. Tra i due è nato<br />
un interssante dialogo che coglie l’essenza<br />
<strong>de</strong>l mondo <strong>de</strong>ll’informazione di questi<br />
nostri tempi mo<strong>de</strong>rni: una prima analisi,<br />
una sorta di antefatto, che prelu<strong>de</strong> l’avvio<br />
di questo nuovo quotidiano, costruito<br />
sulla base di esperienze eccellenti.<br />
La ricetta di Feltri<br />
Primo a intervenire è Vittorio Feltri: «Secondo<br />
me questo è un segnale più che positivo.<br />
Un segnale che gli italiani hanno la<br />
volontà di realizzare grandi progetti e che<br />
il Corriere <strong>de</strong> iure publico – ottobre <strong>2008</strong><br />
Alessandro Sallusti e Vittorio Feltri discutono sul giornalismo mo<strong>de</strong>rno<br />
‘ I giornali non<br />
vengono ne vissuti ne<br />
usati per quello che sono.<br />
Sono visti come<br />
opportunità per fare<br />
<strong>de</strong>l <strong>de</strong>naro su altri fronti ’<br />
non si affidano alle promesse astruse <strong>de</strong>lla<br />
finanza, ma amano muovere il cervello<br />
e le mani. Tu sei la dimostrazione di tutto<br />
questo - dice Feltri rivolgendosi a Sallusti<br />
- anche se credo che non manchino<br />
leciti timori sulla riuscita di quest’impresa.<br />
Penso che la ricetta per avere successo<br />
sia una sola: più che sulla tua bravura<br />
conta sulla tua fortuna. Senza fortuna si<br />
muore piccoli, quindi affidati a questo<br />
santo».<br />
L’Ordine oggi<br />
«L’Ordine era una gloriosa testata cattolica<br />
<strong>de</strong>lla provincia di Como». Spiega Sallusti,<br />
ma oggi di chi è questa testata? «Di<br />
fatto non è di nessuno. Non è di nessuno<br />
rispetto a quanto acca<strong>de</strong> nell’editoria ita-<br />
liana. È di una società di cui sono socio<br />
io stesso, partner tecnico è l’editore di Libero,<br />
poi c’è la partecipazione di un imprenditore<br />
di Como, che cre<strong>de</strong> nello spirito<br />
di questa avventura. È un giornale<br />
che è posseduto da qualcuno che non ha<br />
interessi sul territorio, al contrario di<br />
quanto acca<strong>de</strong> nella stampa italiana,<br />
spesso in mano a proprietari che hanno<br />
interessi da difen<strong>de</strong>re o richieste da avanzare».<br />
La battaglia contro gli interessi<br />
economici che si intrecciano con l’editoria<br />
italiana è sempre stata portata avanti<br />
dallo stesso Feltri, a difesa <strong>de</strong>lla libertà e<br />
<strong>de</strong>llo sviluppo. Ribadisce il famoso giornalista:<br />
«Il giornale non viene ne vissuto<br />
ne usato per quello che è, mentre è visto<br />
come opportunità per fare <strong>de</strong>l <strong>de</strong>naro su<br />
altri fronti». Il giornale diventerebbe in<br />
certi casi strumento di pressione, attraverso<br />
il quale si facilitano gli affari.<br />
«Questa situazione ha fatto per<strong>de</strong>re fiducia<br />
in tutti i giornali, anche il Mito, cioè<br />
Corriere <strong>de</strong>lla Sera, con i suoi 15 proprietari<br />
ha perso credibilità» - continua Feltri<br />
- «Questo problema L’Ordine, per via<br />
<strong>de</strong>lla sua composizione societaria, se non<br />
altro non l’avrà e come inizio mi pare<br />
fantastico».
<strong>de</strong> iure publico 10 corr.qxd 16-10-<strong>2008</strong> 16:39 Pagina 7<br />
Un quotidiano diverso<br />
Alessandro Sallusti a questo punto spiega<br />
meglio quali saranno le sue mosse in assenza<br />
di padri-padrone: «L’Ordine non<br />
sarà un quotidiano normale nel senso<br />
tradizionale <strong>de</strong>l termine. È una novità<br />
editoriale che non ha prece<strong>de</strong>nti in Italia,<br />
si affermerà come primo quotidiano locale<br />
di opinione; mo<strong>de</strong>llo di riferimento<br />
è i<strong>de</strong>almente il Foglio di Giuliano Ferrara.<br />
Nelle sue otto pagine cercheremo di<br />
dare il meglio <strong>de</strong>lle notizie accompagnate<br />
da riflessioni, analisi e commenti, non<br />
solo attarverso i nostri giornalisti, ma pure<br />
con l’intervento di altri nomi importanti.<br />
Anche <strong>de</strong>llo stesso Feltri». Un giornale<br />
che non insegue le notizie fine a se<br />
stesse, ma che cerca di intervenire sulla<br />
notizia stessa per spiegarla.<br />
Notizie che non contano<br />
In effetti oggi è di molti la convinzione<br />
che la notizia da sola non è più l’elemento<br />
ottimale in un giornale, perché la gente<br />
cerca opinioni, cerca di capire…<br />
Lo stesso Vittorio Feltri è d’accordo con<br />
questo pensiero: «Sono convinto che la<br />
crisi <strong>de</strong>i giornali tradizionali parta proprio<br />
da queste consi<strong>de</strong>razioni.<br />
La notizia nuda e cruda la gente ce l’ha<br />
già a cominciare dal mattino molto presto<br />
attarverso la radio». Quando si va al<br />
lavoro in macchina la radio è sempre accesa<br />
e le notizie arrivano subito<br />
fresche di giornata. «Poi c’è<br />
la televisione che dà 38 notiziari<br />
al giorno» - continua Feltri<br />
- «Così uno che torna a casa<br />
per il pranzo - e sono tante<br />
le persone che hanno questa<br />
abitudine anche nelle grandi<br />
città - uno che torna a casa a<br />
pranzo pren<strong>de</strong> il telecomando<br />
e sente le notizie di mezza<br />
giornata. C’è internet sempre<br />
a disposizione e attraverso il<br />
telefonino arrivano le notizie<br />
ANSA. Quindi la mattina<br />
quando uno di noi va in edicola<br />
e compra il quotidiano<br />
tradizionale ha l’impressione<br />
di acquistare il giornale <strong>de</strong>l<br />
giorno prima».<br />
La formula <strong>de</strong>l futuro<br />
«È necessario che i giornali<br />
diano qualcosa di più», è questo<br />
il parere di Feltri, che continua:<br />
«Qualcosa di più e di<br />
diverso rispetto a quanto si è<br />
già saputo nel corso <strong>de</strong>lla giornata<br />
tramite gli altri mezzi di<br />
comunicazione. Quindi la formula<br />
adottata da L’Ordine è<br />
quella <strong>de</strong>l futuro: i giornali che continueranno<br />
a insistere sugli accadimenti sono<br />
<strong>de</strong>stinati a per<strong>de</strong>re copie, come già sta avvenendo».<br />
E poi offre una sua previsione<br />
di sviluppo a Sallusti: «Se il tuo giornale<br />
riuscirà a raccontare la città in modo<br />
nuovo, cioè andando non solo dietro le<br />
notizie ma spiegadole e anche fornendo<br />
articoli e inchieste che un altro giornale<br />
non può permettersi di fare per i motivi<br />
che sappiamo, allora avrai i tuoi lettori.<br />
Ci sono tante storie in città che non vengono<br />
svelate nei loro significati intimi:<br />
leggere sul giornale un messaggio che<br />
conferma le nostre opinioni può essere<br />
rassicurante».<br />
‘ La notizia notizia nuda<br />
e cruda la gente ce l’ha<br />
già a cominciare dal<br />
mattino molto presto ’<br />
Consi<strong>de</strong>razioni sul giornalismo locale<br />
Stiamo parlando di opinioni e commenti<br />
di situazioni strettamente legate al territorio,<br />
tenendo conto che la politica locale<br />
mai come in questo momento sta acquisendo<br />
importanza <strong>de</strong>stinata a crescere. In<br />
questo contesto un giornale di opinione<br />
sul territorio di pari passo ha a disposizione<br />
molta materia su cui discutere.<br />
È a questo proposito che Sallusti ci dice<br />
che in realtà il giornalismo locale non è<br />
affatto di serie ‘B’ rispetto a quello nazionale.<br />
Per molti motivi, che ci tiene a spiegare<br />
direttamente Feltri: «Il giornalismo<br />
locale richie<strong>de</strong> un’attenzione e una precisione<br />
che il giornale nazionale spesso non<br />
mantiene.<br />
Non solo, il giornalismo locale <strong>de</strong>ve cogliere<br />
tutte le notizie, anche le più piccole,<br />
mentre il nazionale pesca in un bacino<br />
enorme e scarta <strong>de</strong>i fatti. Ne scarta molti<br />
e talvolta quelli buoni. Al contrario in<br />
provincia le notizie sono meno e vanno<br />
trattate con più attenzione e maggiore approfondimento,<br />
quindi con più ferrea<br />
professionalità. Parlo per esperienza personale».<br />
La serata poi scorre piacevole tra battute e<br />
racconti di Feltri e Sallusti. Intanto il<br />
tempo ha preso a scorrere, più giorni sono<br />
passati e L’Ordine ha fatto il suo ingresso<br />
nel mondo <strong>de</strong>i media, accolto con<br />
successo sin dal primo numero. Nel comasco<br />
hanno colto l’opportunità di sfogliare<br />
un quotidiano veramente nuovo,<br />
ancora più vicino al territorio, un osservatore<br />
che vuole cogliere i fatti e le vicen<strong>de</strong><br />
con gli occhi <strong>de</strong>i suoi concittadini, cercando<br />
di andare a fondo e non fermarsi<br />
mai alle apparenze.<br />
Ospiti alla serata di presentazione <strong>de</strong>l quotidiano L’Ordine<br />
il Corriere <strong>de</strong> iure publico – ottobre <strong>2008</strong> 7<br />
diiaallooggoo
<strong>de</strong> iure publico 10 corr.qxd 16-10-<strong>2008</strong> 16:39 Pagina 8<br />
l’intervista<br />
8<br />
Demanio e turismo<br />
su un ramo <strong>de</strong>l Lario<br />
Una buona gestione<br />
<strong>de</strong>l suolo pubblico<br />
offre grandi possibilità<br />
di sviluppo,<br />
in particolare per i<br />
il turismo e tutto<br />
l'indotto. Ne parliamo<br />
con Virginio Brivio,<br />
presi<strong>de</strong>nte <strong>de</strong>lla<br />
Provincia di Lecco.<br />
Paola Loaldi<br />
Nuove passeggiate per mountain bike in Provincia di Lecco<br />
il Corriere <strong>de</strong> iure publico – ottobre <strong>2008</strong><br />
Demanio <strong>de</strong>riva dal latino dominus,<br />
cioè dominio. La sua importanza è<br />
indubbia. E se per molto tempo il<br />
suo significato è stato svilito venendo<br />
consi<strong>de</strong>rato ‘la cosa di tutti’ e in quanto<br />
tale disprezzato e maltrattato, oggi i tempi<br />
sono maturi per restituire a esso tutta<br />
la sua importanza. È così che a trarne<br />
vantaggio è la sua buona gestione finalizzata<br />
allo sviluppo <strong>de</strong>l turismo. Demanio e<br />
turismo: una coppia perfet-<br />
ta dove uno dà all’altro per<br />
moltiplicare in efficienza le<br />
possibilità di sviluppo. Le<br />
zone abbandonate, di tutti e<br />
di nessuno, possono trasformarsi<br />
in cigni regali cambiando<br />
in meglio il paesaggio<br />
e offrendo nuove opportunità<br />
di crescita. Questo<br />
discorso calza a pennello al Lario, dove<br />
ancora molti spazi <strong>de</strong>maniali possono essere<br />
valorizzati a vantaggio <strong>de</strong>ll’avanzamento<br />
<strong>de</strong>ll’economia nell’ambito <strong>de</strong>l turismo<br />
e di tutto il suo indotto.<br />
Per questo abbiamo voluto affrontare tale<br />
argomento a noi caro ascoltando la voce<br />
di Virginio Brivio, presi<strong>de</strong>nte <strong>de</strong>lla Provincia<br />
di Lecco.<br />
Il territorio <strong>de</strong>lla<br />
provincia di<br />
Lecco è molto<br />
diversificato.<br />
Ci può <strong>de</strong>scrivere<br />
le sue pecularità?<br />
«La Provincia di<br />
Lecco ha dalla sua<br />
due grandi polmoni:<br />
l’area <strong>de</strong>lla<br />
Brianza che rappresenta<br />
il tessuto<br />
imprenditoriale<br />
che ha tra l’altro<br />
una forte esposizione<br />
verso i mercatiinternazionali,<br />
grazie a molti<br />
imprenditori attivamenteimpegnati<br />
su più fronti.<br />
Poi c’è la zona<br />
più a nord, dove è<br />
sempre importante il ruolo <strong>de</strong>ll’imprendotiria,<br />
ma dove soprattutto conta<br />
il turismo, per il quale si rivelano essere<br />
sicuramente attrazioni interessanti i<br />
significativi monumenti storici, di<br />
gran<strong>de</strong> valore artistico, come l’abbazia<br />
di Piona, Villa Monastero a Varenna,<br />
solo per citarne due esempi celebri.<br />
Quest’ultima è anche se<strong>de</strong> di convegni<br />
e congressi».<br />
‘ La Provincia di Lecco,<br />
a partire dalla Valsassina, è un<br />
centro turistico dove si possono<br />
praticare molti sport a livello<br />
amatoriale o agonistico ’<br />
Avete poi da un lato grossi centri<br />
urbani come Lecco e piccolissime<br />
realtà comunali.<br />
«È vero. È in provincia di Lecco il paese<br />
più piccolo d’Italia, Morterone, che<br />
conta circa 30 abitanti. Per questa realtà<br />
si stanno cercando vie per offrire servizi,<br />
soprattutto in merito alla creazione<br />
di migliori condizioni di viabilità. E<br />
il tentativo per muoversi in questa direzione<br />
è quello di poter uscire da criteri<br />
puramente formali, visto l’esiguo<br />
numero <strong>de</strong>gli abitanti».<br />
Ma il turismo è legato non solo alle<br />
visite ai paesi e ai loro monumenti<br />
storici, anche le occasioni<br />
per fare sport sono un richiamo<br />
notevole...<br />
«La Provincia di Lecco, a partire dalla<br />
Valsassina, è un centro turistico dove si<br />
possono praticare molti sport a livello<br />
famigliare o agonistico.<br />
Stiamo parlando, per esempio, <strong>de</strong>lla<br />
possibilità di <strong>de</strong>dicarsi al parapendio<br />
sul Monte Cornizzolo oppure all’alpinismo<br />
sulle guglie <strong>de</strong>lla Grignetta. In<br />
particolare questo sport è di antica tradizione<br />
per la città di Lecco e quest’anno<br />
festeggeremo i 100 anni di Riccardo<br />
Cassin, famoso alpinista, di origine<br />
friulina e lecchese d’adozione, visto che<br />
si stabilì nel nostro capoluogo nel lontano<br />
1926 e proprio dalle nostre parti
<strong>de</strong> iure publico 10 corr.qxd 16-10-<strong>2008</strong> 16:39 Pagina 9<br />
si è formato come alpinista negli anni<br />
Trenta, affrontando le cime <strong>de</strong>lla Grigna.<br />
Per questo festeggeremo noi lecchesi i<br />
suoi 100 anni con tutti gli onori che merita».<br />
Parapendio, alpinismo: stiamo parlando<br />
di sport estremi. C’è spazio anche<br />
per gli sportivi diaciamo ‘comuni’,<br />
per le famiglie e gli appassionati<br />
di discipline meno rischiose?<br />
«Certamente. Località come Barzio, Piani<br />
di Bobbio, Piani Resinelli, offrono piste<br />
da sci tradizionale e sci di fondo. Il lago<br />
stesso è una magnifica pista per lo sci<br />
nautico. E pensando ad alpinisti in erba o<br />
persone che si vogliono semplicemente<br />
conce<strong>de</strong>re una passeggiata in montagna<br />
abbiamo dato gran<strong>de</strong> sviluppo al territorio<br />
per quanto riguarda la realizzazione di<br />
passeggiate, da percorre a piedi senza difficoltà<br />
oppure da attraversare in mountain<br />
bike».<br />
Arriviamo quindi al nocciolo <strong>de</strong>lla<br />
faccenda: il suolo e le acque <strong>de</strong>maniali<br />
ben gestite offrono possibilità di<br />
sviluppo al vostro territorio?<br />
«C’è molta attenzione in questo senso <strong>de</strong>i<br />
Comuni <strong>de</strong>l lecchese. Per quanto riguada<br />
il territorio abbiamo già spiegato che molte<br />
iniziative sono già state prese per realizzare<br />
percorsi naturalistici. Tramite il Consorzio<br />
<strong>de</strong>l Lario e <strong>de</strong>i laghi minori, stiamo<br />
cercando di dare impulso alle concessioni<br />
e autorizzazioni per permettere un maggiore<br />
sviluppo turistico sui laghi. In questo<br />
contesto bisogna tenere conto <strong>de</strong>lla<br />
salvaguardia <strong>de</strong>ll’ecosistema, <strong>de</strong>ll’impatto<br />
ambientale di qualsiasi struttura, <strong>de</strong>l ripopolamento<br />
<strong>de</strong>lla fauna sulle spon<strong>de</strong>: salvaguardare<br />
il lago vuol dire ‘viverlo’, quindi<br />
dare le giuste infrastrutture.<br />
Per questo c’è un ‘piano di bacino’ consiviso<br />
dalla Provincia e dai Comuni. È già<br />
stata fatta una prima disamina per valutare<br />
la situazione di partenza, ora siamo nel-<br />
Parapendio sul Lario<br />
la fase in cui trovare i criteri provvisori in<br />
attesa che siano confermati dal piano di<br />
bacino <strong>de</strong>finitivo».<br />
Quali sono gli altri sport praticati sul<br />
lago che possono avvantaggiarsi dallo<br />
sviluppo di nuove infrastrutture?<br />
«Il Lario è il lago i<strong>de</strong>ale per il parapendio,<br />
come abbiamo già <strong>de</strong>tto, ma anche per<br />
windsurf e vele. Questo grazie alla particolari<br />
correnti d’aria che si formano per<br />
via <strong>de</strong>lle montagne e <strong>de</strong>lle valli che lo circondano.<br />
‘ L’ente pubblico<br />
ha il dovere di accelerare<br />
le sue possibilità legate<br />
alla gestione <strong>de</strong>l emanio ’<br />
I venti sono una vera e propria risorsa <strong>de</strong>l<br />
nostro lago. Dare impulso a questi sport<br />
significa provve<strong>de</strong>re a migliorare la logistica,<br />
le zone di appoggio, creare parcheggi e<br />
servizi in genere. L’Ente pubblico ha il dovere<br />
di accelerare le sue capacità legate al<br />
<strong>de</strong>manio».<br />
Al di là <strong>de</strong>lle infrastrutture, ci sono<br />
altri interventi possibili per migliorare<br />
il <strong>de</strong>manio?<br />
« Altro tema importante e collegato ai prece<strong>de</strong>nti<br />
discorsi è quello che riguarda la<br />
qualità <strong>de</strong>lle acque: <strong>de</strong>vono essere predisposti<br />
i <strong>de</strong>puratori, per i quali c’è molta<br />
attesa. A tal proposito anche la ripopolazione<br />
<strong>de</strong>i pesci <strong>de</strong> laghi è importante: direttamente<br />
come Provincia abbiamo messo<br />
in atto un piano per lo sviluppo e l’incremento<br />
<strong>de</strong>l pesce di lago, partendo dagli<br />
allevamenti di novellame predisposti in<br />
un incubatoio presso Varenna».<br />
Anche la passione <strong>de</strong>i pescatori va<br />
premiata, visto che tra le attività<br />
sportive ricopre un ruolo di primaria<br />
importanza.<br />
«Certo. Aggiungo anche che l’orientamento<br />
al turismo preve<strong>de</strong> una gran<strong>de</strong> attenzione<br />
verso il recupero di tradizioni locali,<br />
per rilanciare i nostri fiori all’occhiello,<br />
cioè i formaggi <strong>de</strong>lla Valsassina, i salumi<br />
<strong>de</strong>lla Brianza e, per l’appunto, anche il<br />
pesce di lago».<br />
CENTO VOLTI<br />
DI UN GRANDE ALPINISTA<br />
In occasione di un evento straordinario<br />
come i cento anni <strong>de</strong>ll’alpinista<br />
Riccardo Cassin, la Fondazione che<br />
porta il suo nome ha scelto di festeggiarlo<br />
con un volume che racconta la<br />
straordinaria figura di un alpinista, ma<br />
soprattutto di un uomo attraverso le<br />
testimonianze di persone che sono<br />
venute in contatto con lui: grandi uomini<br />
<strong>de</strong>l mondo <strong>de</strong>ll’alpinismo, <strong>de</strong>lla<br />
cultura, <strong>de</strong>l giornalismo e personaggi<br />
che lo hanno incontrato o si sono relazionati<br />
con lui dagli anni Trenta a oggi.<br />
Da Reinhold Messner al Presi<strong>de</strong>nte<br />
<strong>de</strong>gli Stati Uniti d’America John<br />
Fitzgerald Kennedy.<br />
Riccardo Cassin è nato a Savorgnano<br />
di San Vito al Tagliamento (oggi provincia<br />
di Por<strong>de</strong>none) il 2 gennaio<br />
1909. Nella sua carriera ha compiuto,<br />
senza calcolare gli allenamenti, circa<br />
2500 ascensioni di cui cento prime<br />
assolute. Ha scalato in Italia, Svizzera,<br />
Francia, Austria, Spagna, Jugoslavia,<br />
Scozia, Caucaso, Alaska, Perù, Pakistan,<br />
Nepal e Giappone. Sposato con<br />
Irma dal 1940, ha tre figli, otto nipoti e<br />
cinque bisnipoti. Ha scritto undici libri<br />
di montagna. È cavaliere di gran croce<br />
<strong>de</strong>lla Repubblica Italiana, <strong>de</strong>corato<br />
con la croce al valore militare. Fa parte<br />
<strong>de</strong>l Gruppo Ragni <strong>de</strong>lla Grignetta, è<br />
membro onorario <strong>de</strong>l Club Alpino Acca<strong>de</strong>mico<br />
Internazionale, <strong>de</strong>l Groupe<br />
Haute Montagne e <strong>de</strong>i Club Alpini di<br />
Italia, Stati Uniti, Spagna, Svizzera e<br />
Francia. I primi contatti con la montagna<br />
avvengono quando trasferitosi a<br />
Lecco giovanissimo, Riccardo si trova<br />
al cospetto <strong>de</strong>lle invitanti pareti che<br />
sovrastano la città. Raggiunge la cima<br />
principale <strong>de</strong>l Resegone, Punta Cermenati,<br />
dopo è la volta <strong>de</strong>lla Grigna,<br />
“stupenda palestra di roccia per intere<br />
generazioni e tanto cara al mio cuore”<br />
commenta Riccardo. Su quelle brevi<br />
ma ardite guglie , traccia le sue prime<br />
vie provando l’incancellabile sensazione<br />
di una salita vergine e le emozioni<br />
di un primo bivacco.Questa la<br />
cronologia <strong>de</strong>lla sua attività alpinistica<br />
limitatamente agli eventi rilevanti o comunque<br />
significativi<br />
(fonte: Fondazione Riccardo Cassin)<br />
il Corriere <strong>de</strong> iure publico – ottobre <strong>2008</strong> 9<br />
l’innterrviisstta
<strong>de</strong> iure publico 10 corr.qxd 16-10-<strong>2008</strong> 16:39 Pagina 10<br />
<strong>de</strong>manio<br />
10<br />
Un po’ di storia <strong>de</strong>lla<br />
Gestione associata<br />
per il <strong>de</strong>manio<br />
lacuale <strong>de</strong>i Comuni<br />
<strong>de</strong>l basso Lario.<br />
Dove siamo arivati<br />
oggi, dopo il gran<strong>de</strong><br />
cambiamento <strong>de</strong>l 2001,<br />
anno in cui è stata<br />
<strong>de</strong>mandata<br />
alle Regioni la gestione<br />
<strong>de</strong>l <strong>de</strong>manio lacuale<br />
<strong>de</strong>llo Stato.<br />
Matteo Monti*<br />
Con il Decreto legislativo N.112 <strong>de</strong>l<br />
31 Marzo 1998 sono state conferite<br />
alle Regioni funzioni e compiti<br />
amministrativi, in particolar modo dal 1°<br />
Gennaio 2001 è stata <strong>de</strong>mandata loro la<br />
gestione <strong>de</strong>l <strong>de</strong>manio lacuale <strong>de</strong>llo Stato.<br />
La Regione Lombardia con Legge Regionale<br />
N.22 <strong>de</strong>l 29 <strong>Ottobre</strong> 1998 e successive<br />
modifiche e integrazioni nell’intento<br />
di sostenere la valorizzazione e promozione<br />
<strong>de</strong>l <strong>de</strong>manio lacuale attraverso l’avvicinamento<br />
al territorio <strong>de</strong>lega i Comuni<br />
al rilascio <strong>de</strong>lle concessioni per l’utilizzo<br />
<strong>de</strong>i beni <strong>de</strong>l <strong>de</strong>manio, l’accertamento e la<br />
riscossione <strong>de</strong>i canoni, la vigilanza, la tutela<br />
<strong>de</strong>lle aree <strong>de</strong>maniale stesse.<br />
Si parte dal 2002<br />
Nel 2002 i Comuni di Argegno, Carate<br />
Urio e Laglio nell’ottica di focalizzare con<br />
la dovuta competenza il tema <strong>de</strong>lla gestione<br />
<strong>de</strong>l <strong>de</strong>manio hanno creato la prima<br />
Gestione Associata tra Comuni.<br />
In seguito nel 2004 i Comuni di Argegno,<br />
Carate Urio e Laglio a<strong>de</strong>rirono alla<br />
il Corriere <strong>de</strong> iure publico – ottobre <strong>2008</strong><br />
Una gestione<br />
costituzione <strong>de</strong>l Consorzio <strong>de</strong>l Lario e<br />
Laghi minori senza mai trasmetterne le<br />
pratiche. Trascorsi i tre anni transitori come<br />
da Statuto <strong>de</strong>l Consorzio, non ve<strong>de</strong>ndone<br />
i benefici concreti i tre comuni insieme<br />
ai Comuni di Brienno e Moltrasio<br />
formarono la Gestione Associata per il<br />
Demanio Lacuale con il Comune di Laglio<br />
come capo convenzione.<br />
‘ Sono subito evi<strong>de</strong>nti i vantaggi<br />
diretti al cittadino ’<br />
Alla luce <strong>de</strong>lla sud<strong>de</strong>tta neo costituenda<br />
Gestione Associata sono da subito evi<strong>de</strong>nti<br />
i vantaggi diretti al cittadino, fra<br />
cui sono compresi: uffici sul territorio<br />
(prima a Laglio ora Carate Urio), la conoscenza<br />
<strong>de</strong>l territorio, la rapidità nella<br />
risoluzione <strong>de</strong>i problemi.<br />
Non meno importanti sono i servizi indiretti<br />
al cittadino: incasso <strong>de</strong>i canoni diretti<br />
con il relativo immediato riutilizzo<br />
nelle aree <strong>de</strong>maniali; imitate aree da controllare<br />
e manutenere. L’attività <strong>de</strong>lla gestione<br />
non è solo la riscossione <strong>de</strong>i canoni<br />
ma anche quello di promuovere l’educazione<br />
nell’utilizzo <strong>de</strong>l bene pubblico. Infatti<br />
nel 2005, in anteprima sul Lario, fa<br />
emettere ai singoli Comuni ordinanze di<br />
rimozione di barche e di materiale che sosta<br />
‘abusivamente’ sulle aree <strong>de</strong>maniali. A<br />
completamento <strong>de</strong>ll’operazione<br />
viene stipulato un protocollo<br />
d’intesa con la Polizia Locale <strong>de</strong>lla<br />
Provincia di Como per l’applicazione<br />
<strong>de</strong>lle sud<strong>de</strong>tte norme.<br />
Si è provveduto ad effettuare<br />
apposito monitoraggio con rilevazione<br />
fotografica di tutto il territorio con la<br />
proficua collaborazione <strong>de</strong>lla Polizia Locale<br />
<strong>de</strong>lla Provincia necessaria per la verifica<br />
<strong>de</strong>gli abusivismi. Tali rilevazioni sono<br />
raggruppate su un sistema informatizzato.<br />
Le stesse immagini possono essere utilizzate<br />
dai professionisti per la presentazione<br />
<strong>de</strong>i progetti.
<strong>de</strong> iure publico 10 corr.qxd 16-10-<strong>2008</strong> 16:39 Pagina 11<br />
ben coordinata<br />
Esigenze <strong>de</strong>lla Gestione Associata<br />
Quali sono le esigenze che la Gestione Associata<br />
vorrebbe ve<strong>de</strong>re accolte da organi<br />
istituzionali Superiori? La Legge Regionale<br />
N.22 all’Articolo 11 comma 3 recita ‘I proventi<br />
<strong>de</strong>lle concessioni di cui all’art. 6,<br />
comma 2, lett. a) e c) sono <strong>de</strong>stinati nella<br />
misura <strong>de</strong>l cinquanta per cento ai comuni a<br />
titolo di corrispettivo per l’esercizio <strong>de</strong>lle<br />
attività amministrative inerenti le concessioni<br />
<strong>de</strong>maniali. Nel caso di partecipazione<br />
a gestioni associate a livello di bacino lacuale<br />
tale percentuale può essere elevata<br />
dalla Giunta regionale sino ad un massimo<br />
<strong>de</strong>l sessanta per cento.<br />
La percentuale rimanente è <strong>de</strong>stinata al finanziamento<br />
<strong>de</strong>gli interventi di incremento<br />
e miglioramento individuati nel programma<br />
di cui al comma 1’. Su questo punto nel corso<br />
<strong>de</strong>ll’anno 2007 abbiamo iniziato un percorso<br />
con l’Avv. Mantero presso la Regione<br />
Lombardia con la Dott.ssa Cozzi, Dirigente<br />
<strong>de</strong>l Settore, al fine di ottenere un riconoscimento<br />
maggiore come Ente Autonomo<br />
(obiettivo versare solo il 40%).<br />
Veduta <strong>de</strong>l Comune di Carate Urio<br />
Una valutazione conclusiva<br />
Nel corso <strong>de</strong>ll’esperienza acquisita in questi<br />
anni (2005-<strong>2008</strong>), ho potuto constatare<br />
quanto la materia si sia ampliata e abbia<br />
sviluppato sempre più risvolti legislativi e<br />
normativi peculiari, addirittura in dipen<strong>de</strong>nza<br />
<strong>de</strong>i casi specifici.<br />
La trattazione <strong>de</strong>i singoli casi richie<strong>de</strong><br />
quindi una conoscenza sempre più approfondita<br />
<strong>de</strong>ll’ambito di cui trattasi nonché<br />
<strong>de</strong>l territorio ove si va ad operare.<br />
*Matteo Monti, tecnico incaricato<br />
<strong>de</strong>l Comune di Carate Urio<br />
LE ATTIVITÀ CHE SVOLGE LA GESTIONE ASSOCIATA<br />
■ Il rilascio e il rinnovo <strong>de</strong>lle concessioni <strong>de</strong>maniali dalla ricezione <strong>de</strong>lle doman<strong>de</strong><br />
all’emanazione di <strong>de</strong>creti e di tutti gli atti relativi<br />
■ La gestione <strong>de</strong>i posti barca<br />
■ La concessione per le boe e per i pontili pubblici e privati<br />
■ L’autorizzazione per le manifestazioni nautiche e pirotecniche<br />
■ L’accertamento e la riscossione <strong>de</strong>i canoni e in<strong>de</strong>nnizzi<br />
■ La vigilanza, la tutela e la difesa amministrativa e giudiziale <strong>de</strong>lle aree da violazioni<br />
ed abusi<br />
■ La rimozione di occupazioni abusive, relitti e rifiuti.<br />
il Corriere <strong>de</strong> iure publico – ottobre <strong>2008</strong> 11
<strong>de</strong> iure publico 10 corr.qxd 16-10-<strong>2008</strong> 16:39 Pagina 12<br />
l’approfondimento<br />
12<br />
C’è approvazione<br />
e approvazione<br />
Nuova pianificazione <strong>de</strong>l territorio e contrasto<br />
con la prece<strong>de</strong>nte lottizzazione: illegittimità <strong>de</strong>l<br />
titolo edilizio rilasciato.<br />
Ilaria Groppelli*<br />
*Avv. Ilaria Groppelli, <strong>de</strong>legato di Cremona<br />
<strong>de</strong>lla Fondazione ‘<strong>de</strong> iure publico’<br />
Con una sentenza (TAR Lombardia<br />
Milano, sez. II, 07 luglio <strong>2008</strong>, n.<br />
2882), sicuramente <strong>de</strong>stinata a far a<br />
lungo discutere, il TAR Lombardia, si è<br />
pronunciato circa gli effetti <strong>de</strong>rivanti dall’approvazione<br />
e adozione di un nuovo piano<br />
regolatore nei confronti <strong>de</strong>i piani di lottizzazione<br />
approvati in pen<strong>de</strong>nza <strong>de</strong>l prece<strong>de</strong>nte<br />
Prg.<br />
Nella specie, la questione sottoposta all’attenzione<br />
<strong>de</strong>l Giudice Amministrativo Lombardo<br />
riguardava l’impugnazione di una<br />
concessione edilizia per l’attuazione di un<br />
piano di lottizzazione approvato per l’appunto<br />
in vigenza di un prece<strong>de</strong>nte piano<br />
regolatore, concessione questa rilasciata<br />
dall’autorità comunale dopo l’adozione di<br />
un nuovo strumento di pianificazione comunale.<br />
Il ricorrente, difatti, impugnando la concessione<br />
<strong>de</strong> qua eccepiva l’illegittimità <strong>de</strong>lla<br />
stessa, stante il palese ed evi<strong>de</strong>nte contrasto<br />
di quest’ultima con le norme contenute nel<br />
nuovo piano regolatore generale.<br />
il Corriere <strong>de</strong> iure publico – ottobre <strong>2008</strong><br />
Conformarsi alle norme<br />
Come è noto, il piano di lottizzazione ai<br />
sensi <strong>de</strong>ll’art. 28 <strong>de</strong>lla L. 17 agosto 1942, n.<br />
1150, ha natura di strumento urbanistico<br />
di attuazione <strong>de</strong>l piano regolatore generale<br />
e <strong>de</strong>ve, di regola, conformarsi alle norme,<br />
alle prescrizioni e alle previsioni di tale strumento<br />
urbanistico, costituendone la sua applicazione.<br />
Il piano viene predisposto dai<br />
proprietari <strong>de</strong>lle aree da lottizzare (ivi compresi<br />
i proprietari <strong>de</strong>l diritto di superficie,<br />
qualora non <strong>de</strong>bbano effettuare rettifiche di<br />
confine) e tale attività viene configurata<br />
dalla dottrina come esercizio privato di pubbliche<br />
funzioni sia per la naturale inerenza<br />
<strong>de</strong>ll’interesse pubblico alla pianificazione<br />
<strong>de</strong>l territorio, sia per gli effetti che scaturiscono<br />
dallo strumento, in quanto non si<br />
producono solo in capo ai proprietari, ma<br />
anche nei confronti <strong>de</strong>ll’amministrazione e<br />
<strong>de</strong>i privati aventi causa dai proprietari lottizzanti.<br />
I piani di lottizzazione hanno validità <strong>de</strong>cennale.<br />
L’efficacia di tale atto privato è<br />
condizionata da un atto di assenso <strong>de</strong>ll’Amministrazione<br />
comunale che si configura<br />
come atto di controllo <strong>de</strong>ll’esercizio <strong>de</strong>lla<br />
funzione edificatoria da parte <strong>de</strong>i privati.<br />
Stipula e trascrizione<br />
Secondo quanto previsto al comma 5 <strong>de</strong>ll’art.<br />
28 <strong>de</strong>lla L. 1150/1942, l’autorizzazione<br />
comunale <strong>de</strong>l piano di lottizzazione è<br />
subordinata alla stipula di una convenzione,<br />
tra il Comune ed il privato, da trascriversi<br />
a cura di quest’ultimo.<br />
La stipula e la trascrizione <strong>de</strong>lla convenzione<br />
di lottizzazione (che <strong>de</strong>ve preve<strong>de</strong>re, al<br />
suo interno, la cessione gratuita, da parte<br />
<strong>de</strong>i proprietari lottizzatori, <strong>de</strong>lle aree necessarie<br />
per la realizzazione <strong>de</strong>lle opere di urbanizzazione<br />
primaria e secondaria relative alle<br />
lottizzazione, l’assunzione a carico <strong>de</strong>i<br />
proprietari me<strong>de</strong>simi, <strong>de</strong>gli onere finanziari<br />
per la realizzazione <strong>de</strong>lle opere di urbanizzazione<br />
primaria e di una quota - parte <strong>de</strong>lle<br />
opere di urbanizzazione secondaria e <strong>de</strong>lle<br />
opere necessarie per allacciare la zona ai<br />
pubblici servizi, i termini non superiori a<br />
dieci anni entro cui i privati <strong>de</strong>bbono eseguire<br />
le opere a loro carico e congrue garanzie<br />
finanziarie - quali <strong>de</strong>posito di danaro, titoli<br />
di Stato, fi<strong>de</strong>iussioni bancarie - o ipotecarie<br />
per l’a<strong>de</strong>mpimento <strong>de</strong>gli obblighi <strong>de</strong>rivanti<br />
dalla convenzione me<strong>de</strong>sima) sono<br />
condizioni di efficacia <strong>de</strong>l provvedimento di<br />
autorizzazione; ne consegue che la mancanza<br />
anche <strong>de</strong>lla sola trascrizione esclu<strong>de</strong> l’efficacia<br />
<strong>de</strong>ll’operatività <strong>de</strong>lla lottizzazione<br />
(Consiglio di Stato, sez. IV, 5 maggio 1997,<br />
n. 481).<br />
Disciplina urbanistica vigente<br />
L’attuazione <strong>de</strong>l programma lottizzatorio è<br />
subordinata al rilascio <strong>de</strong>i titoli abilitativi<br />
necessari (D.I.A. o permesso di costruire,
<strong>de</strong> iure publico 10 corr.qxd 16-10-<strong>2008</strong> 16:39 Pagina 13<br />
titoli alternativi in Lombardia per effetto<br />
<strong>de</strong>lla L.R. 12/2005), da parte <strong>de</strong>ll’autorità<br />
comunale e all’osservanza di tutta la disciplina<br />
urbanistica vigente nella zona.<br />
Deve essere precisato che l’approvazione di<br />
un piano di lottizzazione non comporta un<br />
vero e proprio diritto per i titolari <strong>de</strong>ll’autorizzazione<br />
a lottizzare, ad ottenere il rilascio<br />
<strong>de</strong>i titoli abilitativi per la costruzione<br />
<strong>de</strong>i manufatti previsti dal piano.<br />
‘ Potrebbe acca<strong>de</strong>re che<br />
una nuova legge introduca<br />
limitazioni alla facoltà<br />
di edificare incompatibili<br />
con il piano di lottizzazione<br />
approvato ’<br />
Invero, potrebbe acca<strong>de</strong>re che una nuova<br />
legge introduca limitazioni alla facoltà di<br />
edificare incompatibili con il piano di lottizzazione<br />
approvato, ovvero che un nuovo<br />
piano urbanistico comunale introduca una<br />
diversa disciplina contrastante con le previsioni<br />
<strong>de</strong>l piano di lottizzazione me<strong>de</strong>simo.<br />
In quest’ultimo caso, quali sono più propriamente<br />
gli effetti che il nuovo strumento<br />
di pianificazione comunale produce sui<br />
piani di lottizzazione già approvati?<br />
Così dice il TAR<br />
Il TAR Lombardia, interpellato sul punto,<br />
con la sentenza n. 2882/08 ha precisato<br />
che esistono due diversi indirizzi in giurispru<strong>de</strong>nza:<br />
secondo la giurispru<strong>de</strong>nza prevalente,<br />
il piano regolatore sopravvenuto<br />
contrastante con la convenzione di lottizzazione<br />
ha natura di provvedimento di secondo<br />
grado con cui l’amministrazione<br />
manifesta, anche non esplicitamente, l’intenzione<br />
di rece<strong>de</strong>re dalla prece<strong>de</strong>nte convenzione<br />
di lottizzazione (ex plurimis Cons.<br />
Stato, sez. VI, 14 gennaio 2002, n. 173, secondo<br />
il quale ‘una variante al piano regolatore<br />
che muti la <strong>de</strong>stinazione di parti di<br />
aree interessate da una lottizzazione equivale<br />
ad una revoca unilaterale <strong>de</strong>lla convenzione’).<br />
Ciò comporta che ‘a tutela <strong>de</strong>lle legittime<br />
aspettative <strong>de</strong>i proprietari, la relativa<br />
<strong>de</strong>libera va motivata specificamente con la<br />
valutazione comparativa tra l’interesse pubblico<br />
alla nuova <strong>de</strong>stinazione e la situazione<br />
soggettiva <strong>de</strong>l privato, anche prefigurando se<br />
esistano possibilità di conseguire l’obiettivo di<br />
pubblico interesse con soluzioni alternative,<br />
capaci di esclu<strong>de</strong>re o di contenere la lesione<br />
<strong>de</strong>ll'affidamento suscitato dalla lottizzazione’<br />
(Cons. Stato, sez. VI, 14 gennaio 2002, n.<br />
173; in tal senso anche Cons. Stato, sez. IV,<br />
26 maggio 2003, n. 2827). Secondo un altro<br />
indirizzo (Cons. Stato, sez. IV, 4 dicembre<br />
2007 n. 6170), invece, i rapporti tra<br />
piano di lottizzazione e P.R.G. sopravvenuto<br />
sono disciplinati dall’art. 17, primo<br />
comma, <strong>de</strong>lla legge n. 1150 <strong>de</strong>l 1942, per<br />
il quale, ‘<strong>de</strong>corso il termine stabilito per l’esecuzione<br />
<strong>de</strong>l piano particolareggiato, questo<br />
diventa inefficace per la parte in cui non abbia<br />
avuto attuazione, rimanendo soltanto<br />
fermo a tempo in<strong>de</strong>terminato l’obbligo di osservare,<br />
nella costruzione di nuovi edifici e<br />
nella modificazione di quelli esistenti, gli allineamenti<br />
e le prescrizioni di zona stabiliti<br />
dal piano stesso’.<br />
Sovrapposizioni complicate<br />
Da tale norme sarebbe possibile <strong>de</strong>sumere<br />
un ulteriore principio riguardante il caso in<br />
cui le previsioni di un sopravvenuto piano<br />
regolatore generale vadano a ‘sovrapporsi’<br />
su quelle <strong>de</strong>l prece<strong>de</strong>nte piano attuativo.<br />
L’Autorità urbanistica può modificare le<br />
specifiche prescrizioni <strong>de</strong>llo strumento attuativo,<br />
in base a una motivata valutazione<br />
<strong>de</strong>llo stato <strong>de</strong>i luoghi e <strong>de</strong>lle posizioni venutesi<br />
a consolidare e su cui si va ad inci<strong>de</strong>re.<br />
Se tale modifica è effettuata con una<br />
variante speciale, nulla quaestio: prevalgono<br />
le prescrizioni disposte con la variante al<br />
piano regolatore, approvata proprio per inci<strong>de</strong>re<br />
su quelle <strong>de</strong>sumibili dallo strumento<br />
attuativo.<br />
‘ Prevalgono le prescrizioni<br />
disposte con la variante<br />
al piano regolatore ’<br />
Nel caso di approvazione di una variante<br />
generale al piano regolatore generale, o vi è<br />
un espresso e specifico richiamo alle prescrizioni<br />
<strong>de</strong>l prece<strong>de</strong>nte strumento attuativo<br />
su cui si intenda inci<strong>de</strong>re, oppure - in<br />
assenza di tale richiamo - tale approvazione<br />
è irrilevante per la perdurante efficacia <strong>de</strong>lle<br />
prescrizioni <strong>de</strong>l piano attuativo. Sotto tale<br />
aspetto, va rimarcato che il piano regolatore<br />
generale - nel riferirsi in senso dinamico<br />
alle parti <strong>de</strong>l territorio da pianificare in<br />
<strong>de</strong>ttaglio - di per sé non inci<strong>de</strong> sulle previsioni<br />
<strong>de</strong>l prece<strong>de</strong>nte strumento attuativo<br />
(anche se non più eseguibile per il <strong>de</strong>corso<br />
<strong>de</strong>l tempo), poiché quest’ultimo ha stabilmente<br />
<strong>de</strong>terminato l’assetto <strong>de</strong>finitivo e di<br />
<strong>de</strong>ttaglio <strong>de</strong>lla parte <strong>de</strong>l territorio in consi<strong>de</strong>razione.<br />
Pertanto, anche per la localizzazione <strong>de</strong>gli<br />
edifici, le prescrizioni <strong>de</strong>l piano esecutivo<br />
(malgrado la sca<strong>de</strong>nza <strong>de</strong>l termine <strong>de</strong>cennale)<br />
continuano ad essere rilevanti per coloro<br />
che - non avendo ancora realizzato le<br />
costruzioni - intendano tardivamente chie<strong>de</strong>re<br />
il titolo abilitativo (nel vigore <strong>de</strong>llo<br />
strumento urbanistico sopravvenuto, ove<br />
questo ugualmente consenta la nuova costruzione)’.<br />
Orientamento prevalente<br />
Il TAR Lombardia Milano ha dichiarato di<br />
a<strong>de</strong>rire all’orientamento prevalente, secondo<br />
il quale la nuova pianificazione generale<br />
<strong>de</strong>ll’area, in contrasto totale o parziale<br />
con la lottizzazione prece<strong>de</strong>nte, comporta<br />
la revoca implicita <strong>de</strong>lla convenzione di lottizzazione,<br />
con la conseguenza che il titolo<br />
edilizio rilasciato dopo l’adozione <strong>de</strong>l nuovo<br />
piano ed in contrasto con le nuove previsioni<br />
urbanistiche è illegittimo.<br />
Alla luce di ciò, il privato a fronte <strong>de</strong>lla revoca<br />
implicita <strong>de</strong>lla convenzione di lottizzazione<br />
avrebbe come unico rimedio quello<br />
di esperire, avanti al giudice ordinario,<br />
l’azione di in<strong>de</strong>bito arricchimento relativamente<br />
alle opere ed alle cessioni già eseguite<br />
a beneficio <strong>de</strong>l Comune.<br />
il Corriere <strong>de</strong> iure publico – ottobre <strong>2008</strong> 13<br />
ll’’aappprooffonddiimmeento
<strong>de</strong> iure publico 10 corr.qxd 16-10-<strong>2008</strong> 16:39 Pagina 14<br />
ambiente<br />
14<br />
Durante il G8<br />
svoltosi a Hokkaido,<br />
un posto centrale<br />
è stato occupato<br />
dal dibattito sulla<br />
<strong>de</strong>cennale questione<br />
<strong>de</strong>i cambiamenti<br />
climatici. Per la prima<br />
volta si è finalmente<br />
vista un’unione<br />
di intenti da parte<br />
di tutti i lea<strong>de</strong>r<br />
mondiali.<br />
Sul tavolo <strong>de</strong>lla<br />
discussione si sono<br />
succeduti altri temi<br />
di pressante attualità<br />
quali la crisi<br />
alimentare<br />
e il caro petrolio.<br />
*Omar Gilardoni<br />
il Corriere <strong>de</strong> iure publico – ottobre <strong>2008</strong><br />
Scenari energetici<br />
AHokkaido, in Giappone, si è<br />
svolto un attesissimo vertice <strong>de</strong>i<br />
lea<strong>de</strong>rs <strong>de</strong>l G8. Sul tavolo <strong>de</strong>lla<br />
discussione si sono succeduti temi di<br />
pressante attualità, quali la crisi alimentare<br />
che, complice l’aumento <strong>de</strong>i prezzi<br />
<strong>de</strong>i generi di prima necessità, limita ulteriormente<br />
la disponibilità di cibo per<br />
milioni di persone nel Sud <strong>de</strong>l mondo, o<br />
il problema <strong>de</strong>l caro petrolio, che ha ormai<br />
raggiunto livelli allarmanti per le<br />
economie <strong>de</strong>i paesi industrializzati. Un<br />
posto centrale nella fitta agenda di lavoro<br />
<strong>de</strong>l summit giapponese è stato tuttavia<br />
occupato dal dibattito sulla <strong>de</strong>cennale<br />
questione, peraltro mai affrontata seriamente,<br />
con convinzione ed in unione<br />
di intenti da tutti i lea<strong>de</strong>rs mondiali, <strong>de</strong>i<br />
cambiamenti climatici, strettamente correlata<br />
alla necessità di rive<strong>de</strong>re in tempi<br />
brevi e in modo radicale le politiche<br />
energetiche.<br />
Il parere <strong>de</strong>ll’Agenzia internazionale<br />
<strong>de</strong>ll’Energia<br />
Nell’occasione, l’Agenzia Internazionale<br />
<strong>de</strong>ll’Energia ha presentato uno studio relativo<br />
ai possibili scenari futuri di emissione<br />
di gas ad effetto serra e di strategie<br />
di approvvigionamento energetico, nel<br />
tentativo di <strong>de</strong>lineare nel <strong>de</strong>ttaglio - sebbene<br />
con l’inevitabile grado di incertezza<br />
intrinsecamente associato a qualsiasi previsione<br />
- il ruolo che rivestiranno nel<br />
tempo le tradizionali tecnologie produttive<br />
e le prospettive di mercato che attendono<br />
le tecnologie emergenti a basse<br />
emissioni, basate sullo sfruttamento <strong>de</strong>lle<br />
cosid<strong>de</strong>tte risorse rinnovabili. Il ricorso<br />
ad analisi di scenario permette di effettuare<br />
valutazioni quantitative in merito<br />
alla compatibilità di obiettivi irrinunciabili<br />
ed in aperto contrasto fra loro,<br />
esplorando le diverse traiettorie possibili<br />
di sviluppo <strong>de</strong>l sistema energetico complessivo<br />
e vagliando i compromessi necessari<br />
per raggiungere tutti i traguardi<br />
prefissi per gli anni a venire: il contenimento<br />
<strong>de</strong>i costi di approvvigionamento<br />
<strong>de</strong>lle fonti primarie, di produzione e di<br />
erogazione <strong>de</strong>ll’energia e la progressiva<br />
crescita economica <strong>de</strong>i Paesi in via di sviluppo<br />
da un lato, le improrogabili esigenze<br />
ambientali, con la riduzione <strong>de</strong>lla<br />
domanda energetica e <strong>de</strong>lle emissioni inquinanti,<br />
dall’altro.<br />
Troppe emissioni di CO 2<br />
L’attuale sistema energetico è basato per<br />
oltre l’80% sull’uso <strong>de</strong>i combustibili fossili<br />
che, oltre ad essere la fonte più inquinante<br />
in termini di emissione di<br />
CO 2 , implicano la dipen<strong>de</strong>nza <strong>de</strong>ll’Occi<strong>de</strong>nte<br />
dai Paesi produttori di petrolio e<br />
gas naturale, sul filo di <strong>de</strong>licati equilibri<br />
geopolitici legati alla sicurezza <strong>de</strong>gli approvvigionamenti<br />
e alle dinamiche speculative<br />
fra domanda e offerta. La ten<strong>de</strong>nza<br />
a livello mondiale indica un incremento<br />
<strong>de</strong>lla richiesta di energia <strong>de</strong>ll’ordine<br />
<strong>de</strong>l 55% entro il 2030, prossima<br />
addirittura al raddoppio verso il 2050.<br />
Le emissioni di anidri<strong>de</strong> carbonica crescerebbero<br />
di conseguenza dagli attuali<br />
26 miliardi di tonnellate all’anno ai 42<br />
<strong>de</strong>l 2030, fino ai 58 mld di tonnellate<br />
<strong>de</strong>l 2050. D’altro canto, le tecnologie alle<br />
quali oggi si affida la speranza di condurci<br />
fuori da questa spirale negativa apparentemente<br />
inarrestabile sono, a parte<br />
il relativamente nuovo metodo <strong>de</strong>l sequestro<br />
<strong>de</strong>lla CO 2 , le stesse sulle quali<br />
già si puntava negli anni Settanta: biomasse<br />
e biocombustibili, risorse eoliche<br />
ed energia solare, idrogeno e celle a combustibile,<br />
nucleare e, soprattutto, una<br />
maggiore efficienza tanto in fase di produzione<br />
quanto nell’utilizzo di energia.<br />
‘ Maggiore efficienza:<br />
abbassare la domanda<br />
di energia di circa il 20%<br />
rispetto alle proiezioni<br />
ten<strong>de</strong>nziali ’<br />
Quest’ultimo aspetto rappresenta virtualmente<br />
la seconda risorsa energetica<br />
dopo gli idrocarburi, permettendo di abbassare<br />
la domanda di energia di circa il<br />
20% rispetto alle proiezioni ten<strong>de</strong>nziali,<br />
a fronte di investimenti contenuti e costi<br />
complessivamente negativi, se si tiene<br />
conto <strong>de</strong>i conseguenti benefici in termini<br />
di consumi energetici.<br />
Trent’anni di cambiamenti radicali<br />
Negli ultimi trent’anni numerosi settori,<br />
dall’informatica alla medicina, hanno<br />
subito radicali trasformazioni, mutando<br />
profondamente le nostre abitudini e la
<strong>de</strong> iure publico 10 corr.qxd 16-10-<strong>2008</strong> 16:39 Pagina 15<br />
vita di tutti i giorni. Le cifre sopra riportate<br />
indicano con chiarezza che è necessaria<br />
una marcata inversione di ten<strong>de</strong>nza,<br />
un sorta di rivoluzione tecnologica<br />
nel campo energetico, se davvero si inten<strong>de</strong><br />
coniugare sviluppo economico e<br />
sostenibilità ambientale.<br />
Per quanto riguarda nello specifico la situazione<br />
italiana, l’indagine è stata condotta<br />
dall’ENEA (Ente per le Nuove tecnologie,<br />
l’Energia e l’Ambiente) su due<br />
distinti orizzonti temporali: uno scenario<br />
di breve-medio periodo, che consi<strong>de</strong>ra<br />
l’evoluzione <strong>de</strong>lla politica energetica<br />
nazionale entro il 2020, e un secondo<br />
orientato al lungo periodo, con sca<strong>de</strong>nza<br />
fissata per il 2050. Si distingue inoltre,<br />
per ciascuno di essi, tra uno scenario di<br />
riferimento, corrispon<strong>de</strong>nte all’andamento<br />
stimato per il sistema ‘Italia’ in assenza<br />
di nuovi interventi legislativi in<br />
campo energetico ed ambientale, consi<strong>de</strong>rando<br />
le ten<strong>de</strong>nze in atto in ambito<br />
<strong>de</strong>mografico, tecnologico ed economico<br />
e proiettando dunque in avanti nel tempo<br />
lo status quo, ed uno o più scenari di<br />
intervento, che tengono conto <strong>de</strong>ll’effetto<br />
positivo fornito dall’adozione di un<br />
ampio ventaglio di misure preventive e<br />
dall’introduzione di migliorie tecnologiche,<br />
in particolar modo con un sensibile<br />
incremento <strong>de</strong>ll’efficienza energetica ed<br />
un’incisiva promozione <strong>de</strong>lle fonti rinnovabili.<br />
Richiesta crescente di energia<br />
Nell’evoluzione di riferimento elaborata<br />
per l’Italia, si stima una crescita media<br />
annua <strong>de</strong>l fabbisogno energetico nel <strong>de</strong>cennio<br />
2010-2020 di circa un punto<br />
percentuale, di poco inferiore rispetto a<br />
quelle effettivamente registrate ne-<br />
gli Anni Novanta e nel <strong>de</strong>cennio<br />
corrente, fino a raggiungere i 220<br />
Mtep (milioni di tonnellate equivalenti<br />
di petrolio). La crescita<br />
proseguirebbe anche negli anni<br />
successivi al 2020, sebbene con<br />
ritmi progressivamente più blandi,<br />
toccando i 240 Mtep nel 2050. Il<br />
fabbisogno energetico nazionale resterebbe<br />
ancorato in gran parte ai tradizionali<br />
combustibili fossili, con la parziale<br />
novità <strong>de</strong>l sorpasso quale fonte primaria<br />
<strong>de</strong>l gas naturale ai danni <strong>de</strong>l petrolio,<br />
consi<strong>de</strong>rato il forte incremento <strong>de</strong>l suo<br />
Invito a viaggiare di più in treno <strong>de</strong>lle Ferrovie <strong>de</strong>llo Stato, per contenere le emissioni di CO 2 provocate dalle auto.<br />
utilizzo anche nei settori civile ed industriale.<br />
Questo dato, oltre a testimoniare<br />
il proseguimento <strong>de</strong>ll’attuale fragilità<br />
energetica italiana, condannata ancora<br />
per molto ad una forte dipen<strong>de</strong>nza dalle<br />
importazioni dall’estero, comporta un<br />
conseguente aumento <strong>de</strong>lle emissioni di<br />
CO 2 , tanto nel breve (aggravio di ulteriori<br />
100 milioni di tonnellate entro il<br />
2020) quanto nel lungo periodo (crescita<br />
fino a toccare i 550 milioni di tonnellate<br />
nel 2030, salvo poi attestarsi stabilmente<br />
su questi valori).<br />
‘ Fragilità energetica <strong>de</strong>ll’Italia,<br />
condannata ancora per molto<br />
ad una forte dipen<strong>de</strong>nza dalle<br />
importazioni dall’estero ’<br />
Ecco la strategia<br />
In linea con quanto suggerito dal ‘Piano<br />
Strategico per le Tecnologie Energetiche’<br />
messo a punto dalla Commissione Europea<br />
(Novembre 2007), gli scenari di intervento<br />
prevedono nel breve/medio termine<br />
l’adozione di<br />
una serie di provvedimenti<br />
per migliorare<br />
l’efficienza e preferire<br />
l’utilizzo di combustibili<br />
a basso tenore<br />
di carbonio, mentre<br />
nel lungo periodo ci<br />
si atten<strong>de</strong> che siano le<br />
tecnologie emergenti<br />
a giocare un ruolo <strong>de</strong>terminante<br />
e ad offrire<br />
un contributo sempre<br />
maggiore. A seconda<br />
<strong>de</strong>ll’incisività<br />
<strong>de</strong>lle <strong>de</strong>cisioni assunte,<br />
sono stati analizzati<br />
per ciascun intervallo<br />
temporale due<br />
differenti scenari: il<br />
primo (ACT) è caratterizzato<br />
da un insieme<br />
di misure volte a<br />
ren<strong>de</strong>re conveniente,<br />
ad esempio attraverso<br />
un piano di incentivi,<br />
il massiccio ricorso<br />
alle fonti rinnovabili<br />
e ai biocarburanti per<br />
i mezzi di trasporto,<br />
oltre naturalmente al<br />
già citato incremento<br />
<strong>de</strong>ll’efficienza di produzione<br />
ed utilizzo;<br />
il Corriere <strong>de</strong> iure publico – ottobre <strong>2008</strong> 15<br />
aambbiieente
<strong>de</strong> iure publico 10 corr.qxd 16-10-<strong>2008</strong> 16:39 Pagina 16<br />
ambiente<br />
16<br />
lo scenario ACT+ ricalca in linea di massima<br />
il prece<strong>de</strong>nte, seppure con obiettivi<br />
più severi e restrittivi, e punta in modo<br />
netto sul potenziale di riduzione <strong>de</strong>i consumi,<br />
possibile grazie ad un uso più razionale<br />
e consapevole <strong>de</strong>lle risorse energetiche<br />
e ad una accresciuta sensibilità ambientale<br />
da parte di ciascun utente.<br />
Un po’ di incoraggiamento<br />
L’evoluzione <strong>de</strong>l sistema energetico <strong>de</strong>scritta<br />
dagli scenari di intervento è <strong>de</strong>cisamente<br />
incoraggiante, dal momento<br />
che <strong>de</strong>termina nel 2020 una riduzione<br />
<strong>de</strong>lle emissioni di anidri<strong>de</strong> carbonica, rispetto<br />
allo scenario di riferimento, pari a<br />
100 milioni di tonnellate e ad oltre 120<br />
milioni di tonnellate, rispettivamente<br />
per lo scenario ACT e ACT+. Tale riduzione<br />
risulta di gran lunga più consistente<br />
al crescere <strong>de</strong>ll’orizzonte temporale<br />
consi<strong>de</strong>rato, allorché l’entrata a pieno regime<br />
nel panorama nazionale di tecnologie<br />
fortemente innovative inizia a produrre<br />
significativi effetti.<br />
Contestualmente, gli interventi di efficienza<br />
energetica, per ridurre le perdite<br />
nella rete di distribuzione elettrica e per<br />
abbattere i consumi nei settori resi<strong>de</strong>nziale<br />
e terziario (isolamento<br />
termico <strong>de</strong>gli<br />
edifici, impianti di riscaldamento<br />
e condizionamento,elettrodomestici<br />
di nuova generazione,<br />
lampa<strong>de</strong> a risparmio<br />
energetico, riduzione<br />
consumi stand<br />
by), <strong>de</strong>ll’industria (illuminazione<br />
<strong>de</strong>gli edifici<br />
e <strong>de</strong>i luoghi di lavoro,<br />
motorizzazioni efficienti,<br />
perfezionamento <strong>de</strong>i<br />
processi produttivi, risparmi<br />
di calore) e <strong>de</strong>i<br />
trasporti (veicoli a basso<br />
consumo, misure infrastrutturali,incentivazione<br />
trasporto pubblico,<br />
comportamenti di<br />
guida responsabili) portano<br />
ad un risparmio di<br />
energia elettrica di oltre<br />
6 Mtep all’anno. Mentre<br />
la generazione elettrica<br />
da fonti rinnovabili<br />
raggiunge già nel<br />
2020 un valore doppio<br />
rispetto all’attuale, con<br />
un forte contributo soprattutto<br />
da parte di<br />
eolico e solare fotovoltaico.<br />
il Corriere <strong>de</strong> iure publico – ottobre <strong>2008</strong><br />
Investimenti necessari<br />
Naturalmente sono necessari importanti<br />
investimenti economici per lo sviluppo<br />
<strong>de</strong>lle sud<strong>de</strong>tte tecnologie, superiori rispetto<br />
a quelli <strong>de</strong>llo scenario di riferimento<br />
di circa 20 mld di Euro fino al<br />
2020 e di aggiuntivi 50 mld di Euro tra<br />
il 2020 e il 2050. In particolare, lo scenario<br />
ACT comporta un aumento complessivo<br />
<strong>de</strong>i costi <strong>de</strong>l sistema energetico<br />
pari a qualche punto <strong>de</strong>cimale in rapporto<br />
al PIL (aumento che si attesta di<br />
poco al di sopra <strong>de</strong>ll’1% nel caso <strong>de</strong>ll’ACT+),<br />
anche se va sottolineato che<br />
non rappresentano <strong>de</strong>i costi netti, poiché<br />
a fronte di tale investimento si riducono<br />
la domanda di combustibili, la necessità<br />
di investimento nelle tecnologie fossili e<br />
nel settore <strong>de</strong>lla raffinazione, le spese di<br />
importazione <strong>de</strong>ll’energia, senza consi<strong>de</strong>rare<br />
l’inestimabile guadagno ambientale.<br />
La ten<strong>de</strong>nza nel lungo periodo è<br />
inoltre la progressiva diminuzione <strong>de</strong>i<br />
costi, grazie all’apprendimento tecnologico<br />
e alla diffusione sul mercato <strong>de</strong>lle<br />
nuove tecnologie, fino al raggiungimento<br />
di valori nulli e persino negativi all’orizzonte<br />
2050.<br />
È infine importante sottolineare come il<br />
tempo sia un fattore essenziale: la transizione<br />
verso un’economia che faccia affidamento<br />
su un’energia ‘pulita’ e non più<br />
fondata sul petrolio sarà un processo <strong>de</strong>cennale,<br />
ma non sono ammessi ulteriori<br />
ritardi. I prossimi anni saranno <strong>de</strong>cisivi<br />
in tal senso e comporteranno conseguenze<br />
irreversibili per temi quali la crescita<br />
economica <strong>de</strong>ll’Europa, la sicurezza<br />
energetica e i cambiamenti climatici.<br />
Agire è senza dubbio difficile e costoso,<br />
ma il conto presentatoci da un ulteriore<br />
immobilismo <strong>de</strong>cisionale rischia di essere<br />
ancora più salato e doloroso, dal momento<br />
che la ‘Relazione Stern sull’economia<br />
<strong>de</strong>i cambiamenti climatici’ (Ministero<br />
<strong>de</strong>l Tesoro <strong>de</strong>l Regno Unito) stima<br />
in una diminuzione annua compresa<br />
tra il 5 e il 20% <strong>de</strong>l PIL il costo di una<br />
mancata azione, ben superiore all’1%<br />
<strong>de</strong>llo scenario di intervento più cautelativo.<br />
*Omar Gilardoni, ingegnere ambientale,<br />
membro <strong>de</strong>l Comitato Scientifico<br />
<strong>de</strong>lla Fondazione ‘<strong>de</strong> iure publico’<br />
Fonti<br />
Dossier ENEA, ‘Tecnologie per l’energia: quali innovazioni e<br />
strategie industriali in Europa? Il SET-Plan e le sue proposte’<br />
Agenzia Internazionale <strong>de</strong>ll’Energia, ‘Energy Technology Perspectives<br />
<strong>2008</strong>’<br />
Energie alternative per risolvere i problemi ambientali
<strong>de</strong> iure publico 10 corr.qxd 16-10-<strong>2008</strong> 16:39 Pagina 17<br />
Varese, capoluogo di provincia, ha più<br />
di 80mila abitanti. Soprannominata<br />
‘Città Giardino’ per merito <strong>de</strong>l molto<br />
ver<strong>de</strong> che la circonda, senza dubbio è una<br />
città ricca di parchi e giardini, ma anche di<br />
acqua. Il lago di Varese, insieme con quelli<br />
di Monate e Comabbio, rappresentano i<br />
maggiori bacini <strong>de</strong>l territorio provinciale. La<br />
città offre molti spunti interessanti per chi la<br />
visita. La sua posizione (tra monti e laghi)<br />
nelle Prealpi lombar<strong>de</strong> fa sì che sia meta ambita<br />
per i villeggianti: tra questi, la celebre famiglia<br />
<strong>de</strong>gli Este, che ha lasciato in eredità al<br />
comune il Palazzo Estense, ora se<strong>de</strong> <strong>de</strong>l municipio,<br />
con i suoi incantevoli giardini, che si<br />
dice siano stati realizzati sull’i<strong>de</strong>a di quelli<br />
austriaci di Schönbrunn. Le ville e i palazzi<br />
a Varese fanno da cornice alla gran<strong>de</strong> quantità<br />
di ver<strong>de</strong> presente. Il complesso <strong>de</strong>lle Ville<br />
Ponti, la Villa Toeplitz, la Villa Recalcati e<br />
il Castello di Masnago, Villa Mylius e Villa<br />
Baragiola, insieme a Villa Mirabello, sono<br />
gli edifici storici più visitati. Inoltre, qui si<br />
trovano alcuni <strong>de</strong>i più importanti beni <strong>de</strong>l<br />
FAI (Fondo per l’Ambiente Italiano) tra cui<br />
Villa Menafoglio Litta Panza, meglio nota<br />
come Villa Panza e la Torre di Velate. Nel<br />
2003 il Sacro Monte di Varese, assieme ai<br />
Sacri Monti <strong>de</strong>l Piemonte e <strong>de</strong>lla Lombardia,<br />
è stato inserito dall’UNESCO nella Lista<br />
<strong>de</strong>l Patrimonio Mondiale. Costruito su<br />
di un luogo di culto medioevale, poi se<strong>de</strong> di<br />
un convento di monache e di un Santuario<br />
<strong>de</strong>dicato alla Vergine Maria, il Sacro Monte<br />
venne edificato a partire dal 1605 dal padre<br />
Giovanni Aguggiari. Un territorio ricco di<br />
natura e arte, dunque, in cui la futura programmazione<br />
urbanistica ha un ruolo <strong>de</strong>terminante.<br />
Sindaco Fontana, a che punto siamo<br />
con il PGT?<br />
«I passaggi preliminari e richiesti dalla legge<br />
sono stati fatti tutti. Abbiamo individuato,<br />
attraverso una gara, il professionista che si<br />
occuperà di redigere il nuovo piano o PGT,<br />
che sarà realizzato seguendo alcuni <strong>de</strong>i prin-<br />
PGT: questione<br />
di buona fe<strong>de</strong><br />
Il sindaco Fontana, ha voluto realizzare il PGT con un<br />
occhio di riguardo al rispetto <strong>de</strong>ll’ambiente, ma anche alla<br />
internazionalità di Varese. Con lui iniziamo le interviste<br />
per la nostra inchiesta su questa Provincia.<br />
a cura di Daniela Castelli<br />
cipi in cui crediamo fermamente e che intendono<br />
evitare i disastri ambientali, in cui<br />
siamo incappati negli anni passati. La nostra<br />
intenzione è quella di salvaguardare il territorio,<br />
ancora intonso, e insistere per la riqualificazione<br />
<strong>de</strong>lle aree dimesse, <strong>de</strong>lle aree abbandonate,<br />
<strong>de</strong>lle aree da recuperare e da ristrutturare.<br />
Vogliamo che Varese migliori di<br />
giorno in giorno».<br />
Come pensa di proce<strong>de</strong>re?<br />
«Alla base di tutto, anche ove si dovesse, per<br />
ragioni evi<strong>de</strong>nti, andare a occupare <strong>de</strong>l territorio<br />
libero, preten<strong>de</strong>remmo che ci sia una<br />
gran<strong>de</strong> qualità progettuale. Una gran<strong>de</strong> bellezza<br />
architettonica e una gran<strong>de</strong> qualità <strong>de</strong>gli<br />
interventi, sarebbero le linee guida su cui<br />
affidare la programmazione. Accanto a questi<br />
‘ Sono tre i progetti che vorrei<br />
riuscire, se non a realizzare,<br />
almeno a far partire ’<br />
Attilio Fontana, sindaco di Varese<br />
elementi imprescindibili, credo che vi siano<br />
alcune altre cose importanti da sottolineare,<br />
come: l’accordo di programma con la Regione,<br />
la Provincia, le Ferrovie <strong>de</strong>llo Stato e le<br />
Ferrovie Nord. Questo progetto inten<strong>de</strong><br />
concretizzare l’accorpamento e l’unificazione<br />
<strong>de</strong>lle due stazioni ferroviarie, e di conseguenza<br />
raggiungere un termine preciso per<br />
la riqualificazione urbanistica oltre che edilizia,<br />
di un ampio quartiere <strong>de</strong>lla nostra città<br />
che oggi è perlopiù abbandonato, e dove si<br />
trovano le grandi aree dismesse <strong>de</strong>lla zona».<br />
Cosa le piacerebbe ve<strong>de</strong>r realizzato in<br />
una di queste aree?<br />
«Forse sono tre i progetti che vorrei riuscire,<br />
se non a realizzare, almeno a far partire. Naturalmente<br />
può anche darsi che io non riesca<br />
compitamente a conclu<strong>de</strong>rli, perché forse i<br />
tempi non me lo consentono. La riqualificazione<br />
<strong>de</strong>lla piazza <strong>de</strong>lla Repubblica è uno di<br />
questi. La piazza al centro <strong>de</strong>lla nostra città<br />
oggi purtroppo non è particolarmente attrattiva<br />
e soprattutto è abbandonata dai cittadini:<br />
si tratta di una zona dove non c’è vita<br />
ed è un peccato. Con questa riqualificazione<br />
si potrebbe preve<strong>de</strong>re la realizzazione<br />
di un teatro stabile, un teatro in muratura<br />
che possa sostituirsi all’attuale teatro tenda<br />
che, da un lato è sicuramente un primo passo<br />
avanti (fu realizzato dalla passata amministrazione),<br />
in grado di dare un’importante<br />
risposta a Varese e cioè di essere capace di sostenere<br />
la gestione di una struttura come<br />
questa; e, dall’altro, ha <strong>de</strong>terminato per la<br />
città stessa, la necessità <strong>de</strong>lla stabilità di un<br />
teatro, la cui funzione, io credo, <strong>de</strong>bba essere<br />
trasmessa ad un teatro appunto stabile».<br />
Il resto <strong>de</strong>i suoi <strong>de</strong>si<strong>de</strong>ri in cosa si concretizzerà?<br />
«Questo è un primo progetto che ritengo importante<br />
e per il quale a breve dovremmo iniziare<br />
una serie di valutazioni. Tenga presente<br />
che noi abbiamo acquistato la caserma Garibaldi<br />
con un accordo che si è attuato nel mese<br />
di luglio, con la firma <strong>de</strong>l <strong>de</strong>creto di tra-<br />
il Corriere <strong>de</strong> iure publico – ottobre <strong>2008</strong> 17<br />
inchiesta
<strong>de</strong> iure publico 10 corr.qxd 16-10-<strong>2008</strong> 16:39 Pagina 18<br />
inchiesta<br />
18<br />
sferimento da parte <strong>de</strong>l presi<strong>de</strong>nte <strong>de</strong>l<br />
Consiglio, Silvio Berlusconi. A<strong>de</strong>sso<br />
possiamo parlare di qualcosa che ci<br />
appartiene e su cui possiamo svolgere<br />
tutte le iniziative che riteniamo più<br />
opportune. Nel frattempo, avevamo<br />
già nominato una commissione di<br />
saggi per individuare la procedura più<br />
trasparente e più logica per riconoscere<br />
un soggetto privato <strong>de</strong>putato, evi<strong>de</strong>ntemente,<br />
a collaborare con il pubblico<br />
per la realizzazione di questo<br />
gran<strong>de</strong> intervento. Infatti, da solo il<br />
pubblico non è in condizioni economiche<br />
per affrontare la spesa. La prima<br />
fase è stata perciò superata: abbiamo<br />
individuato la procedura e a seguito<br />
di ciò, già dato l’incarico al Politecnico<br />
di Milano per realizzare il<br />
primo piano di fattibilità. Un primo<br />
piano finanziario per l’intervento, in<br />
grado di stabilire alcuni <strong>de</strong>ttagli che<br />
vorremmo fossero ben chiari, prima<br />
di partire con un bando».<br />
Quali potrebbero essere i tempi?<br />
«Spero se non entro la fine <strong>de</strong>ll’anno,<br />
entro la primavera <strong>de</strong>ll’anno prossimo.<br />
Il bando di gara per l’assegnazione<br />
<strong>de</strong>l progetto e <strong>de</strong>ll’intervento potrebbe<br />
partire entro questi termini. La seconda<br />
operazione, che vorrei portare a termine è<br />
l’unificazione <strong>de</strong>lle stazioni. Si tratta di un<br />
progetto strategico e fondamentale per Varese.<br />
Con l’unificazione si andrebbe a migliorare<br />
una zona urbanisticamente <strong>de</strong>gradata. Un<br />
intero comparto sarà dunque migliorato e<br />
meglio integrato nel contesto urbano generale,<br />
con una qualità urbanistica ed architettonica<br />
di livello. In secondo luogo l’unificazione<br />
darà un respiro internazionale alla mobilità,<br />
nel senso che la stazione varesina non sarà<br />
più di fine corsa, ma sarà collegata ed inserirà<br />
nella ‘mobilità’ col centro e nord Europa.<br />
Da ultimo, la realizzazione <strong>de</strong>ll’opera consentirà<br />
un netto miglioramento <strong>de</strong>lla viabilità<br />
<strong>de</strong>lla zona, e di conseguenza un miglioramento<br />
<strong>de</strong>ll’accessibilità alla nostra città. Insomma,<br />
si tratta di un provvedimento di<br />
grandissimo respiro che in fase di attuazione<br />
consentirà al nostro territorio di essere sempre<br />
più competitivo. Bisogna tenere conto<br />
che si chie<strong>de</strong>rà al privato una serie di opere<br />
pubbliche pari 150 milioni di euro».<br />
Come è a<strong>de</strong>sso la viabilità attorno a<br />
Varese?<br />
«Quello che manca a Varese, oggi, è un vero<br />
collegamento all’Europa. Con l’unificazione<br />
<strong>de</strong>lle stazioni si avrà. Magari già con la mia<br />
amministrazione, ma al limite anche solo<br />
con l’amministrazione che verrà dopo, bisognerebbe<br />
iniziare a far partire il bando di gara.<br />
Presentata l’anno scorso all’Expo Italia<br />
Real Estate a Milano, l’iniziativa ha suscitato<br />
notevole interesse, tanto è vero che una<br />
il Corriere <strong>de</strong> iure publico – ottobre <strong>2008</strong><br />
La Basilica di San Vittore a Varese<br />
‘ Quello che manca a Varese, oggi,<br />
è un vero collegamento all’Europa ’<br />
serie di società internazionali hanno dichiarato<br />
tutto il loro interessamento. Infine, per<br />
conclu<strong>de</strong>re, c’è il terzo progetto a cui tengo,<br />
ma con tempi <strong>de</strong>cisamente diversi. L’ultimo<br />
piano di lavoro sarebbe infatti quello di realizzare<br />
i nuovi uffici comunali, ma questo è<br />
un progetto subordinato ad una serie di altre<br />
valutazioni che dobbiamo fare in merito alla<br />
dismissione di alcune aree».<br />
Il PGT di Varese: siete nella fase iniziale,<br />
pensate di rispettare il termine di<br />
marzo 2009?<br />
«Per marzo 2009, credo che non saremo<br />
pronti. La nomina <strong>de</strong>l progettista è appena<br />
avvenuta e i lavori sono iniziati a settembre.<br />
Il margine di ambito lavorativo è davvero<br />
poco».<br />
Ci sono altri comuni contigui nel vostro<br />
lavoro di programmazione urbanistica?<br />
«No, siamo soli».<br />
Sindaco Fontana, come si trova in questo<br />
nuovo ruolo di supervisore <strong>de</strong>lla<br />
gestione urbanistica?<br />
«La mia è una posizione, a livello amministrativo,<br />
molto più rilevante e impegnativa<br />
oggi. Il PGT dà soltanto <strong>de</strong>lle indicazioni<br />
di massima, ma in seguito la gestione concordata<br />
è quella che diventa fondamentale.<br />
Credo che la figura <strong>de</strong>l sindaco sia sempre<br />
più importante, perché sono le scelte che il<br />
sindaco e la sua amministrazione fa quelle<br />
che <strong>de</strong>terminano veramente la nuova immagine<br />
che una città può avere».<br />
Come pensa di ‘comportarsi’ nella<br />
fase di perequazione?<br />
«Io ho sempre creduto molto nella perequazione,<br />
tanto è vero che quando<br />
ho avuto l’esperienza politica di sindaco<br />
in un comune limitrofo a Varese,<br />
dopo che per anni si era dimenticato<br />
questo istituto, rintrodussi il principio<br />
<strong>de</strong>lle perequazione. In particolare lo<br />
inserii sulle aree standard in cui, quel<br />
comune da una trentina di anni, si era<br />
immobilizzato. Non si poteva fare<br />
niente. Con l’introduzione <strong>de</strong>l principio<br />
<strong>de</strong>lla perequazione, invece, abbiamo<br />
impedito da un lato di eliminare<br />
le aree verdi, una <strong>de</strong>lle cose di cui il<br />
paese aveva più bisogno, e dall’altro<br />
abbiamo dato la possibilità di non<br />
vincolare l’eventualità edificatoria <strong>de</strong>i<br />
proprietari. Un principio, dunque,<br />
che io credo possa essere introdotto<br />
con gran<strong>de</strong> interesse e gran<strong>de</strong> positività.<br />
Bisogna stare molto attenti, perché<br />
anche questo è un oggetto che può essere,<br />
se mal gestito, frutto di abusi. In<br />
ogni caso, credo che sia un buon strumento».<br />
Il rilevante interesse pubblico al<br />
privato come sarà trasmesso?<br />
«È difficile riuscire a parlare di come applicare<br />
una legge che non ha ancora trovato applicazione.<br />
Come sempre in questo casi bisognerà<br />
cercare di spiegare, con il buon senso<br />
e con valutazioni fondate, il contenuto di<br />
questi principi. Bisognerà cercare di far capire<br />
che cosa si inten<strong>de</strong> fare e per quali motivi<br />
si vuole proce<strong>de</strong>re in quel modo. Magari<br />
sarà necessario far fare un passo indietro al<br />
privato a favore <strong>de</strong>l bene <strong>de</strong>lla collettività e<br />
credo che se si è in buona fe<strong>de</strong>, e se si ha<br />
un’i<strong>de</strong>a ben precisa <strong>de</strong>llo sviluppo che si<br />
vuole dare alla propria città, tutto questo<br />
non sia difficile da spiegare o da percepire da<br />
parte <strong>de</strong>i cittadini».<br />
Mi sembra ottimista…<br />
«Credo di esserlo, infatti. In fondo è come la<br />
Giustizia: qualcuno dice che non bisognerebbe<br />
toccarla, però la Giustizia sta dando<br />
<strong>de</strong>lle risposte pessime. Allora dico, che bisogna<br />
fare qualcosa per cambiarla e lo stesso è<br />
per quanto riguarda l’edilizia e l’urbanistica.<br />
Non è che la vecchia impostazione <strong>de</strong>ll’urbanistica<br />
abbia dato molte risposte positive e<br />
allora vediamo se con questi nuovi sistemi,<br />
con queste nuove formule si riesce a fare<br />
qualcosa di meglio. Alla base di tutto credo<br />
ci siano la disponibilità <strong>de</strong>gli uomini e <strong>de</strong>lle<br />
persone. Chi è in buona fe<strong>de</strong>, opera per il<br />
bene collettivo comunque e qualunque sia il<br />
tipo di legge, la formula d’applicare è sempre<br />
la stessa. Se qualcuno è in malafe<strong>de</strong>, qualunque<br />
altro tipo di legge anche la più restrittiva,<br />
che si verrebbe ad applicare, la supererebbe».
<strong>de</strong> iure publico 10 corr.qxd 16-10-<strong>2008</strong> 16:39 Pagina 19<br />
La nuova Malnate<br />
A Malnate, comune di 16mila abitanti il PGT è per il momento rinviato.<br />
Il sindaco Sandro Damiani ci parla <strong>de</strong>lla nuova urbanistica.<br />
Sull’origine storica di Malnate non si<br />
hanno notizie precise. Celti e Romani,<br />
poi Eruli, Longobardi e Franchi<br />
furono abitanti e invasori, ma a testimonianza<br />
di queste ultime dominazioni restano<br />
solo <strong>de</strong>nominazioni toponomastiche, ripercussioni<br />
sul dialetto e parecchie leggen<strong>de</strong>.<br />
Non si hanno più notizie importanti riguardanti<br />
la storia di Malnate fino al 1511,<br />
anno in cui i mercenari svizzeri arruolati dal<br />
Papa Giulio II, respinti e cacciati da Milano<br />
dai Francesi, razziarono le campagne, lasciando<br />
integre le tre chiese esistenti.<br />
Tra il 1500 e il 1700 Malnate divenne feudo<br />
di famiglie nobili: dai Visconti ai Visconti<br />
Borromeo, ai Litta Visconti Arese e<br />
poi nei secoli successivi fu sotto la Repubblica<br />
Cisalpina, fece parte <strong>de</strong>ll’impero napoleonico<br />
e divenne teatro di operazioni<br />
militari durante lo svolgimento <strong>de</strong>lle prime<br />
due guerre d'indipen<strong>de</strong>nza. Malnate<br />
die<strong>de</strong> il suo contributo di sangue alle<br />
due Grandi Guerre. Infatti parecchi<br />
furono i Malnatesi caduti sui<br />
fronti.<br />
Tra il 1943 e il 1945 la località fu<br />
teatro di azioni partigiane. In passato<br />
l’economia di questo luogo era<br />
prevalentemente agricola. Particolarmente<br />
diffuso era l’allevamento<br />
<strong>de</strong>i bachi da seta, che alimentava<br />
l’industria tessile. Negli ultimi anni<br />
<strong>de</strong>l secolo scorso iniziò lo sviluppo<br />
industriale di Malnate che vi<strong>de</strong> sorgere<br />
sul suo territorio industrie tessili<br />
e meccaniche. L’avvocato Sandro<br />
Damiani oggi sindaco <strong>de</strong>lla città ci<br />
<strong>de</strong>scrive la realtà attuale.<br />
‘ Sicuramente è una legge<br />
che va nella direzione<br />
giusta ’<br />
Sindaco Damiani, cosa ne pensa <strong>de</strong>lla<br />
nuova Legge Regionale urbanistica?<br />
«Una buona i<strong>de</strong>a. Sicuramente è una legge<br />
che va nella direzione giusta, cioè quella di<br />
trovare le necessarie integrazioni tra il territorio<br />
e i cittadini. Non si guarda più al<br />
territorio limitatamente, per una singola<br />
esigenza o una esigenza di una pluralità di<br />
persone, ma il territorio è visto in una sfe-<br />
ra più ampia: ad esempio in rapporto con i<br />
cittadini e in rapporto con chi lo abita. Governare<br />
il territorio e non essere governati<br />
dal territorio, questa è un po’ la nuova filosofia<br />
urbanistica».<br />
Per quanto riguarda Malnate a che<br />
punto siete con il PGT?<br />
«Malnate aveva già adottato il PGT con la<br />
vecchia amministrazione. Noi abbiamo ritenuto<br />
di non portare in approvazione, ma<br />
di rinviare il tutto, perché vi erano alcune<br />
lacune e alcuni punti che dovevano essere<br />
rivisti. Questo soprattutto in relazione ad<br />
aree davvero importanti, dove era reso necessario<br />
insediare <strong>de</strong>lle strutture a favore<br />
<strong>de</strong>lla collettività. A questo punto, a novembre,<br />
dovremmo portarlo in acettazione<br />
per poi approvarlo <strong>de</strong>finitivamente nella<br />
prossima primavera entro marzio, aprile».<br />
Lo sviluppo aree verdi vorrebbe essere fra i progetti<br />
<strong>de</strong>l Pgt di Malnate<br />
Quali sono le difficoltà maggiori incontrate<br />
nella sua realizzazione?<br />
«Diciamo che le difficoltà sono più che altro<br />
difficoltà politiche, come trovare una<br />
conciliazione tra i vari punti di vista che le<br />
forze politiche hanno portato avanti sugli<br />
insediamenti, sulla necessità di aree verdi,<br />
sul recupero di zone <strong>de</strong>gradate. Si tratta<br />
proprio di una sistemazione, che può <strong>de</strong>finirsi<br />
essere favorevole a tutte le parti. La<br />
difficoltà è questa. Una volta superati questi<br />
obiettivi, cioè indicare quelle aree verdi<br />
<strong>de</strong>vono rimanere verdi o dove collocare <strong>de</strong>gli<br />
insediamenti, <strong>de</strong>i servizi e <strong>de</strong>lle strutture<br />
a favore <strong>de</strong>lla collettività, penso che non<br />
ci siano poi grossi problemi».<br />
‘ Le difficoltà sono più che<br />
altro difficoltà politiche ’<br />
Si è fatto tutto il possibile per migliorare<br />
Malnate?<br />
«Il massimo è sempre discutibile. Diciamo<br />
che già sotto la vecchia amministrazione ci<br />
si è attivati per fare il meglio. Penso che ciascuno<br />
si sia mosso per cercare di fare il meglio<br />
di quello che poteva essere fatto, sicuramente<br />
nell’interesse di tutti e non nell’interesse<br />
<strong>de</strong>i privati o <strong>de</strong>l singolo. Qualcosa<br />
così come è sfuggita alla vecchia amministrazione,<br />
potrebbe essere sfuggita anche<br />
a noi: dico solo che l’impegno che si è<br />
profuso in questa attività è stato il massimo<br />
da parte di tutti».<br />
Per cosa si distingue Malnate?<br />
«La vocazione è abbastanza indirizzata<br />
verso il terziario e l’industriale.<br />
Sono state dismesse alcune grandi<br />
azien<strong>de</strong> che nel passato erano importanti<br />
e si stanno recuperando<br />
sia dal punto di vista industriale,<br />
con la realizzazione di piccole industrie,<br />
ma soprattutto a livello artigianale.<br />
Ci si sta muovendo per<br />
realizzare un recupero da un lato<br />
commerciale, soprattutto nell’ambito<br />
<strong>de</strong>l centro storico o <strong>de</strong>l centro<br />
<strong>de</strong>l paese, di attività commerciali,<br />
appunto, che erano sparite. I primi<br />
grandi centri commerciali, infatti,<br />
hanno <strong>de</strong>centrato le varie attività o<br />
trasferito altrove. Oggi si sta recuperando<br />
parte <strong>de</strong>lla storia <strong>de</strong>l paese in questo<br />
modo: vogliamo dare un nuovo volto a<br />
Malnate, una nuova vivibilità, una nuova<br />
realtà che non è più quella di città dormitorio,<br />
ma di città in cui la persona vive, abita<br />
e svolge una propria attività».<br />
Ci sono <strong>de</strong>i piani o <strong>de</strong>lle tutele particolari<br />
nei dintorni <strong>de</strong>lla città?<br />
«Si, noi abbiamo la Valle <strong>de</strong>l Lanza, dove<br />
abbiamo un PLIS, Parco Locale di Interesse<br />
Sovracomunale, che tiene conto di tutta la<br />
zona boschiva, di una zona di parchi e quindi<br />
siamo attorniati dal ver<strong>de</strong>. Il parco <strong>de</strong>lla<br />
Valle <strong>de</strong>l Lanza è quello principale, che collega<br />
un po’ tutto il nord di Malnate: dalla<br />
il Corriere <strong>de</strong> iure publico – ottobre <strong>2008</strong> 19<br />
inchiesta
<strong>de</strong> iure publico 10 corr.qxd 16-10-<strong>2008</strong> 16:39 Pagina 20<br />
inchiesta<br />
20<br />
Svizzera viene verso sud, verso la valle<br />
Olona. Attualmente si sta realizzando anche<br />
sul fiume Olona una zona di parco e<br />
di tutela ambientale, con l’insediamento<br />
di fauna e flora particolare <strong>de</strong>lla zona».<br />
La vicinanza con la Svizzera ha portato<br />
qualche beneficio dal punto di<br />
vista urbanistico?<br />
«Nel passato forse no. Ma oggi, soprattutto<br />
per quanto riguarda il modo di edificare<br />
e di consi<strong>de</strong>rare l’ambiente, e il territorio<br />
secondo me sì. In Svizzera l’attenzione<br />
all’ambiente c’è già da anni ed è<br />
molto più sentita da loro che da noi.<br />
Quindi, una piccola influenza sicuramente<br />
l’ha avuta il fatto di essere così vicini,<br />
dirimpettai. Il trenino <strong>de</strong>lla Valmorea che<br />
collega Mendrisio a Malnate, era un trenino<br />
storico che è stato riattivato: attualmente<br />
funziona nei giorni di festa, di domenica<br />
e di sabato. Questo è un modo<br />
per sottolineare come l’attenzione alla<br />
storia, all’ambiente e alla cultura al di là<br />
<strong>de</strong>l confine sia più accentuato. Una diversa<br />
cultura che i cittadini elvetici hanno<br />
sul territorio rispetto a noi, non solo sotto<br />
il profilo <strong>de</strong>lla tutela, ma <strong>de</strong>l bene consi<strong>de</strong>rato<br />
come bene proprio, non come<br />
qualcosa di pubblico, bensì come qualcosa<br />
di mio che <strong>de</strong>vo tutelare».<br />
Quanto ha speso il comune di Malnate<br />
per il PGT?<br />
«La prece<strong>de</strong>nte amministrazione ha speso<br />
intorno ai 150mila euro. Noi a<strong>de</strong>sso,<br />
chiaramente, non lo abbiamo buttato, ma<br />
abbiamo mantenuto gran parte <strong>de</strong>l vecchio<br />
progetto intervenendo su quelle parti<br />
che, a nostro avviso, dovevano essere<br />
corrette e modificate o aggiornate. Ci sarà<br />
sicuramente una integrazione, ma non<br />
spen<strong>de</strong>remo quelle cifre. Dovremo mettere<br />
ancora mano al portafoglio per questo<br />
intervento e io mi auspico che la spesa sia<br />
intorno ai 30mila euro al massimo. Una<br />
cifra non più elevata di questo importo».<br />
Ecco una domanda rispetto alla perequazione:<br />
è stato difficile l’approccio<br />
con il privato cittadino?<br />
«No, anche perché abbiamo adottato il<br />
sistema di effettuare incontri in cui venivano<br />
affrontati temi per settore. Un sistema<br />
risultato poi gradito a tutti. Le<br />
commissioni hanno avuto una visione<br />
globale dopo alcune settimane, quando<br />
cioè ogni argomento è stato ripresentato<br />
con proposte e i<strong>de</strong>e che nel frattempo<br />
erano state maturate dalla popolazione.<br />
L’approccio è stato di massima trasparenza<br />
e di massima collaborazione da parte<br />
di tutti. Questo al momento non ci ha<br />
dato alcun particolare problema».<br />
il Corriere <strong>de</strong> iure publico – ottobre <strong>2008</strong><br />
Una comunità<br />
“ecotech”<br />
Turismo, ecologia e<br />
tecnologia. in provincia<br />
di Varese il piccolo<br />
paese di Marzio gestisce<br />
a distanza la vita <strong>de</strong>i<br />
suoi ospiti. Michele<br />
Sartoris, sindaco<br />
<strong>de</strong>lla località, ci spiega<br />
come si muove in<br />
quest’ambito il PGT.<br />
Marzio è un tranquillo paese in provincia<br />
di Varese, situato lungo<br />
uno stretto terrazzo morenico, da<br />
cui è possibile go<strong>de</strong>rsi una stupenda vista<br />
sulla Svizzera e sul sottostante Lago Ceresio.<br />
La località turistica, <strong>de</strong>ve la sua fama<br />
soprattutto alla mitezza <strong>de</strong>l suo clima nel<br />
periodo estivo. Immerso nel ver<strong>de</strong> di boschi<br />
prealpini e prati, questo attrezzato<br />
centro climatico si esten<strong>de</strong> sulla superficie<br />
di circa due chilometri.<br />
Marzio fa parte integrante <strong>de</strong>lla Comunità<br />
montana <strong>de</strong>lla Valganna e Valmarchirolo,<br />
composta da altri nove comuni varesini.<br />
Quale è la vocazione di Marzio?<br />
«Essendo un piccolo paese di montagna,<br />
collocato a 800 metri, in mezzo al ver<strong>de</strong>,<br />
ha una vocazione senz’altro turistica. I resi<strong>de</strong>nti<br />
sono poco più di trecento, ma d’estate<br />
siamo circa un migliaio. Con il nuovo<br />
PGT e con le nuove i<strong>de</strong>e, abbiamo preso<br />
in consi<strong>de</strong>razione il fatto di dover far<br />
vivere un paese come questo anche se le<br />
comodità e i servizi sono lontani. Un comune<br />
non può essere solo turistico, <strong>de</strong>ve<br />
‘ Un comune non può<br />
essere solo turistico,<br />
<strong>de</strong>ve anche avere<br />
caratteristiche esi<strong>de</strong>nziali ’<br />
anche avere caratteristiche resi<strong>de</strong>nziali.<br />
Marzio è un posto bellissimo e in cui è<br />
Michele Sartoris sindaco di Marzio<br />
bello anche vivere, perché non è poi così<br />
lontano dal resto <strong>de</strong>l mondo».<br />
Cosa ne pensa di questa nuova legge<br />
<strong>de</strong>l PGT?<br />
«Marzio ha seguito un progetto in concomitanza<br />
con altri comuni circostanti e la<br />
redazione <strong>de</strong>l PGT, in virtù di questo accordo,<br />
è stata finanziata dalla Regione<br />
Lombardia, che come associazione di comuni,<br />
ci ha concesso <strong>de</strong>lle entrate. Ci siamo<br />
affidati al nostro professionista di fiducia,<br />
perchè il nostro PGT è un po’ particolare,<br />
un po’ diverso rispetto a quello<br />
<strong>de</strong>gli altri».<br />
Diverso in che senso?<br />
«Diciamo innanzitutto che il Piano di<br />
Governo <strong>de</strong>l Territorio, rispetto al vecchio<br />
Piano Regolatore Generale è un notevole<br />
passo avanti. Ritengo molto interessante e<br />
ritengo una scelta molto intelligente quella<br />
di rivalutare le norme <strong>de</strong>l PGT rispetto<br />
al vecchio PRG, perché non si tratta solo<br />
di un semplice strumento di regolazione<br />
urbanistica, ma piuttosto uno strumento<br />
di controllo <strong>de</strong>l territorio. Quindi più che<br />
dare <strong>de</strong>lle regole edilizie riesce a coordinare<br />
un vero e proprio piano di sviluppo per<br />
Marzio. Lo <strong>de</strong>finisco particolare, perché<br />
siamo riusciti a integrarlo rispetto a altre
<strong>de</strong> iure publico 10 corr.qxd 16-10-<strong>2008</strong> 16:39 Pagina 21<br />
ricerche, che sono partite anni fa, fatte in<br />
collaborazione con la provincia di Varese e<br />
l’Università di Castellana. Queste hanno<br />
avuto lo scopo di creare <strong>de</strong>i mo<strong>de</strong>lli per i<br />
piccoli paesi; <strong>de</strong>i mo<strong>de</strong>lli che abbiamo<br />
chiamato di comunità ecotech. In questa<br />
realtà si ha la possibilità di abbinare un<br />
modo di vivere in un posto molto bello e<br />
in mezzo alla natura, ma usufruendo <strong>de</strong>gli<br />
accorgimenti particolari dati dalla tecnologia,<br />
come l’energia pulita o lo strumento di<br />
regolazione <strong>de</strong>l governo <strong>de</strong>l territorio rappresentato<br />
appunto dal PGT, che ci da una<br />
mano e ci indica un modo di vivere il territorio<br />
innovativo».<br />
Qual è il mo<strong>de</strong>llo a cui vi ispirate?<br />
«Il nostro PGT è completamente integrato<br />
con questo progetto. L’i<strong>de</strong>a di fondo è<br />
quella di portare la gente a vivere non lontano<br />
alla città, in un ambiente molto bello<br />
e in mezzo al ver<strong>de</strong>, e in cui, grazie alla<br />
tecnologia, è comunque possibile essere vicini<br />
alla città. Il nostro Piano di Governo<br />
<strong>de</strong>l Territorio preve<strong>de</strong> proprio questo,<br />
quindi: abitazioni innovative con energia<br />
pulita, riscaldate da pannelli solari con <strong>de</strong>i<br />
cappotti, e formate da particolari unità<br />
abitative. Diversamente da altri paesi simili,<br />
qui la popolazione è andata ad aumentare<br />
in modo costante. Dieci anni fa eravamo<br />
circa in 250 e oggi siamo, in lieve, ma<br />
costante aumento. Infatti, abbiamo superato<br />
la barriera <strong>de</strong>i 300 quest’anno e contiamo,<br />
proprio con il nuovo PGT, con il<br />
nuovo strumento di regolazione urbanistica,<br />
ad arrivare a un’economia sostenibile.<br />
Un numero a<strong>de</strong>guato di cittadini, preve<strong>de</strong><br />
quindi, l’esistenza di a<strong>de</strong>guati servizi, negozi,<br />
scuole, ecc. Affinché in questa comunità<br />
si viva bene».<br />
Un progetto davvero meraviglioso! Ma<br />
è tutta farina <strong>de</strong>l vostro sacco?<br />
«Diciamo che quest’iniziativa è partita tre<br />
anni fa. È un accordo fatto da me e l’ex<br />
presi<strong>de</strong>nte <strong>de</strong>lla Provincia di Varese, che ha<br />
finanziato il progetto ed è stato il suo promotore,<br />
e un famoso ricercatore <strong>de</strong>ll’Università<br />
LIUC, Libero Istituto Universitario<br />
Carlo Cattaneo, e un antropologo nepalese<br />
esperto di queste realtà. Quest’ultimo ha<br />
studiato e realizzato, molti di questi progetti<br />
in giro per il mondo; analizzando elementi<br />
di economia sostenibile, per come<br />
creare <strong>de</strong>i piccoli ambienti autonomi in<br />
terre estreme. Il diverso rispetto a queste<br />
realtà, oggi, è che se prima erano realizzati<br />
in territori estremi ora si fanno in un terreno<br />
che è un po’ più vicino a tutto. Infatti,<br />
è completamente diverso portare un nucleo<br />
abitato indipen<strong>de</strong>nte e che funzione<br />
bene, ma fuori dal mondo, ad essere al<br />
centro <strong>de</strong>ll’attenzione <strong>de</strong>lla gente al punto<br />
di esser invogliata ad abitarlo. A noi sta il<br />
compito di realizzare un PGT in grado di<br />
aiutare altre realtà come Marzio, un mo<strong>de</strong>llo<br />
in grado di permettere ad altri di<br />
emulare la sfida e diventare un clone di<br />
Marzio».<br />
‘ Sono molto favorevole<br />
alla nuova Legge Regionale<br />
n.12/2005 ’<br />
Cosa ne pensa di questa nuova filosofia<br />
<strong>de</strong>ll’urbanistica?<br />
«Sono molto favorevole alla nuova Legge<br />
Regionale n.12/2005, la trovo innovativa,<br />
interessante e stimolante. La posizione <strong>de</strong>l<br />
sindaco è cambiata. L’amministratore si<br />
trova ad essere un imprenditore <strong>de</strong>l territorio,<br />
più che un vigile che dà i parametri; il<br />
sindaco diventa uno stratega. Il suo potere<br />
è molto più strategico piuttosto che di<br />
controllore, non è più un vigile <strong>de</strong>l territorio.<br />
Per un sindaco e per un’amministrazione<br />
comunale è certamente più stimolante<br />
come lavoro».<br />
Quali passi avete fatto nei confronti<br />
<strong>de</strong>l privato e a proposito di perequazione?<br />
«Non ne abbiamo ancora fatti. Passi particolari<br />
li stiamo <strong>de</strong>finendo in diverse situazioni<br />
abitative, quindi sulle diverse <strong>de</strong>stinazioni<br />
d’uso <strong>de</strong>l territorio. Non ci siamo<br />
però ancora mossi, con passi fondamentali,<br />
sulla perequazione. Il primo incontro<br />
con la popolazione è stato fatto i primi di<br />
settembre, da lì dovremmo iniziare a farci<br />
un’i<strong>de</strong>a su che parametri utilizzare. Di certo<br />
è che c’è stato un gran<strong>de</strong> entusiasmo per<br />
questo PGT. Il primo incontro pubblico,<br />
dove è stato spiegato che cosa è un PGT e<br />
cosa siamo portati a fare, la popolazione ha<br />
risposto a <strong>de</strong>i questionari e l’85% di chi ha<br />
ricevuto il questionario ha riferito informazioni<br />
molto interessanti per lo sviluppo<br />
di Marzio. La cosa bella è che non è un sindaco<br />
che <strong>de</strong>ci<strong>de</strong>, ma è coinvolta tutta la<br />
popolazione, stimolata a sua volta a ripensare<br />
il futuro <strong>de</strong>l paese».<br />
Secondo lei il futuro di Marzio quale<br />
sarà?<br />
«Lo vedo come un paese in crescita, che<br />
non è bloccato da una tutela di ‘NO’ ma di<br />
‘SÌ’, cioè <strong>de</strong>l costruire in maniera intelligente<br />
e nel rispetto <strong>de</strong>ll’ambiente. Crescere<br />
e ampliarsi è possibile, ma nel massimo rispetto<br />
<strong>de</strong>ll’ambiente e nel massimo rispetto<br />
di chi andrà ad abitare questo ambiente.<br />
Solo in questo modo potranno arrivare <strong>de</strong>i<br />
nuovi abitanti a Marzio, solo in questo modo<br />
saranno contenti di vivere a Marzio, di<br />
avere una bella casa, economica e poi di<br />
avere <strong>de</strong>i servizi a misura d’uomo. Lei <strong>de</strong>ve<br />
poter telefonare, <strong>de</strong>ve potersi connettere facilmente<br />
da casa, <strong>de</strong>ve avere <strong>de</strong>i servizi che<br />
stimolino l’abitare questo posto».<br />
C’è qualche altro progetto a cui lei è<br />
affezionato?<br />
«Noi siamo tutti molto affezionati a Marzio!<br />
La tutela <strong>de</strong>lla natura e <strong>de</strong>lla storia di<br />
questo paese è nel DNA di ognuno di noi.<br />
Abbiamo da poco ripristinato l’antico sentiero<br />
Cadorna, che praticamente è una linea<br />
difensiva <strong>de</strong>l 1915 costruita per far<br />
fronte ad un’eventuale invasione germanica<br />
su Milano. Fortunatamente non c’è mai<br />
stata la guerra in cui applicare il piano, però<br />
la costruzione di questa immensa opera<br />
ha dato lavoro a tantissima gente e ha contribuito<br />
a popolare Marzio. Noi abbiamo<br />
riscoperto queste antiche trincee, abbiamo<br />
riscoperto proprio l’antica linea Cadorna e<br />
la stiamo promuovendo a livello turistico.<br />
Stiamo rivalutando tutte le antiche tradizioni,<br />
le processioni, il carnevale e tutto<br />
quello che acca<strong>de</strong>va a Marzio in passato,<br />
proprio per ren<strong>de</strong>rlo un paese vivo e non<br />
un dormitorio dove si sta bene, ma nessuno<br />
si conosce.<br />
Per aggregare la gente bisogna trasformare<br />
Marzio in un centro dove si vive bene. Per<br />
questo portare la banda larga qui, attraverso<br />
la nuova tecnologia wireless, che in tanti<br />
punti di altre città non c’è, è servito a<br />
questo scopo. Gli abitanti di Marzio sono<br />
felici di questa innovazione e molta gente è<br />
venuta ad abitare qui, perché qui c’è anche<br />
questa struttura tecnologica che dà una<br />
gran<strong>de</strong> mano a tutti. A noi interessa tutto<br />
ciò che può ren<strong>de</strong>re un paese più accogliente,<br />
più vivibile e più comodo anche se<br />
lontano dalla gran<strong>de</strong> città».<br />
il Corriere <strong>de</strong> iure publico – ottobre <strong>2008</strong> 21
<strong>de</strong> iure publico 10 corr.qxd 16-10-<strong>2008</strong> 16:39 Pagina 22<br />
inchiesta<br />
22<br />
La riserva naturale<br />
di Inarzo<br />
L’avanzamento <strong>de</strong>l Piano di Governo <strong>de</strong>l Territorio in alcune zone più che in<br />
altre risulta molto vincolato. Questo è ciò che acca<strong>de</strong> dal 1985<br />
all’amministrazione di Francesco Casola, dal 2001 primo cittadino di Inarzo.<br />
Inarzo si è costituito comune autonomo<br />
nel 1958 ed è quindi il più ‘giovane’<br />
comune <strong>de</strong>lla provincia di Varese. Si<br />
trova, immerso nel ver<strong>de</strong>, vicino alla Palu<strong>de</strong><br />
Brabbia, oasi naturale gestita dalla LI-<br />
PU (Lega Italiana Protezione Uccelli), a<br />
pochi chilometri da Cazzago Brabbia e da<br />
Bodio Lomnago. Nonostante il nome di<br />
Inarzo sembra significare ‘luogo elevato e<br />
fortificato’, la principale caratteristica naturale<br />
<strong>de</strong>l territorio è una zona umida, la<br />
Palu<strong>de</strong> Brabbia, dal 1985 protetta dalla<br />
Regione Lombardia. Il valore ambientale<br />
<strong>de</strong>lle specie animali e vegetali, come poiane,<br />
libellule e il raro Hydroporus nivalis,<br />
oltre alle belle ninfee che si possono ammirare<br />
e qui trovano il proprio habitat, richiama<br />
molti appassionati di birdwatching<br />
e naturalisti in cerca di luoghi incontaminati.<br />
Ma non è sempre stato di<br />
questo genere i<strong>de</strong>alista il rapporto <strong>de</strong>gli<br />
Inarzesi con la Palu<strong>de</strong> Brabbia.<br />
Abituati da lungo tempo a consi<strong>de</strong>rare le<br />
risorse ambientali come mezzi di sostentamento,<br />
gli abitanti di questa zona hanno<br />
sfruttato saggiamente le ricchezze <strong>de</strong>l territorio<br />
per approvvigionarsi di torba da<br />
<strong>de</strong>stinare al riscaldamento <strong>de</strong>lle proprie<br />
abitazioni e per la pesca. Fin dal XVI secolo<br />
erano state avanzate proposte per il<br />
prosciugamento <strong>de</strong>lla Palu<strong>de</strong>, al fine di<br />
evitare le malattie <strong>de</strong>rivanti dalla vicinanza<br />
con la zanzara anofele, che prolifera<br />
nell’ambiente umido, e di ricavarne terreno<br />
agricolo che, per la presenza <strong>de</strong>lla torba,<br />
si sarebbe rivelato particolarmente fertile.<br />
La bonifica non ebbe però mai luogo<br />
e si proce<strong>de</strong>tte piuttosto all’estrazione <strong>de</strong>lla<br />
torba, attività in cui fino all’inizio <strong>de</strong>l<br />
nostro secolo erano impegnati molti <strong>de</strong>gli<br />
abitanti <strong>de</strong>i territori vicini. Le fonti storiche<br />
sul paese non risalgono a prima <strong>de</strong>l<br />
1300 e quasi tutte le notizie che riguardano<br />
la vita <strong>de</strong>l paese si ricavano dalla storia<br />
ecclesiastica. Gli Inarzesi provve<strong>de</strong>vano<br />
il Corriere <strong>de</strong> iure publico – ottobre <strong>2008</strong><br />
fin dal 1579 al mantenimento <strong>de</strong>l proprio<br />
curato e, dopo la scorreria <strong>de</strong>i soldati francesi<br />
in coinci<strong>de</strong>nza con la battaglia di Tornavento<br />
<strong>de</strong>l 1636, che aveva incendiato<br />
molte corti agricole e causato danni alla<br />
chiesa, il popolo <strong>de</strong>cise di contribuire all’opera<br />
di costruzione <strong>de</strong>lla nuova parrocchia,<br />
terminata nel 1671 e <strong>de</strong>dicata ai<br />
Santi Pietro e Paolo.<br />
La principale attività economica, come appare<br />
anche dalle mappe <strong>de</strong>l Catasto Teresiano<br />
<strong>de</strong>l 1724, è quella agricola, che an-<br />
‘ La parte <strong>de</strong>dicata ai mattoni è<br />
un quarto <strong>de</strong>l nostro territorio ’<br />
cora oggi rappresenta la maggiore fonte di<br />
reddito, fino a quando la Filatura Borghi<br />
di Varano diviene meta giornaliera di molte<br />
lavoratrici <strong>de</strong>l comune. Non avendo<br />
avuto uno sviluppo industriale consistente<br />
negli ultimi <strong>de</strong>cenni, molti <strong>de</strong>i cittadini di<br />
Inarzo lavorano nei comuni vicini.<br />
Sindaco, qual è la vocazione di Inarzo?<br />
«Il comune di Inarzo è situato in zona collinare<br />
e rimane collocato tra il lago di Varese,<br />
e la zona sud <strong>de</strong>l varesotto. È un cuscinetto<br />
abbastanza tranquillo e siamo totalmente<br />
immersi nel ver<strong>de</strong>, abbiamo anche<br />
una riserva naturale, che ci fa da cornice.<br />
La vocazione di Inarzo è quella di essere<br />
un paese che offre agli altri il proprio<br />
ver<strong>de</strong>. Noi abbiamo 248 ettari di superficie<br />
di cui il 40% viene costituito dalla riserva<br />
naturale <strong>de</strong>lla Palu<strong>de</strong> Brabbia, consi<strong>de</strong>rata<br />
intoccabile, abbiamo un 35% che è<br />
boschivo-agricolo e un 25% edificato.<br />
Quindi la parte <strong>de</strong>dicata ai mattoni è un<br />
quarto <strong>de</strong>l nostro territorio. Penso che<br />
trovare altri comuni che abbiano questo<br />
rapporto sia difficile».<br />
Percentuali importanti che consentono<br />
quale tipo di vita?<br />
«Avendo ‘solo’ millequaranta abitanti<br />
non è appetibile avviare attività commerciali,<br />
di conseguenza dobbiamo<br />
spostarci per trovare tali servizi. A compensazione<br />
di queste mancanze, abbiamo<br />
la tranquillità».<br />
La vocazione dunque è turistica?<br />
«Sì, negli ultimi anni la valorizzazione<br />
<strong>de</strong>lla Riserva Naturale, riconosciuta anche<br />
a livello internazionale, con<br />
l’offerta di visite guidate a tema<br />
specifico per ogni stagione, ha<br />
portato ad uno sviluppo crescente<br />
<strong>de</strong>ll’attività turistica, senza<br />
dimenticare che siamo a pochi<br />
chilometri da tutti i principali laghi<br />
<strong>de</strong>lla zona».<br />
Questa oasi felice e ver<strong>de</strong> come ha<br />
affrontato la L.R. n.12/2005?<br />
«Con la consapevolezza che non ci potranno<br />
essere cambiamenti significativi<br />
sul territorio, risultando predominante<br />
il ruolo <strong>de</strong>lla Riserva Naturale, ambiente<br />
protetto sotto tutti gli aspetti, inserito<br />
nei SIC, Siti di Interesse Comunitario,<br />
dove è impossibile pensare a un<br />
qualsiasi tipo di intervento edificatorio,<br />
così come continueranno ad avere una<br />
presenza significativa ed importante le<br />
zone agricole e boschive».<br />
Tutto ciò, implica qualche problema<br />
alla sua amministrazione?<br />
«Diciamo che in comuni piccoli come<br />
il nostro e con queste <strong>de</strong>stinazioni vincolanti,<br />
il dilemma è far quadrare il bilancio,<br />
perché l’edilizia, pur non essendo<br />
l’unica, costituisce una importante<br />
fonte di ricavo economico.<br />
Comunque è giusto essere orgogliosi<br />
che il nostro paese si trova ancora in un
<strong>de</strong> iure publico 10 corr.qxd 16-10-<strong>2008</strong> 16:39 Pagina 23<br />
ambiente sano e poco contaminato, e<br />
questo grazie anche alla tutela ambientale,<br />
di conseguenza, visto che qui noi ci viviamo,<br />
è importante cercare di apprezzare<br />
e valorizzare ciò che la natura ci ha fornito».<br />
Che genere di PGT avete programmato,<br />
quindi?<br />
«Noi lo stiamo portando avanti in questi<br />
mesi, dopo aver dato gli incarichi nel<br />
2007. Opereremo quasi esclusivamente<br />
all’interno <strong>de</strong>i comparti già edificati Non<br />
andremo ad intaccare zone vergini o<br />
esterne da quello che è il perimetro<br />
edificatorio esistente. Il nostro è un<br />
Piano di Governo <strong>de</strong>l Territorio che<br />
sarà <strong>de</strong>dicato solo alla conservazione<br />
e saturazione, non è nella nostra intenzione<br />
stravolgere la situazione».<br />
Avete già dato <strong>de</strong>gli<br />
incarichi?<br />
«Abbiamo già affidato ai<br />
progettisti gli incarichi e<br />
credo che dal mese di ottobre<br />
inizieremo una serie<br />
di riunioni per arrivare<br />
entro la fine <strong>de</strong>ll’anno<br />
ad una prima stesura.<br />
Non avendo grossi interventi<br />
da fare dovremmo<br />
riuscire a conclu<strong>de</strong>re l’iter<br />
in tempi ristretti.<br />
Noi ci siamo convenzionati<br />
con altri comuni per<br />
realizzare la programmazione<br />
urbanistica e questo<br />
ci ha permesso di ottenere<br />
il contributo previsto<br />
dalla Regione Lombardia.<br />
In autunno e in inverno<br />
lavoreremo seriamente<br />
per portare in approvazione<br />
il PGT <strong>de</strong>finitivo».<br />
Quali sono gli altri comuni<br />
con i quali vi siete<br />
associati?<br />
«Siamo associati con<br />
Biandronno, Bodio Lomna-go,<br />
Cazzago Brabbia e<br />
Galliate Lombardo.<br />
Siamo una fascia di comuni contigui e<br />
abbiamo anche un’omogeneità di aree<br />
che nell’ottica <strong>de</strong>l PGT è peraltro la prima<br />
condizione che si <strong>de</strong>ve interfacciare<br />
con la continuità <strong>de</strong>lla programmazione.<br />
Abbiamo <strong>de</strong>lle cose comuni che è<br />
giusto gestire con la nuova logica <strong>de</strong>l<br />
PGT».<br />
Qual è il progetto comune che state<br />
pianificando insieme?<br />
«Il coordinamento tra i comuni può consentire<br />
la costruzione di un sistema informativo<br />
territoriale significativo in quanto<br />
esteso ad un sistema ambientale ed insediativo<br />
non limitato al singolo comune<br />
ma in grado di tenere conto <strong>de</strong>lla unitarietà<br />
e <strong>de</strong>lla complessità <strong>de</strong>i caratteri ambientali<br />
e paesaggistici, nonché <strong>de</strong>lle<br />
strutture insediative e produttive e <strong>de</strong>lla<br />
rete infrastrutturale principale che ne costituisce<br />
l’armatura portante. Attraverso<br />
‘ Il nostro è un PGT che sarà<br />
<strong>de</strong>dicato solo alla conservazione<br />
e saturazione ’<br />
quanto riguarda le strutture produttive e<br />
la creazione di eventuali poli per i servizi<br />
sovracomunali».<br />
Visto l’ambiente, avete vincoli anche<br />
sui beni storici?<br />
«No, a parte la chiesa parrocchiale che rimane<br />
sotto tutela per il resto non abbiamo<br />
edifici che siano consi<strong>de</strong>rati tutelabili,<br />
perché il nostro è un comune abbastanza<br />
nuovo, di vecchie strutture ce ne<br />
sono pochissime».<br />
Sindaco Casola, parliamo di perequazione:<br />
cosa ne pensa?<br />
«È sicuramente un concetto innovativo<br />
ed interessante, ma per le realtà <strong>de</strong>i<br />
piccoli comuni, credo di difficile e limitata<br />
attuazione. Penso invece che<br />
sarebbe interessante se a livello provinciale<br />
o regionale fosse<br />
riconosciuto un merito,<br />
una sorta di compensazione<br />
per i Comuni che<br />
come il nostro hanno una<br />
vocazione ambientale e<br />
non edificatoria».<br />
In che senso, scusi?<br />
«È sicuramente più facile<br />
e redditizio per un Comune<br />
rinunciare al ver<strong>de</strong><br />
per realizzare nuovi insediamenti,<br />
siano essi resi<strong>de</strong>nziali<br />
o produttivi, anche<br />
se questo obiettivamente<br />
comporta poi, il<br />
dover creare o potenziare<br />
tutta una serie di servizi e<br />
di infrastrutture connesse<br />
quali stra<strong>de</strong>, scuole ecc., il<br />
nostro comune invece,<br />
avendo il territorio così<br />
vincolato ed avendo comunque<br />
optato per il ver<strong>de</strong><br />
e la tranquillità, si trova<br />
poi ad avere poche entrate,<br />
e quindi in difficoltà<br />
a far quadrare i bilanci.<br />
Sarebbe allora interessante<br />
che questa scelta per il<br />
Inarzo si trova immerso nel ver<strong>de</strong>, vicino alla ver<strong>de</strong> che va a beneficio,<br />
Palu<strong>de</strong> Brabbia (nella foto), oasi naturale gestita dalla LIPU non solo <strong>de</strong>i nostri cittadini,<br />
ma di tutta la collet-<br />
l’accordo tra i comuni è possibile costruitività, non sia per il comune una scelta pere<br />
un impianto di pianificazione territonalizzante dal punto di vista economico,<br />
riale coordinato, in grado di garantire ma venga in qualche modo premiata, pre-<br />
a<strong>de</strong>guate politiche di tutela e di valorizve<strong>de</strong>ndo per esempio da parte <strong>de</strong>gli enti<br />
zazione ambientale e di salvaguardia <strong>de</strong>l- superiori come Regione, Provincia o anle<br />
attività agricole estese all’intero ambito che lo <strong>de</strong>llo Stato, la concessione di con-<br />
interessato, uno sviluppo coordinato <strong>de</strong>l tributi speciali che sopperiscano alla man-<br />
tessuto insediativo in particolare per canza di entrate».<br />
il Corriere <strong>de</strong> iure publico – ottobre <strong>2008</strong> 23<br />
inchiesta
<strong>de</strong> iure publico 10 corr.qxd 16-10-<strong>2008</strong> 16:39 Pagina 24<br />
inchiesta<br />
24<br />
La politica energetica<br />
<strong>de</strong>lla Valcuvia<br />
La reinterpretazione<br />
<strong>de</strong>l ruolo istituzionale<br />
<strong>de</strong>gli amministratori<br />
pubblici ha la necessità<br />
di effettuare scelte<br />
sempre più condivise<br />
per portare buoni frutti.<br />
L’opinione <strong>de</strong>l presi<strong>de</strong>nte<br />
<strong>de</strong>lla Comunità montana<br />
<strong>de</strong>lla Valcuvia,<br />
Marco Magrini.<br />
Dal punto di vista geografico la Valcuvia<br />
si presenta con una varietà di<br />
paesaggi che spaziano dalle spon<strong>de</strong><br />
lacuali <strong>de</strong>l Lago Maggiore e <strong>de</strong>l Lago di Varese,<br />
alle vaste zone pressoché pianeggianti<br />
di fondovalle. L’area prealpina compren<strong>de</strong><br />
le alture <strong>de</strong>l Sasso <strong>de</strong>l Ferro, <strong>de</strong>l Monte Nudo,<br />
<strong>de</strong>l Monte Colonna e <strong>de</strong>l San Martino<br />
e una parte <strong>de</strong>l massiccio <strong>de</strong>l Campo <strong>de</strong>i<br />
Fiori. Marco Magrini è medico veterinario<br />
e lavora all’Asl di Varese dove dal 2003 ricopre<br />
il ruolo di Dirigente Responsabile di<br />
struttura complessa, Servizio Sanità Animale<br />
<strong>de</strong>l Dipartimento di Prevenzione Veterinario,<br />
e inoltre è presi<strong>de</strong>nte <strong>de</strong>lla Comunità<br />
montana <strong>de</strong>lla Valcuvia.<br />
Magrini, per cosa si distingue la Comunità<br />
montana <strong>de</strong>lla Valcuvia?<br />
«Il territorio <strong>de</strong>lla Comunità montana <strong>de</strong>lla<br />
Valcuvia presenta da una parte, fra i comuni<br />
di Gavirate e di Laveno Mombello, un<br />
agglomerato urbano caratterizzato dalla forte<br />
presenza <strong>de</strong>lle attività produttive e commerciali<br />
sia tradizionali sia di nuovo impianto;<br />
dall’altra prevale l’ambiente naturale<br />
<strong>de</strong>lla Valcuvia propriamente <strong>de</strong>tta, con i<br />
nuclei urbani collocati sui due fianchi <strong>de</strong>lla<br />
valle e a prevalente <strong>de</strong>stinazione resi<strong>de</strong>nziale.<br />
Fanno parte <strong>de</strong>lla Comunità montana<br />
<strong>de</strong>lla Valcuvia venti Comuni con un numero<br />
complessivo di abitanti pari a 48.618. Il<br />
paese più popoloso conta 9.391 abitanti e<br />
quello con meno abitanti ne ha 152.<br />
Il territorio di Comunità montana compren<strong>de</strong><br />
due Siti di interesse Comunitario,<br />
il Corriere <strong>de</strong> iure publico – ottobre <strong>2008</strong><br />
Monti <strong>de</strong>lla Valcuvia e Monte Sangiano, e<br />
una parte <strong>de</strong>l Parco <strong>de</strong>l Campo <strong>de</strong>i Fiori.<br />
L’ambiente prealpino rappresenta infatti un<br />
importante tassello nella rete Natura 2000<br />
per la conservazione <strong>de</strong>ll’insieme di habitat e<br />
specie che caratterizzano l’ecosistema regionale.<br />
L’Ente montano è stato <strong>de</strong>signato quale<br />
gestore <strong>de</strong>i SIC da Regione Lombardia nel<br />
dicembre 2006. I SIC <strong>de</strong>lla Valcuvia hanno<br />
la peculiarità e il valore di non essere inseriti<br />
all’interno di un’area protetta. Diventa così<br />
necessario approfondire lo studio <strong>de</strong>l territorio<br />
e codificare un insieme di regole che<br />
consentano agli amministratori di operare<br />
nel rispetto e valorizzazione <strong>de</strong>ll’ambiente.<br />
Attualmente è in fase di stesura il Piano di<br />
gestione <strong>de</strong>i SIC. Esso si integra e completa<br />
le altre iniziative che Comunità montana sta<br />
attivando per preservare l’ambiente naturale<br />
e la biodiversità <strong>de</strong>lla valle quali ad esempio<br />
le zone erbose, ari<strong>de</strong> e soleggiate, <strong>de</strong>lle pendici<br />
<strong>de</strong>i monti prealpini, i cosid<strong>de</strong>tti prati<br />
magri, presentano una varietà di erbe, insetti<br />
e ragni peculiari di questi terreni calcarei<br />
che figurano tra gli habitat di prioritario interesse<br />
nella normativa <strong>de</strong>lla Comunità europea.<br />
Comunità montana ha ottenuto <strong>de</strong>i<br />
finanziamenti da Fondazione Cariplo per<br />
studiare queste aree e attivare un piano di interventi<br />
volto a tutelare la sopravvivenza <strong>de</strong>lle<br />
specie esistenti. In tale ambito si evi<strong>de</strong>nza<br />
che l’Ente montano, grazie alla consulenza<br />
di esperti di settore, sta redigendo un Piano<br />
di indirizzo Forestale. Tra le finalità <strong>de</strong>l Piano<br />
vi è quella di gestire accuratamente il taglio<br />
<strong>de</strong>gli alberi in modo che il bosco sia una<br />
risorsa energetica rinnovabile per il territorio,<br />
conservi un ruolo di prevenzione <strong>de</strong>i<br />
dissesti idrogeologici e assicuri un’efficace<br />
connessione ecologica tra le aree di naturalità<br />
presenti nel territorio. Benché la Comunità<br />
montana non abbia vette e altezze rilevanti,<br />
i versanti boscati e il reticolo idrico<br />
presentano numerose criticità. I fenomeni<br />
franosi di roccia e materiali <strong>de</strong>tritici e l’esondazione<br />
<strong>de</strong>i torrenti a fondovalle rientrano<br />
tra le problematiche ambientali che l’Ente<br />
montano sta affrontando, grazie a piani di<br />
gestione specifici e ricerca di finanziamenti<br />
con progetti mirati, al fine di prevenire eventuali<br />
smottamenti e inondazioni.<br />
I comuni <strong>de</strong>lla Valcuvia, in consi<strong>de</strong>razione<br />
anche <strong>de</strong>i punti di criticità <strong>de</strong>l reticolo idrico<br />
minore, hanno sottoscritto un accordo<br />
per una gestione associata affidata alla Co-<br />
munità montana. La sua natura di ente sovracomunale<br />
ren<strong>de</strong> più efficace il monitoraggio<br />
e gli interventi al fine di prevenire<br />
eventuali problemi lungo i corsi d’acqua che<br />
attraversano i vari comuni <strong>de</strong>lla valle. Recentemente<br />
è stato finanziato da Regione<br />
Lombardia un articolato piano di opere per<br />
la risistemazione <strong>de</strong>l torrente Boesio, soggetto<br />
a esondazioni a fondovalle in prossimità<br />
<strong>de</strong>i centri abitati. I 400mila euro stanziati<br />
saranno investiti, oltre che per la realizzazione<br />
di bacini di espansione a monte e vasche<br />
di accumulo in corrispon<strong>de</strong>nza <strong>de</strong>gli affluenti,<br />
per la creazione di zone umi<strong>de</strong>, ad<br />
argine <strong>de</strong>lle vasche, che svolgano la funzione<br />
di fito<strong>de</strong>purazione: un sistema naturale ed<br />
innovativo che sfrutta la capacità di piante e<br />
fiori di <strong>de</strong>purare l’acqua dai reflui umani».<br />
Località <strong>de</strong>lla Valcuvia
<strong>de</strong> iure publico 10 corr.qxd 16-10-<strong>2008</strong> 16:39 Pagina 25<br />
Qual è la caratteristica (ambientale,<br />
culturale o storica) che ama di più <strong>de</strong>l<br />
comprensorio da lei gestito?<br />
«Sono attratto dal paesaggio <strong>de</strong>lla Valcuvia.<br />
Con questo termine mi riferisco all’i<strong>de</strong>a che<br />
il ‘paesaggio’ forma un tutto, il cui aspetto e<br />
carattere <strong>de</strong>rivano dall’azione di fattori naturali<br />
e/o culturali, consi<strong>de</strong>rati simultaneamente.<br />
Ne consegue che è la relazione intercorrente<br />
fra il territorio e la comunità<br />
che la abita, la caratteristica che amo di più<br />
<strong>de</strong>lla Valcuvia. Non c’è paesaggio senza un<br />
soggetto che organizzi i segni presenti in un<br />
<strong>de</strong>terminato territorio; segni che rimarrebbero<br />
solo elementi sensibili potenzialmente<br />
aggregabili in infiniti paesaggi.<br />
Le preziose risorse <strong>de</strong>lla struttura fisicomorfologica<br />
e naturale <strong>de</strong>lla Valcuvia, come<br />
si evince dalla breve <strong>de</strong>scrizione in premessa,<br />
e la ricchezza <strong>de</strong>lle componenti <strong>de</strong>l patrimonio<br />
storico culturale trasferiscono agli abitanti<br />
<strong>de</strong>l luogo o ai visitatori una gratificante<br />
sensazione di benessere psico-fisico e di<br />
appartenenza dalla quale dipen<strong>de</strong> largamente<br />
la qualità <strong>de</strong>lla vita. Comunità montana si<br />
è <strong>de</strong>lineata come soggetto proponente a<br />
Fondazione CARIPLO <strong>de</strong>l progetto di realizzazione<br />
<strong>de</strong>l Distretto Culturale <strong>de</strong>l Verbano<br />
Lombardo ‘Genius Laci’ con la finalità di<br />
coinvolgere e coordinare i<br />
comuni che hanno a<strong>de</strong>rito<br />
all’iniziativa e una molteplicità<br />
di soggetti e attori che<br />
sono fondamentali per lo<br />
sviluppo e la crescita di un<br />
territorio con una precisa<br />
i<strong>de</strong>ntità storico-culturale.<br />
Elencare le peculiarità artistiche<br />
<strong>de</strong>lla Valle diventa<br />
quasi irrispettoso, rispetto a<br />
quelle segnalate, ma mi viene<br />
spontaneo ricordare la<br />
Villa <strong>de</strong>lla Porto Bozzolo <strong>de</strong>l<br />
FAI, il Chiostro di Voltorre<br />
nel comune di Gavirate e il<br />
piccolo paese dipinto di Arcumeggia<br />
rarità assoluta visto<br />
gli artisti che hanno affrescato<br />
quei muri».<br />
Riguardo alla Legge Regionale<br />
12/05 non posso che<br />
averne un giudizio positivo,<br />
in quanto ha ripensato totalmente<br />
la materia <strong>de</strong>l governo<br />
<strong>de</strong>l territorio alla luce di alcuni<br />
principi fondamentali.<br />
Parliamo di programmazione<br />
urbanistica: cosa<br />
ne pensa <strong>de</strong>lla nuova legge<br />
regionale urbanistica?<br />
«Riguardo alla Legge Regionale<br />
12/05 non posso che<br />
averne un giudizio positivo,<br />
in quanto ha ripensato totalmente<br />
la materia <strong>de</strong>l gover-<br />
no <strong>de</strong>l territorio alla luce di alcuni principi<br />
fondamentali. Innanzitutto la dignità <strong>de</strong>gli<br />
Enti caratterizzando i rapporti in maniera<br />
non più gerarchica, ma contraddistinti da<br />
profonda collaborazione interistituzionale.<br />
In secondo luogo la sussidiarietà attraverso<br />
una equilibrata ripartizione <strong>de</strong>i ruoli e <strong>de</strong>lle<br />
competenze di pianificazione tra i diversi<br />
soggetti istituzionali e, tra questi, la società<br />
civile. L’a<strong>de</strong>guatezza, in base al quale la legge<br />
<strong>de</strong>finisce quale è il livello a<strong>de</strong>guato per<br />
svolgere una <strong>de</strong>terminata funzione, ed infine<br />
la differenziazione, che porta ad evitare<br />
inutili sovrappo-<br />
sizioni ed interferenze<br />
tra i soggetti<br />
che svolgono<br />
ruoli e funzioni<br />
diverse.<br />
La legge fa emergere<br />
il primato <strong>de</strong>l ruolo comunale: il passaggio<br />
dal Piano Regolatore Generale al<br />
Governo <strong>de</strong>l Territorio impone alle amministrazioni<br />
di esprimere in termini compiuti<br />
una progettualità complessiva interdisciplinare,<br />
che travalica nettamente i confini<br />
<strong>de</strong>ll’urbanistica in senso stretto. Grazie al<br />
PGT, innovativo strumento di pianificazione<br />
locale, la maggior parte <strong>de</strong>lle funzioni<br />
amministrative vengono attribuite ai comuni.<br />
La L.R. si conforma in questo modo con<br />
i principi fondamentali <strong>de</strong>l titolo V <strong>de</strong>lla<br />
Costituzione, valorizzando il ruolo di ciascun<br />
soggetto istituzionale nella pianificazione<br />
territoriale.<br />
La più corposa modifica apportata alla norma,<br />
la L.R. 4/<strong>2008</strong> approvata recentemente<br />
dal Consiglio Regionale, contiene nuove<br />
disposizioni di indirizzo <strong>de</strong>lla pianificazione<br />
comunale in merito ad alcune problematiche<br />
specifiche e presenta, altresì, diverse<br />
modifiche di natura tecnica. Introduce una<br />
normativa di semplificazione per i comuni<br />
più piccoli, individuando, in particolare<br />
nell’articolo 10 bis, una disciplina speciale<br />
per i comuni con popolazione inferiore o<br />
pari a 2mila abitanti, incentrata sulla previsione<br />
di una approvazione congiunta in un<br />
unico atto valido a tempo in<strong>de</strong>terminato,<br />
ma sempre modificabile, <strong>de</strong>l Documento di<br />
Piano, Piano <strong>de</strong>i Servizi e Piano <strong>de</strong>lle Regole.<br />
L’integrazione normativa contribuisce<br />
ad una semplificazione e permette di intervenire,<br />
in termini più realistici, rispetto alla<br />
concreta operatività <strong>de</strong>llo strumento di governo<br />
<strong>de</strong>l territorio <strong>de</strong>i nostri comuni».<br />
A che punto sono con il PGT i venti comuni<br />
che fanno parte <strong>de</strong>lla CM?<br />
«L’occasione <strong>de</strong>l finanziamento regionale<br />
per la redazione <strong>de</strong>i Piani di Governo <strong>de</strong>l<br />
Territorio ha dato impulso alle amministrazioni<br />
comunali per costituire una associazione<br />
fra Azzio, Be<strong>de</strong>ro Valcuvia, Brinzio,<br />
Casalzuigno, Cassano Valcuvia, Duno, Ferrera<br />
di Varese, Masciago Primo, Orino e<br />
Rancio Valcuvia. Comuni quasi tutti con<br />
una popolazione al di sotto <strong>de</strong>i 1000 abitanti<br />
e facenti parte <strong>de</strong>lla Comunità montana<br />
<strong>de</strong>lla Valcuvia. L’associazione ha un duplice<br />
scopo: concretizzare un accordo per<br />
perseguire alcuni obiettivi di pianificazione<br />
condivisi e favorire il finanziamento da parte<br />
<strong>de</strong>lla Regione.<br />
La gestione associata <strong>de</strong>i servizi permette di<br />
compren<strong>de</strong>re il lavoro di squadra tra i comuni<br />
<strong>de</strong>lla Valcuvia nell’affrontare e risolvere<br />
le singole questioni amministrative. Il<br />
progetto per la stesura <strong>de</strong>l Piano di Governo<br />
<strong>de</strong>l Territorio<br />
‘ La legge fa emergere<br />
il primato <strong>de</strong>l ruolo comunale<br />
passando dal PRG al PGT ’<br />
presentato da<br />
Cassano Valcuvia,<br />
quale ente<br />
capofila, <strong>de</strong>ll’associazione<br />
di<br />
comuni <strong>de</strong>lla<br />
Valcuvia è stato premiato con l’assegnazione<br />
di un contributo di 100mila euro. Pur non<br />
trascurando l’aspetto economico <strong>de</strong>l contributo<br />
regionale per la redazione <strong>de</strong>i PGT, si<br />
inten<strong>de</strong> valorizzare la finalità di orientare<br />
l’assegnazione <strong>de</strong>i fondi verso l’associazione<br />
di più piccoli Comuni, al fine di ottimizzare<br />
la costruzione e l'organizzazione di un sistema<br />
omogeneo di qualità <strong>de</strong>i piani, finalità<br />
peraltro previste nella L.R. 11/2004».<br />
Qual è l’elemento di massima condivisione<br />
<strong>de</strong>i comuni associati?<br />
«Il perno fondamentale su cui è stata condivisa<br />
la massima intesa è stata la componente<br />
ambientale <strong>de</strong>i Documenti di Piano,<br />
che ogni singolo comune sta elaborando, e<br />
in modo particolare la Valutazione Ambientale<br />
Strategica <strong>de</strong>i Piani. Quasi tutti i<br />
Comuni associati hanno porzioni di territorio<br />
rientranti in aree SIC e in Zone di Protezione<br />
Speciale (ZPS) gestite dal Parco<br />
Campo <strong>de</strong>i Fiori e dalla Comunità montana:<br />
nell’ambito <strong>de</strong>lla pianificazione sarà<br />
quindi necessario provve<strong>de</strong>re alla Valutazione<br />
di Inci<strong>de</strong>nza, che verrà redatta in comune<br />
per tutte le amministrazioni. Lo studio<br />
incaricato sta affiancando gli urbanisti durante<br />
lo sviluppo <strong>de</strong>l PGT per favorire il rispetto<br />
<strong>de</strong>gli habitat e <strong>de</strong>lle specie protette.<br />
Altro punto di convergenza tra le amministrazioni<br />
è il Piano <strong>de</strong>i Servizi, strumento<br />
fondamentale per il raggiungimento <strong>de</strong>i requisiti<br />
di vivibilità e di qualità urbana che<br />
<strong>de</strong>vono essere garantiti dal Governo <strong>de</strong>l<br />
Territorio. È superfluo ricordare che parecchi<br />
<strong>de</strong>i comuni già partecipano ad una gestione<br />
associata <strong>de</strong>i servizi, dalla Polizia locale<br />
all’Asilo nido. Infine, con il Piano <strong>de</strong>lle<br />
Regole: i comuni si stanno impegnando a<br />
salvaguardare e valorizzare le componenti<br />
<strong>de</strong>l paesaggio ricorrenti e gli elementi stilistici<br />
rilevanti, attraverso l’impostazione di<br />
criteri di conservazione. In questa direzione<br />
si stanno valutando e condivi<strong>de</strong>ndo le proposte<br />
sul territorio, valorizzando la forma<br />
il Corriere <strong>de</strong> iure publico – ottobre <strong>2008</strong> 25<br />
inchiesta
<strong>de</strong> iure publico 10 corr.qxd 16-10-<strong>2008</strong> 16:39 Pagina 26<br />
inchiesta<br />
26<br />
associativa e finalizzandola ad un corretto<br />
governo locale. Questo lavoro ha portato<br />
ad elaborare un documento di strategie<br />
condiviso che è stato <strong>de</strong>liberato dalle rispettive<br />
Giunte Comunali e verrà poi sviluppato<br />
all’interno di ogni singolo Documento<br />
di Piano.<br />
L’aspetto ambientale <strong>de</strong>i Documenti di Piano<br />
è l’elemento unificante <strong>de</strong>i Piani di Governo<br />
<strong>de</strong>l Territorio <strong>de</strong>i diversi comuni associati<br />
e, in modo particolare, la Valutazione<br />
Ambientale Strategica è stata affidata ad<br />
unico soggetto qualificato. In un contesto<br />
come quello <strong>de</strong>lla Valcuvia, caratterizzato<br />
da elementi paesistici e naturalistici di notevole<br />
interesse oltre che da un territorio<br />
con elementi ambientali e problematiche<br />
simili, l’assunzione di un me<strong>de</strong>simo mo<strong>de</strong>llo<br />
per la VAS <strong>de</strong>llo strumento urbanistico è<br />
sicuramente utile al raggiungimento <strong>de</strong>ll’obiettivo<br />
di sviluppo sostenibile prospettato<br />
a scala sovracomunale. In particolare una<br />
scelta condivisa <strong>de</strong>gli indicatori ambientali<br />
aiuterà a consi<strong>de</strong>rare ciascun comune non<br />
come una realtà chiusa e a sé stante, ma come<br />
parte di un sistema che, seppure differenziato<br />
al suo interno, è caratterizzato da<br />
tratti omogenei. Scelte ambientali condivise<br />
consentiranno inoltre una politica comune<br />
nella gestione e protezione <strong>de</strong>lle peculiarità<br />
naturalistiche, quali ad esempio i<br />
corridoi ecologici, che evi<strong>de</strong>ntemente non<br />
dipendono dai limiti amministrativi comunali».<br />
A proposito di VAS, come è organizzata<br />
l’analisi territoriale?<br />
«La VAS sarà un processo articolato in<br />
quattro fasi per garantire a tutti spazi e<br />
tempi fornire il proprio contributo alla redazione<br />
<strong>de</strong>l documento. In modo particolare<br />
verrà incentivata e favorita la partecipazione<br />
<strong>de</strong>lle comunità locali associate ai<br />
processi <strong>de</strong>lla pianificazione strategica.<br />
Questo sarà possibile accentuando la coscienza,<br />
individuale e collettiva, <strong>de</strong>ll’importanza<br />
<strong>de</strong>i beni e <strong>de</strong>i servizi pubblici e <strong>de</strong>lle<br />
risorse non rinnovabili, come patrimonio<br />
comune da tutelare.<br />
Inoltre, verrà adottato un sistema comune<br />
di gestione <strong>de</strong>i dati in formato digitale per<br />
agevolare lo scambio <strong>de</strong>lle informazioni e<br />
l’aggiornamento <strong>de</strong>l sistema <strong>de</strong>lle conoscenze.<br />
Sia i dati raccolti presso gli enti territorialmente<br />
competenti in fase di redazione<br />
<strong>de</strong>lla VAS, sia quelli <strong>de</strong>rivanti dal monitoraggio<br />
convoglieranno in un unico archivio.<br />
La possibilità di avere per i diversi comuni<br />
dati omogenei, <strong>de</strong>rivanti da una scelta condivisa<br />
di indicatori di piano, consentirà oltretutto<br />
di individuare immediatamente le<br />
criticità e gli eventuali effetti negativi sull’ambiente<br />
presenti sull’intero territorio sovracomunale,<br />
intervenendo ove necessario<br />
con misure di retroazione per migliorare le<br />
prestazioni ambientali <strong>de</strong>i PGT».<br />
il Corriere <strong>de</strong> iure publico – ottobre <strong>2008</strong><br />
C’è un caso tra questi che può servire<br />
da esempio anche per altre realtà?<br />
«In ultima analisi vorrei sottolineare il ruolo<br />
strategico assunto dal comune di Cassano<br />
Valcuvia nel portare avanti questo progetto<br />
di associazione per l’elaborazione <strong>de</strong>i<br />
singoli Piani di Governo <strong>de</strong>l Territorio. Il<br />
paese, di cui sono sindaco, si trova ai piedi<br />
<strong>de</strong>l Monte San Martino, ai confini settentrionali<br />
<strong>de</strong>lla Valcuvia, ed ha una popolazione<br />
di poco più di 600 abitanti. Centri di<br />
queste dimensioni e situati in zone montate<br />
e marginali, rispetto alle concentrazioni<br />
urbane <strong>de</strong>lla provincia, sono svantaggiati<br />
dal punto di vista economico, nonostante il<br />
patrimonio paesaggistico e storico che possiedono.<br />
Grazie alla fattiva collaborazione<br />
tra le altre amministrazioni locali e alla<br />
condivisione <strong>de</strong>gli obiettivi, abbiamo avuto<br />
la possibilità di assicurarci la stesura di un<br />
Piano di Governo <strong>de</strong>l Territorio non solamente<br />
in linea con le direttive regionali, ma<br />
anche approfondito da studi e documenti,<br />
a scala sovracomunale, che lo avvalorano. Il<br />
contributo economico e il lavoro di squadra<br />
ha permesso di avvalerci <strong>de</strong>lla consulenza<br />
di professionisti qualificati e di co-<br />
‘ La pianificazione strategica<br />
per lo sviluppo <strong>de</strong>i territori<br />
è uno <strong>de</strong>i temi su cui<br />
le amministrazioni pubbliche<br />
locali hanno posto maggiore<br />
attenzione negli ultimi anni. ’<br />
struire una base di dati condivisa e <strong>de</strong>ttagliata<br />
da analizzare per le scelte programmatiche<br />
per una corretta politica di gestione<br />
<strong>de</strong>i nostri territori».<br />
Cre<strong>de</strong> che sia utile e soprattutto fattibile<br />
che un ente sovracomunale come<br />
la CM indichi direzione e progetti da<br />
intrapren<strong>de</strong>re per la ‘giusta’ programmazione<br />
<strong>de</strong>llo sviluppo di un territorio?<br />
«La pianificazione strategica per lo sviluppo<br />
<strong>de</strong>i territori è uno <strong>de</strong>i temi su cui le amministrazioni<br />
pubbliche locali hanno posto<br />
maggiore attenzione negli ultimi anni. L’i<strong>de</strong>a<br />
di fondo è che a livello locale occorre<br />
saper leggere il proprio territorio, selezionare<br />
le priorità di intervento sostenibile e guidare<br />
intorno a queste priorità le risorse<br />
pubbliche e private.<br />
In questo processo le CM sono fondamentali,<br />
perché in quanto enti sovracomunali,<br />
svolgono un ruolo di regia nel garantire la<br />
costruzione di una visione condivisa e la<br />
realizzazione di un percorso che tenga conto<br />
<strong>de</strong>ll’interesse generale <strong>de</strong>lla comunità di<br />
riferimento e una rilevante interfaccia con i<br />
livelli istituzionali sovraordinati (Provincia,<br />
Regione...). Sicuramente i risultati ottenuti<br />
nel campo <strong>de</strong>lla gestione <strong>de</strong>i servizi associati<br />
ne sono un’evi<strong>de</strong>nte testimonianza.<br />
Oltre all’esempio importante <strong>de</strong>ll’associazione<br />
<strong>de</strong>i comuni, si <strong>de</strong>ve aggiungere che,<br />
basandosi sul nuovo articolo 118 <strong>de</strong>lla Costituzione,<br />
alcuni comuni <strong>de</strong>lla Valcuvia ed<br />
altri limitrofi avevano già a<strong>de</strong>rito alle iniziative<br />
di gestione associata promossa dall’Ente<br />
montano da me presieduto. Questo<br />
esercita alcune funzioni amministrative che<br />
i piccoli paesi, con una popolazione spesso<br />
al di sotto <strong>de</strong>i 2000 abitanti, singolarmente<br />
non sono in grado di svolgere, difettando<br />
di risorse umane e materiali. La gestione<br />
in forma associata permette sicuramente<br />
una maggior efficienza <strong>de</strong>i servizi, inoltre<br />
Comunità montana garantisce una progettualità<br />
che ogni comune singolarmente<br />
non potrebbe attuare. Attualmente l’Ente<br />
si occupa su <strong>de</strong>lega <strong>de</strong>lle amministrazioni<br />
locali <strong>de</strong>ll’ asilo nido, Commissione sovracomunale<br />
pubblici esercizi, Difensore civico,<br />
Gestione <strong>de</strong>lle analisi <strong>de</strong>lle acque da <strong>de</strong>stinare<br />
al consumo umano, Gestione <strong>de</strong>gli<br />
archivi, Macello e canile, Polizia locale,<br />
Progetto servizi associati, Progetto SISCO-<br />
TEL Valcuvia, Programma<br />
C.O.A.V., Protezione civile, Reticolo<br />
idrografico minore, Servizio<br />
assistenza sociale, Servizio rifiuti.<br />
Voglio esporre l’esempio <strong>de</strong>lla gestione<br />
rifiuti: secondo i dati <strong>de</strong>ll’osservatorio<br />
provinciale di Varese<br />
la percentuale di raccolta differenziata<br />
è tra le più alte <strong>de</strong>lla zona, a<br />
fronte di una spesa contenuta per<br />
singolo abitante. Parimenti la gestione<br />
associata permette di realizzare<br />
progetti innovativi. Attualmente è in<br />
fase di completamento una nuova area a<br />
fianco <strong>de</strong>lla piazzola ecologica esistente<br />
specifica per ricevere rifiuti speciali, quelli<br />
cioè provenienti dalle ditte che in questo<br />
modo, non <strong>de</strong>vo più affidarsi a servizi privati,<br />
ma possono usufruire di quello di Comunità<br />
montana <strong>de</strong>lla Valcuvia».<br />
Quali sono le azioni che lei come amministratore<br />
sta mettendo in atto e di<br />
cui è fiero?<br />
«CM articola gli obiettivi e le indicazioni<br />
politico-programmatiche espresse dai sindaci<br />
<strong>de</strong>i comuni, impostando percorsi di<br />
pianificazione e sviluppo che non sono una<br />
semplice agenda di azioni, ma l’esito di un<br />
vero e proprio programma di ripensamento<br />
e di rilancio <strong>de</strong>i territori, secondo la metodologia<br />
<strong>de</strong>lla programmazione per progetti.<br />
Tale modalità di lavoro vuole superare le<br />
barriere partitiche.<br />
Questo è l’obiettivo che mi ero prefissato<br />
all’inizio <strong>de</strong>l mio mandato e sul quale continuo<br />
ad investire la maggioranza <strong>de</strong>lle mie<br />
energie. Su questo terreno mi sono imbattuto<br />
in ostacoli non previsti, in conflitti
<strong>de</strong> iure publico 10 corr.qxd 16-10-<strong>2008</strong> 16:39 Pagina 27<br />
inattesi, in incomprensioni ed equivoci.<br />
Ciò nondimeno, ho sempre consi<strong>de</strong>rato<br />
questo metodo efficace per rispon<strong>de</strong>re all’interesse<br />
pubblico e lo stimolo ad agire.<br />
La creazione di ‘Valcuvia Servizi’ e lo sviluppo<br />
<strong>de</strong>l progetto Enerbio, rappresentano<br />
per CM politiche pubbliche di forte impatto<br />
non solo in termini di servizi ma anche<br />
per i conseguenti effetti: emanazione<br />
di norme, modifica <strong>de</strong>i comportamenti e<br />
<strong>de</strong>lle convenienze <strong>de</strong>i diversi attori, ridistribuzione<br />
<strong>de</strong>lle risorse, ecc.<br />
Presentare il progetto e l’azione di Valcuvia<br />
Servizi servirebbe un’intera intervista,<br />
quindi vorrei concentrarmi sul progetto<br />
Ener-Bio, una problematica importante e<br />
da sviluppare nell’interesse comune regionale<br />
e direi nazionale che nel nostro piccolo<br />
caratterizza ‘la politica energetica’ <strong>de</strong>l<br />
territorio <strong>de</strong>lla Valcuvia.<br />
Il territorio <strong>de</strong>lla Comunità Montana <strong>de</strong>lla<br />
Valcuvia ha una dotazione di due filiere,<br />
quella agro-zootecnica e quella <strong>de</strong>l legno,<br />
che portano con se elementi di potenzialità<br />
economica che, ad oggi, risultano inespressi.<br />
Da questi due elementi, che oggi<br />
operano all’interno di dinamiche fortemente<br />
disarticolate e <strong>de</strong>ficitarie, si ritiene<br />
di dove partire per creare aggregazione di<br />
sistema attorno al settore primario; valorizzare<br />
le risorse <strong>de</strong>l territorio attraverso: una<br />
gestione ordinata, razionale ed economicamente<br />
sostenibile <strong>de</strong>lle ampie superfici a<br />
bosco <strong>de</strong>l territorio <strong>de</strong>lla Valcuvia e una gestione<br />
organica funzionale e migliorativa<br />
<strong>de</strong>lle risorse zootecniche <strong>de</strong>l territorio che,<br />
per dimensioni oggettive, non riescono ad<br />
avere la forza sufficiente per compiere azioni<br />
individuali, e che, attraverso il supporto<br />
organizzativo <strong>de</strong>ll’Ente Comunitario, può<br />
invece trovare spunti di aggregazione tali<br />
da realizzare un progetto di filiera.<br />
Da questo assunto discen<strong>de</strong> il progetto innovativo<br />
‘Valcuvia EnerBio’, candidato<br />
dalla Comunità montana, che preve<strong>de</strong> la<br />
realizzazione di una centrale termoelettrica<br />
alimentata a biogas prodotto da liquami<br />
zootecnici e biomasse vegetali associata a<br />
un impianto per la valorizzazione termoelettrica<br />
mediante gassificazione a pirolisi di<br />
biomasse legnose».<br />
Un’ultima riflessione.<br />
«Viviamo una fase in cui la difficoltà <strong>de</strong>i<br />
problemi da affrontare cresce, a fronte di<br />
risorse sempre più scarse. La complessità<br />
socio economica, la crisi <strong>de</strong>l settore pubblico,<br />
il ridisegno <strong>de</strong>gli assetti istituzionali <strong>de</strong>rivanti<br />
dal processo di <strong>de</strong>centramento e<br />
dall’affermazione <strong>de</strong>l principio di sussidiarietà,<br />
in un ambiente esterno in rapido<br />
mutamento e in forte competizione, stanno<br />
imponendo agli enti locali - a mio parere<br />
- una rapida reinterpretazione <strong>de</strong>l proprio<br />
ruolo istituzionale. Finora si è cercato<br />
di privilegiare gli aspetti gestionali e orga-<br />
nizzativi <strong>de</strong>ll’agire amministrativo. Forse<br />
occorre mettere al centro i processi <strong>de</strong>cisionali.<br />
Le relazioni tra i livelli di governo e<br />
tra settori diversi anche <strong>de</strong>lla stessa amministrazione<br />
sono complicate; per non parlare<br />
di quelle con i rappresentanti <strong>de</strong>gli interessi,<br />
concentrati o diffusi, o con i semplici<br />
cittadini.<br />
Per esperienza ho capito che è meglio aprire<br />
il confronto su un’ipotesi progettuale<br />
piuttosto che su un progetto di massima e<br />
che prima si comincia, meglio è. Gli interlocutori<br />
sono indotti a riflettere sul problema,<br />
sono responsabilizzati, partecipano.<br />
Certo tutti sappiamo che <strong>de</strong>ci<strong>de</strong>re in pochi<br />
è più facile. Si risparmiano tempo e energie<br />
ed è più probabile che si arrivi a una scelta<br />
coerente, priva di ambiguità. Ho però vissuto<br />
anche il caso di conferenze di servizi<br />
che non si chiudono mai perché esistono<br />
conflitti, spesso poco chiari, che non si riescono<br />
a sbrogliare; assemblee pubbliche in<br />
cui si impiegano sere intere per discutere e<br />
non si capisce bene quali conclusioni siano<br />
state effettivamente raggiunte. Per gestire<br />
processi <strong>de</strong>cisionali inclusivi, occorrono<br />
tecniche e metodo. Ritengo che su questo<br />
aspetto valga la pena di investire».<br />
I PROGETTI<br />
Filiera zootecnia: il processo utilizzato nell’ambito <strong>de</strong>lla filiera zootecnica è quello<br />
<strong>de</strong>lla digestione anaerobica per la produzione di biogas e la successiva combustione<br />
con motore endotermico e la conseguente produzione di energia elettrica.<br />
Le matrici prese in consi<strong>de</strong>razione sono i letame/liquame bovino, il letame caprino,<br />
la pollina, le trebbie di birra ed i materiale vegetale proveniente dalla raccolta differenziata.<br />
L’impianto è stato progettato, sulla base <strong>de</strong>lle matrici disponibili, per esprimere<br />
una potenza elettrica di 1 MW. Tipicamente questi impianti sono attivi per circa<br />
8000 ore/anno e quindi la produzione di energia elettrica è stimata in 8.000.000 di<br />
KW.<br />
Filiera <strong>de</strong>l legno: il processo utilizzato nell’ambito <strong>de</strong>lla filiera <strong>de</strong>l legno è quello<br />
<strong>de</strong>lla produzione di gas attraverso un processo di pirolisi e la successiva combustione<br />
con motore endotermico e la conseguente produzione di energia elettrica.<br />
Le matrici prese in consi<strong>de</strong>razione sono il legname vergine proveniente dal taglio<br />
programmato <strong>de</strong>lle superfici a bosco ed il legname proveniente dalle piazzole<br />
pubbliche di raccolta differenziata. Per le me<strong>de</strong>sime consi<strong>de</strong>razione sopra esposte<br />
anche in questo caso la produzione di energia elettrica è stimata in 8.000.000<br />
di kW annui.<br />
Potenza termica: ambedue le filiere producendo energia elettrica attraverso la<br />
combustione endotermica produrranno energia termica stimata in 3 MWh che, in<br />
parte verrà auto consumata dagli impianti ed in parte verrà resa disponibile per il<br />
riscaldamento <strong>de</strong>gli edifici pubblici attraverso la rete di teleriscaldamento per la<br />
quale è stato sviluppato uno specifico progetto oggetto di richiesta di finanziamento<br />
regionale<br />
Contenuto Innovativo: il grado di innovazione contenuto attiene a diversi livelli<br />
sia <strong>de</strong>lla sfera gestionale sia di quella tecnica. Dal punto di vista gestionale l’innovazione<br />
di maggior rilievo è riconducibile al fatto che per la prima volta, nella<br />
storia di questo territorio, azien<strong>de</strong> di estrazione diversa si consorziano nel conferimento<br />
<strong>de</strong>l loro refluo ad una struttura pubblica. Il percorso di un conferimento<br />
ed una struttura consortile è l’unica ipotesi percorribile per consentire la valorizzazione<br />
di un prodotto che altrimenti verrebbe dispersa. Stesso tipo di ragionamento<br />
si può fare per la filiera <strong>de</strong>l legno con una implementazione maggiore relativa<br />
al fatto che con la realizzazione <strong>de</strong>ll’intervento la Comunità montana crea lo<br />
strumento per una gestione <strong>de</strong>l territorio utilizzando leve economiche che, oltre<br />
alla gestione <strong>de</strong>l territorio, consentono anche uno sviluppo <strong>de</strong>lle attività agricole<br />
<strong>de</strong>lla filiera <strong>de</strong>l legno.<br />
Per quanto riguarda invece la sfera tecnica va segnalato che l’impianto consortile<br />
preve<strong>de</strong> in testa la digestione anaerobica per sfruttare al meglio il potenziale<br />
energetico <strong>de</strong>i liquami e <strong>de</strong>lle eventuali altre biomasse aggiunte (produzione di<br />
biogas). Dopo la digestione anaerobica (che consente il recupero di energia rinnovabile,<br />
la stabilizzazione e la <strong>de</strong>odorizzazione <strong>de</strong>i liquami, ma non la riduzione<br />
<strong>de</strong>i nutrienti) la frazione liquida viene gestita ad uso agronomico, secondo i criteri<br />
di buona pratica agricola e massima efficienza nel rilascio <strong>de</strong>i nutrienti.<br />
Altro elemento attinente alla sfera tecnica è l’ipotesi di inserire nel processo di valorizzazione<br />
<strong>de</strong>l bio-gas una Fuel Cel, che risulta essere un componente estremamente<br />
innovativo e che, laddove ricorressero le condizioni economiche, potrebbe<br />
sperimentalmente essere inserita nel impianto, anche al fine di consentire una serie<br />
di verifiche e di sperimentazioni utili per una potenziale successiva diffusione.<br />
il Corriere <strong>de</strong> iure publico – ottobre <strong>2008</strong> 27<br />
inchiesta
<strong>de</strong> iure publico 10 corr.qxd 16-10-<strong>2008</strong> 16:39 Pagina 28<br />
sotto la lente<br />
28<br />
FIGURA CHIAVE nel<br />
Coordinare professioni<br />
e animare progetti:<br />
l’architetto oggi<br />
si distingue nella<br />
capacità di far<br />
comunicare ruoli<br />
e funzioni. Ce ne parla<br />
Marco Bosi, presi<strong>de</strong>nte<br />
<strong>de</strong>ll’Ordine <strong>de</strong>gli<br />
Architetti di Pavia.<br />
Daniela Castelli<br />
il Corriere <strong>de</strong> iure publico – ottobre <strong>2008</strong><br />
«<br />
La costruzione ha una vita propria,<br />
che non appartiene all’architetto.<br />
Chi costruisce non sa, in realtà, cosa<br />
abita e abiterà la sua costruzione». Parole<br />
di Ugo Rosa, architetto e critico<br />
contro corrente, che così si è espresso in<br />
merito all’architettura, durante un convegno<br />
dal titolo Italy Now? Country Positions<br />
in Architecture (L’Italia oggi? Le posizioni<br />
<strong>de</strong>l Paese nei confronti <strong>de</strong>ll’Architettura),<br />
svoltosi a New York. Opinioni e<br />
posizioni anche non condivisibili, ma<br />
che è bene conoscere per capire quali siano<br />
le difficoltà di affermazione di una<br />
disciplina come l’architettura. Rosa, infatti,<br />
contrappone due modi di indicare<br />
l’architettura, che solitamente sono utilizzati<br />
come sinonimi: Ars construendi vs<br />
ars aedificandi.<br />
Dettagli o forse veri e propri potenziali<br />
dilemmi.<br />
Nel nostro paese - sempre a <strong>de</strong>tta di Rosa<br />
-, si resta profondamente affezionati<br />
all'architettura pur perseguendo da <strong>de</strong>cenni,<br />
con raffinata ferocia, il suo totale<br />
annientamento. E ancora: circa quattro<br />
anni fa, una petizione firmata da 35 illu-<br />
Marco Bosi, presi<strong>de</strong>nte <strong>de</strong>ll’Ordine <strong>de</strong>gli Architetti di Pavia.<br />
stri professori in difesa <strong>de</strong>ll’Architettura<br />
italiana suscitò molte polemiche e in una<br />
lettera scritta da Ettore Sottssas all’amico<br />
Paolo Portoghesi (e poi spedita per conoscenza<br />
a Paolo Mieli, direttore <strong>de</strong> il<br />
Corriere <strong>de</strong>lla Sera) è espressa tutta la<br />
difficoltà che questa professione incontra<br />
nel nostro paese.<br />
Ecco uno stralcio <strong>de</strong>lla lettera di Sottssas<br />
‘ In questo paese tutto<br />
è più difficile<br />
che da altre parti ’<br />
a Portoghesi: «Penso che la situazione<br />
<strong>de</strong>ll’architettura italiana riguardi gli architetti,<br />
ma soprattutto riguardi la miserabile<br />
qualità intellettuale <strong>de</strong>i politici e<br />
quindi <strong>de</strong>lla politica italiana. Forse dobbiamo<br />
convincerci che siamo una nazione<br />
ai bordi <strong>de</strong>ll’impero e che certamente<br />
non abbiamo in questo momento, come<br />
nazione, la possibilità di partecipare allo<br />
strano, barbarico, progetto <strong>de</strong>lla contemporaneità.<br />
Personalmente non ho grandi<br />
speranze; sono solo e riesco a muovere,<br />
quando riesco, microscopiche pedine.<br />
Tanto per fare qualcosa. Va tutto bene».<br />
Perché tanti problemi? E infine, cos’è<br />
l’architettura? Con il presi<strong>de</strong>nte <strong>de</strong>ll’Ordine<br />
<strong>de</strong>gli Architetti di Pavia, Marco Bosi,<br />
parliamo di questo meraviglioso lavoro<br />
e <strong>de</strong>lle sue effettive difficoltà.<br />
Architetto Bosi, è davvero così difficile<br />
la situazione <strong>de</strong>ll’Architettura<br />
italiana rispetto al resto <strong>de</strong>l mondo?<br />
«In questo paese tutto è più difficile che<br />
da altre parti; la burocrazia regna sovrana,<br />
i tempi si allungano ed i costi aumentano;<br />
nei lavori pubblici dal progetto<br />
alla realizzazione passano tranquillamente<br />
dieci anni, svilendo la contestualizzazione<br />
<strong>de</strong>ll’opera architettonica realizzata<br />
che nasce già vecchia; la pubblica<br />
committenza non premia le capacità<br />
professionali, e così i grandi architetti<br />
italiani lavorano all’estero e non in Italia,<br />
se non per opere marginali; la scuola non<br />
è in grado di preparare in modo a<strong>de</strong>guato<br />
alla professione; nessuno si preoccupa<br />
di incentivare l’aggiornamento professionale<br />
quale pratica costante ed indispensabile<br />
per il mantenimento <strong>de</strong>lla ef
<strong>de</strong> iure publico 10 corr.qxd 16-10-<strong>2008</strong> 16:39 Pagina 29<br />
Governo <strong>de</strong>l Territorio<br />
ficienza professionale; la ‘concorrenza<br />
sleale’ è consentita e/o tollerata in questo<br />
Paese ove tutti possono fare di tutto; ci si<br />
occupa di concorrenza professionale senza<br />
occuparsi di qualità <strong>de</strong>lla prestazione<br />
professionale pensando che la cosid<strong>de</strong>tta<br />
liberalizzazione avrebbe di colpo elevato<br />
la qualità <strong>de</strong>l lavoro.<br />
Il legislatore <strong>de</strong>ve compren<strong>de</strong>re che la sostenibilità<br />
<strong>de</strong>l progetto è data dalla qualità<br />
<strong>de</strong>l lavoro, che <strong>de</strong>ve avere un giusto riconoscimento<br />
economico, e che pertanto<br />
la concorrenza si <strong>de</strong>ve basare esclusivamente<br />
sulla qualità <strong>de</strong>lle prestazioni professionali<br />
rese e non sul prezzo».<br />
Cosa le piace di questa professione ?<br />
«Questa professione si occupa di architettura,<br />
di governo <strong>de</strong>l territorio, <strong>de</strong>l paesaggio,<br />
e <strong>de</strong>lla conservazione <strong>de</strong>ll’ambiente e<br />
<strong>de</strong>i beni storico-architettonici. Pertanto è<br />
portatrice di un insieme di valori culturali,<br />
etici ed estetici essenziali per la vita<br />
<strong>de</strong>ll’uomo e per l’i<strong>de</strong>ntità storica <strong>de</strong>l nostro<br />
Paese; essa richie<strong>de</strong> di affrontare problematiche<br />
complesse, di confrontarsi<br />
con altre figure professionali e istituzionali,<br />
raccogliendo la lezione <strong>de</strong>l passato,<br />
interpretando il presente e con la speranza<br />
nel cuore per il futuro.<br />
Questa complessità ne fa una professione<br />
tra le più belle e tra le più interessanti.<br />
Occorre quindi<br />
gran<strong>de</strong> preparazione<br />
e gran<strong>de</strong> amore<br />
per questo lavoro.<br />
Ci vogliono volontà<br />
e sacrificio per<br />
un costante aggiornamento,<br />
capacità<br />
di dialogo, di critica<br />
e di autocritica,<br />
il tutto per ren<strong>de</strong>re al meglio questo servizio<br />
professionale di interesse pubblico che<br />
costituisce un gran<strong>de</strong> patrimonio per il<br />
nostro Paese».<br />
L’Ordine di Pavia da quanti iscritti è<br />
composto?<br />
«Il nostro Ordine è composto da circa<br />
800 iscritti, divisi in circa 500 uomini e<br />
300 donne; è un Ordine di media gran<strong>de</strong>zza,<br />
certamente rapportato alle dimensioni<br />
<strong>de</strong>lla Provincia di Pavia e all’economia<br />
che questa provincia riesce a sviluppare,<br />
anche se non è trascurabile la vici-<br />
nanza con la città di Milano e il suo interland.<br />
È un Ordine che vive in una realtà<br />
che, nella situazione complessiva <strong>de</strong>lla<br />
Regione Lombardia, può <strong>de</strong>finirsi dal<br />
punto di vista produttivo<br />
e <strong>de</strong>gli investimenti, piuttosto<br />
povera.<br />
In questi anni il nostro<br />
organismo ha sviluppato<br />
una politica mirata alla<br />
formazione e all’aggiornamento<br />
professionale<br />
con particolare riferimento<br />
ai giovani neo laureati,<br />
realizzando corsi annuali<br />
che in gran parte vengono<br />
gestititi da nostri stessi<br />
iscritti, e quindi senza il<br />
ricorso a competenze specifiche<br />
provenienti dall’esterno.<br />
I giovani sono i<br />
più disorientati, in quanto<br />
impreparati, nell’affrontare<br />
la professione.<br />
Non è certamente colpa<br />
loro, ma semplicemente<br />
<strong>de</strong>lla scuola che non li<br />
prepara a<strong>de</strong>guatamente<br />
per affrontare la professione.<br />
Così i nostri corsi rivolti ai giovani fa<br />
conoscere loro le norme di <strong>de</strong>ontologia<br />
professionale, le tariffe, la qualità che <strong>de</strong>ve<br />
avere il<br />
progetto architettonico,<br />
le problematiche<br />
<strong>de</strong>l governo<br />
<strong>de</strong>l territorio,<br />
<strong>de</strong>lla<br />
salvaguardia<br />
e <strong>de</strong>lla<br />
valorizzazione <strong>de</strong>l paesaggio, <strong>de</strong>ll’ambiente,<br />
<strong>de</strong>i lavori pubblici, <strong>de</strong>lla sicurezza nei<br />
cantieri, ecc.».<br />
‘ L’architettura è portatrice<br />
di un insieme di valori culturali,<br />
etici ed estetici essenziali per<br />
la vita <strong>de</strong>ll’uomo e per l’i<strong>de</strong>ntità<br />
storica di un Paese ’<br />
La formazione, dunque, è un punto<br />
fondamentale di aiuto al professionista.<br />
Come vi districate, invece, con<br />
le leggi e la loro interpretazione?<br />
«Anche in questo caso organizziamo corsi,<br />
però avvalendoci di particolari consulenze<br />
esterne all’Ordine. Questo perché si<br />
ren<strong>de</strong> necessario ricorrere a competenze<br />
professionali specifiche, autonome ma<br />
complementari e sostanziali alla nostra at-<br />
tività professionale, come può essere la<br />
Fondazione ‘<strong>de</strong> iure publico’ con cui recentemente<br />
grazie ad una serie di lezioni<br />
abbiamo approfondito il tema <strong>de</strong>ll’appli-<br />
Pavia: Castello Visconteo<br />
cazione <strong>de</strong>lla Legge Regionale n. 12/2005<br />
- Legge per il governo <strong>de</strong>l territorio - con<br />
particolare attenzione alla normativa riferita<br />
alla gestione <strong>de</strong>gli interventi sul territorio.<br />
Il corso ha avuto un notevole successo,<br />
vi hanno partecipato molti professionisti<br />
e il tanto interesse riscosso ci ha<br />
costretto a programmare nuovamente gli<br />
incontri per il prossimo autunno».<br />
Ingegneri, Architetti e Geometri:<br />
professioni a confronto. Lei cosa ne<br />
pensa?<br />
«L’ingegnere, in generale, ha una formazione<br />
specialistica e pertanto il suo campo<br />
di azione è ristretto allo specifico settore<br />
di cui si occupa, quali ad esempio le strutture,<br />
gli impianti meccanici ed elettrici. Il<br />
geometra, per sua formazione, è una figura<br />
professionale anche di supporto all’attività<br />
<strong>de</strong>ll’architetto e <strong>de</strong>ll’ingegnere, molto<br />
radica in Italia perché sono moltissimi e<br />
molto diffusi sul territorio. L’architetto, in<br />
generale, ha una formazione che porta ad<br />
avere compiti di i<strong>de</strong>azione e di coordinamento,<br />
quindi ad avere una visione complessiva<br />
<strong>de</strong>l progetto in relazione alla scala<br />
il Corriere <strong>de</strong> iure publico – ottobre <strong>2008</strong> 29<br />
ssoottttoo llaa lleenntte
<strong>de</strong> iure publico 10 corr.qxd 16-10-<strong>2008</strong> 16:39 Pagina 30<br />
sotto la lente<br />
30<br />
<strong>de</strong>lle problematiche da affrontare. Ha capacità<br />
di dialogo con il committente al fine<br />
di meglio interpretare e soddisfare le<br />
sue esigenze, e conoscenze tecniche che,<br />
seppur non altamente specialistiche, gli<br />
permettono di dialogare con le altre figure<br />
professionali che vanno indirizzate per<br />
garantire la perfetta esecuzione <strong>de</strong>l prodotto<br />
architettonico».<br />
Per quanto riguarda le polemiche relative<br />
alle competenze professionali<br />
che da circa 50 anni scatenano gli<br />
umori <strong>de</strong>i professionisti, lei cosa<br />
pensa?<br />
«Penso che sia ormai giunto a maturazione<br />
il momento perché il legislatore <strong>de</strong>finisca<br />
in maniera chiara, e pertanto inequivocabile,<br />
le competenze professionali da<br />
riservare e/o da assegnate agli Architetti,<br />
agli Ingegneri ed ai Geometri, soggetti<br />
che si trovano ad operare in parte in alcuni<br />
settori professionali comuni, dove lo<br />
sconfinamento di competenze è all’ordine<br />
<strong>de</strong>l giorno per cronica insufficienza di<br />
specifica legislazione al riguardo.<br />
Ognuna di queste professioni è la conseguenza<br />
di un percorso formativo specifico<br />
e di un successivo esame che abilita all’esercizio<br />
<strong>de</strong>lla professione, per cui in<br />
il Corriere <strong>de</strong> iure publico – ottobre <strong>2008</strong><br />
modo organico andrebbero <strong>de</strong>finite precise<br />
competenze professionali».<br />
La progettazione urbanistica di nuova<br />
generazione come è stata accolta<br />
dall’architetto?<br />
«Anche nel campo <strong>de</strong>l governo <strong>de</strong>l territorio<br />
la figura <strong>de</strong>ll’Architetto risulta fondamentale<br />
sia per il suo ruolo di conoscenza,<br />
i<strong>de</strong>azione e coordinamento che di<br />
dialogo con gli attori <strong>de</strong>l piano urbanistico<br />
ai fini <strong>de</strong>l pieno e reale compimento<br />
<strong>de</strong>l processo di partecipazione che <strong>de</strong>ve<br />
accompagnare la programmazione urbanistica.<br />
Gran<strong>de</strong> capacità di portare a sintesi<br />
le indicazioni che arrivano dalla committente<br />
amministrazione pubblica, da<br />
competenze professionali specifiche che<br />
si occupano <strong>de</strong>lla Valutazione Ambientale<br />
Strategica, <strong>de</strong>lle problematiche geologiche,<br />
idrogeologiche e sismiche <strong>de</strong>l terri-<br />
‘ L’architetto ha una formazione<br />
che porta ad avere compiti di<br />
i<strong>de</strong>azione e di coordinamento,<br />
quindi ad avere una visione<br />
complessiva <strong>de</strong>l progetto ’<br />
torio, <strong>de</strong>llo sviluppo produttivo e <strong>de</strong>lle<br />
tematiche sociali, per fornire quelle a<strong>de</strong>guate<br />
indicazione sull’uso <strong>de</strong>l territorio<br />
che tanto potranno inci<strong>de</strong>re per garantire<br />
un opportuno sviluppo sostenibile».<br />
La L.R. n.12/2005 è una buona legge?<br />
«Personalmente ritengo la legge regionale<br />
per il Governo <strong>de</strong>l Territorio una buona<br />
legge, che certamente potrà essere migliorata<br />
con la sua applicazione.<br />
È una legge che emana importanti principi,<br />
che vanno diffusi e rispettati, a cominciare<br />
dalla pubblicità e trasparenza<br />
nella formazione <strong>de</strong>gli atti che costituiscono<br />
il PGT, alla partecipazione <strong>de</strong>i cittadini<br />
e alla possibilità di integrazione da<br />
parte <strong>de</strong>i privati nel processo di pianificazione.<br />
Tutte cose che non si trovavano nei<br />
P.R.G.. Inoltre, la L.R. 12/2005 introduce<br />
due aspetti fondamentali a cui<br />
risulta indispensabile fare riferimento:<br />
la qualità <strong>de</strong>lla vita e <strong>de</strong>ll’ambiente,<br />
in cui la comunità locale<br />
è immersa e condizionata,<br />
caratterizzata sia da elementi<br />
prettamente antropici che dal livello<br />
qualitativo <strong>de</strong>lle componenti<br />
ambientali; l’i<strong>de</strong>ntità <strong>de</strong>l terri-<br />
L’architettura è il segno <strong>de</strong>ll’in<strong>de</strong>ntità di un paese. Nella foto: Ponte Vecchio a Pavia.
<strong>de</strong> iure publico 10 corr.qxd 16-10-<strong>2008</strong> 16:39 Pagina 31<br />
torio comunale, ovvero il mantenimento<br />
e la valorizzazione di tutti gli aspetti<br />
storico-culturali, ma anche paesaggistico-ambientali,<br />
che consentono di conservare<br />
la riconoscibilità e le radici <strong>de</strong>l<br />
territorio di cui ci si sta occupando.<br />
Penso che purtroppo, per ragioni di carattere<br />
culturale, questo processo di governo<br />
<strong>de</strong>l territorio non avrà tempi brevi,<br />
per cui i vantaggi e le opportunità<br />
contenuti all’interno di questa legge<br />
non sono e non saranno prontamente<br />
assorbiti sia dai tecnici professionisti sia<br />
dagli amministratori <strong>de</strong>gli enti pubblici.<br />
Riscontro in continuazione in molti<br />
amministratori l’atteggiamento di consi<strong>de</strong>rare<br />
il P.G.T. un mero obbligo di<br />
legge, da soddisfare al minor costo possibile<br />
e non una opportunità da sfrutta-<br />
‘ È una legge che emana<br />
importanti principi, che<br />
vanno diffusi e rispettati,<br />
a cominciare dalla<br />
pubblicità e trasparenza ’<br />
re per lo sviluppo <strong>de</strong>l loro territorio:<br />
questo atteggiamento a volte è purtroppo<br />
assecondato da professionisti, o meglio<br />
da mestieranti, più interessati a magri<br />
onorari che a produrre un lavoro di<br />
qualità.<br />
Per questo motivo come Ordine abbiano<br />
iniziato una serie di approfondimenti<br />
sui temi <strong>de</strong>l governo <strong>de</strong>l territorio, approfondimenti<br />
che sono <strong>de</strong>stinati a continuare<br />
anche nei prossimi mesi, perché<br />
la sensibilizzazione <strong>de</strong>gli architetti pianificatori<br />
costituisce un importante veicolo<br />
per la sensibilizzazione sul tema da<br />
parte <strong>de</strong>i pubblici amministratori».<br />
Come proce<strong>de</strong> il lavoro sul PGT nel<br />
suo territorio?<br />
«Sul territorio sono state avviate numerosissime<br />
iniziative di formazione <strong>de</strong>i<br />
PGT comunali, anche se molto poche<br />
sono arrivate a compimento, e più simili<br />
ai PRG. che ai PGT.<br />
Le difficoltà maggiori sembrerebbero<br />
<strong>de</strong>rivare dalle tematiche ambientali, che<br />
costituiscono certamente un aspetto innovativo<br />
per gli architetti pianificatori, e<br />
il loro rapporto con le tematiche urbanistiche<br />
per cui invece in questi anni sono<br />
state maturate sul campo significative<br />
ed importanti esperienze. Nei prossimi<br />
mesi si potrà fare un primo bilancio<br />
<strong>de</strong>i PGT giunti a compimento».<br />
Questione di<br />
pratica<br />
Il collegio più numeroso in Lombardia è quello<br />
di Milano. Con il presi<strong>de</strong>nte Enzo Balbi, che<br />
ogni giorno gestisce circa 3mila associati,<br />
approfondiamo il tema <strong>de</strong>lla professionalità<br />
anche in una città così gran<strong>de</strong>.<br />
Daniela Castelli<br />
Circa cento sono i collegi che rappresentano<br />
la categoria <strong>de</strong>i geometri<br />
in Italia e tra questi uno<br />
<strong>de</strong>i maggiori si trova proprio in Lombardia.<br />
Si tratta <strong>de</strong>l Collegio di Milano.<br />
Rilievi topografici, nuove costruzioni,<br />
ristrutturazioni sono solo alcune <strong>de</strong>lle<br />
infinite competenze <strong>de</strong>l geometra, che<br />
esercita ‘un’attività che ha per oggetto la<br />
prestazione d’opera intellettuale - si legge<br />
sul Codice di <strong>de</strong>ontologia professionale<br />
-, la quale è disciplinata dal Codice<br />
Civile e dal Regio Decreto 11 febbraio<br />
1929 n.274. Per praticare la professione<br />
è necessario essere iscritto all’albo istituito<br />
presso ogni Collegio provinciale o<br />
circondariale’. Insomma, il geometra ‘è<br />
tenuto ad espletare il proprio incarico<br />
con la massima diligenza e con l’impiego<br />
rigoroso di conoscenze scientifiche<br />
appropriate per la preordinazione di elaborati<br />
e dati a<strong>de</strong>guati a conseguire il risultato<br />
oggetto <strong>de</strong>ll’incarico’.<br />
Condotta professionale e valori sociali<br />
da rispettare nell’osservanza di doveri<br />
quali la probità, la dignità e il <strong>de</strong>coro;<br />
un mestiere da attuare secondo ‘scienza’,<br />
ovvero preparazione, competenza e ca-<br />
il Corriere <strong>de</strong> iure publico – ottobre <strong>2008</strong> 31<br />
ssoottttoo llaa lleenntte
<strong>de</strong> iure publico 10 corr.qxd 16-10-<strong>2008</strong> 16:39 Pagina 32<br />
sotto la lente<br />
32<br />
pacità; ‘coscienza’, cioè onestà, imparzialità<br />
e disinteresse; e ‘diligenza’ ovvero attraverso<br />
un comportamento basata sui<br />
principi <strong>de</strong>lla lealtà, <strong>de</strong>lla correttezza,<br />
<strong>de</strong>lla trasparenza e <strong>de</strong>lla tutela <strong>de</strong>i legittimi<br />
interessi <strong>de</strong>i committenti. Le regole<br />
di <strong>de</strong>ontologia professionale costituiscono<br />
dunque un va<strong>de</strong> mecum specifico e<br />
di attuazione <strong>de</strong>i regolamenti di categoria<br />
e <strong>de</strong>lle leggi che disciplinano l’attività<br />
<strong>de</strong>l geometra iscritto all’albo, individuando<br />
abusi e mancanze conseguenti al<br />
non corretto esercizio <strong>de</strong>lla professione.<br />
Inoltre, l’osservanza <strong>de</strong>lle regole <strong>de</strong>ontologiche<br />
non esime il geometra dal rispetto<br />
<strong>de</strong>i principi di etica professionale non<br />
espressamente codificati.<br />
In breve tempo, le capacità professionali<br />
e il coraggio d’investire in tecnologie<br />
all'avanguardia, portano il professionista<br />
ad essere incaricato nel seguire più cose<br />
contemporaneamente, dal rilievo <strong>de</strong>l<br />
territorio fino alle grandi opere: sempre<br />
puntando su qualità e precisione, e consapevole<br />
e orgoglioso <strong>de</strong>l proprio lavoro.<br />
Poco appariscente, ma di fondamentale<br />
importanza, la rilevazione topografica è<br />
la base per ogni intervento di modifica,<br />
dalla piccola baita alle più grandi<br />
opere d’ingegneria. Inoltre pratiche<br />
patrimoniali, attività catastali,<br />
coordinamento <strong>de</strong>lla sicurezza<br />
in fase di progettazione e realizzazione,<br />
o service cad.<br />
Mansioni che ogni giorno permettono<br />
al professionista di raggiungere<br />
gradi di responsabilità<br />
sempre più elevati, anche e soprattutto, a<br />
<strong>de</strong>tta di chi questo lavoro lo fa ormai da<br />
anni. Enzo Balbi è presi<strong>de</strong>nte <strong>de</strong>l Collegio<br />
<strong>de</strong>i Geometri di Milano dal 2006. Per<br />
lo stesso collegio è stato segretario per due<br />
anni e consigliere per otto.<br />
Presi<strong>de</strong>nte Balbi, ci parli di Milano e<br />
<strong>de</strong>lla professione <strong>de</strong>l geometra in<br />
questa gran<strong>de</strong> città.<br />
«La professione <strong>de</strong>l geometra negli ultimi<br />
anni si è evoluta, trasformata anche<br />
in seguito al cambiamento <strong>de</strong>lle normative,<br />
a tal punto da diventare sempre più<br />
specialistica, pur non per<strong>de</strong>ndo la propria<br />
polivalenza.<br />
Però abbiamo organizzato corsi sulla<br />
certificazione energetica, continuiamo a<br />
fare quelli sulla sicurezza dalla 494 alla<br />
818, corsi di urbanistica, di catasto e<br />
cerchiamo di specializzare i nostri iscritti<br />
e la nostra professione, affinché sia<br />
sempre più aggiornata e con un sempre<br />
maggior numero di competenze in più,<br />
proprio secondo le esigenze <strong>de</strong>l mercato».<br />
il Corriere <strong>de</strong> iure publico – ottobre <strong>2008</strong><br />
Quanti sono i geometri <strong>de</strong>l vostro<br />
collegio, forse il più gran<strong>de</strong> <strong>de</strong>lla<br />
Lombardia?<br />
«Eravamo uno tra i più numerosi. Oggi,<br />
siamo sempre molti, ovvero 2.850, ma<br />
purtroppo abbiamo perso insieme al primato,<br />
più di mille iscritti, quando si è<br />
staccata Monza. Eravamo il secondo collegio<br />
d’Italia. Siamo comunque tanti e il<br />
nostro lavoro è molto riconosciuto come<br />
competenze e come tutto il resto».<br />
È la prima volta che ci possiamo<br />
confrontare con il presi<strong>de</strong>nte di un<br />
Collegio di una città così gran<strong>de</strong>.<br />
Quali sono i principali problemi di<br />
Milano?<br />
«Milano città, non ha grossi problemi. È<br />
piuttosto la provincia che ne ha e per<br />
quanto ci riguarda sono relativi alle competenze<br />
sulla progettazione. Anche grazie<br />
al Consiglio nazionale che sta preparando<br />
una linea professionale a<strong>de</strong>guata,<br />
cerchiamo di ovviare al problema <strong>de</strong>lla<br />
diatriba che ormai ci ve<strong>de</strong> coinvolti da<br />
molti anni, e nello stesso tempo proseguiamo<br />
nell’aggiornamento costante con<br />
i corsi riconosciuti dall’università».<br />
‘ La professione <strong>de</strong>l geometra<br />
negli ultimi anni si è evoluta,<br />
trasformata anche in seguito al<br />
cambiamento <strong>de</strong>lle normative ’<br />
Lei cosa ne pensa di questa ‘querelle’<br />
relativa alla formazione universitaria?<br />
«Bella domanda. Io mi occupo di progettazione<br />
e ci sono molti studi professionali<br />
di ingegneria e di architettura,<br />
che si rivolgono a me, come anche molti<br />
altri colleghi, per la consulenza sulla<br />
progettazione, sull’urbanistica e nel campo<br />
<strong>de</strong>lle costruzioni. Quindi, se fior fiore<br />
di professionisti vengono da noi, vuol<br />
dire che siamo competenti. E questo è<br />
un primo dato di fatto. Perciò, non vedo<br />
perché ci vengano limitate le competenze.<br />
Non possiamo fare il cemento armato<br />
e su questo sono d’accordo, ci sono gli<br />
ingegneri specializzati proprio in questo,<br />
però le soluzioni architettoniche saremmo<br />
in grado anche noi di progettarle».<br />
Dopo l’università sia l’ingegnere che<br />
l’architetto lamentano la limitata<br />
esperienza ‘sul campo’. Il geometra<br />
ha un approccio diverso con il lavoro?<br />
«La nostra attività è rivolta alla pratica,<br />
più che alla teoria. Ma questo vale anche<br />
per ingegneri e architetti. Forse noi abbiamo<br />
un senso pratico più snello e spiccato<br />
nello sbrigare le cose, perché anche<br />
i nostri studi si svolgono ‘sul campo’ ed<br />
è per questo che ci vengono chieste le<br />
consulenze».<br />
Parliamo di pianificazione urbanistica.<br />
«È un discorso un po’ più difficile da affrontare.<br />
Non siamo in grado di fare Piani<br />
Regolatori, come categoria, però per<br />
quanto riguarda Piani Attuativi, Piani di<br />
Recupero o Piani Integrati di Intervento<br />
credo che anche noi possiamo dire la nostra<br />
e avere voce in capitolo».<br />
L.R. n.12 <strong>de</strong>l 2005: con la sua introduzione<br />
cambia la filosofia <strong>de</strong>ll’Urbanistica<br />
e <strong>de</strong>lla sua progettazione.<br />
Cosa ne pensa?<br />
«L’Urbanistica sta già cambiando da<br />
tempo e si modificherà sempre di più.<br />
Per quanto ci riguarda cercheremo di organizzare<br />
<strong>de</strong>i corsi per i nostri iscritti in<br />
modo tale da essere pronti per ogni evenienza».<br />
Cosa cambierà nei prossimi anni<br />
per la professione <strong>de</strong>l geometra, in<br />
seguito all’introduzione di questa<br />
legge?<br />
«Direi nulla. Questa legge non va né a<br />
beneficio né a scapito <strong>de</strong>lla nostra professione.<br />
Siamo pratici e ci arrendiamo».<br />
Che differenza c’è tra un geometra<br />
e un perito edile?<br />
«Direi nessuna, anche se noi siamo più<br />
‘pratici’ e loro forse più ‘cantieristici’.<br />
Noi siamo anche da studio. Sulle competenze<br />
non c’è differenza e cerchiamo<br />
di combattere insieme la nostra relativa<br />
battaglia».<br />
Per cosa si distingue il Collegio di<br />
Milano?<br />
«Difetti ne ha pochi, ma invece pregi ne<br />
ha tanti. Siamo un Collegio molto attivo<br />
e questo contribuisce alla nostra crescita.<br />
Ci stiamo mettendo in azione su diversi<br />
fronti e siamo sempre sulla cresta <strong>de</strong>ll’onda,<br />
su questo non c’è dubbio. Abbiamo<br />
un buon riconoscimento a livello di<br />
enti e a livello di iscritti. I nostri difetti<br />
sono quelli di ogni struttura».<br />
Sul prossimo numero<br />
Cosa dice la legge sulla professione<br />
<strong>de</strong>l geometra
<strong>de</strong> iure publico 10 corr.qxd 16-10-<strong>2008</strong> 16:39 Pagina 33<br />
La qualità<br />
<strong>de</strong>l prodotto sanitario<br />
In questi ultimi 50 anni abbiamo assistito ad un profondo cambiamento<br />
nel rapporto medico-paziente. Vale la pena di capire meglio<br />
il perché e soprattutto compren<strong>de</strong>re cosa è cambiato.<br />
La prestazione sanitaria oggi viene<br />
intesa come un ‘prodotto’ risultato<br />
di un processo produttivo sottoposto<br />
ai criteri di gestione e controllo propri<br />
<strong>de</strong>lle azien<strong>de</strong> industriali, al fine di un<br />
miglioramento <strong>de</strong>ll’efficacia <strong>de</strong>l servizio<br />
offerto, <strong>de</strong>lla sua qualità e <strong>de</strong>l contenimento<br />
<strong>de</strong>i costi di gestione.<br />
La legislazione in materia ha seguito questo<br />
profondo mutamento affiancando ai<br />
requisiti per lo svolgimento <strong>de</strong>lle attività<br />
sanitarie da parte di persone fisiche (possesso<br />
<strong>de</strong>gli specifici titoli di legge: laurea,<br />
diplomi, abilitazione professionale) le caratteristiche<br />
strutturali e organizzative.<br />
Tali aspetti <strong>de</strong>vono ssere soddisfatti dalle<br />
strutture sanitarie, dove operano medici<br />
e paramendici (quindi ospedali, poliambulatori,<br />
centri medici pubblici e privati),<br />
per poter ottenere le regolari autorizzazioni<br />
sanitarie.<br />
*Professor Gualtiero Man<strong>de</strong>lli, docente<br />
di Ortodonzia <strong>de</strong>ll’Età Evolutiva<br />
presso l’Università <strong>de</strong>gli Studi di Parma<br />
Parametri di qualità<br />
Parlare di prodotto sanitario offerto a un<br />
paziente-cliente ha portato anche a un’evoluzione<br />
<strong>de</strong>i parametri che la prestazione<br />
sanitaria <strong>de</strong>ve soddisfare: primo fra<br />
tutti la qualità .<br />
La prima <strong>de</strong>finizione di qualità in sanità<br />
appare nella letteratura medica nel 1933<br />
ad opera di Lee e Jones, il quale spiega la<br />
qualità <strong>de</strong>ll’assistenza come l’applicazione<br />
di tutti i servizi <strong>de</strong>lla mo<strong>de</strong>rna medicina<br />
scientifica necessari ai bisogni <strong>de</strong>lla<br />
popolazione. Negli anni ’60 Avedis Donabedian,<br />
consi<strong>de</strong>rato il principale teorico<br />
<strong>de</strong>lla qualità nel mondo sanitario, sostiene<br />
che la qualità è una proprietà <strong>de</strong>ll’assistenza<br />
sanitaria che interessa fondamentalmente<br />
due ambiti: quello tecnico,<br />
che consiste nell’utilizzazione <strong>de</strong>lla<br />
scienza medica e <strong>de</strong>lla tecnologia in modo<br />
da massimizzare i benifici per la salute<br />
senza aumentarne i rischi; quello interpersonale,<br />
inteso come gradi di conformità<br />
valori, norme ed aspettative <strong>de</strong>i<br />
singoli pazienti e <strong>de</strong>i professionisti coinvolti<br />
nell’attività in oggetto.<br />
‘ Nella sanità non esiste<br />
una <strong>de</strong>finizione standard<br />
<strong>de</strong>lla qualità ’<br />
Per <strong>de</strong>finizione<br />
Nell’accezione più recente <strong>de</strong>ll’Istituto<br />
di Medicina Statunitense la qualità consisterebbe<br />
nel grado con il quale il prodotto<br />
sanitario aumenta la probabilità<br />
<strong>de</strong>l risultato di salute atteso ed è coerente<br />
con le conoscenze mediche correnti.<br />
In particolare nella sanità non esiste una<br />
<strong>de</strong>finizione standard <strong>de</strong>lla qualità anche<br />
e soprattutto perché non esiste un livello<br />
standard di soddisfazione <strong>de</strong>l cliente<br />
(nello specifico <strong>de</strong>l paziente).<br />
Gualtiero Man<strong>de</strong>lli*<br />
Philip Crosby, uno <strong>de</strong>i guru <strong>de</strong>lla total<br />
quality <strong>de</strong>finisce la qualità in ambito sanitario<br />
semplicemente come ‘conformità<br />
alle specifiche’, facendo chiaramente inten<strong>de</strong>re<br />
che la qualità per essere <strong>de</strong>finita<br />
<strong>de</strong>ve essere misurata.<br />
È stato infatti necessario nel tempo creare<br />
una specifica cultura in grado di individuare<br />
ed utilizzare strumenti e metodi<br />
a<strong>de</strong>guati per valutare e misurare le performance<br />
sia individuali che <strong>de</strong>lle organizzazioni<br />
e promuovere cambiamenti<br />
significativi.<br />
VALUTAZIONI DI QUALITÀ<br />
Consi<strong>de</strong>rare la qualità <strong>de</strong>lla prestazione-prodotto<br />
sanitario implica una<br />
valutazione in tre dimensioni, ossia:<br />
■ manageriale-gestionale: ha come<br />
scopo l’efficienza relativamente<br />
a<br />
– ruoli e funzioni<br />
– coordinamento attività<br />
– utilizzo <strong>de</strong>i mezzi<br />
■ tecnico-professionale: ha come<br />
scopo l’efficacia relativamente a<br />
– competenze<br />
– scelte appropriate<br />
■ percepita-relazionale: ha come<br />
scopo la soddisfazione <strong>de</strong>l paziente<br />
in merito a<br />
– esigenze-aspettative<br />
– rapporti interpersonali<br />
– informazioni-risposta<br />
In particolare il punto di vista <strong>de</strong>l<br />
cliente-paziente si può distinguere in:<br />
■ qualità attesa<br />
– rispetto ad un i<strong>de</strong>ale<br />
– rispetto ad una situazione reale<br />
– rispetto a ciò che si ritiene di<br />
aver bisogno<br />
■ qualità percepita<br />
– grado di soddisfazione<br />
il Corriere <strong>de</strong> iure publico – ottobre <strong>2008</strong> 33<br />
ssoottttoo llaa lleenntte
<strong>de</strong> iure publico 10 corr.qxd 16-10-<strong>2008</strong> 16:39 Pagina 34<br />
sotto la lente<br />
34<br />
Manager <strong>de</strong>lla salute<br />
Trasferire i principi e le metodologie<br />
<strong>de</strong>l totalt quality management<br />
nell’ambito <strong>de</strong>ll’assistenza<br />
sanitaria, caratterizzata<br />
come è da notevoli specificità<br />
ed incertezze, dovute ad un’enorme<br />
variabilità biologica e<br />
situazionale ed al fatto che comunque<br />
la medicina non è<br />
una scienza esatta ma probabilistica,<br />
è stato ed è molto impegnativo.<br />
Anche i meccanismi che regolano<br />
l’economia sanitaria non<br />
si i<strong>de</strong>ntificano con quelli che<br />
regolano altre attività quali<br />
quelle industriali, commerciali<br />
e <strong>de</strong>i servizi che hanno per<br />
finalità il profitto (in sanità<br />
l’obiettivo è la salute).<br />
Economia sanitaria e mercato<br />
<strong>de</strong>lla salute hanno le proprie<br />
specificità. Ne consegue che<br />
quello <strong>de</strong>ll’appropriatezza, intesa<br />
fondamentalmente come<br />
pertinenza, validità ed accettabilità<br />
<strong>de</strong>lle prestazioni diviene<br />
un elemento fondamentale per perseguire<br />
qualità professionale, buona organizzazione<br />
gestionale ed operativa, contenimento<br />
<strong>de</strong>i costi e soddisfazione <strong>de</strong>i<br />
‘clienti’.<br />
Il traguardo<br />
La qualità dovrebbe<br />
quindi rappresentare<br />
il traguardo da<br />
raggiungere valutando<br />
i bisogni e i<strong>de</strong>ntificando<br />
i problemi<br />
<strong>de</strong>i cittadini-clienti<br />
precisando gli obiet-<br />
tivi, riconoscendo le caratteristiche <strong>de</strong>lle<br />
cure ritenute le più significative ed importanti.<br />
La qualità <strong>de</strong>ll’atto medico sta<br />
nella capacità di integrare i diversi elementi:<br />
ciò che la scienza ritiene appropriato<br />
e raccomandabile, ciò che è conciliabile<br />
con le esigenze <strong>de</strong>i diritti umani e<br />
con l’auto<strong>de</strong>terminazione <strong>de</strong>l paziente,<br />
ciò che è realizzabile con l’ottimizzazione<br />
<strong>de</strong>lle risorse disponibili.<br />
L’organizzazione che conta<br />
All’esigenze <strong>de</strong>lla buona medicina si associano<br />
le esigenze <strong>de</strong>lla buona organizzazione<br />
(menaged care), che implica un atteggiamento<br />
centrato sulla gestione e sulla<br />
responsabilità per un attento uso <strong>de</strong>lle<br />
risorse. Da quanto <strong>de</strong>tto finora ne consegue<br />
una multidimensionalità <strong>de</strong>lla qualità<br />
in medicina. Appare infatti evi<strong>de</strong>nte<br />
il Corriere <strong>de</strong> iure publico – ottobre <strong>2008</strong><br />
All’esigenze <strong>de</strong>lla buona medicina si associano le esigenze <strong>de</strong>lla buona organizzazione.<br />
In foto: elisoccorso<br />
come la qualità di una prestazione sanitaria<br />
non dipenda unicamente dalla capacità<br />
<strong>de</strong>ll’operatore ma anche dalla struttura,<br />
dai mezzi e dall’organizzazione in cui<br />
l’operatore sanitario, interagendo con il<br />
paziente, eroga la prestazione stessa.<br />
‘ I meccanismi che regolano l’economia<br />
sanitaria non si i<strong>de</strong>ntificano<br />
con quelli che regolano altre attività<br />
quali quelle industriali ’<br />
La struttura<br />
Si aggiunge inoltre nel rapporto paziente-medico<br />
il ruolo fondamentale <strong>de</strong>lla<br />
struttura-organizzazione nel percorso di<br />
qualità.<br />
A conclusione di questa rivisitazione <strong>de</strong>lla<br />
prestazione sanitaria intesa come risultato<br />
di un processo produttivo appare<br />
evinte la necessità di sollecitare investimenti<br />
pubblici e privati per la realizzazione<br />
di strutture sanitarie in grado di produrre<br />
una sanità di qualità.<br />
La legislazione italiana ha prontamente<br />
risposto a questa esigenza consentendo<br />
anche a investitori privati di realizzare<br />
strutture sanitarie nelle quali possano<br />
trovarsi i requisiti fondamentali <strong>de</strong>l prodotto<br />
salute: competenza scientifica,<br />
struttura e strumentazione a<strong>de</strong>guati, organizzazione<br />
aziendale.<br />
I TRE ELEMENTI ESSENZIALI<br />
È doveroso fare nuovamente riferimento<br />
ad A. Danabedian, cui si <strong>de</strong>ve<br />
la suddivisione <strong>de</strong>gli assi <strong>de</strong>lla<br />
qualità sanitaria in tre elementi essenziali<br />
ed interdipen<strong>de</strong>nti:<br />
■ struttura = input, che compren<strong>de</strong><br />
risorse in termini di<br />
– personale<br />
– locali<br />
– attrezzature<br />
– formazione/qualificazione <strong>de</strong>l<br />
personale<br />
– organizzazione <strong>de</strong>l lavoro<br />
■ Processo = throughput: analisi<br />
<strong>de</strong>lle modalità con cui vengono<br />
effettuate le varie prestazioni sanitarie<br />
(diagnostico-terapeutiche,<br />
preventive) sia per le <strong>de</strong>cisioni<br />
prese che per l’esecuzione operativa<br />
<strong>de</strong>lle stesse. Esprime la conformità<br />
a<br />
– protocolli indicati come standard<br />
di riferimento<br />
– protocolli di assistenza utilizzati<br />
nella pratica<br />
– protocolli individuati e condivisi<br />
da parte <strong>de</strong>gli operatori<br />
■ Esiti, che comprendono:<br />
– output (prestazioni-prodotti sanitari)<br />
– personale outcome (soddisfazione<br />
di utenti e operatori)
<strong>de</strong> iure publico 10 corr.qxd 16-10-<strong>2008</strong> 16:39 Pagina 35<br />
Dalla Valtellina<br />
all’Europa<br />
in cerca di conferme<br />
L’Istituto di Ricerca per l’Ecologia e l’Economia Applicate alle Aree Alpine<br />
(Irealp) dimostra attraverso operazioni strategiche tutta la sua capacità<br />
operativa attraverso un lavoro costante e continuativo.<br />
Daniela Castelli<br />
Il presi<strong>de</strong>nte di Irealp, Fabrizio Ferrari<br />
dopo una ventennale esperienza come<br />
consigliere regionale, dal luglio <strong>de</strong>l<br />
2005 guida l’istituto di cui la Regione<br />
Lombardia è socia fondatrice. Ferrari che<br />
si è sempre occupato di sostenibilità, di<br />
ambiente e di cultura, ma a livello politico,<br />
oggi si ritrova nell’ambito pratico ad<br />
interessarsi di tematiche che lo hanno<br />
sempre appassionato e che ben si i<strong>de</strong>ntificano<br />
nella mission <strong>de</strong>ll’istituto.<br />
Qual è la mission di Irealp?<br />
«Irealp è un istituto<br />
di ricerca sull’ecologia<br />
e l’economia applicata<br />
alle aree alpine.<br />
Questa è la <strong>de</strong>clinazione<br />
<strong>de</strong>l nome<br />
Irealp e tutto sta <strong>de</strong>ntro<br />
questo nome. La<br />
ricerca applicata di<br />
cui occupiamo non è<br />
quella canonica, la<br />
nostra è un mo<strong>de</strong>llo<br />
di ricerca anomala.<br />
Per certi aspetti è una<br />
ricerca applicata, ma<br />
che esce dallo schema<br />
classico <strong>de</strong>ll’indagine.<br />
Noi ricerchiamo opportunità,<br />
situazioni;<br />
cerchiamo di mettere<br />
in pratica le nostre<br />
esperienze e i nostri<br />
contatti per tirare fuori <strong>de</strong>lle i<strong>de</strong>e innovative,<br />
<strong>de</strong>lle soluzioni a <strong>de</strong>terminati problemi.<br />
Piuttosto che porre all’attenzione <strong>de</strong>lla<br />
politica problemi che la politica non<br />
conosce o magari ignora perché non può<br />
occuparsi di tutto, noi li analizziamo e<br />
cerchiamo soluzioni sostenibili. In quest’ottica<br />
tutto quanto gravita intorno all’arco<br />
alpino, prealpino, alla montagna».<br />
Quali sono i settori maggiormente interessati<br />
dalla vostra ricerca?<br />
«Gli ambiti di nostro interesse gravitano<br />
attorno all’ecologia, all’economia, al sociale,<br />
all’istruzione, alla formazione e all’agricoltura.<br />
Il nostro campo d’azione è a<br />
360°. Irealp è una fondazione che ha sette<br />
anni di vita, quindi è abbastanza giovane,<br />
e nonostante ciò abbiamo maturato<br />
<strong>de</strong>lle esperienze importanti. In alcuni settori<br />
abbiamo anche <strong>de</strong>i punti di eccellenza.<br />
In questi anni, infatti, ci siamo perfezionati<br />
e abbiamo cercato di sfruttare al<br />
meglio tutte le occasioni a nostra disposizione:<br />
abbiamo approfondito tematiche e<br />
settori dove il nostro punto di vista parte<br />
avvantaggiato, con un’avanguardia di apparecchiature,<br />
di strutture, di programmi<br />
e di progetti, che sono presi da esempio<br />
anche da altri».<br />
Avete a che fare anche con l’Europa,<br />
ci può spiegare in che contesto?<br />
«Per ren<strong>de</strong>re competo il quadro <strong>de</strong>vo dire<br />
che Irealp ha tre sedi. Essendo Irealp figlia<br />
<strong>de</strong>lla Legge Valtellina una di queste si trova<br />
a Chiuro, Sondrio, ed è la se<strong>de</strong> legale;<br />
una se<strong>de</strong> amministrativa è a Milano, vicino<br />
al Pirellone<br />
dove è indispensabile<br />
stare, perché<br />
con la Regione<br />
lavoriamo per<br />
un buon 80-<br />
90%; e, infine,<br />
abbiamo un ufficio<br />
a Bruxelles,<br />
sempre in casa<br />
<strong>de</strong>lla <strong>de</strong>legazione<br />
Lombardia, dove<br />
invece abbiamo<br />
un ramo d’azienda<br />
<strong>de</strong>dicato alla<br />
programmazione<br />
europea. Sempre<br />
riguardo all’Europa<br />
e Bruxelles<br />
siamo partner di<br />
un’associazione<br />
(tra virgolette)<br />
‘lobbistica’, di soggetti come Irealp però a<br />
livello europeo, che raccoglie in sé circa<br />
80 partner. Quest’associazione è un organo<br />
di programmazione che agisce direttamente<br />
sulla Commissione europea, quindi<br />
far parte di un organismo di questa le-<br />
il Corriere <strong>de</strong> iure publico – ottobre <strong>2008</strong> 35<br />
ssoottttoo llaa lleenntte
<strong>de</strong> iure publico 10 corr.qxd 16-10-<strong>2008</strong> 16:40 Pagina 36<br />
sotto la lente<br />
36<br />
vatura è importante, perché ci mette in<br />
condizione di poter, per certi aspetti, far<br />
sentire la nostra voce, piuttosto che di essere<br />
informati e aggiornati al meglio,<br />
piuttosto che essere coinvolti in progetti<br />
strategici e fondamentali».<br />
Come è organizzata Irealp?<br />
«Per andare nello specifico Irealp è strutturata<br />
in divisioni: divisione Servizi, che<br />
raccoglie il servizio global sistem gps, tecnologia<br />
applicata <strong>de</strong>l posizionamento e<br />
<strong>de</strong>lla georeferenziazione attraverso gps oltre<br />
che gestire il progetto Chiuro. Quest’ultimo<br />
è indirizzato alla valorizzazione<br />
<strong>de</strong>lla tipicità <strong>de</strong>i prodotti, che non sono<br />
necessariamente enogastronomici, ma<br />
anche artigianali. La se<strong>de</strong> valtellinese, oltre<br />
che essere se<strong>de</strong> <strong>de</strong>i nostri uffici, è anche<br />
pronta a ricevere questa iniziativa o<br />
Progetto <strong>de</strong>lla Tipicità; divisione <strong>de</strong>l Territorio,<br />
che gestisce direttamente i rapporti<br />
con la presi<strong>de</strong>nza <strong>de</strong>lla Regione<br />
Lombardia.<br />
‘ Abbiamo collaboratori<br />
che lavorano sulla<br />
programmazione europea ’<br />
Questi ultimi<br />
sono normati<br />
da una Convenzione<br />
Quadro a<br />
supporto <strong>de</strong>lle<br />
relazioni con il<br />
nostro socio fondatore oltre che per mantenere<br />
i rapporti con gli enti locali. Perché<br />
la nostra attività è orientata anche a supporto,<br />
a sostegno piuttosto che a titolo<br />
<strong>de</strong>gli enti locali; divisione Europa, si occupa<br />
di programmazione europea, perché<br />
come le dicevo prima abbiamo un ufficio<br />
a Bruxelles con personale <strong>de</strong>dicato. All’interno<br />
<strong>de</strong>lla nostra struttura milanese,<br />
però abbiamo una serie di collaboratori<br />
che lavorano esclusivamente sulla programmazione<br />
europea.<br />
Nel prece<strong>de</strong>nte programma europeo<br />
2000-2007 abbiamo partecipato a circa<br />
una quindicina di progetti di cui sette in<br />
qualità di lea<strong>de</strong>r. I restanti ci hanno visti<br />
protagonisti in qualità di partner e questo<br />
ci ha consentito di acquisire una certa<br />
esperienza, e soprattutto di crearci una rete<br />
di partner a livello europeo molto utile<br />
anche per il futuro. Questa divisione ha il<br />
compito, vista la nuova programmazione<br />
2007-2013, di essere pronta con informazioni<br />
e notizie utili da poter sottoporre<br />
al territorio piuttosto che alla Regione<br />
il Corriere <strong>de</strong> iure publico – ottobre <strong>2008</strong><br />
Lombardia. Il nostro ruolo, inoltre, va<br />
anche a supportare diverse direzioni generali<br />
nella stesura di progetti. Per quanto<br />
ci riguarda invece è nostra precisa intenzione<br />
continuare a sottoporre le nostre<br />
i<strong>de</strong>e progettuali, e a partecipare alla loro<br />
realizzazione anche con altri e sempre<br />
nuovi soggetti».<br />
Ci può fare <strong>de</strong>gli esempi <strong>de</strong>lla vostra<br />
attività?<br />
«Recentemente ci è stato comunicato che<br />
saremmo partner di questo progetto<br />
piuttosto importante. Ma abbiamo altre<br />
sei o sette iniziative che dovrebbero maturate<br />
da qui alla fine <strong>de</strong>ll’anno. Si tratta<br />
di interventi gestiti non direttamente,<br />
piuttosto che a supporto di altri. Un<br />
esempio è il caso <strong>de</strong>lla Provincia di Bergamo<br />
che abbiamo sollecitato a partecipare<br />
ad un partnerariato per la promozione<br />
<strong>de</strong>i prodotti enogastronomici. Ci<br />
siamo messi a disposizione <strong>de</strong>lla Provincia,<br />
abbiamo steso il<br />
progetto, abbiamo<br />
seguito tutto l’iter<br />
per raggiungere il livello<br />
massimo e che<br />
fosse tale da farci<br />
presumere la vittoria.<br />
Quindi non solo ‘camminiamo’ da<br />
soli, o non solo con la Regione Lombardia,<br />
ma anche a supporto di questi enti<br />
minori che non sempre hanno le capacità<br />
interne per poter esprimere e tradurre<br />
la propria struttura in quella di un progetto<br />
europeo. In altre iniziative siamo<br />
piazzati bene anche con le Università,<br />
piuttosto che con Regioni e altre Province<br />
italiane, o altri soggetti simili ad<br />
Irealp. Questa è tutta l’attività che è sviluppata<br />
nell’ambito <strong>de</strong>lla programmazione<br />
europea e, ripeto, è un’attività molto<br />
importante, perchè grazie ai contatti che<br />
abbiamo a Bruxelles e grazie alla partecipazione<br />
con questa organizzazione siamo<br />
in grado di essere informati sempre in<br />
tempo utile sulle nuove iniziative e candidarci<br />
nei diversi tipi di progettualità».<br />
Che tipo di professionalità lavorano<br />
all’interno <strong>de</strong>ll’istituto?<br />
«Internamente abbiamo figure professionali<br />
che ci sono richieste dalla Regione<br />
Lombardia. Ragazzi giovani, che hanno<br />
sviluppato intelligenza, informazioni e<br />
know out importanti a livello europeo.<br />
Irealp ha la presunzione di saper scrivere<br />
di materia europea e questo ci è riconosciuto<br />
anche dalla Regione. Il nostro ruolo,<br />
come ho già spiegato, è di supportare<br />
gli enti pubblici laddove siano carenti in<br />
materia di programmazione europea,<br />
perché purtroppo non sempre hanno le<br />
condizioni i<strong>de</strong>ali per poter partecipare ad<br />
un bando».<br />
Come è il vostro rapporto con gli enti<br />
pubblici?<br />
«Per quanto ci riguarda non presenta alcun<br />
problema, perché la nostra caratteristica<br />
quella cioè di essere un ente pubblico<br />
di diritto privato, ci consente di avere<br />
un rapporto prioritario con alcune strutture,<br />
come la Regione, e quindi facilitare<br />
alcuni percorsi. Rimane comunque importante<br />
non dimenticare mai, che con le<br />
amministrazioni pubbliche bisogna avere<br />
tanta pazienza, perché i tempi di reazione<br />
non sono paragonabili ai tempi di reazione<br />
di una struttura privata o di una struttura<br />
come la nostra, cioè pubblica ma di<br />
diritto privato. Di fatto, noi ci comportiamo<br />
come una società di servizi privata.<br />
È la burocrazia che rallenta e a volta compromette<br />
certi obiettivi».<br />
Il vostro rapporto con il privato in cosa<br />
consiste?<br />
«Non abbiamo un rapporto consueto con<br />
il privato. L’unico contatto che abbiamo<br />
con i privati è quello condotto con le<br />
azien<strong>de</strong> che producono prodotti tipici,<br />
piuttosto che il privato che vuole sviluppare<br />
una certa attività in montagna e si<br />
avvale <strong>de</strong>lla nostra esperienza per supportare<br />
la sua i<strong>de</strong>a con <strong>de</strong>l materiale scientifico».<br />
Qual è il progetto di cui va più fiero?<br />
«A essere sincero il progetto di cui vado<br />
più fiero è Irealp nel suo insieme. In questi<br />
tre anni in cui sono stato presi<strong>de</strong>nte<br />
infatti, non c’è un fatto particolare che mi<br />
ren<strong>de</strong> orgoglioso. Mi ren<strong>de</strong> particolarmente<br />
orgoglioso il fatto di aver preso in<br />
mano un istituto di ricerca tre anni fa che<br />
non era conosciuto, se non limitatamente<br />
ad alcuni tecnici <strong>de</strong>lla Regione, che si<br />
faticava a capire cosa fosse e che grazie an
<strong>de</strong> iure publico 10 corr.qxd 16-10-<strong>2008</strong> 16:40 Pagina 37<br />
che a me oggi Irealp si posiziona all’interno<br />
<strong>de</strong>lla galassia regionale <strong>de</strong>gli enti strumentali<br />
al pari di altri. Gli stessi miei colleghi<br />
<strong>de</strong>lla regione mi dicevano: ‘Ma cosa<br />
è Irealp?’. Il mio compito negli anni di<br />
presi<strong>de</strong>nza è stata di esten<strong>de</strong>re la conoscenza<br />
<strong>de</strong>ll’istituto il più possibile: presentarla<br />
ai soci fondatori, ai partner. Più<br />
Irealp è conosciuto più produce lavoro.<br />
Riporto <strong>de</strong>i dati: quando ho ereditato la<br />
situazione Irealp aveva poco più di un<br />
milione di euro di bilancio; oggi stiamo<br />
chiu<strong>de</strong>ndo con circa 4 milioni di euro.<br />
Ovviamente questi numeri si traducono<br />
in serie di progetti. Noi attualmente stiamo<br />
gestendo circa 80 progetti di diversa<br />
natura e stiamo creando le condizioni per<br />
continuare e andare oltre, perché non sono<br />
ancora arrivato dove voglio arrivare:<br />
voglio ancora continuare su questa strada<br />
per far crescere ulteriormente l’istituto. In<br />
termini di numeri queste sono le realtà:<br />
un milione di euro di bilancio nel 2005,<br />
tre milioni e mezzo nel 2007, 20 collaboratori<br />
nel 2005, 50 collaboratori oggi, assunti<br />
con contratti di diversa natura, 20<br />
progetti nel 2005, 80 oggi. Tutto sommato<br />
vado fiero di Irealp nel suo insieme».<br />
Dove vuole arrivare Irealp?<br />
«Vorrei arrivare semplicemente a consegnare<br />
questo istituto tra due anni a chi<br />
me lo ha consegnato tre anni fa <strong>de</strong>cisamente<br />
cambiato. Cresciuto diciamo. Il<br />
paragone giusto è che: tre anni fa ho preso<br />
in mano un bambino di qualche anno<br />
e vorrei ren<strong>de</strong>re alla Regione un giovanotto<br />
maturo, milite esente».<br />
Un commento ai tagli che il ministro<br />
Brunetta sta cercando di fare nella<br />
Pubblica amministrazione. Lei cosa<br />
ne pensa?<br />
«La P.A. è ammalata e non saprei nemmeno<br />
io che cure proporre se non una cura<br />
drastica. Quando un malato è grave bisogna<br />
intervenire con metodi a<strong>de</strong>guati.<br />
Purtroppo parlo anche da ex politico e<br />
quindi da ex consigliere regionale. Non<br />
siamo mai riusciti, la politica non è mai<br />
riuscita a trovare la medicina giusta per<br />
questa amministrazione pubblica. Ovviamente<br />
non si può continuare di questo<br />
passo, perché poi alla fine chi ne fa le spese<br />
è il cittadino, cioè l’utente finale che<br />
<strong>de</strong>ve rivolgersi alla pubblica amministrazione<br />
quotidianamente. Io mi auguro<br />
semplicemente che la politica sappia trovare<br />
le cure giuste. Qualche mese fa si inserì<br />
un principio per ridurre il numero<br />
‘ Si doveva fare qualcosa<br />
di diverso, non limitarsi<br />
a ridurre il numero <strong>de</strong>lle<br />
Comunità montane ’<br />
<strong>de</strong>lle Comunità montane per conseguire<br />
un risparmio, ecco io credo che questa sia<br />
la cosa più assurda che si poteva fare. Non<br />
è certo eliminando qualche consiglio di<br />
amministrazione o accorpando le Comunità<br />
montane, che si consegue questo risultato.<br />
O meglio qualche piccolo risultato<br />
si consegue, ma non è questa la malattia<br />
da curare. Dal nostro punto di vista e<br />
qui parlo scientificamente anche come<br />
presi<strong>de</strong>nte di un Istituto di ricerche, si<br />
doveva fare qualche cosa di diverso, non<br />
limitarsi a ridurre drasticamente il numero<br />
<strong>de</strong>lle Comunità montane, ma piuttosto<br />
analizzare il territorio montano. Questo<br />
infatti è stato disegnato nel 1971,<br />
quando partì la riforma <strong>de</strong>lle Comunità<br />
montane e tutt’oggi è rimasto uguale».<br />
Irealp pensa di intervenire in merito?<br />
«Probabilmente ci metteremo al lavoro<br />
come istituto per poter fornire un’analisi<br />
scientifica, fatta autonomamente, per dimostrare<br />
alla politica che dal 1971 il quadro<br />
socio-economico è cambiato e quindi<br />
l’intervento che si doveva fare era di rilevare<br />
la situazione socio-economica di<br />
queste aree comune per comune, intervenendo<br />
poi limitando il riconoscimento di<br />
comuni montani. A quel punto i soli comuni<br />
che oggi presentano quelle caratteristiche<br />
socio economiche che motivano<br />
la loro originalità potranno essere classificati<br />
montani. Questo lavoro purtroppo<br />
non è stato fatto e lo ritengo necessario.<br />
Prima o poi la politica dovrà <strong>de</strong>dicarsi anche<br />
a questo aspetto <strong>de</strong>l fenomeno, perché<br />
così facendo noi scopriremmo che<br />
una buona parte <strong>de</strong>i comuni pe<strong>de</strong>montani<br />
<strong>de</strong>lla Lombardia oramai oggi non hanno<br />
più caratteristiche tali che gli consen-<br />
tano di essere configurati al pari di altri<br />
comuni ubicati in alta montagna. Sarebbe<br />
logico esclu<strong>de</strong>rli dalla fascia montana,<br />
pur rimanendo montani, pur rimanendo<br />
con caratteristiche e con una <strong>de</strong>dizione al<br />
territorio montano che non <strong>de</strong>ve sca<strong>de</strong>re.<br />
In questo modo potremo individuare o<br />
meglio ristringere la fascia montana, che<br />
merita di essere particolarmente osservata<br />
e merita particolari interventi».<br />
Cosa ci aspetta nel futuro?<br />
«Oggi come oggi questi interventi con le<br />
poche risorse, che vengono messe a disposizione<br />
e che vengono spalmate su un<br />
territorio così vasto, difficilmente potranno<br />
far sentire il loro beneficio.<br />
Se la politica un giorno farà questo ragionamento<br />
e quindi arriverà a questa conclusione,<br />
<strong>de</strong>limitando l’area montana che<br />
ha titolo di beneficiare di <strong>de</strong>terminati interventi,<br />
molto probabilmente si inizierà<br />
anche ad invertire una ten<strong>de</strong>nza che purtroppo<br />
continua ad essere quella che da<br />
anni è partita: lo spopolamento <strong>de</strong>lla<br />
montagna. Con l’abbandono da parte<br />
<strong>de</strong>lla gente di montagna di <strong>de</strong>terminate<br />
attività, che una volta consentivano la<br />
manutenzione <strong>de</strong>l territorio, la produzione<br />
di prodotti tipici e il mantenimento di<br />
tutta una serie di situazioni, si per<strong>de</strong>ranno<br />
radici, tradizioni e cultura. Una vita in<br />
montagna costa sacrificio e ten<strong>de</strong>nzialmente<br />
il giovane, soprattutto, cerca di<br />
evitarla per <strong>de</strong>dicarsi a una vita più agiata.<br />
Il giovane cerca di avvicinarsi non tanto<br />
alla città, ma magari a quei paesi pe<strong>de</strong>montani<br />
dove ci sono servizi di prima<br />
qualità, dove si trova lavoro, dove vi è la<br />
possibilità di far crescere una famiglia con<br />
meno sacrificio e, ovviamente, l’alta<br />
montagna paga questo fenomeno in termini<br />
di abbandono e di estinzione <strong>de</strong>lle<br />
attività tradizionali. Questo è un male,<br />
perché così facendo il territorio ne risente.<br />
Non ci rendiamo conto di quello che<br />
costerà poi alla politica, in senso generale,<br />
mantenere o recuperare quella <strong>de</strong>terminata<br />
situazione. Sarà enormemente superiore<br />
a quanto costerebbe oggi riuscire<br />
a mantenere e quindi sovvenzionare la<br />
sentinella di montagna, il cittadino che<br />
abita in alta quota, che fa certe attività,<br />
che mantiene il territorio e che evita che<br />
il territorio <strong>de</strong>gradi».<br />
il Corriere <strong>de</strong> iure publico – ottobre <strong>2008</strong> 37<br />
ssoottttoo llaa lleenntte
<strong>de</strong> iure publico 10 corr.qxd 16-10-<strong>2008</strong> 16:40 Pagina 38<br />
beninformati<br />
38<br />
Seminario a Crema<br />
Lunedì 15 setembre <strong>2008</strong> presso la Sala <strong>de</strong>i Ricevimenti <strong>de</strong>l Comune di<br />
Crema, la Fondazione ‘<strong>de</strong> <strong>Iure</strong> <strong>Publico</strong>’ ha tenuto il Seminario intitolato<br />
‘Il Piano di Governo <strong>de</strong>l Territorio nella legge urbanistica regionale’.<br />
Come relatori <strong>de</strong>l seminario erano<br />
presenti l’avv. Bruno Bianchi, Presi<strong>de</strong>nte<br />
<strong>de</strong>lla Fondazione, l’avv.<br />
Ilaria Groppelli, membro <strong>de</strong>i Comitati<br />
Scientifici <strong>de</strong>lla Fondazione nonché <strong>de</strong>legata<br />
<strong>de</strong>lla Fondazione per la se<strong>de</strong> di Cremona<br />
ed il dott. Benito Cassisi, Giudice<br />
di Pace di Crema.<br />
L’apertura <strong>de</strong>ll’incontro è stata affidata al<br />
dott. Bruno Bruttomesso, Sindaco <strong>de</strong>lla<br />
Città di Crema, che portando i saluti <strong>de</strong>ll’Amministrazione,<br />
ha sottolineato l’importanza<br />
<strong>de</strong>l passaggio dal Piano Regolatore<br />
Generale al Piano di Governo <strong>de</strong>l Territorio<br />
riconoscendo che il convegno organizzato<br />
potrà essere di aiuto per approfondire<br />
un argomento in itinere ed a migliorare<br />
la città di<br />
Crema, ricca di<br />
valori artistici.<br />
Il Vicesindaco<br />
ed assessore comunale<br />
alla<br />
Gestione <strong>de</strong>l<br />
Territorio, Edilizia, Ambiente ed Ecologia,<br />
Dott. Massimo Piazzi, dopo aver ricordato<br />
che nel Comune di Crema sono in corso le<br />
procedure per la stesura ed elaborazione<br />
<strong>de</strong>l nuovo Piano di Governo <strong>de</strong>l Territorio<br />
a cura <strong>de</strong>ll’Arch. Paolo Pomodoro, precisa<br />
che il nuovo strumento di pianificazione<br />
<strong>de</strong>l territorio offerto con l’entrata in vigore<br />
<strong>de</strong>lla L.R. 11 marzo 2005, n. 12 è uno<br />
mezzo di condivisione <strong>de</strong>lla pianificazione<br />
territoriale, condivisione tra pubblico e<br />
privato, andando di fatto ad anticipare il<br />
tema che verrà affrontato poco dopo dall’avv.<br />
Bruno Bianchi.<br />
Normativa in materia di parcheggi<br />
L’avv. Ilaria Groppelli affronta il tema<br />
<strong>de</strong>lla normativa in materia di parcheggi,<br />
materia questa disciplinata nella l.r.<br />
12/2005 agli articoli 66, 67, 68 e 69, distinguendo<br />
tra parcheggi pertinenziali e<br />
non pertinenziali, entrambi qualificati<br />
dal legislatore regionale quali opere di urbanizzazione<br />
gratuite e sollevando il contrasto<br />
sorto tra le previsioni di carattere<br />
regionale e quelle statali, in quanto a livello<br />
statale con la L. 245/2006, è stato<br />
introdotto il comma 2 all’art. 41 sexies,<br />
<strong>de</strong>lla L. 1150/1942, che ha eliminato di<br />
fatto il vincolo di pertinenzialità, vincolo<br />
che invece oggi è ancora presente nella<br />
nostra legge regionale, soprattutto nell’ipotesi<br />
di reperimento di spazi per parcheggi<br />
per interventi edificatori di recupero<br />
ai fini abitativi <strong>de</strong>i sottotetti.<br />
Il Giudice di Pace di Crema, dott. Benito<br />
Cassisi, ricordando un prece<strong>de</strong>nte dibattito<br />
avvenuto a Crema in ordine alla realizzazione<br />
<strong>de</strong>i parcheggi a pagamento <strong>de</strong>l<br />
mercato coperto, parcheggi che in prece<strong>de</strong>nza<br />
erano a titolo gratuito, cita la sentenza<br />
<strong>de</strong>lle Sezioni Unite <strong>de</strong>lla Cassazione<br />
Civile <strong>de</strong>l 09 gennaio 2007, n. 116 nella<br />
quale viene riconosciuto che per un’area a<br />
pagamento <strong>de</strong>bba essere individuata nelle<br />
immediate vi-<br />
‘ L’importanza <strong>de</strong>l passaggio dal<br />
Piano Regolatore Generale al<br />
Piano di Governo <strong>de</strong>l Territorio ’<br />
il Corriere <strong>de</strong> iure publico – ottobre <strong>2008</strong><br />
cinanzeun’area idonea libera,<br />
anche se<br />
precisa subito<br />
che l’art. 7,<br />
comma 8, <strong>de</strong>l<br />
Codice <strong>de</strong>lla Strada introduce <strong>de</strong>lle eccezioni<br />
per le aree pedonali, a traffico limitato,<br />
per le zone A e le zone di pregio.<br />
Urbanistica consensuale<br />
Da ultimo, l’intervento <strong>de</strong>ll’avv. Bruno<br />
Bianchi è incentrato sulla nuova modalità<br />
di pianificazione<br />
<strong>de</strong>l territorio fondatasull’urbanistica<br />
consensuale e<br />
sull’amministrazione<br />
per accordi<br />
che trova la sua<br />
maggiore espressione<br />
nella previsione<br />
di cui all’art.<br />
13 <strong>de</strong>lla l.r.<br />
12/2005, dove viene<br />
appunto prevista<br />
la partecipazione<br />
effettiva, preventiva<br />
e non successiva,<br />
<strong>de</strong>l pubblico<br />
alla redazione<br />
ed elaborazione<br />
<strong>de</strong>l nuovo PGT<br />
mediante la pre-<br />
sentazione di proposte o suggerimenti.<br />
L’avv. Bianchi ha posto altresì l’accento<br />
tra la diversità che incorre tra le proposte<br />
ed i suggerimenti, essendo quest’ultimi<br />
riconosciuti dalla giurispru<strong>de</strong>nza amministrativa<br />
come ‘meri apporti collaborativi’<br />
ed in quanto tali non necessitanti di<br />
alcun provvedimento da parte <strong>de</strong>lla P.A.,<br />
diversamente dalle proposte che, inoltrate<br />
al Comune ai sensi <strong>de</strong>ll’art. 11 <strong>de</strong>lla<br />
legge 241 <strong>de</strong>l 1990 sul procedimento amministrativo,<br />
obbligano la P.A. stessa in<br />
primo luogo ad aprire il procedimento<br />
amministrativo con tutti gli incombenti<br />
che seguono ed in secondo luogo a ren<strong>de</strong>re<br />
conto <strong>de</strong>lle proprie <strong>de</strong>terminazioni<br />
sul punto.<br />
Ricorda, inoltre, la prece<strong>de</strong>nte modalità<br />
di pianificazione <strong>de</strong>l territorio, caratterizzata<br />
da un’urbanistica precettiva, durante<br />
la quale l’unico strumento offerto al cittadino<br />
era quello <strong>de</strong>lla presentazione <strong>de</strong>lle<br />
osservazioni che doveva avvenire tra l’adozione<br />
e l’approvazione <strong>de</strong>l P.R.G. Il seminario<br />
termina a seguito di un dibattito<br />
nel quale la questione principale è legata<br />
alla partecipazione <strong>de</strong>l cittadino all’attività<br />
amministrativa che secondo la platea in<br />
sala non è ancora effettiva e riconosciuta<br />
come dovrebbe essere secondo gli intendimenti<br />
<strong>de</strong>l legislatore regionale.<br />
Parcheggi pertinenziali e non pertinenziali: entrambi qualificati<br />
dal legislatore regionale quali opere di urbanizzazione gratuite.
<strong>de</strong> iure publico 10 corr.qxd 16-10-<strong>2008</strong> 16:40 Pagina 39<br />
Idue seminari, intitolati rispettivamente<br />
‘Il ruolo <strong>de</strong>l pianificatore comunale negli<br />
atti di PGT’ e ‘La partecipazione <strong>de</strong>l<br />
cittadino nel procedimento di formazione<br />
<strong>de</strong>l PGT’ hanno invero rappresentato, in<br />
linea con le altre iniziative formative recentemente<br />
realizzate sulla L.R. Lombardia<br />
12/2005, una preziosa occasione per<br />
focalizzare e approfondire le sostanziali innovazioni<br />
introdotte dalla cosid<strong>de</strong>tta ‘urbanistica<br />
consensuale’, con particolare riguardo<br />
al nuovo ruolo <strong>de</strong>l privato all’interno<br />
<strong>de</strong>l percorso di elaborazione <strong>de</strong>l Piano<br />
di Governo <strong>de</strong>l territorio.<br />
Un’esaustiva trattazione di queste tematiche<br />
non poteva ovviamente prescin<strong>de</strong>re da<br />
una analisi <strong>de</strong>i criteri ispiratori <strong>de</strong>lla L.R.<br />
Lombardia 12/2005. Ecco, dunque, il richiamo<br />
alla sussidiarietà principio che,<br />
consi<strong>de</strong>rato nella sua accezione verticale e<br />
orizzontale, trova esemplare attuazione rispettivamente<br />
nel pluralismo di livelli di<br />
governo <strong>de</strong>l territorio previsto dal nuovo<br />
regime e nella collaborazione <strong>de</strong>l privato<br />
nel processo di formazione <strong>de</strong>lla <strong>de</strong>cisione<br />
amministrativa.<br />
Appuntamento<br />
a Nembro<br />
Partecipazione, perequazione e contrattazione pubblico-privato. Sono questi gli<br />
importanti temi attorno ai quali si sono sviluppati i momenti di approfondimento<br />
organizzati nel mese di settembre a Nembro in stretta collaborazione con il<br />
Coordinamento liberi professionisti <strong>de</strong>l comune bergamasco.<br />
Principio partecipativo<br />
Con riferimento a questo ultimo aspetto<br />
strettamente connesso al principio partecipativo,<br />
il presi<strong>de</strong>nte <strong>de</strong>lla Fondazione, avv.<br />
Bruno Bianchi, ha ritenuto di soffermarsi<br />
su due specifiche norme <strong>de</strong>lla legge regionale:<br />
l’articolo 13, comma 2, che contempla<br />
la possibilità per il privato di presentare<br />
suggerimenti e proposte nel percorso di<br />
elaborazione <strong>de</strong>l PGT e l’articolo 2, comma<br />
5, laddove è precisato che il governo<br />
<strong>de</strong>l territorio si caratterizza oltre che per la<br />
partecipazione diffusa <strong>de</strong>i cittadini e <strong>de</strong>lle<br />
loro associazioni anche per la possibile integrazione<br />
<strong>de</strong>i contenuti <strong>de</strong>lla pianificazione<br />
da parte <strong>de</strong>i privati. È proprio sul tema<br />
attinente al ruolo propositivo e costruttivo<br />
<strong>de</strong>l privato all’interno <strong>de</strong>lla <strong>de</strong>finizione<br />
<strong>de</strong>lle scelte pianificatorie che si incentrano,<br />
in particolare, i profili di innovazione<br />
specialmente in<br />
relazione al superamento <strong>de</strong>ll’amministrare<br />
‘per provvedimenti’<br />
a favore di un amministrare<br />
‘per accordi’.<br />
Impulso allo sviluppo<br />
È precisato che, nel contesto<br />
<strong>de</strong>lla pianificazione territoriale,<br />
tutte le più recenti normative<br />
regionali in materia<br />
di governo <strong>de</strong>l territorio hanno<br />
dato un notevole impulso<br />
allo sviluppo <strong>de</strong>lle pratiche<br />
consensuali accogliendo, seppur<br />
con disposizioni e <strong>de</strong>finizioni<br />
terminologiche diversificate,<br />
il principio <strong>de</strong>l ricorso agli accordi<br />
tra potere pubblico e privato di cui alla<br />
Legge 241/1990 in materia di procedi-<br />
‘ Il governo <strong>de</strong>l territorio si caratterizza<br />
oltre che per la partecipazione<br />
diffusa <strong>de</strong>i cittadini e <strong>de</strong>lle loro<br />
associazioni anche per la possibile<br />
integrazione <strong>de</strong>i contenuti <strong>de</strong>lla<br />
pianificazione da parte <strong>de</strong>i privati ’<br />
mento amministrativo che, come noto,<br />
con la recente riforma <strong>de</strong>l 2005, ha inteso<br />
potenziare l’istituto in questione attraverso<br />
la previsione (ex art. 11) <strong>de</strong>lla portata generale<br />
<strong>de</strong>gli accordi sostitutivi <strong>de</strong>l provvedimento<br />
dapprima circoscritta alle singole<br />
fattispecie previste dalla legge.<br />
Su tali tematiche, si innestano, inevitabilmente,<br />
in quanto istituti preposti al raggiungimento<br />
di più elevati livelli di condivisione<br />
sociale <strong>de</strong>lle scelte pianificatorie, la<br />
perequazione, la compensazione e l’incentivazione.<br />
Nello specifico, la perequazione,<br />
così come disciplinata dall’articolo 11 <strong>de</strong>lla<br />
Il centro di Nembro secondo il Prg<br />
L.R. Lombardia 12/2005, oltre ad attuare<br />
una fondamentale opera di giustizia distributiva<br />
nei confronti di tutti i proprietari -<br />
poiché agli stessi sono<br />
garantiti, a prescin<strong>de</strong>re<br />
dalla <strong>de</strong>stinazione<br />
pubblica o privata<br />
<strong>de</strong>lle aree, i rispettivi<br />
diritti volumetrici di<br />
cui sono titolari - ha<br />
il merito di agevolare<br />
la realizzazione <strong>de</strong>i<br />
servizi e <strong>de</strong>lle infrastrutture.<br />
È evi<strong>de</strong>nte come il nuovo scenario ad oggi<br />
<strong>de</strong>lineatosi impone importanti sfi<strong>de</strong> per<br />
chi è quotidianamente chiamato, nello<br />
svolgimento <strong>de</strong>lla propria attività professionale<br />
e istituzionale, a dare operatività alle<br />
leggi.<br />
Solo una rinnovata cultura giuridico-amministrativa<br />
potrà garantire un’applicazione<br />
virtuosa <strong>de</strong>lla normativa ossia rispettosa<br />
<strong>de</strong>i percorsi che il legislatore si è proposto,<br />
per sviluppare le straordinarie prospettive<br />
di sviluppo e crescita socio-economica che<br />
noi tutti avvertiamo nel ‘Governo <strong>de</strong>l Territorio’.<br />
il Corriere <strong>de</strong> iure publico – ottobre <strong>2008</strong><br />
39<br />
beniinformatii
<strong>de</strong> iure publico 10 corr.qxd 16-10-<strong>2008</strong> 16:40 Pagina 40<br />
case history<br />
40<br />
Rivoluzione nella P.A.<br />
PER TUTTI<br />
Anche i piccoli enti <strong>de</strong>vono trovare al loro interno la spinta verso una<br />
rinnovata responsabilità <strong>de</strong>gli operatori.<br />
Paola Trombetta*<br />
Che dopo il tortuoso cammino per<br />
il risanamento <strong>de</strong>ll’Alitalia si riesca<br />
addirittura a ‘far volare’ anche<br />
l’azienda Pubblica Amministrazione<br />
italiana? È questo il progetto alquanto<br />
ambizioso che pare il D.L. 112/<strong>2008</strong>,<br />
meglio conosciuto come ‘Decreto Brunetta’,<br />
convertito nella L. 133 <strong>de</strong>l 6 agosto<br />
<strong>2008</strong>, voglia effettivamente raggiungere.<br />
E in breve tempo. Indubbiamente<br />
le prescrizioni <strong>de</strong>l Decreto<br />
112 mettono al bando le<br />
cattive abitudini che, è<br />
cronaca quotidiana, spesso<br />
offuscano tristemente<br />
la reputazione <strong>de</strong>lla Pubblica<br />
Amministrazione e<br />
rappresentano sì uno<br />
strumento assai severo ma<br />
anche idoneo per rilanciare<br />
con nuovo spirito manageriale<br />
la gestione <strong>de</strong>lla<br />
‘res publicae’.<br />
Vera novità<br />
La vera novità nell’approccio<br />
<strong>de</strong>l legislatore è<br />
quella di voler applicare<br />
alla Pubblica Amministrazione,<br />
a tutti i suoi livelli,<br />
un mo<strong>de</strong>llo gestionale<br />
e organizzativo sempre<br />
più simile a quello di tipo privatistico,<br />
con l’obiettivo di incrementare il livello<br />
di responsabilizzazione di dipen<strong>de</strong>nti<br />
(e anche <strong>de</strong>gli amministratori) nei<br />
confronti <strong>de</strong>lle Istituzioni e <strong>de</strong>i cittadini<br />
e migliorare la produttività stessa <strong>de</strong>lle<br />
amministrazioni.<br />
Immaginiamo la Pubblica Amministrazione<br />
come una gran<strong>de</strong> azienda nazionale,<br />
con ‘filiali’ di dimensioni più o meno<br />
importanti, sparse capillarmente su tutto<br />
il territorio.<br />
Immaginiamo ora di essere nei panni di<br />
un manager incaricato di verificarne la<br />
complessiva produttività.<br />
Immaginiamo anche come, dopo una<br />
il Corriere <strong>de</strong> iure publico – ottobre <strong>2008</strong><br />
verifica <strong>de</strong>lla situazione generale <strong>de</strong>ll’azienda,<br />
a quel manager non resti che…<br />
mettersi le mani tra i capelli, rimboccarsi<br />
le maniche e trovare un modo concreto<br />
per dare nuova vitalità alla sua azienda,<br />
anche con metodi piuttosto rigorosi.<br />
Sostanzialmente è questo che l’attuale<br />
governo si propone di fare nei confronti<br />
<strong>de</strong>lla Pubblica Amministrazione, agendo<br />
dal suo interno.<br />
Risanamento <strong>de</strong>ll’azienda P.A.<br />
Per avviare un reale programma di risanamento<br />
<strong>de</strong>ll’azienda Pubblica Amministrazione<br />
è fondamentale rilevare che<br />
l’effettiva dotazione di capitale umano è<br />
mediamente a<strong>de</strong>guata alle esigenze organizzative<br />
<strong>de</strong>gli enti, e soprattutto è apprezzabile<br />
il tasso di scolarità che allineano<br />
le risorse umane <strong>de</strong>lla nostra Pubblica<br />
Amministrazione al settore privato. Se<br />
non potenzialmente migliore.<br />
Purtroppo però a fronte di questa potenzialità<br />
non esiste altrettanta produttività<br />
<strong>de</strong>i dipen<strong>de</strong>nti pubblici, e l’efficienza<br />
media <strong>de</strong>lle organizzazioni pubbliche è di<br />
livello assai inferiore rispetto agli indici di<br />
Scorcio di Carate Urio<br />
funzionamento e rendimento <strong>de</strong>l privato.<br />
Questa situazione <strong>de</strong>riva principalmente<br />
da forme organizzative ina<strong>de</strong>guate, nelle<br />
quali la trasparenza e la comunicazione<br />
con il cittadino-utente sono per lo più<br />
inesistenti. Alla luce di queste consi<strong>de</strong>razioni,<br />
il rilancio <strong>de</strong>lla Pubblica Amministrazione<br />
italiana <strong>de</strong>ve principalmente<br />
puntare sulla responsabilizzazione <strong>de</strong>gli<br />
operatori e sulla revisione profonda <strong>de</strong>i<br />
processi produttivi <strong>de</strong>lle<br />
amministrazioni, con l’obiettivo<br />
di ottenere un livello<br />
quali-quantitativo<br />
<strong>de</strong>i servizi erogati che soddisfi<br />
realmente e concretamente<br />
i bisogni <strong>de</strong>l cittadino-utente.<br />
Comuni: la maggioranza<br />
sono piccoli<br />
In Italia i Comuni interessati<br />
da questa rivoluzione<br />
organizzativa sono circa<br />
8000, di cui i 3/4 al di sotto<br />
<strong>de</strong>i 5000 abitanti. Sono<br />
i cosid<strong>de</strong>tti ‘Piccoli Comuni’,<br />
ma rappresentano una<br />
parte sostanziale <strong>de</strong>l complesso<br />
sistema <strong>de</strong>lla Pubblica<br />
Amministrazione.<br />
È chiaro che in un piccolo<br />
ente, con strutture organizzative elementari<br />
e un organico spesso ridotto ai minimi<br />
termini, le prescrizioni <strong>de</strong>l D.L.<br />
112/<strong>2008</strong> possono risultare un ulteriore<br />
vincolo ad una gestione già non semplice.<br />
Ma anche i piccoli enti <strong>de</strong>vono trovare al<br />
loro interno la spinta verso una rinnovata<br />
responsabilità <strong>de</strong>gli operatori, valorizzandone<br />
professionalità e capacità individuali,<br />
anche attraverso una loro riallocazione<br />
strategica all’interno <strong>de</strong>gli uffici,<br />
affinché i servizi resi all’esterno siano<br />
sempre più a<strong>de</strong>guati agli standards richiesti<br />
da tutte le persone (privati, professionisti,<br />
etc…) che quotidianamente<br />
entrano in contatto con la P.A.
<strong>de</strong> iure publico 10 corr.qxd 16-10-<strong>2008</strong> 16:40 Pagina 41<br />
Le tre ‘E’<br />
Per questi motivi è importante che i Comuni,<br />
anche i piccoli comuni, si muovano<br />
verso una gestione che si ispiri al<br />
mo<strong>de</strong>llo <strong>de</strong>lle ‘tre E’ (Efficacia, Efficienza,<br />
Economicità).<br />
A differenza <strong>de</strong>lle apparenze, questo<br />
semplice ma efficace mo<strong>de</strong>llo gestionale<br />
non è di così difficile attuazione.<br />
Spesso è sufficiente applicare il solo<br />
buon senso nell’adottare comportamenti<br />
e <strong>de</strong>cisioni e agire secondo i doveri<br />
che, all’interno <strong>de</strong>lle istituzioni, ognuno<br />
è chiamato a rispettare.<br />
Altre volte applicare questo mo<strong>de</strong>llo significa<br />
ricercare una flessibilità gestionale<br />
tanto necessaria quanto fortemente limitata<br />
da un tradizionale sistema burocratico<br />
e normativo ineludibile, che sovente<br />
ren<strong>de</strong> pesanti ed eccessivamente<br />
lunghi processi amministrativi che dovrebbero<br />
esaurire il proprio iter in un<br />
tempo limitato.<br />
Inoltre la complessità e macchinosità di<br />
taluni processi burocratici porta ad una<br />
inevitabile diminuzione <strong>de</strong>lla trasparenza<br />
di cui invece dovrebbero caratterizzarsi.<br />
Ecco perché, mai come oggi, è indispensabile<br />
avere e formare professionisti<br />
capaci di muoversi con disinvoltura all’interno<br />
di un labirinto normativo<br />
complesso, in grado di coniugare con<br />
sufficiente elasticità mentale le esigenze<br />
<strong>de</strong>l Privato con i vincoli <strong>de</strong>l Pubblico e<br />
con l’obiettivo di portare a concreto<br />
compimento una ‘mission’ i<strong>de</strong>ntificata a<br />
livello politico che diventa qualificante<br />
<strong>de</strong>ll’intera gestione amministrativa.<br />
All’efficacia e all’efficienza manca un<br />
elemento essenziale, se non sono affiancate<br />
dall’economicità di un’azione.<br />
Buona amministrazione<br />
Economicità intesa nel duplice significato<br />
di ‘spen<strong>de</strong>re meno’ e ‘spen<strong>de</strong>re meglio’.<br />
In questo senso il Decreto 112/<strong>2008</strong><br />
pone particolare attenzione al costo <strong>de</strong>l<br />
personale con un energico intervento<br />
per un effettivo contenimento <strong>de</strong>i costi.<br />
Tagli quindi a incarichi temporanei, a<br />
consulenze di professionisti esterni all’ente,<br />
alle assunzioni di nuovo personale<br />
a meno che non si rispettino rigidi<br />
parametri di riferimento e che valutano<br />
la gestione finanziaria complessiva <strong>de</strong>ll’ente.<br />
Si favorisce una sistema di ‘incentivazione’<br />
al pensionamento <strong>de</strong>l personale che<br />
ha raggiunto l’età pensionabile e si limita<br />
contemporaneamente il turn over.<br />
È apprezzabile rilevare come sia stato riservato<br />
un riguardo speciale, forse mai<br />
visto prima, ai Piccoli Comuni.<br />
Ripren<strong>de</strong>ndo e approfon<strong>de</strong>ndo i contenuti<br />
<strong>de</strong>lla Legge Finanziaria per il <strong>2008</strong>,<br />
la Legge 133/<strong>2008</strong> preve<strong>de</strong> infatti una<br />
serie di <strong>de</strong>roghe in materia di gestione<br />
<strong>de</strong>l personale per i comuni al di sotto<br />
<strong>de</strong>i 5000 abitanti, che hanno modo di<br />
potersi muovere con un minimo di flessibilità<br />
in più seppur nel rispetto di<br />
parametri ben <strong>de</strong>finiti.<br />
Nessuna <strong>de</strong>roga è invece fatta in materia<br />
di controllo a nessun ente, sia esso di<br />
piccole o grandi dimensioni.<br />
‘ È apprezzabile rilevare<br />
come sia stato riservato<br />
un riguardo speciale,<br />
forse mai visto prima,<br />
ai Piccoli Comuni ’<br />
Controllo rafforzato<br />
Il controllo da parte <strong>de</strong>lla Corte <strong>de</strong>i<br />
Conti risulta rafforzato, mentre si ribadisce<br />
l’obbligo ad una rendicontazione<br />
verso il cittadino-cliente attraverso la<br />
pubblicazione on-line di particolari e<br />
indicative informazioni gestionali.<br />
L’obbligo di ren<strong>de</strong>re note, per esempio,<br />
le retribuzioni <strong>de</strong>i dirigenti o gli incarichi<br />
esterni affidati a professionisti, ren<strong>de</strong><br />
perfettamente l’i<strong>de</strong>a <strong>de</strong>l nuovo tipo di<br />
controllo a cui le amministrazioni sono<br />
sottoposte: la valutazione <strong>de</strong>l cittadino,<br />
che in questo modo per<strong>de</strong> la tradizionale<br />
figura di soggetto passivo per diventare<br />
un nuovo stimolo di controllo e di valutazione<br />
<strong>de</strong>l gradimento <strong>de</strong>ll’azione<br />
amministrativa.<br />
Questi obblighi vogliono aumentare il<br />
livello di responsabilità nei confronti <strong>de</strong>i<br />
cittadini, ren<strong>de</strong>ndo molto più trasparente<br />
la gestione <strong>de</strong>gli enti nel suo complesso<br />
e introducendo un nuovo strumento<br />
di contenimento <strong>de</strong>i costi in materia<br />
di incarichi esterni che, come è noto,<br />
in molte realtà ha assunto connotazioni<br />
di triste fenomeno di spreco di <strong>de</strong>naro<br />
pubblico.<br />
Obbligando le autonomie locali in genere<br />
a dotarsi di sito internet per la pubblicazione<br />
di queste informazioni, si<br />
evi<strong>de</strong>nzia anche la volontà di introdurre<br />
un nuovo concetto di comunicazione<br />
esterna.<br />
Il cittadino <strong>de</strong>ve sapere<br />
Oggi infatti i tradizionali mezzi di informazione<br />
si rivelano insufficienti a<br />
raggiungere il giusto target di utenti <strong>de</strong>lla<br />
Pubblica Amministrazione, che va<br />
ampliandosi sempre più se soprattutto si<br />
valuta non solo il cittadino ma anche<br />
tutti i professionisti che con la Pubblica<br />
Amministrazione lavorano quotidianamente.<br />
Per garantire un buon livello di comunicazione<br />
e informazione all’esterno, è indispensabile<br />
introdurre nuovi strumenti,<br />
implementando i tradizionali con<br />
tutto quanto la tecnologia mette a disposizione<br />
con un ottimo rapporto di costo-utilità.<br />
La rete è un ottimo mezzo per diffon<strong>de</strong>re<br />
capillarmente informazioni utili circa<br />
l’organizzazione <strong>de</strong>gli enti, la funzione<br />
<strong>de</strong>gli uffici, notizie sugli gli iter amministrativi<br />
da seguire per ve<strong>de</strong>re soddisfatti<br />
i propri particolari bisogni nel più<br />
breve tempo possibile.<br />
Creare un più stretto rapporto con il<br />
Privato cittadino, mettendolo in condizioni<br />
di poter operare in modo semplice<br />
e veloce con la Pubblica Amministrazione.<br />
Sarà poi indispensabile avviare un percorso<br />
di sperimentazione di buone pratiche,<br />
da condivi<strong>de</strong>re tra gli enti, per il<br />
raggiungimento di specifici obiettivi.<br />
Non dimentichiamo che nella Pubblica<br />
Amministrazione, oggi tanto criticata,<br />
esistono però anche realtà che vantano<br />
livelli organizzativi e gestionali di tutto<br />
rispetto.<br />
E per quanto possa risultare bizzarro acca<strong>de</strong><br />
in particolar modo tra i piccoli comuni.<br />
Infatti è proprio in queste realtà<br />
dove il contatto con il cittadino-utente è<br />
costante e la rilevazione <strong>de</strong>i problemi è<br />
praticamente immediata. Inoltre l’attribuzione<br />
di specifiche responsabilità <strong>de</strong>i<br />
processi produttivi non è un concetto<br />
astratto, bensì una pratica reale e concreta<br />
in quanto ogni operatore è direttamente<br />
responsabile <strong>de</strong>l proprio operato.<br />
Nel mondo <strong>de</strong>i piccoli comuni è importante<br />
e indispensabile sviluppare le capacità<br />
<strong>de</strong>i professionisti che vi operano,<br />
che necessariamente <strong>de</strong>vono acquisire le<br />
conoscenze fondamentali per poter gestire<br />
più materie in modo efficace. È<br />
molto probabile, per questi motivi, che<br />
la vera spinta al rinnovamento parta<br />
proprio dai piccoli enti, e che la rivoluzione<br />
organizzativa si sviluppi dal basso<br />
per andare verso il vertice <strong>de</strong>lla macchina<br />
amministrativa italiana.Con questa<br />
riforma il compito che viene affidato<br />
oggi alle pubbliche amministrazioni è<br />
quello di tornare ad essere strumenti essenziali<br />
per la crescita civile, sociale e<br />
economica <strong>de</strong>l Paese.<br />
*Paola Trombetta,<br />
Responsabile <strong>de</strong>ll’Area Bilancio e Affari<br />
generali <strong>de</strong>l Comune di Carate Urio<br />
il Corriere <strong>de</strong> iure publico – ottobre <strong>2008</strong><br />
41<br />
ccaassee hiistoorryy
<strong>de</strong> iure publico 10 corr.qxd 16-10-<strong>2008</strong> 16:40 Pagina 42<br />
ccasistiica giurispru<strong>de</strong>enza dottrrinaa a cura <strong>de</strong>l comitato scientifico<br />
42<br />
Autorizzazione<br />
paesaggistica<br />
DOTTRINA: l’articolo 80 <strong>de</strong>lla L.R. Lombardia 12/2005<br />
<strong>de</strong>linea il riparto <strong>de</strong>lle funzioni amministrative<br />
relative al rilascio <strong>de</strong>lla autorizzazione paesaggistica<br />
e all’irrogazione <strong>de</strong>lle sanzioni di cui agli articoli<br />
146, 159 e 167 <strong>de</strong>l d. lgs. 42/2004.<br />
La norma attribuisce competenza generale<br />
ai Comuni con riserva agli altri<br />
enti - ovvero regione, provincia ed<br />
enti gestori <strong>de</strong>i parchi - <strong>de</strong>lle competenze<br />
residuali in relazione agli interventi e opere<br />
tassativamente elencati nei commi 2, 3,<br />
4 e 5. 1<br />
L’approfondimento <strong>de</strong>l tema relativo all’esercizio<br />
<strong>de</strong>lle funzioni amministrative in<br />
materia paesistica impone di chiarire alcuni<br />
aspetti in connessione alle recenti modifiche<br />
apportate al Codice <strong>de</strong>i beni culturali<br />
<strong>de</strong>l Paesaggio (D.lgs. 22 gennaio 2004<br />
n. 22) dal Decreto correttivo 26 marzo<br />
<strong>2008</strong> n. 63 che, in vista di un rafforzamento<br />
<strong>de</strong>lla tutela <strong>de</strong>l paesaggio, innova in<br />
materia di nozione, pianificazione paesaggistica<br />
e regime <strong>de</strong>lle autorizzazioni.<br />
Rileva, per quanto in tale se<strong>de</strong> interessa, il<br />
nuovo iter2 concernente il rilascio <strong>de</strong>ll’autorizzazione<br />
paesaggistica con particolare<br />
riferimento alla competenza. Sono, invero,<br />
introdotte significative modificazioni<br />
quanto ai limiti di <strong>de</strong>legabilità, da parte<br />
<strong>de</strong>lle regioni, <strong>de</strong>lla funzione di autorizzazione<br />
paesaggistica la quale compete a province,<br />
a forme associative e di cooperazione<br />
fra enti locali… ovvero ai comuni purché gli<br />
enti <strong>de</strong>stinatari <strong>de</strong>lla <strong>de</strong>lega dispongano di<br />
strutture in grado di assicurare un a<strong>de</strong>guato<br />
livello di competenze tecnico-scientifiche<br />
nonché di garantire la differenziazione tra<br />
attività di tutela paesaggistica ed esercizio di<br />
funzioni amministrative in materia urbanistico-edilizia.<br />
Delegabilità ai Comuni<br />
Secondo quanto appunto disposto dal<br />
nuovo comma 6 <strong>de</strong>ll’articolo 146 la <strong>de</strong>legabilità<br />
ai Comuni <strong>de</strong>l potere autorizzatorio<br />
è subordinata alla necessaria presenza<br />
all’interno di essi di a<strong>de</strong>guate condizioni<br />
organizzative che assicurino, attraverso la<br />
il Corriere <strong>de</strong> iure publico – ottobre <strong>2008</strong><br />
distinzione tra valutazioni urbanistico-edilizie<br />
e valutazioni paesaggistiche, la specificità<br />
<strong>de</strong>lla cura <strong>de</strong>l paesaggio rispetto ad<br />
altri interessi pubblici relativi al governo<br />
<strong>de</strong>l territorio. L’articolo 159 <strong>de</strong>l Codice<br />
preve<strong>de</strong> che le regioni <strong>de</strong>bbano provve<strong>de</strong>re<br />
alla verifica <strong>de</strong>lla sussistenza nei soggetti<br />
<strong>de</strong>legati all’esercizio <strong>de</strong>lla funzione autorizzatoria<br />
<strong>de</strong>i requisiti di organizzazione e<br />
di competenza tecnico-scientifica di cui all’articolo<br />
146 comma 6 apportando le<br />
eventuali necessarie modificazioni all’assetto<br />
<strong>de</strong>lla funzione <strong>de</strong>legata. Il mancato a<strong>de</strong>mpimento<br />
<strong>de</strong>lla verifica di tali requisiti da<br />
parte <strong>de</strong>lle Regioni comporta, ai sensi <strong>de</strong>l<br />
sopraccitato articolo, la <strong>de</strong>ca<strong>de</strong>nza <strong>de</strong>lle relative<br />
<strong>de</strong>leghe paesaggistiche in essere. Al<br />
fine di evitare tale eventualità, il 6 agosto<br />
<strong>2008</strong> la Regione Lombardia ha approvato,<br />
con la d.g.r. n. VIII/7977, i criteri cui gli<br />
enti locali titolari <strong>de</strong>lle funzioni in materia<br />
paesistica (articolo 80 <strong>de</strong>lla L.R. Lombardia<br />
12/2005) dovranno conformarsi allo<br />
scopo di continuare a esercitare le funzioni<br />
me<strong>de</strong>sime successivamente al 31 dicembre<br />
<strong>2008</strong>. In ossequio alle prescrizioni<br />
contenute nell’articolo 146, comma 6, <strong>de</strong>l<br />
Codice <strong>de</strong>i Beni culturali e <strong>de</strong>l Paesaggio,<br />
è necessario che tali enti assicurino - come<br />
espressamente affermato nella sopra richiamata<br />
<strong>de</strong>libera - sia un livello di competenza<br />
tecnico-scientifica sia una differenziazione<br />
<strong>de</strong>lle valutazioni paesaggistiche da<br />
quelle edilizie.<br />
‘ Commissione <strong>de</strong>l paesaggio<br />
composta da soggetti aventi<br />
particolare e qualificata<br />
esperienza nella tutela<br />
paesaggistica e ambientale ’<br />
La Commissione <strong>de</strong>l paesaggio<br />
Rileva, a tal proposito, l’articolo 81 <strong>de</strong>lla<br />
L.R. Lombardia 12/2005 che sancisce<br />
l’obbligo per gli enti titolari di funzioni<br />
amministrative riguardanti l’autorizzazione<br />
paesaggistica di istituire e disciplinare<br />
(entro sei mesi dall’entrata in vigore <strong>de</strong>lla<br />
normativa regionale) una Commissione <strong>de</strong>l<br />
paesaggio composta da soggetti aventi particolare<br />
e qualificata esperienza nella tutela<br />
paesaggistica e ambientale. 3<br />
Nella d.g.r VIII/7977 si richiama tale obbligatorietà<br />
ritenendo che i requisiti di cui<br />
al nuovo procedimento autorizzatorio siano<br />
soddisfatti a seguito <strong>de</strong>lla nomina e istituzione<br />
<strong>de</strong>lla Commissione, organismo,<br />
appunto, che per livello di competenza tecnico-scientifica<br />
risulta atto a garantire una<br />
idonea valutazione <strong>de</strong>gli aspetti paesaggistici<br />
in forma autonoma rispetto all’attività<br />
istruttoria urbanistico edilizia.<br />
A ciò si aggiunga, quale ulteriore elemento<br />
atto a soddisfare i requisiti di cui sopra,<br />
il parere vincolante <strong>de</strong>lla Soprainten<strong>de</strong>nza<br />
relativo agli interventi da eseguirsi su immobili<br />
e aree sottoposti a tutela (articolo<br />
146 comma 5 <strong>de</strong>l Codice). 4<br />
Affinché la Regione possa a<strong>de</strong>mpiere alla<br />
verifica di cui all’articolo 159, comma 1,<br />
<strong>de</strong>l Decreto Legislativo 42/2004, gli Enti<br />
locali sono pertanto tenuti a conformarsi<br />
ai criteri <strong>de</strong>lineati nella sopra richiamata<br />
<strong>de</strong>libera trasmettendo, entro il 14 novembre<br />
<strong>2008</strong>, la documentazione relativa alla<br />
istituzione, disciplina e nomina <strong>de</strong>lla Commissione<br />
per il paesaggio nonché gli atti dai<br />
quali risulti l’individuazione <strong>de</strong>lla struttura
<strong>de</strong> iure publico 10 corr.qxd 16-10-<strong>2008</strong> 16:40 Pagina 43<br />
tecnica-specifica professionalità cui sono<br />
assegnati i compiti di istruttoria tecnicoamministrativa<br />
<strong>de</strong>lle richieste di autorizzazione<br />
paesaggistica. Pertanto gli enti<br />
<strong>de</strong>legati che, sulla base <strong>de</strong>i criteri <strong>de</strong>finiti<br />
nell’Allegato 1, non avranno ottemperato<br />
agli obblighi di cui sopra non<br />
potranno svolgere, successivamente al<br />
31 dicembre <strong>2008</strong> le funzioni paesaggistiche<br />
loro assegnate.<br />
Note al testo<br />
1 Il comma 3, che disciplina le competenze in materia paesistica<br />
in capo alle Province, è stato modificato dalla L.R. 4/<strong>2008</strong>.<br />
Le funzioni amministrative inerenti a interventi di trasformazione<br />
<strong>de</strong>l bosco sono ora esercitate, nei territori compresi<br />
all’interno <strong>de</strong>i perimetri <strong>de</strong>lle comunità montane, dagli enti gestori<br />
<strong>de</strong>lle comunità montane (nuovo comma 3 bis).<br />
2 Alla luce <strong>de</strong>lle nuove modificazioni la Soprainten<strong>de</strong>nza <strong>de</strong>ve<br />
emettere un parere vincolante preventivo circa la conformità<br />
<strong>de</strong>ll’intervento ai piani paesaggistici e alle aree sottoposte<br />
a vincolo. Tale parere diventa meramente obbligatorio<br />
all’avvenuto a<strong>de</strong>guamento <strong>de</strong>gli strumenti urbanistici<br />
alle prescrizioni <strong>de</strong>i piani paesaggistici.<br />
Deve evi<strong>de</strong>nziarsi, altresì, quanto al procedimento <strong>de</strong>l rilascio,<br />
una riduzione, da 60 a 45 giorni, <strong>de</strong>l termine per la formulazione<br />
<strong>de</strong>lla <strong>de</strong>cisione da parte <strong>de</strong>lla Soprainten<strong>de</strong>nza<br />
(comma 8) Decorso tale termine può essere in<strong>de</strong>tta una<br />
Conferenza di servizi ove la Soprainten<strong>de</strong>nza me<strong>de</strong>sima ha<br />
ancora a disposizione 15 giorni per emettere il parere. In<br />
ogni caso, <strong>de</strong>corsi sessanta giorni dalla ricezione <strong>de</strong>gli atti da<br />
parte <strong>de</strong>l Soprainten<strong>de</strong>nte, l’amministrazione competente provve<strong>de</strong><br />
sulla domanda di autorizzazione (comma 9 articolo 146).<br />
3 Tale obbligatorietà è altresì ribadita nella d.g.r 15 marzo<br />
2006 n. VIII/ 2121 relativa ai ‘Criteri e procedure per l’esercizio<br />
<strong>de</strong>lle funzioni amministrative in materia di tutela<br />
<strong>de</strong>i beni paesaggistici’ emanati in attuazione <strong>de</strong>ll’articolo<br />
84 <strong>de</strong>lla L.R. 12/2005.<br />
4 Il comma 7 <strong>de</strong>ll’articolo 146 preve<strong>de</strong> che ‘… l’amministrazione<br />
effettuati gli accertamenti circa la conformità <strong>de</strong>ll’intervento<br />
proposto con le prescrizioni contenue nei provvedimenti<br />
di dichiarazione di interesse pubblico e nei piani<br />
paesaggistici trasmette al soprinten<strong>de</strong>nte la documentazione<br />
presentata dall’interessato accompagnandola con una relazione<br />
tecnica illustrativa’ al fine di acquisire il parere vincolante<br />
di cui al comma 5 <strong>de</strong>l me<strong>de</strong>simo articolo’.<br />
Nasce il Corso di specializzazione<br />
‘LA TUTELA DEL PAESAGGIO NELLA L.R. LOMBARDIA 12/2005’<br />
La Fondazione ‘<strong>de</strong> iure publico’ organizza un percorso formativo <strong>de</strong>dicato all’approfondimento<br />
<strong>de</strong>lla disciplina <strong>de</strong>l paesaggio all’interno <strong>de</strong>l nuovo sistema pianificatorio <strong>de</strong>lineato dalla L.R.<br />
Lombardia 12/2005. La tutela <strong>de</strong>l valore paesaggistico nel territorio regionale è garantita dalla<br />
pianificazione territoriale e urbanistica attraverso un regime improntato alla collaborazione e al<br />
coordinamento fra i vari enti ove, in particolare, il Piano Territoriale Regionale costituisce, in relazione<br />
alla sua valenza di piano territoriale paesaggistico (artt. 19 e 76), quadro di riferimento<br />
per gli altri atti di governo <strong>de</strong>l territorio nelle scelte di salvaguardia e valorizzazione <strong>de</strong>l paesaggio.<br />
Diventa, quindi, estremamente importante - consi<strong>de</strong>rata anche la recente approvazione<br />
<strong>de</strong>lla proposta di PTR da parte <strong>de</strong>lla Giunta regionale che è attualmente al vaglio <strong>de</strong>l Consiglio<br />
per la sua formale adozione e approvazione - analizzare sotto il profilo giuridico i rapporti che<br />
intercorrono fra gli strumenti di pianificazione nonché il riparto <strong>de</strong>lle funzioni amministrative in<br />
materia paesistica assegnate ai vari enti dalla normativa regionale lombarda. Tali temi saranno<br />
affrontati, ovviamente, a partire da una preliminare e accurata analisi <strong>de</strong>l quadro normativo nazionale<br />
vigente, con specifico riferimento al Codice <strong>de</strong>i beni Culturali e <strong>de</strong>l Paesaggio che, a seguito<br />
<strong>de</strong>ll’emanazione <strong>de</strong>l <strong>de</strong>creto correttivo. 26 marzo <strong>2008</strong> n. 63, contempla sostanziali innovazioni<br />
quanto al procedimento di individuazione <strong>de</strong>i beni paesaggistici, al procedimento relativo<br />
al rilascio <strong>de</strong>lla autorizzazione paesaggistica e alle forme di tutela <strong>de</strong>l paesaggio.<br />
1 a LEZIONE<br />
LA DISCIPLINA DEL PAESAGGIO TRA DIRITTO COMUNITARIO E DIRITTO NAZIONALE<br />
- Convenzione Europea sul Paesaggio (CEP): natura giuridica e principi fondamentali<br />
- L’attuazione <strong>de</strong>lla CEP nel nostro ordinamento alla luce <strong>de</strong>i nuovi riferimenti costituzionali<br />
sulla tutela <strong>de</strong>ll’ambiente<br />
- L’evoluzione <strong>de</strong>l contesto legislativo nazionale in materia di tutela <strong>de</strong>l paesaggio: richiami<br />
principali<br />
- Codice <strong>de</strong>i beni culturali e <strong>de</strong>l paesaggio: concetto di paesaggio, piani paesaggistici, procedimento<br />
relativo al rilascio <strong>de</strong>ll’autorizzazione paesaggistica<br />
- Le recenti modifiche introdotte dal D.Lgs 26 marzo <strong>2008</strong> n. 63: rafforzamento <strong>de</strong>lla tutela<br />
<strong>de</strong>l paesaggio<br />
2 a LEZIONE<br />
LA PIANIFICAZIONE PAESAGGISTICA NELLA L.R. 12/2005: funzioni regionali<br />
- Dichiarazione di notevole interesse pubblico di aree e di immobili (artt. 74 e 75)<br />
- Il Piano Territoriale Regionale: natura ed effetti di piano paesaggistico<br />
- Il Piano Territoriale Paesistico Regionale (approvato con d.c.r. 6 marzo 2001 n.VII/197)<br />
- Aggiornamenti e integrazioni <strong>de</strong>l PTPR: quadro di riferimento paesistico e indirizzi di tutela<br />
(d.g.r 16 gennaio <strong>2008</strong> n. 6447)<br />
- Proposta di revisione normativa <strong>de</strong>l PTPR nell’ambito <strong>de</strong>lla sezione ‘Piano Paesaggistico’<br />
<strong>de</strong>l PTR<br />
3 a LEZIONE<br />
IL RAPPORTO FRA I DIVERSI STRUMENTI DI PIANIFICAZIONE<br />
- La cogenza <strong>de</strong>l PTR in relazione alla competenza <strong>de</strong>gli altri enti locali in materia di tutela<br />
<strong>de</strong>l paesaggio.<br />
- Il piano paesaggistico come atto di coordinamento<br />
- Il ruolo <strong>de</strong>lla pianificazione provinciale nella tutela <strong>de</strong>l paesaggio<br />
- I contenuti paesaggistici e compiti <strong>de</strong>l PTCP nel piano <strong>de</strong>l paesaggio lombardo<br />
- L’efficacia prevalente e prescrittiva <strong>de</strong>lle previsioni <strong>de</strong>l PTCP in materia di tutela <strong>de</strong>i beni<br />
ambientali e paesaggistici sugli atti di pgt<br />
4 a LEZIONE<br />
L’AUTORIZZAZIONE PAESAGGISTICA<br />
- Beni soggetti al regime autorizzatorio<br />
- Interventi non soggetti ad autorizzazione<br />
- Il procedimento di rilascio <strong>de</strong>ll’autorizzazione paesaggistica e tutela giurisdizionale.<br />
- Ripartizione <strong>de</strong>lle funzioni amministrative (art. 80 L.R. Lombardia 12/2005): competenze<br />
comunali, provinciali e regionali<br />
- Parchi e aree naturali protette: regime autorizzatorio<br />
- La D.g.r 15 marzo 2006 n. 8/2121 ‘Crtiteri per l’esercizio <strong>de</strong>lle funzioni amministrative in materia<br />
di tutela <strong>de</strong>i beni paesaggistici in attuazione <strong>de</strong>lla legge regionale 11 marzo 2005 n. 12’<br />
5 a LEZIONE<br />
RICHIAMI ALLA DISCIPLINA PENALE<br />
- Il regime sanzionatorio<br />
- La tutela penale prima e dopo l’abrogazione <strong>de</strong>ll’articolo 163 <strong>de</strong>l TU (d.lgs. 490/99) ad<br />
opera <strong>de</strong>l ‘Codice Urbani’ (remissione in pristino)<br />
- ‘Distruzione o <strong>de</strong>turpamento di bellezze naturali’ nel codice penale (art. 734)<br />
- La valutazione di compatibilità paesaggistica e conseguenze sul sistema sanzionatorio<br />
- Ipotesi di sanatoria in aree sottoposte a vincolo paesaggistico<br />
il Corriere <strong>de</strong> iure publico – ottobre <strong>2008</strong><br />
43<br />
caassiissttiiccaa ggiiurisprud<strong>de</strong>nzzaa ddootttrina
<strong>de</strong> iure publico 10 corr.qxd 16-10-<strong>2008</strong> 16:40 Pagina 44<br />
ccasistiica giurispru<strong>de</strong>enza dottrrinaa a cura <strong>de</strong>l comitato scientifico<br />
44<br />
GIURISPRUDENZA: l’art. 8 <strong>de</strong>llo Statuto d’autonomia <strong>de</strong>lla Lombardia<br />
e il principio di sussidiarietà orizzontale di cui all’art. 118, comma 4, <strong>de</strong>lla<br />
Costituzione.<br />
La sussidiarietà nella sua dimensione<br />
orizzontale è entrata<br />
come novità assoluta nel testo<br />
costituzionale al comma 4 <strong>de</strong>l novellato<br />
art. 118, a norma <strong>de</strong>l quale<br />
‘Stato, Regioni, Città metropolitane,<br />
Province e Comuni favoriscono<br />
l’autonoma iniziativa <strong>de</strong>i cittadini,<br />
singoli e associati, per lo svolgimento<br />
di attività di interesse generale,<br />
sulla base <strong>de</strong>l principio di sussidiarietà’.<br />
Profilo strettamente giurifdico<br />
Sotto il profilo prettamente giuridico,<br />
la sussidiarietà orizzontale si<br />
configura come il mo<strong>de</strong>llo ordinatore<br />
<strong>de</strong>i rapporti tra lo Stato, le formazioni<br />
sociali e gli individui: essa<br />
dà vita ad un modo nuovo di esercitare<br />
la sovranità popolare, diretto<br />
a completare e integrare le forme<br />
tradizionali <strong>de</strong>lla partecipazione politica<br />
e amministrativa, attraverso la<br />
promozione autonoma, da parte <strong>de</strong>i<br />
cittadini, di iniziative di interesse<br />
generale che le istituzioni sono tenute<br />
a riconoscere, sostenere e integrare<br />
nelle loro politiche.<br />
Applicare in concreto il principio<br />
<strong>de</strong>lla sussidiarietà significa riconoscere<br />
il primato ai cittadini, ai quali<br />
<strong>de</strong>ve pertanto ricondursi la titolarità<br />
<strong>de</strong>l diritto ad agire per la soluzione<br />
di problemi di interesse generale.<br />
L’articolo 118, comma 4, Cost. offre<br />
una significativa apertura <strong>de</strong>l<br />
nostro ordinamento giuridico verso<br />
il riconoscimento <strong>de</strong>ll’istituto <strong>de</strong> quo<br />
come principio giuridico; la sussidiarie-<br />
il Corriere <strong>de</strong> iure publico – ottobre <strong>2008</strong><br />
CONSIDERAZIONI<br />
sulla sussidiarietà<br />
orizzontale<br />
‘ Applicare in concreto<br />
il principio <strong>de</strong>lla sussidiarietà<br />
significa riconoscere il primato<br />
ai cittadini, ai quali <strong>de</strong>ve pertanto<br />
ricondursi la titolarità <strong>de</strong>l diritto<br />
ad agire per la soluzione<br />
di problemi di interesse generale ’<br />
tà orizzontale introduce infatti l’impegno<br />
<strong>de</strong>llo Stato e <strong>de</strong>gli Enti territoriali a<br />
favorire l’ingresso <strong>de</strong>lle autonomie<br />
sociali, promuove le sinergie tra<br />
pubblico e privato in funzione di<br />
avvicinamento <strong>de</strong>l cittadino all’amministrazione,<br />
al fine di favorire<br />
la costituzione di un nuovo<br />
mo<strong>de</strong>llo di amministrazione, che<br />
tenga conto non solo <strong>de</strong>lle autonomie<br />
territoriali, ma anche di quelle<br />
funzionali e sociali.<br />
Il parere <strong>de</strong>l Consiglio di Stato<br />
In particolare, con riguardo all’effettivo<br />
ambito di applicazione <strong>de</strong>l<br />
principio in questione, il Consiglio<br />
di Stato, nell’adunanza generale <strong>de</strong>l<br />
25 agosto 2003, con il parere n.<br />
1440, ha affermato che ‘…il precetto<br />
costituzionale sancisce e conclu<strong>de</strong>,<br />
a questa stregua, un percorso di autonomia<br />
non più collegato al fenomeno<br />
<strong>de</strong>lla entificazione, ma correlato più<br />
semplicemente alla società civile e al<br />
suo sviluppo <strong>de</strong>mocratico a livello<br />
quasi sempre volontario.<br />
Corollario di questa concezione <strong>de</strong>lla<br />
sussidiarietà orizzontale è che la<br />
me<strong>de</strong>sima opera senza commistioni<br />
con le attività che presuppongono,<br />
invece, uno statuto di situazioni correlate<br />
all’esercizio di pubblici poteri.<br />
In questa prospettiva, è evi<strong>de</strong>nte come<br />
le imprese (e gli eventuali aiuti<br />
alle stesse) nulla abbiano a che fare<br />
con il fenomeno <strong>de</strong>lla sussidiarietà<br />
orizzontale. Quest’ultima si esprime<br />
in forme diverse dall’impresa: l’art.<br />
118 Cost. indica come protagonista<br />
<strong>de</strong>l fenomeno il cittadino singolo o<br />
associato, le leggi ordinarie n. 59 <strong>de</strong>l 1997<br />
e n. 265 <strong>de</strong>l 1999 collegano la sussidiarie
<strong>de</strong> iure publico 10 corr.qxd 16-10-<strong>2008</strong> 16:40 Pagina 45<br />
tà orizzontale alle famiglie, alle formazioni<br />
sociali, alle associazioni e alla comunità’.<br />
Dottrina in contrasto con il Consiglio<br />
di Stato<br />
In contrasto con la posizione <strong>de</strong>l Consiglio<br />
di Stato si pone la <strong>de</strong>finizione di sussidiarietà<br />
orizzontale elaborata dalla<br />
dottrina, secondo la quale il principio<br />
<strong>de</strong> quo è riferibile anche agli enti<br />
<strong>de</strong>lla società civile (privati e quindi<br />
distinti dall’amministrazione pubblica)<br />
che svolgono attività di utilità<br />
pubblica o sociale. In tale prospettiva,<br />
la sud<strong>de</strong>tta <strong>de</strong>finizione può essere<br />
ricondotta nell’ambito <strong>de</strong>l testo costituzionale<br />
solo se l’espressione ‘iniziativa<br />
<strong>de</strong>i cittadini, singoli o associati’<br />
viene consi<strong>de</strong>rata, sotto il profilo<br />
sistematico, alla luce <strong>de</strong>ll’intera carta costituzionale:<br />
è necessario, affinché il<br />
principio <strong>de</strong>lla sussidiarietà orizzontale<br />
venga applicato anche alle imprese, che<br />
il termine ‘cittadini associati’ venga fatto<br />
rientrare - in sostanza - nell’ambito <strong>de</strong>lle<br />
associazioni di cui all’art. 18 Cost. (che<br />
ricompren<strong>de</strong>, tra l’altro, le istituzioni, i<br />
consorzi, gli ordini professionali, le so-<br />
cietà commerciali, i consorzi tra imprenditori).<br />
Alla luce di quanto sopra evi<strong>de</strong>nziato,<br />
l’art. 8 <strong>de</strong>l nuovo Statuto d’autonomia<br />
<strong>de</strong>lla Lombardia <strong>de</strong>ve ritenersi strutturato<br />
nel senso di garantire l’applicazione<br />
<strong>de</strong>l principio di sussidiarietà orizzontale<br />
alla generalità <strong>de</strong>i soggetti attivi nel<br />
contesto sociale.<br />
‘ In questa prospettiva,<br />
è evi<strong>de</strong>nte come le imprese<br />
(e gli eventuali aiuti alle stesse)<br />
nulla abbiano a che fare con<br />
il fenomeno <strong>de</strong>lla sussidiarietà<br />
orizzontale ’<br />
Invero, secondo quanto disposto dal pre<strong>de</strong>tto<br />
articolo, ‘la Regione: a) promuove<br />
la partecipazione <strong>de</strong>i cittadini, singoli o<br />
associati, e il partenariato con le forze sociali<br />
ed economiche per la formazione<br />
<strong>de</strong>lle politiche e per l’esercizio <strong>de</strong>lle funzioni<br />
legislative e amministrative…; la<br />
Regione promuove processi partecipativi<br />
valorizzando le iniziative autonome,<br />
quelle <strong>de</strong>i soggetti sociali organizzati e<br />
quelle <strong>de</strong>lle competenze diffuse nella comunità<br />
regionale’. L’esplicito riferimento<br />
alle ‘forze sociali ed economiche’, nonché<br />
ai ‘soggetti sociali organizzati’, induce a<br />
ritenere l’esistenza di una volontà diretta<br />
ad esten<strong>de</strong>re la sussidiarietà orizzontale<br />
alla generalità <strong>de</strong>i soggetti, nell’evi<strong>de</strong>nte<br />
sforzo di assicurare una proficua attuazione<br />
<strong>de</strong>l principio stesso.<br />
Anche l’articolo in questione, peraltro,<br />
come tutte le norme <strong>de</strong>l nostro<br />
ordinamento che richiamano il<br />
principio di sussidiarietà, ten<strong>de</strong> a<br />
valorizzare solamente l’aspetto positivo<br />
<strong>de</strong>l principio stesso, con il quale<br />
si afferma la necessità di un intervento<br />
<strong>de</strong>i soggetti pubblici a sostegno<br />
e promozione <strong>de</strong>ll’attività <strong>de</strong>i<br />
privati.<br />
Manca infatti, nella norma in parola,<br />
qualsivoglia affermazione circa il valore<br />
negativo di necessaria astensione <strong>de</strong>l potere<br />
pubblico dal porre in essere le attività<br />
che <strong>de</strong>vono essere lasciate alla sfera <strong>de</strong>i<br />
soggetti privati, né è previsto alcun meccanismo<br />
che consenta di consi<strong>de</strong>rare l’intervento<br />
pubblico come eccezionale o residuale.<br />
TAR LOMBARDIA BRESCIA, (sez I): sentenza n. 838 <strong>de</strong>l 23 luglio <strong>2008</strong><br />
Sull’art. 2 <strong>de</strong>lla L.R. Lombardia n. 20/1999 che individua i progetti sottoposti a procedura di V.I.A. e quelli assoggettati<br />
a verifica preliminare.<br />
L’art. 2 <strong>de</strong>lla L.R. n. 20/1999 individua i progetti sottoposti a procedura di V.I.A. e di verifica mediante il richiamo di diposizioni di<br />
cui al D.P.R. 12.4.1996 ‘Atto di indirizzo e coordinamento per l’attuazione <strong>de</strong>ll’art. 40, comma 1, <strong>de</strong>lla L. 22 febbraio 1994, n. 146,<br />
concernente disposizioni in materia di valutazione di impatto ambientale’. Per quanto viene in rilievo nella fattispecie all’esame, va rilevato<br />
che l’art. 10 <strong>de</strong>l cit. D.P.R. preve<strong>de</strong>, per la procedura di verifica, che ‘il committente, o l’autorità proponente [che richie<strong>de</strong> la verifica]…<br />
<strong>de</strong>ve fornire… una <strong>de</strong>scrizione <strong>de</strong>l progetto ed i dati necessari per individuare e valutare i principali effetti che il progetto può avere<br />
sull’ambiente’ (c.1°), soggiungendo che ‘L’autorità competente si pronuncia entro i successivi sessanta giorni sulla base <strong>de</strong>gli elementi di<br />
cui all’allegato D, individuando eventuali prescrizioni per la mitigazione <strong>de</strong>gli impatti e monitoraggio <strong>de</strong>lle opere e/o <strong>de</strong>gli impianti…’ (c.<br />
2°) e specificando che (cfr. c.4°) ‘Nel caso in cui l'autorità competente ritiene che il progetto <strong>de</strong>ve essere sottoposto a valutazione d'impatto<br />
ambientale si applicano gli articoli 5 e seguenti <strong>de</strong>l presente atto’. Va posto in rilievo che è solamente in relazione alla procedura di V.I.A.<br />
vera e propria che il me<strong>de</strong>simo D.P.R. <strong>de</strong>l 1996, disciplina (all’art. 8) le ‘misure di pubblicità’ e (all’art. 9) le modalità di partecipazione<br />
procedimentale <strong>de</strong>i soggetti interessati. La prima norma preve<strong>de</strong> il <strong>de</strong>posito per la consultazione al pubblico di tutti i documenti<br />
e la seconda che ‘Chiunque, tenuto conto <strong>de</strong>lla caratteristiche <strong>de</strong>l progetto e <strong>de</strong>lla sua localizzazione, inten<strong>de</strong> fornire elementi conoscitivi e<br />
valutativi concernenti i possibili effetti <strong>de</strong>ll’intervento me<strong>de</strong>simo può presentare, in forma scritta, all’autorità competente osservazioni sull’opera<br />
soggetta alla procedura di valutazione d’impatto ambientale nel termine di quarantacinque giorni dalla pubblicazione di cui all’art. 8<br />
comma’.<br />
In tale contesto, emerge con chiarezza la differente natura <strong>de</strong>lle due procedure: quella preliminare e quella di V.IA. La prima è meramente<br />
prodromica alla valutazione stessa ed è finalizzata a verificare se, per quella <strong>de</strong>terminata opera, ricorrano o meno i presupposti<br />
per proce<strong>de</strong>re alla Valutazione di impatto ambientale. Solo la seconda procedura ha per suo oggetto <strong>de</strong>tta valutazione, volta ad acquisire<br />
prima e vagliare poi tutte le informazioni necessarie a stimare l’inci<strong>de</strong>nza e gli effetti sull’ambiente di progetti di interventi che<br />
possono inci<strong>de</strong>re sull’ambiente, impe<strong>de</strong>ndo che vengano realizzati interventi <strong>de</strong>licati sotto il profilo ambientale senza una a<strong>de</strong>guata<br />
valutazione <strong>de</strong>lle eventuali conseguenze, anche nel lungo periodo, sul <strong>de</strong>licato equilibrio ambientale <strong>de</strong>i luoghi interessati. Come è<br />
stato posto in luce dalle Amministrazioni resistenti, non si possono esten<strong>de</strong>re alla fase prodromica - che ve<strong>de</strong> come uniche parti interessate<br />
il richie<strong>de</strong>nte (nella specie la Provincia di Cremona) e la Regione - le modalità partecipative che sono previste solamente per<br />
la fase <strong>de</strong>lla valutazione d’impatto. Né potrebbe sostenersi, come fa la ricorrente, che in caso di esito negativo <strong>de</strong>lla procedura di verifica,<br />
il soggetto principalmente interessato dall’intervento sarebbe privato di qualsiasi possibilità di interloquire così violando i principi<br />
sulla partecipazione procedimentale.<br />
il Corriere <strong>de</strong> iure publico – ottobre <strong>2008</strong><br />
45<br />
caassiissttiiccaa ggiiurisprud<strong>de</strong>nzzaa ddootttrina
<strong>de</strong> iure publico 10 corr.qxd 16-10-<strong>2008</strong> 16:40 Pagina 46<br />
case history<br />
46<br />
Avv. Veronica Dini<br />
Veronica Dini è anche Senior Partner<br />
<strong>de</strong>lla Fondazione ‘<strong>de</strong> <strong>Iure</strong> <strong>Publico</strong>’<br />
e componente <strong>de</strong>l Comitato<br />
Scientifico <strong>de</strong>ll’Osservatorio Meteorologico<br />
di Milano Duomo. Da alcuni anni,<br />
svolge inoltre attività di formazione professionale,<br />
anche in ambito universitario<br />
e collabora con il Centro Studi «Fe<strong>de</strong>rico<br />
Stella» sulla Giustizia penale e la Politica<br />
criminale <strong>de</strong>ll’Università Cattolica<br />
di Milano - diretto dal Prof. Gabrio Forti,<br />
Professore Ordinario di diritto penale<br />
e criminologia.<br />
Ha collaborato con alcune Riviste di settore,<br />
tra le quali ‘il Corriere <strong>de</strong> iure publico’.<br />
Diritto <strong>de</strong>ll’ambiente<br />
Lo Studio offre consulenza e assistenza<br />
legale in diritto <strong>de</strong>ll’ambiente. L’avv. Veronica<br />
Dini è infatti specializzata nella<br />
consulenza e nell’assistenza legale - nell’ambito<br />
di contenziosi avanti le giurisdizioni<br />
amministrative, civili e penali -<br />
in materia di diritto ambientale. In particolare,<br />
si occupa di: prevenzione e risarcimento<br />
<strong>de</strong>i danni ambientali; valutazione<br />
di impatto ambientale, valutazione<br />
il Corriere <strong>de</strong> iure publico – ottobre <strong>2008</strong><br />
Studio legale<br />
Veronica Dini<br />
Veronica Dini è avvocato dal 2002 ed esercita la<br />
propria attività professionale, tra Milano e Parma.<br />
Oltre che patrocinante nell’ambito di contenziosi<br />
di natura penale, civile e amministrativa, svolge<br />
attività di consulenza legale per privati, enti<br />
pubblici e agenzie regionali per l’ambiente.<br />
ambientale strategica e valutazione di inci<strong>de</strong>nza;<br />
beni culturali e paesaggio; inquinamento<br />
idrico, atmosferico, acustico,<br />
luminoso ed elettromagnetico; bonifica<br />
<strong>de</strong>i siti inquinati; industrie a rischio di inci<strong>de</strong>nte<br />
rilevante; legislazione alimentare<br />
ed OGM; audit ambientali; certificazione<br />
ambientale.<br />
Diritto urbanistico<br />
Lo Studio ha maturato esperienza in materia<br />
di governo <strong>de</strong>l territorio e si avvale<br />
di un costante aggiornamento sulla legislazione<br />
comunitaria, nazionale e regionale.<br />
In tale ambito, offre dunque consulenza<br />
e assistenza a chi intenda confrontarsi<br />
con le nuove normative, regionali e<br />
nazionali, che disciplinano la materia e<br />
con i nuovi istituti di urbanistica contrattata<br />
da queste introdotte.<br />
Particolare attenzione è <strong>de</strong>dicata ai Piani<br />
di Governo Territoriali, previsti dalla recente<br />
legislazione regionale lombarda e,<br />
più in generale, alla pianificazione territoriale<br />
e ai connessi profili di tutela ambientale.<br />
Analogamente, ci occupiamo<br />
<strong>de</strong>lla disciplina <strong>de</strong>gli interventi edilizi sul<br />
territorio (DIA, permesso di costruire…),<br />
sia dal punto di vista amministrativo che<br />
penale.<br />
‘ Lo Studio offre consulenza<br />
e assistenza legale a privati,<br />
imprese ed Enti Locali ’<br />
Salute e sicurezza sul lavoro<br />
Lo Studio è specializzato anche in tematiche<br />
connesse alla salute e sicurezza sul<br />
lavoro. Svolge dunque attività legali concernenti:<br />
igiene e sicurezza nei luoghi di<br />
lavoro (D.Lvo 626/94 e collegate, D.lgs.<br />
81/<strong>2008</strong>); sicurezza nei cantieri (D.Lvo<br />
494/96 e collegate); malattie professionali;<br />
valutazione <strong>de</strong>i rischi; AUDIT e due<br />
diligence; <strong>de</strong>lega di funzioni; responsabilità<br />
penali in materia di infortunistica;<br />
mobbing.<br />
Responsabilità medica e chirurgica<br />
Lo Studio offre assistenza legale e consulenza<br />
in materia di responsabilità medica<br />
e chirurgica, sia nell’ambito <strong>de</strong>l contenzioso<br />
penale che civile.<br />
Ciò, con particolare riferimento a: responsabilità<br />
personale <strong>de</strong>l medico e responsabilità<br />
<strong>de</strong>lla struttura; responsabilità<br />
contrattuale ed extracontrattuale; risarcimento<br />
<strong>de</strong>l danno connesso a responsabilità<br />
medica (danni da vaccinazione, trasfusione,<br />
contagio, intervento chirurgico…);<br />
consenso informato; responsabilità<br />
<strong>de</strong>l primario ospedaliero e responsabilità<br />
d’equipe.<br />
Responsabilità penale di impresa e<br />
corporate crime<br />
L’avv. Veronica Dini ha competenza in<br />
materia di responsabilità penale di impresa,<br />
ai sensi <strong>de</strong>l D.lgs. 231/2001 e s.m.i.<br />
Lo Studio si occupa dunque di: responsabilità<br />
penale <strong>de</strong>gli enti, con particolare attenzione<br />
ai crimini in materia di infortunistica<br />
e ai reati ambientali; compliance<br />
aziendale; <strong>de</strong>lega di funzioni; consulenza<br />
nella predisposizione di mo<strong>de</strong>lli organizzativi<br />
di cui al D.lgs. 231/2001; assistenza<br />
legale e costituzione di parte civile nell’ambito<br />
di procedimenti penali.
<strong>de</strong> iure publico 10 corr.qxd 16-10-<strong>2008</strong> 16:40 Pagina 47<br />
In questa zona ricca di storia, testimonianza<br />
di un passato glorioso che si<br />
può scoprire nelle bellissime ville disseminate<br />
sulle sue spon<strong>de</strong>, sia quella di<br />
Como, sia quella di Lecco, il Lago assume<br />
diverse forme, dovute all'unione <strong>de</strong>i<br />
tre rami: troviamo ampie zone aperte tra<br />
Menaggio - Bellagio - Varenna e zone<br />
chiuse verso Argegno, ventose verso<br />
Dervio e balneabili con un’acqua cristallina<br />
ovunque.<br />
Anche nei lussuosi alberghi che si susseguono<br />
lungo le rive con caffé e ristoranti,<br />
si scopre un turismo che vanta antiche<br />
tradizioni: Tremezzo, Griante, Ca<strong>de</strong>nabbia,<br />
Menaggio, Bellagio, Varenna erano<br />
le località preferite <strong>de</strong>lla nobiltà d’Europa<br />
di fine secolo ed è a quest’epoca che si<br />
ricollega la nascita <strong>de</strong>ll’industria turistica<br />
che poi è via via cresciuta fino ad offrire<br />
oggi una raffinata ospitalità esportata in<br />
tutto il mondo. Proprio nel Centro Lago<br />
si raggiunge il massimo <strong>de</strong>lla ricettività<br />
con alberghi distribuiti nelle diverse categorie<br />
e con un apparato che di anno in<br />
anno viene potenziato con nuove importanti<br />
dotazioni.<br />
Struttura al alto livello<br />
Navalia Boat Service rappresenta la struttura<br />
che assicura il miglior livello di prestazioni<br />
e servizi, capace di accogliere in<br />
Navalia Boat<br />
Service<br />
Navalia Boat Service ha la sua se<strong>de</strong> a Menaggio, in località Nobiallo,<br />
sulla rinomata sponda occi<strong>de</strong>ntale <strong>de</strong>l Lago di Como, in una caratteristica<br />
insenatura naturale da sempre <strong>de</strong>finita la Portofino <strong>de</strong>l Lario.<br />
modo impeccabile gli amanti <strong>de</strong>lla nautica<br />
e <strong>de</strong>l Lago, improntata al completo<br />
servizio e soddisfazione <strong>de</strong>l Cliente.<br />
Con Navalia Boat Service il Centro da diporto<br />
rappresenta un modo nuovo di vivere<br />
e go<strong>de</strong>re <strong>de</strong>i piaceri e <strong>de</strong>lle bellezze<br />
che il Lago di Como è in grado di offrire.<br />
Accanto allo storico servizio di rimessaggio,<br />
presente fin dal 1989, nel 2005 Navalia<br />
ha costruito un Porto Turistico,<br />
ampliando così notevolmente la sua offerta,<br />
permettendo di avere a disposizione<br />
circa 130 posti barca in acqua, che si<br />
affiancano ad altrettanti posti al coperto.<br />
Dal 2007, infine, si dispone di un capannone<br />
situato a Carlazzo, circa 8 km<br />
da Menaggio, che permette il ricovero<br />
invernale di imbarcazioni all’interno di<br />
un ambiente mo<strong>de</strong>rno e sicuro, dotato<br />
di carro ponte da 10 t e numerose misure<br />
di sicurezza.<br />
Il Centro è rivolto al diportista che inten<strong>de</strong><br />
utilizzare al meglio la propria imbarcazione<br />
per una dinamica giornata<br />
sportiva, per una tranquilla gita turistica<br />
ed anche per una piacevole serata sulle<br />
rive <strong>de</strong>l Lago.<br />
Accanto ai servizi completi offerti al diportista,<br />
Navalia si propone come official<br />
<strong>de</strong>aler di importanti cantieri nautici,<br />
quali Sea Ray e Bavaria Motor Boat per<br />
i motoscafi, Beneteau per le barche a ve-<br />
la. Il servizio di vendita è seguito con cura<br />
fin dalle prime fasi da personale altamente<br />
qualificato e preparato, mentre<br />
un efficace post-vendita accompagna il<br />
Cliente nella fiducia più totale.<br />
Punto di riferimento<br />
Il porto turistico di Navalia è stato progettato<br />
per diventare un punto di riferimento<br />
per tutti coloro che navigano nel<br />
Lago di Como e in particolare nel centro<br />
Lago, la parte più aperta e dove è presente<br />
una brezza perfetta per l'uso <strong>de</strong>ll’imbarcazione<br />
a vela.<br />
Le opere sono state concepite in modo da<br />
ridurre al minimo l'impatto ambientale: i<br />
frangiflutti galleggianti garantiscono un<br />
elevato coefficiente di attenuazione <strong>de</strong>l<br />
moto ondoso e inoltre presentano il notevole<br />
vantaggio di consentire la circolazione<br />
<strong>de</strong>ll'acqua, evitandone il ristagno e<br />
mantenendone elevata la qualità. All’interno<br />
<strong>de</strong>ll’area portuale, per un miglior<br />
funzionamento <strong>de</strong>lla struttura, sono stati<br />
installati 3 pontili galleggianti di diversa<br />
lunghezza e tutte le barche sono saldamente<br />
ormeggiate a tali pontili attraverso<br />
finger di diverse dimensioni. Ogni imbarcazione<br />
è riparata dal vento e dalle on<strong>de</strong>,<br />
e il diportista non ha alcuna difficoltà<br />
ad effettuare le manovre di ormeggio e<br />
salire e scen<strong>de</strong>re dalla propria barca.<br />
il Corriere <strong>de</strong> iure publico – ottobre <strong>2008</strong><br />
47<br />
ccaassee hiistoory
<strong>de</strong> iure publico 10 corr.qxd 16-10-<strong>2008</strong> 16:40 Pagina 48<br />
Fondazione<br />
‘<strong>de</strong> iure publico’<br />
Le nostre ‘case history’: spazi riservati<br />
a studi professionali ed enti pubblici<br />
Il Corriere <strong>de</strong> iure publico offre<br />
ai partner <strong>de</strong>lla Fondazione<br />
l’opportunità di presentare<br />
la propria realtà e i propri<br />
progetti attraverso gli spazi<br />
editoriali <strong>de</strong>dicati alle ‘case<br />
history’.<br />
Le ‘case history’ sono pensate<br />
per dare concretezza alle<br />
opportunità <strong>de</strong>lineate dal<br />
cosid<strong>de</strong>tto <strong>de</strong>creto Bersani<br />
(D.L. 4 luglio 2006, n. 223<br />
convertito in legge 4 agosto<br />
2006 n. 248) rivolto alle realtà<br />
libero professionali, nonché<br />
per offrire spazi a<strong>de</strong>guati alle<br />
amministrazioni pubbliche<br />
per l’espletamento <strong>de</strong>gli<br />
obblighi di comunicazione<br />
e informazione, <strong>de</strong>ttati dalla<br />
legge n. 150 <strong>de</strong>l 7 giugno 2000.<br />
Per ulteriori informazioni consultare l’inserto all’interno di questo<br />
giornale oppure contattare la segreteria <strong>de</strong>lla Fondazione ‘<strong>de</strong> iure<br />
publico’, tel. 02 66989008