in CoPErtinA tempo di lettura 2 minuti Sempre aperti! nEgozi rivoluzionAti dAllE CoMMErCiAlizzAzioni. E i nostri CoMMErCiAnti CHE FArAnno? Questo mese ci siamo resi conto di essere (giornalisticamente) fortunati. Grazie alla nostra costante attenzione per il territorio ci siamo trovati dei veri e propri “corrispondenti” da un (potenziale) terremoto. Con il decreto Salva-Italia, il Governo Monti ha introdotto una sconvolgente liberalizzazione <strong>che</strong> infrange i vincoli e i limiti di apertura per gli esercizi <strong>com</strong>merciali e noi per capirci qualcosa ed entrare <strong>com</strong>e lame nel succo della questione abbiamo realizzato delle mini-interviste proprio con i diretti interessati. in pratica, volevamo capire con voi e per voi se “la proposta del governo italiano [contribuisce alla] distruzione di un modello di civiltà [per il conseguimento] di una giornata <strong>com</strong>pletamente occupata dal lavoro <strong>che</strong> imponga l’utilizzo di tempo supplementare, oltre l’orario diurno, per svolgere il proprio <strong>com</strong>pito di consumatore” <strong>com</strong>e ha scritto Piero Bevilacqua su “il manifesto” del 15 gennaio; o se la liberalizzazione degli orari “è un modo per andare incontro alle esigenze dei consumatori, per riqualificare e far rivivere i quartieri” <strong>com</strong>e ha dichiarato il vicepresidente di FederConsumatori, Francesco avallone. lavoro ostico. Quindi, meglio farlo fare ai nostri “corrispondenti” <strong>che</strong>, essendo incisi sulla pelle dal provvedimento, ne sanno sicuramente più di noi. Debora Furlan, del “Bar Debora” di Pieve a Nievole “aUMENtarE Gli orari aUMENta lE SPESE” Debora, <strong>com</strong>e la vede questa liberalizzazione? io personalmente non sono molto favorevole alla liberalizzazione degli orari di apertura e chiusura dei punti di vendita. Credo <strong>che</strong> sia una misura ammazza piccoli: purtroppo stiamo vivendo un momento piuttosto critico, i soldi sono sempre meno, e non credo <strong>che</strong> allargare gli orari serva per aumentare il volume d’affari, quanto senz’altro il volume di spese... E con l’ordine pubblico, <strong>com</strong>e la mettiamo? Personalmente avrei paura a prolungare l’orario di chiusura della sera. Quindi, cosa crede di fare? Non credo di cambiare niente, almeno per il momento.. “È una misura ammazza-piccoli” Luca Silvestri, “Alimentari Doc” di Massa e Cozzile “Gli orari allUNGati NoN FaNNo PartE dElla nostrA CulturA” Luca, ma i clienti verranno nei nuovi orari? la liberalizzazione degli orari dei pubblici esercizi è una lama a doppio taglio. Bisogna far attenzione a non creare confusione nei clienti <strong>che</strong> nelle nostre zone non sono abituati agli orari allungati, <strong>che</strong> non fanno parte della nostra cultura. Ma avrebbe paura ad aprire di notte? Se l’idea di un <strong>com</strong>merciante è quella di usufruire dell’orario allungato è giusto <strong>che</strong> lo faccia, nella speranza <strong>che</strong> le forze dell’ordine siano sufficienti (<strong>com</strong>e numero) a garantire un servizio adeguato di vigilanza e repressione del crimine. Allora vedremo il suo negozio aperto an<strong>che</strong> fuori dall’orario abituale? No, per quello <strong>che</strong> riguarda la mia attività non modifi<strong>che</strong>rò assolutamente gli orari: francamente mi sembrano già tante le ore di lavoro <strong>che</strong> 14 || QUELLO CHE C’È <strong>febbraio</strong> <strong>2012</strong> facciamo: bisogna lavorare per vivere non vivere per lavorare. “Bisogna lavorare per vivere, non vivere per lavorare” Roberto Orsi, Parrucchiere di Buggiano Roberto, ma secondo lei chi ha davvero deciso di fare queste liberalizzazioni? la risposta mi appare ovvia: il peso politico della grande distribuzione fa ovviamente la differenza nel prendere decisioni <strong>che</strong> non possono certo avvantaggiare chi già con grandi sacrifici per se stesso e per le proprie famiglie dedica almeno 50 ore settimanali al proprio lavoro. an<strong>che</strong> perché credo <strong>che</strong> liberalizzazioni senza adeguate regole equivalgano ad anarchia e quindi caos. Caos an<strong>che</strong> nella sicurezza? il problema non sussiste. Non trovo molta differenza nell’esser rapinato in negozio mentre lavoro o a letto mentre dormo. E non credo ci sia bisogno di più sicurezza: le forze dell’ordine sono già impegnate in controlli con autovelox, etilometri o nella ricerca di uno scontrino eluso per drenare gli ultimi spiccioli <strong>che</strong> sbadatamente ci hanno lasciato in tasca… E allora cosa pensa di fare? Aprirà an<strong>che</strong> di notte? assolutamente no. lavoro da 32 anni facendo una media di una settimana di ferie l’anno ed un giorno di malattia ogni due, mi si presentano almeno altri venti anni di lavoro, credo <strong>che</strong> sia sufficiente, an<strong>che</strong> se capisco di rischiare di essere definito un vagabondo… “Liberalizzazioni senza regole sono anarchia” continua a pagina 16
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