Il Rapporto Ambientale - Autorità di Bacino del fiume Serchio
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3.6- Obblighi<br />
ittiogenici<br />
4- Criteri per la<br />
realizzazione degli<br />
istituti previsti dalla<br />
L.R. 7/2005<br />
Seguono, per ogni specie, in<strong>di</strong>rizzi specifici <strong>di</strong> tutela per ogni <strong>di</strong>stretto zoogeografico.<br />
Sono elencate le specie alloctone presenti nelle acque regionali<br />
E‘ da considerarsi prioritario, ove possibile, attivare adeguati programmi <strong>di</strong> riduzione numerica <strong>del</strong>le popolazioni, in particolare verso specie quali il siluro o il gambero <strong>del</strong>la Louisiana per il loro<br />
impatto sugli ecosistemi acquatici. In linea <strong>di</strong> principio nelle zone in cui, alla luce degli stu<strong>di</strong> condotti a livello provinciale durante l‘elaborazione <strong>del</strong>la carta ittica o altre ricerche sono presenti<br />
zone <strong>di</strong> particolare pregio o la presenza <strong>di</strong> comunità <strong>di</strong> specie autoctone ben rappresentate, è importante adottare adeguati provve<strong>di</strong>menti per la riduzione e il contenimento <strong>del</strong>le specie<br />
alloctone.<br />
Come definito dalla legge regionale le province, in caso <strong>di</strong> interventi che comportino l'interruzione o l'asciutta, anche parziale, <strong>del</strong> corpo idrico, con il rilascio <strong>del</strong>l'autorizzazione prescrivono<br />
obblighi ittiogenici per la ricostituzione <strong>del</strong>la popolazione ittica. (….)<br />
<strong>Il</strong> calcolo degli obblighi ittiogenici può essere ragionevolmente ottenuto desumendo, il valore <strong>di</strong> densità e <strong>di</strong> composizione ittica (pesci, molluschi, crostacei e fauna eteroterma invertebrata) per<br />
unità <strong>di</strong> superficie (m2) <strong>di</strong> un determinato corso d‘acqua, dalla carta ittica provinciale o, in mancanza, da stu<strong>di</strong> sulla fauna ittica già pubblicati, ottenendo i dati secondo il seguente criterio<br />
gerarchico:<br />
1) dato <strong>di</strong> densità ottenuto nella stessa area interessata dall‘intervento in alveo<br />
2) dato <strong>di</strong> densità ottenuto in altro tratto <strong>del</strong>lo stesso corso d‘acqua interessato dall‘obbligo e con la stessa vocazione ittica<br />
3) dato <strong>di</strong> densità ottenuto su corsi a<strong>di</strong>acenti o <strong>del</strong>lo stesso bacino idrografico con la stessa vocazione ittica (nel caso <strong>di</strong> più corsi si adotta il valore me<strong>di</strong>o)<br />
4) dato <strong>di</strong> densità ottenuto su corsi d‘acqua <strong>di</strong> altri bacini idrografici con la stessa vocazione ittica.<br />
4.1 Zone a regolamento specifico<br />
hanno lo scopo <strong>di</strong> promuovere i valori <strong>del</strong>la pesca e <strong>del</strong>la cultura <strong>del</strong>l‘acqua ed hanno la funzione <strong>di</strong> promuovere lo sviluppo <strong>del</strong>le aree rurali.<br />
L‘attività alieutica ed il rispetto <strong>del</strong>l‘ambiente sono dunque posti in una posizione centrale e considerati quali forza trainante per lo sviluppo <strong>di</strong> aree rurali. Pesca ed educazione ambientale<br />
devono dunque fungere quale importante motore per l‘economia e<br />
per il rinnovamento <strong>del</strong>le aree rurali. <strong>Il</strong> carattere <strong>di</strong> sviluppo sostenibile e <strong>di</strong> rinnovabilità <strong>del</strong>la risorsa <strong>di</strong> queste zone è testimoniato anche dal <strong>di</strong>vieto <strong>di</strong> svolgere raduni e gare <strong>di</strong> pesca. Queste<br />
zone possono avere al massimo durata <strong>di</strong> 10 anni rinnovabili e prevedono l‘adozione <strong>di</strong> uno specifico piano <strong>di</strong> gestione per il raggiungimento degli obiettivi stabiliti. Le zone a regolamento<br />
specifico dovrebbero essere istituite in:<br />
1) Zone <strong>di</strong> particolare pregio ambientale e/o già all‘interno <strong>di</strong> aree protette (ad esempio ZPS,SIC,SIR), previa valutazione <strong>di</strong> incidenza, ai sensi <strong>del</strong>la L.R. 56/2000;<br />
2) Zone in cui sono presenti specie <strong>di</strong> particolare importanza ittiofaunistica;<br />
3) Zone in cui sono presenti specie <strong>di</strong> particolare interesse alieutico in grado <strong>di</strong> fungere da elemento <strong>di</strong> attrazione per i pescatori;<br />
4) Zone all‘interno <strong>di</strong> percorsi turistici, eno-gastronomici, ecc., già esistenti dove si vuole ampliare l‘offerta per i visitatori;<br />
5) Zone <strong>di</strong>fficilmente valorizzabili da un punto <strong>di</strong> vista turistico dove la pesca e l‘educazione ambientale possono offrire una fonte <strong>di</strong> attrazione;<br />
6) Zone facilmente accessibili e fruibili da parte <strong>del</strong>le scuole, associazioni piscatorie e ambientaliste, dove poter coniugare l‘attività <strong>di</strong> pesca con quella <strong>del</strong>la cultura <strong>del</strong>l‘acqua;<br />
4.2 Zone <strong>di</strong> frega<br />
Le zone <strong>di</strong> frega possono essere istituite nelle aree in cui è consentita la pesca, limitatamente al periodo <strong>di</strong> riproduzione <strong>del</strong>le singole specie presenti. L‘allegato A, al comma 2, <strong>del</strong> D.P.G.R. n.<br />
54/R, prevede già un periodo <strong>di</strong> <strong>di</strong>vieto <strong>di</strong> pesca, per permetterne la riproduzione, per <strong>di</strong>verse specie ittiche.<br />
L‘attuale normativa prevede inoltre il <strong>di</strong>vieto <strong>di</strong> ―atti <strong>di</strong> sommovimento <strong>del</strong> fondo‖ (art. 11, c. 3, D.P.G.R. 54/R) nel periodo <strong>di</strong> vali<strong>di</strong>tà <strong>del</strong>le zone <strong>di</strong> frega. Sono quin<strong>di</strong> da evitare lavori/interventi<br />
in alveo che possono arrecare danno alle zone <strong>di</strong> frega ed ai soggetti in riproduzione. Sono <strong>di</strong> seguito in<strong>di</strong>cati i perio<strong>di</strong> consigliati e non per l‘esecuzione <strong>di</strong> lavori in alveo:<br />
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