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Download - IPSE Il Risveglio degli Angeli

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suo interno, praticamente illeggibili a occhio nudo, una specie<br />

di venature, simili a lettere incomprensibili, all’interno della<br />

stella sembra essere una chiave.<br />

«Non ricordo che tu abbia mai avuto questa “macchia”».<br />

Stupito, il giovane commenta il segno.<br />

«Infatti non l’ho mai avuta, è apparsa solo sei mesi fa, quando<br />

ho appreso la verità. Civetta, fotografando la figura e passata<br />

al computer, risalì al sigillo dell’angelo Mikael. Tu stesso<br />

hai sempre creduto agli angeli, giusto?». Marco si scosta da lui,<br />

annuendo, sempre più confuso da quello che ha visto. «Anche<br />

tu sei come me, fratellino, non avere paura, accettalo e basta».<br />

Le parole di Nicola sono persuasive e convincenti, ma<br />

qualcosa in Marco frena questo suo entusiasmo; la ragione<br />

forse è che gli anni sono passati e sinceramente ne ha viste<br />

e passate tante, di problemi reali di vita, prima di tornare a<br />

credere come un bambino nell’esistenza di angeli e streghe.<br />

«Perdonami Nico, ma sono veramente confuso, quella cosa lì»<br />

indicando con un gesto affrettato il sigillo sulla tempia dell’amico<br />

«potrebbe essere benissimo una macchia cutanea che si<br />

è scurita leggermente con il tempo e poi andiamo, prima mi<br />

parli di streghe e ora mi giri l’argomento sugli angeli, avanti, ti<br />

paragoni a un angelo adesso, sembriamo angeli noi?».<br />

«Con il tempo capirai e troverai la tua strada, in ogni modo<br />

siamo dei sopravvissuti, altrimenti spiegami come hai fatto<br />

a salvarti da quell’incidente mortale quindici anni fa? Tu eri<br />

morto, fratellino, per qualche minuto il tuo cuore e il tuo cervello<br />

hanno smesso di funzionare, al tuo risveglio in ospedale,<br />

hai appreso d’essere stato in coma per due notti».<br />

Le parole dell’amico rimbombano nell’animo di Marco<br />

come un tuono, preceduto da un lampo. Scuote la testa, sorridendo<br />

appena. «Hai ragione, ma al mio risveglio non ho avuto<br />

simboli o sigilli sulla mia pelle, ma una cicatrice sulla testa<br />

indelebile e forti emicranie che ancora oggi mi tormentano».<br />

«E per quanto riguarda il coma? Sei sparito con la mente<br />

per due notti, fratellino, ma quello che più ti ha segnato sono<br />

stati quei pochi minuti, dove eri morto, lo capisci?» il tono di<br />

Nicola è sicuro e al contempo severo, ancora una volta Marco<br />

è infastidito da un argomento che appartiene solo a lui.<br />

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