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16. Sindromi da alterata pressione endocranica

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nervoso che, nel loro prolasso, comprimono le<br />

strutture con cui vengono in contatto (vasi, nervi<br />

cranici e parenchima di altre regioni), ed inoltre<br />

tendono a sospingere cau<strong>da</strong>lmente il tronco<br />

encefalico (con rischio di microemorragie <strong>da</strong><br />

trazione).<br />

L’ipertensione intracranica può essere provocata<br />

<strong>da</strong> aumento volumetrico del parenchima,<br />

del sangue, del liquor.<br />

AUMENTO DI VOLUME DEL PARENCHIMA. È causato<br />

<strong>da</strong> lesioni occupanti spazio o <strong>da</strong> edema cerebrale<br />

o più spesso <strong>da</strong> entrambi.<br />

A. Lesioni occupanti spazio. Sono così definite<br />

quelle lesioni che, indipendentemente <strong>da</strong>lla<br />

loro natura, dimostrano una tendenza più o<br />

meno rapi<strong>da</strong> all’accrescimento, sia per aumento<br />

intrinseco di volume che per la comparsa di<br />

edema perilesionale concomitante. Comprendono<br />

fon<strong>da</strong>mentalmente neoplasie benigne e maligne,<br />

lesioni vascolari (emorragie, ematomi),<br />

infiammatorie (ascessi cerebrali, granulomi,<br />

meningiti). Alle neuroimmagini TC o RM, tali<br />

lesioni appaiono come masse neoformate che<br />

deformano o amputano i ventricoli e dislocano<br />

più o meno grossolanamente la struttura colpita<br />

o quelle adiacenti.<br />

B. Edema cerebrale. Può coinvolgere massivamente<br />

l’intero encefalo (traumi cranici gravi,<br />

ed encefalopatie metaboliche, tossiche o infiammatorie<br />

acute) o circon<strong>da</strong>re lesioni acute del<br />

SNC (edema lesionale e perilesionale) producendo<br />

un «effetto massa». Perciò, oltre ad essere<br />

causa di ipertensione intracranica, l’edema può<br />

comportare una dislocazione di strutture cerebrali<br />

oltre la linea mediana o i sepimenti durali<br />

(falce, tentorio) tale <strong>da</strong> tradursi in vere e proprie<br />

ernie cerebrali o cerebellari (v. pag. 641). La sua<br />

presenza e la sua evoluzione sono ben documentabili<br />

mediante neuroimmagini con mezzi di<br />

contrasto (TC) o «enhancement» del segnale<br />

(RM). Nelle lesioni cerebrovascolari stabilizzate,<br />

si riassorbe spontaneamente nel giro di alcune<br />

decine di giorni, permettendo di appurare la<br />

<strong>Sindromi</strong> <strong>da</strong> <strong>alterata</strong> <strong>pressione</strong> intracranica<br />

607<br />

reale estensione volumetrica del <strong>da</strong>nno necrotico<br />

residuo. Assente nella patologia degenerativa,<br />

negli idrocefali attivi ed ipertensivi l’edema<br />

assume un tipico aspetto interstiziale a distribuzione<br />

periventricolare, mentre nell’ipertensione<br />

intracranica idiopatica, qualora presente,<br />

assume un aspetto interstiziale diffuso prevalentemente<br />

pericefalico.<br />

AUMENTO DEL VOLUME EMATICO. Può assumere<br />

l’aspetto di un’iperemia arteriolo-capillare o<br />

di un’iperemia venosa.<br />

1. Iperemia arteriolo-capillare si verifica<br />

in seguito a vasodilatazione circoscritta perilesionale<br />

(per intensa produzione reattiva di<br />

nitrossido) o vasodilatazione diffusa, per perdita<br />

dell’autoregolazione dei vasi cerebrali <strong>da</strong><br />

acidosi tissutale diffusa (encefalopatia respiratoria),<br />

o per grave anemia associata a febbre<br />

elevata.<br />

2. Iperemia venosa si osserva in diverse<br />

condizioni di ostacolato deflusso venoso <strong>da</strong>lle<br />

vene e seni cerebrali o <strong>da</strong>lle vene giugulari<br />

(processi trombotici), <strong>da</strong>lla vena cava superiore<br />

(tumori mediastinici), e in tutti i casi di ostacolato<br />

ritorno venoso al cuore con aumento della<br />

<strong>pressione</strong> venosa centrale. In tutte queste condizioni,<br />

l’iperemia venosa diventa causa di ipertensione<br />

intracranica, non solo per l’aumento<br />

della massa ematica encefalica, ma anche per il<br />

contemporaneo aumento del volume liquorale<br />

per ostacolato riassorbimento.<br />

AUMENTO DEL VOLUME LIQUORALE. Può essere<br />

causato, in ordine di importanza, <strong>da</strong> un blocco<br />

della circolazione liquorale in un punto qualunque<br />

delle vie di deflusso (idrocefalo ostruttivo),<br />

<strong>da</strong> difettoso riassorbimento a livello del complesso<br />

villi aracnoidei/seni venosi della volta<br />

(idrocefalo aresorptivo), ed assai più raramente<br />

<strong>da</strong> ipersecrezione (papillomi o carcinomi<br />

secernenti dei plessi corioidei: idrocefalo ipersecretivo).

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