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16. Sindromi da alterata pressione endocranica

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se verticale del paziente, e soprattutto in funzione<br />

della posizione del capo rispetto al cuore, ed<br />

alle situazioni che riducono il ritorno venoso al<br />

cuore o comunque aumentano la <strong>pressione</strong> venosa<br />

intrarachidea (manovra di Valsalva: incrementi<br />

fino al 50-100%; com<strong>pressione</strong> di entrambe<br />

le vene giugulari: incrementi fino al 100-<br />

150%).<br />

Fisiologicamente esiste una pulsatilità pressoria<br />

spontanea di 5-15 mm di H 2 O causata <strong>da</strong>ll'espansione<br />

sistolica dei plessi corioidei e del<br />

parenchima cerebrale, cui si sommano le fluttuazioni<br />

pressorie intraaddominali e toraciche<br />

connesse al respiro. Particolari fluttuazioni si<br />

osservano inoltre durante il sonno.<br />

COMPOSIZIONE. - I <strong>da</strong>ti riportati in Tab. 9.1 dimostrano<br />

che il liquor è un secreto, non un trasu<strong>da</strong>to<br />

plasmatico: infatti, le concentrazioni<br />

liquorali di potassio sono inferiori, quelle di<br />

magnesio e cloruri superiori rispetto a quelle<br />

plasmatiche.<br />

La concentrazione di sodio e l'osmolarità<br />

sono identiche, mentre il liquor è più acido con<br />

una <strong>pressione</strong> parziale di CO 2 più alta rispetto<br />

a quella plasmatica.<br />

Va ricor<strong>da</strong>to che le caratteristiche biochimiche<br />

alle quali si fa abitualmente riferimento<br />

sono quelle del liquor lombare. Esistono infatti<br />

notevoli differenze, in particolare nella composizione<br />

proteica, nel liquor ventricolare e cisternale.<br />

CIRCOLAZIONE E RIASSORBIMENTO. - La produzione<br />

continua di liquor e la pulsatilità sisto-diastolica<br />

dei plessi corioidei (Bering, 1955) e del<br />

parenchima cerebrale causano l'espulsione del<br />

liquor neoformato <strong>da</strong>i ventricoli laterali nel III<br />

ventricolo attraverso i forami di Monro, e <strong>da</strong>l III<br />

ventricolo nel IV ventricolo attraverso il rispettivo<br />

acquedotto, sede di un impercettibile movimento<br />

del liquor a tipo "va e vieni" (~ 0,15<br />

ml).<br />

Come è già stato detto all'inizio, <strong>da</strong>l IV ventricolo<br />

il liquor defluisce attraverso il forame<br />

<strong>Sindromi</strong> <strong>da</strong> <strong>alterata</strong> <strong>pressione</strong> intracranica<br />

601<br />

mediano di Magendie (ed eventualmente i forami<br />

laterali di Luschka) presenti nella tela<br />

corioidea del IV ventricolo negli spazi cisternali<br />

della base (specie cisterna magna), e <strong>da</strong> questi<br />

negli spazi subaracnoidei pericefalici fino a raggiungere<br />

raggiungere gli spazi subaracnoidei<br />

della convessità. Assai minore è la diffusione<br />

cau<strong>da</strong>le del liquor negli spazi subaracnoidei<br />

spinali, e minima nel canale ependimale.<br />

L'espansione sistolica dei vasi arteriosi intracranici<br />

e dell'encefalo all'interno del cranio (nell'adulto<br />

rigido ed inestensibile) produce istantaneamente<br />

un gradiente pressorio fronto-cau<strong>da</strong>le<br />

che sospinge il liquor pericefalico verso il<br />

compartimento subaracnoideo spinale, dotato di<br />

un certo grado di espansibilità o "compliance"<br />

(Fishman, 1992; Greitz, 1993).<br />

Fisiologicamente, quindi, esiste un gradiente<br />

pressorio fluttuante di 13-26 mmH 2 O fra cavità<br />

ventricolari e spazi subaracnoidei della convessità<br />

e di 20-50 mmH 2 O fra questi ultimi ed<br />

il seno longitudinale superiore. In questa sede,<br />

avviene il riassorbimento del liquor in corrispondenza<br />

delle granulazioni aracnoidee di<br />

Pacchioni (1791), strutture rotondeggianti grigiastre<br />

aggettanti in vario numero (circa 50) e<br />

diametro (0,5-4 mm) <strong>da</strong>lla superficie esterna<br />

della dura madre nel lume del seno longitudinale<br />

superiore. Esse sono formate <strong>da</strong> agglomerati<br />

di microscopici villi aracnoidei, le cui cellule<br />

epiteliali differenziate permette il trasporto<br />

di liquor nel sangue attraverso un meccanismo<br />

pinocitico a tipo "valvola tarata": quando<br />

il gradiente pressorio liquor → sangue venoso<br />

raggiunge la cosiddetta "<strong>pressione</strong> di apertura"<br />

(20-50 mm H 2 O), in esse si formano grandi vescicole<br />

piene di liquor che migrano e si aprono<br />

sul versante venoso riversando il proprio contenuto<br />

nel sangue. Il liquor, secreto in maniera<br />

selettiva per ciascuno dei propri componenti,<br />

viene così riassorbito in modo indifferenziato<br />

(riassorbimento "in massa").<br />

Anche se il riassorbimento del liquor pericefalico<br />

è quantitativamente dominante nel seno<br />

longitudinale superiore, esso avviene anche -

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