Progetto locale <strong>di</strong> intervento per il confinamento <strong>di</strong> un foro aperto in rottura con formazione <strong>di</strong> nuove spalle non ammorsate (<strong>di</strong>scontinuità tipo 7.2), in presenza <strong>di</strong> <strong>lesioni</strong> e in posizione angolare. Viene realizzato un telaio metallico ancorato con cuciture armate saldate, che svolge anche il ruolo <strong>di</strong> sostegno dell’architrave in pietra lesionato. 110
In una grande <strong>di</strong>scontinuità dovuta all’addossamento <strong>di</strong> una facciata all’angolata <strong>di</strong> un fronte preesistente, in presenza <strong>di</strong> un intonaco non decorato nella parte interessata, ma <strong>di</strong> antica costruzione e omogeneamente presente sul fronte, la <strong>di</strong>scontinuità è stata localmente contrastata con queste modalità: -esecuzione <strong>di</strong> tagli orizzontali a <strong>di</strong>sco della profon<strong>di</strong>tà <strong>di</strong> circa 7-8 cm., alti 1 cm e lunghi 40- 50 cm., a cavallo della <strong>di</strong>scontinuità, posti ad interasse <strong>di</strong> circa 30-40 cm.; -pulitura ad aria compressa; -inserimento <strong>di</strong> barre in acciaio inox da 50x5 mm. della lunghezza necessaria, e fissaggio a resina epossi<strong>di</strong>ca, lievemente ribassato; -sigillatura esterna ad intonaco <strong>di</strong> calce. In tale modo le superfici vengono incise puntualmente e la traccia dell’addossamento è conservata e mantenuta visibile. Ai livelli <strong>di</strong> piano la solidarizzazione interna è più marcata, con bulbi <strong>di</strong> innesto dei cordoli-tirante metallici. Anche quanto vi sono minori vincoli conservativi sulle superfici, perchè già oggetto <strong>di</strong> trasformazioni o reputate non significative nel contesto, sono spesso presenti limitazioni operative che impe<strong>di</strong>scono il tra<strong>di</strong>zionale intervento a cuci-e-scuci, e richiedono soluzioni mirate. E’ il caso <strong>di</strong> un muro addossato <strong>di</strong> testa senza ammorsamento ad un muro <strong>di</strong> facciata o <strong>di</strong> spina, in cui le demolizioni richieste per formare la sede degli elementi <strong>di</strong> ingranamento risulterebbero forzatamente estese e operabili con <strong>di</strong>fficoltà, causando esse stesse nuove <strong>di</strong>scontinuità. A seconda del contesto e dell’associazione con altre <strong>di</strong>scontinuità, una soluzione possibile è rappresentata da elementi <strong>di</strong> connessione metallica formati, sul muro addossato, da piastre laterali <strong>di</strong> ancoraggio alle quali sono fissate barre cementate con fori passanti al muro cui ci si deve ancorare. Vi sono quin<strong>di</strong> situazioni ricorrenti, relativamente semplici, per le quali è possibile proporre la formazione <strong>di</strong> un numero limitato <strong>di</strong> protocolli operativi <strong>di</strong> riferimento. Dato un certo tipo <strong>di</strong> <strong>di</strong>scontinuità e <strong>di</strong> con<strong>di</strong>zioni al contorno, è possibile ipotizzare un ristretto spettro <strong>di</strong> soluzioni, ciascuna delle quali usualmente non consiste in un unico intervento, ma in una sequenza <strong>di</strong> operazioni correlate. Un tema particolare è costituito dalle <strong>di</strong>scontinuità multiple ravvicinate, in cui non è possibile ingranare tra loro porzioni limitate ed eterogenee <strong>di</strong> muratura senza operarne <strong>di</strong> fatto la completa sostituzione. In questi casi possono essere utilizzati rinforzi lineari entro una traccia <strong>di</strong> limitata altezza posta trasversalmente alle <strong>di</strong>scontinuità, come ad esempio elementi prefabbricati in laterizio con armatura interna entro getto <strong>di</strong> calcestruzzo, usualmente impiegati per architravi <strong>di</strong> porte e finestre. Questi rinforzi possono svolgere una funzione <strong>di</strong> connessione-ripartizione, riducendo la snellezza dei pilastrini liberi. Nelle situazioni più complesse, ove non è sufficiente il riferimento ad un protocollo operativo, è opportuno un progetto locale <strong>di</strong> intervento. Per progetto locale <strong>di</strong> intervento inten<strong>di</strong>amo non tanto o solo un particolare costruttivo adattato alla peculiarità della situazione, quanto il completo intreccio <strong>di</strong> proce<strong>di</strong>menti conservativi e <strong>di</strong> interventi a contrasto delle vulnerabilità, compatibili con i vincoli operativi dell’area. 111