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Mensile di informazione - Anno LXI - N° 4 - Centro Studi Sanguis ...

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Storia Nel Segno del Sangue<br />

suggerii se avesse voluto mettere<br />

la festa del Preziosissimo<br />

San gue in tutta la Chiesa qualora<br />

per la Festa [nostra] del Preziosissimo<br />

Sangue terminasse la<br />

Republica. Cessò la vigilia a<br />

Vespro [della nostra festa], ed il<br />

Santo Padre subito or<strong>di</strong>nò il<br />

decreto. Preghiamo perché an -<br />

che questa volta Gesù faccia la<br />

sua. Può e ci ama. Dunque…» 4 .<br />

Avendo richiamato alla me -<br />

mo ria la caduta della Repubblica<br />

Romana, in vista della cui<br />

proclamazione Pio IX aveva la -<br />

sciato Roma e chiesto asilo al re<br />

<strong>di</strong> Napoli, fornisco qui alcuni<br />

dettagli archivistici minori, ma<br />

sempre interessanti, su quegli<br />

eventi.<br />

Come è noto il segretario <strong>di</strong><br />

Stato Giacomo Antonelli, chiese<br />

l’intervento dei governi cattolici<br />

europei e perfino quello della<br />

Repubblica Francese, che poi<br />

finì per svolgere il ruolo <strong>di</strong> primo<br />

attore. Il presidente francese,<br />

Carlo Luigi Napoleone Bo -<br />

na parte, aspirava a riconquistare<br />

la corona imperiale con l’appoggio<br />

del voto cattolico. Cessata<br />

la Repubblica (che fu detta<br />

Romana benché i maggiori suoi<br />

promotori (Mazzini, Garibal<strong>di</strong>…)<br />

e sostenitori (Goffredo<br />

Ma meli) non fossero romani ma<br />

provenienti da ogni dove. Lo<br />

spirito dell’unità nazionale li<br />

autorizzava a questo, come la<br />

cattolicità della Chiesa autorizzava<br />

l’Antonelli a rivolgersi<br />

all’intero mondo cattolico per<br />

debellare una istituzione ostile<br />

alla Chiesa, la Repubblica.<br />

Il Merlini <strong>di</strong>ce che essa «cessò<br />

la vigilia a Vespro». Il tempismo<br />

della caduta della Repubblica<br />

può forse essere interpretato<br />

come una preferenza <strong>di</strong> Dio per il<br />

118<br />

governo pontificio e un segno<br />

della sua ostilità verso la Repubblica?<br />

Certamente no! Non è<br />

parimenti deducibile il favore <strong>di</strong><br />

Dio in congiunture nelle quali la<br />

parte schierata con il papa soccombe:<br />

per esempio i referendum<br />

sul <strong>di</strong>vorzio e sull’aborto. Di certo,<br />

sul piano della fede, Dio voleva<br />

che il Sangue del Figlio suo<br />

fatto uomo fosse onorato con la<br />

purificazione della vita e gradì<br />

l’estensione della festa alla Chiesa<br />

universale, come in occasione<br />

del trionfo della legalizzazione<br />

del <strong>di</strong>vorzio e poi dell’aborto<br />

continuò a gra<strong>di</strong>re matrimoni sal<strong>di</strong><br />

e rispetto per la vita finfin dal<br />

primo istante.<br />

Tornando alla storia, solo<br />

teoricamente il Papa sarebbe<br />

potuto tornare in sede domenica<br />

1° luglio in una Roma ammorbata<br />

dal puzzo delle polveri<br />

esplose. Occorreva che si sedassero<br />

troppe situazioni agitate.<br />

Lo Stato fu affidato a un governo<br />

provvisorio <strong>di</strong> tre car <strong>di</strong>nali.<br />

Il 9 agosto il Ministero dell’Interno<br />

e <strong>di</strong> Polizia fu af fi dato a<br />

Domenico Savelli. «E non è a<br />

<strong>di</strong>re quanto egli pren des se a<br />

cuore le incumbenze [sic] svariate<br />

e molte del nuovo ca rico» 5 .<br />

Il 12 marzo 1850 Domenico<br />

Savelli scriveva al car<strong>di</strong>nale<br />

Antonelli, a Portici: «Notifico a<br />

Vostra Eminenza Reveren<strong>di</strong>ssima<br />

che dalla Vigilanza sugli<br />

emi grati nella Repubblica <strong>di</strong><br />

San Marino si è venuto a conoscere<br />

che sugli ultimi del decorso<br />

mese giunsero colà quattro<br />

casse in danaro con <strong>di</strong>rezione<br />

come si crede al marchese Guiccioli<br />

<strong>di</strong> Ravenna, che quel giorno<br />

che giunsero i denari si dette<br />

un pranzo suntuosissimo in un<br />

Ca sino propinquo a quella città<br />

con l’intervento <strong>di</strong> tutti li emigrati<br />

durante il quale si tennero<br />

delle sentinelle in poca <strong>di</strong>stanza<br />

dal Casino, per precauzione che<br />

sembra fosse <strong>di</strong>retta ad evitare<br />

qualche sorpresa. Durante il<br />

banchetto vi furono delle <strong>di</strong>mostrazioni<br />

<strong>di</strong> giubilo e gli evviva<br />

alla Re pubblica Romana e <strong>di</strong><br />

San Marino» 6 .<br />

Gli emigrati erano persone<br />

sfuggite all’arresto o condannate<br />

all’esilio. Sembrava al Savelli<br />

che in tali notizie vi fosse dell’esagerazione,<br />

tuttavia non gli<br />

era parso giusto tenerlo occulto<br />

al Segretario <strong>di</strong> Stato, tanto più<br />

che il fatto restava vero nella<br />

sostanza. Il denaro era arrivato<br />

effettivamente a San Marino, il<br />

banchetto vi era stato e vi aveva<br />

partecipato un certo numero «<strong>di</strong><br />

de ma goghi» soliti a riunirsi «la<br />

sera in conversazioni in casa del<br />

mar chese Guiccioli». Si trattava<br />

<strong>di</strong> «persone <strong>di</strong> sentimenti abbastanza<br />

noti». Commentava il<br />

Savelli: «Non sembra però che<br />

colà si tenti, almeno per ora, <strong>di</strong><br />

organizzare cosa alcuna contro<br />

il legittimo Governo Pontificio».<br />

Assicurava la massima<br />

sor veglianza: «Non si lasciano<br />

poi <strong>di</strong> continuare a vigilare at -<br />

ten tamente per scuoprire le<br />

mene della Setta, qualora s’intraprendessero,<br />

ed ho motivo <strong>di</strong><br />

credere che ne sarei istrutto a<br />

tempo debito».<br />

Il 19 marzo 1850 l’Antonelli<br />

informò il Savelli <strong>di</strong> aver già<br />

avvertito il Signor Esterházy<br />

ministro d’Austria, che provvedesse<br />

«con misure energiche a<br />

siffatto <strong>di</strong>sor<strong>di</strong>ne». Il Savelli<br />

informava a sua volta la Commissione<br />

Governativa <strong>di</strong> Stato<br />

riguardo alla questione. Vi erano<br />

buone <strong>di</strong>sposizioni da parte

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