12.06.2013 Views

Giugno - Circhi

Giugno - Circhi

Giugno - Circhi

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

Se c’è un luogo dove le produzioni del Ringling bros. Barnum<br />

and Bailey Circus andrebbero viste almeno una volta quella<br />

è il Madison Square Garden di New York City. Il nome della<br />

più celebre arena multifunzionale dei tempi moderni è<br />

legato a leggendari eventi sportivi – in massima parte ai<br />

grandi incontri di boxe del dopoguerra (prima che questo<br />

sport perdesse gran parte della sua credibilità col proliferare<br />

delle corone e dei relativi campioni) – e ai concerti delle<br />

grandi star della musica. Ricordiamo con precisione l’emozione<br />

provata qualche anno fa quando David Larible ci fece<br />

compiere il giro dei camerini mostrandoci la galleria fotografica<br />

dei grandi protagonisti della storia del Garden, da<br />

Cassious Clay a Frank Sinatra, tra i quali campeggiano<br />

anche Emmett Kelly e Gunther Gebel-Williams. Un’emozione<br />

della stessa intensità si prova nel calpestare il “Walk of<br />

Fame” (passeggiata delle celebrità) posto esattamente<br />

sulla via dell’ingresso dell’arena, composto da quarantotto<br />

placche che ricordano le star che hanno calcato le scene<br />

del Madison, ivi comprese quelle circensi.<br />

Il Madison Square Garden assunse questa denominazione<br />

nel 1879 quando era conosciuto soprattutto come velodromo<br />

per le competizioni di ciclismo su pista. Oggi, al di sotto<br />

della hall principale, ospita anche un teatro in cui si possono<br />

svolgere performance in contemporanea con quelle dell’arena<br />

che dispone di circa diciannovemila posti a sedere che<br />

diventano dodicimila e trecento quando Ringling allestisce<br />

le proprie strutture.<br />

Nonostante tutto qualcosa che ci ricorda l’aria di casa<br />

nostra si può trovare anche andando al circo a New York<br />

City: in effetti, recandoci al Madison ci siamo imbattuti<br />

nella protesta di una organizzazione animalista che aveva<br />

schierato i suoi quattro militanti (detto senza alcuna ironia,<br />

perché erano effettivamente quattro) sulla Settima avenue,<br />

di fronte all’ingresso principale ma a distanza tale da<br />

risultare ancora più innocui rispetto alla massa degli<br />

spettatori in arrivo.<br />

Appena varcata la soglia dell’arena non si può non restare<br />

colpiti dalla spettacolare efficienza dei venditori di gadget,<br />

soft drink, pop corn e tutte le consuete delizie da circo con<br />

dimensioni “famigliari”. In effetti, i leggendari concessionari<br />

del Madison sono disseminati ovunque con stand mini e<br />

maxi ma soprattutto catturano l’attenzione muovendosi tra<br />

gli spettatori con grida inconfondibili senza negare mai<br />

dopo la vendita un “enjoy the show” (buon divertimento)<br />

anche nella circostanza più logisticamente disagiata. E<br />

quando si spengono le luci non interferiscono più con lo<br />

spettacolo.<br />

Come avevamo preannunciato lo scorso anno la 139°<br />

edizione - che è toccata alla “Red Unit” – prevede come<br />

filo conduttore la magia. In effetti, Zing Zang Zoom – questo<br />

è il titolo della produzione – è una formula magica, un<br />

tormentone che viene ripetuto dai protagonisti in scena e<br />

soprattutto dal nuovo ringmaster, Alex Ramon che ha infatti<br />

un passato di illusionista. I trucchi magici sono la costante<br />

dello show essendo inseriti praticamente in tutti i numeri:<br />

non si tratta, ovviamente, di magie superlative ma di un<br />

pretesto, di un fil rouge in grado di diventare il valore<br />

aggiunto dello spettacolo. Grandi aspettative si erano create<br />

intorno al trucco della sparizione di un pachiderma – in<br />

effetti il momento si è giocato in pochissimi istanti, in una<br />

zona decentrata della grande arena – mentre noi abbiamo<br />

apprezzato soprattutto “the parents levitation”, ovvero<br />

l’opportunità offerta ad alcuni bambini del pubblico di far<br />

effettivamente lievitare il proprio padre o la propria madre.<br />

Al fianco di Alex Ramon altri due personaggi a recitare il<br />

ruolo di star: la cantante brasiliana di grande personalità<br />

Clara Ruiz, alias Levititya, giunta tempo fa da Ringling quale<br />

artista impegnata in una delle performance a testa in giù<br />

creata da Kai LeClerc e oggi assurta al ruolo di protagonista<br />

– e il clown Alan “Tweedy” Digweed, alias Mr. Gravity<br />

impegnato a vestire i panni della nemesi del ringmaster,<br />

pasticciando con parole magiche e trucchi nel corso di<br />

tutta la serata.<br />

In ogni produzione del Greatest Show on Earth non mancano<br />

mai le novità o le variazioni sul tema: basti pensare al<br />

doppio cannone già apparso da qualche anno o alle pertiche<br />

oscillanti dall’alto delle troupe cinesi viste in Europa al<br />

termine del 2008 (mentre in Over the Top della Blue Unit<br />

avevano fatto la loro apparizione la stagione precedente).<br />

Molti meriti di ciò vanno attribuiti senz’altro allo scomparso<br />

Tim Holst, scopritore di talenti e nuove forme espressive<br />

senza eguali (che ricordiamo a pagina 15).<br />

In Zing Zang Zoom si rivede il doppio cannone di Bellobration<br />

con la variazione di un duo interamente femminile, Tina<br />

Miser ed Ekaterina Borzikova (a New York quest’ultima è<br />

stata temporaneamente sostituita da Brian Misery a cagione<br />

di un infortunio) ma soprattutto due novità assolute. In<br />

chiusura della prima parte si possono ammirare le evoluzioni<br />

della troupe cinese di Qi Qi Har, fondata nel 1956 e già<br />

vista all’opera a Monte Carlo in diverse occasioni, che ha<br />

preparato un numero espressamente per gli spettacoli di<br />

Feld: due team di acrobati utilizzano altrettante piattaforme<br />

oscillanti concepite sul genere di quella introdotta dai<br />

Kabanovi nei primi anni ’90 ma di più ampie dimensioni<br />

e posizionate a maggior altezza. In più, su ogni piattaforma<br />

in movimento prende posto una coppia di porteur alla<br />

maniera dei “volanti bassi”. Si tratta di una combinazione<br />

inedita ed ardita, che appaga il senso estetico,<br />

perfettamente contestualizzata in uno show del genere.<br />

L’apertura del secondo tempo, invece, è riservata alla<br />

quadrupla altalena russa delle due troupe Skokov<br />

e Romashov che utilizzano i quattro supporti dinamici<br />

in due coppie contrapposte frontalmente. Anche in<br />

questo caso valgono le considerazioni appena fatte<br />

sull’efficacia dell’operazione.<br />

Altro esempio di variazione sul tema è quella della<br />

due ruote della morte in azione contemporaneamente,<br />

sistemate frontalmente l’una all’altra: sono affidatespettacoli 13

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!