Gazzetta 2011.pdf - Istituto Comprensivo E. Ventimiglia
Gazzetta 2011.pdf - Istituto Comprensivo E. Ventimiglia
Gazzetta 2011.pdf - Istituto Comprensivo E. Ventimiglia
Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
Il 21 febbraio abbiamo<br />
fatto la nostra<br />
prima visita guidata,<br />
siamo andati a Palermo<br />
per visitare il Palazzo dei Normanni. Il gruppo era<br />
composto dagli alunni della 1A, 1B e 1G accompagnato<br />
dai docenti. Arrivati al castello siamo stati subito ben<br />
accolti e con grande nostra sorpresa, una simpatica e<br />
cortese guida di nome Valeria, ci ha raccontato la storia<br />
del castello e ci ha condotti in giro per le sale e le<br />
stanze. Il palazzo è stato costruito intono al IX sec.<br />
per ordine dell’imperatore Federico II di Svevia, mentre<br />
la Cappella Palatina è stata costruita nel 1132 per<br />
ordine di re Ruggero II. A partire dal 1947 il palazzo è<br />
divenuto sede dell’ARS (Assemblea Regionale Siciliana)<br />
anno in cui si tenne la prima seduta. Il Parlamento della<br />
Regione Sicilia è costituito da 90 deputati, che si riuniscono<br />
nella ”Sala d’Ercole”, chiamata così perché sulle<br />
pareti sono raffigurate le fatiche di Ercole. All’interno<br />
del Palazzo abbiamo potuto ammirare la “Sala<br />
dei Vicerè” che ospita ben 21 ritratti appartenenti ai<br />
Vicerè, ai governatori e ai presidenti del Regno borbonico<br />
in Sicilia. Accanto si trova la Sala degli ex Presidenti,<br />
dove ci sono i ritratti dei primi sei presidenti<br />
dell’ARS e poi la Camera Pompeiana o della Regina, con<br />
le piccole sale cinesi piene di vasi e affreschi. Il nostro<br />
giro prosegue nella Sala dei Venti, sul cui soffitto<br />
di legno è dipinta la Rosa dei Venti, e nella sala di Ruggero,interamente<br />
rivestita da mosaici, che raffigurano<br />
il mondo della caccia con leoni, pavoni, cervi, grifoni e<br />
arcieri immersi nei giardini che ricordano il mondo arabo.<br />
Tra gli ambienti più<br />
suggestivi del palazzo<br />
ci sono alcune importanti<br />
sale che prendono<br />
il loro nome dal colore<br />
delle pareti o della tappezzeria:<br />
la Sala Rossa<br />
e la Sala Gialla, che<br />
durante il XVII sec.<br />
venivano utilizzate come sale da ballo, mentre oggi sono<br />
sedi di riunioni e convegni. La parte più bella e preziosa<br />
del palazzo è sicuramente la Cappella Palatina, la<br />
chiesa privata di re Ruggero II. Per i suoi mosaici bizantini<br />
d’oro zecchino la chiesa venne dedicata a S.<br />
Pietro. I mosaici più antichi rappresentano episodi del<br />
Vangelo tra cui il battesimo di Gesù Cristo. La Cappella<br />
Pagina 8<br />
si affaccia sul Cortile Maqueda fatto costruire nel<br />
1600. Ci sarebbe tanto altro da dire, ma concludiamo<br />
dicendo che è stata una straordinaria esperienza<br />
visitare questo luogo ricco di storia e fascino, che è<br />
nostro motivo di orgoglio poiché è ammirato e visitato<br />
da gente di tutto il mondo.<br />
Davide Vaglica e Francesca Spera 1B<br />
Giorno 16 Febbraio 2011, noi classi terze medie<br />
dell’<strong>Istituto</strong>, siamo andati a Palermo per visitare la<br />
Galleria d’arte moderna; la giornata si è svolta così:<br />
alle 8.30 siamo partiti con il pullman da Belmonte, i<br />
Proff. che ci hanno accompagnato erano: Rao, Gumina,<br />
Mistretta, La Rocca, Viola, Polito e Catanzaro, e<br />
con noi c’era anche la ragazza belga Anneleen. Alle<br />
9.30 siamo arrivati a Palermo e ci siamo recati nel<br />
centro storico, precisamente quartiere Kalsa, lì c’era<br />
la Galleria d’arte moderna; ci ha accolti la guida e ci<br />
ha dato delle indicazioni generali sulla visita: si entrava<br />
due classi per volta e bisognava posare zaini e<br />
macchine fotografiche. La Galleria dal dicembre<br />
2006 è ospitata nel complesso monumentale di<br />
Sant’Anna, ma la prima Galleria Civica di Arte Moderna<br />
nasce nel 1910 e viene ubicata nel Ridotto del<br />
Teatro Politeama, quella doveva essere una sede<br />
provvisoria anche a causa della mancanza di spazio, e<br />
venne creata per la forte volontà di Empedocle Restivo<br />
al quale venne presto dedicata. L’esposizione è<br />
articolata in tre piani, le opere sono esposte in modo<br />
cronologico, ma ci sono anche sale tematiche o monografe<br />
(cioè di un solo artista). Tra le opere che mi<br />
hanno colpito, nella prima sala, al piano terra, un<br />
grande quadro di Giuseppe Sciuti “I funerali di Timoleonte”;<br />
sempre al piano terra una scultura di Mario<br />
Rutelli fatta in bronzo “ Gli Iracondi” , altra scultura<br />
molto bella “ L’Angelo di Moore” in marmo di<br />
Domenico De Lisi, l’artista ha tradotto in marmo il<br />
modello in gesso fatto dal padre Benedetto. Per finire,<br />
sempre al piano terra, il vasto quadro di Erulo<br />
Eroli “ Il Vespro Siciliano” che si rifà nel nome alla<br />
rivolta popolare dei siciliani contro i dominatori del<br />
momento, gli Angioini, alla fine del 1200. Dopo siamo<br />
andati al primo piano e la guida ci ha fatto vedere<br />
una sala monografadedicata<br />
a Francesco<br />
Lo Jaconopaesaggista<br />
siciliano<br />
dell’ 800:<br />
“Veduta di<br />
Palermo”, “Vento in montagna” e “Piccolo scoglio”. Il<br />
pittore, nelle sue opere, usa il taglio fotografico e<br />
seppe tradurre in modo fino allora mai raggiunto la<br />
luminosità del sole e dell’aria. Saliti al 2° piano, ben<br />
in vista campeggia “I Carusi”, olio su tela del 1905 di<br />
Onofrio Tomaselli. L’artista, in questo dipinto, ritrae<br />
un paesaggio riarso e assolato con gli stremati zolfatarelli<br />
denunciando così lo sfruttamento del lavoro<br />
minorile. Dopo un po’ siamo arrivati al 3° piano dove<br />
abbiamo visto “Il peccato” (1909) di Franz Von<br />
Stuck, è stato un pittore simbolista- espressionista,<br />
nonché scultore e architetto di nazionalità tedesca;<br />
il dipinto è considerato il simbolo della Galleria tanto<br />
che lo si ritrova come copertina del dèpliant della<br />
Galleria. Sempre nello stesso piano “Gli scolari” di<br />
Felice Casorati, vengono ritratti dei ragazzi con delle<br />
facce tristi e terrorizzate, nei loro occhi vi è la<br />
brutalità delle guerre mondiali, l’arte non è slegata<br />
alla realtà. L’ ultimo quadro è il “Bajadere” di Totò<br />
Gregorietti che è un manifesto pubblicitario di uno<br />
spettacolo musicale fatto nel 1924. La nostra visita<br />
è terminata alle 11,50, e dopo una breve pausa per<br />
uno spuntino, siamo ritornati a Belmonte alle 13,30<br />
circa. Che dire della visita? Densa di emozioni, mi ha<br />
arricchito tantissimo.<br />
Giuseppe La Rocca III A<br />
Giorno 3 marzo, noi alunni rappresentanti di classe,<br />
siamo andati a Corleone a visitare il C.I.D.M.A<br />
(Centro internazionale di documentazione sulla Mafia<br />
e Movimento antimafia) inaugurato il 12 dicembre<br />
del 2000. Giunti lì abbiamo incontrato la nostra<br />
guida, Marilena Comaglia, la quale ci ha fatto visitare<br />
le stanze del Centro spiegandocene gli aspetti più<br />
importanti. La prima stanza conteneva una copia dei<br />
documenti del maxiprocesso, donati dal tribunale di<br />
Palermo all’<strong>Istituto</strong>. Durante questo giudizio sono<br />
stati processati 474 mafiosi tra i quali Riina e Pro-<br />
venzano, gli effetti<br />
del processo<br />
sono stati<br />
senza precedenti,<br />
sono stati<br />
confiscati i beni<br />
dei mafiosi e<br />
indeboliti i rapporti<br />
di forza<br />
tra gli stessi.<br />
Nella seconda stanza saltava subito agli occhi la foto<br />
del magistrato ucciso dalla mafia Rocco Chinnici, in seguito<br />
a questo episodio Giovanni Falcone commentò così:<br />
>. Le foto di Letizia<br />
Battaglia, nota giornalista e fotoreporter di fama<br />
internazionale, erano ospitate nella terza stanza, così<br />
pure la foto di Rita Atria, una ragazza di 17 anni appartenente<br />
a una famiglia mafiosa che dopo la morte del<br />
padre e del fratello ebbe il coraggio di collaborare con<br />
la magistratura. L’unico che l’ aiutò fu Borsellino, infatti<br />
dopo la sua morte la ragazza sentì di essere rimasta<br />
sola e si uccise buttandosi dal settimo piano del palazzo<br />
romano dove viveva in segretezza. Ci siamo poi<br />
recati nell’ultima stanza, nella sala conferenze dedicata<br />
a Carlo Alberto Dalla Chiesa (generale ucciso anch’egli<br />
dalla mafia nell’82). In questa stanza c’erano le significative<br />
foto di Falcone e Borsellino e di Libero Grassi, il<br />
primo a dire no al pizzo. Finita la visita del Centro abbiamo<br />
visitato il museo delle tradizioni popolari che era<br />
di fronte. Alle 13,30 eravamo di ritorno a Belmonte con<br />
il cuore commosso ma pieno di grande speranza.<br />
Erika Lo Monaco , Giorgia Santangelo III A<br />
Sandra Ferraro e Giulia Monti III C<br />
La nostra classe II A, insieme alla II E e alla II D,<br />
giorno 10 febbraio si è recata in visita guidata a Palermo<br />
per visitare il museo Abatellis e la Chiesa di San<br />
Francesco. Siamo stati accompagnati dalle Prof.sse<br />
Gumina, Gitto, Lauria e dalla Preside Prof.ssa De Laurentiis.<br />
La prima tappa è stata dedicata alla gotica Chiesa di<br />
San Francesco, affascinante e suggestiva, già dalla<br />
facciata colpisce per il suo rosone. La Chiesa è divisa<br />
in tre navate e all’interno ospita un bellissimo Crocifisso<br />
ligneo con l’immagine di Gesù in croce da un lato e<br />
Pagina 9