Le invasioni di specie vegetali in Italia - Dipartimento di biologia ...
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<strong>Le</strong> <strong>in</strong>formazioni sugli impatti generati<br />
dalle <strong>specie</strong> <strong>vegetali</strong> <strong>in</strong>vasive sul territorio<br />
italiano sono risultate scarse e<br />
frammentarie, nella maggior parte dei casi<br />
basate su osservazioni non verificate sperimentalmente.<br />
Una prima <strong>in</strong>dag<strong>in</strong>e, che<br />
ha pertanto solo carattere prelim<strong>in</strong>are, ha<br />
permesso <strong>di</strong> identificare 203 <strong>specie</strong> per le<br />
quali viene documentato un impatto negativo.<br />
Per confermare e valutare l’<strong>in</strong>tensità<br />
<strong>di</strong> questi impatti saranno comunque<br />
necessari ulteriori stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> carattere sperimentale<br />
e valutazioni quantitative.<br />
La tendenza delle <strong>specie</strong> alloctone a gravitare<br />
attorno alle attività umane si riflette<br />
anche nei loro impatti. Nella<br />
maggioranza dei casi si tratta <strong>di</strong> <strong>specie</strong> <strong>in</strong>festanti,<br />
che riducono la resa delle colture<br />
e aumentano i costi <strong>di</strong> produzione connessi<br />
all’uso <strong>di</strong> erbici<strong>di</strong>. Alcuni stu<strong>di</strong> sulla<br />
flora <strong>in</strong>festante <strong>in</strong><strong>di</strong>cano un <strong>in</strong>cremento<br />
dell’<strong>in</strong>cidenza delle <strong>specie</strong> alloctone nel<br />
territorio italiano negli ultimi 40 anni.<br />
Un aspetto particolarmente importante<br />
<strong>in</strong> <strong>Italia</strong> riguarda il bio-deterioramento dei<br />
manufatti antropici, <strong>in</strong> particolare dei<br />
monumenti e dei reperti archeologici,<br />
<strong>in</strong>dotto dagli apparati ra<strong>di</strong>cali <strong>di</strong> alcune<br />
<strong>specie</strong>. <strong>Le</strong> ra<strong>di</strong>ci delle piante che crescono<br />
su muri e ruderi <strong>in</strong>fatti possono provocare<br />
<strong>in</strong>genti danni sia <strong>di</strong> tipo meccanico sia<br />
chimico. Nelle ultime dec<strong>in</strong>e <strong>di</strong> anni è<br />
stato registrato un aumento della<br />
frequenza e della copertura <strong>di</strong> alcune<br />
<strong>specie</strong> legnose alloctone a crescita veloce<br />
sui manufatti <strong>di</strong> pregio, nei centri storici e<br />
nei siti archeologici. Fra queste le più<br />
significative sono Ailanthus altissima, Acer<br />
negundo e Ligustrum lucidum, alberi i cui<br />
semi, <strong>di</strong>spersi dal vento o dagli uccelli,<br />
possono raggiungere altezze elevate sui<br />
monumenti rendendo <strong>di</strong>fficili e costosi i<br />
tentativi <strong>di</strong> controllo.<br />
L’analisi delle fonti <strong>di</strong>sponibili, anche se a<br />
carattere prelim<strong>in</strong>are, ha rilevato 42 <strong>specie</strong>,<br />
per lo più tossiche o allergeniche, con<br />
effetti negativi sulla salute umana.<br />
18<br />
Impatti<br />
Ailanthus altissima, le cui ra<strong>di</strong>ci causano <strong>in</strong>genti danni ai manufatti antropici. Foto J. Grapow<br />
Datura stramonium, alcune parti della pianta sono tossiche per l’uomo e per gli animali.<br />
Foto P. Ferrari<br />
Datura stramonium,<br />
frutti e semi.<br />
Foto P. Ferrari