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Le invasioni di specie vegetali in Italia - Dipartimento di biologia ...

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Il progetto sulla flora alloctona d’<strong>Italia</strong><br />

<strong>Le</strong> <strong><strong>in</strong>vasioni</strong> biologiche, ossia i processi <strong>di</strong> <strong>di</strong>ffusione <strong>in</strong>controllata <strong>di</strong> <strong>specie</strong> alloctone, <strong>in</strong>trodotte<br />

volontariamente o accidentalmente dall’uomo al <strong>di</strong> fuori del loro areale <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione orig<strong>in</strong>ario,<br />

costituiscono attualmente una delle pr<strong>in</strong>cipali m<strong>in</strong>acce alla conservazione della bio<strong>di</strong>versità su scala<br />

globale, e sono causa <strong>di</strong> gravi danni economici e alla salute dell’uomo. In questo contesto, gli <strong>in</strong>ventari<br />

<strong>di</strong> <strong>specie</strong> alloctone a scala nazionale costituiscono uno strumento scientifico fondamentale per la<br />

gestione delle <strong><strong>in</strong>vasioni</strong>.<br />

Il Servizio Protezione della Natura del M<strong>in</strong>istero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del<br />

Mare, <strong>in</strong> collaborazione col Centro <strong>di</strong> Ricerca Interuniversitario “Bio<strong>di</strong>versità, Fitosociologia ed Ecologia<br />

del Paesaggio” dell’Università La Sapienza <strong>di</strong> Roma, ha promosso il progetto “Flora alloctona d’<strong>Italia</strong>”,<br />

sviluppato <strong>in</strong> due fasi dal 2005 al 2008. Scopo del progetto è stato quello <strong>di</strong> raccogliere <strong>in</strong> un sistema<br />

standar<strong>di</strong>zzato le <strong>in</strong>formazioni sulla flora vascolare alloctona spontanea <strong>in</strong> <strong>Italia</strong> e <strong>di</strong> identificare, tra<br />

l’alto numero <strong>di</strong> <strong>specie</strong> presenti, quelle che, a causa della loro <strong>in</strong>vasività o della potenzialità <strong>di</strong> generare<br />

impatti negativi, possono costituire una m<strong>in</strong>accia per l’ambiente, l’economia o la salute dell’uomo.<br />

La situazione complessiva generale <strong>in</strong> <strong>Italia</strong> non è particolarmente critica rispetto a quanto<br />

osservato <strong>in</strong> altri Paesi, perché il nostro territorio è caratterizzato da una notevole eterogeneità<br />

ambientale e da uno stato <strong>di</strong> conservazione relativamente elevato, fattori entrambi che tendono a<br />

limitare i più gravi eventi <strong>in</strong>vasivi. Tuttavia, esistono alcune situazioni a rischio, e <strong>in</strong> generale il<br />

fenomeno delle <strong><strong>in</strong>vasioni</strong> biologiche si sta <strong>in</strong>tensificando rapidamente; i sistemi naturali, <strong>in</strong>deboliti perché<br />

fortemente alterati nella loro struttura e funzionalità, potrebbero non essere più <strong>in</strong> grado <strong>di</strong> sopportare le mo<strong>di</strong>fiche<br />

<strong>in</strong>dotte dall’uomo <strong>in</strong> modo sempre più <strong>in</strong>tenso, fra le quali appunto l’<strong>in</strong>troduzione <strong>di</strong> nuove <strong>specie</strong>.<br />

Nel presente progetto è stata prodotta una banca dati che potrà essere usata come supporto ad una strategia<br />

nazionale f<strong>in</strong>alizzata a prevenire la <strong>di</strong>ffusione delle <strong>specie</strong> <strong>in</strong>vasive dannose. È stata istituita una rete nazionale <strong>di</strong><br />

esperti per raccogliere i dati a livello regionale, e sono state identificate 1.023 <strong>specie</strong> e sotto<strong>specie</strong> <strong>di</strong> piante<br />

vascolari alloctone che crescono spontaneamente sul territorio nazionale. Tra queste, 163 sono considerate<br />

<strong>in</strong>vasive, ossia <strong>in</strong> grado <strong>di</strong> <strong>di</strong>ffondersi rapidamente, e 203 esercitano un impatto negativo, <strong>di</strong> tipo socio-economico<br />

e/o ecologico. In questo stu<strong>di</strong>o sono state analizzate <strong>in</strong> maggior dettaglio le <strong>specie</strong> che hanno un impatto ecologico.<br />

Nonostante le <strong>specie</strong> <strong>in</strong>vasive siano concentrate maggiormente nelle aree dove le attività dell’uomo sono più<br />

<strong>in</strong>tense, come nei sistemi urbani e agricoli, sono stati rilevati alcuni contesti ambientali naturali nei quali<br />

l’<strong>in</strong>troduzione <strong>di</strong> <strong>specie</strong> <strong>in</strong>vasive costituisce una m<strong>in</strong>accia alla conservazione della bio<strong>di</strong>versità e all’<strong>in</strong>tegrità degli<br />

ecosistemi, <strong>in</strong> particolare le aree umide e ripariali, i boschi igrofili e le aree costiere.<br />

Il CD-ROM <strong>in</strong> allegato contenente la banca dati mostra la straor<strong>di</strong>naria conoscenza a <strong>di</strong>sposizione a scala<br />

regionale. Questa ricchezza <strong>di</strong> <strong>in</strong>formazione è essenziale per la def<strong>in</strong>izione <strong>di</strong> strategie nazionali e piani <strong>di</strong> azione<br />

f<strong>in</strong>alizzati a rispondere adeguatamente alla <strong>di</strong>ffusione delle <strong>specie</strong> <strong>vegetali</strong> particolarmente <strong>in</strong>vasive.<br />

Nel prossimo futuro, il M<strong>in</strong>istero prevede <strong>di</strong> f<strong>in</strong>alizzare la maggior parte del lavoro portato avanti f<strong>in</strong>ora<br />

promuovendo un piano <strong>in</strong><strong>di</strong>rizzato al monitoraggio della <strong>di</strong>ffusione <strong>di</strong> quelle <strong>specie</strong> che costituiscono un pericolo<br />

per la salute umana, l’ambiente e l’agricoltura.<br />

Stefania Prestigiacomo<br />

M<strong>in</strong>istro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare<br />

Senecio <strong>in</strong>aequidens.<br />

Foto P. Ferrari<br />

Contributo tematico alla<br />

Strategia Nazionale per la Bio<strong>di</strong>versità<br />

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