LA GRANDE MAGIA - Pane del cielo
LA GRANDE MAGIA - Pane del cielo
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Eduardo De Filippo La grande magia<br />
come prima)<br />
OTTO - (richiamato dal rombo <strong>del</strong> motore, guarda un po’ smarrito l’allontanarsi <strong>del</strong><br />
motoscafo, poi parlando al pubblico <strong>del</strong>l’albergo, con allusione intima) Si sa come comincia<br />
un esperimento, ma spesso si ignora come finirà. Speriamo bene. Zaira! (Dal tavolo<br />
centrale prende una gabbietta con un canarino) Ecco, signori, tutti possono osservare<br />
il povero prigioniero. (Si avvicina ai tavoli mostrando il canarino agli spettatori) È<br />
vispo, allegro. Povero canarino! Ignora la sua infelicità. (Ogni tanto guarda il mare con<br />
la speranza di rivedere il motoscafo di Mariano D’Albino) Chi può raggiungerti, se riesci<br />
a fuggire? Ma tu non devi, tu puoi sparire per un poco, magari per un quarto d’ora,<br />
ma poi devi riapparire, questi sono i patti! (Chiamando) Zaira. (Zaira pronta gli si avvicina,<br />
riceve la gabbietta dalle mani di Otto e, prendendo posto a sinistra <strong>del</strong>la scena, la<br />
mostra al pubblico. Otto ricopre con un quadrato di stoffa nera, prende una rivoltella<br />
dal tavolo centrale e, dopo essersi allontanato di qualche passo, punta l’arma in direzione<br />
<strong>del</strong>la gabbietta) Prego, signori, attenzione… Uno, due, tre! (Spara un colpo.<br />
Nell’attimo stesso, Zaira scopre la gabbietta mostrandola vuota. Altro piccolo applauso)<br />
Passiamo ora ad un altro esperimento.<br />
CALOGERO - (alzandosi, chiede cortesemente al professore) Scusate, signor giocoliere,<br />
volete essere tanto gentile da far riapparire mia moglie?<br />
OTTO - (con lo stesso tono gentile) E voi, scusate, chi siete?<br />
CALOGERO - Come, chi sono? Sono il marito. Perciò vi prego di far riapparire la signora.<br />
(Il pubblico osserva divertito la scena)<br />
OTTO - Già. Un poco di pazienza. (Chiamando) Zaira! (Zaira prende dal tavolo un<br />
grosso dado e lo porge ad Otto il quale lo mostra al pubblico) Ecco. Prego osservare la<br />
precisione dei numeri. Lor signori potranno giudicare spassionatamente. Il trucco è perfetto.<br />
Io…<br />
CALOGERO - Aspettate. Prima di passare appresso, volete essere tanto gentile di riprendere<br />
l’esperimento che avete lasciato a metà? (La musica cessa)<br />
OTTO - Non capisco…<br />
CALOGERO - Come, non capite? È tanto semplice. Vi prego di essere tanto gentile di<br />
far riapparire mia moglie.<br />
OTTO - Ma scusate, l’esperimento lo devo portare a termine io o voi?<br />
CALOGERO - Voi, naturalmente: ma mia moglie la devo reclamare io.<br />
OTTO - (apparentemente divertito) Chest’è bella, mo. È veramente spassosa! Perché<br />
voi credete fermamente che vostra moglie sia sparita…<br />
CALOGERO - E si capisce. Il sarcofago è vuoto.<br />
OTTO - Un momento. Che c’entra il sarcofago! Che può fare un sarcofago? E voi siete<br />
tanto ingenuo da credere che un affare di legno dipinto abbia la potenza di far sparire le<br />
persone, ed in questo caso vostra moglie? Insomma, non pensate nemmeno per un attimo<br />
che vostra moglie l’avete fatta sparire voi?<br />
CALOGERO - Io?<br />
OTTO - Senza volerlo, d’accordo: voi l’avete fatto in buona fede. E siete pienamente<br />
convinto che vostra moglie sia sparita un attimo fa?<br />
CALOGERO - E come no? Stava seduta vicino a me.<br />
OTTO - Ma quando mai! Non lo dite nemmeno per ischerzo… Vostra moglie vicino a<br />
voi non c’era. Probabilmente non è mai venuta in albergo con voi. Vostra moglie chissà<br />
quando è sparita, e tutto quello che avviene davanti ai vostri occhi è solamente illusione.<br />
Voi state qua, solo, vostra moglie non l’abbiamo vista mai. (Rivolgendosi al pubblico)<br />
Conosciamo forse la moglie di questo signore, noi?<br />
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