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LA GRANDE MAGIA - Pane del cielo

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Eduardo De Filippo La grande magia<br />

lo? È difficile. Lui non crede a quello che gli dico: dunque, è savio. Però vuol sapere,<br />

cerca di mettermi in difetto. Infatti, spesso, a certe sue domande repentine, faccio sforzi<br />

incredibili per non cadere in contraddizione.<br />

GREGORIO - Però la scatola non l’apre?<br />

OTTO - Perché, contemporaneamente, ha paura di smentirmi!<br />

GREGORIO - Ma perché non volete ammettere che ci troviamo di fronte a un pazzo?<br />

OTTO - Sentite, io ho l’impressione che a voi farebbe piacere!<br />

GREGORIO - Come sarebbe?<br />

OTTO - E scusate! Uno vi dice: “Vostro fratello non è pazzo! È soltanto un uomo che,<br />

sapendo di essere stato colpito, si aggrappa alle cose più assurde pur di non confessarlo<br />

nemmeno a se stesso”, e voi insistete. Che devo pensare? Significa che vi fa piacere!<br />

GREGORIO - Io non ho chiesto la vostra opinione. Se mi fa piacere o no, sono affari<br />

che non vi riguardano. L’impressione mia è un’altra, e ve la dico in faccia. Voi, approfittando<br />

di questo stato di fatto, vi siete messo appresso a mio fratello, e piano piano lo<br />

state spogliando. Ma non durerà. Ho già riunito la famiglia, ed ho deciso…<br />

OTTO - Badate a quello che fate. Una mossa sbagliata potrebbe effettivamente far impazzire<br />

vostro fratello.<br />

GREGORIO - Non abbiamo bisogno di consigli. Ancora pochi giorni di tempo, e poi<br />

non metterete più piede in questa casa. (Esce per la comune. Calogero, dopo un poco,<br />

entra dalla sinistra. È molto cambiato dai primi due atti. È invecchiato, pallido. I solchi<br />

<strong>del</strong>l’intima sofferenza conferiscono al suo volto un insieme nobile, venerabile. Parla<br />

lentamente, accompagnando ogni parola con un sorriso fra il bonario e lo svagato. I<br />

capelli e i baffi, ormai incolti, sono divenuti grigi. Ogni tanto chiude gli occhi per rispalancarli<br />

subito dopo, perdendo ostinatamente lo sguardo in una visione piacevole,<br />

incantata. È in vestaglia e camicia da notte. Piedi nudi in due pantofole scendiletto.<br />

Stringe gelosamente, sotto il braccio sinistro, la ormai indivisibile scatola giapponese.<br />

Nel vedere Otto si ferma, e con un cenno <strong>del</strong> capo, garbatamente, lo saluta)<br />

OTTO - Buon giorno, Di Spelta. (Calogero, senza rispondere, siede su di una poltrona<br />

accanto a un tavolo, guardandosi agli specchietti incastrati sulla scatola, ed osserva<br />

lungamente la sua immagine) Buon giorno. Non vuoi rispondermi?<br />

CALOGERO - (gentile) No, non rispondo. Perché dovrei dire <strong>del</strong>le parole inutili, <strong>del</strong>le<br />

frasi convenzionali? Tu ti prendi giuoco di me, ed io ti odio. Vedi, ti sorrido e ti odio. E<br />

resisto. Ho deciso di resistere, caro. Tu mi hai reso in parte compartecipe <strong>del</strong> tuo esperimento,<br />

ma non vuoi svelarmene il mistero. E resisto. Non mangio più, non bevo, non<br />

vado al gabinetto… e si che ne avrei voglia… (Con un moto di sofferenza si contorce<br />

sulla poltrona) Il tempo non passa… e il giuoco dura un attimo. Perché allora mi viene<br />

appetito? Perché mi viene sete? Perché… (Si contorce come prima. D’un tratto, esaltandosi,<br />

diventa aggressivo) Smettila! Non vedi che soffro?! Non vedi che non posso<br />

sopportare oltre questo giuoco diabolico? (Quasi piangendo) Aiutami. Abbi pietà di me.<br />

Fai terminare il giuoco. Guarda… sono invecchiato, sono diventato grigio. Ho<br />

l’impressione che siano passati degli anni, e tu mi dici che non è vero. Ti uccido, sa’…<br />

(Ripigliando il tono gentile) Avevo pensato di ucciderti, ma non posso. Se ti uccido, finisce<br />

il tuo mondo, e con il tuo precipiterebbe il mio chissà come.<br />

OTTO - Perché fai così? Ti ho detto tante volte che non devi abbandonarti a queste crisi.<br />

Lasciati andare, invece. Sei tu, solamente tu, che vuoi rimanere fermo nel giuoco.<br />

Perché non apri la scatola?<br />

CALOGERO - (quasi piangendo) Perché non posso.<br />

OTTO - Perché non hai fede, ecco tutto. Poi dici che resisti. Vuoi resistere a che? Vuoi<br />

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