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volutamente disordinata dei numerosissimi<br />
negozi del centro.<br />
Con il passare dei secoli e con il mutare<br />
delle situazioni politiche, Treviso fu soggetta<br />
al dominio signorile dei da Romano, da<br />
Camino, della Scala e poi dei Veneziani,<br />
così l’originario perimetro urbano si andò<br />
progressivamente ampliando, innanzitutto<br />
verso oriente poi anche verso occidente e<br />
meridione, come testimoniano i bellissimi<br />
palazzi, le chiese e i conventi racchiusi nel<br />
XIV secolo da una prima cinta di mura a cui<br />
se ne sostituì una più ampia del XVI secolo<br />
ad opera della Repubblica di Venezia che<br />
chiamò addirittura Fra’ Giocondo come<br />
progettista. Questo fu l’inizio di un periodo<br />
di chiusura della città al suo interno, una<br />
sorta di città fortezza che si aprì verso<br />
l’esterno solo in tempi più recenti a noi,<br />
grazie ad un rinnovato sviluppo economico<br />
tanto che oggi rappresenta bene, come<br />
capoluogo di provincia, la <strong>Marca</strong> Gioiosa.<br />
UN PERIODO DI PACE E SPLENDORE<br />
SENZA PRECEDENTI<br />
Nonostante i suoi modi freddi e le sue<br />
azioni poco encomiabili, definito “Tyrannus<br />
aequissimus et tolerabilis satis” (Francesco<br />
Pipino), Gherardo III da Camino ebbe molte<br />
iniziative positive per Treviso, dove governò<br />
per un lungo periodo. Sistemò le porte della<br />
città, fece costruire nuovi ponti, si preoccupò di<br />
far drenare i fossati per evitare la diffusione di<br />
malattie, ordinò ai privati di lastricare le strade<br />
principali, istituì una sorta di “nettezza urbana”<br />
e una sorta di “vigili del fuoco”; garantì sempre<br />
un mercato dai prezzi equilibrati per assicurare<br />
<strong>alla</strong> popolazione alimenti sani. Intervenne<br />
severamente sui costumi cittadini, affermando<br />
l’indissolubilità del matrimonio, vietando la<br />
prostituzione. Sotto il suo governo l’Università<br />
raggiunse il suo massimo splendore. Fu un<br />
grande mecenate e la sua corte era spesso<br />
frequentata da poeti, artisti, fisici, dotti. Ospitò<br />
anche l’esule Dante Alighieri, che gli mostrò<br />
tutta la sua gratitudine, citandolo nella Divina<br />
Commedia e nel Convivio.<br />
Porta Altinia (Treviso)<br />
Uno dei tanti percorsi per raggiungere la<br />
<strong>Marca</strong> può essere anche quello di seguire,<br />
partendo da Padova, la strada statale 0<br />
che, secondo alcuni, ricalca in parte il<br />
tracciato della via Aurelia realizzata nella<br />
prima metà del I secolo a.C. per collegare il<br />
centro di Patavium a quello di Acelum-Asolo,<br />
la pianura fertile al pedemonte ricco di greggi,<br />
lungo un territorio che conserva le tracce di<br />
antiche centuriazioni.