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Portobuffolè<br />
Usciti d<strong>alla</strong> porta e passando accanto <strong>alla</strong><br />
“Fontana dei Cavalli” si prosegue in corso<br />
Vittorio Emanuele e corso Mazzini, arteria<br />
che si trova esattamente sul luogo dove<br />
fino al XVI secolo si apriva il fossato del<br />
borgo detto Refosso. A sinistra gli edifici<br />
sono allineati lungo le mura del borgo e in<br />
qualche punto si riconoscono alcuni tratti<br />
della cortina, due torri e porta San Polo.<br />
La lunga fila di giardini si trova sul<br />
terrapieno delle mura. Si proseguirà<br />
poi all’esterno del borgo fino a porta<br />
Monticano, sicuramente l’elemento più<br />
conservato e suggestivo delle fortificazioni<br />
cittadine.<br />
Ma se ci spingiamo sino ai confini orientali<br />
della <strong>Marca</strong> potremo comprendere<br />
l’importanza, sino a non molto tempo<br />
fa, della rete idrografica come via<br />
di comunicazione ma soprattutto di<br />
commercio visitando Portobuffolé .<br />
La cittadina sorse all’interno di un’ansa del<br />
Casa Gaia da Camino (Portobuffolè)<br />
Livenza in prossimità del porto fluviale di<br />
Settimo, forse già attivo in epoca romana,<br />
nel punto dove il fiume diveniva non<br />
più navigabile e le merci trasportate su<br />
imbarcazioni dovevano essere trasbordate<br />
per proseguire il viaggio via terra<br />
addirittura sino all’Europa centrale.<br />
Il suo aspetto di piccola città fortificata<br />
inserita in un contesto naturale unico<br />
- consigliamo la suggestiva veduta sul