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scrittori dell’anima<br />
Sono passatoquattro volteper l’esperienza<br />
<strong>di</strong> cominciare unastoriae<strong>di</strong> nonavere la piùpallida<br />
idea <strong>di</strong> come riuscire ascriverla.Elasoluzione<br />
èstata iniettarvi un po’<strong>di</strong>avventura<br />
Perché potrebbe <strong>di</strong>ventare una limitazione<br />
(lamia èuna domanda provocatoria,<br />
ma lui sorride tranquillo<br />
perché sa bene chenon èvero).<br />
Per risponderle dovrei ricorrere al<br />
mio scrittore nordamericano preferito,<br />
l’autrice<strong>di</strong>racconti AliceMunro,quando<strong>di</strong>ceche<br />
«non c’èfine alla<br />
complessità delle cose nelle cose». E<br />
se èquesto che ti interessa, allora i<br />
contornidelpaesaggio chepiù ti èfamiliaresonolatua<br />
àncora. Le limitazioni<strong>di</strong>cui<br />
ho veramentepaura sono<br />
altre. Sono abbastanza intelligente?<br />
Sono abbastanza sensibile? Ho accumulato<br />
abbastanza esperienza, per<br />
trovarepiù cose nellecose?<br />
Ecosa si risponde?<br />
Senta: scrivere un romanzo serio è<br />
qualcosa che ticostringe all’umiltà.<br />
Sono passatoquattro volteper l’esperienza<br />
<strong>di</strong>cominciareunromanzo e<strong>di</strong><br />
nonavere la piùpallida idea <strong>di</strong> come<br />
riuscire ascriverlo. Elasoluzione è<br />
sempre stata <strong>di</strong>iniettarviunpo’ <strong>di</strong><br />
avventura. Il sensodel rischioècontagioso.<br />
Come lettore sono molto<br />
stimolato quando sento che uno<br />
scrittore sta rischiando, che si sta<br />
misurandocon qualcosa chepotrebbe<br />
esporlo alla vergogna, oafar del<br />
male aqualcuno.<br />
Mi <strong>di</strong>ce checosal’haspintaalloraad<br />
accettare<strong>di</strong>riscrivere Lecorrezioni<br />
perlatelevisione, invece <strong>di</strong> lavorare<br />
aqualcosa<strong>di</strong>nuovo?<br />
Me lo chiedo anch’io. All’inizio dovevo<br />
essere solo un consulente alla produzione.<br />
Ma laveritàèche nonvedo<br />
un altroscrittore chepossa conoscere<br />
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imieipersonaggicomeliconosco io,e<br />
lavorare ad aggiungere nuove scene.<br />
Aggiungere nuovescene?Perché?<br />
Perché un romanzoconsistenella virtuosagestione<strong>di</strong>quelloche<br />
ne rimane<br />
fuori. Nelle Correzioni moltecose<br />
le avevolasciatefuori perché nonriuscivoaimmaginarle,<br />
peresempio. E<br />
invece adesso devo ritornarci sopra<br />
efarlo. Com’erano veramente questipersonaggi?<br />
Come sono <strong>di</strong>ventati<br />
quello chesono?<br />
Ce lo vuole <strong>di</strong>re? In altreparole,come<br />
si scrive un romanzo? È<strong>di</strong>verso da<br />
unasceneggiatura?<br />
Il lavoro vero avviene prima della<br />
scrittura. Quando poiciarrivo, quello<br />
che butto giù èpiù omeno lasua<br />
formadefinitiva.Ciò checonta veramente<br />
sono itre, cinque, sette anni<br />
in cui cipenso su eprendo appunti<br />
cheraramente riguardo,mache alla<br />
finedella giornata mi dannol’idea<strong>di</strong><br />
averelavorato. Scrivere sceneggiature<br />
èesattamente l’opposto.<br />
Tutto questo lavoro <strong>di</strong>riflessione fa<br />
pensareallapsicoanalisi. Èuna cosa<br />
chefaparte dellasua vita?<br />
Preferisco non rispondere. Quello<br />
che posso <strong>di</strong>re èche sono desolato<br />
<strong>di</strong> vivere in una cultura che hacosì<br />
svalutatolapsicologia. Io mi muovo<br />
in un mondofreu<strong>di</strong>ano,che cerca<strong>di</strong><br />
capire qualisiano iverimotivi<strong>di</strong>etro<br />
Nonvedo un altro<br />
scrittoreche possa<br />
conoscereimiei<br />
personaggi come li<br />
conoscoio, elavorare<br />
ad aggiungere nuove<br />
sceneallatrama<br />
le cose, eche usa lasensibilità per<br />
comprendere inche modo iconflitti<br />
interiori<strong>di</strong>ano formaallepersone<br />
eailoro comportamenti. Eche tutto<br />
questo oggi sia rimpiazzato dalla<br />
chimicadel cervello èunfatto <strong>di</strong> una<br />
volgaritàinimmaginabile.<br />
Le chiedo scusa, forse era una domandatroppo<br />
in<strong>di</strong>screta.<br />
No, può chiedermi quello che vuole<br />
(siallontana un attimo aprendereun<br />
bicchiered’acqua, ndr). Solo cheuna<br />
delle prime lezioni della fama, per<br />
tornareall’iniziodella nostra conversazione,<br />
èche quando rispon<strong>di</strong> non<br />
pensiche quello che<strong>di</strong>cisaràstampato.<br />
Equestoall’iniziomihaprocurato<br />
nonpochiguai,e<strong>di</strong>conseguenza rabbia…<br />
Ecco: una cosa che ècambiata<br />
in questi anni èche nonsonopiù così<br />
arrabbiato. So <strong>di</strong> apparire immodestosele<strong>di</strong>coche<br />
rileggendo Le correzioni<br />
sono rimastocolpito da quanto<br />
siaben scritto.Maquelloche voglio<br />
<strong>di</strong>re èche ho visto una prosa incui<br />
traspaionorabbiaeauto<strong>di</strong>fesa: come<br />
se con quelle frasi così curate volessi<br />
<strong>di</strong>fendermi,<strong>di</strong>mostrando <strong>di</strong> essere<br />
statocapace<strong>di</strong>scriverle.<br />
Quella rabbia hafatto la sua fortuna.<br />
Lehapermesso <strong>di</strong>iniettare in<br />
un romanzo ambizioso lavitalità e<br />
l’energiache lo hannoresopopolare.<br />
Forse. Ma quando mi sono chiestoda<br />
dove venisse, nonhotrovato unariposta.<br />
Ecosìlasoluzioneèstata un altro<br />
libro, Libertà.Con moltamenorabbia,<br />
meno pauranell’approccioallalingua,<br />
etuttavialostessoforte legameatenere<br />
insieme la scritturaelavita.•<br />
io donna –25febbraio 2012<br />
Il servizio èdell’agenziaCorbis Outline