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di Cristina Lacava

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scrittori dell’anima<br />

Sono passatoquattro volteper l’esperienza<br />

<strong>di</strong> cominciare unastoriae<strong>di</strong> nonavere la piùpallida<br />

idea <strong>di</strong> come riuscire ascriverla.Elasoluzione<br />

èstata iniettarvi un po’<strong>di</strong>avventura<br />

Perché potrebbe <strong>di</strong>ventare una limitazione<br />

(lamia èuna domanda provocatoria,<br />

ma lui sorride tranquillo<br />

perché sa bene chenon èvero).<br />

Per risponderle dovrei ricorrere al<br />

mio scrittore nordamericano preferito,<br />

l’autrice<strong>di</strong>racconti AliceMunro,quando<strong>di</strong>ceche<br />

«non c’èfine alla<br />

complessità delle cose nelle cose». E<br />

se èquesto che ti interessa, allora i<br />

contornidelpaesaggio chepiù ti èfamiliaresonolatua<br />

àncora. Le limitazioni<strong>di</strong>cui<br />

ho veramentepaura sono<br />

altre. Sono abbastanza intelligente?<br />

Sono abbastanza sensibile? Ho accumulato<br />

abbastanza esperienza, per<br />

trovarepiù cose nellecose?<br />

Ecosa si risponde?<br />

Senta: scrivere un romanzo serio è<br />

qualcosa che ticostringe all’umiltà.<br />

Sono passatoquattro volteper l’esperienza<br />

<strong>di</strong>cominciareunromanzo e<strong>di</strong><br />

nonavere la piùpallida idea <strong>di</strong> come<br />

riuscire ascriverlo. Elasoluzione è<br />

sempre stata <strong>di</strong>iniettarviunpo’ <strong>di</strong><br />

avventura. Il sensodel rischioècontagioso.<br />

Come lettore sono molto<br />

stimolato quando sento che uno<br />

scrittore sta rischiando, che si sta<br />

misurandocon qualcosa chepotrebbe<br />

esporlo alla vergogna, oafar del<br />

male aqualcuno.<br />

Mi <strong>di</strong>ce checosal’haspintaalloraad<br />

accettare<strong>di</strong>riscrivere Lecorrezioni<br />

perlatelevisione, invece <strong>di</strong> lavorare<br />

aqualcosa<strong>di</strong>nuovo?<br />

Me lo chiedo anch’io. All’inizio dovevo<br />

essere solo un consulente alla produzione.<br />

Ma laveritàèche nonvedo<br />

un altroscrittore chepossa conoscere<br />

128<br />

imieipersonaggicomeliconosco io,e<br />

lavorare ad aggiungere nuove scene.<br />

Aggiungere nuovescene?Perché?<br />

Perché un romanzoconsistenella virtuosagestione<strong>di</strong>quelloche<br />

ne rimane<br />

fuori. Nelle Correzioni moltecose<br />

le avevolasciatefuori perché nonriuscivoaimmaginarle,<br />

peresempio. E<br />

invece adesso devo ritornarci sopra<br />

efarlo. Com’erano veramente questipersonaggi?<br />

Come sono <strong>di</strong>ventati<br />

quello chesono?<br />

Ce lo vuole <strong>di</strong>re? In altreparole,come<br />

si scrive un romanzo? È<strong>di</strong>verso da<br />

unasceneggiatura?<br />

Il lavoro vero avviene prima della<br />

scrittura. Quando poiciarrivo, quello<br />

che butto giù èpiù omeno lasua<br />

formadefinitiva.Ciò checonta veramente<br />

sono itre, cinque, sette anni<br />

in cui cipenso su eprendo appunti<br />

cheraramente riguardo,mache alla<br />

finedella giornata mi dannol’idea<strong>di</strong><br />

averelavorato. Scrivere sceneggiature<br />

èesattamente l’opposto.<br />

Tutto questo lavoro <strong>di</strong>riflessione fa<br />

pensareallapsicoanalisi. Èuna cosa<br />

chefaparte dellasua vita?<br />

Preferisco non rispondere. Quello<br />

che posso <strong>di</strong>re èche sono desolato<br />

<strong>di</strong> vivere in una cultura che hacosì<br />

svalutatolapsicologia. Io mi muovo<br />

in un mondofreu<strong>di</strong>ano,che cerca<strong>di</strong><br />

capire qualisiano iverimotivi<strong>di</strong>etro<br />

Nonvedo un altro<br />

scrittoreche possa<br />

conoscereimiei<br />

personaggi come li<br />

conoscoio, elavorare<br />

ad aggiungere nuove<br />

sceneallatrama<br />

le cose, eche usa lasensibilità per<br />

comprendere inche modo iconflitti<br />

interiori<strong>di</strong>ano formaallepersone<br />

eailoro comportamenti. Eche tutto<br />

questo oggi sia rimpiazzato dalla<br />

chimicadel cervello èunfatto <strong>di</strong> una<br />

volgaritàinimmaginabile.<br />

Le chiedo scusa, forse era una domandatroppo<br />

in<strong>di</strong>screta.<br />

No, può chiedermi quello che vuole<br />

(siallontana un attimo aprendereun<br />

bicchiered’acqua, ndr). Solo cheuna<br />

delle prime lezioni della fama, per<br />

tornareall’iniziodella nostra conversazione,<br />

èche quando rispon<strong>di</strong> non<br />

pensiche quello che<strong>di</strong>cisaràstampato.<br />

Equestoall’iniziomihaprocurato<br />

nonpochiguai,e<strong>di</strong>conseguenza rabbia…<br />

Ecco: una cosa che ècambiata<br />

in questi anni èche nonsonopiù così<br />

arrabbiato. So <strong>di</strong> apparire immodestosele<strong>di</strong>coche<br />

rileggendo Le correzioni<br />

sono rimastocolpito da quanto<br />

siaben scritto.Maquelloche voglio<br />

<strong>di</strong>re èche ho visto una prosa incui<br />

traspaionorabbiaeauto<strong>di</strong>fesa: come<br />

se con quelle frasi così curate volessi<br />

<strong>di</strong>fendermi,<strong>di</strong>mostrando <strong>di</strong> essere<br />

statocapace<strong>di</strong>scriverle.<br />

Quella rabbia hafatto la sua fortuna.<br />

Lehapermesso <strong>di</strong>iniettare in<br />

un romanzo ambizioso lavitalità e<br />

l’energiache lo hannoresopopolare.<br />

Forse. Ma quando mi sono chiestoda<br />

dove venisse, nonhotrovato unariposta.<br />

Ecosìlasoluzioneèstata un altro<br />

libro, Libertà.Con moltamenorabbia,<br />

meno pauranell’approccioallalingua,<br />

etuttavialostessoforte legameatenere<br />

insieme la scritturaelavita.•<br />

io donna –25febbraio 2012<br />

Il servizio èdell’agenziaCorbis Outline

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