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Bimestrale- Spedizione in Abbonamento Postale Art. 2, comma

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<strong>Bimestrale</strong>- <strong>Spedizione</strong> <strong>in</strong> <strong>Abbonamento</strong> <strong>Postale</strong> <strong>Art</strong>. 2, <strong>comma</strong> 20/C - legge 662/96 - Filiale di Roma<br />

PERIODICO DI INFORMAZIONE<br />

D E I C H I M I C I D ’ I T A L I A<br />

www.chimici.it<br />

ANNO XIV N° 3/4 LUG/AGO/SET 2003


Sito web del CNC<br />

La “Composizione<br />

del Consiglio<br />

Nazionale dei<br />

Chimici per il<br />

Triennio<br />

2001/2004” e<br />

“Elenco degli<br />

Ord<strong>in</strong>i” li troverete<br />

sul sito:<br />

www.chimici.it<br />

La gestione e la rivisitazione del sito Internet del consiglio nazionale dei chimici è stata<br />

affidata al gruppo JUST IN TIME. Il gruppo JUST IN TIME è già fornitore del CNC per quanto<br />

riguarda la stampa del “IL CHIMICO ITALIANO”. Con questo <strong>in</strong>carico il CNC ha <strong>in</strong>teso dare una<br />

nuova veste alla rivista sia dal punto di vista dei contenuti che dal punto di vista della grafica.<br />

Le notizie dell’ultim’ora saranno riportate direi quasi giornalmente sul sito WEB mentre gli<br />

articoli di <strong>in</strong>teresse della categoria, che possono essere oggetto di attenta lettura a tavol<strong>in</strong>o,<br />

riempiranno le pag<strong>in</strong>e della rivista. Argomenti di carattere generale, scientifico e attuale<br />

trattati da colleghi e da professionisti di altre discipl<strong>in</strong>e purché att<strong>in</strong>enti alla professione di chimico<br />

saranno ben accetti sulla rivista. Il Chimico Italiano potrà essere diviso <strong>in</strong> sezioni per trattare<br />

gli argomenti all’avanguardia. Sarà aperta una rubrica lettere al direttore per ricevere e<br />

discutere sui quesiti formulati dagli iscritti. Un comitato di redazione composto da tre esperti<br />

procederà alla verifica degli articoli <strong>in</strong>viati per l’eventuale stampa su il Chimico Italiano.<br />

Le notizie di <strong>in</strong>teresse del Chimico<br />

debbono essere visibili <strong>in</strong> tempo reale.<br />

Per questo motivo il CNC ha deciso pur mantenendo l’edizione della rivista “Il Chimico Italiano” a cadenza trimestrale,<br />

di riversare sul sito www.chimici.it tutte le notizie di aggiornamento professionale e non che possono <strong>in</strong> qualche modo<br />

rendere al Chimico un’utilità.<br />

Pertanto troverete sul web le seguenti rubriche:<br />

Dagli ord<strong>in</strong>i periferici: <strong>in</strong> questa voce saranno possibili i l<strong>in</strong>ks con gli ord<strong>in</strong>i dei chimici d’Italia che già hanno un sito web,<br />

<strong>in</strong>oltre saranno riportate le notizie pervenute da tutti gli ord<strong>in</strong>i periferici anche da quelli che per ora non hanno un loro<br />

sito.<br />

Convegni, <strong>in</strong>contri, congressi anche a livello regionale dei quali al CNC viene data notizia per e-mail e che saranno<br />

prontamente messi nel sito nella rubrica apposita.<br />

Concorsi: cercheremo di dare notizia anche dei concorsi regionali e nazionali prelevandoli dai rispettivi BUR e GURI.<br />

Aggiornamenti professionali: il CNC riceve da parte di alcune delle maggiori aziende che producono apparecchiature<br />

scientifiche le novità nei diversi settori della ricerca applicata, attraverso l<strong>in</strong>ks, potrete accedere a tali notizie.<br />

Novità legislative nei settori della chimica: il CNC attraverso alcuni siti che si <strong>in</strong>teressano di ambiente, sicurezza, qualità,<br />

alimenti, <strong>in</strong>dustria chimica e applicata renderà disponibile agli iscritti la possibilità di accedere alle novità <strong>in</strong> oggetto.<br />

Riviste di settore: già sono elencati i siti di alcune tra le maggiori riviste <strong>in</strong> questione, sarà qu<strong>in</strong>di aumentata la possibilità<br />

di accedere a nuovi siti.<br />

Alla luce di quanto sopra l’<strong>in</strong>vito che rivolgo a tutti i Chimici è il seguente: visitate il sito www.chimici.it giornalmente per<br />

prendere atto delle notizie e delle novità avanti elencate, è cosa importate <strong>in</strong>viare notizie al f<strong>in</strong>e di implementare e rendere<br />

visibile la Vostra attività.<br />

Aiutateci ad aiutarVi<br />

f.maurizi@chimici.it


ANNO XIV N° 3/4 LUG/AGO/SET 2003<br />

In copert<strong>in</strong>a l’opera “ Alchimia” di ANTONIO POSSENTI utilizzata come immag<strong>in</strong>e del<br />

IX Convegno “Chimica, qualità della vita e ambiente” tenutosi a Napoli dal 28 febbraio<br />

al 1 marzo 2003. Ne abbia compiutamente <strong>in</strong>terpretato sia il contesto orig<strong>in</strong>ario di<br />

grande tradizione esoterica (solo lontana parente di una protochimica <strong>in</strong>genua e<br />

prescientifica) sia quello più pregnante di cooperazione con la natura e l’ambiente,<br />

per decifrarne i segreti attraverso numerose evoluzioni successive e differenze<br />

strutturali, è fortemente e <strong>in</strong>discutibilmente legata, <strong>in</strong> quanto espressione s<strong>in</strong>tetica<br />

delle doti del moderno uomo di scienza: spirito di osservazione, scetticismo nei<br />

confronti del mito, capacità <strong>in</strong>duttiva e – soprattutto – pazienza.<br />

EDITORIALE<br />

SOMMARIO<br />

Rifiuti: ricchezza e nobiltà! 4<br />

DAL C.N.C.<br />

Proposta Commissione Pari Opportunità all'<strong>in</strong>terno 6<br />

del Consiglio Nazionale dei Chimici<br />

Sono <strong>in</strong> riscossione le quote 2003 del Consiglio Nazionale 9<br />

Due sentenze della Corte Suprema di Cassazione Sez. IV Penale 10<br />

DAGLI ISCRITTI<br />

La leggenda dell’elefante e la professione del Chimico 13<br />

Ricordando Ilya Prigog<strong>in</strong>e 14<br />

“Fumo dal barattolo di decolorante: 15<br />

Intervengono i Vigili del Fuoco”<br />

Contributo all’<strong>in</strong>dividuazione di nuove specie di 16<br />

funghi psicoattivi<br />

A proposito di Lavoiser 18<br />

Il rischio da agenti chimici nel settore del restauro 19<br />

alla luce del D.L.vo 25/2002<br />

Bjørn Lomborg, l'ambientalista scettico 24<br />

L’Agricoltura Biologica 28<br />

Composizione e proprietà dei pr<strong>in</strong>cipali supporti 29<br />

metallici usati per il food metal package<br />

La fissazione di limiti nella normativa ambientale 36<br />

Battezzato uno degli ultimi arrivati nella grande 39<br />

famiglia dei “Transuranici”<br />

NOTIZIE DALL’EUROPA 42<br />

LETTURE PER IL CHIMICO 50<br />

CONVEGNI E CONGRESSI 56<br />

Ai sensi dell’art. 10 della Legge n. 675/1996, <strong>in</strong>formiamo i lettori che i loro dati sono conservati nel nostro archivio <strong>in</strong>formatico e<br />

saranno utilizzati da questa redazione e da enti e società esterne collegati solo per l’<strong>in</strong>vio della rivista “IL CHIMICO ITALIANO” e<br />

di materiale promozionale relativo alla professione di chimico. Informiamo <strong>in</strong>oltre che, ai sensi dell’art. 13 della<br />

succitata Legge, i dest<strong>in</strong>atari di “IL CHIMICO ITALIANO” hanno la facoltà di chiedere, oltre che l’aggiornamento dei propri dati,<br />

la cancellazione del proprio nom<strong>in</strong>ativo dall’elenco <strong>in</strong> nostro possesso, mediante comunicazione scritta a “IL CHIMICO ITALIANO”<br />

c/o Consiglio Nazionale dei Chimici - P.zza S. Bernardo, 106 - 00187 Roma<br />

BIMESTRALE DI INFORMAZIONI<br />

GIURIDICHE, ECONOMICHE,<br />

PROFESSIONALI E TECNICHE<br />

DEI CHIMICI D’ITALIA<br />

<strong>Spedizione</strong> <strong>in</strong> abb. postale<br />

<strong>Art</strong>. 2, <strong>comma</strong> 20/C - legge 662/96<br />

Filiale di Roma<br />

Editore<br />

CONSIGLIO NAZIONALE DEI CHIMICI<br />

Direzione, redazione e amm<strong>in</strong>istrazione<br />

P.zza S. Bernardo, 106 - 00187 Roma<br />

Tel. 06.47883819 - Fax 06.47885904<br />

E mail: cnc@chimici.it<br />

Web: http:\\www.chimici.it<br />

Direttore responsabile<br />

ARMANDO ZINGALES<br />

Direttore editoriale<br />

ANTONIO RIBEZZO<br />

Redazione<br />

GIANCARLO GATTI<br />

ELIO RAMBALDI<br />

GIOVANNI ABBATE<br />

CARLO BRESCIANI<br />

ELIO CALABRESE<br />

SERGIO FACCHETTI<br />

FERNANDO MAURIZI<br />

DOMENICO MENCARELLI<br />

FRANCO TAU<br />

"Gli articoli e le note firmate esprimono soltanto<br />

l'op<strong>in</strong>ione dell'Autore e non impegnano il<br />

Consiglio Nazionale dei Chimici né il Comitato<br />

di Redazione (CdR). L'accettazione per la stampa<br />

dei contributi orig<strong>in</strong>ali di <strong>in</strong>teresse scientifico<br />

e professionale nel campo della chimica è<br />

subord<strong>in</strong>ato all'approvazione del CdR, previa<br />

revisione di tre Referee, scelti dal CdR tra gli<br />

esperti del settore. Quanto pubblicato nel<br />

Bollett<strong>in</strong>o raccoglie gli atti ufficiali del consiglio<br />

Nazionale dei Chimici".<br />

Coord<strong>in</strong>amento editoriale e stampa<br />

Just <strong>in</strong> Time - Tel. 06.88522032<br />

Autorizzazione del Tribunale di Roma<br />

n. 0032 del 18 gennaio 1990<br />

ASSOCIATO ALL’USPI<br />

UNIONE STAMPA<br />

PERIODICA ITALIANA


EDITORIALE<br />

4<br />

Rifiuti: ricchezza e nobiltà!<br />

Un nostro noto collega ha ricordato che “parlare di chimica spesso è come tentare di presentare<br />

nella buona società una sorella dei trascorsi burrascosi”.<br />

Per molti, <strong>in</strong>fatti, “chimica” è un sostantivo sgradevole ma ciò soprattutto per i poco <strong>in</strong>formati<br />

ovvero anche solo per fare il bastiancontrario.<br />

Figuriamoci se poi parliamo di “rifiuti puzzolenti, sgradevoli, <strong>in</strong>opportuni <strong>in</strong> ogni discorso.<br />

F<strong>in</strong>anche la vecchia normativa (DPR n. 915/82) affermava che “per rifiuto si <strong>in</strong>tende qualsiasi<br />

sostanza ed oggetto derivante da un’attività umana o da cicli naturali abbandonato o dest<strong>in</strong>ato<br />

all’abbandono”.<br />

La successiva normativa di cui al D.Leg.vo n.22/97, fornisce solamente un elenco dei rifiuti e non<br />

adopera più il term<strong>in</strong>e “abbandono”!<br />

Non viene più chiamato <strong>in</strong> causa il dest<strong>in</strong>o dei rifiuti bensì la prescrizione delle leggi nazionali.<br />

Se nel gergo comune rifiuto vuol dire sbarazzarsi, senz’altro più positivo di abbandonare (da “to<br />

dispose of”), devo osservare che l’etimo del verbo lat<strong>in</strong>o <strong>in</strong>dica il contrario (disponere) di mettere<br />

o porre, cioè usufruire, ovvero disporre.<br />

Oggi qu<strong>in</strong>di il rifiuto viene tolto o cacciato dalla sua collocazione propria, ovvero dal posto o dall’uso<br />

che aveva come merce.<br />

Insomma sia il l<strong>in</strong>guaggio quotidiano che quello giuridico sembrano <strong>in</strong>capaci di def<strong>in</strong>ire <strong>in</strong> forma<br />

positiva la natura del rifiuto, limitandosi unicamente a <strong>in</strong>dicarlo <strong>in</strong> term<strong>in</strong>i negativi: messa al<br />

bando, estromissione dagli usi quotidiani, ripudio.<br />

Ma la realtà è un’altra, poiché se si guarda bene, i rifiuti di cui vorremmo disfarci stanno occupando<br />

lo spazio <strong>in</strong> cui dovrebbe svolgersi la vita quotidiana.<br />

Noti e più o meno noti colleghi sono da anni impegnati nel settore, unitamente agli Ord<strong>in</strong>i dei<br />

Chimici che non si sono mai stancati di affermare che il rifiuto non è tale e oltre che generare<br />

profitto può essere ancora di una qualche utilità.<br />

Molti, anche andando oltre il profitto lecito, si sono qu<strong>in</strong>di cimentati nella gestione del rifiuto,<br />

tanto che i mass media hanno com<strong>in</strong>ciato a titolare “eco-mafie <strong>in</strong> azione”.<br />

Noi chimici riteniamo, entrando nel merito delle modalità, delle tecnologie, dei costi e degli<br />

strumenti tecnici-gestionali, che i rifiuti sono ancora una merce che deve essere ridotta, conferita,<br />

raccolta, a volte compattata, trasportata, stoccata, riciclata, recuperata, riusata… ma mai<br />

abbandonata!<br />

Cioè noi riteniamo, a ragione, che esso è assurto a oggetto non certo di scienze o di teoria ma<br />

sicuramente di tecnologia e di <strong>in</strong>tensa manipolazione.<br />

E qui veniamo ad un altro concetto riguardante l’ecosistema urbano.<br />

Se è vero che il commercio ed il consumo viene svolto ovunque, è nella città che essi hanno la<br />

maggiore <strong>in</strong>tensità proprio perché esse sono sedi delle umane attività economiche.<br />

Le città attraggono ogni genere di popolazione sia essa rurale e non, povera e ricca, proprio perché<br />

offrono maggiori opportunità di vita e migliori servizi.<br />

Ma ogni città ha un suo ecosistema, è cioè soggetta ad una vera e propria “contabilità materiale”.<br />

Infatti ogni attività svolta nei centri abitati (consumi, commerci, trasporti, ecc.) “trasforma la<br />

materia e l’energia entrante nel sistema – cioè le merci ambientali ed economiche - <strong>in</strong> residui e<br />

rifiuti”, merci negative che sono fonti di <strong>in</strong>qu<strong>in</strong>amento.<br />

Vi sono qu<strong>in</strong>di <strong>in</strong>qu<strong>in</strong>anti gassosi che rendono spesso l’aria irrespirabile, liquidi e solidi smaltiti <strong>in</strong><br />

vario modo.<br />

I fenomeni negativi dovuti all’effetto <strong>in</strong>qu<strong>in</strong>ante, sono anche evidenti negli effetti corrosivi che si<br />

hanno non solo sulle strutture all’aperto, quali palazzi e monumenti, ma anche sull’ambiente <strong>in</strong><br />

generale.<br />

LUG/AGO/SET 2003 IL CHIMICO ITALIANO


Questo aspetto sarà oggetto nel prossimo Congresso Nazionale dei Chimici che si terrà a Roma<br />

nell’ottobre di quest’anno, unitamente ad altri <strong>in</strong>terventi e relazioni.<br />

Tornando ai rifiuti, occorre dire che il Legislatore li ha sottoposti a v<strong>in</strong>coli sempre più stretti nell’evidente<br />

tentativo di mantenere quanto più è possibile <strong>in</strong>alterata la libertà di cui gode la merce.<br />

Infatti se è vero che le merci producono una grande quantità di rifiuti; vero è che lo Stato è<br />

costretto all’<strong>in</strong>tervento su di essi, sia nella gestione che nel trattamento, ma lascia <strong>in</strong>alterata e<br />

libera la loro produzione.<br />

In tal modo si mette <strong>in</strong> moto un sistema che va dagli esperti nel settore ai convegni, dal politico<br />

che si <strong>in</strong>digna al cittad<strong>in</strong>o che è sempre più costernato dal cont<strong>in</strong>uo aumento dell’<strong>in</strong>qu<strong>in</strong>amento,<br />

dagli smaltitori autorizzati ed abusivi ai profittatori di ogni genere.<br />

In tutto ciò dimenticando che i rifiuti non sono altro che la manifestazione della libertà di cui<br />

godono le merci.<br />

Essa, una volta prodotta, passa di mano <strong>in</strong> mano lasciando dietro di se una scia di rifiuti.<br />

E ciò perché chi produce ha solo l’<strong>in</strong>teresse del valore di scambio della merce, mentre coloro che<br />

l’acquistano sono <strong>in</strong>teressati unicamente al valore d’uso.<br />

La differenza fra i due valori produce uno scarto quantitativo; <strong>in</strong>fatti ad ogni passaggio ogni<br />

detentore è responsabile dei rifiuti che produce sotto la sua “giurisdizione” e non è responsabile<br />

dei rifiuti che tale merce produrrà una volta passata di mano.<br />

Questo è anche il motivo per trasferire, il più possibile, la maggior parte dei rifiuti alle successive<br />

fasi di vita della merce.<br />

Occorre qu<strong>in</strong>di <strong>in</strong>vertire la tendenza che fa si che il rifiuto rappresenta la f<strong>in</strong>e del processo economico<br />

che va dalla produzione al consumo, mentre le risorsa ne rappresenta l’<strong>in</strong>izio.<br />

Risorsa è il suolo coltivato o non coltivato, risorse sono i brevetti, le opere d’arte. Vi sono risorse<br />

f<strong>in</strong>anziarie, risorse umane, ma risorsa è anche il rifiuto.<br />

Per rendere comprensibile tale assunto basta pensare che la natura non produce rifiuti.<br />

Ad esempio, i frutti che la natura offre all’uomo non sono qualitativamente differenti da ciò che<br />

la natura restituisce all’ambiente.<br />

L’allontanamento dei rifiuti dal luogo di produzione nasce nel contesto urbano e con l’avvento<br />

della rivoluzione <strong>in</strong>dustriale che ha portato sia ad un aumento della produzione che della composizione<br />

dei rifiuti.<br />

Ecco perché occorre pensare ad un modo più ottimale della gestione del rifiuto per far si che il<br />

nostro secolo non diventi “la pattumiera della storia”!<br />

È una sfida che i chimici hanno accettato da subito perché da sempre hanno impiegato ogni<br />

genere di risorsa per soddisfare le umane esigenze.<br />

È un impegno che i nostri colleghi hanno sempre affermato <strong>in</strong> ogni settore <strong>in</strong> cui si sono trovati<br />

ad operare professionalmente.<br />

È un campo nel quale la circolazione del rifiuto ha portato ad un flusso crescente di denaro; ma<br />

<strong>in</strong> tal caso non si paga per acquistare qualcosa bensì di cederla!<br />

Questo è un paradosso che occorre <strong>in</strong>vertire per nobilitare ciò che può rappresentare ancora una<br />

ricchezza se giustamente riutilizzata.<br />

Ritengo che nella misura <strong>in</strong> cui i chimici contribuiranno a rendere comprensibile ai più tale<br />

verità, siano essi politici che gente comune, renderanno un servizio non più procrast<strong>in</strong>abile<br />

all’umanità <strong>in</strong>tera.<br />

LUG/AGO/SET 2003 IL CHIMICO ITALIANO<br />

Antonio Ribezzo<br />

EDITORIALE<br />

5


DAL C.N.C.<br />

6<br />

Proposta Commissione Pari<br />

Opportunità all'<strong>in</strong>terno del<br />

Consiglio Nazionale dei Chimici<br />

Si riporta la proposta che ha portato al varo della Commissione Pari Opportunità<br />

che sarà presentata a Roma <strong>in</strong> occasione del XII Convegno Nazionale.<br />

Al Presidente del Consiglio Nazionale dei Chimici<br />

Prof. ARMANDO ZINGALES<br />

Chiarissimo Presidente, <strong>in</strong> questo periodo <strong>in</strong><br />

cui ho curato il sito del CNC, peraltro con<br />

molta soddisfazione, ho raccolto da tutta Italia<br />

“alti lai” per la difficoltà di collocamento dei<br />

Colleghi, particolarmente quelli più giovani,<br />

specialmente donne.<br />

Altrettanto difficile é l’opportunità di aggiornamento<br />

professionale dopo una formazione scolastica<br />

assolutamente modesta, sì da consentire<br />

che i Chimici affront<strong>in</strong>o le opportunità lavorative<br />

con uno spirito di management e di <strong>in</strong>iziativa<br />

che, purtroppo, é carente fra i Chimici<br />

Professionisti.<br />

Il problema mi rattrista <strong>in</strong> modo particolare,<br />

perché ancora ricordo con dolore le difficoltà<br />

<strong>in</strong>contrate dopo la laurea e, adesso, quelle dell’occupazione<br />

quale Dirigente all’<strong>in</strong>terno della<br />

Pubblica Amm<strong>in</strong>istrazione.<br />

A mio avviso la discrim<strong>in</strong>azione femm<strong>in</strong>ile non<br />

giova nemmeno all’occupazione maschile, poiché<br />

là ove é malagevole l’accesso al lavoro per<br />

le donne, lo é anche per gli uom<strong>in</strong>i.<br />

L’obiettivo della Costituzione di una Commissione<br />

per le pari Opportunità all’<strong>in</strong>terno del<br />

Consiglio Nazionale dovrebbe avere fra gli<br />

obiettivi quelli di<br />

a. tutelare le donne Chimico aff<strong>in</strong>ché affront<strong>in</strong>o<br />

serenamente la professione, garantendo<br />

la loro salute anche nei progetti di<br />

maternità, ivi compresa quella di bamb<strong>in</strong>i<br />

adottati o affidati, f<strong>in</strong>o alla realizzazione ed<br />

alla cura degli <strong>in</strong>teressi dei figli, senza<br />

nulla levare alla qualità del lavoro, all’aggiornamento<br />

professionale e alla progressione<br />

della carriera;<br />

b. promuovere lo scambio di <strong>in</strong>formazioni,<br />

esperienze e formulazione di proposte,<br />

anche legislative, al f<strong>in</strong>e di favorire un’adeguata<br />

organizzazione lavorativa, delle<br />

condizioni e del tempo dedicato, ivi compresa<br />

la flessibilità degli orari, part time,<br />

ecc.;<br />

c. <strong>in</strong>dividuare e risolvere atteggiamenti<br />

discrim<strong>in</strong>atori con effetti pregiudizievoli<br />

per l’attività delle donne Chimico;<br />

d. studiare le cause che portano ad un’occupazione<br />

<strong>in</strong>feriore delle donne rispetto agli<br />

uom<strong>in</strong>i nella professione,<br />

e. l’assistenza da parte del Consiglio nelle<br />

forme che lo riterrà opportune, d’<strong>in</strong>tesa<br />

con il Comitato, là dove esistano elementi<br />

di fatto che <strong>in</strong>dividu<strong>in</strong>o l’esistenza di atti o<br />

comportamenti discrim<strong>in</strong>atori nell’accesso<br />

al lavoro, durante lo svolgimento e nella<br />

progressione della carriera;<br />

f. formulare proposte che tutel<strong>in</strong>o le donne<br />

Chimico nel mercato del lavoro e propongano<br />

nuove forme occupazionali derivanti<br />

da una società <strong>in</strong> cont<strong>in</strong>ua <strong>in</strong>novazione<br />

tecnologica, ivi compreso l’<strong>in</strong>coraggiamento<br />

anche f<strong>in</strong>anziario dello spirito d’impresa.<br />

È stato redatto un Regolamento nel quale si<br />

enunciano le F<strong>in</strong>alità, la Composizione, le<br />

modalità di Funzionamento, le Prerogative ed i<br />

Compiti e quant’altro ritenuto opportuno.<br />

La Commissione sarà costituita da 5 dottoresse<br />

chimiche proposte dal Consiglio Nazionale<br />

per rappresentare le Professioniste, le Dipendenti<br />

della Pubblica Amm<strong>in</strong>istrazione, le Dipendenti<br />

di Industrie Private, le Universitarie, le<br />

Insegnanti, il Nord, il Sud ed il Centro.<br />

Dovrebbe essere previsto:<br />

LUG/AGO/SET 2003 IL CHIMICO ITALIANO


un rimborso spese e il gettone di presenza<br />

o, almeno, il trattamento economico<br />

previsto per il CNC;<br />

le riunioni dovrebbero svolgersi <strong>in</strong> Italia presso<br />

le sedi degli Ord<strong>in</strong>i sì da facilitare la partecipazioni<br />

delle Componenti e il scambio di<br />

idee con le Iscritte.<br />

A mio avviso, sarebbe opportuno, nell’ambito<br />

dell’attività della Commissione Pari Opportunità,<br />

attivare un progetto sul fenomeno del<br />

mobb<strong>in</strong>g, anche se non esclusivamente rivolto<br />

verso le donne.<br />

Tale atteggiamento, non raro, dimostra una<br />

grave carenza di cultura nella gestione delle<br />

risorse umane e può verificarsi da parte di<br />

autorità gerarchicamente sopra ord<strong>in</strong>ate e<br />

consiste, come saprà sicuramente, <strong>in</strong> pressioni<br />

o molestie psicologiche, calunnie sistematiche,<br />

maltrattamenti verbali ed offese personali,<br />

m<strong>in</strong>acce od atteggiamenti mirati ad <strong>in</strong>timorire<br />

<strong>in</strong>giustamente od avvilire, anche <strong>in</strong> forma velata<br />

ed <strong>in</strong>diretta, critiche immotivate ed atteggiamenti<br />

ostili, delegittimazione dell’immag<strong>in</strong>e,<br />

anche di fronte a soggetti estranei all’impresa,<br />

ente o amm<strong>in</strong>istrazione, esclusione od<br />

immotivata marg<strong>in</strong>alizzazione dell’attività<br />

lavorativa, attribuzione di compiti esorbitanti<br />

od eccessivi, e, comunque, idonei a provocare<br />

Normativa<br />

● NORMATIVA EUROPEA<br />

Direttiva 75/117/CEE del<br />

10.02.1975<br />

Riavvic<strong>in</strong>amento delle legislazioni<br />

degli Stati membri relative all’applicazione<br />

del pr<strong>in</strong>cipio di parità<br />

delle retribuzioni tra lavoratori di<br />

sesso maschile e quelli di sesso<br />

femm<strong>in</strong>ile.<br />

Viene <strong>in</strong>trodotto il concetto di<br />

uguale retribuzione per lavori di<br />

uguale valore, superando il solo<br />

riferimento di “stesso lavoro”.<br />

Viene def<strong>in</strong>ita <strong>in</strong>oltre l’adozione di<br />

criteri comuni tra lavoratori e<br />

lavoratrici nei sistemi di classificazione.<br />

Direttiva 76/207/CEE del<br />

09.02.1976<br />

Attuazione del pr<strong>in</strong>cipio della<br />

parità di trattamento tra gli uomi-<br />

LUG/AGO/SET 2003 IL CHIMICO ITALIANO<br />

ni e le donne per quanto riguarda<br />

l’accesso al lavoro, la formazione,<br />

la promozione professionale le<br />

condizioni di lavoro.<br />

Def<strong>in</strong>isce, come condizione Per<br />

attuare tale pr<strong>in</strong>cipio, l’assenza di<br />

discrim<strong>in</strong>azioni dirette e <strong>in</strong>dirette,<br />

<strong>in</strong> particolare mediante il riferimento<br />

allo stato matrimoniale o di<br />

famiglia.<br />

Direttiva 79/7/CEE del<br />

19.12.1978<br />

Graduale attuazione del pr<strong>in</strong>cipio<br />

della parità di trattamento tra gli<br />

uom<strong>in</strong>i e le donne <strong>in</strong> materia di<br />

sicurezza sociale.<br />

Stabilisce l’elim<strong>in</strong>azione delle<br />

discrim<strong>in</strong>azioni per ciò che concerne<br />

i regimi legali relativi a malattia,<br />

<strong>in</strong>validità, vecchiaia, <strong>in</strong>fortuni<br />

sul lavoro, malattie professionali e<br />

disoccupazione.<br />

seri disagi <strong>in</strong> relazione alle condizioni fisiche<br />

del lavoratore, attribuzione di compiti dequalificanti<br />

<strong>in</strong> relazione al profilo professionale posseduto,<br />

impedimento sistematico ed immotivato<br />

all’accesso a notizie ed <strong>in</strong>formazioni <strong>in</strong>erenti<br />

l’ord<strong>in</strong>aria attività di lavoro, marg<strong>in</strong>alizzazione<br />

immotivata rispetto ad <strong>in</strong>iziative formative,<br />

di riqualificazione e di aggiornamento professionale,<br />

esercizio esasperato ed eccessivo di<br />

forme di controllo nei confronti del lavoratore<br />

idonee a produrre danni o seri disagi., ripicche,<br />

richieste assurde, angherie, a volte m<strong>in</strong>acce.<br />

Tali eventi si verificano con speciale frequenza<br />

nel lavoro pubblico e soprattutto nei confronti<br />

di donne dirigenti, quadri, ecc.<br />

Concludendo, resta comunque il fatto che,<br />

qualunque sia il f<strong>in</strong>e o la forma <strong>in</strong> cui viene<br />

realizzato, il mobb<strong>in</strong>g rimane un abuso perpetrato<br />

nei confronti della dignità di una persona,<br />

che ne subisce <strong>in</strong> primo luogo i danni di natura<br />

psicologica e, secondariamente, quelli di<br />

natura economica.<br />

La r<strong>in</strong>grazio per le <strong>in</strong>iziative che vorrà prendere<br />

sia a livello personale che nell’ambito del<br />

Consiglio e mi auguro che possano giovare all’<br />

<strong>in</strong>tera compag<strong>in</strong>e dei Chimici.<br />

Chiara Rimmaudo<br />

Direttiva 86/378/CEE del<br />

24.07.1986<br />

Attuazione del pr<strong>in</strong>cipio della<br />

parità di trattamento tra gli uom<strong>in</strong>i<br />

e le donne nel settore dei regimi<br />

professionali di sicurezza sociale.<br />

Estende i provvedimenti della<br />

direttiva precedente, per i medesimi<br />

rischi e categorie dì beneficiari,<br />

ai regimi professionali di sicurezza<br />

sociale.<br />

Direttiva 86/613/CEE dell’<br />

11.12.1986<br />

Applicazione del pr<strong>in</strong>cipio delle<br />

parità fra gli uom<strong>in</strong>i e le donne che<br />

esercitano un’attività autonoma,<br />

comprese quelle nel settore agricolo,<br />

nonché tutela della maternità.<br />

Estende il campo di applicazione<br />

della legislazione comunitaria<br />

sulle pari opportunità - compreso<br />

<strong>in</strong> agricoltura - a coloro che eser-<br />

DAL C.N.C.<br />

7


DAL C.N.C.<br />

8<br />

citano un’attività autonoma, la<br />

libera professione, nonché ai loro<br />

congiunti non salariati che partecip<strong>in</strong>o<br />

abitualmente all’attività del<br />

lavoratore/lavoratrice. Prevede<br />

molte disposizioni specifiche per le<br />

donne lavoratrici autonome <strong>in</strong><br />

gravidanza e maternità.<br />

Direttiva 92/85/CEE<br />

Miglioramento della sicurezza e<br />

della salute sul lavoro delle lavoratrici<br />

gestanti, puerpere o <strong>in</strong><br />

periodo di allattamento.<br />

Prevede un congedo di maternità<br />

di almeno 14 settimane <strong>in</strong><strong>in</strong>terrotte<br />

ripartite prima e/o dopo il<br />

parto; il mantenimento della retribuzione<br />

e/o il versamento di una<br />

<strong>in</strong>dennità adeguata durante il<br />

periodo di congedo; il divieto di<br />

licenziamento dall’<strong>in</strong>izio della gravidanza<br />

s<strong>in</strong>o al term<strong>in</strong>e del congedo;<br />

la riorganizzazione temporanea<br />

delle condizioni e dei tempi di<br />

lavoro o l’esonero da esso se<br />

rischioso per la salute della donna.<br />

La direttiva è stata recepita <strong>in</strong><br />

Italia solo nella parte riguardante<br />

la salute, attraverso il decreto<br />

legislativo n. 645 del novembre<br />

‘96: <strong>in</strong> esso si <strong>in</strong>dividuano ulteriori<br />

rischi e fattori di nocività ai quali<br />

è vietato esporre le donne durante<br />

il periodo di gravidanza.<br />

Direttiva 96/34 CE<br />

Congedi parentali.<br />

È frutto del primo accordo s<strong>in</strong>dacale<br />

europeo tra la Confederazione<br />

europea dei s<strong>in</strong>dacati (Ces),<br />

gli imprenditori privati (Unice) e<br />

gli imprenditori pubblici (Ceep).<br />

Prevede, tra le altre cose, un congedo<br />

parentale di almeno 3 mesi<br />

per figli s<strong>in</strong>o a 8 anni di età. Il<br />

congedo è un diritto <strong>in</strong>dividuale<br />

del genitore (sia madre che padre)<br />

e qu<strong>in</strong>di, <strong>in</strong> via di pr<strong>in</strong>cipio, non<br />

trasferibile. La direttiva deve<br />

essere recepita dagli Stati membri<br />

entro il giugno ‘98.<br />

Direttiva 97/80/CE<br />

Onere della prova nei casi di<br />

discrim<strong>in</strong>azione basata sul sesso.<br />

Il 15 Dicembre ‘97 è stata approvata<br />

questa direttiva che mira a<br />

garantire un’accresciuta efficacia<br />

dei provvedimenti adottati dagli<br />

Stati membri <strong>in</strong> applicazione del<br />

pr<strong>in</strong>cipio della parità di trattamento,<br />

diretti a consentire a chiunque<br />

si ritenga leso dalla <strong>in</strong>osservanza<br />

nei suoi confronti di tale pr<strong>in</strong>cipio<br />

di ottenere il riconoscimento dei<br />

propri diritti per via giudiziaria,<br />

dopo l’eventuale ricorso ad altri<br />

organi competenti. Gli Stati membri<br />

adottano i provvedimenti<br />

necessari aff<strong>in</strong>ché spetti alla parte<br />

convenuta provare l’<strong>in</strong>sussistenza<br />

della violazione del pr<strong>in</strong>cipio di<br />

parità di trattamento ove chi si<br />

ritiene leso abbia prodotto, d<strong>in</strong>anzi<br />

ad un organo competente elementi<br />

di fatto.<br />

Direttiva 97/81/CE<br />

Lavoro part time.<br />

La direttiva ha recepito l’accordo<br />

quadro siglato dalle parti sociali<br />

Ces, Unice e Ceep. Si propone di<br />

facilitare il part time su base<br />

volontaria, elim<strong>in</strong>ando gli ostacoli<br />

al suo sviluppo, migliorandone la<br />

qualità ed evitando discrim<strong>in</strong>azioni<br />

per chi lavora a tempo parziale.<br />

● RACCOMANDAZIONI PIÙ<br />

IMPORTANTI:<br />

84/635/CEE del 13.12.1984:<br />

Raccomandazione della Commissione<br />

sulle azioni positive. Prevede<br />

la promozione di <strong>in</strong>terventi ad hoc:<br />

a favore delle donne, per superare<br />

tutte le forme di discrim<strong>in</strong>azione <strong>in</strong><br />

campo lavorativo e realizzare una<br />

uguaglianza di opportunità. La ‘filosofia”<br />

di questa raccomandazione è<br />

stata recepita <strong>in</strong> Italia dalla legge<br />

125/9 sulle azioni positive.<br />

1991: Raccomandazione della<br />

Commissione sulle molestie sessuali<br />

sul lavoro, alle quali è stato<br />

affiancato un codice di buona condotta.<br />

Il testo della raccomandazione,<br />

che non ha valore v<strong>in</strong>colante,<br />

sollecita i Qu<strong>in</strong>dici ad adottare<br />

provvedimenti volti ad elim<strong>in</strong>are<br />

gli atti di umiliazione e di <strong>in</strong>timidazione<br />

sessuale che bersagliano gli<br />

<strong>in</strong>dividui più bisognosi e qu<strong>in</strong>di più<br />

“ricattabili”, come le donne divorziate<br />

o separate, le giovani al<br />

primo impiego o con contratti precari,<br />

ma anche le categorie più<br />

<strong>in</strong>difese quali handicappati, omosessuali<br />

e m<strong>in</strong>oranze etniche. Il<br />

codice, <strong>in</strong>vece, fornisce ad<br />

imprenditori, s<strong>in</strong>dacati e lavoratori<br />

gli orientamenti per prevenire le<br />

molestie sessuali e garantire l’attuazione<br />

rapida di procedure,<br />

prima <strong>in</strong>formali poi legali, per<br />

risolvere il problema ed evitarne la<br />

ripetizione.<br />

1992: Raccomandazione del<br />

Consiglio sulla custodia dei bamb<strong>in</strong>i.<br />

Il testo <strong>in</strong>vita i governi nazionali<br />

ad approntare una serie di<br />

misure volte a creare strutture<br />

economicamente accessibili e di<br />

buona qualità per la custodia<br />

<strong>in</strong>fantile, aumentare i congedi<br />

parentali nonché dividere più<br />

equamente all’<strong>in</strong>terno di una coppia<br />

di genitori le responsabilità<br />

familiari che derivano dalla custodia<br />

e dall’educazione dei figli.<br />

1994: Memorandum della Commissione<br />

sulla parità di retribuzione<br />

per lavori di uguale valore. E’<br />

volto a potenziare la politica esistente<br />

<strong>in</strong> materia di pari opportunità<br />

tra donne e uom<strong>in</strong>i. Il testo,<br />

oltre a chiarire il significato dei<br />

concetti di lavoro di pari valore, di<br />

classificazione e valutazione professionale,<br />

di discrim<strong>in</strong>azione e<br />

remunerazione, presenta alcune<br />

misure dest<strong>in</strong>ate alla realizzazione<br />

concreta dell’equa retribuzione.<br />

1994: Risoluzione del Consiglio<br />

sulle pari opportunità nell’ambito<br />

dei Fondi Strutturali. Il Consiglio<br />

<strong>in</strong>vita gli Stati membri a far sì che<br />

la promozione del pr<strong>in</strong>cipio di pari<br />

opportunità tra uom<strong>in</strong>i e donne sul<br />

mercato del lavoro sia debitamente<br />

considerato nelle azioni cof<strong>in</strong>anziate<br />

dal Fondo sociale europeo,<br />

<strong>in</strong> particolar modo <strong>in</strong> quelle<br />

mirate a migliorare la posizione<br />

delle donne sul mercato del lavoro<br />

e facilitarne l’<strong>in</strong>serimento nei settori<br />

di attività economica.<br />

1994: Risoluzione del Consiglio<br />

sulle pari opportunità nella strategia<br />

di crescita economica. Con<br />

questa risoluzione il Consiglio<br />

ribadisce l’importanza di realizzare<br />

gli obiettivi che possono facilitare<br />

e migliorare la partecipazione<br />

delle donne alla strategia di crescita<br />

economica volta all’aumento<br />

dell’occupazione <strong>in</strong> seno all’Unione.<br />

In particolare, il Consiglio <strong>in</strong>vita la<br />

Commissione a tenere conto di<br />

tutti questi obiettivi nel corso dell’elaborazione<br />

del Quarto programma<br />

d’azione per le pari<br />

opportunità.<br />

LUG/AGO/SET 2003 IL CHIMICO ITALIANO


1996: Comunicazione della Commissione<br />

relativa all’applicazione<br />

del pr<strong>in</strong>cipio di ma<strong>in</strong>stream<strong>in</strong>g.<br />

1996: Codice di condotta per<br />

l’applicazione della parità retributiva<br />

tra uom<strong>in</strong>i e donne per lavori<br />

di pari valore. Partendo dalle<br />

motivazioni che determ<strong>in</strong>ano il<br />

permanere di differenziali retributivi<br />

tra uom<strong>in</strong>i e donne, il codice si<br />

rivolge <strong>in</strong> particolare a imprese e<br />

partners sociali Il testo propone<br />

alle parti l’adozione, su base<br />

volontaria, di <strong>in</strong>terventi di monitoraggio<br />

delle retribuzioni per identificare<br />

le cause delle discrim<strong>in</strong>azioni<br />

salArial”i e piani di azione per<br />

rimuoverle.<br />

1997: Relazione della Commissione<br />

del 22/05/97 sulla situazione<br />

della salute delle donne nella<br />

Comunità europea, e risoluzione<br />

del Consiglio del 04/12/97 sulla<br />

relazione. La relazione della<br />

Commissione, che fornisce una<br />

serie di dati, si pone l’obiettivo di<br />

evidenziare la necessità di analisi<br />

e <strong>in</strong>terventi sulla salute delle<br />

donne nelle varie fasi della vita; la<br />

risoluzione del Consiglio ha l’o-<br />

LUG/AGO/SET 2003 IL CHIMICO ITALIANO<br />

biettivo dì migliorare i sistemi di<br />

rilevazione dei dati per consentire<br />

un’azione comunitaria maggiormente<br />

<strong>in</strong>cisiva.<br />

1998: Rapporto della Commissione<br />

sull’applicazione della raccomandazione<br />

del 31/03/92 relativa<br />

alla custodia dei bamb<strong>in</strong>i. Il rapporto<br />

riafferma il ruolo essenziale delle<br />

disposizioni <strong>in</strong> materia di servizi<br />

all’<strong>in</strong>fanzia miranti a conciliare vita<br />

lavorativa e familiare nell’Unione<br />

europea. La relazione è stata ispirata<br />

da un’<strong>in</strong>dag<strong>in</strong>e della Commissione<br />

nei Paesi Ue che ha rilevato le<br />

misure esistenti suddividendole <strong>in</strong><br />

quattro grandi categorie: qualità<br />

dei servizi, congedi parentali,<br />

misure riguardanti il lavoro, condivisione<br />

delle responsabilità.<br />

Corte di Giustizia (sentenza<br />

Marschall, novembre ‘97)<br />

“discrim<strong>in</strong>azione positiva” <strong>in</strong><br />

favore delle donne<br />

Una sentenza recentissima della<br />

Corte di Giustizia (sentenza<br />

Marschall, novembre ‘97) è re<strong>in</strong>tervenuta<br />

sull’<strong>in</strong>terpretazione della<br />

direttiva 76/207/CEE, ammettendo<br />

la legittimità della “discrim<strong>in</strong>azione<br />

positiva” <strong>in</strong> favore delle donne.<br />

Accordi di Maastricht<br />

art. 119 del trattato CEE (modificato<br />

l’11.12.1991)<br />

Commissione delle Comunità<br />

Europee – Comunicazione<br />

della Commissione- COM(96)<br />

336 def<br />

17.07.1996<br />

Codice di condotta per l’applicazione<br />

della parità retributiva tra<br />

uom<strong>in</strong>i e donne per lavoro di pari<br />

valore- Bruxelles<br />

● NORMATIVA ITALIANA<br />

L. n. 903 del 09.12.1977<br />

“Parità di trattamento tra uom<strong>in</strong>i e<br />

donne <strong>in</strong> materia di lavoro”<br />

L. n. 125 del 10.04.1991<br />

“Azioni positive per la realizzazione<br />

della parità uomo-donna nel<br />

lavoro”<br />

L. n. 53 del 08.03.2000<br />

“Disposizioni per il sostegno della<br />

maternità e della paternità, per il<br />

diritto alla cura e alla formazione e<br />

per il coord<strong>in</strong>amento dei tempi<br />

delle città”<br />

Sono <strong>in</strong> riscossione la quote 2003<br />

del Consiglio Nazionale<br />

Nel mese di ottobre saranno <strong>in</strong>viati a tutti gli iscritti i bollett<strong>in</strong>i per il pagamento del contributo<br />

annuale al Consiglio Nazionale, previsto per legge. L’importo da versare per il 2003 è<br />

di 47,00 €, comprensivi di 2,00 € per diritti di segreteria e rimborsi spese di esazione.<br />

Il pagamento va effettuato entro il 30 novembre 2003, utilizzando il modulo di CC postale<br />

prestampato (CCP n. 42064022 – Consiglio Nazionale dei Chimici, Roma), ovvero mediante<br />

versamento o bonifico (anche telematico) sul CC Bancario del CNC presso la Banca Nazionale del<br />

Lavoro, Agenzia Bissolati, Via Bissolati, 2-Roma (ABI: 1005; CAB: 03,00; cc: 48431), non dimenticando<br />

di <strong>in</strong>dicare il codice fiscale e la causale del versamento (contrib. 2003-CNC), che è obbligatoria<br />

e necessaria per la registrazione del pagamento.<br />

I versamenti successivi al 30 novembre 2003 devono comprendere ulteriori 5,00 € quale<br />

sanzione per ritardato pagamento.<br />

ATTENZIONE: Sono anche <strong>in</strong> riscossione le quote arretrate (2001 e 2002) degli iscritti morosi. Chi non<br />

avesse provveduto al versamento è <strong>in</strong>vitato nel suo <strong>in</strong>teresse, a provvedere immediatamente.<br />

A partire dal 1° dicembre 2003 il Consiglio Nazionale avvierà le procedure per il recupero dei crediti usando<br />

tutti gli strumenti previsti dalla legge, ivi compresa la riscossione coattiva e l’avvio della procedura di sospensione<br />

dell’iscrizione all’albo professionale. Responsabile del procedimento è la signora Bruna Peri, Capo Ufficio<br />

Segreteria del CNC.<br />

DAL C.N.C.<br />

9


DAL C.N.C.<br />

10<br />

Due sentenze della Corte Suprema<br />

di Cassazione Sez IV Penale<br />

n.1151 del 18.10.2002 e n. 17921 del 15.04.2003<br />

1.<br />

Nel breve volgere di sei mesi due<br />

sentenze della Corte Suprema di<br />

Cassazione – medesima sezione<br />

VI penale ma con diversi giudici -<br />

ci hanno dato due diversi pronunciamenti<br />

sullo stesso tema dell’esercizio<br />

abusivo della professione:<br />

esse sono la sentenza N 1151 del<br />

18.10.2002 e la N 17921 del<br />

15.04.2003.<br />

Le due sentenze riguardano il giudizio<br />

sulle prestazioni professionali<br />

dei commercialistisi e degli avvocati,<br />

ma <strong>in</strong>teressano tutte le attività<br />

delle professioni con Albo e<br />

qu<strong>in</strong>di anche la professione di<br />

Chimico a cui <strong>in</strong> particolare si riferiscono<br />

le seguenti note. I term<strong>in</strong>i<br />

dei due giudizi sono ben espressi<br />

nelle motivazioni si seguito riportate<br />

dalla seconda sentenza.<br />

La prima sentenza “esam<strong>in</strong>ando la<br />

questione della <strong>in</strong>dividuazione dell’ambito<br />

dell’attività riservata agli<br />

esercenti una determ<strong>in</strong>ata professione,<br />

ha affermato che questo<br />

comprende non soltanto gli atti<br />

“tipici” della professione, ma può<br />

estendersi anche agli atti<br />

“relativamente liberi”, e cioè<br />

non esclusivi del professionista<br />

pur se solitamente collegati<br />

alla sua attività tipica, che<br />

possono essere compiuti anche da<br />

estranei soltanto a condizione<br />

che si tratti di attività sporadica<br />

ed occasionale; per cui costituisce<br />

esercizio abusivo della professione<br />

il compimento di atti del<br />

genere <strong>in</strong> forma cont<strong>in</strong>uativa ed<br />

organizzata. Tale <strong>in</strong>dirizzo si pone<br />

peraltro <strong>in</strong> consapevole contrasto<br />

con l’orientamento <strong>in</strong><br />

precedenza costante, che circoscrive<br />

gli atti rilevanti, ai f<strong>in</strong>i della<br />

configurabilità del reato di cui<br />

all’articolo 348 Cp, alla sfera di<br />

quelli riservati <strong>in</strong> via esclusiva a<br />

soggetti dotati di speciale abilitazione<br />

e cioè ai cosiddetti atti tipici,<br />

escludendo dal novero delle<br />

attività esclusive quelle “relativamente<br />

libere”, solo strumental-<br />

mente connesse a quelle tipiche.”<br />

Per contro la seconda sentenza si<br />

conforma all’orientamento del<br />

tutto prevalente,” non ravvisando<br />

né sul piano giuridico né sul piano<br />

logico ragioni apprezzabili per conferire<br />

rilievo penalistico a fatti soltanto<br />

<strong>in</strong> considerazione della loro<br />

reiterazione o della loro riconducibilità<br />

ad una attività organizzata.”<br />

Nella prima sentenza si argomenta<br />

di atti riguardanti “la competenza<br />

tecnica <strong>in</strong> materia di<br />

ragioneria, di tecnica commerciale<br />

e di economia aziendale, nonché<br />

<strong>in</strong> materia di amm<strong>in</strong>istrazione e di<br />

tributi, ancorché non espressamente<br />

elencati nell’ord<strong>in</strong>amento<br />

della professione di<br />

Commercialista “.<br />

Parafrasando, è abbastanza<br />

immediato, il trasferimento delle<br />

stesse argomentazioni agli atti<br />

riguardanti la “competenza tecnica<br />

<strong>in</strong> materia di chimica, di<br />

tecnologia chimica, di impianti<br />

chimici, nonché <strong>in</strong> materia di<br />

gestione delle attività che<br />

co<strong>in</strong>volgono la chimica ed i<br />

rapporti con le Autorità <strong>in</strong><br />

tema di chimica come ambiente,<br />

<strong>in</strong>qu<strong>in</strong>amento, qualità prodotti<br />

e sistemi produttivi ecc,<br />

ancorché non espressamente<br />

elencati nell’ord<strong>in</strong>amento della<br />

professione di chimico”.<br />

2.<br />

I giudici affrontano l’esame muovendo<br />

dai fondamenti della professione:<br />

“La previsione, penalisticamente<br />

sanzionata, dell’abusivo esercizio<br />

di una professione è imposta<br />

dalla necessità di tutelare il<br />

cittad<strong>in</strong>o dal rischio di affidarsi,<br />

per determ<strong>in</strong>ate esigenze, a<br />

soggetti <strong>in</strong>esperti nell’esercizio<br />

della professione o <strong>in</strong>degni<br />

di esercitarla.<br />

A tale f<strong>in</strong>e, lo Stato discipl<strong>in</strong>a le<br />

diverse professioni, <strong>in</strong> modo da<br />

richiedere, per accedere al relativo<br />

esercizio, un idoneo titolo di stu-<br />

dio e un esame di abilitazione.<br />

Per portare, poi a conoscenza<br />

della collettività quali siano le persone<br />

autorizzate ad esercitare una<br />

determ<strong>in</strong>ata professione, è previsto<br />

l’obbligo di iscriversi <strong>in</strong> un<br />

apposito Albo diverso per ciascuna<br />

professione.<br />

Gli Ord<strong>in</strong>i professionali esercitano<br />

la discipl<strong>in</strong>a per il corretto<br />

esercizio professionale degli<br />

iscritti negli Albi, disponendo al<br />

limite la sospensione o la cancellazione<br />

dall’albo. In caso di reati<br />

commessi con abuso di poteri o<br />

con violazione di doveri <strong>in</strong>erenti a<br />

una professione, è applicata la<br />

pena accessoria dell’<strong>in</strong>terdizione<br />

temporanea dalla professione<br />

stessa (artt. 30 e 31 c.p.).<br />

La libera professione, per la sua<br />

naturale attitud<strong>in</strong>e a soddisfare<br />

bisogni collettivi rilevanti<br />

anche per l’<strong>in</strong>teresse generale<br />

della comunità e per la funzione<br />

di mediazione che spesso<br />

svolge tra lo Stato e il cittad<strong>in</strong>o,<br />

non sempre capace di confrontarsi<br />

con esso se non attraverso<br />

il professionista, ha una rilevanza<br />

sociale e pubblica ed è<br />

questa la ragione per la quale il<br />

legislatore ha previsto un complesso<br />

di norme a garanzia delle<br />

capacità tecniche e morali occorrenti<br />

per il retto esercizio della<br />

professione, imponendo l’abilitazione<br />

(con un esame di Stato) e<br />

l’iscrizione all’Albo.<br />

Esercitare una professione significa<br />

compiere atti caratteristici della<br />

stessa. La Professione è una attività<br />

umana, caratterizzata da cont<strong>in</strong>uità<br />

e svolta a f<strong>in</strong>e lucrativo e<br />

con autonomia da parte di persona<br />

dotata di un adeguato corredo<br />

di cognizione tecnico-scientifiche.”<br />

I giudici dopo aver rammentato<br />

che le attività professionali possono<br />

essere di due tipi:<br />

a) da un lato le attività riguardanti<br />

gli “atti tipici”, esattamente <strong>in</strong>dividuate<br />

ed afferenti alle riserve esplicitamente<br />

stabilite dalla legge,<br />

LUG/AGO/SET 2003 IL CHIMICO ITALIANO


) dall’altro le attività riguardanti<br />

atti che pur essendo caratteristici<br />

della professione protetta, non<br />

sono esattamente esclusivi e qu<strong>in</strong>di<br />

sono “relativamente liberi”;<br />

e che le attività del primo tipo<br />

sono rigorosamente vietate ai non<br />

iscritti nell’Ord<strong>in</strong>e;<br />

<strong>in</strong> modo <strong>in</strong>novativo sentenziano<br />

che le attività del secondo tipo<br />

sono consentite ai non iscritti<br />

nell’Albo soltanto se svolte<br />

occasionalmente e gratuitamente.<br />

Ne consegue che l’esercizio di<br />

qualsiasi attività <strong>in</strong> qualche modo<br />

riconducibile ad una delle manifestazioni<br />

della attività professionale<br />

per cui esiste un Ord<strong>in</strong>e professionale<br />

( ad es. Chimici) è da ritenersi<br />

per la stessa Corte esercizio<br />

abusivo della professione penalmente<br />

perseguibile, a meno che<br />

non sia svolta occasionalmente e<br />

gratuitamente.<br />

Non sfugge la portata della sentenza<br />

che modifica <strong>in</strong>novandoli<br />

sostanzialmente i precedenti <strong>in</strong>dirizzi<br />

giurisprudenziali che riconoscevano<br />

riservate soltanto le attività<br />

espressamente e puntualmente<br />

<strong>in</strong>dicate dalla legge.<br />

3.<br />

Nella prima sentenza è evidente la<br />

preoccupazione del perseguimento<br />

delle f<strong>in</strong>alità “istituzionali” delle<br />

professioni con Albo. Tutti gli “atti”<br />

necessari sono ridotti a meri strumenti<br />

operativi delle capacità<br />

professionali dei soggetti che - <strong>in</strong><br />

virtù di un preciso percorso formativo,<br />

di un esame di Stato, della<br />

discipl<strong>in</strong>a derivante dalla iscrizione<br />

<strong>in</strong> un Albo professionale - si pongono<br />

su un piano di competenza<br />

tecnica specifica, di etica e<br />

di garanzia a tutela dell’utente<br />

e della collettività da applicazioni<br />

distorcenti della chimica<br />

(nel caso che ci <strong>in</strong>teressa).<br />

Ben diversamente da chiunque che<br />

con un diverso percorso formativo,<br />

senza verifica di esame di stato,<br />

non iscritto nell’Albo esercita nello<br />

stesso campo chimico, anche se<br />

per settori limitati, ma pur sempre<br />

richiedenti una competenza<br />

chimica non surrogabile con percorsi<br />

formativi diversi e/o ridotti,<br />

con abilitazioni diverse.<br />

Il fatto che la <strong>in</strong>terpretazione controcorrente<br />

della sentenza sia<br />

stata a breve contraddetta da<br />

LUG/AGO/SET 2003 IL CHIMICO ITALIANO<br />

altra sentenza sta a significare,<br />

che i tempi sono maturi per una<br />

revisione e aggiornamento della<br />

considerazione del problema delle<br />

riserve. I due diversi pronunciamenti<br />

della Corte di Cassazione<br />

lasciano ben sperare <strong>in</strong> una prossima<br />

sentenza a Sezioni riunite.<br />

Lo stesso tema è notoriamente al<br />

centro della diatriba fra Ord<strong>in</strong>i con<br />

Albo e Associazioni <strong>in</strong> cerca di<br />

riconoscimento.<br />

4.<br />

Viene ora d’obbligo una domanda:<br />

quale è la “competenza tecnica<br />

chimica” di riferimento?<br />

Data l’importanza la risposta<br />

richiede attente considerazioni.<br />

La domanda di prestazione professionale<br />

chimica è spesso di tipo<br />

“derivato” <strong>in</strong> quanto la risposta<br />

data costituisce di frequente un<br />

<strong>in</strong>termedio di una più ampia<br />

realtà economica e sociale. Il<br />

chimico fornisce servizi che non<br />

producono soltanto effetti nei confronti<br />

del proprio committente, ma<br />

possono avere, come “effetti<br />

esterni”, ripercussioni dirette ed<br />

immediate su aspetti fondamentali<br />

della vita dei cittad<strong>in</strong>i e <strong>in</strong>durre<br />

perdite o benefici per l’<strong>in</strong>sieme<br />

della società, risultando uno dei<br />

fattori decisivi <strong>in</strong> molti settori<br />

dell’economia di un paese.<br />

Il mercato dei servizi professionali<br />

è caratterizzato da una ”<strong>in</strong>formazione<br />

asimmetrica” nella misura<br />

<strong>in</strong> cui il committente è raramente<br />

<strong>in</strong> grado di valutare egli stesso la<br />

qualità delle prestazioni ricevute.<br />

La chimica è una scienza autopoietica<br />

trasversale a tanti settori<br />

applicativi, quali - tanto per citarne<br />

alcuni a caso <strong>in</strong> ord<strong>in</strong>e sparso -<br />

alimenti, medic<strong>in</strong>ali, cosmetici,<br />

agricoltura, biologia, materiali s<strong>in</strong>tetici,<br />

naturali artificiali, elettronica,<br />

combustibili, tessili, ecc.<br />

Nell’ambito della stessa prestazione<br />

chimica oggi si presentano<br />

<strong>in</strong>discusse varietà di livelli che<br />

possono richiedere diversi gradi<br />

di preparazione (=competenza).<br />

Alla stessa stregua il chirurgo che<br />

effettua trapianti si avvale di tutta<br />

una serie di collaboratori, tutti<br />

efficienti e responsabili, ma non<br />

necessariamente della stessa<br />

competenza (=preparazione ) del<br />

chirurgo stesso. Per costruire il<br />

ponte sullo stretto di Mess<strong>in</strong>a<br />

occorrono <strong>in</strong>gegneri con il massi-<br />

mo grado di competenza, ma<br />

anche collaboratori preparati<br />

(=competenti) a livelli m<strong>in</strong>ori.<br />

Quella dei Chimici non è una categoria<br />

omogenea di operatori/professionisti;<br />

i servizi forniti sono<br />

complessi e di natura molto<br />

varia.<br />

Conseguentemente per la corretta<br />

assegnazione dei ruoli ai vari operatori<br />

della chimica si dovrebbe<br />

disporre di regolamenti sufficientemente<br />

dettagliati e costantemente<br />

aggiornati, che valgano a<br />

def<strong>in</strong>ire la professione di Chimico,<br />

le sue competenze tecniche specifiche,<br />

gli atti riservati e quelli relativamente<br />

liberi.<br />

Nessuna elencazione, per quanto<br />

compiuta ed aggiornata, può fare<br />

una dist<strong>in</strong>zione sufficientemente<br />

esauriente e praticabile, una specie<br />

di check list da mettere nel<br />

computer come si usa oggi a proposito<br />

e tanto spesso a sproposito.<br />

La professione è legata all’<strong>in</strong>tuitus<br />

personae ed a valutazioni<br />

tecniche rapportate agli <strong>in</strong>teressi<br />

generali che – almeno per ora –<br />

sono sottratti alla automazione<br />

ed alla meccanizzazione ed alla<br />

facile computazione economica<br />

del profitto per il profitto.<br />

5.<br />

Per una prestazione chimica caso<br />

per caso un medesimo atto “relativamente<br />

libero” può risultare<br />

essenziale e determ<strong>in</strong>ante, oppure<br />

del tutto secondario e accessorio.<br />

Nel primo caso la “gestione” dell’atto<br />

, <strong>in</strong> sé e per sé “relativamente<br />

libero”, necessita di tutti i<br />

requisiti prescritti per la professione<br />

<strong>in</strong>tellettuale con Albo, mentre<br />

nell’altro caso il medesimo atto<br />

potrebbe essere svolto da soggetto<br />

preparato, ma non professionista<br />

iscritto nell’Albo.<br />

Da qui il sott<strong>in</strong>teso della prima<br />

sentenza che, tutti coloro che a<br />

qualsiasi livello “fanno” della chimica<br />

come attività cont<strong>in</strong>uativa e<br />

remunerata abbiano l’obbligo di<br />

iscrizione nell’Albo professionale.<br />

Ma soltanto <strong>in</strong> un quadro di dilatazione<br />

abnorme dell’ambito ord<strong>in</strong>istico<br />

(f<strong>in</strong>o a coprire tutte <strong>in</strong>dist<strong>in</strong>tamente<br />

le varie attività di<br />

tutto un settore ovviamente<br />

meritevole di riserva) si potrebbe<br />

<strong>in</strong>tendere quella parte della sentenza<br />

della Corte che tout court<br />

riserva agli iscritti all’Albo il com-<br />

DAL C.N.C.<br />

11


DAL C.N.C.<br />

12<br />

pimento di qualsiasi atto - tipico o<br />

relativamente libero - di quella<br />

attività professionale con Albo<br />

(salvo lo svolgimento <strong>in</strong> modo saltuario<br />

e gratuito).<br />

Un tale assunto porterebbe con sé<br />

tutta una serie rilevante di conseguenze<br />

formali e sostanziali di<br />

natura pratica, giuridica, economica,<br />

fiscale, previdenziale,<br />

assicurativa. Inoltre sposterebbe<br />

i conf<strong>in</strong>i del possibile e probabile<br />

contenzioso, ma non lo risolverebbe<br />

affatto, per tutte quelle<br />

attività chimiche che sono semplici<br />

operazioni ma non prestazioni<br />

<strong>in</strong>tellettuali del tipo oggettivamente<br />

sottoposte a riserva.<br />

Inoltre un tale assunto di esclusiva<br />

generalizzata contrasta con gli <strong>in</strong>dirizzi<br />

più volte affermati dalla Corte<br />

di Giustizia Europea secondo cui la<br />

<strong>in</strong>tensità della esclusiva concessa<br />

alla professione con Albo deve<br />

essere connessa ad una giustificazione<br />

oggettiva, ragionevole<br />

e necessaria al raggiungimento<br />

dello scopo di <strong>in</strong>teresse generale;<br />

non deve esser sproporzionata<br />

e <strong>in</strong> ogni caso l’obiettivo non<br />

deve poter essere raggiunto con<br />

strumenti che viol<strong>in</strong>o le regole di<br />

concorrenza e libera prestazione<br />

di servizi.<br />

In alternativa (seconda sentenza),<br />

limitare la riserva soltanto agli atti<br />

tipici riconosciuti esplicitamente<br />

per legge, costituirebbe un anacronismo<br />

ove si consideri la<br />

grande crescita della chimica e<br />

dell’impatto sulla stessa vita degli<br />

<strong>in</strong>dividui dal tempo <strong>in</strong> cui il legislatore<br />

ha elencato le riserve, che<br />

allora potevano essere sufficienti<br />

– oggi non più – per garantire la<br />

tutela di <strong>in</strong>teressi superiori. Nel<br />

campo della chimica la limitazione<br />

anacronistica della riserva impedisce<br />

comunque il raggiungimento<br />

dello scopo di <strong>in</strong>teresse generale.<br />

6.<br />

All’<strong>in</strong>segna del libero mercato, della<br />

libera circolazione di mezzi, di<br />

merci e di attività l’attuale momento<br />

storico si identifica con un predom<strong>in</strong>ante<br />

sistema profitto-dipendente<br />

caratterizzato dalla accelerazione<br />

di tutti i processi – sia<br />

quelli evolutivi che quelli degenera-<br />

tivi. Anche le attività professionali<br />

si devono misurare con nuove<br />

realtà, tenendo conto che d<strong>in</strong>amismo<br />

e aggressività rappresentano<br />

stimolo di <strong>in</strong>novazione anche<br />

per le professioni tradizionali.<br />

Uno degli elementi propulsori dell’attuale<br />

sistema predom<strong>in</strong>ante è la<br />

<strong>in</strong>novazione: si hanno nuove attività,<br />

nuovi modi di lavorare, nuove<br />

organizzazioni del lavoro, nuove<br />

professioni che devono potersi<br />

muovere agevolmente sfruttando<br />

le occasioni del mercato.<br />

La esigenza di <strong>in</strong>novazione sollecita<br />

<strong>in</strong> ogni campo di attività la<br />

sp<strong>in</strong>ta a “tentare” comunque<br />

improvvisando. Per necessità<br />

cont<strong>in</strong>genti sempre più di frequente<br />

si improvvisano imprenditori,<br />

commercianti, professionisti di<br />

qualunque specie: l’<strong>in</strong>iziativa è<br />

giudicata valida (=accettabile)<br />

soltanto <strong>in</strong> funzione del successo<br />

(= profitto) conseguito.<br />

Tuttavia questo può correntemente<br />

valere f<strong>in</strong>a a che non vengono<br />

compromessi o messi a rischio<br />

<strong>in</strong>teressi generali (ad esempio e<br />

per quanto ci riguarda benessere,<br />

salute, ambiente) da tutelare.<br />

È quanto faticosamente già si<br />

cerca di fare <strong>in</strong> svariati altri campi.<br />

Ad esempio la compromissione<br />

dell’ambiente viene tutelata da<br />

norme che limitano oggi le libertà,<br />

prima totali, delle imprese. Il traffico<br />

stradale è notevolmente più<br />

v<strong>in</strong>colato di prima.<br />

Nella generalizzata ricerca di<br />

nuovi modi di <strong>in</strong>serimento nel libero<br />

mercato, più o meno dis<strong>in</strong>voltamente,<br />

si assiste all’assalto del<br />

patrimonio di “atti tipici” e di quelli<br />

“relativamente liberi”, che per<br />

consolidata consuetud<strong>in</strong>e sono<br />

stati f<strong>in</strong>ora esclusivi di diritto e di<br />

fatto delle professioni con Albo.<br />

Se si trattasse di attività qualsiasi<br />

il giudizio di merito potrebbe essere<br />

lasciato al mercato unico giudice<br />

e sovrano. Trattandosi <strong>in</strong>vece di<br />

attività riservate il giudizio non<br />

può non contemperare altri valori,<br />

altri diritti e doveri prima di quelli<br />

mercantili, pur importanti ma non<br />

prevaricanti.<br />

Si ritorna così <strong>in</strong>evitabilmente alla<br />

motivazione d’orig<strong>in</strong>e della riserva<br />

concessa alla professione con Albo:<br />

la tutela di <strong>in</strong>teressi generali, che<br />

si realizza <strong>in</strong> concreto ponendo<br />

<strong>in</strong> essere <strong>in</strong>telligentemente<br />

(= competenza tecnica specifica,<br />

<strong>in</strong>tuitus personae,), eticamente<br />

(= discipl<strong>in</strong>a Ord<strong>in</strong>e) ed <strong>in</strong> modo<br />

ufficialmente riconosciuto<br />

(= abilitazione, iscrizione all’Albo)<br />

tutti quegli atti, che di volta <strong>in</strong><br />

volta sono necessari a giudizio e<br />

responsabile discrezione del professionista.<br />

Tale riferimento è già evidente<br />

nelle motivazioni della prima sentenza,<br />

che ha aperto lo scenario si<br />

giocherà l’avvenire delle professioni<br />

con Albo.<br />

7.<br />

Per identificare correttamente una<br />

prestazione professionale chimica<br />

del tipo riservato (abilitazione,<br />

Albo, etica, discipl<strong>in</strong>a ord<strong>in</strong>istica,…)<br />

non si dovrebbe astrarre, tanto <strong>in</strong><br />

l<strong>in</strong>ea di pr<strong>in</strong>cipio che <strong>in</strong> l<strong>in</strong>ea di<br />

fatto, dall’adempimento delle<br />

misure di <strong>in</strong>teresse generale affidate<br />

al professionista: non è il compimento<br />

di determ<strong>in</strong>ati atti che <strong>in</strong> sé<br />

determ<strong>in</strong>a la natura della prestazione,<br />

bensì la f<strong>in</strong>alità e l’utilizzo<br />

e gli effetti che ne derivano.<br />

Il medico che effettua una operazione<br />

chirurgica compie una successione<br />

di atti <strong>in</strong>dispensabili<br />

molti dei quali però sono del tutto<br />

comuni a tanti soggetti che medici<br />

non sono. L’<strong>in</strong>gegnere per fare<br />

un progetto utilizza <strong>in</strong> successione<br />

metodi e strumenti del tutto<br />

comuni. Tali successioni assumono<br />

natura di prestazione riservata <strong>in</strong><br />

virtù della “<strong>in</strong>telligenza” e<br />

responsabilità adoperata dal<br />

professionista per compiere quegli<br />

atti professionali: operazione chirurgica,<br />

progetto, ecc.<br />

Si dovrebbe parlare non tanto di<br />

“atti tipici”, (che possono confondersi<br />

facilmente con attività limitate),<br />

bensì di “prestazioni tipiche”<br />

che necessitano di “<strong>in</strong>telligenza<br />

tecnica specifica” per<br />

valutare compiutamente le<br />

f<strong>in</strong>alità della prestazione, l’utilizzo<br />

richiesto e possibile nonché<br />

anche gli effetti sugli <strong>in</strong>teressi<br />

diversi da quelli del committente.<br />

Franco TAU<br />

NOTA UNICA: per gli approfondimenti si rimanda alle conclusioni degli Avvocati Generali ed alle sentenze della Corte di<br />

Giustizia delle Comunità Europee nelle cause C-35/99 (nota come Ardu<strong>in</strong>o), C-3/95 (Reiseburo Broede), C-309/99<br />

(Wouters), C-180/98 e 184/99 riunite (Pavlov).<br />

LUG/AGO/SET 2003 IL CHIMICO ITALIANO


La leggenda dell’elefante e la<br />

professione del Chimico<br />

Il film premiato a Cannes “Elephant” è tratto<br />

da una leggenda buddista.<br />

Alcuni ciechi vengono <strong>in</strong>caricati di esam<strong>in</strong>are<br />

parti diverse di un elefante (chi un orecchio,<br />

chi la coda, chi una zampa, chi una zanna, e<br />

così via). Ciascuno crede di comprendere la<br />

vera natura dell’elefante grazie alla parte che<br />

ha toccato: un ventaglio, un albero, una corda,<br />

un serpente, una lancia… Ma nessuno riesce a<br />

valutare e comprendere la vera natura e complessità<br />

dell’elefante.<br />

La stessa leggenda ci viene <strong>in</strong> mente quando si<br />

discute di professioni e di attività professionali<br />

che riguardano materie complesse con effetti<br />

rilevanti per possibile gravità e vastità.<br />

Se da una analisi o prestazione chimica si<br />

attende <strong>in</strong>tenzionalmente un dato limitato<br />

senza effetti collaterali o susseguenti anche un<br />

“cieco di chimica” o un “poco vedente di chimica”<br />

può essere sufficiente.<br />

Se <strong>in</strong>vece l’<strong>in</strong>dag<strong>in</strong>e chimica o la consulenza<br />

pur <strong>in</strong>terpretando esigenze limitate del committente<br />

è tale da avere valenza esterna e può<br />

<strong>in</strong>vestire <strong>in</strong>teressi essenziali di terzi o di collettività<br />

non <strong>in</strong>dividuate o difficilmente <strong>in</strong>dividuabili<br />

non vi dovrebbero essere dubbi che la prestazione<br />

professionale debba essere richiesta<br />

"a chi più sa di chimica" anche se l'<strong>in</strong>tervento<br />

può sembrare limitato.<br />

Forse che la famigerata SARS presenta sulle<br />

prime s<strong>in</strong>tomatologie tanto diverse da una<br />

banale <strong>in</strong>fluenza curabile addirittura “fai da te”<br />

senza ricorso al medico?<br />

Forse che l’analisi “ristretta” di un rifiuto, di un<br />

prodotto è sufficiente a mettere <strong>in</strong> evidenza<br />

tutti i pericoli e tutte le sostanze dannose?<br />

Forse che molti <strong>in</strong>terventi chirurgici non<br />

LUG/AGO/SET 2003 IL CHIMICO ITALIANO<br />

potrebbero felicemente essere portati a term<strong>in</strong>e<br />

da operatori preparati ad hoc senza la<br />

ampia conoscenza medica richiesta ad un chirurgo<br />

laureato?<br />

Il ricorso a questi esempi non è casuale perché<br />

si vuole mettere <strong>in</strong> evidenza due situazioni che<br />

il “Chimico” è tenuto ad affrontare nell’esercizio<br />

della propria professione.<br />

a) La richiesta di una determ<strong>in</strong>ata prestazione<br />

chimica è stata formulata con sufficiente<br />

cognizione del campo <strong>in</strong>tero del problema,<br />

oppure è stata formulata per una esigenza<br />

cont<strong>in</strong>gente e limitata senza alcuna attenzione<br />

al quadro più generale ed ai possibili<br />

effetti derivanti oltre le esigenze specifiche?<br />

Di fronte a richieste “limitate” il chimico serio<br />

e preparato deve <strong>in</strong>nanzitutto rispondere a<br />

quanto richiesto, ma non può e non deve esimersi<br />

dal segnalare con chiarezza e determ<strong>in</strong>azione<br />

al committente la maggiore complessità<br />

della situazione e non può e non deve<br />

assolutamente fornire risposte che <strong>in</strong>ducano<br />

né il committente né terzi eventuali a ritenere<br />

che la risposta al quesito limitato possa essere<br />

estesa – <strong>in</strong> positivo o <strong>in</strong> negativo – alla complessità<br />

<strong>in</strong>tera del problema.<br />

b) Lo svolgimento dell’<strong>in</strong>carico professionale<br />

non può essere condotto esclusivamente<br />

secondo l<strong>in</strong>ee meccanizzate ed automatizzate<br />

secondo schemi preord<strong>in</strong>ati, ma essere<br />

accompagnato da tutto quanto che la<br />

importanza e complessità dell’argomento<br />

richiede, <strong>in</strong> modo da fornire una risposta<br />

sufficientemente “critica” e ragionata al problema<br />

posto.<br />

Franco TAU<br />

DAGLI ISCRITTI<br />

13


DAGLI ISCRITTI<br />

14<br />

Ricordando Ilya Prigog<strong>in</strong>e<br />

Il 28 maggio scorso è deceduto Ilya<br />

Prigog<strong>in</strong>e, uno dei più illustri uom<strong>in</strong>i di<br />

scienza contemporanei, premio Nobel per la<br />

Chimica nel 1977, direttore tra l’altro per alcuni<br />

decenni del prestigioso Istituto Internazionale<br />

Solvay per la Fisica e la Chimica di<br />

Bruxelles.<br />

Ha esplorato il campo affasc<strong>in</strong>ante dei fenomeni<br />

irreversibili, sottratti alle leggi classiche<br />

della fisica e della chimica, che costituiscono<br />

soltanto una semplificazione della realtà <strong>in</strong> cui<br />

operiamo quotidianamente.<br />

Ciò facendo <strong>in</strong> modo s<strong>in</strong>golare ha riaffermato<br />

quella componente essenziale della scienza,<br />

l’anima, non applicata ad essa come fattore<br />

esterno e condizionante, ma come essenza<br />

stessa <strong>in</strong>sc<strong>in</strong>dibile dell’essere e del divenire.<br />

Teorizando una nuova termod<strong>in</strong>amica dei processi<br />

irreversibili, diversa dalla termod<strong>in</strong>amica<br />

classica, e ricorrendo alla matematica dei<br />

sistemi non l<strong>in</strong>eari, Prigog<strong>in</strong>e ha pottuto dimostrare<br />

come nella realtà vi sono punti critici di<br />

biforcazione <strong>in</strong> corrispondenza dei quali il<br />

sistema può evolvere da uno stato di equilibrio<br />

“semplice” a più diversi altri stati di equilibrio.<br />

Ciò è reso èossibile dalla complessità <strong>in</strong>tr<strong>in</strong>seca<br />

degli stati di conservazione che consentono<br />

non solo scambi di energia, ma anche di materia<br />

con l’ambiente circostante.<br />

L’evolversi dei sistemi è così condizionato da<br />

fluttuazioni sostanzialmente imprevedibili e<br />

dipendenti dalla complessità dei sistemi stessi.<br />

Gli studi di Prigog<strong>in</strong>e hanno spalancato una<br />

nuova f<strong>in</strong>estra nel mondo della fisica della chimica<br />

e della biologia, a cui tutto il mondo del<br />

sapere deve ora rapportarsi per conoscere e<br />

<strong>in</strong>terpretare i fenomeni ed i processi a cui quotidianamente<br />

è chiamato a dare risposte <strong>in</strong>telligenti,<br />

attuali ed utili.<br />

Per Prigog<strong>in</strong>e il futuro non è determ<strong>in</strong>ato<br />

(come frutto di meccanismi evolutivi automatici),<br />

ma il comportamento <strong>in</strong>dividuale – uno dei<br />

fattori di complessità dei sistemi reali – assume<br />

sempre più un ruolo determ<strong>in</strong>ante. Da qui<br />

la rivalutazione dell’anima della scienza e della<br />

anima di chi opera nella, per e con la scienza.<br />

Si apre così tutta una serie di considerazioni<br />

che partendo dalla scienza si connettono <strong>in</strong>timamente<br />

con la poliitica sociale, la etica <strong>in</strong>tesa<br />

<strong>in</strong> senso moderno, con tutta quella realtà<br />

apparentemente ascientifica e antiscientifica,<br />

che pur <strong>in</strong>teressa <strong>in</strong>timamente la esistenza del<br />

s<strong>in</strong>golo e della società.<br />

Questa possibile proiezione verso una globalità<br />

di <strong>in</strong>teressi rappresenta una delle caratteristiche<br />

più <strong>in</strong>teressanti del lavoro di Prigog<strong>in</strong>e,<br />

lavoro altamente scientifico e specialistico, ma<br />

con radici profonde nella essenza dell’uomo.<br />

Franco TAU<br />

LUG/AGO/SET 2003 IL CHIMICO ITALIANO


“Fumo dal barattolo di decolorante:<br />

Intervengono i Vigili del Fuoco”<br />

In relazione all’articolo pubblicato a pag. V<br />

del Gazzett<strong>in</strong>o del giorno 24 settembre<br />

2003 e firmato dall’esperto G.P.B. “Fumo dal<br />

barattolo di decolorante: Intervengono i Vigili<br />

del Fuoco” volevo farvi notare che la Vostra<br />

scoperta relativa all’”ossigeno <strong>in</strong> polvere”<br />

dovrebbe essere celermente brevettata <strong>in</strong><br />

modo da poter essere utilizzata <strong>in</strong> condizioni<br />

estreme (guerra chimica, <strong>in</strong>terventi di emergenza<br />

<strong>in</strong> zone <strong>in</strong>teressate da grossi <strong>in</strong>cendi,<br />

spedizioni spaziali, subacquee e <strong>in</strong> alta quota).<br />

Sareste così gentili da spiegarmi cosa significa<br />

“…probabilmente si è trattato di una sorta di<br />

reazione chimica provocata da qualche sostanza<br />

(potrebbe trattarsi di un effetto dell’umi-<br />

LUG/AGO/SET 2003 IL CHIMICO ITALIANO<br />

dità…?” Oppure “…bruciando di fatto un vic<strong>in</strong>o<br />

sacchetto di plastica?” o anche “…che un<br />

barattolo di decolorante con cloro si era<br />

improvvisamente surriscaldato…?” oppure una<br />

“…sorta di nuvola di fumo” o <strong>in</strong>f<strong>in</strong>e “i soccorritori<br />

sospettano una sorta di reazione chimica?”.<br />

Grazie per avermi illum<strong>in</strong>ato e per avermi fatto<br />

capire che sono <strong>in</strong>utili e superflui anni di studio<br />

e di sacrifici spese a capire che la chimica è<br />

una sorta di scienza fatta da una sorta di<br />

maghi con il cappello.<br />

Francesco Nube<br />

DAGLI ISCRITTI<br />

15


DAGLI ISCRITTI<br />

16<br />

Contributo all’<strong>in</strong>dividuazione di<br />

nuove specie di funghi psicoattivi<br />

II funghi ad azione psicoattiva per l’uomo si<br />

caratterizzano per il fatto di poter <strong>in</strong>durre<br />

(dopo loro assunzione, per lo più per via orale)<br />

variazioni della percezione e dello stato di<br />

coscienza ord<strong>in</strong>ario.<br />

Noti comunemente come “alluc<strong>in</strong>ogeni”, questi<br />

funghi metabolizzano sostanze, per lo più alcaloidi,<br />

capaci di agire sul nostro sistema nervoso<br />

centrale, sostanze che <strong>in</strong> base appunto alla<br />

loro struttura chimica permettono di classificare<br />

queste specie fung<strong>in</strong>e <strong>in</strong> due dist<strong>in</strong>te classi<br />

biochimiche, a seconda dell’identità di questi<br />

composti attivi (Samor<strong>in</strong>i, 1993).<br />

La prima, e nettamente più diffusa, è la classe<br />

psilocib<strong>in</strong>ica, comprendente funghi che producono<br />

gli alcaloidi <strong>in</strong>dolici psilocib<strong>in</strong>a, psiloc<strong>in</strong>a e<br />

beocist<strong>in</strong>a ed appartenenti ai generi Psilocybe,<br />

Panaeolus, Inocybe, Gimnopylus, Agrocybe,<br />

Conocybe e Pluteus, mentre la classe isossazolica<br />

è rappresentata da funghi del genere<br />

Amanita, che producono, per lo più, gli alcaloidi<br />

a struttura isossazolica acido ibotenico e muscimolo;<br />

le specie più note sono sicuramente<br />

Psilocybe semilanceata ed Amanita muscaria.<br />

La ricerca biochimica <strong>in</strong> questo settore ha subito,<br />

<strong>in</strong> questi ultimi anni un notevole sviluppo,<br />

con identificazione di un numero sempre maggiore<br />

di nuove specie psicoattive; ad oggi, ne<br />

sono conosciute più di 150, diffuse <strong>in</strong> tutto il<br />

mondo (Stijve, 1995; Guzmán et al., 1998).<br />

Questa <strong>in</strong>dag<strong>in</strong>e non può certo dirsi esaurita<br />

ed è probabile che <strong>in</strong> futuro, mediante un<br />

approccio al problema specificamente chimicotossicologico,<br />

si evidenzierà una presenza di<br />

tali pr<strong>in</strong>cipi attivi variamente distribuita <strong>in</strong><br />

diverse tassonomie ed habitat.<br />

È <strong>in</strong>fatti comune un certo atteggiamento<br />

secondo il quale alcune specie fung<strong>in</strong>e sono<br />

considerate <strong>in</strong>significanti rispetto alla loro<br />

commestibilità, a causa delle loro dimensioni<br />

ridotte e/o rarità; spesso, però, queste considerazioni<br />

nascondono una scarsa conoscenza<br />

degli aspetti sia biochimici che tossicologici<br />

relativi, od addirittura una totale mancanza di<br />

precise <strong>in</strong>dag<strong>in</strong>i di tale tipo (Samor<strong>in</strong>i 1989).<br />

Verranno di seguito brevemente considerate<br />

alcune specie fung<strong>in</strong>e a cui è stata a volte<br />

attribuita una proprietà psicotropa, sulla base<br />

di casi tossicologici od analisi biochimiche non<br />

meglio approfondite. In particolare, saranno<br />

trattati funghi potenzialmente psilocib<strong>in</strong>ici,<br />

cioè potenzialmente produttori di alcaloidi<br />

<strong>in</strong>dolici tipo psilocib<strong>in</strong>a e psiloc<strong>in</strong>a.<br />

La maggior parte dei funghi psilocib<strong>in</strong>ici risconosciuti<br />

assume una colorazione bluastro a<br />

livello della parte <strong>in</strong>feriore del gambo, ma<br />

anche di altre parti del carpoforo, quando<br />

viene maneggiato o durante l’<strong>in</strong>vecchiamento.<br />

Questo fenomeno sembra dovuto ad una reazione<br />

di ossidazione enzimatica della psiloc<strong>in</strong>a,<br />

che si trasformerebbe <strong>in</strong> un composto di colore<br />

blu, appunto (Lev<strong>in</strong>e, 1967).<br />

L’associazione tra bluificazione e presenza di<br />

alcaloidi psilocib<strong>in</strong>ici non è comunque sempre<br />

valida; <strong>in</strong>fatti, vi sono casi <strong>in</strong> cui funghi psilocib<strong>in</strong>ici<br />

non bluificano al tocco e, viceversa,<br />

funghi bluificanti al tocco che non sono psilocib<strong>in</strong>ici<br />

(Samor<strong>in</strong>i, 1989; Samor<strong>in</strong>i, 1993). Si<br />

tratta però di un fenomeno dist<strong>in</strong>to da quello<br />

della bluificazione di altre specie fung<strong>in</strong>e, come<br />

alcune specie di Boletus.<br />

La bluificazione risulta essere comunque un<br />

<strong>in</strong>dizio di partenza nella <strong>in</strong>dividuazione di<br />

nuove specie fung<strong>in</strong>e psilocib<strong>in</strong>iche.<br />

Partendo dalla famiglia delle Strophariaceae,<br />

Stropharia semiglobata è <strong>in</strong> genere considerata<br />

psicotropicamante non attiva (Samor<strong>in</strong>i,<br />

1989; Stamets, 1996), anche se alcune <strong>in</strong>dag<strong>in</strong>i<br />

hanno mostrato una certa psicoattività<br />

(Heim, 1971; Giacomoni, 1985; Samor<strong>in</strong>i,<br />

1989). E’ stata riportata la presenza di triptofano,<br />

psilocib<strong>in</strong>a e forse psiloc<strong>in</strong>a <strong>in</strong> campioni<br />

raccolti <strong>in</strong> Piemonte, nella prov<strong>in</strong>cia di Tor<strong>in</strong>o<br />

(Calligaris, 1998). Per Stropharia cyanea,<br />

Stamets (Stamets, 1978) riporta che campioni<br />

nordamericani sono bluificanti e che contengono<br />

psilocib<strong>in</strong>a, così come per un s<strong>in</strong>golo caso <strong>in</strong><br />

Australia, comunque non confermato (Margot<br />

& Watl<strong>in</strong>g, 1981).<br />

Nel caso di Stropharia coronilla, le <strong>in</strong>tossica-<br />

LUG/AGO/SET 2003 IL CHIMICO ITALIANO


zioni sono rare ed il suo potere psicoattivo è<br />

discutibile (Bastien, 1985); <strong>in</strong> alcuni casi, gli<br />

effetti di <strong>in</strong>tossicazione riportano “alluc<strong>in</strong>azioni”.<br />

Nonostante autosperimentazioni con risultato<br />

negativo, può risultare eccezionalmente<br />

psicodislettico. Sarebbero comunque stati <strong>in</strong>dividuati<br />

composti <strong>in</strong>dolici (Bastien, 1985).<br />

Stropharia aerug<strong>in</strong>osa, <strong>in</strong>vece, ha mostrato<br />

presenza di bassi livelli di psilocib<strong>in</strong>a <strong>in</strong> campioni<br />

americani (Morgan, 1995).<br />

Per le Copr<strong>in</strong>aceae, Psathyrella candolleana,<br />

campioni della prov<strong>in</strong>cia di Tor<strong>in</strong>o non hanno<br />

mostrato presenza di psilocib<strong>in</strong>a (Fiussello &<br />

Ceruti Scurti, 1972), mentre analisi su altri<br />

esemplari europei e soprattutto giapponesi<br />

hanno dato risultati positivi (Koike et al., 1981;<br />

Gartz, 1986; Ohenoja et al., 1987; Stjive &<br />

Kuyper, 1988). Nelle Bolbitiaceae, vi è<br />

Pholiot<strong>in</strong>a cyanopus e Poliot<strong>in</strong>a.subverrucispora,<br />

che bluificano toccandone il gambo; nella<br />

stessa famiglia troviamo specie psilocib<strong>in</strong>iche<br />

nei generi Conocybe e Pholiot<strong>in</strong>a.<br />

Anche per Entoloma (Lepiota) <strong>in</strong>canum<br />

(= Rhodophyllus <strong>in</strong>canus) delle Entolomataceae<br />

si ha bluificazione; <strong>in</strong>fatti, il gambo<br />

si colora di blu-verde <strong>in</strong>tenso se rotto (Kuhner<br />

& Romagnesi, 1953).<br />

Nel genere Mycena delle Marasmiaceae, vi<br />

sono specie bluificanti alla base del gambo (<strong>in</strong><br />

certi casi anche al bordo del cappello), quali<br />

Mycena. amicta (= Mycena calorhiza), Mycena<br />

cyanorhiza e Mycena cyanipes (= Mycena cyanescens)<br />

(Kuhner, 1938).<br />

Rickenella fibula (= Gerronema fibula) delle<br />

Tricholomataceae e Rickenella swartzii noreuropea<br />

hanno mostrato dati completamente<br />

opposti circa la presenza di psilocib<strong>in</strong>a (Gartz,<br />

1986b; Stijve & Kuiper, 1988).<br />

È comunque da rimarcare come alcune specie<br />

giapponesi del genere Tricholoma producano<br />

un composto isossazolico noto come acido diidroibotenico<br />

(od acido tricholomico), con attività<br />

eccitante sul sistema nervoso centrale<br />

(Chilton, 1978). È possibile aggiungere alcune<br />

considerazioni di carattere bios<strong>in</strong>tetico, valide<br />

genericamente per i funghi psilocib<strong>in</strong>ici a riconosciuto<br />

potere psicotropo ma potenzialmente<br />

applicabili ad altri.<br />

La capacità bios<strong>in</strong>tetica dei composti psilocib<strong>in</strong>ici<br />

nei funghi <strong>in</strong> generale dipende da fattori<br />

ancora da chiarire <strong>in</strong> modo completo ma sembrerebbe<br />

legata alla distribuzione geografica<br />

della specie considerata e qu<strong>in</strong>di a parametri<br />

LUG/AGO/SET 2003 IL CHIMICO ITALIANO<br />

quali altitud<strong>in</strong>e, clima e caratteristiche del terreno<br />

(Ola’h, 1968; Gitti et al., 1983; Samor<strong>in</strong>i,<br />

1988). Come fattore concomitante non è da<br />

escludere quello della cosiddetta “razza biochimica”<br />

all’<strong>in</strong>terno di una stessa specie<br />

(Samor<strong>in</strong>i, 1993). Ciò significa che varietà differenti<br />

di una stessa specie fung<strong>in</strong>a possono<br />

manifestare capacità bios<strong>in</strong>tetiche differenti le<br />

une dalle altre, portando o meno alla s<strong>in</strong>tesi di<br />

composti psicoattivi.<br />

In def<strong>in</strong>itiva, un contributo ad una più<br />

approfondita caratterizzazione biochimica di<br />

nuove potenziali specie fung<strong>in</strong>e psilocib<strong>in</strong>iche<br />

potrebbe prevedere una prima fase di raccolta<br />

di esemplari, anche dist<strong>in</strong>ti <strong>in</strong> varietà della<br />

stessa specie, <strong>in</strong> differenti aree geografiche<br />

(diverse per clima, altitud<strong>in</strong>e e chimica del terreno),<br />

<strong>in</strong>sieme ai relativi campioni di terreno.<br />

Si procederà poi alla caratterizzazione chimicoanalitica<br />

degli esemplari fung<strong>in</strong>i raccolti (<strong>in</strong>dagando<br />

<strong>in</strong> particolare la presenza di composti<br />

<strong>in</strong>dolici), valutando anche la concentrazione di<br />

specie come azoto e fosforo e la presenza di<br />

particolari enzimi.<br />

Per i campioni di terreno, si potranno determ<strong>in</strong>are<br />

diversi parametri, tra cui nuovamente<br />

azoto e fosforo, <strong>in</strong> modo da confrontarli con i<br />

valori riscontrati sui funghi e valutare la loro<br />

capacità di bioaccumulazione; eventualmente,<br />

si potrebbe procedere anche alla identificazione<br />

di particolari ceppi batterici che possono<br />

<strong>in</strong>fluire su tale processo di bioaccumulazione<br />

delle sostanze nutrienti dal terreno.<br />

Il passo f<strong>in</strong>ale sarà una elaborazione statistica<br />

dei dati ottenuti, <strong>in</strong> modo da evidenziare una<br />

eventuale relazione significativa tra contenuto<br />

<strong>in</strong> pr<strong>in</strong>cipi attivi del fungo e caratteristiche del<br />

terreno.<br />

Gianluca Toro<br />

BIBLOGRAFIA<br />

Bastien P., 1985, J’ai du manger des Amanites mortelles,<br />

Flammarion, Paris<br />

Calligaris F., 1998, Indag<strong>in</strong>e sulle relazioni tra composizione<br />

chimica di funghi ad azione psicotropa e loro provenienza.<br />

Studio chemiometrico e cromatografico, Ann.<br />

Mus. Civ. Rovereto, 12: 219-242<br />

Chilton W.S., 1978, Chemistry and mode of action of<br />

mushroom tox<strong>in</strong>s, <strong>in</strong>: Rumack B.H. & Salzman E. (Eds.),<br />

Mushroom Poison<strong>in</strong>g: Diagnosis and Treatment, West<br />

Palm Beach, Florida (CRC), pp. 87-124<br />

Fiussello N. & Ceruti Scurti J., 1972, Idrossi-<strong>in</strong>dol derivati<br />

<strong>in</strong> Basidiomiceti. II: Psilocib<strong>in</strong>a, Psiloc<strong>in</strong>a e 5-idrossi<strong>in</strong>dol<br />

derivati <strong>in</strong> carpofori di Panaeolus e generi aff<strong>in</strong>i,<br />

Allionia, 18: 85-89<br />

DAGLI ISCRITTI<br />

17


DAGLI ISCRITTI<br />

18<br />

Gartz, J., 1986, Nachweis von Tryptam<strong>in</strong>derivaten <strong>in</strong><br />

Pilzen der Gattungen Gerronema, Hygrocybe, Psathyrella<br />

und Inocybe, Biochem. Physiol. Pflanzen, 181: 275-278<br />

Giacomoni L., 1985, Commentaires botaniques et toxicologiques<br />

des pr<strong>in</strong>cipaux champignons toxiques, <strong>in</strong>:<br />

Bastien P., 1985, J’ai du manger des Amanites mortelles,<br />

Flammarion, Paris, pp. 217-251<br />

Gitti S., Samor<strong>in</strong>i G., Baldelli G., Belletti G., Mol<strong>in</strong>ari<br />

C., 1983, Contributo alla conoscenza della micoflora psicotropa<br />

del territorio bresciano, Natura Bresciana, Ann.<br />

Mus. Civ. Brescia, 20: 125-129<br />

Guzmán G., Allen J.W., Gartz J., 1998, A worldwide<br />

geographical distribution of the neurotropic fungi, an<br />

analysis and discussion, Ann. Mus. Civ. Rovereto, 14:<br />

189-280<br />

Heim R., 1971, A propos des propriétées halluc<strong>in</strong>ogènes<br />

du Psilocybe semilaceata, Le Natur. Canad., 98: 415-424<br />

Koike Y. et al., 1981, Isolation od Psilocyb<strong>in</strong> from<br />

Psilocybe argentipes and its Determ<strong>in</strong>ation <strong>in</strong> Specimens<br />

of Some Mushrooms, J. Nat. Prod., 44: 362-365<br />

Kuhner R. & Romagnesi H., 1953, Flora analytique des<br />

champignons supérieurs, Masson, Paris<br />

Kuhner R., 1938, Le genre Mycena (Fries), Le Chevalier,<br />

Paris<br />

Lev<strong>in</strong>e W.G., 1967, Formation of Blue Oxidation Product<br />

from Psilocyb<strong>in</strong>, Nature, 215: 1292-1293<br />

Margot P. & Watl<strong>in</strong>g R., 1981, Studies <strong>in</strong> Australian<br />

A proposito di Lavoiser<br />

articolo su Lavoiser ha suscitato più rea-<br />

L’ zioni e commenti di quanto mi aspettassi.<br />

Ho ricevuto telefonate e lettere. Una gentile<br />

collega di Napoli mi <strong>in</strong>forma che è stato<br />

creato un Comitato,(di cui ignoravo l’esistenza),<br />

sorto per riabilitare la figura del grande<br />

scienziato.<br />

Mi è stato chiesto di farne parte. Si <strong>in</strong>tende<br />

celebrare un nuovo processo, con un pubblico<br />

accusatore ed una regolare difesa (come pare<br />

non fosse stata garantita nel processo di fronte<br />

al Tribunale del popolo).<br />

Saranno ascoltati testi a carico e discarico. Una<br />

ricerca metodica, puntigliosa ed approfondita,<br />

condotta dal Comitato di cui ho detto, mira a<br />

raccogliere documenti, testimonianze, ricordi<br />

(tutti di <strong>in</strong>eccepibile verità storica) per suffragare<br />

l’<strong>in</strong>nocenza dello Scienziato, <strong>in</strong>giustamente<br />

condannato da un Tribunale fazioso, i cui<br />

verdetti erano già ampiamente precostituiti.<br />

Ho ricevuto anche telefonate di colleghi ed<br />

amici che mi hanno spronato a cont<strong>in</strong>uare su<br />

questa strada di riesumazione e celebrazioni<br />

Agarics and Boletes. II: further studies <strong>in</strong> Psilocybe,<br />

Trans. Br. Mycol. Soc., 76: 485-489<br />

Morgan A., 1995, Toads and Toadstools, Celestial <strong>Art</strong>s,<br />

Berckeley, California<br />

Ohenoja E. et al., 1987, The Occurrence of Psilocyb<strong>in</strong><br />

and Psiloc<strong>in</strong> <strong>in</strong> F<strong>in</strong>nish Fungi, J. Nat. Prod., 50: 741-744<br />

Ola’h G.M., 1968, Etude chimiotaxonomique sur les<br />

Panaeolus. Recherches sur la présance des corps <strong>in</strong>doliques<br />

psychotropes dans ces champignons, Comp. Rend.,<br />

267: 1369-1372<br />

Samor<strong>in</strong>i G., 1988, Sulla presenza di piante e funghi alluc<strong>in</strong>ogeni<br />

<strong>in</strong> Valcamonica, Boll. Camuno St. Preist., 24:132-<br />

136<br />

Samor<strong>in</strong>i G., 1989, Sullo stato attuale della conoscenza<br />

dei Basidiomiceti psicotropi italiani, Ann. Mus. Civ.<br />

Rovereto, 5: 167-184<br />

Samor<strong>in</strong>i G., 1993, Funghi alluc<strong>in</strong>ogeni italiani, Ann. Mus.<br />

Civ. Rovereto, Suppl. 8: 125-150<br />

Stamets P., 1978, Psilocybe Mushrooms and their Allies,<br />

Homestead Book Company, Seattle, Wash<strong>in</strong>gton<br />

Stamets P., 1996, Psilocyb<strong>in</strong> Mushrooms of the World,<br />

Ten Speed Press, Berckeley, California<br />

Stijve T., 1995, Worldwide occurence of psychoactive<br />

mushrooms – an update, Czech. Mycol., 8: 11-19<br />

Stjive T. & Kuyper W., 1988, Absence of Psilocyb<strong>in</strong> <strong>in</strong><br />

Species of Fungi Previously Reported to Conta<strong>in</strong> Psilocyb<strong>in</strong><br />

and Related Tryptam<strong>in</strong>e Derivatives, Persoonia, 13: 463-465<br />

dei grandi scienziati che hanno scritto la storia<br />

della Chimica. Ce ne sono di immensi da Gay-<br />

Lussac a Berzelius, da Kekulè ad Avogadro<br />

(cito disord<strong>in</strong>atamente come mi viene <strong>in</strong><br />

mente), che meriterebbero una presentazione,<br />

non esclusivamente elogiativa, per esplorare e<br />

riscoprire il loro pensiero, ripercorrere i loro<br />

laboriosi e soventi sofferti Studi, elogiare le<br />

loro grandi virtù (non solo scientifiche) e<br />

magari perdonare i loro piccoli, umanissimi<br />

difetti.<br />

Non sono mancate ovviamente le critiche per<br />

imprecisioni e refusi. Siano le benvenute.<br />

Ricordo comunque ai lettori,<strong>in</strong> particolare a<br />

quelli più attenti, preparati e critici, che il giornale<br />

è di tutti.<br />

Avete energie, tempo, cultura? Investite questo<br />

patrimonio a favore dei lettori.<br />

Inviate i Vostri articoli! La pubblicazione ne<br />

acquisterà qualità, i nostri colleghi ricaveranno<br />

aiuto per crescere professionalmente ed io<br />

personalmente dedicherò loro attenta ed<br />

appassionata lettura.<br />

LUG/AGO/SET 2003 IL CHIMICO ITALIANO


Il rischio da agenti chimici nel<br />

settore del restauro alla luce<br />

del D. L.vo 25/2002<br />

Il decreto legislativo n° 25/2002 relativo al<br />

rischio chimico <strong>in</strong>troduce un nuovo diverso<br />

approccio nella valutazione delle condizioni di<br />

rischio sul posto di lavoro e sulle conseguenti<br />

misure da adottare per tutelare e salvaguardare<br />

la salute e la sicurezza dei lavoratori, qualunque<br />

sia l'attività lavorativa considerata.<br />

Il concetto di "moderato", derivato da una traduzione<br />

italiana non rigorosamente corretta<br />

del term<strong>in</strong>e "slight", ha suscitato non pochi<br />

dibattiti. Inoltre la soppressione di norme e<br />

leggi relative alla sorveglianza sanitaria ha<br />

ridisegnato alcune responsabilità del medico<br />

competente, specie <strong>in</strong> tema di visite preventive<br />

e/o periodiche. L'ipotesi della creazione di<br />

un'"area di rischio", cui far confluire parametri<br />

costanti quali qualità del prodotto e salute e<br />

sicurezza dei lavoratori connessi a variabili<br />

quali tossicità delle sostanze e condizioni operative,<br />

ci sembra possa rappresentare un tentativo<br />

per riprist<strong>in</strong>are un corretto equilibrio fra<br />

leggi rigorose e condizioni lavorative variabili,<br />

tenendo sempre come f<strong>in</strong>e ultimo la tutela<br />

della salute e della sicurezza <strong>in</strong> ogni realtà e<br />

per qualunque ciclo produttivo considerato.<br />

CONSIDERAZIONI<br />

1) IL RESTAURO COME ATTIVITÀ UMANA<br />

Il restauro, <strong>in</strong>teso come metodo scientifico,<br />

nasce a f<strong>in</strong>e Ottocento come discipl<strong>in</strong>a specifica<br />

volta a preservare e trasmettere ai posteri,<br />

<strong>in</strong> tutta la loro <strong>in</strong>tegrità, le opere a carattere<br />

storico-artistico. Nel corso dei secoli lo sviluppo<br />

teorico, associato ad un progredire di tecnologia<br />

specifica, ha trovato riscontro <strong>in</strong> una<br />

serie di scritti, f<strong>in</strong>alizzati alla def<strong>in</strong>izione e diffusione<br />

di pr<strong>in</strong>cipi etici e norme comportamentali<br />

di base per i lavoratori del settore. Ciò<br />

aff<strong>in</strong>ché si prediligessero <strong>in</strong>terventi di manteni-<br />

LUG/AGO/SET 2003 IL CHIMICO ITALIANO<br />

mento e conservazione dell’opera allo stato<br />

orig<strong>in</strong>ario, piuttosto che lasciarsi andare ad<br />

<strong>in</strong>terventi arbitrari, spesso fortemente nocivi<br />

per l’<strong>in</strong>tegrità, quanto meno stilistica, dell’opera<br />

d’arte.<br />

Nel tempo il restauro ha subito una profonda<br />

evoluzione perf<strong>in</strong>o nella stessa valenza che se<br />

ne dà al s<strong>in</strong>golo term<strong>in</strong>e: <strong>in</strong>tervento diretto sul<br />

manufatto, con la f<strong>in</strong>alità pr<strong>in</strong>cipale del recupero<br />

del significato storico-artistico dell’opera<br />

(cioè la sua leggibilità), garantendo al tempo<br />

stesso il recupero o il mantenimento della sua<br />

<strong>in</strong>tegrità fisica.<br />

Dunque, “il ristabilimento dell’unità potenziale<br />

dell’opera d’arte”.<br />

È evidente che il restauro implica un certo<br />

cambiamento nella fisionomia dell’opera, <strong>in</strong><br />

relazione alla sua immag<strong>in</strong>e precedente, che<br />

non è tuttavia quella orig<strong>in</strong>ale ma quella risultante<br />

dal passare del tempo su di essa. Ciò non<br />

dovrebbe comunque significare che il valore<br />

espressivo orig<strong>in</strong>ale del manufatto debba essere<br />

modificato, seppur sia evidente che l’opera,<br />

durante le operazioni di restauro, venga alterata<br />

dall’aggiunta di sostanze nuove, sia <strong>in</strong><br />

forma di re<strong>in</strong>tegrazioni che di sostituzioni.<br />

Aggiunte che vengono accettate perché, se<br />

concepite nel più stretto rigore metodologico,<br />

rendono possibile l’avvic<strong>in</strong>amento della nuova<br />

immag<strong>in</strong>e a quella orig<strong>in</strong>aria, permettendo una<br />

lettura più esatta dell’opera, ossia aumentandone<br />

la leggibilità.<br />

Sia il restauro sia la conservazione sono concepiti<br />

come momento f<strong>in</strong>ale, conseguenza pratica<br />

di un processo di studio prelim<strong>in</strong>are, <strong>in</strong> cui<br />

le diverse discipl<strong>in</strong>e co<strong>in</strong>volte nella scienza<br />

della conservazione convergono. E tale<br />

momento può e deve avere come solo protagonista<br />

il restauratore, che è l’unico, per la sua<br />

specifica formazione, <strong>in</strong> grado di <strong>in</strong>tervenire<br />

materialmente sulle opere.<br />

DAGLI ISCRITTI<br />

19


DAGLI ISCRITTI<br />

20<br />

2) LA FIGURA DEL RESTAURATORE<br />

Il restauratore è fondamentalmente un artigiano<br />

il cui bagaglio formativo si è costituito nell’arco<br />

di secoli, arricchendosi contemporaneamente<br />

delle tecniche artistiche vere e proprie e<br />

di metodi e preparati messi a disposizione<br />

dalla tecnologia. Se è vero che l’opera d’arte è<br />

testimonianza dell’evoluzione dei valori e della<br />

cultura di un popolo, il restauratore diventa la<br />

figura chiave nel processo di conservazione<br />

che consente la corretta trasmissione del messaggio<br />

che l’artista o l’artigiano ha voluto affidare<br />

alla sua opera.<br />

Ad esso, pertanto, non si richiede semplicemente<br />

il possesso di un’abilità tecnica, bensì la<br />

capacità di <strong>in</strong>terpretare ed <strong>in</strong> un certo senso di<br />

appropriarsi del l<strong>in</strong>guaggio dell’autore.<br />

L’unicità propria di tale figura professionale<br />

presenta perciò una realtà piuttosto sfaccettata,<br />

specie se considerata nei term<strong>in</strong>i del rischio<br />

cui il lavoratore è esposto nella normale esecuzione<br />

della propria attività.<br />

Dal punto di vista dell’organizzazione del lavoro,<br />

il restauratore è un lavoratore che si<br />

potrebbe def<strong>in</strong>ire impegnato nei cosiddetti<br />

“processi speciali”, cioè <strong>in</strong> quei processi produttivi<br />

per i quali è <strong>in</strong>dispensabile avere la certezza<br />

di un risultato qualitativamente soddisfacente.<br />

Con questi presupposti appare altamente<br />

probabile che il lavoratore, laddove l’organizzazione<br />

del lavoro lo consenta, possa parzialmente<br />

sottostimare o trascurare il rischio<br />

per la salute.<br />

Infatti, proprio perché il restauratore vive <strong>in</strong><br />

maniera emotivamente co<strong>in</strong>volgente la sua<br />

attività, attribuendo anche un valore sociale e<br />

culturale alla sua opera, spesso tralascia di<br />

applicare anche le più elementari regole di<br />

sicurezza, modulando il proprio lavoro su pr<strong>in</strong>cipi<br />

assolutamente personali e su regole fondate<br />

sull’esperienza personale o su un sapere<br />

tramandato.<br />

Queste situazioni che si verificano molto spesso,<br />

specie nelle piccole realtà artigiane, laddove<br />

l’unico o i pochi addetti accentrano le varie<br />

specialità, rappresentano un “locus m<strong>in</strong>oris<br />

resistentiae” nel sistema di gestione della salute<br />

e della sicurezza sui luoghi di lavoro. È il<br />

s<strong>in</strong>golo artigiano, su cui ricade la responsabilità<br />

del proprio operato, a def<strong>in</strong>ire le condizioni<br />

lavorative da adottare di volta <strong>in</strong> volta, adattandole<br />

alle esigenze del momento <strong>in</strong> funzione<br />

del tipo di <strong>in</strong>tervento da eseguire.<br />

3) I RISCHI PER LA SALUTE CONNESSI<br />

ALL’ATTIVITÀ DI RESTAURO<br />

Il D. L.vo. 626/94 (1) nasce come il primo vero<br />

tentativo di codificare e standardizzare le attività<br />

e le procedure che consentano al lavoratore<br />

lo svolgimento del proprio compito <strong>in</strong> condizioni<br />

di massima sicurezza possibile.<br />

L’applicazione di tale strumento normativo<br />

avviene attraverso un profondo travaglio<br />

(vissuto tuttora dai soggetti sociali co<strong>in</strong>volti),<br />

che trova applicazione dapprima nelle grosse<br />

realtà <strong>in</strong>dustriali e solo successivamente nell’artigiano,<br />

nel terziario e nell’azienda di <strong>in</strong>teresse<br />

pubblico.<br />

L’impossibilità di standardizzare percorsi e<br />

metodiche lavorative, come sovente avviene<br />

nel lavoro di tipo artistico o artigianale, rende<br />

ancora più complessa l’applicazione di norme e<br />

regole, siano esse codificate o soltanto dettate<br />

da manuali di buona prassi di settore.<br />

In tale ottica, nell’ambiente del restauro anche<br />

una semplice procedura di valutazione dei<br />

rischi e una pianificazione degli <strong>in</strong>terventi per<br />

la prevenzione, presentano una serie di problemi<br />

legati alla peculiarità dell’attività stessa,<br />

proprio perché essa è tale da rendere possibile<br />

l’operare nelle condizioni più disparate.<br />

E come estremi si possono considerare il lavoro<br />

svolto nel piccolo laboratorio artigiano e quello<br />

eseguito per la pubblica amm<strong>in</strong>istrazione, laddove<br />

il lavoro di tipo artistico o artigianale viene<br />

ad essere “<strong>in</strong>gabbiato” e ricondotto, nei ritmi e<br />

nelle modalità di esecuzione, a modelli propri di<br />

una struttura di tipo aziendale.<br />

Considerando che, come scientificamente provato,<br />

il grado di soddisfazione del lavoratore è<br />

direttamente correlato alla sua possibilitàcapacità<br />

di avere la massima autonomia nella<br />

gestione del proprio lavoro e nella partecipazione<br />

al prodotto f<strong>in</strong>ito e che tale possibilità è<br />

massima nel lavoro di tipo artistico o artigianale,<br />

appare chiaro come l’artigiano-artista,<br />

contrariamente al lavoratore tecnologizzato e<br />

relativamente alienato al lavoro, ponga al centro<br />

della sua scala di valori non tanto la tutela<br />

della propria salute quanto la tutela del bene<br />

artistico e la qualità del proprio prodotto.<br />

Peraltro questo tipo di lavoratore tende spesso<br />

a trascurare anche il rischio per la salute,<br />

vivendo la percezione del rischio (e la conseguente<br />

necessità di modificare il modo di lavorare),<br />

come una limitazione alla propria creatività<br />

ed alla propria autonomia. Un simile<br />

LUG/AGO/SET 2003 IL CHIMICO ITALIANO


atteggiamento m<strong>in</strong>imalista rispetto al rischio<br />

affonda le sue radici <strong>in</strong> un passato non recente,<br />

quando il restauratore, trovandosi molto<br />

spesso a vestire i panni del pioniere nell’impiego<br />

di nuove sostanze chimiche (si pensi al<br />

piombo nei ceramisti o all’arsenico nei vetrai o<br />

al più recente impiego dei solventi o dei polimeri<br />

di s<strong>in</strong>tesi), anteponeva il desiderio di<br />

esprimere il proprio talento e la propria creatività<br />

alla necessità di adottare misure e modalità<br />

lavorative mirate alla tutela della propria<br />

salute e sicurezza.<br />

A tal proposito ben si addice un passaggio del<br />

testo di Sergio Palazzi: “Non è raro, peraltro,<br />

che un artista, preso da un proprio slancio<br />

creativo, ritenga necessario per lo svolgimento<br />

del proprio lavoro qualche gesto di grande<br />

pericolosità”.<br />

Nella fattispecie il laboratorio di restauro può<br />

spesso rappresentare un terreno sul quale si<br />

presenta particolarmente complessa la realizzazione<br />

di una s<strong>in</strong>ergia tra l’<strong>in</strong>tervento di tipo<br />

tecnologico, attraverso il quale deve necessariamente<br />

passare una strategia della prevenzione,<br />

ed un’attività dove il fattore umano<br />

deve essere per forza di cose l’elemento preponderante.<br />

4) IL D. L.vo. 25/2002 ED IL RISCHIO<br />

CHIMICO NEL SETTORE DEL RESTAURO<br />

Il D. L.vo 25/2002 (2) recepisce la direttiva<br />

98/24/CE, aggiungendo ai capitoli relativi alle<br />

norme per la protezione da agenti biologici,<br />

cancerogeni, dal rischio videoterm<strong>in</strong>ali e movimentazione<br />

manuale carichi, previsti dal D.<br />

L.vo 626/94 (e succ. modifiche), quello relativo<br />

alla protezione da agenti chimici. Tale fattore<br />

di rischio lavorativo è sicuramente tra i più<br />

diffusi e rappresentati <strong>in</strong> tutte le attività lavorative.<br />

Se l’<strong>in</strong>troduzione del D. L.vo 626/94 rappresenta<br />

una svolta nell’applicazione delle strategie<br />

della prevenzione <strong>in</strong> ambito lavorativo, v<strong>in</strong>colando<br />

il concetto di rischio non alla semplice<br />

presenza di un agente nell’ambiente di lavoro,<br />

ma alle sue reali condizioni di impiego, il D.<br />

L.vo 25/02 <strong>in</strong>troduce una nuova più sofisticata<br />

variabile: quella del “rischio moderato”. Esso<br />

può essere <strong>in</strong>teso come quella condizione <strong>in</strong><br />

cui l’impiego di un agente chimico avviene <strong>in</strong><br />

condizioni <strong>in</strong> cui la probabilità di arrecare danni<br />

alla salute dei lavoratori è poco significativa.<br />

L’attuale stato dell’arte <strong>in</strong> materia normativa<br />

LUG/AGO/SET 2003 IL CHIMICO ITALIANO<br />

rimanda al datore di lavoro l’obbligo di determ<strong>in</strong>are<br />

se il rischio chimico a cui è esposto il<br />

lavoratore sia moderato oppure no.<br />

Nel caso <strong>in</strong> cui il rischio sia superiore a moderato,<br />

egli dovrà attuare le misure di prevenzione<br />

e protezione tali da garantire condizioni di<br />

lavoro accettabili per la salute e la sicurezza<br />

dei lavoratori.<br />

Se <strong>in</strong>vece si è al di sotto della soglia di moderato,<br />

allora, verificate le condizioni di lavoro<br />

sicure, non sarà necessario applicare alcuna<br />

azione correttiva (o migliorativa) f<strong>in</strong> tanto che<br />

non si verifich<strong>in</strong>o variazioni nell’attività lavorativa<br />

tali da <strong>in</strong>nalzare la soglia del rischio.<br />

Purtroppo condizioni di lavoro caratterizzate da<br />

una estrema variabilità quali-quantitativa dell’esposizione<br />

a rischio chimico, come avviene<br />

nel restauro (3), non consentono una determ<strong>in</strong>azione<br />

esatta e puntuale della soglia del<br />

rischio moderato rispetto ad altre attività lavorative<br />

dove le condizioni di lavoro e le metodiche<br />

operative e prevenzionali sono maggiormente<br />

standardizzate e standardizzabili.<br />

Non sarà qu<strong>in</strong>di l’<strong>in</strong>dicazione di un parametro<br />

numerico, sia esso <strong>in</strong>teso come valore limite di<br />

esposizione o <strong>in</strong>dice di rischio, a garantire delle<br />

condizioni di salute e sicurezza dei lavoratori.<br />

Si vuole qui rimarcare l’impossibilità di considerare<br />

la soglia di moderato come valore spartiacque<br />

fra una lavorazione eseguita “<strong>in</strong> sicurezza”<br />

ed altra a rischio, volendo <strong>in</strong> questo<br />

senso ancora considerare come riferimento la<br />

peculiarità del lavoro del restauro, che può<br />

vedere lo stesso operatore impegnato, nell'ambito<br />

di una giornata di lavoro, <strong>in</strong> operazioni<br />

di nessun rischio oppure <strong>in</strong> altre che lo<br />

espongono a pericoli anche letali, talvolta<br />

senza che questi ne abbia neppure piena<br />

coscienza.<br />

Dal punto di vista dell’organizzazione del lavoro,<br />

l’<strong>in</strong>tervento di restauro v<strong>in</strong>cola gli operatori<br />

a delle norme procedurali necessariamente<br />

rigide:<br />

il rispetto per il nucleo orig<strong>in</strong>ale dell’opera<br />

la stabilità dei materiali e delle tecniche utilizzate<br />

la reversibilità di tecniche e materiali<br />

il mantenimento o recupero della leggibilità<br />

dell’opera.<br />

Il “ciclo lavorativo” che prevede il recupero di<br />

un’opera d’arte, (ad esempio di tipo ligneo o<br />

pittorico) può prevedere una serie di fasi, quali<br />

la dis<strong>in</strong>festazione, il consolidamento, la pulitu-<br />

DAGLI ISCRITTI<br />

21


DAGLI ISCRITTI<br />

22<br />

ra, l’eventuale elim<strong>in</strong>azione di aggiunte, le riparazioni<br />

strutturali, le eventuali re<strong>in</strong>tegrazioni, le<br />

f<strong>in</strong>iture, la cui presenza, qualità e durata sarà<br />

diversa a seconda del caso specifico.<br />

Appare dunque evidente come <strong>in</strong>terventi differenti<br />

di restauro, e dunque tecniche differenti<br />

da utilizzare, comport<strong>in</strong>o modalità di esposizione<br />

a rischi lavorativi profondamente diversi<br />

fra di loro. Tali differenze sono da ricondurre<br />

<strong>in</strong>fatti alla tipologia delle sostanze utilizzate,<br />

sia <strong>in</strong> riferimento alle loro caratteristiche chimico-fisiche<br />

che alle modalità di impiego con<br />

conseguenze diverse per la salute e la sicurezza<br />

del lavoratore.<br />

Peraltro, anche durante l’esecuzione di operazioni<br />

sostanzialmente simili, se non equivalenti<br />

(è il caso della pulitura o della verniciatura) le<br />

dimensioni stesse dell’oggetto su cui si <strong>in</strong>terviene<br />

rappresentano una discrim<strong>in</strong>ante fondamentale<br />

per un rapido calcolo delle quantità di<br />

sostanze utilizzate. Non a caso si riporti alla<br />

mente il punto 4 dell’art.72 del D. L.vo 25/02<br />

relativo a quantità di sostanza utilizzata, tempi<br />

e modalità di esposizione.<br />

Anche lo stato di conservazione e la specificità<br />

dell’oggetto (dip<strong>in</strong>to, mosaico, affresco, materiale<br />

lapideo) possono far prevedere la necessità<br />

di determ<strong>in</strong>ate operazioni piuttosto che di<br />

altre, <strong>in</strong>troducendo ancora ulteriori variabili da<br />

determ<strong>in</strong>are e su cui modulare l’<strong>in</strong>tervento<br />

stesso di restauro (4).<br />

Appare allora evidente come mai come <strong>in</strong> questo<br />

settore lavorativo il problema della prevenzione<br />

richieda una particolare attenzione da<br />

parte di chi (il datore di lavoro e i suoi preposti)<br />

è deputato alla scelta di una corretta organizzazione<br />

del lavoro che conduca dal punto di<br />

vista lavorativo, ad un prodotto di qualità (la<br />

cui significatività deve per forza essere esasperata,<br />

essendo le opere d’arte per def<strong>in</strong>izione<br />

uniche e irripetibili), e nel contempo tuteli<br />

la creatività e la salute del lavoratore, bene di<br />

valore non meno <strong>in</strong>estimabile.<br />

In quest’ottica ci sembra giustificato non resistere<br />

alla tentazione di allargare le maglie<br />

della def<strong>in</strong>izione del “rischio moderato”, che<br />

attualmente sembrerebbe v<strong>in</strong>colato ad una<br />

semplice equazione numerica, per puntare<br />

all’ottimizzazione di procedure che siano realmente<br />

duttili e flessibili, dunque adattabili alle<br />

particolarità della tipologia lavorativa.<br />

Sempre a tal riguardo una certa preoccupazione<br />

scaturisce <strong>in</strong>oltre a seguito della soppres-<br />

sione di quanto disposto dai punti 1-44 e 47<br />

del DPR 303/56, così come dettato dall’<strong>in</strong>troduzione<br />

del decreto 25/2002, poiché tali punti<br />

normativi costituivano un utile riferimento per<br />

gli operatori della prevenzione, specie rispetto<br />

ad attività tradizionalmente considerate a<br />

rischio.<br />

La difficoltà si presenta ancora più palese <strong>in</strong><br />

campo assicurativo, essendo <strong>in</strong> qualche modo<br />

messo <strong>in</strong> discussione lo stesso concetto di<br />

“presunzione legale di orig<strong>in</strong>e”, pilastro di riferimento<br />

del sistema tabellare, che ha come<br />

riferimento normativo il D.P.R. 303/56.<br />

5) LE STRATEGIE DELLA PREVENZIONE<br />

In conseguenza di quanto detto f<strong>in</strong>ora, riteniamo<br />

che nel settore del restauro, forse più che<br />

<strong>in</strong> altri, assuma particolare rilievo l’analisi e<br />

l’<strong>in</strong>tervento sulle metodiche operative e sulla<br />

formazione e l’<strong>in</strong>formazione del lavoratore,<br />

rispetto all’<strong>in</strong>dividuazione di parametri numerici<br />

al di sotto dei quali il rischio possa essere<br />

ritenuto moderato.<br />

Non ci sembra superfluo ribadire la centralità<br />

del momento formativo nel patrimonio culturale<br />

del lavoratore, il quale deve <strong>in</strong>tegrare ed<br />

armonizzare nel proprio bagaglio di conoscenze<br />

tecniche, i pr<strong>in</strong>cipi fondamentali della prevenzione<br />

e della sicurezza sul lavoro. La percezione<br />

del rischio ed il comportamento sicuro,<br />

devono <strong>in</strong> altre parole costituire un valore<br />

aggiunto alla professionalità ed all’abilità dell'operatore,<br />

valore aggiunto che deve rispecchiarsi<br />

anche nel prodotto f<strong>in</strong>ito.<br />

Il lavoratore deve sapere che se è irraggiungibile<br />

l’obiettivo del “rischio zero”, ciò che può<br />

maggiormente avvic<strong>in</strong>arlo a questa condizione<br />

è solo una profonda consapevolezza del<br />

rischio, che una falsa sicurezza, fatta di anni di<br />

esperienza e di un sapere tramandato, non<br />

può darci.<br />

Se, d’altra parte, è vero che spesso le operazioni<br />

più rischiose sono quelle che vengono<br />

svolte raramente, per le quali si tende ad adottare<br />

meno precauzioni, è altresì possibile che<br />

tali operazioni, proprio perché occasionali,<br />

siano quelle che risvegliano maggiormente<br />

l'attenzione, rispetto ad attività di pura e semplice<br />

rout<strong>in</strong>e, <strong>in</strong> cui si tende a dare ogni gesto<br />

per scontato. In tutti i casi, abituarsi a lavorare<br />

sempre <strong>in</strong> modo corretto rende il lavoro più<br />

agevole e meno faticoso oltre ad aumentare la<br />

produttività e la redditività, sia a lungo che a<br />

LUG/AGO/SET 2003 IL CHIMICO ITALIANO


eve term<strong>in</strong>e.<br />

Ed <strong>in</strong> tema di falsa sicurezza e di comportamenti<br />

imprudenti, non appare superfluo ricordare<br />

la dist<strong>in</strong>zione tra rischio per la salute, che<br />

può anche riguardare solo il s<strong>in</strong>golo <strong>in</strong>dividuo,<br />

e rischio per la sicurezza, che generalmente è<br />

esteso a gruppi di lavoratori.<br />

In tale ottica lo strumento pr<strong>in</strong>cipale per la<br />

gestione della sicurezza <strong>in</strong> azienda resta <strong>in</strong>equivocabilmente<br />

il documento per la sicurezza.<br />

Esso può assumere il significato di rappresentazione<br />

grafica di tutte le attività s<strong>in</strong>ergiche fra<br />

le varie figure impegnate <strong>in</strong> un compito di alto<br />

valore economico e sociale. Pertanto risulta<br />

<strong>in</strong>accettabile la cont<strong>in</strong>ua offerta, specialmente<br />

verso gli enti pubblici, di “pacchetti preconfezionati”<br />

che offrono soluzioni standardizzate,<br />

specialmente <strong>in</strong> un settore dove le soluzioni ai<br />

problemi della sicurezza vanno adeguate capillarmente<br />

alle esigenze operative del momento.<br />

Nell’ambito delle misure di prevenzione merita<br />

particolare attenzione il capitolo della sorveglianza<br />

sanitaria, atto strettamente medico<br />

operato dal Medico Competente, così come<br />

voluto dal D. L.vo 626/94. Il legislatore fa scaturire<br />

l’obbligo di tale <strong>in</strong>tervento, che si esplica<br />

attraverso le visite periodiche e preventive e si<br />

conclude con il giudizio di idoneità alla mansione,<br />

dalla presenza di specifici rischi legati<br />

alla mansione, che nel caso degli agenti chimici<br />

devono essere maggiori di “moderato”.<br />

È comprensibile, come è ovvio per i “medici<br />

competenti”, che un rischio “moderato” per un<br />

generico lavoratore, potrebbe non esserlo per<br />

un particolare lavoratore. Ad esempio l’esposizione<br />

moderata a solventi aerodispersi,<br />

potrebbe risultare <strong>in</strong>tollerabile <strong>in</strong> un lavoratore<br />

affetto da patologie respiratorie quali broncopatie<br />

o allergie, o semplicemente portatore di<br />

una broncoreattività aspecifica (5).<br />

Ci sembrerebbe quanto meno imprudente,<br />

anche <strong>in</strong> condizioni di rischio moderato, decidere<br />

di non attuare una misura preventiva di<br />

tale portata, senza tenere conto di tali frequenti<br />

situazioni <strong>in</strong> ambito lavorativo.<br />

CONCLUSIONI<br />

Alla luce di ciò riteniamo che il decreto legislativo<br />

25/2002 non debba prestarsi a delle comprensibili<br />

esigenze di “semplificazione” della<br />

prevenzione del rischio chimico, ma debba<br />

piuttosto rappresentare il punto di partenza<br />

LUG/AGO/SET 2003 IL CHIMICO ITALIANO<br />

per una più ampia, ma non per questo più<br />

generica, modalità di approccio al problema.<br />

In quest’ottica riteniamo che, anche volendo<br />

esprimere con un valore numerico la condizione<br />

di “rischio moderato”, esso vada <strong>in</strong>dividuato<br />

attraverso una funzione, un’area algebrica,<br />

per così dire, che consenta di mettere <strong>in</strong> relazione<br />

due costanti quali la qualità del prodotto<br />

e la sicurezza e la salute del lavoratore, con<br />

due variabili che sono quelle della nocività<br />

delle sostanze adoperate e della pericolosità<br />

delle condizioni operative.<br />

Solo così, sv<strong>in</strong>colandosi da alcuni automatismi<br />

di legge, sarà possibile una totale e concreta<br />

penetrabilità delle strategie della prevenzione,<br />

<strong>in</strong> una realtà lavorativa complessa quale quella<br />

dell’ambiente del restauro.<br />

BIBLOGRAFIA<br />

Luc<strong>in</strong>a MERCADANTE<br />

INAIL - Direzione Centrale Prevenzione Roma<br />

Alberto CITRO<br />

Medico Specialista <strong>in</strong> Medic<strong>in</strong>a del Lavoro<br />

C.D.P.R.Campania Napoli<br />

Raffaele d’ANGELO e Carlo NOVI<br />

INAIL – Direzione Regionale Campania Napoli<br />

1) DECRETO LEGISLATIVO N.626/94, G.U.R.I., 265 s.o.<br />

141, (1994).<br />

2) DECRETO LEGISLATIVO N.25/2002, G.U.R.I., 57 s.o.<br />

40/L, (2002).<br />

3) A. GRAZIANI, Le patologie professionali degli operatori<br />

ai beni culturali - Ed. Kermes, 8, 57-71, (1990).<br />

4) S. ORECCHIO, Prodotti chimici ed attività di restauro,<br />

Boll. Chim. Igien., 52, 25-28, (2001).<br />

5) L. BORGIOLI, C. PANERO, I solventi per il restauro -<br />

Ed. Phase (Firenze), (1995).<br />

DAGLI ISCRITTI<br />

23


DAGLI ISCRITTI<br />

24<br />

Bjørn Lomborg, l'ambientalista<br />

scettico<br />

Bjørn Lomborg, 38 anni, vegetariano, contrario all’uccisione degli animali,<br />

ecologista, attivista di Greenpeace f<strong>in</strong>o al 1997, si dichiara vic<strong>in</strong>o alle idee<br />

della s<strong>in</strong>istra scand<strong>in</strong>ava. Attraente, cordiale, parla un <strong>in</strong>glese impeccabile;<br />

per f<strong>in</strong>ire, professore associato di statistica all’Università di Aarhus<br />

(Danimarca).<br />

Cenni storici<br />

Si racconta che nel 1980 Julian Simon, professore<br />

di economia dell’Università del<br />

Maryland, fece una scommessa, si giocò sul<br />

“Social Science Quarterly” il suo podere con<br />

Paul Ehrlich, docente a Stanford e autore del<br />

bestseller, “The Population Bomb” 1 : tutti i<br />

metalli del paniere (cromo, rame, nichel, stagno<br />

e tungsteno) sarebbero diventati meno<br />

cari. Ehrlich sosteneva, <strong>in</strong>vece, la morte per<br />

fame di un quarto della popolazione mondiale<br />

entro il 1983. La sfida non era di sola natura<br />

economica, ma pr<strong>in</strong>cipalmente ecologica.<br />

Infatti, il prezzo è l’<strong>in</strong>dicatore della scarsità,<br />

dell’abbondanza o dell’impiego della risorsa.<br />

Nel 1990 Julian Simon v<strong>in</strong>se la scommessa2 .<br />

Nel 1997, durante un viaggio negli Stati Uniti,<br />

Bjørn Lomborg lesse un articolo su “Wired<br />

Magaz<strong>in</strong>e” di Julian Simon, autore di “The<br />

Ultimate Resources” 3 : l’Autore condannava<br />

l’atteggiamento del “catastrofismo ambientali-<br />

sta”. Il libro sosteneva, <strong>in</strong>fatti, che la Natura<br />

non offriva risorse <strong>in</strong>f<strong>in</strong>ite, ma potenziali risorse<br />

che solo la creatività e il f<strong>in</strong>e dell’uomo possono<br />

trasformare <strong>in</strong> ricchezze. L’uomo è,<br />

appunto, la risorsa fondamentale. Il libro è<br />

disponibile gratuitamente <strong>in</strong> <strong>in</strong>glese on-l<strong>in</strong>e 4 .<br />

Lo studioso danese, al suo ritorno all’Università<br />

di Aarhus, ha costituito con i Collaboratori un<br />

gruppo di lavoro, per smentire Julian Simon; ha<br />

raccolto statistiche, dati, li ha analizzati e si è<br />

accorto, <strong>in</strong>vece, che Julian Simon aveva ragione...<br />

L’effetto serra, la deforestazione e tutte le<br />

altre catastrofi ecologiche di cui siamo a conoscenza<br />

sono il frutto di un complotto ordito da<br />

militanti delle istituzioni ambientaliste e dai<br />

mass media loro vic<strong>in</strong>i, per travisare i dati<br />

scientifici sullo stato del pianeta.<br />

Fu così che, nel 1998, pubblicò <strong>in</strong> Danimarca<br />

tramite la Cambridge University Press, casa<br />

editrice r<strong>in</strong>omata per non stampare nulla che<br />

non sia stato meticolosamente valutato ed<br />

esam<strong>in</strong>ato e approvato da più revisori, il poderoso<br />

volume Verdens Sande Tilstand 5 , proprio<br />

nello stesso anno <strong>in</strong> cui moriva Julian Simon.<br />

Lomborg sostiene, utilizzando le stesse fonti<br />

delle agenzie delle Nazioni Unite o della World<br />

Bank, al contrario dell’op<strong>in</strong>ione pubblica dom<strong>in</strong>ante,<br />

che l’umanità non sia mai stata meglio<br />

di adesso, che le realtà oggettive siano andate<br />

migliorando e che non c’è ragione di ipotizzare<br />

un’<strong>in</strong>versione di tendenza nel futuro. Questo<br />

non significa, ovviamente, che tutto vada<br />

benissimo <strong>in</strong> assoluto, o che la situazione non<br />

possa migliorare, ma che le realtà oggettive<br />

stanno andando meglio che nel passato.<br />

Lomborg ha raccolto molti dati già noti, ma<br />

organizzati diversamente da prima, così che le<br />

sue argomentazioni hanno raggiunto una maggiore<br />

efficacia.<br />

Lomborg al capitolo V, “Alimentazione e fame”,<br />

dice che i problemi ci sono, ma d’altro canto,<br />

che la popolazione nei paesi <strong>in</strong> via di sviluppo<br />

LUG/AGO/SET 2003 IL CHIMICO ITALIANO


è aumentata e dovrebbe arrivare ad un plateau;<br />

sono aumentate, nel contempo, anche la<br />

spettanza di vita e le calorie pro capite, ed é<br />

dim<strong>in</strong>uito il costo del cibo e il numero delle<br />

persone che muoiono di fame.<br />

È pur vero, esam<strong>in</strong>ando i dati della FAO, che le<br />

foreste <strong>in</strong> alcuni paesi sono dim<strong>in</strong>uite, ma che<br />

complessivamente, dalla seconda guerra mondiale<br />

ad oggi la superficie delle foreste si sta<br />

allargando. L’<strong>in</strong>qu<strong>in</strong>amento dell’aria e dell’acqua<br />

nei paesi sviluppati sta dim<strong>in</strong>uendo dopo il<br />

trend <strong>in</strong> crescita del periodo pre<strong>in</strong>dustriale e,<br />

per contenere la carenza di acqua, sarebbe<br />

sufficiente ridurre la dispersione e migliorare i<br />

sistemi di irrigazione.<br />

Le vere argomentazioni per le quali si favorisce<br />

il riciclaggio dei rifiuti é perché nessuno li vuole<br />

sotto casa: un problema politico! Infatti, se gli<br />

Stati Uniti aumentassero la loro produzione di<br />

spazzatura pro capite del 15% l’anno e raddoppiassero<br />

la loro popolazione, l’<strong>in</strong>tera produzione<br />

dei rifiuti del ventunesimo secolo potrebbe<br />

trovare posto <strong>in</strong> un cumulo alto una trent<strong>in</strong>a<br />

di metri su una superficie quadrata di 28<br />

Km di lato.<br />

Quello che forse non é piaciuto al Gotha degli<br />

ambientalisti é che gli <strong>in</strong>vestimenti previsti dal<br />

protocollo di Kyoto potrebbero essere impiegati<br />

<strong>in</strong> miglioramenti tecnologici e nello sviluppo<br />

economico con effetti ben più tangibili. In pratica,<br />

lo sviluppo economico <strong>in</strong>centiva lo sviluppo<br />

tecnologico che, a sua volta, consente la<br />

dim<strong>in</strong>uzione dell’<strong>in</strong>qu<strong>in</strong>amento del mondo<br />

<strong>in</strong>dustrializzato. Le demonizzazioni dell’<strong>in</strong>qu<strong>in</strong>amento<br />

rappresentano altrettante <strong>in</strong>giustificate<br />

ed <strong>in</strong>efficaci occasioni di sperpero di denaro<br />

pubblico. Del libro è sempre stato scaricabile<br />

gratuitamente, on l<strong>in</strong>e, il primo capitolo 6<br />

nonché quattro filmati dell’autore durante la<br />

presentazione (tutto <strong>in</strong> <strong>in</strong>glese).<br />

Perché un libro di oltre 500 pag<strong>in</strong>e, corredato<br />

di grafici (162), note bibliografiche accuratissime<br />

(2900), numerosi (1.800) testi <strong>in</strong> bibliografia<br />

ha scatenato discussioni roventi fra<br />

ambientalisti? Mai, a memoria d’uomo, un saggio<br />

di statistica commentata ha raggiunto le<br />

conversazioni di tutto il mondo!<br />

Il sottotitolo del libro di Lomborg, poi, è stato<br />

un autentico affronto all’estabilishment<br />

ambientalista: Measur<strong>in</strong>g the Real State of the<br />

World (Rapporto sul vero stato del pianeta): si<br />

contrappone al rapporto, The State of the<br />

World, pubblicato ogni anno dal 1984 dalla<br />

Worldwatch Institute. Numerose sono le citazioni<br />

dei dati dell’IPCC (International Panel on<br />

LUG/AGO/SET 2003 IL CHIMICO ITALIANO<br />

Climate Change) e del World Watch Institute di<br />

Lester Brown, al quale Lomborg contesta però<br />

tutte le analisi.<br />

Dopo il clamore sollevato fra scienziati, op<strong>in</strong>ionisti<br />

e gente comune la Oxford University<br />

Press pubblicò nel 2001 il libro con il titolo “The<br />

Skeptical Environmentalist. Measur<strong>in</strong>g the Real<br />

State of the World” (L’ambientalista scettico -<br />

Rapporto sul vero stato del pianeta): adesso é<br />

giunto già alla sesta ristampa. Il libro è stato<br />

pubblicato <strong>in</strong> danese, svedese, islandese,<br />

tedesco e portoghese, <strong>in</strong> spagnolo, <strong>in</strong> francese,<br />

<strong>in</strong> coreano ed <strong>in</strong> giapponese 7 .<br />

Solo dal mese di giugno di quest’anno é <strong>in</strong><br />

libreria la versione italiana “L’ambientalista<br />

scettico. Non é vero che la terra é <strong>in</strong> pericolo”<br />

che, pur non avendo dati aggiornati, si presenta<br />

ancora molto attuale nei contenuti.<br />

Essere o non essere<br />

ambientalista?<br />

“Significa che io sono un ambientalista, perché<br />

- come la maggior parte della gente - mi<br />

preoccupo per la nostra Terra e per la salute e<br />

il benessere delle generazioni a venire. Ma<br />

sono anche scettico, poiché me ne preoccupo<br />

abbastanza da non voler agire sulla base di<br />

semplici miti, ottimisti o pessimisti che siano.<br />

Al contrario, gli uom<strong>in</strong>i dovrebbero utilizzare le<br />

<strong>in</strong>formazioni più accurate di cui dispongono per<br />

perseguire, tutti <strong>in</strong>sieme, l’obiettivo comune di<br />

rendere migliore il domani”. Così viene esemplificato<br />

da sè stesso l’atteggiamento<br />

dell’”ambientalista scettico” nell’<strong>in</strong>tervento che<br />

Lomborg ha tenuto a Spoletoscienza 8 .<br />

La litania ambientale<br />

Ci ripetono cont<strong>in</strong>uamente che stiamo contam<strong>in</strong>ando<br />

il pianeta, che le nostre risorse si<br />

esauriscono, che la popolazione è <strong>in</strong> cont<strong>in</strong>uo<br />

aumento e che c’è sempre meno da mangiare.<br />

L’aria e l’acqua sono sempre più <strong>in</strong>qu<strong>in</strong>ate, le<br />

specie animali si stanno est<strong>in</strong>guendo - le riserve<br />

ittiche si stanno esaurendo, la barriera<br />

corall<strong>in</strong>a muore, le foreste stanno scomparendo<br />

a migliaia di ettari al giorno, i terreni coltivabili<br />

spariscono sotto i nostri occhi. Stiamo<br />

<strong>in</strong>ondando la natura di cemento, distruggendo<br />

gli ambienti naturali, decimando gli animali<br />

della biosfera via via f<strong>in</strong>o ad uccidere noi stessi.<br />

“Problemi fantasma” generati e perpetuati<br />

tramite il movimento ambientalista per i propri<br />

f<strong>in</strong>i. «La Litania ha pervaso il dibattito così<br />

profondamente e così a lungo, che affermazio-<br />

DAGLI ISCRITTI<br />

25


DAGLI ISCRITTI<br />

26<br />

ni, chiaramente distorte, possono essere dette<br />

e ripetute, senza alcun riferimento preciso, e,<br />

ciononostante, essere prese per buone.<br />

Questa non è la conseguenza del fallimento<br />

della ricerca accademica sui problemi ambientali,<br />

che anzi è bilanciata e competente.<br />

Piuttosto, ci troviamo di fronte alla disfatta<br />

della divulgazione delle conoscenze ambientali,<br />

che tocca <strong>in</strong>sistentemente la corda delle<br />

nostre credenze fatalistiche». 9 , 10 Quanto<br />

peggio viene ritratto lo stato di salute dell’ambiente,<br />

tanto più facile è per gli ambientalisti<br />

conv<strong>in</strong>cerci a spendere denaro su di esso anziché<br />

<strong>in</strong> ospedali, asili, eccetera.<br />

La litania ambientale <strong>in</strong>qu<strong>in</strong>a<br />

anche te: diciamo di smettere!<br />

“Tutti sanno che il pianeta gode di pessima<br />

salute”: questo è il messaggio angoscioso che<br />

i media ci ripetono <strong>in</strong>cessantemente, come il<br />

settimanale Time, o come New Scientist, che,<br />

<strong>in</strong> una rassegna sullo stato dell’ambiente, parla<br />

addirittura di “autodistruzione”. La litania ha<br />

pervaso il dibattito così profondamente e così<br />

a lungo che affermazioni non supportate o<br />

chiaramente false possono essere dette e ripetute,<br />

senza alcun riferimento preciso e, ciò<br />

nonostante, essere prese per buone.<br />

Non facciamo altro che ascoltare questa litania.<br />

Tuttavia, secondo Lomborg, la litania non<br />

sembra confermata da dati. Il libro di Lomborg<br />

tocca sistematicamente tutti i temi, dall´energia<br />

ai pesticidi, dalla qualità delle acque alla<br />

biodiversità.<br />

L’età media nel ventesimo secolo è aumentata<br />

<strong>in</strong> modo considerevole. Secondo le Nazioni<br />

Unite <strong>in</strong> quasi tutti i paesi, negli ultimi 50 anni,<br />

il tenore di vita, è considerevolmente migliorato.<br />

La povertà è dim<strong>in</strong>uita, come mai era stato<br />

registrato negli ultimi c<strong>in</strong>que secoli, anzi,<br />

secondo le Nazioni Unite, nei Paesi <strong>in</strong> via di sviluppo,<br />

la produzione agricola è aumentata<br />

senza aumenti <strong>in</strong>sostenibili di superfici coltivate;<br />

anche l’apporto alimentare giornaliero negli<br />

stessi paesi é aumentato e si prevede che<br />

aumenterà ancora. La percentuale di persone<br />

che soffrono la fame <strong>in</strong> questi paesi è considerevolmente<br />

dim<strong>in</strong>uita e si prevede che dim<strong>in</strong>uirà<br />

ancora. Questo si osserva anche dai<br />

prezzi: dal 1800 a oggi: il prezzo degli alimenti<br />

è dim<strong>in</strong>uito di più del 90 per cento e nel<br />

2000, secondo la Banca Mondiale, i prezzi<br />

hanno raggiunto il m<strong>in</strong>imo storico. Le aree coltivabili<br />

potrebbero salire. L’agronomo Paul<br />

Waggoner ritiene che l’aumento della produttività<br />

agricola potrebbe essere così significativo<br />

e rapido da portare a un restr<strong>in</strong>gimento delle<br />

zone coltivate <strong>in</strong> favore di più vaste oasi naturali.<br />

Il cibo, <strong>in</strong> altre parole, non diventa più<br />

scarso, ma più abbondante.<br />

Questo non significa, tuttavia, che tutto vada<br />

bene e che non sia auspicabile fare meglio. Il<br />

miglioramento è stato rilevante anche se<br />

occorre mantenere alta la guardia.<br />

Il riscaldamento globale probabilmente si sta<br />

verificando, ma le proiezioni future sono eccessivamente<br />

pessimistiche e la cura preconizzata<br />

- ridurre drasticamente l’uso di carburanti fossili<br />

sarebbe ben più dannosa dello stesso male.<br />

Inoltre, l’impatto complessivo del riscaldamento<br />

globale non costituirà un problema devastante<br />

per il nostro futuro. Né perderemo dal<br />

25 al 50 per cento delle specie nel corso della<br />

nostra vita ma probabilmente solo lo 0,7 per<br />

cento. Le piogge acide non uccidono le foreste,<br />

l’aria e l’acqua sono sempre meno <strong>in</strong>qu<strong>in</strong>ate”.<br />

Al rogo al rogo!! Dagli all’untore!<br />

Di sicuro il libro di Lomborg ha m<strong>in</strong>ato l’attendibilità<br />

dei movimenti ambientalisti le cui repliche<br />

non si sono limitate al piano teorico-culturale.<br />

Infatti, al grido della solidarietà con i nativi<br />

<strong>in</strong>diani e con gli eschimesi dell’Alaska gli anti<br />

Lomborg gli hanno scagliato una torta <strong>in</strong> faccia<br />

(ma forse erano solo Colleghi un po’ <strong>in</strong>vidiosi<br />

della tiratura del suo libro...)<br />

Anche Greenpace, Wwf e Worldwatch Institute<br />

si sono lanciati <strong>in</strong> una serie impressionante di<br />

attacchi che molto spesso sono scivolati nel<br />

campo delle offese personali. Lomborg si sarà<br />

sentito umiliato, ma è ragionevole presupporre<br />

che anche il tormento di chi campa di allarmismi<br />

e menzogne deve essere stato <strong>in</strong>sopportabile.<br />

Qualcuno un pò più evoluto e più <strong>in</strong>dustrializzato<br />

ha creato appositamente un sito<br />

http://www.anti-lomborg.com per contestarlo.<br />

Poi sono arrivati gli attacchi delle più prestigiose<br />

riviste scientifiche come Nature 11 o<br />

Science 12 , tanto per citarne un paio; Scientific<br />

American consacra ben 12 pag<strong>in</strong>e alla demolizione<br />

del libro. Nessuno dei quattro articoli<br />

redatti da scienziati ambientalisti, pur segnalando<br />

qua e là degli errori, contesta la tesi di<br />

fondo di Lomborg, cioè che negli ultimi decenni<br />

l´ambiente mondiale sia migliorato sensibilmente<br />

<strong>in</strong>vece che peggiorare.<br />

La “Union of Concerned Scientists”, un’organizzazione<br />

<strong>in</strong>dipendente, ha chiesto ad alcuni<br />

specialisti di commentare il volume per scopri-<br />

LUG/AGO/SET 2003 IL CHIMICO ITALIANO


e se lo scetticismo si accompagnasse a rigore<br />

e imparzialità con un risultato disastroso:<br />

ragionamenti distorti e uso dis<strong>in</strong>volto dei dati<br />

per accreditare le proprie tesi e screditare le<br />

tesi contrarie!<br />

Il WWF e il World Resources Institute hanno diffuso,<br />

tramite i propri siti <strong>in</strong>ternet, un avviso ai<br />

giornalisti: “Girate alla larga dal libro eretico!”.<br />

Tutti i tabloid hanno recensito il libro «The<br />

Guardian 13 », «International Herald Tribune 14 »<br />

e perf<strong>in</strong>o l’<strong>in</strong>fluente «Wash<strong>in</strong>gton Post 15 ».<br />

Quest’ultimo affermava: "il libro di Lomborg é<br />

il nuovo e impresc<strong>in</strong>dibile punto di partenza<br />

per ogni decisione di politica ambientale",<br />

primo saggio di politica ambientale dopo il<br />

1962, anno <strong>in</strong> cui Rachel Carson pubblicò<br />

“Primavera silenziosa”, con conv<strong>in</strong>zioni diametralmente<br />

opposte.<br />

Ci si chiede quali elementi dell’”Ambientalista<br />

Scettico” abbiano scatenato la rabbia delle<br />

Istituzioni ambientaliste; quanto emerge dal<br />

libro di Lomborg è dimostrare la necessità<br />

dell´<strong>in</strong>tervento ben diretto dell´uomo, una<br />

volta compiuta un’analisi accurata e credibile<br />

dello status quo e stabilita una classe di priorità.<br />

Inf<strong>in</strong>e, la fiducia nelle possibilità dell’uomo<br />

(homo hom<strong>in</strong>i deus) si oppone al senso di<br />

impotenza generato dal fatalismo catastrofico<br />

ed <strong>in</strong>duce ad assumere un atteggiamento attivo<br />

e propositivo.<br />

Non ci risulta che alcun altro studioso di statistica<br />

abbia assemblato <strong>in</strong> maniera diversa i<br />

dati delle più grandi Organizzazioni.<br />

Non solo contrari<br />

Tuttavia l´Economist 16 <strong>in</strong> più occasioni ha<br />

salutato “L´ambientalista scettico” come “un<br />

trionfo” e lo segnala come uno dei migliori libri<br />

dell´anno. Le Scienze 17 , edizione italiana<br />

della rivista americana, ha ospitato un commento<br />

equilibrato di Gilberto Corbell<strong>in</strong>i, secondo<br />

il quale, ormai, non si può non tener conto<br />

dell’analisi statistica ed economica di Lomborg,<br />

ormai molto accreditata nell’op<strong>in</strong>ione della<br />

comunità scientifica. Sembra emergere dall’articolo<br />

di Corbell<strong>in</strong>i la nota s<strong>in</strong>tesi di Gramsci “il<br />

pessimismo della ragione e l’ottimismo della<br />

volontà” quando sottol<strong>in</strong>ea l’atteggiamento di<br />

Lomborg: i problemi all’orizzonte non sono<br />

catastrofi ma, appunto, problemi. L’obiettivo<br />

dello statista e dell’economista é quello di<br />

valutare per apporre un rimedio, comparando<br />

costi e benefici dei diversi <strong>in</strong>terventi, previa<br />

costruzione di una scala di priorità. Inoltre,<br />

non giova alla soluzione del problema dram-<br />

LUG/AGO/SET 2003 IL CHIMICO ITALIANO<br />

matizzare la realtà e dip<strong>in</strong>gerla a suggestive e<br />

fuorvianti t<strong>in</strong>te fosche: <strong>in</strong> alcune parti del<br />

mondo gli uom<strong>in</strong>i sono più ricchi, meglio nutriti,<br />

hanno una migliore salute e una prospettiva<br />

di vita più lunga; se c’è stato un trend positivo<br />

non vi è ragione di ipotizzare che non si<br />

possa sviluppare maggiormente.<br />

Successivamente Le Scienze 18 , per non smentirsi,<br />

si ricrede pubblicando un articolo di Guido<br />

Romeo <strong>in</strong> cui ripropone, ancora una volta,<br />

pedissequamente, la litania ambientalista.<br />

Patrick Moore coofondatore di Greenpeace,<br />

attivista per ben 15 anni, abbandonando l’associazione,<br />

per fondare Greenspirit, sostiene<br />

che i gruppi “verdi” abbiano un forte <strong>in</strong>teresse<br />

economico nell’esagerare la portata dei problemi<br />

ambientali, allo scopo di ricevere più attenzioni<br />

e più donazioni. Greenspirit pubblica <strong>in</strong>teramente<br />

<strong>in</strong>teramente 19 sul suo sito la risposta<br />

<strong>in</strong>tegrale di Lomborg a Scientific American,<br />

risposta che il giornale non aveva voluto pubblicare<br />

se non con un piccolo abstract.<br />

I costi della litania ambientale<br />

e il pr<strong>in</strong>cipio di precauzione<br />

Per le misure ecologiche o presunte tali, spesso<br />

si impiegano <strong>in</strong>genti risorse f<strong>in</strong>anziarie, spesso<br />

risorse pubbliche con risultati scarsi o addirittura<br />

negativi, a scapito di importanti progetti ed<br />

<strong>in</strong>vestimenti sociali. Il pr<strong>in</strong>cipio di precauzione<br />

non tiene conto del fatto che, <strong>in</strong>sieme ai rischi<br />

legati all’<strong>in</strong>novazione tecnologica, esiste anche il<br />

rischio di stagnazione tecnologica.<br />

A noi, il futuro piace<br />

immag<strong>in</strong>arlo così<br />

A chi, dunque, si deve dare ascolto? In primo<br />

luogo alla propria coscienza.<br />

La favola <strong>in</strong>segna che ...<br />

Lomborg con il suo vegetarismo dà l’impressione<br />

al lettore di essere veramente <strong>in</strong>teressato<br />

all’evoluzione della vita attraverso una strada<br />

di tolleranza, dà l’impressione, <strong>in</strong>oltre, di<br />

mettersi <strong>in</strong> discussione senza mezzi term<strong>in</strong>i,<br />

sostenendo le proprie idee anche da solo di<br />

fronte a colossi del potere. Non sembra aver<br />

guadagnato se non <strong>in</strong> celebrità. Il libro é stato<br />

all’estero, senza dubbio, un’ottima operazione<br />

commerciale, nonostante gli alti lai delle istituzioni<br />

ambientaliste.<br />

In questo dibattito non ci risulta che qualcuno<br />

abbia sollevato l’obiezione che migliaia di spe-<br />

DAGLI ISCRITTI<br />

27


DAGLI ISCRITTI<br />

28<br />

cie si siano est<strong>in</strong>te dalla nascita del pianeta ad<br />

oggi non certo a causa dell’<strong>in</strong>qu<strong>in</strong>amento, ma<br />

per naturali fenomeni evolutivi e, come op<strong>in</strong>ione<br />

personale, mi duole più la sofferenza del<br />

s<strong>in</strong>golo essere vivente, uomo o animale che<br />

sia, che non l’est<strong>in</strong>zione di una specie.<br />

Aspettiamo l’op<strong>in</strong>ione della critica e del pubblico<br />

italiano ora che il libro é disponibile.<br />

Per concludere, un’ultima considerazione: si fa<br />

sempre un gran parlare di dati ma nessuno<br />

esprime dubbi e perplessità sulla qualità e sulla<br />

significatività dei dati, tanto può <strong>in</strong>fluire l’elaborazione<br />

e l’<strong>in</strong>terpretazione degli stessi dati a<br />

dimostrare le proprie conv<strong>in</strong>zioni. Questo aspetto<br />

pare <strong>in</strong>teressi, per ora, solo noi Chimici.<br />

Stretta la foglia, larga la via, ....<br />

Chiara Rimmaudo<br />

NOTE<br />

01 Paul Ehrlich, The Population Bomb (New York: Ballant<strong>in</strong>e Books, 1968)<br />

02 http://www.ideazione.com/settimanale/1.politica/60_01-03-2002/iannello.htm<br />

03 Julian Simon, The Ultimate Resource 2 (Pr<strong>in</strong>ceton: Pr<strong>in</strong>ceton University Press, 1996)<br />

04 http://www.juliansimon.com/writ<strong>in</strong>gs/Ultimate_Resource/<br />

05 Bjørn Lomborg, The Skeptical Environmentalist. Measur<strong>in</strong>g the Real State of the World (Cambridge University Press, 2001)<br />

06 http://uk.cambridge.org/economics/lomborg/video.htm<br />

07 http://www.lomborg.com<br />

08 http://www.sigma-tau.it/fondazione/spoletoscienza/media_spoletoscienza2002.htm<br />

09 da Il Giornale 13 03 2002 , <strong>in</strong>tervista di Carlo Stagnaro.<br />

10 http://www.ideazione.com/settimanale/1.politica/60_01-03-2002/stagnaro.htm<br />

11 Nature vol. 414, 08.11.2001<br />

12 Science, vol. 294, 09.11.2001<br />

13 www.guardian.co.uk/Archive/<strong>Art</strong>icle/0,4273,4248340,00.html<br />

14 www.iht.com/articles/35110.html<br />

15 www.wash<strong>in</strong>gtonpost.com/ac2/wp-dyn/A12789-2001Oct18?language=pr<strong>in</strong>ter<br />

16 http://www.economist.com/<br />

17 Le Scienze n. 399,pag. 132, novembre 2001<br />

18 Le Scienze n. 402,pag. 92, febbraio 2002<br />

19 http://www.greenspirit.com/lomborg/<br />

L’Agricoltura Biologica<br />

Leggo su “IL CHIMICO ITALIANO” n° 1 del<br />

2003 l’articolo della dottoressa Chiara<br />

Rimmaudo relativo alla agricoltura biologica.<br />

È <strong>in</strong>teressante far notare, nelle parole della<br />

dottoressa, la chiarezza della esposizione ed i<br />

contenuti dell’articolo stesso.<br />

Solo mi permetto di rilevare che certe riflessioni<br />

vanno fatte prima che una <strong>in</strong>novazione<br />

come l’agricoltura si renda operativa.<br />

Posso dire che nel 1981 quando fu <strong>in</strong>augurata<br />

l’agricoltura biologica presso la Fiera di Milano io<br />

ero presente. Infatti l’organizzatore di quel<br />

Convegno era il Prof. Angelo Stacch<strong>in</strong>i dell’Istituto<br />

Superiore di Sanità. Angelo mi telefonò e<br />

mi chiese di partecipare al Sem<strong>in</strong>ario.<br />

Io lo r<strong>in</strong>graziai dell’<strong>in</strong>vito ma aggiunsi che mi<br />

doveva permettere di parlare alla f<strong>in</strong>e della<br />

tavola rotonda. Ed Angelo acconsentì alla mia<br />

richiesta. Erano presenti una dec<strong>in</strong>a tra<br />

Assessori Regionali e Statali tra i vari parteci-<br />

panti. Era presente anche il presidente<br />

dell’Ord<strong>in</strong>e dei Chimici di Milano dove io ero<br />

iscritto.<br />

Li ho sentiti parlare tutti facendo vari appunti.<br />

Alla f<strong>in</strong>e dell’<strong>in</strong>contro Angelo mi fece un segno<br />

ed io mi sono presentato al microfono. Dalla<br />

lettura dei miei appunti risultava che tutti avevano<br />

fra<strong>in</strong>teso il vero significato dell’agricoltura<br />

biologica. Avevo parlato per 25 m<strong>in</strong>uti e<br />

prima di accomiatarmi chiesi a tutti se avevano<br />

argomenti per contestarmi, ma nessuno si<br />

fece vivo.<br />

E così nacque quella agricoltura biologica che<br />

oggi presenta i suoi giusti problemi.<br />

Un vecchio proverbio dice “È <strong>in</strong>utile chiudere le<br />

stalle quando i buoi sono fuggiti”.<br />

Tanto avevo da dire.<br />

Giuseppe A. Sebastiani Gatt<strong>in</strong>ara<br />

Ricercatore Microbiologia Industriale<br />

LUG/AGO/SET 2003 IL CHIMICO ITALIANO


Composizione e proprietà dei<br />

pr<strong>in</strong>cipali supporti metallici usati<br />

per il food metal package<br />

obbiettivo di questo lavoro è quello di for-<br />

L’ nire alcune <strong>in</strong>formazioni generali sulla<br />

costituzione e natura degli imballaggi metallici<br />

per alimenti, facendo riferimento a quelli che<br />

sono i materiali di base per la loro costruzione.<br />

Verranno trattati perciò gli aspetti relativi alla<br />

composizione delle leghe metalliche utilizzate,<br />

alla convenienza economica e tecnologica che<br />

sta alla base della produzione di taluni tipi di<br />

scatola metallica, agli aspetti teorici del problema<br />

della verniciatura dell’imballaggio metallico.<br />

Non si può com<strong>in</strong>ciare una simile trattazione<br />

senza chiarire ab <strong>in</strong>itio alcuni punti necessari<br />

per la comprensione del problema rappresentato<br />

dall’imballaggio metallico per alimenti:<br />

senza entrare nello specifico, almeno per ora<br />

(<strong>in</strong> alcune prossime pubblicazioni saranno fornite<br />

accurate spiegazioni circa la struttura della<br />

scatola metallica, <strong>in</strong> tutte le sottoversioni<br />

conosciute), si può f<strong>in</strong> d’ora dire questo:<br />

1) ogni imballaggio metallico, per alimenti e<br />

non, è costituito da una somma di diverse<br />

parti metalliche, conosciute con i nomi di<br />

“corpo” (il cil<strong>in</strong>droide che fa da struttura<br />

portante dell’imballaggio) e “coperchio”<br />

(2 nei tipi più comuni di scatola, noti come<br />

“a 3 pezzi” o “3-piece-can”, oppure 1 per le<br />

scatole imbutite e per le latt<strong>in</strong>e <strong>in</strong> allum<strong>in</strong>io,<br />

dette “2-piece can”);<br />

2) ognuna di queste sottoparti è costituita da<br />

un supporto metallico, di cui discuteremo<br />

adesso, il quale viene verniciato <strong>in</strong>ternamente<br />

ed esternamente con rivestimenti<br />

polimerici di varia natura, approvati al contatto<br />

con gli alimento se la parte ricoperta<br />

(coated) si trova rivolta all’<strong>in</strong>terno della<br />

scatola <strong>in</strong> essere;<br />

3) ne segue che un imballaggio metallico ha <strong>in</strong><br />

realtà, dopo una corretta verniciatura, le<br />

caratteristiche meccaniche proprie del supporto<br />

di cui è <strong>in</strong>timamente costituito e le proprietà<br />

chimiche di un package plastico, poiché<br />

tale è la natura del rivestimento impiegato.<br />

LUG/AGO/SET 2003 IL CHIMICO ITALIANO<br />

Quanto di seguito riportato è tratto anche da<br />

alcune lezioni svolte dall’Autore quale Docente<br />

di Food Packag<strong>in</strong>g del Master Universitario di 2°<br />

livello <strong>in</strong> Igiene degli Alimenti e Legislazione<br />

Alimentare (I.A.L.A.) di Mess<strong>in</strong>a, A.A. 2002-03.<br />

● METALLI E LEGHE<br />

Data la vastità della materia si è costretti ad<br />

affrontare l’argomento suddividendolo <strong>in</strong> 5 sottosezioni,<br />

le quali fanno sostanzialmente capo<br />

a 2 materiali: l’acciaio (rivestito e non) e l’allum<strong>in</strong>io.<br />

In particolare si parlerà, nell’ord<strong>in</strong>e, di:<br />

1. Banda stagnata Coke<br />

2. Banda stagnata ETP<br />

3. T<strong>in</strong> Free Steel<br />

4. Black Steel<br />

5. Leghe di allum<strong>in</strong>io.<br />

Prima di tutto si parlerà dei materiali <strong>in</strong> acciaio,<br />

convenzionalmente denom<strong>in</strong>ati “bande stagnate”<br />

(T<strong>in</strong> Plate).<br />

L’aspetto generale è essenzialmente quello di<br />

una sottile lam<strong>in</strong>a d’acciaio dolce (a basso<br />

tenore di carbonio), rivestita su entrambe le<br />

facce pr<strong>in</strong>cipalmente da un sottile strato di<br />

stagno (3).<br />

Non si farà cenno <strong>in</strong> questo lavoro dei processi<br />

di fabbricazione, soffermandosi <strong>in</strong>vece sull’<br />

<strong>in</strong>tima costituzione dei materiali di cui sopra.<br />

1. BANDA STAGNATA COKE<br />

In passato la banda stagnata era ottenuta<br />

facendo passare il lamier<strong>in</strong>o d’acciaio (<strong>in</strong> forma<br />

di coil, un rotolo d’acciaio della lunghezza di<br />

5.000 - 10.000 m) <strong>in</strong> un bagno di stagno fuso,<br />

mentre l’eccesso di stagno veniva elim<strong>in</strong>ato<br />

tramite 2 serie di rulli (1).<br />

Questo tipo di lamiera, conosciuto come “<br />

Coke”, era però soggetto a tutta una serie di<br />

difetti dovuti essenzialmente alla deposizione<br />

<strong>in</strong>controllata dello stagno: <strong>in</strong> effetti era difficile<br />

controllarne la quantità (0,05-0,09 mm di<br />

DAGLI ISCRITTI<br />

29


DAGLI ISCRITTI<br />

30<br />

stagno per lato), e comunque non si poteva<br />

applicare meno di 0,450 kg di stagno su una<br />

superficie di 20,2325 m 2 (2).<br />

A questo si deve l’aspetto molto strano (zebrato)<br />

di tali materiali, mostrato qui di seguito<br />

(figura 1) <strong>in</strong> uno schizzo semplificato dove si<br />

mostra una sezione di un coil per come fuoriesce<br />

dal bagno di stagno fuso (figura 1).<br />

FIGURA 1<br />

La base d’acciaio dolce è qui raffigurata <strong>in</strong> nero,<br />

mentre lo stagno fuso, distribuito <strong>in</strong> maniera<br />

molto irregolare, è rappresentato <strong>in</strong> grigio.<br />

Proprio l’irregolarità della deposizione dello<br />

stagno, di cui si parlerà <strong>in</strong> alcuni prossimi lavori,<br />

è la causa dell’aspetto molto strano di tale<br />

materiale, unitamente all’alto peso applicato<br />

per superficie; si noti che una verniciatura<br />

“trasparente” di qualsiasi colore non è <strong>in</strong> grado<br />

di mascherare il problema.<br />

A tutt’oggi è ancora possibile ritrovare nei<br />

mercati occidentali <strong>in</strong>tere partite di questi tipi<br />

di bande stagnate, forse residui di magazz<strong>in</strong>o<br />

o merci declassate: a questo sono dovuti tal-<br />

FIGURA 2 - SEZIONE A PARTIRE DALL’ACCIAIO BASE<br />

volta alcuni aspetti esteticamente sfavorevoli<br />

di taluni imballaggi <strong>in</strong> metallo, i quali non<br />

hanno <strong>in</strong>vece alcuna relazione con le occasionali<br />

deficienze di rivestimento (1).<br />

2. BANDA STAGNATA ETP<br />

La banda stagnata moderna è prodotta tramite<br />

deposizione elettrolitica: da qui il nome di<br />

Electrolytic T<strong>in</strong> Plate (ETP).<br />

Il processo consiste essenzialmente nel montare,<br />

su enormi l<strong>in</strong>ee di deposizione<br />

(lunghezza 100 m o giù di lì ), un coil di acciaio<br />

da trattare, percorso da corrente, già purificato<br />

tramite soluzioni alcal<strong>in</strong>e, entro una serie di<br />

bagni di stagno.<br />

La resa è ottimale (dal 12,5 al 25 % del rivestimento<br />

m<strong>in</strong>imo ottenibile con la procedura<br />

coke ), ma quel che più conta è la possibilità di<br />

controllare a proprio piacimento la deposizione<br />

metallica, semplicemente variando l’<strong>in</strong>tensità<br />

di corrente sul coil.<br />

In figura 2 è possibile vedere la sezione di un<br />

lam<strong>in</strong>ato ETP (1,2,3) (figura 2).<br />

Dal punto di vista puramente commerciale si è<br />

reso necessario creare nuovi sottotipi di ETP<br />

con rivestimenti diversificati sulle 2 facce del<br />

lamier<strong>in</strong>o (banda stagnata differenziata).<br />

Difatti i progettisti di imballaggi sanno bene<br />

che la faccia che f<strong>in</strong>isce per costituire l’<strong>in</strong>terno<br />

della scatola, una volta verniciata (o no),<br />

dovrà contenere più stagno; la faccia esterna,<br />

meno sollecitata, può contenere un quantitativo<br />

di stagno <strong>in</strong>feriore.<br />

Secondo la vecchia Norma UNI 8632 si può<br />

marchiare la faccia con il più alto tenore di<br />

stagno con una serie di righe parallele (2),<br />

LUG/AGO/SET 2003 IL CHIMICO ITALIANO


distanti l’una dall’altra 12,5, 25, 38 cm...<br />

La marcatura è facilmente eseguibile evitando<br />

la fusione su alcune righe parallele che vengono<br />

occupate da rilievi presenti su particolari<br />

rulli; l’operazione viene eseguita per tutta la<br />

lunghezza del coil, e le righe corrispondenti<br />

rimangono opache, pur essendo ricoperte.<br />

In tal modo l’utilizzatore può con una sola<br />

occhiata def<strong>in</strong>ire il tipo di banda stagnata.<br />

Il lamier<strong>in</strong>o viene poi sottoposto ad un processo<br />

di ricottura cont<strong>in</strong>ua a 232°C o temperature<br />

di poco superiori.<br />

Con tale trattamento lo stagno depositato si<br />

comb<strong>in</strong>a con il ferro formando così un vero e<br />

proprio complesso solido (lega ferro-stagno).<br />

Successivamente si effettua un trattamento di<br />

passivazione sullo strato sottile del complesso<br />

Fe-Sn allo scopo di creare uno strato di ossido<br />

di stagno (con residui di cromo) con uno spessore<br />

all’<strong>in</strong>circa costante.<br />

Il processo si esegue generalmente usando un<br />

bagno di acido cromico puro: la ragione di questo<br />

sta nel fatto che il complesso <strong>in</strong>termetallico<br />

Fe - Sn (da molti esperti def<strong>in</strong>ito FeSn 2 ) è<br />

suscettibile, anche se di meno rispetto all’acciaio<br />

non rivestito, di essere attaccato dall’ossigeno<br />

con conseguente ossidazione ulteriore.<br />

Infatti il coil metallico, dopo il processo di ricottura<br />

cont<strong>in</strong>ua, rimane a temperature alte (da<br />

40° C <strong>in</strong> su) per molto tempo, e l’ossidazione<br />

superficiale viene enormemente facilitata.<br />

Anche il film di passivazione ha solo un effetto<br />

ritardante sul processo di ossidazione generale,<br />

<strong>in</strong> quanto a lungo andare:<br />

1) lo stagno non passivato, presente come tale<br />

e non compreso nel complesso <strong>in</strong>termetallico,<br />

tende ad ossidarsi f<strong>in</strong>o a divenire SnO 2 ;<br />

2) l’anidride cromica residua sul coil, se sufficientemente<br />

idratata (eccesso di umidità atmosferica)<br />

diventa progressivamente Cr(OH) 3 ;<br />

3) lo stagno libero e non passivato tende, nel<br />

tempo, a reagire con l’anidride cromica<br />

residua “autopassivandosi” lentamente (e<br />

dunque si ha un accumulo disord<strong>in</strong>ato di<br />

SnO e cromo libero).<br />

Queste reazioni tendono comunque a rendere<br />

mutevole la struttura del film Fe-Sn, con la<br />

conseguenza che non è possibile aspettarsi<br />

che la protezione dei lamier<strong>in</strong>i sia sempre<br />

costante. Quanto è stato detto è stato quasi<br />

del tutto provato (2), spesso <strong>in</strong> sede di ricerca<br />

e sviluppo <strong>in</strong>terni presso aziende del ramo<br />

metallurgico.<br />

LUG/AGO/SET 2003 IL CHIMICO ITALIANO<br />

Bisogna ancora spendere qualche parola sui<br />

processi di passivazione.<br />

I processi più comunemente adottati sono<br />

def<strong>in</strong>iti con una serie di 3 numeri (1,2);<br />

essi sono schematicamente presentati come<br />

segue:<br />

PROCESSO 300: si usa come agente passivante<br />

un bagno di bicromato di Sodio<br />

(25-30 g/l, pH = 5, temperatura = 55°C); nessuna<br />

corrente viene applicata.<br />

Questo processo è il più vecchio e tende a dare<br />

risultati molto scadenti.<br />

PROCESSO 311: si usa come agente passivante<br />

un bagno di bicromato di Sodio<br />

(25-30 g/l, pH = 5, temperatura = 55°C); a<br />

differenza del 300, viene applicata una corrente<br />

catodica pari a circa 3 cb / dm 2 .<br />

Questo processo rappresenta un miglioramento<br />

rispetto al 300 <strong>in</strong> quanto la passivazione<br />

diventa uniforme tanto quanto la corrente che<br />

passa sul lamier<strong>in</strong>o; questo sistema mostra<br />

<strong>in</strong>fatti evidenti limiti quando la corrente applicata<br />

è <strong>in</strong>costante o “fluttuante”, come si vedrà<br />

<strong>in</strong> seguito (1).<br />

PROCESSO 314: si usa come agente passivante<br />

un bagno di bicromato di Sodio<br />

(25-30 g/l, pH = 5, temperatura = 90°C); a<br />

differenza del 311, viene applicata una corrente<br />

catodica pari a circa 9 cb / dm 2 .<br />

Questo processo è una delle ultime evoluzioni<br />

<strong>in</strong> merito, <strong>in</strong> quanto l’applicazione di una corrente<br />

molto alta, unitamente ad un <strong>in</strong>cremento<br />

di temperatura consistente, consente di dim<strong>in</strong>uire<br />

le “fluttuazioni“ di corrente e conseguentemente<br />

di aumentare l’uniformità della passivazione<br />

e gli sprechi <strong>in</strong> agente passivante.<br />

Perchè la passivazione è così importante sul<br />

piano della resa dei prodotti vernicianti?<br />

Per comprendere questo, bisogna conoscere la<br />

composizione dello strato superficiale del supporto<br />

metallico.<br />

I depositi di calcare sono dovuti all’acqua usata<br />

per sciacquare la superficie del nastro<br />

(0 - 30 mg / cm 2 di calcio).<br />

Gli ossidi di stagno visti nelle figure penetrano<br />

f<strong>in</strong>o a 10 nm dalla superficie del coil (calcare<br />

escluso).<br />

Lo strato di ossidi di cromo trivalente si estende<br />

più <strong>in</strong> profondità, arrivando anche a 30 nm; si<br />

tenga presente che nei processi di passivazione<br />

311 - 314, al conf<strong>in</strong>e tra gli ossidi di stagno e<br />

gli ossidi di cromo, si riscontra generalmente la<br />

presenza di cromo metallico residuo (2).<br />

DAGLI ISCRITTI<br />

31


DAGLI ISCRITTI<br />

32<br />

Inf<strong>in</strong>e, la superficie viene protetta da eventuali<br />

graffi (e resa scivolosa) spargendo un velo di<br />

sostanza lubrificante (<strong>in</strong> generale, D.O.S. =<br />

diottilsebacato; stabilità all’irrancidimento:<br />

12 mesi).<br />

L’oliatura ha anche una funzione molto importante<br />

per quanto concerne la verniciatura: la<br />

non uniformità della stessa provoca sovente<br />

(2) quei difetti che sono chiamati “de-wett<strong>in</strong>gs”<br />

(<strong>in</strong> italiano, “schivature”).<br />

Si ricorda che, <strong>in</strong> un passato ancora recente, si<br />

utilizzava anche un tipo diverso di protezione,<br />

più precisamente olio di semi di cotone: tale<br />

espediente è stato abbandonato per 2 motivi<br />

pr<strong>in</strong>cipali:<br />

1) l’olio di semi di cotone è semisiccativo e nel<br />

tempo polimerizza e/o irrancidisce;<br />

2) <strong>in</strong> forza di quanto detto la stabilità di tale<br />

olio non è assicurata per un periodo superiore<br />

a 60 giorni.<br />

Andiamo adesso a vedere l’<strong>in</strong>fluenza della passivazione<br />

sulle proprietà del supporto.<br />

All’aumento del numero <strong>in</strong>dicante la passivazione<br />

(300, 310, 311,313, 314) è associato<br />

l’aumento della presenza di cromo metallico e<br />

suoi ossidi sulla banda stagnata, misurata <strong>in</strong><br />

mg / m 2 (2).<br />

Molti studi hanno dimostrato che la cristallizzazione<br />

degli ossidi di stagno e la quantità di<br />

cromo metallico sono vitali per una buona resa<br />

del prodotto verniciante.<br />

Si tenga presente che i fenomeni di cristallizzazione<br />

com<strong>in</strong>ciano quando il nastro viene prodotto<br />

ma si evidenziano solo con l’<strong>in</strong>vecchiamento<br />

o la ricottura (<strong>in</strong> forno, applicazione<br />

vernici), oppure dopo sterilizzazione e contatto<br />

con liquidi (anche solo acqua potabile).<br />

Si manifestano nel tempo le seguenti cristallizzazioni<br />

(2): ortorombica per SnO; tetragonale<br />

per SnO; tetragonale per SnO 2 .<br />

In quanto al cromo deposto, esso <strong>in</strong>fluenza<br />

decisamente l’adesione delle vernici quando<br />

esso supera 0,7 mg / cm 2 .<br />

Dal punto di vista teorico, si può considerare<br />

l’aderenza di una comune res<strong>in</strong>a (epossifenolica,<br />

per esempio) - usata come polimero base<br />

per una qualsiasi vernice - <strong>in</strong> modo del tutto<br />

similare a quella di un colorante “a mordente”:<br />

come <strong>in</strong> quest’ultimo caso i gruppi - OH residui<br />

vanno a legarsi ai metalli presenti sulla superficie<br />

del supporto, meglio se liberi, privilegiando<br />

il cromo per via del numero di orbitali teoricamente<br />

disponibili per la chelazione, 6; nel-<br />

l’ord<strong>in</strong>e abbiamo poi lo stagno (orbitali disponibili<br />

per la chelazione: 4) ed <strong>in</strong>f<strong>in</strong>e il ferro<br />

(orbitali disponibili per la chelazione: 3).<br />

Il caso del cromo è mostrato schematicamente<br />

nella figura 3 (1), dove viene preso ad<br />

esempio un generico polimero epossifenolico<br />

(vernice “oro” per alimenti, deposta all’<strong>in</strong>terno<br />

di scatole da tonno e simili) con gruppi ossidrilici<br />

liberi (figura 3).<br />

FIGURA 3<br />

Dunque la passivazione eseguita <strong>in</strong>fluenza<br />

notevolmente la qualità dell’adesione dei polimeri<br />

vernicianti: sulla base di alcuni studi condotti<br />

è possibile affermare che la migliore aderenza<br />

per vernici epossifenoliche si mostra con<br />

la passivazione 300, mentre va peggiorando<br />

progressivamente con la 311 e la 314.<br />

Si deve anche notare che l’adesione superficiale<br />

peggiora sempre dopo il cosiddetto “pretrattamento”<br />

(passaggio <strong>in</strong> forno del lamier<strong>in</strong>o a<br />

200-220°C per 10 m<strong>in</strong>uti), <strong>in</strong>dispensabile per<br />

elim<strong>in</strong>are l’eccesso di diottilsebacato (2).<br />

Il fenomeno può essere spiegato considerando<br />

che ogni lamiera pretrattata va <strong>in</strong> genere<br />

<strong>in</strong>contro ad un progressivo <strong>in</strong>giallimento della<br />

superficie (cambiamento della cristallizzazione<br />

degli ossidi di stagno e di cromo): questo fenomeno<br />

è consistente con la passivazione 300<br />

(più stagno, meno cromo) e abbastanza contenuto<br />

con la 311; la passivazione 314 è sotto<br />

questo aspetto la migliore <strong>in</strong> assoluto, <strong>in</strong> quanto<br />

si può dire che il cambiamento di colore<br />

della superficie è sostanzialmente non visibile.<br />

Quando la quantità di ossidi di stagno è preponderante,<br />

il pretrattamento non cambia<br />

affatto l’adesione delle vernici, che resta buona<br />

LUG/AGO/SET 2003 IL CHIMICO ITALIANO


se non ottima; se <strong>in</strong>vece parte delle “vacanze”<br />

metalliche nel reticolo è occupata da cromo,<br />

libero o meno, l’ottima adesione <strong>in</strong>iziale tende<br />

a scadere rapidamente (il cromo metallico<br />

lascia il posto ai suoi ossidi, meno disponibili<br />

alla chelazione da parte delle res<strong>in</strong>e).<br />

Inf<strong>in</strong>e, è <strong>in</strong>teressante notare che la bagnabilità<br />

superficiale della banda stagnata ETP<br />

(sempre pretrattata) non è <strong>in</strong> genere costante,<br />

o meglio lo è solo per la passivazione 300; i<br />

processi 311 e 314 forniscono buoni lamier<strong>in</strong>i,<br />

ma la loro bagnabilità superficiale peggiora nel<br />

tempo a causa dello stesso fenomeno spiegato<br />

<strong>in</strong> precedenza: poiché le vernici, disciolte <strong>in</strong><br />

adatti solventi, scivolano facilmente solo su<br />

superfici quanto più possibile uniformi, ne<br />

segue che l’uniformità viene mantenuta quando<br />

la passivazione applicata è la 300, mentre<br />

per gli altri trattamenti vi è da attendersi un<br />

progressivo cambiamento nella cristallizzazione<br />

degli ossidi di stagno (2).<br />

La necessità di ridurre ulteriormente i costi dei<br />

supporti metallici (80-95% del costo totale<br />

delle litografie) ha progressivamente portato il<br />

mercato all’utilizzo di una banda stagnata con<br />

m<strong>in</strong>or contenuto di stagno e con spessore<br />

ridotto (1): la cosiddetta Doppia Ridotta, una<br />

volta usata solo per latt<strong>in</strong>e e scatole general<br />

l<strong>in</strong>e (per olii alimentari).<br />

Tale prodotto viene ormai regolarmente venduto<br />

negli spessori 0.16 - 0.18 mm, <strong>in</strong> luogo<br />

degli orig<strong>in</strong>ali 0.21 - 0.23 mm di una volta,<br />

mentre si tende anche ad arrivare a 0.12 mm<br />

ed oltre. Si noti però che la riduzione dei spessori<br />

è possibile aumentando la rigidità del<br />

metallo tramite una tempera severa, prima<br />

FIGURA 4 - SEZIONE A PARTIRE DALL’ACCIAIO BASE<br />

LUG/AGO/SET 2003 IL CHIMICO ITALIANO<br />

della stagnatura; <strong>in</strong> tal modo la resistenza<br />

meccanica delle scatole viene assicurata anche<br />

grazie alle caratteristiche nervature fatte sul<br />

corpo (il cil<strong>in</strong>dro) della scatola (1).<br />

3. TIN FREE STEEL (ECCS, banda cromata)<br />

La “banda cromata”, come viene <strong>in</strong>tesa <strong>in</strong><br />

italiano, differisce dalla banda stagnata ETP<br />

essenzialmente per il rivestimento, composto<br />

di cromo metallico e suoi ossidi.<br />

Il procedimento prevede dunque (1,2):<br />

1) un accurato decapaggio;<br />

2) un passaggio <strong>in</strong> elettrolisi (composizione<br />

del bagno): acido cromico/acido solforico/<br />

acido esafluorosilicico), corrente applicata:<br />

300 cb/cm 2 .<br />

Il cromo complessivamente deposto varia dai<br />

50 ai 140 mg / m 2 , mentre gli ossidi di cromo<br />

oscillano tra 7 e 35 mg / m 2 .<br />

La figura 4 può dare un’idea della struttura del<br />

lam<strong>in</strong>ato.<br />

Quanto più alta è la quantità di ossidi di cromo<br />

rispetto al cromo metallico superficiale, tanto<br />

più alta risultà l’adesività delle vernici, soprattutto<br />

ad umido: questo fenomeno potrebbe<br />

essere spiegato similmente a quanto visto al<br />

precedente paragrafo, considerando che la<br />

fase CrO x assicura, <strong>in</strong> assenza degli ossidi di<br />

stagno, una maggiore uniformità alla superficie,<br />

e pertanto una migliore bagnabilità rispetto<br />

all’applicazione delle vernici liquide: l’eccellente<br />

aderenza dovrebbe esserne la logica conseguenza<br />

(2).<br />

Alla f<strong>in</strong>e avviene la lubrificazione con il solito<br />

DOS oppure con Butyl Stearate Oil (BSO).<br />

Le applicazioni della ECCS sono ormai molto<br />

DAGLI ISCRITTI<br />

33


DAGLI ISCRITTI<br />

34<br />

varie, dai tappi corona per bottiglie ai coperchi<br />

open-top ( forniti di l<strong>in</strong>guetta) per conserve,<br />

alle scatole imbutite, costituite da un coperchio<br />

ed un corpo scatola già verniciato e sottoposto<br />

a deformazione controllata, <strong>in</strong> modo tale da<br />

avere dei cil<strong>in</strong>dri o dei solidi poligonali molto<br />

resistenti. Si noti che le formature meccaniche<br />

possono essere fatte sui lamier<strong>in</strong>i solo se verniciati<br />

o se ricoperti di stagno metallico, come<br />

per la ETP, <strong>in</strong> quanto il film superficiale di Sn<br />

offre una certa lubrificazione <strong>in</strong>dirizzata agli<br />

stampi meccanici. La mancanza di stagno è<br />

peraltro responsabile anche dell’impossibilità<br />

di saldare elettricamente la banda TFS, anche<br />

se i produttori di macch<strong>in</strong>e saldatrici operano<br />

molti sforzi <strong>in</strong> questa direzione.<br />

4. BLACK STEEL (banda nera)<br />

La ”banda nera” (visualizzata <strong>in</strong> figura 5) è<br />

sicuramente il supporto di m<strong>in</strong>or pregio tra<br />

tutti quelli su base acciaio a causa dell’assenza<br />

completa di rivestimenti e di trattamenti<br />

vernicianti, se si esclude l’oliatura superficiale<br />

con DOS: è però op<strong>in</strong>ione comune nel settore<br />

che l’ossidazione sia da mettere <strong>in</strong> conto pressoché<br />

nel 100 % dei casi.<br />

I difetti che si vengono ad <strong>in</strong>staurare sconsigliano<br />

fortemente l’impiego del Black Steel per<br />

lavorazioni di pregio o dest<strong>in</strong>ate ai settori alimentari<br />

(1,2) (figura 5).<br />

● LEGHE DI ALLUMINIO<br />

In ultimo, si passa ad esam<strong>in</strong>are l’allum<strong>in</strong>io<br />

metallico, anche se non bisogna generalizzare<br />

troppo: il materiale commerciato sotto questo<br />

FIGURA 5<br />

nome è <strong>in</strong> effetti una lega allum<strong>in</strong>io - magnesio,<br />

con quantità marg<strong>in</strong>ali di cromo, manganese,<br />

z<strong>in</strong>co, titanio, ferro, silicio, rame...<br />

La variabilità di composizione non limita però<br />

l’efficacia di tale materiale come supporto per la<br />

verniciatura: la forte duttilità lo rende ideale (3)<br />

per applicazioni imbutite (capsule a vite, tubetti<br />

flessibili, fish & meat club cans...) ed <strong>in</strong> generale<br />

per tutte le applicazioni per le quali solo i<br />

materiali plastici possono servire allo scopo.<br />

Lo sviluppo dell’allum<strong>in</strong>io come supporto concorrenziale<br />

alla ETP è tra l’altro favorito dalla<br />

possibilità di riciclaggio pressochè completo,<br />

mentre se ne segnala l’alto costo di produzione<br />

primaria (2).<br />

La produzione delle leghe d‘allum<strong>in</strong>io segue 3<br />

camm<strong>in</strong>i diversi <strong>in</strong> funzione dell’utilizzo f<strong>in</strong>ale:<br />

1) per le bombole monoblocco e per i tubetti<br />

flessibili, vengono prodotte pastiglie di lega<br />

estrusa, le quali vengono poi lavorate f<strong>in</strong>o<br />

ad assumere la forma voluta: solo succcessivamente<br />

avviene la verniciatura <strong>in</strong>terna<br />

ed esterna;<br />

2) per le scatole di bevande (latt<strong>in</strong>e) si parte<br />

da rotoli (coils) di allum<strong>in</strong>io nudo che vengono<br />

poi verniciati esternamente, imbutiti<br />

f<strong>in</strong>o ad assumere la forma voluta ed <strong>in</strong>f<strong>in</strong>e<br />

verniciati all’<strong>in</strong>terno;<br />

3) per le scatole imbutite tipo club cans, si<br />

lavora su coils preverniciati o su fogli già<br />

tagliati e verniciati, al modo della ETP.<br />

Le leghe <strong>in</strong> commercio oggi sono def<strong>in</strong>ite con<br />

un numero come segue (tra parentesi gli utilizzi<br />

più appropriati):<br />

1050-1070, <strong>in</strong> Al 99.9% (per accoppiati);<br />

3105, 3004, 32003, 32007, con Mg 0.5-1.0%,<br />

LUG/AGO/SET 2003 IL CHIMICO ITALIANO


Mn 0.5-1.2% (per barattoli, non per coperchi);<br />

5052, 5182, 5082, con Mg 4.5% (per coperchi,<br />

aperture facilitate).<br />

Tali materiali possono, dopo lam<strong>in</strong>azione a<br />

caldo od a freddo, subire anche un pretrattamento<br />

superficiale che ha l’unico scopo di<br />

migliorare la verniciabilità del supporto.<br />

I trattamenti più usati sono (2):<br />

1) processo HOT AC: si processa la lega <strong>in</strong> un<br />

bagno di acido solforico bollente allo scopo<br />

di anodizzare completamente la superficie<br />

(e di elim<strong>in</strong>are i residui di lavorazione che<br />

potrebbero nuocere all’aderenza superficiale<br />

delle vernici); l’allum<strong>in</strong>io allo stato di<br />

ossido non è più aggredibile per ulteriore<br />

ossidazione, ed <strong>in</strong> più la superficie del coil<br />

diviene molto uniforme);<br />

2) processo ALODINE: la lega viene processata<br />

<strong>in</strong> un bagno di acido cromico o cromati,<br />

allo scopo di creare un velo superficiale<br />

di cromo metallico (e di ossidi di cromo ed<br />

allum<strong>in</strong>io); tale processo consente di avere<br />

supporti con eccezionale attitud<strong>in</strong>e alla verniciatura,<br />

mentre la resistenza all’ossidazione<br />

è leggermente più bassa di quella che si<br />

ottiene con il processo HOT AC, ma può<br />

essere corretta aggiustando opportunamente<br />

il titolo del bagno.<br />

La composizione che <strong>in</strong> genere viene ottenuta<br />

per le leghe di allum<strong>in</strong>io è mostrata nella<br />

seguente figura 6.<br />

● CONCLUSIONI<br />

Da quel che si è visto risulta chiaro che non è<br />

possibile trattare una materia come quella dei<br />

supporti metallici per scatole alimentari <strong>in</strong><br />

FIGURA 6<br />

LUG/AGO/SET 2003 IL CHIMICO ITALIANO<br />

maniera facile e sbrigativa: si tratta anzi di un<br />

<strong>in</strong>teressante settore che, se ben compreso,<br />

può svelare molte nascoste possibilità, soprattutto<br />

nel campo delle problematiche legate<br />

all’autocontrollo alimentare.<br />

Ci si riferisce <strong>in</strong> particolar modo:<br />

1) alle problematiche <strong>in</strong>erenti le cessioni agli<br />

alimenti (tracce metalliche);<br />

2) alle migrazioni di materiale polimerico dall’imballaggio<br />

al contenuto;<br />

3) alle questioni concernenti la resistenza chimica,<br />

fisica, meccanica dei supporti metallici<br />

e dei rivestimenti plastici nei confronti<br />

dei vari tests di compatibilità alimentare e<br />

tecnologica;<br />

4) all’impatto delle varie soluzioni di food<br />

package sull’autocontrollo alimentare e sul<br />

mercato, <strong>in</strong>teso sia come consumatore f<strong>in</strong>ale<br />

che come ente di commercializzazione<br />

<strong>in</strong>termedia e distribuzione organizzata.<br />

Salvatore Parisi<br />

Docente Master Universitario di 2° Livello <strong>in</strong><br />

Igiene degli Alimenti e Legislazione Alimentare (I.A.L.A.) -<br />

Mess<strong>in</strong>a, A.A. 2002/03.<br />

BIBLOGRAFIA ESSENZIALE<br />

(1) S. Parisi, 2003. Il packag<strong>in</strong>g alimentare: def<strong>in</strong>izioni,<br />

caratteristiche essenziali, <strong>in</strong>fluenza sulla qualità degli<br />

alimenti confezionati. Dispensa dell’omonimo Corso,<br />

Master Universitario di 2° Livello <strong>in</strong> Igiene degli Alimenti<br />

e Legislazione Alimentare (I.A.L.A.) - Mess<strong>in</strong>a, A.A.<br />

2002/03. Centro Stampa - Facoltà di Ingegneria -<br />

Università di Palermo.<br />

(2) W.Orlandi - P.P.Rienzo - A.Salvem<strong>in</strong>i, 1992 - Corso ATTI-<br />

VA per tecnici vernicianti - BASF Conta<strong>in</strong>er Coat<strong>in</strong>gs.<br />

(3) G.Barbieri, S.Rosso, 1990. Il controllo dei contenitori di<br />

banda stagnata per conserve alimentari. Stazione<br />

Sperimentale per l’Industria delle Conserve Alimentari<br />

<strong>in</strong> Parma, Parma, Italy.<br />

DAGLI ISCRITTI<br />

35


DAGLI ISCRITTI<br />

36<br />

La fissazione di limiti nella<br />

normativa ambientale<br />

La fissazione di limiti nella normativa<br />

ambientale <strong>in</strong> generale è sempre stata<br />

oggetto di discussione: chi non ricorda l’acceso<br />

confronto <strong>in</strong> occasione della preparazione<br />

della Legge 319/76, la famosa “Legge Merli”<br />

sulle acque, che, <strong>in</strong>dubbiamente, segnò una<br />

tappa importante nella politica ambientale del<br />

nostro Paese? In particolare, l’alternativa se<br />

fissare limiti agli scarichi uguali per tutti o rapportarli<br />

alla specifica situazione del sistema<br />

ambientale recipiente vide l’impegno, da una<br />

parte e dall’altra, di sostenitori egualmente<br />

qualificati.<br />

Per quanto riguarda la normativa sui suoli,<br />

vantaggi e svantaggi dell’applicazione del criterio<br />

basato su limiti di concentrazione validi <strong>in</strong><br />

assoluto, eventualmente a seconda delle dest<strong>in</strong>azioni<br />

d’uso del sito (il cosiddetto “approccio<br />

tabellare”), o sull’analisi dei rischi sanitari ed<br />

ambientali legati alle specifiche caratteristiche<br />

del sito (criterio dell’analisi di rischio), sono<br />

stati ampiamente illustrati e discussi1 .<br />

Uno degli aspetti qualificanti del D.M. 471/99 è<br />

il tentativo di conciliare tali due approcci prevedendo,<br />

da un lato, i limiti contenuti nelle<br />

Tabelle allegate al DM, dall’altro la possibilità<br />

che i limiti <strong>in</strong> questione possano essere derogati,<br />

ricorrendone le condizioni2 , sulla base di<br />

una specifica analisi di rischio.<br />

Una deroga ai limiti è altresì prevista qualora<br />

le concentrazioni del “fondo naturale” eccedano<br />

tali valori (<strong>in</strong> questo caso, i valori del fondo<br />

naturale vengono adottati come riferimento <strong>in</strong><br />

sostituzione di quelli tabellari). Nel caso delle<br />

acque sotterranee si assumono i valori di concentrazione<br />

a monte del sito <strong>in</strong> esame.<br />

Nell’articolo del Dott. Mencarelli vengono illustrati<br />

una serie di errori ed <strong>in</strong>congruenze nel<br />

testo del DM <strong>in</strong> questione alcuni dei quali fanno<br />

sorgere dubbi <strong>in</strong>terpretativi di notevole rilevanza<br />

<strong>in</strong> rapporto alle conseguenze che si possono<br />

determ<strong>in</strong>are a seconda degli <strong>in</strong>dirizzi che si<br />

assumono. Al proposito, cita la nota dell’Istituto<br />

Superiore di Sanità N. 024711 del 25 Luglio<br />

2002 che ne elenca un certo numero.<br />

Alcuni degli errori segnalati sono chiaramente<br />

frutto di trascrizioni affrettate (es Dibenzo(a)<br />

pirene) o errata classificazione (es.1,2-<br />

Dicloropropano, 1,1,2 Tricloropropano etc) e ci<br />

si chiede perché non vi si sia ancora posto<br />

rimedio; per altri parametri (ad esempio<br />

Stagno e Policlorobifenili) i limiti fissati per le<br />

dest<strong>in</strong>azioni d’uso “verde pubblico, privato e<br />

residenziale” pongono problemi gestionali non<br />

trascurabili 3 , per altri ancora, come appunto<br />

nel caso del parametro “idrocarburi” occorre<br />

sviluppare considerazioni più approfondite.<br />

Nella nota dell’ISS di cui sopra si specifica<br />

come la dizione corretta del parametro 90<br />

della Tabella Acque debba essere “Idrocarburi<br />

totali espressi come n-esano” <strong>in</strong> quanto … “tale<br />

sostanza viene utilizzata normalmente per<br />

esprimere i risultati riferiti al parametro idrocarburi”.<br />

Un primo elemento di chiarezza,<br />

rispetto ai dubbi sollevati dal collega<br />

Mencarelli, potrebbe a questo punto essere<br />

acquisito, nel senso che si tratterebbe di un<br />

semplice errore di trascrizione.<br />

Purtroppo, la nota dell’ISS prosegue, <strong>in</strong>troducendo<br />

le argomentazioni cui fa riferimento<br />

Mencarelli nel suo articolo e conclude con la<br />

proposta di modificare il limite di 350 microgrammi<br />

per litro, effettivamente contenuto<br />

nella tabella del DM 471, per all<strong>in</strong>earlo con<br />

quello delle acque potabili (“Si ritiene, pertanto,<br />

che per gli Idrocarburi totali la concentrazione<br />

limite da adottare sia 10 microgrammi<br />

per litro”).<br />

Un’osservazione prelim<strong>in</strong>are che si può fare è<br />

che la nota dell’ISS, nella parte che costituisce<br />

<strong>in</strong>terpretazione a chiarimento di un evidente<br />

refuso, viene ad assumere un certo valore di<br />

riferimento, mentre, per quanto riguarda la<br />

seconda parte, può essere considerata nei<br />

limiti di una, per quanto autorevole, proposta<br />

di modifica ad una norma vigente.<br />

Entrando più nel merito: le argomentazioni che<br />

propone il collega Mencarelli, appaiono, <strong>in</strong><br />

generale, ampiamente condivisibili; ci limitiamo<br />

qu<strong>in</strong>di a sottol<strong>in</strong>eare due aspetti che, ci<br />

LUG/AGO/SET 2003 IL CHIMICO ITALIANO


pare, merit<strong>in</strong>o ulteriore approfondimento.<br />

Un primo punto riguarda la difficoltà ad attribuire<br />

limiti su base tossicologica a miscele di<br />

sostanze come sono appunto gli “Idrocarburi<br />

totali”. Non a caso, nelle procedure di analisi di<br />

rischio, per def<strong>in</strong>ire il rischio associato gli idrocarburi<br />

(THP) è necessario scomporre il parametro<br />

<strong>in</strong> più frazioni (sei o sette a seconda del<br />

criterio adottato) sulla base del numero di<br />

atomi di carbonio per tener conto del diverso<br />

profilo di rischio.<br />

È forse anche per questo motivo che, per<br />

quanto ci è noto, nessuna delle normative<br />

<strong>in</strong>ternazionali sulla qualità dei suoli che adottano<br />

il criterio “tabellare” (canadese, tedesca,<br />

<strong>in</strong>glese, giapponese) prevede un limite relativo<br />

al parametro “Idrocarburi” <strong>in</strong> quanto tale; solo<br />

la norma olandese, che, peraltro, è stata di<br />

riferimento per questo tipo di approccio, contempla<br />

un parametro “Oli m<strong>in</strong>erali” per cui è<br />

fissato un valore di <strong>in</strong>tervento 4 di 5.000 milligrammi<br />

per kilogrammo nei terreni e 600<br />

microgrammi per litro nelle acque.<br />

In effetti, una nota tecnica predisposta dal<br />

gruppo di lavoro ANPA-ARPA “Bonifiche di siti<br />

<strong>in</strong>qu<strong>in</strong>ati” nei primi mesi del 2002, da considerare<br />

“ufficiosa” <strong>in</strong> quanto mai trasmessa al<br />

M<strong>in</strong>istero, consultabile tra la documentazione<br />

del Centro Tematico Nazionale “Territorio e<br />

Suolo” all’<strong>in</strong>dirizzo http://www.arpa.piemonte.it,<br />

ricostruisce bene questo aspetto e ci consente<br />

di confrontare i limiti del D.M. 471/99<br />

con normative omogenee.<br />

La discussione relativa al parametro<br />

“Idrocarburi” non riguarda solo il limite, ma<br />

anche le metodiche di analisi: come è noto, la<br />

necessità di dist<strong>in</strong>guere, per i terreni, la frazione<br />

con C12 esclude il<br />

metodo IRSA 22a (ufficiale) <strong>in</strong> quanto tale<br />

metodo non permette di dist<strong>in</strong>guere frazioni di<br />

idrocarburi a diversa volatilità; di conseguenza,<br />

per la determ<strong>in</strong>azione degli idrocarburi<br />

vengono usati metodi riconosciuti <strong>in</strong>ternazionalmente,<br />

<strong>in</strong> particolare i metodi EPA. Neppure<br />

le metodiche EPA, peraltro, sono sempre <strong>in</strong><br />

grado di fornire risultati perfettamente aderenti<br />

alla normativa: ad esempio, il metodo EPA<br />

8015b consente di determ<strong>in</strong>are la frazione f<strong>in</strong>o<br />

a C10, mentre le frazioni non volatili possono<br />

essere determ<strong>in</strong>ate con il metodo EPA 8440<br />

mediante spettroscopia IR. In pratica, occorre<br />

ricorrere alle metodiche EPA 8260b ed EPA<br />

8260c basate sulla determ<strong>in</strong>azione GC/MS<br />

LUG/AGO/SET 2003 IL CHIMICO ITALIANO<br />

(gascromatografia e spettrometria di massa).<br />

Anche <strong>in</strong> tal caso, tuttavia, non è chiaro se,<br />

nella somma dei C>12 debbano essere considerate<br />

le frazioni f<strong>in</strong>o a C 35 o C 40 5 <strong>in</strong>dividualmente<br />

determ<strong>in</strong>abili, oppure debbano<br />

essere conteggiate anche le frazioni a peso<br />

molecolare ancora superiore o, addirittura,<br />

quelle che compaiono, sotto forma di “gobba”,<br />

nei cromatogrammi come frazione non risolta.<br />

In tal caso, <strong>in</strong> effetti, i limiti <strong>in</strong>dicati dal D.M.<br />

471 per la frazione C>12 potrebbero rivelarsi<br />

troppo restrittivi 6 .<br />

La concordanza dei risultati tra laboratori diversi<br />

costituisce uno specifico problema nel campo<br />

delle analisi dei terreni dei siti contam<strong>in</strong>ati <strong>in</strong><br />

ragione, <strong>in</strong> primo luogo, della eterogeneità<br />

della matrice, costituita spesso da riporti di<br />

diversa orig<strong>in</strong>e miscelati tra loro, delle <strong>in</strong>terferenze<br />

<strong>in</strong> presenza di una molteplicità di sostanze,<br />

dei fenomeni di “<strong>in</strong>vecchiamento” che subiscono<br />

determ<strong>in</strong>ati contam<strong>in</strong>anti etc; se poi,<br />

addirittura, le metodiche analitiche utilizzate<br />

sono diverse ben si comprende come, spesso,<br />

le differenze nei risultati ottenuti da laboratori<br />

diversi eccedano di gran lunga il 10 % di<br />

“deviazione standard” 7 previsto dal D.M. 471!<br />

L’aspetto di cui sopra esemplifica quello che<br />

rimane, a nostro parere, una delle carenze<br />

pr<strong>in</strong>cipali del Decreto <strong>in</strong> questione: fissare<br />

delle concentrazioni limite senza, contestualmente,<br />

<strong>in</strong>dicare le metodiche analitiche di riferimento<br />

costituisce una s<strong>in</strong>golarità 8 , rispetto<br />

ad altre normative “parallele” (ad es. acque),<br />

fonte di confusione, contrasti e conclusioni<br />

arbitrarie.<br />

Un secondo punto riguarda l’applicabilità dei<br />

limiti sulle acque. Come è noto, per i limiti<br />

relativi alle acque sotterranee, nel D.M.<br />

471/99 è previsto che “qualora la normativa di<br />

tutela delle acque dagli <strong>in</strong>qu<strong>in</strong>amenti preveda<br />

valori diversi da quelli riportati <strong>in</strong> tabella e ne<br />

posponga nel tempo il raggiungimento secondo<br />

cadenze temporali def<strong>in</strong>ite, i valori della<br />

tabella devono considerarsi sostituiti da detti<br />

diversi valori…”, orbene, il D.Lgs 152/99 e<br />

s.m.e i., che discipl<strong>in</strong>a appunto la tutela delle<br />

acque, prevede che gli obiettivi m<strong>in</strong>imi di qualità<br />

per i corpi idrici superficiali e sotterranei,<br />

di cui all’articolo 4, siano riferiti ai “corpi<br />

idrici significativi” <strong>in</strong>dividuati e classificati dalle<br />

Regioni sulla base di determ<strong>in</strong>ati criteri, mentre,<br />

per quanto riguarda, gli obiettivi di qualità<br />

per specifica dest<strong>in</strong>azione d’uso, di cui all’arti-<br />

DAGLI ISCRITTI<br />

37


DAGLI ISCRITTI<br />

38<br />

colo 6, <strong>in</strong> particolare per quanto riguarda la<br />

produzione di acqua potabile, essi non fanno<br />

riferimento alle acque sotterranee, ma solo a<br />

quelle superficiali.<br />

Si potrebbe qu<strong>in</strong>di pensare che, da un lato,<br />

non essendosi ancora <strong>in</strong>dividuate le classi dei<br />

“corpi idrici significativi” ed i relativi “piani di<br />

risanamento” da parte delle Regioni, né, d’altra<br />

parte, essendo applicabile la normativa<br />

sulle acque a specifica dest<strong>in</strong>azione d’uso alle<br />

acque sotterranee, non resti che applicare la<br />

tabella Acque del D.M. 471/99 così come è,<br />

pur rendendoci conto delle evidenti forzature<br />

che ciò comporta e che l’articolo di Mencarelli<br />

opportunamente mette <strong>in</strong> rilievo.<br />

Fortunatamente, il criterio del “fondo naturale”<br />

prima richiamato, contenuto nel D.M. 471/99,<br />

ci consente di ovviare a tale “impasse” <strong>in</strong>troducendo<br />

tuttavia, o meglio evidenziando, se<br />

possibile, una ulteriore problematica. Il concetto<br />

di “fondo naturale” non è <strong>in</strong>fatti banale,<br />

né è banale una sua corretta determ<strong>in</strong>azione;<br />

<strong>in</strong> particolare, risulta necessario eseguire un<br />

certo numero di misure per poter <strong>in</strong>dividuare<br />

dei valori che abbiano un significato statistico<br />

e possano servire da confronto con i dati relativi<br />

al sito.<br />

Del resto il problema della trattazione dei dati<br />

che si generano nell’ambito del processo di<br />

NOTE<br />

bonifica di un sito, a partire dalla caratterizzazione,<br />

f<strong>in</strong>o alle attività di “certificazione” ed<br />

eventuale monitoraggio post-bonifica, nella<br />

pratica comune, esiste ed è spesso causa di<br />

contrasto tra le parti.<br />

In conclusione, ci preme sottol<strong>in</strong>eare che, nel<br />

campo della bonifica dei siti <strong>in</strong>qu<strong>in</strong>ati, il problema<br />

non è solo e non tanto quello adottare<br />

limiti più o meno restrittivi (<strong>in</strong> Italia esiste una<br />

lunga tradizione di normative ambientali apparentemente<br />

“rigorose” <strong>in</strong>applicate o eluse!)<br />

quanto quello di fare chiarezza sui criteri che<br />

stanno alla base degli obiettivi fissati e sulle<br />

modalità di verifica: nel caso specifico, l’apporto<br />

dei Chimici appare determ<strong>in</strong>ante, oltre che<br />

<strong>in</strong> term<strong>in</strong>i generali, per quanto riguarda l’<strong>in</strong>dividuazione<br />

dei limiti di riferimento, soprattutto<br />

nella messa a punto delle metodiche di campionamento<br />

ed analisi che dovranno, opportunamente,<br />

essere adottate contestualmente ai<br />

limiti suddetti.<br />

Eugenio Piovano<br />

Ufficio del Commissario per la<br />

bonifica dell'ACNA di Cengio<br />

Giampaolo Cossa<br />

Responsabile Polo Micro<strong>in</strong>qu<strong>in</strong>anti,<br />

ARPA Piemonte - Dipartimento di Alessandria<br />

1 Ad es. E. De Fraja Frangipane et al. <strong>in</strong> “Ingegneria Ambientale” , vol XXIII, n.5, 1994<br />

2 La possibilità di applicazione del criterio dell’analisi di rischio, è <strong>in</strong> effetti, subord<strong>in</strong>ata alla verifica che il riportare un suolo<br />

ai limiti tabellari non sia tecnicamente fattibile a costi sostenibili.<br />

3 Per tali parametri i limiti per siti la dest<strong>in</strong>azione citata sono rispettivamente pari a 1 e 0,001 mg/Kg s .s. Nell’ambito dell’<strong>in</strong>dag<strong>in</strong>e<br />

svolta per conto del Commissario Delegato per la bonifica dell’ACNA di Cengio, riguardante la caratterizzazione<br />

delle aree pubbliche della valle Bormida, per un’estensione di circa 70 Kmq, è emerso ad esempio che, su oltre 500 campioni<br />

di suolo analizzati, nessuno è risultato avere una concentrazione di Stagno <strong>in</strong>feriore ad 1 ed <strong>in</strong> un solo caso la concentrazione<br />

dei Policlorobifenili è risultata <strong>in</strong>feriore al limite.<br />

4 Come è noto, la normativa olandese prevede un valore obiettivo per gli <strong>in</strong>terventi di bonifica ed un valore di <strong>in</strong>tervento al<br />

di sopra del quale l’azione di bonifica è obbligatoria.<br />

5 I valori di tossicità per quanto riguarda gli idrocarburi, come visto <strong>in</strong> precedenza, sono riferiti alle diverse frazioni che li<br />

compongono: il criterio di frazionamento messo a punto dal TPHCWG (Total Petroleum Hydrocarbon Work<strong>in</strong>g Group) prende<br />

<strong>in</strong> considerazione gli idrocarburi f<strong>in</strong>o a C35, lo standard ISO 16703 f<strong>in</strong>o a C40 .<br />

6 In effetti, come detto <strong>in</strong> precedenza, la normativa olandese, l’unica che prevede il parametro oli m<strong>in</strong>erali totali, <strong>in</strong>dica<br />

una concentrazione limite di 5000 mg/kg come valore di <strong>in</strong>tervento.<br />

7 In effetti, come opportunamente puntualizza la collega D. Ballard<strong>in</strong>i <strong>in</strong>: “Procedure di controllo ambientale.<br />

Campionamento, strategie e metodiche analitiche” – Atti Convegno “Caratterizzazione e Bonifica di Siti Contam<strong>in</strong>ati “<br />

Bologna, 12-15 Marzo 2002, si dovrebbe parlare, nel caso specifico, di coefficiente di variazione percentuale più che di<br />

deviazione standard. In ogni caso un limite di <strong>in</strong>certezza del 10% è verosimile se si fa riferimento ad una <strong>in</strong>certezza strumentale,<br />

non quella che deriva dalle operazioni precedenti di trattamento del campione che, proprio <strong>in</strong> ragione della eterogeneità<br />

della matrice suolo, apportano marg<strong>in</strong>i di errore presumibilmente superiori.<br />

8 Il riferimento ai “Metodi Ufficiali di analisi chimica del Suolo”, contenuto nel testo del DM, non è pert<strong>in</strong>ente avendo tali<br />

metodi f<strong>in</strong>alità, <strong>in</strong> generale, differenti ed essendo comunque riferiti ad un numero limitato di parametri.<br />

LUG/AGO/SET 2003 IL CHIMICO ITALIANO


Battezzato uno degli ultimi<br />

arrivati nella grande famiglia<br />

dei “Transuranici”<br />

Èuna notizia davvero recente: la<br />

Commissione IUPAC ha ufficialmente assegnato,<br />

nella sua 42a Assemblea Generale, il<br />

nome all’elemento di numero atomico 110,<br />

battezzandolo darmstadtio.<br />

La notizia stampa diffusa ad Ottawa, dove si<br />

svolgeva il Simposio, è stata rilasciata lo scorso<br />

16 agosto 2003.<br />

S<strong>in</strong>tetizzato per la prima volta nel 1994 da S.<br />

Hofmann, V. N<strong>in</strong>ov, F. Peter H., P. Armbruster,<br />

H. Folger, G. Münzenberg, H. J. Schött<br />

(Gesellschaft für Schwerionenforschung,<br />

Darmstadt, Germania), A. G. Popeko, A.<br />

Vladimirovich Yerem<strong>in</strong>, A. N. Andreyev (Laboratorio<br />

Flerov per le Reazioni Nucleari, Dubna,<br />

Russia), S. Saro, R. Janik (Univerzita<br />

Komenského, Bratislava, repubblica Slovacca),<br />

e M. Le<strong>in</strong>o (Università di Jyväskylän, F<strong>in</strong>landia),<br />

l’elemento 110 non aveva ancora un<br />

nome, sebbene la sistematica IUPAC l’avesse<br />

fornito di uno provvisorio: ununnilio (vedi<br />

appendice). Il simbolo con il quale compariva<br />

nella tavola mendeleeviana, era Uun. Nuovo<br />

lavoro qu<strong>in</strong>di per i grafici delle case editrici per<br />

r<strong>in</strong>frescare le tavole periodiche degli elementi.<br />

LUG/AGO/SET 2003 IL CHIMICO ITALIANO<br />

Parlando del darmstadtio, il team capeggiato<br />

dai tedeschi Hofmann e Armbruster aveva<br />

osservato una cascata di reazioni nucleari provenienti<br />

dalla frammentazione dell’isotopo<br />

269 110. Infatti nel loro acceleratore avevano<br />

creato il nuovo superatt<strong>in</strong>ide secondo la reazione:<br />

62 Ni + 208 Pb _ 269 110 + 1n durante la<br />

quale ioni nichel opportunamente accelerati<br />

venivano convogliati su un bersaglio di piombo.<br />

I fisici a Darmstadt osservarono una catena<br />

di quattro conseguenti decadimenti alfa. Lo<br />

studio accurato degli elementi figli, da Z = 108<br />

a Z = 102, ha così permesso di assegnare la<br />

massa dell’elemento di numero atomico 110<br />

creato dalla fusione di atomi di piombo e nichel<br />

(S. Hofmann et al., Z. Phys. A350, 277<br />

(1995)). Sei anni più tardi la commissione<br />

mista IUPAC-IUPAP 1 Jo<strong>in</strong>t Work<strong>in</strong>g Party,<br />

(JWP) confermò la scoperta e riconobbe la<br />

priorità del team tedesco-russo-slovacco-f<strong>in</strong>landese<br />

(Karol et al., Pure Appl. Chem. 73,<br />

959 (2001)). La storia comunque era ancora<br />

lontana dalla conclusione. Nello gennaio del<br />

2003 la JWP emanò un comunicato nel quale<br />

raccomandava caldamente alla comunità<br />

TABELLA 1<br />

In grassetto sono <strong>in</strong>dicati i simboli degli elementi; i simboli composti da tre lettere sono provvisori,<br />

quelli di due sono stati proposti dai centri di ricerca o dalla IUPAC come def<strong>in</strong>itivi.<br />

Z Sistematica Proposte Proposte Proposte Raccomandazione IUPAC 1997<br />

IUPAC per gli americane russe tedesche IUPAC 1994 IUPAP 1999<br />

elementi noti e nomi attuali<br />

103 Unt unniltrio Lr laurenzio --- --- Lr laurenzio Lr laurenzio<br />

104 Unq unnilquadio Rf rutherfordio Ku kurchatovio --- Db dubnio Rf rutherfordio<br />

105 Unp unnilpentio Ha hahnio Ns nielsbohrio --- Jl joliotio Dd dubnio<br />

106 Unh unnilexio Sg seaborghio --- --- Rf rutherfordio Sg seaborghio<br />

107 Uns unnilseptio Ns nielsbohrio --- Ns nielsbohrio Bh borio Bh borio<br />

108 Uno unniloctio Hs assio --- Hs assio Hn hahnio Hs assio<br />

109 Une unnilenio Mt meitnerio --- Mt meitnerio Mt meitnerio Mt meitnerio<br />

110 Uun ununnilio --- --- Ds darmstadtio --- Ds darmstadtio<br />

111 Uuu unununo --- --- --- --- ---<br />

112 Uub ununbio --- --- --- --- ---<br />

114 Uuq ununquadio --- --- --- --- ---<br />

DAGLI ISCRITTI<br />

39


DAGLI ISCRITTI<br />

40<br />

TABELLA 2<br />

Gli elementi transuranici noti al 16 agosto 2003. L’elemento il cui numero atomico è <strong>in</strong>dicato tra<br />

parentesi non è stato ancora scoperto.<br />

Numero Elemento Simbolo Datadella Scopritore Etimologia del<br />

Atomico scoperta nome<br />

93 Nettunio Np 1940 McMillan e Abelson Nettuno<br />

94 Plutonio Pu 1940 McMillan e Seaborg Plutone<br />

95 Americio Am 1944 Ghiorso e Seaborg America<br />

96 Curio Cm 1944 Seaborg et al. Pierre e Marie Curie<br />

97 Berchelio Bk 1949 Seaborg et al. Berkeley, U.S.A.<br />

98 Californio Cf 1950 Seaborg et al. California<br />

99 E<strong>in</strong>stenio Es 1952 Ghiorso et al. Albert E<strong>in</strong>ste<strong>in</strong><br />

100 Fermio Fm 1953 Ghiorso et al. Enrico Fermi<br />

101 Mendelevio Md 1955 Seaborg et al. Dmitri I. Mendeleev<br />

102 Nobelio No 1958 Ghiorso et al. Alfred Nobel<br />

103 Laurenzio Lr 1961 Ghiorso et al. Ernest O. Lawrence<br />

104 Rutherfordio Rf 1969 Ghiorso et al. Ernest Rutherford<br />

105 Dubnio Db 1970 Flerov et al. Dubna, Russia<br />

106 Seaborghio Sg 1974 Ghiorso et al. Glenn T. Seaborg<br />

107 Bohrio Bh 1981 Armbruster et al. Niels Bohr<br />

108 Assio Hs 1982 Armbruster et al. Lat., Hassia; Assia<br />

109 Meitnerio Mt 1984 Armbruster et al. Lise Meitner<br />

110 Darmstadtio Ds 1994 Armbruster, Hofmann ...<br />

111 ... ... 1994 Armbruster, Hofmann ...<br />

112 ... ... 1996 Armbruster, Hofmann ...<br />

(113) - - - - -<br />

114 ... ... 1999 Oganessian et al. ...<br />

scientifica <strong>in</strong>ternazionale di adottare il nome<br />

darmstadtio e il simbolo Ds per l’elemento<br />

110. Dopo che la decisione f<strong>in</strong>ale dei nomi da<br />

assegnare agli elementi di numero atomico<br />

103∏109 (nel 1997) aveva sollevato un<br />

vespaio di proteste tra i gruppi di ricerca americano<br />

e russo, la commissione <strong>in</strong>ternazionale<br />

ha usato la massima cautela nel dare, lo scorso<br />

agosto, questo annuncio. Tra le ragioni che<br />

la commissione mista ha addotto nel battezzare<br />

il 110° elemento con il nome di darmstadtio<br />

vi è l’ormai consolidata tradizione di far derivare<br />

il nome dell’elemento dalla città dove<br />

esso è stato s<strong>in</strong>tetizzato. In questo caso<br />

Darmstadt <strong>in</strong> Germania. Simili esempi sono<br />

riscontrabili negli elementi: 67 (olmio; Holmia,<br />

Stoccolma), 71 (lutezio; Lutetia Parisorum,<br />

Parigi), 72 (afnio; Hafnia, Copenaghen),97<br />

(berkelio, Berkeley) 105 (dubnio; Dubna, vic<strong>in</strong>o<br />

Mosca) e <strong>in</strong> altri che mai hanno visto la<br />

luce: 43 (panormio; Panormium, Palermo), 61<br />

(florenzio; Florentia, Firenze).<br />

Prima di riconoscere tale scoperta comunque<br />

la IUPAC-IUPAP JWP ha confrontato i risultati<br />

del gruppo tedesco del Gesellschaft für<br />

Schwerionenforschung (GSI) con quelli di altri<br />

gruppi di ricerca <strong>in</strong>ternazionali: il Lawrence<br />

Berkeley National Laboratory (LBNL) e<br />

l’Università della California, entrambi negli<br />

USA, e l’Institute of Physical and Chemical<br />

Research (RIKEN) <strong>in</strong> Giappone. Infatti l’assegnazione<br />

dei nomi agli elementi di numero atomico<br />

compreso tra 103∏109, ed <strong>in</strong> particolar<br />

modo il 104, 105 e 106, è stata uno dei<br />

momenti più bassi per la credibilità di questa<br />

organizzazione <strong>in</strong>ternazionale da quando, nel<br />

1919, fu fondata. Nel 1997 la IUPAC <strong>in</strong>vece di<br />

mettere ord<strong>in</strong>e tra la disputa decennale per i<br />

nomi dei suddetti elementi, riuscì a creare una<br />

guerra senza frontiere (tabella 1).<br />

Ciò che <strong>in</strong>curiosisce di più il chimico è, ancora<br />

una volta, la motivazione della scelta del<br />

nome: “…the proposed name is darmstadtium<br />

with symbol Ds. This proposal lies with<strong>in</strong> the<br />

long established tradition of nam<strong>in</strong>g an element<br />

after the place of its discovery.”<br />

LUG/AGO/SET 2003 IL CHIMICO ITALIANO


Il team capeggiato dal Hofmann ha scoperto<br />

gli elementi 108, 109, 110, 111 e 112. Il n°<br />

108, assio, prende il nome dall’Assia, (Hassia<br />

<strong>in</strong> lat<strong>in</strong>o) regione, o land, della Germania dove<br />

si trova la città di Darmstadt. Il 109° prende il<br />

nome da Lise Meitner (1878-1968) una grande<br />

fisica, di orig<strong>in</strong>e austriaca, purtroppo misconosciuta<br />

al suo tempo a causa delle persecuzioni<br />

razziali. Sul f<strong>in</strong>ire del 1939, <strong>in</strong>terpretando correttamene<br />

i risultati sperimentali del collega<br />

tedesco, il chimico Otto Hahn (1879-1968),<br />

scoprì la fissione dell’atomo di uranio.<br />

Il nome di questo elemento artificiale è un po’<br />

più complesso del precedente: meitnerio.<br />

Il superpesante darmstadtio (Z = 110) lo ricordiamo<br />

ancora una volta, prende il nome dalla<br />

città di Darmstadt. Che nomi avranno il 111 e<br />

il 112? I nomi geografici relativi ai luoghi dove<br />

sono state fatte le scoperte sono ormai esauri-<br />

Appendice: nomenclatura sistematica IUPAC<br />

* se necessario una “n” può essere aggiunta;<br />

** dopo bi e tri il suffisso è “o”<br />

Esempi di alcuni nomi provvisori: gli elementi 116 e 120<br />

116: 1 + 1 + 6 = un + un + hex + io = ununhexio; simbolo Uuh;<br />

120: 1 + 2 + 0 = un + bi + nil + io = unb<strong>in</strong>ilio; simbolo Ubn.<br />

LUG/AGO/SET 2003 IL CHIMICO ITALIANO<br />

ti; il germanio (Z = 32) è stato scoperto addirittura<br />

nel lontanissimo 1886. Di conseguenza<br />

ci sono validi motivi per ritenere che i prossimi<br />

elementi s<strong>in</strong>tetici prendano i nomi di fisici o<br />

chimici i cui meriti risiedano tra le mura della<br />

tavola periodica. Forse, ed anche questo è<br />

molto probabile, le scelte cadranno su scienziati<br />

di nazionalità tedesca…americani permettendo.<br />

(Tabella 2)<br />

Per f<strong>in</strong>ire una punta di acred<strong>in</strong>e: la scelta del<br />

nome dell’elemento di numero atomico 110 ha<br />

spiazzato completamente noi italiani <strong>in</strong>capaci<br />

di vocalizzare quattro consonanti consecutive,<br />

quali “rmst”, presenti <strong>in</strong> darmstadtio. Una vera<br />

fortuna qu<strong>in</strong>di che questo nome sia capitato ad<br />

un elemento il cui <strong>in</strong>teresse è, al momento<br />

attuale, più speculativo che pratico: caveat<br />

emptor.<br />

Marco Fontani e Mariagrazia Costa<br />

I nomi sistematici per i nuovi elementi sono fatti risalire, secondo una convenzione del 1978, al<br />

loro numero atomico. Secondo questa impostazione, ogni numero che lo compone è convertito<br />

<strong>in</strong> un prefisso di derivazione lat<strong>in</strong>a o greca <strong>in</strong>dicante parte dei nomi usati <strong>in</strong> quelle l<strong>in</strong>gue per<br />

designare numeri:<br />

NUMERO & SILLABA DERIVATIONE<br />

0 = nil Lat<strong>in</strong>o nihil = nulla<br />

1 = un Lat<strong>in</strong>o unus = uno<br />

2 = bi Lat<strong>in</strong>o bis = due, come avverbio<br />

3 = tri Lat<strong>in</strong>o tres = tre<br />

4 = quad Lat<strong>in</strong>o quattuor = quattro<br />

5 = pent Greco pente = c<strong>in</strong>que<br />

6 = hex Greco ex = sei<br />

7 = sept Lat<strong>in</strong>o septem = sette<br />

8 = oct Lat<strong>in</strong>o octo = otto<br />

9 = en* Greco ennea = nove<br />

Suffisso = -io** Uguale per tutti gli elementi<br />

1 International Union of Pure and Applied Chemistry e International Union of Pure and Applied<br />

Physics<br />

DAGLI ISCRITTI<br />

41


NOTIZIE DALL’EUROPA<br />

42<br />

Le comunicazioni a seguito riportate nella rubrica “Notizie dall’Europa” sono tratte dagli ultimi<br />

[ numeri di “CORDIS”, bollett<strong>in</strong>o dell’Ufficio delle Pubblicazioni Ufficiali delle Comunità Europee.<br />

]<br />

Nanotecnologia: opportunità<br />

o m<strong>in</strong>accia?<br />

L’<strong>in</strong>novazione anticipa i tempi della regolamentazione,ha<br />

affermato l’eurodeputata britannica Carol<strong>in</strong>e Lucas <strong>in</strong><br />

occasione del primo sem<strong>in</strong>ario <strong>in</strong>ternazionale sugli impatti<br />

sociali della nanotecnologia,tenutosi l’11 giugno presso il Pt.<br />

a nanotecnologia è un nuovo<br />

Lsistema di produzione che<br />

consente di realizzare prodotti<br />

sempre più piccoli e resistenti. Le<br />

particelle impiegate nella ricerca<br />

o produzione nanotecnologica<br />

sono <strong>in</strong>visibili a occhio nudo. Basti<br />

pensare che <strong>in</strong> manometro equivale<br />

a un miliardesimo di metro e<br />

che un capello ha un diametro di<br />

80.000 nanometri.<br />

Pur riconoscendo i benefici che la<br />

rivoluzione nanotecnologica<br />

potrebbe apportare,la maggior<br />

parte dei presenti si è detta<br />

preoccupata. Tale apprensione è<br />

rivolta a diversi ambiti,quali la<br />

salute umana,gli impatti ambientali,gli<br />

effetti sul commercio <strong>in</strong>ternazionale<br />

e i Paesi <strong>in</strong> via di sviluppo<br />

e la possibile proliferazione<br />

degli armamenti. Il pr<strong>in</strong>cipale<br />

timore espresso dai partecipanti,tuttavia,riguarda<br />

il fatto che<br />

l’uomo ignora le conseguenze<br />

della nonotecnologia. Consapevoli<br />

di questa mancanza di conoscenze,alcuni<br />

delegati hanno chiesto<br />

una moratoria su determ<strong>in</strong>ati<br />

aspetti dell’utilizzo della nanotecnologia<br />

e della ricerca <strong>in</strong> questo<br />

settore. “Non sono contraria alle<br />

nuove tecnologie ma voglio essere<br />

sicura del loro impatto”,ha<br />

affermato la dott.a Lucas,aggiungendo<br />

che “una moratoria sui<br />

prodotti da applicare alla pelle<br />

rappresenta attualmente un provvedimento<br />

m<strong>in</strong>imo <strong>in</strong>dispensabile”.<br />

Tale proposta è stata condivisa<br />

da numerosi relatori.<br />

Sebbene molti di noi non se ne<br />

rendono conto,siamo già circondati<br />

da prodotti fabbricati grazie<br />

alla nanotecnologia. Le creme per<br />

il viso e le lozioni solari sono due<br />

tipici esempi e,secondo quanto<br />

affermato dalla dott.a Lucas,è<br />

stato dimostrato che delle<br />

creme,capaci di penetrare nell’epidermide,sono<br />

potenzialmente<br />

mutagene e cancerogene.<br />

Questi timori per la salute sono<br />

stati ribaditi dal dott. Haward<br />

,tossicologo presso l’Università di<br />

Liverpool (Regno Unito),il quale<br />

ha spiegato che le nanoparticelle<br />

possono penetrare nell’organismo<br />

<strong>in</strong> tre modi: mediante <strong>in</strong>alazione,<strong>in</strong>gestione<br />

e per via trasdermica.<br />

“L’<strong>in</strong>alazione di piccole particelle,<strong>in</strong>dipendentemente<br />

dalla<br />

sostanza di cui sono composte,ha<br />

effetti tossici,ha affermato il dott.<br />

Howard.Egli ha spiegato, <strong>in</strong>fatti,<br />

che le dimensioni rappresentano<br />

l’elemento determ<strong>in</strong>ante,come<br />

dimostrano i timori legati all’impiego<br />

di particelle fra i 65 e i 200<br />

nanometri:la tossicità del articolato<br />

è <strong>in</strong>versamente proporzionale<br />

alle sue dimensioni.<br />

“Un altro fattore riguarda la dest<strong>in</strong>azione<br />

delle particelle nell’organismo”,ha<br />

spiegato il dott.<br />

Howard. L’esperienza delle<br />

società farmaceutiche ci <strong>in</strong>segna<br />

che l’associazione di un farmaco a<br />

una nanoparticella permette di<br />

rafforzare gli effetti del medic<strong>in</strong>ale<br />

sul cervello.”Se è <strong>in</strong> grado la<br />

nanoparticella di arrivare al cervello,non<br />

vedo perché non possa<br />

raggiungere il feto”,ha aggiunto il<br />

dott. Haward. Egli pertanto,ha<br />

chiesto d’approfondire la ricerca<br />

su tali implicazioni,esonerando gli<br />

scienziati a collaborare: “Vi sono<br />

gruppi di ricercatori che operano<br />

s<strong>in</strong>golarmente,senza comunicare.<br />

Credo che sia giunto il momento<br />

di farlo”. Una delle possibilità per<br />

<strong>in</strong>crementare tale collaborazione<br />

è rappresentata dal 6PQ della<br />

CF,nell’ambito del quale la nanotecnologia<br />

costituisce una priorità<br />

tematica e,come tale,beneficia di<br />

una l<strong>in</strong>ea di bilancio pari a €<br />

1.300 milioni per il periodo 2003-<br />

2006. Il capo dell’Unità “Nanotecnologie”<br />

presso la CT, Renzo<br />

Tomell<strong>in</strong>i,ha spiegato che f<strong>in</strong>anziando<br />

questo tipo di ricerca,la CT<br />

<strong>in</strong>tende creare nuove opportunità<br />

economiche e migliorare le condizioni<br />

di vita dei cittad<strong>in</strong>i europei.<br />

Tomell<strong>in</strong>i ha riconosciuto i timori<br />

sull’implicazione della nanotecno-<br />

logia e ha sottol<strong>in</strong>eato che se si<br />

avverte un pericolo,è opportuno<br />

analizzarlo.Altamann, dell’Università<br />

di Dormund,ha sottol<strong>in</strong>eato il<br />

possibile impatto della nanotecnologia<br />

sull’attività militare. A suo<br />

avviso,la ricerca <strong>in</strong> questo settore,attiva<br />

<strong>in</strong> ambito militare f<strong>in</strong> dai<br />

primi anni’80,recentemente ha<br />

subito un’accelerazione,soprattutto<br />

negli Stati Uniti.<br />

I ricercatori americani stanno<br />

attualmente lavorando a un’uniforme<br />

da combattimento <strong>in</strong><br />

grado di proteggere i soldati dalle<br />

radiazioni e di fungere da compressa<br />

nel caso di ferite,ha spiegato<br />

il dott. Altmann. Altre <strong>in</strong>novazioni<br />

potrebbero consentire di<br />

facilitare le attività di sorveglianza,di<br />

fabbricare bombe delle<br />

dimensioni di una penna capaci di<br />

radere al suolo un’<strong>in</strong>tera città<br />

o,fattore ancor più <strong>in</strong>quietante<br />

secondo il dott. Althann,di manipolare<br />

l’organismo umano per<br />

aumentare la resistenza dei soldati<br />

allo stress,favorire una<br />

migliore cicatrizzazione delle ferite<br />

e accelerare i tempi di reazione.<br />

Il dott. Altmann teme,<strong>in</strong>oltre,che<br />

una volta utilizzate <strong>in</strong><br />

ambito militare,tali tecnologie<br />

troveranno un <strong>in</strong>evitabile impiego<br />

a f<strong>in</strong>i civili. Pertanto,egli ha chiesto<br />

l’adozione di una moratoria<br />

sullo sviluppo d’impianti a f<strong>in</strong>i<br />

medicali. Il dott. Altmann,<strong>in</strong>oltre,ha<br />

esortato gli Stati Uniti,leader<br />

<strong>in</strong> questo settore di ricerca,a<br />

rallentare il ritmo delle loro attività,affermando:”Gli<br />

Stati Uniti<br />

hanno un ampio vantaggio,<br />

Riducendo leggermente il ritmo<br />

non perderanno nulla e concederanno<br />

un po’ di tempo per la def<strong>in</strong>izione<br />

di un accordo <strong>in</strong>ternazionale<br />

sui limiti (di tale tecnologia)”.<br />

La necessità di un rallentamento<br />

della ricerca e di un’analisi della<br />

situazione è stata sottol<strong>in</strong>eata<br />

anche da Pat Mooney,direttore<br />

esecutivo del Gruppo d’azione<br />

sull’Erosione (della biodiversità),<br />

la Tecnologia e la Concentrazione<br />

(etc). “I politici sono consapevoli<br />

dell’emergere di questa tecnologia?”,ha<br />

chiesto Mooney,affermando<br />

che “la maggior parte di<br />

essi ignora il fatto che tale tecnologia<br />

sta arrivando,anzi,che è già<br />

qui”. A suo avviso,i governi sono<br />

<strong>in</strong> ritardo di c<strong>in</strong>que anni nella<br />

valutazione dei potenziali impatti.<br />

LUG/AGO/SET 2003 IL CHIMICO ITALIANO


“Se la salute e l’ambiente devono<br />

essere considerati prioritari,<br />

altrettanto fondamentale è studiare<br />

gli effetti delle nanotecnologie<br />

sull’economia e il suo controllo”,ha<br />

dichiarato Mooney, dando<br />

così voce alla sua pr<strong>in</strong>cipale<br />

preoccupazione. Con l’avvento<br />

della nanotecnologia, le materie<br />

prime che attualmente consideriamo<br />

<strong>in</strong>dispensabili,domani non<br />

lo saranno più e ciò avrà delle<br />

enormi ripercussioni sui Paesi <strong>in</strong><br />

via di sviluppo,molti dei quali<br />

dipendono dall’esportazione di tali<br />

materiali.<br />

Sulle conseguenze per i Paesi <strong>in</strong><br />

via di sviluppo ha posto l’accento<br />

anche Vandana Shiva,membro<br />

della Fondazione <strong>in</strong>diana per la<br />

ricerca scientifica e tecnologica.<br />

La dott.sa Vandana ha lamentato<br />

il fatto che alcuni Paesi vengono<br />

posti d<strong>in</strong>nanzi a una scelta fra l’adozione<br />

di processi nanotecnologici<br />

e il perdurare del sottosviluppo.<br />

La dott.sa Vandana ha criticato,<strong>in</strong>oltre,l’uso<br />

che viene fatto<br />

della nanotecnologia: “Il modo <strong>in</strong><br />

cui le nanotecnologie sono presentate<br />

tradisce la scienza sulla<br />

quale si fondono. In un momento<br />

<strong>in</strong> cui la scienza ci permette d’approfondire<br />

la nostra visione del<br />

mondo,i quanti sono spazzati via<br />

dall’impiego della scienza stessa”.<br />

Mooney si è detto preoccupato,<br />

<strong>in</strong>oltre,dell’impatto di tale tecnologia<br />

sulla proprietà <strong>in</strong>tellettuale,<br />

poiché è verosimile che un unico<br />

brevetto f<strong>in</strong>isca per controllare<br />

diversi settori <strong>in</strong>dustriali,<strong>in</strong> virtù<br />

della sua capacità di coprirne tutti<br />

gli aspetti fondamentali. “Ciò renderebbe<br />

superflua la maggior<br />

parte dei dibattiti sulla brevettabilità<br />

della vita. La discussione,<br />

<strong>in</strong>fatti, sarebbe spostata a un<br />

livello <strong>in</strong>feriore: la priorità della<br />

natura”,ha affermato Mooney.<br />

Egli ha avvertito,<strong>in</strong>oltre,che “il<br />

sodalizio fra governo e <strong>in</strong>dustria è<br />

dest<strong>in</strong>ato a deteriorarsi. Proteggerà<br />

gli <strong>in</strong>teressi di quella che essi<br />

def<strong>in</strong>iscono società,ma che <strong>in</strong><br />

realtà identificano con l’<strong>in</strong>dustria”.<br />

A giustificazione della necessità di<br />

un rallentamento della ricerca per<br />

fare il punto sulle nanotecnologie,Mooney<br />

ha citato l’esempio<br />

delle diverse modalità di manipolazione<br />

dalla nanoparticelle.<br />

Mentre gli scienziati <strong>in</strong> Sud Africa<br />

manipolano le nanoparticelle<br />

come se si trattasse del virus<br />

dell’AIDS,altri ricercatori,compresi<br />

quelli di alcuni Paese Europei,si<br />

limitano a <strong>in</strong>dossare una semplice<br />

LUG/AGO/SET 2003 IL CHIMICO ITALIANO<br />

“mascher<strong>in</strong>a di protezione”(tipo<br />

quella che <strong>in</strong>dossano i giapponesi<br />

nel metrò). “È come se per tenere<br />

lontano le zanzare utilizzasse<br />

una rete di pallavolo”,ha affermato<br />

Mooney. Doug Parr,responsabile<br />

scientifico presso Creenpeace<br />

(Regno Unito), ha paragonato<br />

questa nuova controversia al<br />

recente dibattito sugli organismi<br />

geneticamente modificati (OGM).<br />

La considerazione dei politici nei<br />

confronti degli OGM era <strong>in</strong>izialmente<br />

molto limitata,ha affermato<br />

il dott. Parr. A suo avviso,da<br />

questa esperienza è possibile<br />

trarre un <strong>in</strong>segnamento generale:la<br />

politica non deve essere<br />

appannaggio di piccoli gruppi d’esperti<br />

e di burocrati. A tal proposito,<br />

il dott. Parr ha <strong>in</strong>vitato l’UE a<br />

<strong>in</strong>tervenire quale facilitatore della<br />

tecnologia,mediante un forum per<br />

gli utenti o la società civile.<br />

La necessità di un potenziamento<br />

della ricerca è già stata riconosciuta<br />

dal governo del regno<br />

Unito,il quale, l’11 giugno,ha<br />

commissionato uno studio sui<br />

potenziali benefici e problemi<br />

connessi alla nanotecnologia.<br />

Durante la conferenza del PE sono<br />

stati evidenziati numerosi pericoli<br />

potenziali,compreso il timore<br />

dello sviluppo di nanorobot autonomi<br />

e autoreplicanti,ma anche<br />

diversi possibili benefici. Prodotti<br />

quali pantaloni autopulenti e vernici<br />

anticrepe sono già disponibili<br />

sul mercato e le future applicazioni<br />

potrebbero consentire l’elim<strong>in</strong>azione<br />

del contam<strong>in</strong>anti più piccoli,compresi<br />

i gas-serra presenti<br />

nell’atmosfera.<br />

Concludendo i lavori della conferenza,la<br />

dott.ssa Lucas ha raccomandato<br />

ai decisori politici d’accertarsi<br />

di porre le domande giuste,sottol<strong>in</strong>eando<br />

che “la priorità<br />

più urgente consiste nell’impedire<br />

ai soggetti che possono trarre i<br />

maggiori vantaggi da questo tipo<br />

di tecnologia-le grandi aziende-di<br />

v<strong>in</strong>cere la corsa della regolamentazione”.<br />

Difficilmente ciò potrà<br />

accadere nell’UE senza che venga<br />

esercitata un’enorme pressione,<br />

ha affermato la dott.ssa Lucas,<br />

chiedendo alla CE d’<strong>in</strong>tegrare le<br />

preoccupazioni sulla sicurezza <strong>in</strong><br />

tutte le proprie politiche.<br />

Per ulteriori <strong>in</strong>formazioni sull’attività dell’UE<br />

<strong>in</strong> materia di nanotecnologia,visitare il sito:<br />

http://www.cordis.lu/nanotecnology<br />

Per maggiori <strong>in</strong>formazioni sul gruppo<br />

Etc,visitare il sito:<br />

http://www.etcgroup.org<br />

Il futuro della<br />

cooperazione<br />

<strong>in</strong> materia di<br />

previsione <strong>in</strong> un<br />

UE allargata:<br />

il manifesto<br />

della conferenza<br />

di Ioann<strong>in</strong>a<br />

Nell’atto f<strong>in</strong>ale della conferenza<br />

“L’attività di previsione<br />

<strong>in</strong> uno Spazio europeo della<br />

ricerca e dell’<strong>in</strong>novazione<br />

allargato”, conclusasi il 16<br />

maggio a Ioann<strong>in</strong>a (Grecia),<br />

i delegati hanno opportunamente<br />

rivolto lo sguardo al<br />

futuro, elaborando una visione<br />

comune per la cooperazione<br />

nel settore dell’attività<br />

revisionale, come stabilito dal<br />

manifesto del congresso.<br />

I<br />

partecipanti alla manifestazione,della<br />

durata di due giorni, si<br />

sono riuniti per discutere il manifesto<br />

di Ioan<strong>in</strong>a. Dopo aver concordato<br />

alcuni m<strong>in</strong>imi cambiamenti,<br />

compresa una maggiore<br />

enfasi sull’impatto dell’attività di<br />

previsione sull’<strong>in</strong>dustria, hanno<br />

approvato a stragrande maggioranza<br />

il testo f<strong>in</strong>ale.<br />

Il manifesto stabilisce che, <strong>in</strong> virtù<br />

della sua capacità di anticipare il<br />

futuro a lungo term<strong>in</strong>e <strong>in</strong> campo<br />

scientifico, tecnologico e socioeconomico,<br />

l’attività di previsione<br />

“svolge un ruolo funzionale, poiché<br />

consente di stabilire efficaci<br />

rapporti di comunicazione volti a<br />

favorire il superamento dei conf<strong>in</strong>i<br />

organizzativi tra responsabili,<br />

politici, settori <strong>in</strong>dustriali, mercati<br />

e società”. L’attività revisionale,<br />

<strong>in</strong>oltre, “rafforza la democratizzazione<br />

nel processo di governanza,<br />

<strong>in</strong>tegrando le preoccupazioni<br />

sociali nell’attività d’elaborazione<br />

politica”, recita il documento.<br />

Il manifesto illustra diversi obiettivi<br />

prioritari per la comunità che si<br />

occupa dell’attività revisionali <strong>in</strong><br />

Europa, tra cui il rafforzamento dei<br />

legami fra i professionisti e i politici,<br />

al f<strong>in</strong>e di comprendere meglio i<br />

futuri sviluppi <strong>in</strong> un’Europa allargata,<br />

promuovere le cooperazione<br />

nel settore della previsione e il trasferimento<br />

del Know how fra Stati<br />

membri dell’UE, Paesi <strong>in</strong> fase d’a-<br />

NOTIZIE DALL’EUROPA<br />

43


NOTIZIE DALL’EUROPA<br />

44<br />

desione, Paesi candidati e Paesi<br />

terzi, nonché “realizzare strutture<br />

per valorizzare le migliori prassi e<br />

facilitare la comunicazione fra i<br />

pr<strong>in</strong>cipali operatori.<br />

Il documento prosegue <strong>in</strong>vitando i<br />

decisori, soprattutto all’<strong>in</strong>terno<br />

della CE, a “coord<strong>in</strong>are ulteriormente<br />

i loro sforzi <strong>in</strong> vista di<br />

rafforzare la cooperazione <strong>in</strong><br />

materia d’attività revisionale a<br />

livello europeo, nazionale e regionale”,<br />

di promuovere nuove forme<br />

di cooperazione <strong>in</strong> questo settore<br />

e nuove <strong>in</strong>iziative a livello <strong>in</strong>terregionale,<br />

nonché di “<strong>in</strong>coraggiare<br />

l’istituzione di forum per la cooperazione<br />

fra gli addetti all’attività di<br />

previsione e la società civile”.<br />

Inf<strong>in</strong>e, gli operatori che si occupano<br />

d’attività revisionale <strong>in</strong> ambito<br />

accademico, <strong>in</strong>dustriale, governativo<br />

e nella società civile sono<br />

chiamati a def<strong>in</strong>ire i settori di reciproco<br />

<strong>in</strong>teresse scientifico, tecnologico<br />

e sociale per l’elaborazione<br />

di future <strong>in</strong>iziative, a potenziare il<br />

trasferimento di conoscenze ed<br />

esperienze <strong>in</strong> materia d’attività<br />

revisionale fra i Paesi e regioni e a<br />

cogliere le opportunità offerte dal<br />

6PQ per l’<strong>in</strong>dividuazione delle<br />

priorità nazionali e la creazione di<br />

progetti, cluster di eccellenza, a<br />

beneficio delle future <strong>in</strong>iziative di<br />

cooperazione nel settore della<br />

previsione. Dopo l’approvazione<br />

del manifesto, il Notiziario COR-<br />

DIS ha <strong>in</strong>contrato alcuni delegati<br />

presenti alla conferenza, chieden-<br />

do loro d’esprimere un’op<strong>in</strong>ione<br />

sugli obiettivi e i risultati della<br />

manifestazione. Il segretario<br />

generale greco per la Ricerca e<br />

sviluppo Dimitris Deniozos ha sottol<strong>in</strong>eato<br />

che la partecipazione al<br />

congresso dei più alti rappresentanti<br />

politici europei ha permesso<br />

di migliorare la generale comprensione<br />

del ruolo e dell’importanza<br />

dell’attività di previsione fra<br />

i responsabili della politica.<br />

“Questa manifestazione, <strong>in</strong>oltre si<br />

è concentrata soprattutto sulla<br />

metodologia di previsione, piuttosto<br />

che sulla semplice def<strong>in</strong>izione<br />

di scenari futuri, rivelandosi, pertanto<br />

di grande utilità”, ha dichiarato<br />

il Segretario generale greco.<br />

Denzolos ha sottol<strong>in</strong>eato la scelta<br />

particolarmente opportuna d’organizzare<br />

la conferenza a<br />

Ioann<strong>in</strong>a, vista l’importanza di<br />

questo sito storico, che più di<br />

2.500 anni fa ospitava l’oracolo di<br />

Zeus: “La presenza di monumenti<br />

che testimoniano l’antica attività<br />

revisionale, sullo sfondo di<br />

questa conferenza, dimostra che<br />

il concerto di previsione non è<br />

un’effimera <strong>in</strong>venzione moderna,<br />

bensì un fenomeno umano ben<br />

noto s<strong>in</strong> dall’antichità”.<br />

Secondo il dott. Raul Kneucher,<br />

direttore generale presso il m<strong>in</strong>istero<br />

austriaco dell’Istruzione,<br />

della Scienza e della Cultura, un<br />

importante risultato della conferenza<br />

consiste nell’aver permesso<br />

l’identificazione dei prossimi passi<br />

Una PMI franco-tedesca sviluppa<br />

una soluzione “pulita” al problema<br />

delle fuoriuscite di petrolio<br />

Una piccola azienda franco-tedesca ha elaborato una<br />

soluzione <strong>in</strong>novativa per pulire la sabbia <strong>in</strong>trisa di petrolio.<br />

uesto metodo, sviluppato nel-<br />

Ql’ambito del progetto BIOBIL-<br />

LES, consiste nel mescolare alla<br />

sabbia contam<strong>in</strong>ata, opportunamente<br />

raccolta, un vettore polimerico<br />

che non solo separa il<br />

petrolio dalla sabbia, ma forma<br />

anche nuovi composti d’idrocarburi<br />

granulari. In seguito, alla miscela<br />

viene aggiunta dell’acqua fredda,<br />

che provoca la separazione fra<br />

i granuli e il petrolio.<br />

Tale processo consente di recuperare<br />

petrolio al suo stato orig<strong>in</strong>ario,<br />

il quale può essere riportato <strong>in</strong><br />

raff<strong>in</strong>eria e sottoposto al processo<br />

di trasformazione oppure essere<br />

riutilizzato come carburante.<br />

Anche la sabbia purificata può<br />

essere restituita all’ambiente<br />

senza danneggiare l’ecosistema.<br />

In una <strong>in</strong>tervista concessa al<br />

Notiziario CORDIS, il coord<strong>in</strong>atore<br />

del progetto BIOBILLES Rolf<br />

Schneider, appartenente al gruppo<br />

M<strong>in</strong>ox, ha spiegato che il processo<br />

non è utilizzabile solo con il<br />

petrolio e la sabbia, bensì con una<br />

vasta gamma d’idrocarburi e altri<br />

materiali, come il terreno.<br />

Il processo BIOBILLES, ha aggiunto<br />

Schneider, è unico nel suo<br />

da compiere per rafforzare la cooperazione<br />

europea nel settore<br />

delle previsione. “fra questi figurano<br />

gli studi nazionali di previsione<br />

negli stati membri e soprattutto<br />

nei Paesi candidati, un analogo<br />

esercizio a livello comunitario<br />

e l’analisi comparativa di politiche<br />

e prassi <strong>in</strong> materia di previsione”,<br />

ha affermato Kneucher.<br />

Egli ha precisato, <strong>in</strong>oltre, che grazie<br />

alla presenza d’illustri rappresentanti<br />

dell’UE, la CE potrà avere<br />

un’idea più precisa del contenuto<br />

dei prossimi <strong>in</strong>viti a presentare<br />

proposte per le <strong>in</strong>iziative di previsione<br />

nell’ambito del 6PQ.<br />

Nel suo discorso di chiusura della<br />

conferenza, il direttore generale<br />

della DG Ricerca della CE<br />

Achilleas Mitsos, ha sottol<strong>in</strong>eato<br />

che l’attività di previsione non<br />

deve essere considerata f<strong>in</strong>e a se<br />

stessa, ma piuttosto uno strumento<br />

essenziale nel più ampio<br />

contesto del progresso scientifico<br />

e tecnologico. “Dobbiamo adoperarci<br />

per trovare il giusto equilibrio<br />

fra ottimismo e scetticismo,<br />

tra realismo e romanticismo”, ha<br />

dichiarato Mitsos.<br />

Il Direttore generale ha concluso<br />

con una citazione del filosofo<br />

romano Seneca il giovane, per<br />

enfatizzare l’importanza dell’attività<br />

di previsione ai f<strong>in</strong>i del conseguimento<br />

dei più ampi obiettivi<br />

europei: “Non c’è vento favorevole<br />

per chi non sa <strong>in</strong> quale porto<br />

vuole arrivare”.<br />

genere. “A tutt’oggi è il solo progetto<br />

basato su una tecnica di<br />

lavorazione a freddo (…) tutti gli<br />

altri sistemi concorrenti impiegano<br />

una procedura termica”.<br />

Schneider ha proseguito spiegando<br />

le ragioni per le quali si è scelto<br />

di utilizzare un “processo a<br />

freddo”, piuttosto che una tecnologia<br />

di lavorazione a caldo.<br />

Innanzitutto, la tecnologia a caldo<br />

è considerata meno vantaggiosa<br />

sotto il profilo dell’efficienza energetica,<br />

per la semplice ragione<br />

che l’acqua deve essere scaldata<br />

per separare il petrolio dalla sabbia.<br />

Inoltre, ha affermato<br />

Shcneider, tale tecnologia genera<br />

una quantità superiore d’<strong>in</strong>qu<strong>in</strong>anti<br />

e d’emissioni.<br />

In secondo luogo, si ritiene che il<br />

metodo sviluppato nell’ambito del<br />

progetto BIOBILLES sia più ecologico.<br />

L’assenza di calore durante il<br />

processo, <strong>in</strong>fatti, fa sì che i<br />

LUG/AGO/SET 2003 IL CHIMICO ITALIANO


microrganismi contenuti nella<br />

sabbia non vengano danneggiati<br />

dal tramonto e possano tornare<br />

<strong>in</strong>tegri al loro ambiente.<br />

Inf<strong>in</strong>e, per ciò che concerne l’acqua<br />

generata durante il processo<br />

a freddo , “non è stato necessario<br />

sviluppare alcun sistema di<br />

gestione dei reflui parallelamente<br />

al prototipo BIOBILLES, poiché<br />

l’acqua necessaria per il trattamento<br />

viene filtrata cont<strong>in</strong>uamente<br />

e rimane del tutto pulita”,<br />

ha affermato Schneider, precisando<br />

che l’acqua separata viene<br />

trattata conformemente alle<br />

norme europee sui reflui.<br />

Il prototipo BIOBILLES è già stato<br />

utilizzato con successo <strong>in</strong> diverse<br />

raff<strong>in</strong>erie di petrolio. Schneider ha<br />

reso noto che il gruppo M<strong>in</strong>ox è<br />

attualmente impegnato <strong>in</strong> una<br />

serie di trattative con diversi<br />

potenziali partner <strong>in</strong> Francia, <strong>in</strong>teressati<br />

<strong>in</strong> questo processo <strong>in</strong>novativo.<br />

“Stiamo <strong>in</strong>oltre negoziando<br />

lo sviluppo di un altro macch<strong>in</strong>ario<br />

simile a BIOBILLES, ma su scala<br />

più vasta, con le autorità ungheresi”,<br />

ha affermato Schneider.<br />

Un portale web<br />

consente<br />

d’accedere al<br />

settore delle<br />

risorse e dei<br />

materiali<br />

r<strong>in</strong>novabili<br />

Sei partner europei si sono<br />

riuniti per realizzare<br />

“INFORRM”, un nuovo e <strong>in</strong>novativo<br />

portale web che illustra<br />

le migliori prassi nel settore<br />

europeo dei materiali e delle<br />

risorse r<strong>in</strong>novabili (RRM).<br />

I<br />

l portale rientra tra le attività<br />

del progetto INFORRM (Rete<br />

<strong>in</strong>dustriale per i materiali e le<br />

risorse r<strong>in</strong>novabili), f<strong>in</strong>anziato<br />

nell’ambito della sezione “Qualità<br />

della vita” del SPQ.<br />

La creazione del sito è stata dettata<br />

dalla necessità di raccogliere<br />

<strong>in</strong>formazioni sui materiali e le<br />

risorse r<strong>in</strong>novabili dissem<strong>in</strong>ate<br />

all’<strong>in</strong>terno delle banche dati più<br />

disperate. Utilizzando strumenti<br />

di “data m<strong>in</strong>ng”, che esam<strong>in</strong>ano i<br />

dati per identificare modelli e stabilire<br />

relazioni, i ricercatori posso-<br />

LUG/AGO/SET 2003 IL CHIMICO ITALIANO<br />

no effettuare con successo la<br />

ricerca d’<strong>in</strong>formazioni sui materiali<br />

vegetali, <strong>in</strong> base alla posizione<br />

geografica, al tipo di settore o di<br />

competenze.Il portale web contiene,<br />

<strong>in</strong>oltre, un vasto numero d’esempi<br />

di trasformazione delle<br />

nozioni relative ai materiali e alle<br />

risorse r<strong>in</strong>novabili <strong>in</strong> prodotti commercializzabili,<br />

dagli imballaggi<br />

biodegradabili nel Regno Unito, ai<br />

Raggiunto un accordo sul brevetto<br />

comunitario<br />

Il 3 marzo il Consiglio “Competitività” dell’UE ha raggiunto un<br />

accordo sulla creazione di un brevetto comunitario, a seguito<br />

del compromesso proposto dalla Presidenza greca.<br />

accordo def<strong>in</strong>isce gli aspetti<br />

L’ pr<strong>in</strong>cipali del sistema giudiziario<br />

del brevetto europeo, le l<strong>in</strong>gue<br />

da usare, il ruolo degli uffici<br />

dei brevetti nazionali e la ripartizione<br />

delle spese.<br />

Alla luce della decisione, pare giustificato<br />

l’ottimismo che aveva<br />

espresso il Segretario generale<br />

greco per la ricerca e sviluppo,<br />

Dimitris Deniozos, dichiarando il<br />

18 febbraio al Notiziario CORDIS<br />

di attendersi un accordo prima di<br />

maggio, Fiducioso nella possibilità<br />

che la propria Presidenza raggiungesse<br />

un compromesso, Deniozos<br />

aveva elogiato al tempo stesso le<br />

Presidenze precedenti per il lavoro<br />

svolto sulla questione.<br />

“Ci siamo occupati pr<strong>in</strong>cipalmente<br />

della questione del sistema giudiziario<br />

del brevetto europeo (…).<br />

Altri aspetti, come il ruolo degli<br />

uffici nazionali dei brevetti, la<br />

ripartizione delle spese e la questione<br />

l<strong>in</strong>guistica, <strong>in</strong>fatti, sono già<br />

stati def<strong>in</strong>iti, <strong>in</strong> misura più o meno<br />

dettagliata, dalle precedenti<br />

Presidenze”. La creazione di un<br />

brevetto comunitario è stata<br />

oggetto di dibattito f<strong>in</strong> dal 1975,<br />

quando gli allora Stati membri<br />

della CE sottoscrissero la<br />

“Convenzione di Lussemburgo” sul<br />

brevetto comunitario. La<br />

Commissione, il Consiglio e la<br />

comunità della ricerca ritengono<br />

necessaria l’adozione di tale brevetto,<br />

al f<strong>in</strong>e di elim<strong>in</strong>are le distorsioni<br />

alla concorrenza causate<br />

dalle diverse disposizioni degli<br />

Stati membri e assicurare <strong>in</strong> tal<br />

modo la libera circolazione delle<br />

merci protette dai brevetti.<br />

solventi a base d’olio impiegati nel<br />

bitume per la costruzione di strade<br />

<strong>in</strong> Francia. Una simile divulgazione<br />

delle storie di successo relative al<br />

settore dei materiali e delle risorse<br />

r<strong>in</strong>novabili dovrebbero promuovere<br />

gli <strong>in</strong>vestimenti e la realizzazione di<br />

progressi verso lo sviluppo di<br />

materiali e prodotti chimici sostenibili<br />

per il futuro.<br />

Secondo l’accordo, i richiedenti di brevetti<br />

devono trasmettere la documentazione<br />

<strong>in</strong> una delle tre l<strong>in</strong>gue ufficiali<br />

dell’Ufficio europeo dei brevetti (UEB),<br />

vale a dire l’<strong>in</strong>glese, francese e tedesco.<br />

La richiesta tuttavia, può essere<br />

compilata <strong>in</strong> una l<strong>in</strong>gua non ufficiale,<br />

purchè sia corredata di una traduzione<br />

sarà a carico del sistema.<br />

Una volta rilasciato il brevetto, il<br />

titolare dovrà fornire una traduzione<br />

<strong>in</strong> ciascuna delle l<strong>in</strong>gue ufficiali<br />

della Comunità.<br />

L’UEB manterrà un ruolo centrale<br />

nell’amm<strong>in</strong>istrazione dei brevetti<br />

comunitari, essendo l’unico<br />

responsabile della valutazione delle<br />

domande delle procedure di rilascio<br />

dei brevetti europei. Il ruolo degli<br />

uffici nazionali dei brevetti consisterà<br />

nel prestare consulenza ai<br />

potenziali richiedenti, trasmettere<br />

le domande di rilascio all’UEB,<br />

diffondere le <strong>in</strong>formazioni relative<br />

ai brevetti e fornire assistenza alle<br />

piccole e medie imprese.<br />

Gli uffici nazionali dei brevetti che<br />

esercitano la propria attività <strong>in</strong><br />

una delle tre l<strong>in</strong>gue ufficiali<br />

dell’UEB e hanno lavorato a stretto<br />

contatto con quest’ultimo possono<br />

svolgere, qualora lo desider<strong>in</strong>o,<br />

attività di ricerca per conto<br />

dell’UEB. Ciò favorirà quegli uffici<br />

nazionale che <strong>in</strong>tendono mantenere<br />

una massa critica. Saranno<br />

adottate altresì disposizioni per<br />

co<strong>in</strong>volgere gli altri uffici nazionali<br />

nelle attività di ricerca, qualora<br />

dovessero sorgere problemi nel<br />

rilascio dei brevetti comunitari per<br />

ragioni di capacità.<br />

I m<strong>in</strong>istri hanno convenuto sull’esigenza<br />

di costituire un tribunale<br />

NOTIZIE DALL’EUROPA<br />

45


NOTIZIE DALL’EUROPA<br />

46<br />

unitario che provveda ad assicurare<br />

l’uniformità della giurisprudenza.<br />

La corte di giustizia delle<br />

Comunità Europee avrà competenza<br />

esclusiva nelle azioni e nelle<br />

richieste di nullità o nelle procedure<br />

di <strong>in</strong>frazione, nonché nei<br />

procedimenti riguardanti l’utilizzo<br />

del brevetto e le domande riconvenzionali<br />

di nullità.<br />

I litigi <strong>in</strong> materia di brevetti<br />

comunitari saranno discussi d<strong>in</strong>nanzi<br />

al Tribunale dei brevetti<br />

comunitari ( TBC), che sarà costituito<br />

al più tardi, entro il 2010.<br />

Il TBC sarà associato al tribunale<br />

Alcuni scienziati<br />

belgi e<br />

f<strong>in</strong>landesi<br />

scoprono il<br />

gene che regola<br />

la produzione<br />

di latte<br />

Un gruppi di scienziati belgi e<br />

f<strong>in</strong>landesi ha scoperto il gene<br />

che regola la produzione di<br />

latte e il relativo contenuto di<br />

grassi e prote<strong>in</strong>e.<br />

li scienziati del centro di ricer-<br />

Gca agroalimentare f<strong>in</strong>landese<br />

MTT Agrifood Research e<br />

dell’Università di Liegi (Belgio)<br />

hanno <strong>in</strong>dividuato una variante<br />

del gene del recettore dell’ormone<br />

della crescita, all’<strong>in</strong>terno del<br />

cromosoma 20 dei bov<strong>in</strong>i, che<br />

ritengono possa <strong>in</strong>fluenzare notevolmente<br />

la quantità e la composizione<br />

nutrizionale del latte prodotto<br />

dalle vacche Ayrshire,<br />

Holste<strong>in</strong> e Jersey.<br />

Lo studio si è ispirato a EURIB-<br />

DIS, Un progetto biotecnologico<br />

f<strong>in</strong>anziato nell’ambito del Quarto<br />

programma quadro e conclusosi<br />

nel 2001, nel corso del quale sei<br />

gruppi di ricerca europei hanno<br />

elaborato <strong>in</strong> modo <strong>in</strong>completo la<br />

mappatura dell’<strong>in</strong>tero menoma<br />

della vacca Ayrshire f<strong>in</strong>landese.<br />

Non è la prima volta che viene<br />

stabilito e quantificato il legame<br />

tra un gene e la produzione di<br />

latte vacc<strong>in</strong>o. Tuttavia, come ha<br />

sottol<strong>in</strong>eato Johanna Vilkki<br />

Dell’MTT Agrifood Research: “lo<br />

sviluppo di marcatori associati<br />

di primo grado delle Comunità<br />

europee, presso il quale avrà<br />

sede. La l<strong>in</strong>gua adottata <strong>in</strong> questi<br />

procedimenti sarà quella dello<br />

Stato membro <strong>in</strong> cui risiede il<br />

convenuto, tranne nei casi <strong>in</strong> cui<br />

si è richiesto l’utilizzo di un’altra<br />

l<strong>in</strong>gua e il TBC esprima parere<br />

favorevole <strong>in</strong> proposito.<br />

In precedenza, alcuni Stati membri<br />

sostenevano la creazione di un<br />

unico tribunale per la composizione<br />

delle controversie <strong>in</strong> materia<br />

di brevetti, mentre altri chiedevano<br />

l’istituzione di camere regionali<br />

o di unità giudiziarie decentrate.<br />

per i geni che <strong>in</strong>fluiscono sulle<br />

caratteristiche del latte non è<br />

considerato altamente prioritario<br />

nel settore dell’allevamento, poiché<br />

risulta relativamente facile<br />

migliorare tali proprietà mediante<br />

la selezione convenzionale”.<br />

La dott.sa Vilkki ritiene, tuttavia,<br />

che tale scoperta faciliterà la<br />

selezione di tori <strong>in</strong> grado di generare<br />

vacche da latte dall’elevata<br />

capacità produttiva.<br />

Secondo gli scienziati partecipanti<br />

al progetto una versione economicamente<br />

vantaggiosa del gene<br />

consentirà di aumentare il contenuto<br />

medio di prote<strong>in</strong>e e di grassi<br />

del latte, rispettivamente dello<br />

0,06 e dello 0,15%. Tuttavia, essi<br />

precisano che l’aumento del contenuto<br />

proteico e lipidico potrebbe<br />

avvenire a scapito della produzione<br />

lattiera totale.<br />

La dott.sa Vilkki suggerisce di utilizzare<br />

una versione diluita del<br />

gene per <strong>in</strong>crementare la produzione<br />

di latte, anche se ciò comporterebbe<br />

una riduzione delle<br />

prote<strong>in</strong>e e dei grassi.<br />

A suo avviso, l’Ayrshire f<strong>in</strong>landese<br />

mostra chiaramente i vantaggi che<br />

il gene recentemente isolato<br />

potrebbe offrire <strong>in</strong> term<strong>in</strong>i di qualità<br />

del latte. Nel 2002, <strong>in</strong>fatti, la<br />

produzione lattiera annuale delle<br />

vacche Ayrshire f<strong>in</strong>landese ha<br />

superato i 7000 Kg, con un contenuto<br />

di grassi e prote<strong>in</strong>e pari,<br />

rispettivamente, a oltre il 4 e il 3%.<br />

Il centro MTT Agrifood Research<br />

F<strong>in</strong>land prosegue con il coord<strong>in</strong>amento<br />

di attività di mappatura<br />

genetica più dettagliata <strong>in</strong> seno al<br />

5PQ, mediante un progetto denom<strong>in</strong>ato<br />

MASTITIS RESISTANCE,<br />

volto a <strong>in</strong>dividuare metodi efficaci<br />

per l’elim<strong>in</strong>azione della mastite<br />

tra i bov<strong>in</strong>i europei<br />

The Council Agreed that, until the<br />

CPC is created, each Member<br />

State shall designate a number of<br />

national courts to be responsible<br />

for Jurisdiction <strong>in</strong> the meantime.<br />

La decisione segue una serie di<br />

riunioni del comitato dei rappresentanti<br />

permanenti degli Stati<br />

membri presso l’UE (COREPER),<br />

nel corso delle quali la delegazione<br />

tedesca ha proposto ulteriori<br />

suggerimenti sulla base del compromesso<br />

precedente proposto<br />

dalla presidenza greca.<br />

Secondo una<br />

comunicazione,<br />

la consultazione<br />

con le parti<br />

<strong>in</strong>teressate è<br />

essenziale per<br />

lo sviluppo delle<br />

tecnologie<br />

ambientali<br />

Il 25 marzo, la CE ha adottato<br />

una comunicazione volta a<br />

promuovere lo sviluppo<br />

e l’utilizzo delle tecnologie<br />

ambientali.<br />

L a comunicazione, dal titolo<br />

“Develop<strong>in</strong>g an action plan for<br />

environmental technology”, mira a<br />

facilitare il dialogo con la comunità<br />

di ricerca, le imprese produttrici<br />

delle tecnologie e gli utilizzatori,<br />

nell’auspicio di favorire l’elaborazione<br />

di proposte concrete.<br />

I dati relativi agli ultimi anni<br />

mostrano che il mercato delle tecnologie<br />

ambientali è <strong>in</strong> crescita sia<br />

<strong>in</strong> Europa, sia nel resto del<br />

mondo, e che il settore privato<br />

svolge un ruolo sempre più rilevante.<br />

Tuttavia, le barriere tecniche,<br />

economiche e amm<strong>in</strong>istrative<br />

ostacolano l’adozione di tali tecnologie.<br />

Commentando la comunicazione,<br />

il commissario europeo per<br />

l’Ambiente Margot Wallstrom ha<br />

affermato che l’esistenza di tali<br />

ostacoli è ormai nota, pertanto,<br />

non resta che trovare il modo di<br />

superarli. A tal f<strong>in</strong>e, il Commis-<br />

LUG/AGO/SET 2003 IL CHIMICO ITALIANO


sario ha dichiarato: “ Vorrei che gli<br />

esperti <strong>in</strong> sviluppo, produzione e<br />

utilizzo delle tecnologie ambientali<br />

condividessero le loro esperienze<br />

con noi”.<br />

In vista della consultazione con le<br />

parti <strong>in</strong>teressate, la comunicazione<br />

si concentra sulle tematiche<br />

ambientali <strong>in</strong> cui prevalgono le difficoltà,<br />

come, per esempio, il cambiamento<br />

climatico, la protezione<br />

del suolo, lo sviluppo e il consumo<br />

sostenibile, e l’acqua. In seguito,<br />

la CE <strong>in</strong>vita i pr<strong>in</strong>cipali operatori<br />

del settore a riflettere su una serie<br />

d’<strong>in</strong>terrogativi correlati con:<br />

le condizioni da adempiere per<br />

migliorare la qualità ambientale;<br />

il potenziale raggio d’azione a<br />

livello europeo;<br />

I timori sulle biotecnologie devono<br />

essere realizzati: l’op<strong>in</strong>ione di un<br />

Premio Nobel<br />

Secondo quanto affermato dal premio Nobel Kary Mulli, durante<br />

la conferenza tenuta il 25 marzo sulle opportunità offerte dalle<br />

biotecnologie, occorre realizzare gli atteggiamenti isterici che<br />

spesso caratterizzano tale settore.<br />

n un discorso pronunciato<br />

Ipresso l’unità STO (Valutazione<br />

delle opzioni scientifiche e tecnologiche)<br />

del PE, il dott. Mullis ha<br />

affermato che alcune forme di<br />

modificazione genetica esistono<br />

da millenni, citando l’esempio del<br />

grano e del frumento, nonché<br />

della recente creazione di un<br />

melone senza semi. “Le mutazioni<br />

genetiche non sono una<br />

novità”. L’accettazione del mulo<br />

da parte della società, ha aggiunto<br />

il dott.Mullis, è la dimostrazione<br />

del fatto che la modificazione<br />

genetica può essere percepita<br />

positivamente.<br />

Secondo il Premio Nobel, l’op<strong>in</strong>ione<br />

pubblica sulle biotecnologie è<br />

ampiamente <strong>in</strong>fluenzata dalle<br />

parole utilizzate per descrivere<br />

questo tipo d’attività. “ Il nuovo<br />

lessico biotecnologico ci spaventa.<br />

Quella che una volta era chiamata<br />

orticoltura oggi è def<strong>in</strong>ita<br />

manipolazione genetica”.<br />

Nell’esprimere il proprio dissenso<br />

nei confronti dei politici che<br />

sostengono la necessità di sottoporre<br />

ben 35.000 sostanze chimiche<br />

a test tossicologici obbligatori,<br />

LUG/AGO/SET 2003 IL CHIMICO ITALIANO<br />

il ruolo delle parti <strong>in</strong>teressate<br />

nell’abbattimento delle barriere<br />

e nel miglioramento della cooperazione<br />

<strong>in</strong> questo settore;<br />

il potenziale offerto dalle specifiche<br />

politiche a livello europeo<br />

e nazionale per la promozione<br />

delle tecnologie ambientali.<br />

La comunicazione, <strong>in</strong>oltre, <strong>in</strong>vita<br />

le parti <strong>in</strong>teressate a concentrarsi<br />

su come promuovere gli <strong>in</strong>vestimenti<br />

delle imprese nelle tecnologie<br />

ambientali e garantire adeguate<br />

strutture per l’istruzu<strong>in</strong>e e la<br />

formazione <strong>in</strong> questo settore.<br />

Per quanto concerne la ricerca <strong>in</strong><br />

materia di tecnologie ambientali,<br />

il commissario per la Ricerca<br />

il dott. Mullis ha affermato che<br />

stanno legiferando <strong>in</strong> maniera<br />

eccessiva. A suo avviso è impossibile<br />

testare ogni s<strong>in</strong>gola sostanza<br />

per determ<strong>in</strong>are i possibili effetti<br />

sul sistema endocr<strong>in</strong>o. Alla f<strong>in</strong>e, a<br />

trarre i maggiori benefici da queste<br />

<strong>in</strong>utili prove saranno le società<br />

<strong>in</strong>caricate d’effettuare la sperimentazione.<br />

Nell’acceso dibattito che ha fatto<br />

seguito alla conferenza del dott.<br />

Mullis, gli europarlamentari hanno<br />

sollevato diverse questioni, dimostrando<br />

la fondatezza dei timori<br />

sulle biotecnologie.<br />

L’eurodeputata irlandese Nuala<br />

Ahern ha citato alcuni recenti<br />

studi, secondo cui il sistema riproduttivo<br />

maschile sarebbe <strong>in</strong>fluenzato<br />

dall’emissione d’organismi<br />

geneticamente modificati (OGM).<br />

Pur ammettendo che talvolta il<br />

lessico utilizzato e la speculazione<br />

dei media possono <strong>in</strong>gigantire i<br />

timori sugli OGM, l’eurodeputata<br />

britannica Eryl McNally ha sottol<strong>in</strong>eato<br />

l’importanza che il PE attribuisce<br />

al pr<strong>in</strong>cipio di precauzione,<br />

ogniqualvolta si parla di OGM.<br />

Philippe Busqu<strong>in</strong> ha fatto notare<br />

che “senza la ricerca pionieristica<br />

dell’Europa, forse non sarebbe<br />

stato possibile sviluppare le <strong>in</strong>novazioni<br />

ambientali di cui noi oggi<br />

disponiamo”. “Per garantire il<br />

mantenimento dei vantaggi economici,<br />

sociali e ambientali offerti<br />

da queste tecnologie, dobbiamo<br />

cont<strong>in</strong>uare a <strong>in</strong>vestire nel settore<br />

della ricerca”, ha aggiunto<br />

Busqu<strong>in</strong>. La CE ha già dato prova<br />

del suo impegno, stanziando oltre<br />

€ 4,5 miliardi nell’ambito del 5 PQ<br />

e del 6 PQ, a favore dei settori di<br />

ricerca il cui contributo è determ<strong>in</strong>ante<br />

ai f<strong>in</strong>i dello sviluppo delle<br />

tecnologie ambientali.<br />

Al term<strong>in</strong>e della consultazione,<br />

verrà redatto un piano d’azione<br />

entro la f<strong>in</strong>e del 2003.<br />

Sviluppato un<br />

impianto<br />

<strong>in</strong>novativo per<br />

la depurazione<br />

dei reflui<br />

nell’ambito del<br />

progetto CRAFT<br />

Alcuni ricercatori di 4 Paesi<br />

europei stanno testando un<br />

nuovo impianto per la depurazione<br />

delle acque reflue, che<br />

hanno messo a punto con l’ausilio<br />

dei f<strong>in</strong>anziamenti stanziati<br />

nell’ambito del programma<br />

comunitario CRAFT<br />

(Azione di ricerca cooperativa<br />

per la tecnologia).<br />

L’ attuale legislazione dell’UE<br />

prevede che tutte le comunità<br />

con oltre 2.000 abitanti<br />

dispongano di un impianto proprio<br />

per la depurazione delle acque<br />

reflue.<br />

“Questo significa che <strong>in</strong> Europa<br />

sono necessarie oltre 40.000<br />

nuove unità. Inoltre, il 30% degli<br />

impianti per la depurazione delle<br />

acque reflue costruiti prima del<br />

1992 deve essere r<strong>in</strong>novato”,<br />

afferma Elmar Schmid, direttore<br />

tecnico dell’istituto tedesco per<br />

l’ambiente “ttz”, uno dei partner<br />

del progetto. Lo scopo del progetto<br />

“zeoReactor” è sviluppare un<br />

impianto compatto, ecologico,<br />

NOTIZIE DALL’EUROPA<br />

47


NOTIZIE DALL’EUROPA<br />

48<br />

<strong>in</strong>novativo e ultra moderno sotto<br />

il profilo tecnologico. Un prototipo<br />

è già stato <strong>in</strong>stallato presso il ttz<br />

di Bremerhaven. Dopo aver concluso<br />

un ciclo di prova di 4 mesi,<br />

il consorzio <strong>in</strong>tende mettere a<br />

punto un modello per soddisfare<br />

le esigenze delle fabbriche e degli<br />

stabilimenti <strong>in</strong>dustriali.<br />

La zeoReactor presenta alcune<br />

caratteristiche <strong>in</strong>novative tra cui<br />

la capacità di assicurare un pro-<br />

ue Lewey, che f<strong>in</strong>o a due anni<br />

Sfa gestiva un centro di ricerca<br />

marittima a Soithampton (Regno<br />

Unito), svolge attualmente un<br />

lavoro part-time presso l’AMRIE<br />

(Alleanza degli <strong>in</strong>teressi regionali<br />

marittimi <strong>in</strong> Europa), con sede a<br />

Bruxelles, e gestisce una società<br />

privata di consulenza nel Regno<br />

Unito. Nel frattempo, cont<strong>in</strong>ua<br />

anche a <strong>in</strong>segnare a tempo parziale.<br />

La dott.sa Lewey ha <strong>in</strong>sistito<br />

più volte sul fatto che partecipare<br />

all’attività di valutazione è<br />

un processo bidirizionale: da un<br />

lato, i ricercatori rendono un servizio<br />

alla CE, ma, dall’altro, ne<br />

raccolgono essi stessi i benefici.<br />

Ed è proprio la prospettiva di tali<br />

vantaggi che ha <strong>in</strong>dotto la dott.sa<br />

Lewey a parteciparvi. “Abbiamo<br />

capito (al centro di ricerca) che<br />

era necessario <strong>in</strong>dividuare un<br />

paio di persone disposte a <strong>in</strong>tervenire<br />

nella procedura di valutazione<br />

per farsi un’idea concreta<br />

dei progetti di ricerca presentati”,<br />

ha affermato la dott.sa Lewey.<br />

“Per noi è stata una soddisfazione<br />

poter mettere a disposizione tutta<br />

la nostra esperienza <strong>in</strong> materia di<br />

ricerca e valutazione delle proposte.<br />

Da parte nostra, questo era<br />

ciò che avevamo da offrire, ma<br />

nel contempo, volevamo sapere<br />

cosa pensavano le persone e<br />

capire quale tipo di progetto<br />

aveva più possibilità di ottenere<br />

un f<strong>in</strong>anziamento”<br />

La dott.sa Lewey è diventata<br />

“piuttosto abile” nella redazione<br />

di proposte di ricerca e ha parte-<br />

cesso cont<strong>in</strong>uo di nitrificazione e<br />

denitrificazione, utilizzando zeoliti<br />

e biocatalizzatori ad alta efficacia.<br />

“Ovviamente un’altra caratteristica<br />

fondamentale è la possibilità<br />

d’<strong>in</strong>stallare zeoReactor senza<br />

eccessive difficoltà costruttive e<br />

<strong>in</strong> maniera estremamente vantaggiosa<br />

sotto il profilo economico.<br />

Si tratta qu<strong>in</strong>di di una soluzione<br />

idonea per il r<strong>in</strong>novamento<br />

degli impianti esistenti”, spiega<br />

Secondo una ricercatrice britannica, diventare<br />

valutatore per l’UE offre enormi vantaggi<br />

cipato a sei progetti f<strong>in</strong>anziati<br />

dall’UE. Nell’arco di quattro anni,<br />

ha collaborato a quattro procedure<br />

di valutazione.<br />

La ricercatrice britannica non ha<br />

<strong>in</strong>contrato molte difficoltà nel<br />

passaggio all’attività di valutazione<br />

delle proposte europee , grazie<br />

alla sua precedente esperienza <strong>in</strong><br />

un procedimento analogo a livello<br />

nazionale e all’analisi di numerose<br />

richieste di dottorato. “Credo<br />

di aver sviluppato una notevole<br />

capacità nell’<strong>in</strong>tuire se una proposta<br />

di ricerca non è altro che un<br />

bluff (…..). Col tempo l’occhio si<br />

allena a dist<strong>in</strong>guere le proposte<br />

molto valide e solide, da quelle di<br />

mediocre qualità”.<br />

In sostanza, ai valutatori viene<br />

chiesta una disponibilità di sei<br />

giorni, durante i quali sono chiamati<br />

a esam<strong>in</strong>are le proposte<br />

<strong>in</strong>viate nell’ambito di un particolare<br />

<strong>in</strong>vito, sebbene la procedura,<br />

solitamente, venga completata<br />

nell’arco di tre - c<strong>in</strong>que giorni.<br />

Durante il primo giorno, i valutatori<br />

ricevono un brief<strong>in</strong>g sull’<strong>in</strong>vito,<br />

nel corso del quale vengono<br />

illustrati gli obiettivi della CE ed<br />

eventuali regolamentazioni pert<strong>in</strong>enti.<br />

Dopo poco tempo, come ha<br />

spiegato la dott.sa Lewey, il compito<br />

appare meno complesso: “<br />

Per leggere la prima (proposta)<br />

s’impiegano ore e ore, ma poi,<br />

all’improvviso, scatta un meccanismo<br />

e si capisce quali sono gli<br />

elementi importanti sui quali concentrare<br />

l’attenzione”.<br />

Nelle valutazioni alle quali ha par-<br />

Anja Degenhardt, responsabile<br />

del progetto presso il ttz.<br />

Al term<strong>in</strong>e dei 4 mesi di prova<br />

l’impianto sarà <strong>in</strong>stallato <strong>in</strong> uno<br />

stabilimento alimentare spagnolo<br />

e, dopo la conclusione ufficiale del<br />

progetto, nel dicembre 2003, “i<br />

partner di zeoReactor lo commercializzeranno<br />

congiuntamente,<br />

per il bene dell’ambienta europeo”,<br />

dichiara la Degenhardt.<br />

La CE si sta attivamente adoperando per elevare il numero di valutatrici nell’ambito del 6PQ<br />

al f<strong>in</strong>e di raggiungere l’obiettivo previsto del 40%. Per questo motivo, il Notiziario CORDIS<br />

ha rivolto alcune domande a un’esperta salutatrice sulla “sfida” connessa all’attività<br />

d’esam<strong>in</strong>are le proposte di progetto comunitarie.<br />

tecipato, la dott.sa Lewey ha<br />

lavorato <strong>in</strong> ambienti costituiti prevalentemente<br />

da uom<strong>in</strong>i. A suo<br />

avviso, ciò non deve sorprendere,<br />

poiché la scienza e la tecnologia<br />

marittime sono dom<strong>in</strong>ate dalla<br />

presenza maschile. La dott.sa<br />

Lewey non era a conoscenza dell’obiettivo<br />

della CE d’elevare la<br />

presenza delle donne del 40% del<br />

totale dei valutatori e ha def<strong>in</strong>ito<br />

tale traguardo un “ salto enorme”<br />

che, probabilmente, non potrà<br />

essere realizzato nell’immediato<br />

futuro: “Le donne sono comunque<br />

sottorappresentate nel mondo<br />

scientifico, qu<strong>in</strong>di non mi è chiaro<br />

come si possa raggiungere questo<br />

40%”. Ciò nonostante, la dott.sa<br />

Lewey condivide pienamente<br />

l’ambizione alla base dell’obiettivo<br />

e ammette di lavorare <strong>in</strong> uno<br />

dei settori meno frequentati dalle<br />

donne.<br />

La ricercatrice ha posto l’accento<br />

su una mancanza generale di<br />

valutatori europei. Una delle<br />

cause è rappresentata dal fatto<br />

che alcune università sono restie<br />

a concedere ai propri ricercatori<br />

la possibilità d’assentarsi sei giorni<br />

per recarsi a Bruxelles.<br />

L’istituto di Southampton, <strong>in</strong>vece,<br />

si è mostrato molto disponibile:<br />

“La mia università ha ritenuto<br />

positivo il fatto che alcuni dei propri<br />

dipendenti diventassero valutatori<br />

per il 5PQ e fossero così <strong>in</strong><br />

grado di dire (a proposito delle<br />

proprie proposte di ricerca) no,<br />

questa non verrà accettata”.<br />

La dott.sa Lewey ritiene, <strong>in</strong>oltre,<br />

LUG/AGO/SET 2003 IL CHIMICO ITALIANO


che partecipare ai progetti e valutarli<br />

sia un po’ come “la storia<br />

dell’uovo e della gall<strong>in</strong>a: grazie<br />

all’attività di valutazione, i ricercatori<br />

acquisiscono maggiore<br />

familiarità <strong>in</strong> merito alle caratteristiche<br />

che una buona proposta<br />

deve contenere, ma secondo<br />

alcuni prima di svolgere tale attività,<br />

i valutatori dovrebbero condurre<br />

loro stessi i progetti.<br />

Nel complesso, la dott.sa Lewey<br />

LUG/AGO/SET 2003 IL CHIMICO ITALIANO<br />

giudica la “sfida” d’esam<strong>in</strong>are le<br />

proposte “molto stimolante” e<br />

ritiene di aver ottenuto notevoli<br />

benefici. “Ho avuto l’opportunità<br />

d’<strong>in</strong>contrare persone straord<strong>in</strong>arie<br />

e credo di aver imparato molto,<br />

non solo per quanto riguarda la<br />

procedura di valutazione, ma<br />

anche <strong>in</strong> merito ai diversi atteggiamenti<br />

e approcci degli Stati<br />

membri nei confronti della ricerca.<br />

Ritengo sia molto utile osser-<br />

vare tutti questi fattori e il modo<br />

<strong>in</strong> cui si riflettono nelle proposte e<br />

nelle discussioni. È un <strong>in</strong>segnamento<br />

davvero prezioso per<br />

chiunque <strong>in</strong> Europa”, ha concluso<br />

la ricercatrice.<br />

La CE illustra alcune <strong>in</strong>iziative nel quadro della lotta<br />

contro il morbo di Park<strong>in</strong>son<br />

Per contrassegnare la giornata mondiale del Park<strong>in</strong>son (11 aprile), la CE rende noti i risultati di<br />

due progetti f<strong>in</strong>anziati dall’UE, volti a migliorare la ricerca su questa malattia e la riabilitazione di<br />

coloro che ne soffrono.<br />

l progetto PARREHA (Park<strong>in</strong>-<br />

Isonians rehabilitation) si propone<br />

di aiutare i pazienti a ridurre<br />

i s<strong>in</strong>tomi attraverso stimoli<br />

audiovisivi, mentre l’<strong>in</strong>iziativa<br />

“EuroPa” mira a migliorare la<br />

comprensione e il trattamento del<br />

morbo di Park<strong>in</strong>son attraverso il<br />

collegamento <strong>in</strong> rete dei centri cl<strong>in</strong>ici<br />

di vari Paesi europei.<br />

Il commissario europeo per la<br />

Ricerca Philippe Busqu<strong>in</strong> ha evidenziato<br />

il potenziale contributo<br />

dei due progetti: “La ricerca europea<br />

può contribuire a migliorare<br />

la qualità della vita delle persone<br />

affette da questa malattia <strong>in</strong>validante.<br />

La creazione di reti di ricerca consente<br />

di raggruppare i migliori<br />

scienziati europei, al f<strong>in</strong>e di compiere<br />

reali progressi nella ricerca<br />

di soluzioni per tale patologia”. In<br />

tutt’Europa sono circa 500.000 le<br />

persone affette dal morbo di<br />

Park<strong>in</strong>son e tale numero cont<strong>in</strong>ua<br />

a crescere a causa della tendenza<br />

all’<strong>in</strong>vecchiamento della popolazione.<br />

Oltre a comportare evidenti<br />

problemi medici, il Park<strong>in</strong>son è<br />

una delle più costose patologie<br />

cerebrali a tutt’oggi conosciute:<br />

uno studio tedesco ha calcolato il<br />

costo annuale della terapia si<br />

aggira attorno ai €6.000 per<br />

paziente.<br />

Il morbo di Park<strong>in</strong>son è una<br />

disfunzione che colpisce il sistema<br />

motorio. Il progetto PARREHA,<br />

che beneficia di uno stanziamento<br />

di € 1,7 milioni nell’ambito della<br />

sezione TSI del 5PQ, f<strong>in</strong>anziato <strong>in</strong><br />

compartecipazione dal Centro<br />

comune di ricerca (CCR) della CE,<br />

ha sviluppato una serie di strumenti<br />

<strong>in</strong>formatici volti a contribuire<br />

alla riabilitazione dei park<strong>in</strong>soniani<br />

con difficoltà motorie. Si è<br />

osservato che la testimonianza<br />

audiovisiva è <strong>in</strong> grado di alleviare<br />

immediatamente tutti i s<strong>in</strong>tomi<br />

del paziente, simulando un fenomeno<br />

noto come “K<strong>in</strong>esia<br />

Paradoxa”, ancora, non pienamente<br />

compreso.<br />

Utilizzando degli occhiali per la<br />

realtà virtuale personalizzati, dei<br />

sistemi virtuali per l’esercizio e<br />

l’allenamento e una consulenza<br />

remota <strong>in</strong>dividuale, i partecipanti<br />

al progetto PARREHA hanno sviluppato<br />

degli strumenti <strong>in</strong> grado di<br />

migliorare sensibilmente i risultati<br />

dei tradizionali metodi di riabilitazione.<br />

Grazie agli straord<strong>in</strong>ari<br />

risultati ottenuti dai prototipi del<br />

sistema PARREHA- che il consorzio<br />

<strong>in</strong>tende ora valorizzare commercialmente-<br />

i pazienti letargici<br />

hanno potuto aumentare notevolmente<br />

il loro grado d’attività.<br />

La rete “ EuroPa” è un’associazione<br />

di centri cl<strong>in</strong>ici di 11 Paesi<br />

(Austria, Repubblica Ceca, Francia,<br />

Germania, Israele, Italia,<br />

Portogallo, Spagna, Svezia, Paesi<br />

Bassi e Regno Unito), creata grazie<br />

al f<strong>in</strong>anziamento di €1,7 milioni<br />

stanziati nell’ambito della sezione<br />

“Qualità della Vita” del 5PQ.<br />

L’obiettivo pr<strong>in</strong>cipale di tale <strong>in</strong>iziativa<br />

è la creazione di una rete per<br />

la sperimentazione cl<strong>in</strong>ica basata<br />

sulla tecnologia Internet, al f<strong>in</strong>e<br />

d’istituire un registro centrale dei<br />

pazienti che consenta d’<strong>in</strong>dividuare<br />

i soggetti il cui profilo cl<strong>in</strong>ico<br />

risponde ai requisiti di un particolare<br />

trial. Le <strong>in</strong>formazioni mediche<br />

saranno archiviate utilizzando<br />

degli pseudonimi per tutelare la<br />

riservatezza dei pazienti.<br />

Integrare le conoscenze e le risorse<br />

di tutti i partecipanti al progetto<br />

<strong>in</strong> un database contenente precise<br />

<strong>in</strong>formazioni mediche permetterà<br />

d’accelerare e migliorare<br />

la ricerca sul morbo di Park<strong>in</strong>son.<br />

NOTIZIE DALL’EUROPA<br />

49


LETTURE PER IL CHIMICO<br />

50<br />

■ Il rischio idraulico ed idrogeologico<br />

Procedure di pianificazione, verifica, controllo e gestione delle emergenze Edilizia<br />

Quaderni per la Progettazione<br />

Autore Alberto Mariano Caivano EPC Libri Editore Volume di 228 pag<strong>in</strong>e 30,00 Euro<br />

Il testo risulta essere di particolare<br />

<strong>in</strong>teresse come strumento di<br />

lavoro per <strong>in</strong>gegneri idraulici,<br />

idrologi, geologi e pianificatori<br />

impegnati nel settore dell’idraulica<br />

fluviale, nella risoluzione di<br />

problematiche idrogeologiche ed<br />

idrologiche e nella pianificazione<br />

di bac<strong>in</strong>o.<br />

Il testo tratta gli aspetti tecnici e<br />

normativi che consentono di<br />

affrontare il rischio idrogeologico,<br />

idraulico, idrologico a cui negli<br />

ultimi tempi alcune località sono<br />

state esposte direttamente.<br />

Il volume ha un taglio pratico<br />

operativo <strong>in</strong> s<strong>in</strong>tonia con la normativa<br />

specifica del settore ed <strong>in</strong><br />

particolare con DL 190/98 ed il<br />

Decreto Soverato 365/2000.<br />

Le tematiche sono affrontate con<br />

rigore scientifico; una sezione è<br />

dedicata alla redazione dei piani<br />

regionali, prov<strong>in</strong>ciali o comunali di<br />

emergenza e di protezione civile<br />

previsti dalla legge 225/92.<br />

Allegato al testo si trova un CD<br />

contenente programmi per:<br />

a. analisi idrologica e determ<strong>in</strong>azione<br />

delle portate<br />

b. verifiche idrauliche sezioni di<br />

forma qualsiasi<br />

c. verifiche idrauliche di ponti e<br />

tomb<strong>in</strong>i<br />

d. sistemazione dei torrenti, verifiche<br />

e calcolo delle opere di protezione<br />

longitud<strong>in</strong>ali e trasversali<br />

Il volume si articola <strong>in</strong> 11 capitoli<br />

e due appendici come segue:<br />

CAPITOLO 1<br />

“FASI DI PIANIFICAZIONE PER<br />

L’INDIVIDUAZIONE DEL RISCHIO<br />

IDRAULICO”<br />

CAPITOLO 2<br />

“LA VALUTAZIONE DELLE PORTA-<br />

TE DI PIENA”<br />

CAPITOLO 3<br />

“ESEMPI NUMERICI ED APPLICA-<br />

ZIONE DEL PROGRAMMA RIVERQ –<br />

DETERMINAZIONE DELLE POSRATE<br />

IN PIENA - ALLEGATO AL TESTO”<br />

CAPITOLO 4<br />

“IL RISCHIO IDRAULICO –<br />

MODELLI DI VERIFICA”<br />

■ L’<strong>in</strong>qu<strong>in</strong>amento elettromagnetico<br />

Controlli, <strong>in</strong>terventi, risanamento e responsabilità – problemi e casi pratici<br />

Autori Elisabetta Cicigoi e Giuseppe Sgorbati Editore Giuffrè<br />

Un volume di 248 pag<strong>in</strong>e 20,00 Euro<br />

Il testo a cura di esperti della<br />

materia affronta l’attuale fenomeno<br />

impropriamente denom<strong>in</strong>ati<br />

“elettrosmog” cioè l’<strong>in</strong>qu<strong>in</strong>amento<br />

elettromagnetico.<br />

Negli ultimi 10 anni lo svilupparsi<br />

dell’<strong>in</strong>dustria e delle tecnologie ha<br />

portato ad un aumento delle sorgenti<br />

di campi elettrici e magnetici<br />

nell’ambiente che ci circonda.<br />

Impianti per la radio diffusione, la<br />

telecomunicazione, apparecchi<br />

televisivi, radio, computer, telefoni<br />

cellulari, forni a microonde, radar<br />

apparati per uso <strong>in</strong>dustriale, medico<br />

e commerciale rappresentano le<br />

sorgenti di onde elettromagnetiche<br />

che provocano nuovi problemi per<br />

la sicurezza e la salute sia nei luoghi<br />

di lavoro che nelle abitazioni,<br />

che <strong>in</strong> molti ambienti di abituale<br />

frequentazione.<br />

Gli autori affrontano l’argomento<br />

con un l<strong>in</strong>guaggio di facile comprensione<br />

per tutti coloro che<br />

vogliono approfondire o conoscere<br />

l’argomento così attuale dell’<strong>in</strong>qu<strong>in</strong>amento<br />

elettromagnetico;<br />

non per questo il testo risulta<br />

banale e tantomeno superficiale<br />

nella trattazione.<br />

La prima parte è dedicata alle<br />

def<strong>in</strong>izioni tecniche di campo elettrico,<br />

campo magnetico, bassa ed<br />

alta frequenza del campo elettrico<br />

per evidenziare successivamente<br />

gli effetti sanitari provocati dall’esposizione<br />

più o meno prolungata<br />

a radiofrequenze.<br />

La seconda parte del volume è<br />

CAPITOLO 5<br />

ANALISI CON LE FORMULE DEL<br />

MOTO UNIFORME<br />

CAPITOLO 6<br />

“ANALISI CON LE FORMULE DEL<br />

MOTO PERMANENTE”<br />

CAPITOLO 7<br />

“INTRODUZIONE ALL’UTILIZZO<br />

DEL PROGRAMMA HEC-RAS”<br />

CAPITOLO 8<br />

“LA SISTEMAZIONE DEI TORRENTI”<br />

CAPITOLO 9<br />

“PROTEZIONE SPONDALE”<br />

CAPITOLO 10<br />

“DIFESE DALLE PIENE DEI CORSI<br />

D’ACAUA IN PIANURA”<br />

CAPITOLO 11<br />

“GESTIONE DELL’EMERGENZA<br />

ALLUVIONE”<br />

APPENDICE A – programmi allegati<br />

al testo<br />

APPENDICE B – def<strong>in</strong>izioni di<br />

idrologia e morfologia fluviale<br />

tutta dedicata ad un esame delle<br />

normative che regolamentano la<br />

materia sia a livello comunitario<br />

che nazionale che regionale. Le<br />

Istituzioni comunitarie non hanno<br />

adottato provvedimenti normativi<br />

v<strong>in</strong>colanti per gli stati membri <strong>in</strong><br />

materia di esposizione della popolazione<br />

ai campi elettromagnetici<br />

ma solo una Raccomandazione<br />

519/1999/CE ed una nota <strong>in</strong>formativa<br />

n.5/2001 del Parlamento<br />

europeo. A livello nazionale la<br />

materia è regolamentata dal DLgs<br />

22/02/2001 n.36 tutt’ora <strong>in</strong> attesa<br />

dei decreti e regolamenti<br />

attuativi della legge, fissando<br />

nuovi limiti di esposizione, valori<br />

di riferimento ed obbiettivi di qualità<br />

a cui conformare gli impianti.<br />

LUG/AGO/SET 2003 IL CHIMICO ITALIANO


La normativa regionale <strong>in</strong>vece<br />

come emanazione di provvedimenti<br />

normativi <strong>in</strong> attuazione del<br />

DLgs 36/2001 è ancora assente<br />

nella maggior Parte delle regioni<br />

fatta eccezione per Abruzzo,<br />

Lombardia e Puglia.<br />

In materia tuttavia stanno per<br />

essere emanate norme comunitarie,<br />

nazionali e regionali.<br />

La terza parte <strong>in</strong>vece affronta il<br />

delicato aspetto del concreto<br />

<strong>in</strong>sediamento sul territorio degli<br />

impianti per la radiotelevisione e<br />

per le telecomunicazioni che prevede<br />

l’impegno dei Comuni per<br />

l’<strong>in</strong>dividuazione dei siti dove<br />

<strong>in</strong>stallare gli impianti e dei gestori<br />

della telefonia mobile all’<strong>in</strong>seguimento<br />

dei protocolli d’<strong>in</strong>tesa<br />

con i Comuni stessi.<br />

La quarta parte evidenzia sia il<br />

ruolo delle agenzie Regionali per<br />

l’ambiente nella valutazione e nel<br />

rilevamento dei campi elettromagnetici<br />

e delle sorgenti emittenti,<br />

sia l’<strong>in</strong>sieme degli Enti che hanno,<br />

su diversi piani, funzioni, compiti,<br />

poteri a livello centrale e periferico<br />

ognuno con una propria com-<br />

■ La chimica <strong>in</strong> m<strong>in</strong>iatura<br />

L’autore <strong>in</strong>dividua tra gli elementi<br />

della tavola periodica quelli di<br />

maggiore <strong>in</strong>teresse ed importanza<br />

per i processi vitali, unitamente<br />

ad alcune classi di composti<br />

anch’esse protagoniste di alcuni<br />

fenomeni che ci circondano e ci<br />

co<strong>in</strong>volgono.<br />

Per ogni elemento vengono proposte<br />

alcune reazioni facili da realizzare<br />

anche senza l’ausilio di un<br />

laboratorio d’analisi, senza richiedere<br />

strumentazioni sofisticate e<br />

neppure apparecchiature specifiche<br />

o difficilmente reperibili.<br />

Per ogni reazione vengono elencate<br />

le apparecchiature, le<br />

sostanze chimiche evidenziandone<br />

la pericolosità e la concentrazione<br />

necessaria per la riuscita<br />

della prova, l’esecuzione dell’esperimento<br />

ed <strong>in</strong>f<strong>in</strong>e il corretto<br />

smaltimento dei prodotti chimici<br />

utilizzati. I paragrafi dedicati alle<br />

reazioni per ogni capitolo sono<br />

LUG/AGO/SET 2003 IL CHIMICO ITALIANO<br />

petenza amm<strong>in</strong>istrativa e di vigilanza.<br />

Inf<strong>in</strong>e l’ultima parte, prima<br />

dell’appendice normativa, si sofferma<br />

sulle responsabilità penali,<br />

civili ed amm<strong>in</strong>istrative dei gestori,<br />

delle amm<strong>in</strong>istrazioni comunali,<br />

dei Dirigenti e dei S<strong>in</strong>daci.<br />

PARTE PRIMA<br />

“I CAMPI ELETTROMAGNETICI”<br />

CAP. I - DEFINIZIONI<br />

CAP. II - GLI EFFETTI SANITARI<br />

DERIVANTI DALL’ESPOSIZIONE<br />

AI CAMPI ELEGTTROMAGNETICI<br />

A RADIOFREQUENZA<br />

PARTE SECONDA<br />

“LA NORMATIVA DI RIFERIMENTO”<br />

CAP. III - LA NORMATIVA COMU-<br />

NITARIA<br />

CAP. IV - LA NORMATIVA NAZIO-<br />

NALE: LA LEGGE QUADRO SUI<br />

CAMPI ELETTROMAGNETICI<br />

CAP. V - LA NORMATIVA REGIO-<br />

NALE IN ATTUAZIONE DELLA<br />

LEGGE QUADRO<br />

PARTE TERZA<br />

“L’INSEDIAMNETO SUL TERRITO-<br />

RIO DEGLI IMPIANTI PER LA<br />

RADIOTELEVISIONE E PER LE<br />

TELECOMUNICAZIONI”<br />

preceduti da una s<strong>in</strong>golare <strong>in</strong>troduzione<br />

all’elemento o ai composti<br />

attraverso aneddoti o fatti storici<br />

e scientifici scelti che risalgono<br />

talvolta ai primi studi o ai primissimi<br />

approcci filosofici, scientifici,<br />

medici o empirici sull’argomento<br />

<strong>in</strong> oggetto.<br />

Tra gli elementi vengono trattati:<br />

1. H (idrogeno) – scelto per la<br />

grande importanza <strong>in</strong> molti processi<br />

dell’<strong>in</strong>dustria chimica e per<br />

l’importanza che assume come<br />

fonte di energia pulita.<br />

2. C (carbonio) – trattato nelle<br />

sue due forme cristall<strong>in</strong>e di grafite<br />

e diamante.<br />

3. N (azoto) – elemento che da solo<br />

non basta per consentire la respirazione<br />

e la combustione, ma che<br />

senza il quale non esiste la vita.<br />

4. O (ossigeno) – come elemento<br />

fondamentale di tutte le forme di<br />

vita: gli uom<strong>in</strong>i e gli animali ne<br />

CAP. VI - IL POTERE REGOLA-<br />

MENTARE DEI COMUNI NELL’IN-<br />

DIVIDUAZIONE DEI SITI<br />

CAP. VII - L’INSTALLAZIONE<br />

DEGLI IMPIANTI PER LE TELECO-<br />

MUNICAZIONI<br />

CAP. VIII - I PROTOCOLLI D’IN-<br />

TESA TRA GLI ENTI LOCALI ED I<br />

GESTORI DELLA TELEFONIA<br />

MOBILE<br />

PARTE QUARTA<br />

“IL RUOLO DELLE AGENZIE<br />

REGIONALI PER L’AMBIENTE NEL<br />

RILEVAMETO DEI CAMPI ELET-<br />

TROMAGNETICI”<br />

CAP. IX - LE AGENZIE PER LA<br />

PROTEZIONE DELL’AMBIENTE E<br />

LA RILEVAZIONE DEI CAMPI ELT-<br />

TROMAGNETICI<br />

CAP. X - IL CONTROLLO ED IL<br />

RISANAMENTO<br />

PARTE QUINTA<br />

“LE RESPONSABILITÀ”<br />

CAP. XI - LE RESPONSABILITA’<br />

DEI GESTORI E DELL’AMMINI-<br />

STRAZIONE COMUNALE<br />

APPENDICE NORMATIVA<br />

Fare esperimenti con piccole quantità<br />

Autore Herbert W. Roesky Editore Zanichelli Volume di 180 pag<strong>in</strong>e. 18,80 Euro<br />

hanno bisogno per respirare, le<br />

piante verdi lo producono con la<br />

fotos<strong>in</strong>tesi. Tutti gli esseri viventi<br />

sono costituiti da composti dell’ossigeno<br />

<strong>in</strong> forma di acqua, zuccheri,<br />

grassi, prote<strong>in</strong>e.<br />

5. Alogeni (Fluoro, Cloro, Bromo,<br />

Iodio, Astato) – il term<strong>in</strong>e alogeno<br />

deriva dal greco hals=sale e gennan=generare;<br />

def<strong>in</strong>iti tali perché<br />

i loro composti metallici hanno le<br />

caratteristiche dei sali. Il sale ha<br />

sempre avuto grande importanza<br />

per gli uom<strong>in</strong>i.<br />

6. Al (allum<strong>in</strong>io) – l’allum<strong>in</strong>io è il più<br />

diffuso dei metalli anche se <strong>in</strong> natura<br />

si trova prevalentemente sotto<br />

forma di composto. Particolarmente<br />

duttile e malleabile è buon conduttore<br />

di calore, è molto leggero e<br />

praticamente <strong>in</strong>erte alla corrosione<br />

di ossigeno ed umidità.<br />

7. P (fosforo) – il cui significato<br />

etimologico dal greco “portatore<br />

di luce”; nel tempo viene utilizza-<br />

LETTURE PER IL CHIMICO<br />

51


LETTURE PER IL CHIMICO<br />

52<br />

to nella fabbricazione dei fiammiferi.<br />

Il fosforo è tuttavia contenuto<br />

<strong>in</strong> molti materiali organici, si<br />

trova nelle osssa, nei muscoli, nel<br />

cervello e nei nervi dell’uomo ed è<br />

fondamentale per buona parte dei<br />

processi biologici all’<strong>in</strong>terno della<br />

molecola di ATP (adenos<strong>in</strong>atrifosfato).<br />

8. S (zolfo) – è presente <strong>in</strong> forma<br />

elementare ed <strong>in</strong> natura si trova<br />

ovunque; utilizzato <strong>in</strong> molti modi<br />

dagli uom<strong>in</strong>i f<strong>in</strong> dalla sua scoperta<br />

<strong>in</strong> particolare per costruire<br />

armi da guerra. Resta comunque<br />

un elemento fondamentale per<br />

tutte le forme di vita<br />

9. Fe (ferro) – è conosciuto f<strong>in</strong><br />

dall’antichità e dalla sua scoperta<br />

ai giorni nostri venne utilizzato,<br />

forgiato e lavorato migliorandone<br />

le caratteristiche soprattutto nella<br />

formazione di leghe.<br />

10. Cu (rame) – utilizzato f<strong>in</strong> dai<br />

tempi antichi ed utilizzato per la<br />

sua robustezza e duttilità. Nel<br />

tempo ha trovato molti impieghi<br />

nell’<strong>in</strong>dustria, ma resta un elemento<br />

essenziale per la vita<br />

umana mentre risulta tossico per<br />

alghe e batteri.<br />

11. Ag (argento) – elemento già<br />

noto f<strong>in</strong> dal 3500 a.C. considerato<br />

l’oro bianco viene utilizzato da<br />

sempre per monete, l<strong>in</strong>gotti,<br />

gioielli ed oggettistica.<br />

Tra le classi di composti:<br />

1. Alcool – <strong>in</strong> particolare l’etanolo<br />

viene ottenuto a seguito della<br />

distillazione del v<strong>in</strong>o già nell’antichità.<br />

2. Aldeidi – l’acetaldeide fu ottenuta<br />

per la prima volta nel 1782<br />

per ossidazione dell’etanolo; le<br />

aldeidi <strong>in</strong> genere sono prodotti<br />

importanti per le reazioni di s<strong>in</strong>tesi<br />

vista la loro elevata reattività.<br />

3. Fenolo – la sua scoperta risale<br />

al 1800 circa nel catrame del<br />

carbon fossile. Le scoperte avvenute<br />

tra il 1820 ed il 1834 che<br />

hanno <strong>in</strong>dividuato i composti quali<br />

il fenolo, la naftal<strong>in</strong>a, l’antracene,<br />

l’anil<strong>in</strong>a e la ch<strong>in</strong>ol<strong>in</strong>a diedero <strong>in</strong>izio<br />

alla chimica del catrame e<br />

qui8ndi alla chimica dei composti<br />

aromatici.<br />

4. Le Amm<strong>in</strong>e – sono derivati<br />

dell’ammoniaca e sono state isolate<br />

per la prima volta nel 1849<br />

sono gruppi funzionali fondamentali<br />

degli amm<strong>in</strong>oacidi molecole<br />

costituenti le prote<strong>in</strong>e.<br />

5. I Carboidrati – denom<strong>in</strong>azione<br />

generale che comprende zucchero,<br />

cellulosa, amido, glicogeno,<br />

<strong>in</strong>sul<strong>in</strong>a e destr<strong>in</strong>e.<br />

Le notizie storiche che affondano<br />

nella cultura, nella tradizione,<br />

nella scienza dei vari popoli mettono<br />

<strong>in</strong> evidenza come medici,<br />

filosofi, fisici e chimici si sono ispirati<br />

gli uni agli altri per tramandare<br />

nei secoli la cultura della ricer-<br />

■ La tutela penale dell’<strong>in</strong>qu<strong>in</strong>amento idrico<br />

L’autore del testo nella quarta<br />

edizione riprende ed approfondisce<br />

l’argomento della tutela delle<br />

acque dall’<strong>in</strong>qu<strong>in</strong>amento alla luce<br />

delle diverse normative di carattere<br />

ambientale susseguitesi.<br />

Viene esam<strong>in</strong>ato <strong>in</strong> particolare la<br />

parte del Dlgs n. 258 del 18 agosto<br />

2000 riguardante espressamente<br />

l’<strong>in</strong>qu<strong>in</strong>amento dando spazio<br />

a schemi e questioni pratiche<br />

richiamando anche altre normative<br />

congiunte.<br />

In entrambe le parti <strong>in</strong> cui è stato<br />

suddiviso il testo, gli argomenti<br />

vengono esposti e commentati<br />

facendo costante riferimento,<br />

mettendole cont<strong>in</strong>uamente a confronto,<br />

alle normative che <strong>in</strong><br />

materia si sono susseguite negli<br />

anni, non solo a livello nazionale<br />

ma anche a livello comunitario.<br />

Ampio spazio viene dedicato alle<br />

citazioni di giurisprudenza privilegiando<br />

quella di legittimità,<br />

soprattutto quelle della terza<br />

sezione penale della Cassazione<br />

importante e sicuro riferimento.<br />

La parte prima è di carattere<br />

generale e nei vari capitoli vengono<br />

richiamate e commentate le<br />

normative italiane ed europee che<br />

hanno regolamentato dall’entrata<br />

<strong>in</strong> vigore della “Legge Merli”<br />

ca del nuovo. Gli studiosi nel<br />

tempo hanno voluto approfondire<br />

e dare risposte e spiegazioni a<br />

quanto li circondava creando i<br />

presupposti delle ricerche scientifiche<br />

di oggi. Attraverso una sperimentazione<br />

precisa ed accurata<br />

presentata <strong>in</strong> modo piacevole e<br />

comprensibile, si crea la curiosità<br />

ed il piacere per studiare e giocare<br />

<strong>in</strong> laboratorio imparando a<br />

conoscere di più le sostanze <strong>in</strong>dispensabili<br />

per la nostra vita.<br />

Il testo si articola <strong>in</strong> 18 capitoli:<br />

CAP. 1 – LA TECNICA<br />

CAP. 2 – IDROGENO<br />

CAP. 3 – CARBONIO<br />

CAP. 4 – AZOTO<br />

CAP. 5 – OSSIGENO<br />

CAP. 6 – ALOGENI<br />

CAP. 7 – ALLUMINIO<br />

CAP. 8 – FOSFORO<br />

CAP. 9 – ZOLFO<br />

CAP. 10 – FERRO<br />

CAP. 11 – RAME<br />

CAP. 12 – ARGENTO<br />

CAP. 13 – ALCOOL<br />

CAP. 14 – ALDEIDI<br />

CAP. 15 – FENOLO<br />

CAP. 16 – AMMINE<br />

CAP. 17 – CARBOIDRATI<br />

CAP. 18 – ESPERIMENTI SCELTI<br />

INDICE DEI NOMI<br />

INDICE ANALITICO<br />

TAVOLE A COLORI<br />

Manuale operativo - Quarta Edizione<br />

Teoria E Pratica Del Diritto Sezione III – 39: Diritto E Procedura Penale<br />

Autore Gianfranco Amendola Giuffrè Editore Volume di 473 pag<strong>in</strong>e 30,00 euro<br />

(legge del 10 marzo 1976 n. 319)<br />

f<strong>in</strong>o ad oggi, la materia dell’<strong>in</strong>qu<strong>in</strong>amento<br />

idrico. Non viene trascurato<br />

il rapporto tra la discipl<strong>in</strong>a<br />

nazionale e la discipl<strong>in</strong>a regionale<br />

<strong>in</strong> materia, unitamente ai rapporti<br />

con il Dlgs n. 22/1997 sui rifiuti.<br />

Sono <strong>in</strong>oltre oggetto di<br />

approfondimenti e di commenti la<br />

nozione di scarico, la dist<strong>in</strong>zione<br />

tra <strong>in</strong>sediamenti produttivi ed<br />

<strong>in</strong>sediamenti civili, acque reflue<br />

domestiche, urbane, <strong>in</strong>dustriali ed<br />

assimilate, scarichi ed imprese<br />

agricole, scarichi di allevamenti di<br />

bestiame ed acque meteoriche.<br />

L’autore non omette di commen-<br />

LUG/AGO/SET 2003 IL CHIMICO ITALIANO


tare con puntualità quanto la normativa<br />

e la giurisprudenza prevedono<br />

<strong>in</strong> riferimento alle analisi ed<br />

alle modalità di campionamento.<br />

La seconda parte del volume<br />

affronta i temi delle sanzioni<br />

penali ed amm<strong>in</strong>istrative, i soggetti<br />

attivi e le deleghe di funzione,<br />

le autorizzazioni allo scarico<br />

con e senza prescrizione, i divieti<br />

di scarico, gli obblighi di bonifica e<br />

di messa <strong>in</strong> sicurezza, scarichi<br />

esistenti e nuovi, casi particolari<br />

di immissione <strong>in</strong> mare, gli oli<br />

usati, i fanghi, l’applicabilità del<br />

codice penale, i reati contro la<br />

salute pubblica ed il deturpamento<br />

di bellezze naturali.<br />

■ La chimica per maestri<br />

LUG/AGO/SET 2003 IL CHIMICO ITALIANO<br />

In appendice al volume viene<br />

riportato il testo <strong>in</strong>tegrale ed<br />

aggiornato del DLgs n. 152 del 11<br />

maggio 1999.<br />

PARTE PRIMA<br />

“IL QUADRO GENERALE”<br />

CAP I - Le Premesse Normative<br />

CAP II - Il DLgs n. 152 del 1999:<br />

Generalità<br />

CAP III - L’Ambito di Applicazione<br />

e Gli Strumenti<br />

CAP IV - Acque Reflue Domestiche,<br />

Urbane, Industriali e assimilate.<br />

L’Impresa Agricola e Gli<br />

Allevamenti Di Bestiame<br />

CAP V - Campionamento, Analisi<br />

e Diluizione<br />

PARTE SECONDA - “LA TUTELA<br />

PENALE IN PARTICOLARE”<br />

CAP VI - Le Sanzioni: Problematica<br />

Generale<br />

CAP VII - Le Fattispecie di Reato<br />

<strong>in</strong> Particolare<br />

CAP VIII - La Discipl<strong>in</strong>a Penale<br />

nella Fase Transitoria<br />

CAP IX - Problematiche Particolari<br />

CAP X - Inqu<strong>in</strong>amento Idrico e<br />

Codice Penale<br />

APPENDICE LEGISLATIVA<br />

Autori R. Carpignano, G. Cerrato, D. Lanfranco, G. Manassero, T. Pera<br />

Editore Edizioni libreria Cort<strong>in</strong>a Tor<strong>in</strong>o Un volume di 216 pag<strong>in</strong>e 22,00 Euro<br />

Il testo è <strong>in</strong>dirizzato ai maestri<br />

delle scuole elementari e di conseguenza<br />

agli alunni, vuole essere<br />

mezzo per avvic<strong>in</strong>are anche i<br />

più piccoli al mondo della chimica<br />

suscitando <strong>in</strong> essi la giusta e<br />

favorevole curiosità.<br />

Vengono riproposti ed esposti <strong>in</strong><br />

modo appropriato e puntuale gli<br />

stessi argomenti sulla falsa riga<br />

dei libri di testo rivolti agli studenti<br />

delle scuole medie <strong>in</strong>feriori<br />

e superiori.<br />

Così come riportato nell’<strong>in</strong>troduzione,<br />

il libro, suddiviso <strong>in</strong> tre<br />

parti, propone:<br />

1. una serie di <strong>in</strong>dispensabili<br />

“richiami teorici” che rispondono<br />

al “piacere di conoscere”,<br />

2. esperienze di base attraenti<br />

co<strong>in</strong>volgenti e facilmente realizzabili<br />

raggruppate sotto il<br />

titolo “il laboratorio: il gusto<br />

dell’esperienza”, <strong>in</strong>f<strong>in</strong>e<br />

3. un protocollo per realizzare l’analisi<br />

delle acque come tema di<br />

rilevanza particolare <strong>in</strong> “La chimica<br />

dell’analisi: il sapore della<br />

ricerca”.<br />

Nella prima parte vengono riportate<br />

una serie di def<strong>in</strong>izioni dei<br />

term<strong>in</strong>i di maggiore utilizzo (tra<br />

cui eterogeneo, omogeneo, stato<br />

di aggregazione, soluzione, soluto,<br />

sostanza pura, solubilità, concentrazione,<br />

composto, elemento);<br />

ritenute necessarie per la<br />

comprensione degli argomenti<br />

trattati, (descrizione del sistema<br />

periodico, stati di aggregazione<br />

della materia, differenza tra gas<br />

ideali e gas reali, relazioni tra<br />

pressione e volume, tra temperatura<br />

e volume, comprensione<br />

delle curve di solidificazione illustrate).<br />

Premesso che gli elementi sono<br />

disposti nella tavola periodica <strong>in</strong><br />

periodi al crescere del loro numero<br />

atomico ed <strong>in</strong> gruppi <strong>in</strong> funzione<br />

della loro configurazione elettronica<br />

esterna che ne determ<strong>in</strong>a<br />

il comportamento chimico, e premesso<br />

che lo stesso Mendeleev<br />

osservò che le proprietà chimiche<br />

degli elementi variano con cadenza<br />

periodica all’aumentare della<br />

loro massa atomica, vengono<br />

<strong>in</strong>trodotti i concetti di atomi e<br />

molecole, elettroni, protoni, neutroni,<br />

numero quantico, numero<br />

di massa, isotopi, simboli, formule<br />

ed equazioni per affrontare la<br />

formazione dei composti b<strong>in</strong>ari,<br />

dei composti ternari, degli idrossidi,<br />

degli acidi e dei sali qu<strong>in</strong>di le<br />

ossidoriduzioni.<br />

Dopo una carrellata sulla chimica<br />

<strong>in</strong>organica viene fatto un veloce<br />

cenno sui composti che caratterizzano<br />

la chimica del carbonio (la<br />

chimica organica ed i suoi composti:<br />

idrocarburi alifatici, aciclici,<br />

aromatici, saturi, <strong>in</strong>saturi, alicicli-<br />

ci, gli alcani, gli alcheni, gli alch<strong>in</strong>i,<br />

i polimeri, gli alcoli, gli acidi<br />

carbossilici e gli esteri) per poter<br />

trattare brevemente alcuni argomenti<br />

specifici a carattere monografico<br />

tra cui: il processo della<br />

combustione, i metalli, l’aria, l’acqua<br />

, il suolo e gli alimenti.<br />

Nella seconda parte dal titolo “il<br />

laboratorio: il gusto dell’esperienza”,<br />

attraverso alcune pag<strong>in</strong>e di<br />

illustrazioni vengono presentati<br />

tutti gli strumenti <strong>in</strong>dispensabili<br />

per la buona riuscita di una reazione<br />

chimica qu<strong>in</strong>di di una esperienza<br />

di laboratorio.<br />

La prima lezione affronta il tema<br />

della sicurezza <strong>in</strong> laboratorio<br />

mirata a sensibilizzare sul significato<br />

dei simboli di pericolo presenti<br />

sulle confezioni di alcuni<br />

prodotti.<br />

Altre lezioni si occupano di cristallizzazione,<br />

passaggi di stato <strong>in</strong><br />

particolare di fusione e distillazione,<br />

saggi alla fiamma, ottenimento<br />

del sale da cuc<strong>in</strong>a partendo da<br />

acido cloridrico ed idrossido di<br />

sodio, preparazione di una crema<br />

cosmetica, dist<strong>in</strong>zione tra chimigrammi<br />

e fotogrammi.<br />

L’approccio ad ogni esperienza<br />

avviene per gradi: dopo una<br />

breve <strong>in</strong>troduzione al tema si<br />

espone l’idea di partenza, si racconta<br />

una fiaba esplicativa, si evidenziano<br />

le premesse didattiche,<br />

LETTURE PER IL CHIMICO<br />

53


LETTURE PER IL CHIMICO<br />

54<br />

tra cui le preconoscenze, le f<strong>in</strong>alità,<br />

gli obbiettivi, i descrittori, i<br />

materiali e le attrezzature, qu<strong>in</strong>di<br />

l'it<strong>in</strong>erario didattico completo di<br />

modalità operative (gli alunni non<br />

realizzano autonomamente nessuna<br />

esperienza ma si limitano ad<br />

assistere l’<strong>in</strong>segnante durante lo<br />

svolgimento delle varie operazioni),<br />

<strong>in</strong>f<strong>in</strong>e le def<strong>in</strong>izioni e le spiegazioni<br />

per il docente.<br />

L’ultima parte del testo viene<br />

dedicata <strong>in</strong>teramente alla “chimica<br />

delle analisi” <strong>in</strong> particolare l’analisi<br />

dell’acqua: ossigeno disciolto,<br />

BOD5, temperatura, pH, fosfati,<br />

nitrati, torbidità, solidi sedimentabili,<br />

solidi totali.<br />

Il testo completo di tavola periodica<br />

degli elementi e di test f<strong>in</strong>ali di<br />

verifica al term<strong>in</strong>e di ogni argomento<br />

trattato, è frutto dell’esperienza<br />

maturata nel corso di<br />

“Laboratorio di Chimica” tenuto<br />

presso il Corso di Laurea <strong>in</strong><br />

Scienze della formazione Primaria<br />

dell’Università di Tor<strong>in</strong>o negli a.a.<br />

1999-2000 e 2000-2001. Il volume<br />

rappresenta purtroppo uno dei<br />

pochissimi testi oggi disponibili<br />

per giovanissimi <strong>in</strong>teressati curiosi<br />

e con tanta voglia di imparare.<br />

Alla luce dei tanti episodi di danneggiamento<br />

all’ambiente e di<br />

<strong>in</strong>numerevoli e spesso nuove ed<br />

aggiornate normative <strong>in</strong> materia,<br />

f<strong>in</strong>alizzate alla risoluzione di <strong>in</strong>terrogativi<br />

importanti e delicati, i<br />

sistemi giuridici di molti paesi non<br />

offrono a tutt’oggi risposte soddisfacenti.<br />

Particolarmente critica<br />

risulta essere la situazione italiana<br />

sia per gli <strong>in</strong>garbugliati testi normativi<br />

man mano entrati <strong>in</strong> vigore<br />

e succedutisi, sia per la giurisprudenza<br />

spesso contraddittoria ed<br />

altalenante. Il testo <strong>in</strong> oggetto<br />

apre una approfondita riflessione<br />

sul tema grazie agli <strong>in</strong>terventi<br />

mirati e specifici per temi di<br />

esperti. Gli argomenti vengono<br />

raggruppati <strong>in</strong> quattro campi spaziando<br />

dal dibattito <strong>in</strong> Europa, alle<br />

problematiche italiane agli stru-<br />

PARTE I<br />

I richiami teorici: Il piacere di<br />

conoscere<br />

- Introduzione<br />

- I materiali<br />

- I materiali omogenei<br />

- Le soluzioni<br />

- La sostanza pura<br />

- Gli elementi ed il sistema periodico<br />

- Gli stati di aggregazione della<br />

materia<br />

- I cambiamenti di stato<br />

- Il comportamento chimico degli<br />

elementi<br />

- Il l<strong>in</strong>guaggio della chimica: simboli,<br />

formule, equazioni<br />

- I composti chimici<br />

- Le trasformazioni chimiche della<br />

materia<br />

- Acidi e basi<br />

- Ossidazione e riduzione<br />

- La chimica del carbonio<br />

- I processi primitivi<br />

- La combustione<br />

- I metalli<br />

- L’aria<br />

- L’acqua<br />

- Il suolo<br />

- Gli alimenti<br />

PARTE II<br />

Il laboratorio: Il gusto dell’esperienza<br />

menti economici ed <strong>in</strong>f<strong>in</strong>e allo<br />

sguardo al futuro.<br />

Stefano Nespor propone ai lettori<br />

un’analisi partendo dagli <strong>in</strong>terventi<br />

a dai contributi sul tema offerti<br />

da esperti di ambiente, da economisti<br />

e da studiosi <strong>in</strong> genere che si<br />

trovano quotidianamente ad<br />

affrontare il problema del danno<br />

ambientale sottol<strong>in</strong>eando come<br />

spesso i giuristi manch<strong>in</strong>o di elaborazioni<br />

che tengano conto delle<br />

riflessioni degli “addetti ai lavori”.<br />

Barbara Bozzo affronta la problematica<br />

di più paesi di def<strong>in</strong>ire una<br />

responsabilità civile per danno<br />

ambientale partendo dalle diverse<br />

def<strong>in</strong>izioni di danno all’ambiente e<br />

risolvendo problemi di legittimazione<br />

processuale, di def<strong>in</strong>izione<br />

dei cirteri di imputazione delle<br />

responsabilità di identificazione<br />

- <strong>in</strong>troduzione<br />

- il laboratorio come luogo di<br />

costruzione della memoria<br />

- il laboratorio come ambiente e<br />

luogo di educazione alla sicurezza<br />

- la mappa del laboratorio<br />

- attrezzature di laboratorio chimico<br />

- LAB1: la sicurezza <strong>in</strong> laboratorio<br />

- LAB2: la cristallizzazione; è possibile<br />

osservare la “nascita”<br />

delle rocce?<br />

- LAB3: i passaggi di stato<br />

- LAB4: scopriamo l’<strong>in</strong>visibile; il<br />

laboratorio del …colore<br />

- LAB5: la chimica del gusto; il<br />

laboratorio del …sale<br />

- Lab6: il laboratorio della bellezza;<br />

il laboratorio dei…cosmetici<br />

- LAB7: chimigrammi e fotogrammi;<br />

la chimica della…fotografia<br />

PARTE III<br />

LA Chimica delle analisi: il<br />

sapore della ricerca<br />

- <strong>in</strong>troduzione<br />

- l’analisi chimica<br />

- l’analisi delle acque<br />

- la danza di Shiwa delle variabili<br />

del G.R.E.E.N.<br />

- l’analisi dell’acqua<br />

■ La nuova responsabilità civile per danno all’ambiente<br />

Le problematiche italiane alla luce delle <strong>in</strong>iziative dell’unione europea.<br />

Quaderni della rivista giuridica dell’ambiente.<br />

A Cura di Barbara Pozzo Autori Vari Giuffrè Editore Volume di 292 pag<strong>in</strong>e 21,00 Euro<br />

del nesso di causalità e di assicurabilità<br />

del rischio ambientale.<br />

Stefano Amadeo, Angelo<br />

Venchiarutti, Paola Brambilla<br />

affrontano la questione del “ Libro<br />

Bianco sulla responsabilità per<br />

danni all’ambiente” alla base di di<br />

un prossimo <strong>in</strong>tervento normativo<br />

della Comunità Europea <strong>in</strong> materia<br />

e l’elaborazione di una regolamentazione<br />

comunitaria <strong>in</strong> tema<br />

di responsabilità ambientale <strong>in</strong>dividuando<br />

il danno al bene giuridico<br />

ambientale.<br />

Francesco Paolo Mansi analizza il<br />

danno ambientale da <strong>in</strong>qu<strong>in</strong>amento<br />

transfrontaliero esam<strong>in</strong>ando le<br />

disposizioni <strong>in</strong>ternazionali privatistiche<br />

italiane e comunitarie di<br />

carattere generale.<br />

Gianroberto Villa si sofferma sull’analisi<br />

dell’art. 18 della L.<br />

LUG/AGO/SET 2003 IL CHIMICO ITALIANO


349/1986 nella realtà italiana.<br />

Ada Lucia De Cesari, Luca Prati,<br />

Serenella Beltranne <strong>in</strong>troducono<br />

nel contesto della responsabilità<br />

civile per danno ambientale anche<br />

quanto previsto dalla normatia<br />

DLgs 22/1997 circa il danno da<br />

<strong>in</strong>qu<strong>in</strong>amneto e la bonifica dei siti<br />

<strong>in</strong>qu<strong>in</strong>ati unitamente alla responsabilità<br />

civile ed i profili sanzionatori<br />

alla luce anche dell’art. 58<br />

DLgs 152/1999<br />

Barbara Pozzo approfondisce gli<br />

aspetti circa il danno ambientale<br />

affrontati nell’art. 58 del DLgs 11<br />

maggio 1999 n. 152.<br />

Alberto Monti affronta il delicato<br />

aspetto dell’assicurabilità del<br />

rischio ambientale alla luce della<br />

sensibilizzazione anche della<br />

comunità europea nella redazione<br />

del Libro Bianco e l’esposizione<br />

delle nuove tecniche illustrative<br />

studiate dagli assicuratori <strong>in</strong> relazione<br />

alle peculiari caratteristiche<br />

del rischio ambientale.<br />

Dario Stevanato affronta il delicato<br />

problema della tassazione<br />

ambientale e qu<strong>in</strong>di la def<strong>in</strong>izione<br />

di un tributo ambientale.<br />

Particolare rilevanza viene data al<br />

quesito circa un bilanciamento di<br />

<strong>in</strong>teressi poiché il massimo della<br />

tutela ambientale corrisponderebbe<br />

al blocco di processi produttivi.<br />

Donatella Parr<strong>in</strong>i si occupa del<br />

contributo dell’analisi economica<br />

del diritto al f<strong>in</strong>e di analizzare la<br />

scelta del legislatore comunitario<br />

al momento <strong>in</strong> cui deve dare una<br />

risposta alla domanda di “chi<br />

LUG/AGO/SET 2003 IL CHIMICO ITALIANO<br />

debba pagare per i costi di elim<strong>in</strong>azione<br />

dell’<strong>in</strong>qu<strong>in</strong>amento e di<br />

risanamento dei danni” ed <strong>in</strong> sede<br />

di def<strong>in</strong>izione del sistema di<br />

responsabilità <strong>in</strong> campo ambientale.<br />

Il testo si conclude con una propost<br />

adi una nuova direttiva sulla<br />

prevenzione ed il riconoscimento<br />

del danno all’ambiente <strong>in</strong>fatti<br />

dopo la pubblicazione del libro<br />

verde sul risarcimento del danno<br />

all’ambiente nel 1993, la presentazione<br />

del libro bianco sulla<br />

responsabilità per danni all’ambiente<br />

nel 2000 è già <strong>in</strong> discussione<br />

una proposta di direttiva da<br />

parte della Commissione che<br />

vuole def<strong>in</strong>ire una discipl<strong>in</strong>a quadro<br />

per la prevenzione e la riparazione<br />

del danno ambientale<br />

tenendo conto dei diversi regimi di<br />

responsabilità ambientale vigenti<br />

nei diversi sistemi nazionali europei<br />

e negli Stati Uniti.<br />

Introduzione<br />

IL DIBATTITO IN EUROPA<br />

Stefano Nespor: Il dibattito<br />

<strong>in</strong>ternazionale sulla responsabilità<br />

per danno ambientale<br />

BARBARA POZZO: I problemi<br />

della responsabilità per i danni<br />

causati dall’<strong>in</strong>qu<strong>in</strong>amento: profili<br />

di diritto comparato<br />

STEFANO AMADEO: La responsabilità<br />

ambientale nel trattato<br />

della Comunità Europea<br />

- ANGELO VENCHIARUTTI: Il Libro<br />

Bianco sulla responsabilità civile<br />

per danni all’ambiente<br />

PAOLA BRAMBILLA: Il danno<br />

consultate il sito<br />

ambientale nelle normative comunitarie<br />

di settore<br />

FRANCESCO PAOLO MANSI: Il<br />

danno ambientale derivante dalle<br />

attività transfrontaliere: profili di<br />

diritto <strong>in</strong>ternazionale e processuale<br />

LA PROBLEMATICHE ITALIANE<br />

GIANROBERTO VILLA: Il danno<br />

all’ambiente nel sistema della<br />

responsabilità civile<br />

ADA LUCIA DE CESARIS: Il<br />

danno da <strong>in</strong>qu<strong>in</strong>amento e la discipl<strong>in</strong>a<br />

delle bonifiche. Obblighi e<br />

competenze amm<strong>in</strong>istrative<br />

LUCA PRATI: Il danno da <strong>in</strong>qu<strong>in</strong>amento<br />

e la discipl<strong>in</strong>a delle bonifiche:<br />

l’aspetto della responsabilità<br />

civile<br />

SERENELLA BELTRAME: Il danno<br />

da <strong>in</strong>qu<strong>in</strong>amento e la discipl<strong>in</strong>a<br />

delle bonifiche: profili sanzionatori<br />

BARBARA POZZO: Il danno<br />

ambientale nell’art. 58 nel DLgs<br />

11 maggio 1999 n. 152<br />

GLI STRUMENTI ECONOMICI<br />

ALBERT MONTI: L’assicurabilità<br />

del rischio ambientale <strong>in</strong> prospettiva<br />

europea<br />

DARIO STEVANATO: Tassazione<br />

ambientale: analisi del dato normativo<br />

DONATELLA PORRINI: Il Libro<br />

Bianco sulla responsabilità ambientale:<br />

un approccio di analisi<br />

economica del diritto.<br />

UNO SGUARDO AL FUTURO<br />

BARBARA POZZO: La proposta<br />

di una nuova direttiva sulla prevenzione<br />

ed il risarcimento del<br />

danno all’ambiente<br />

LETTURE PER IL CHIMICO<br />

55


CONVEGNI E CONGRESSI<br />

56<br />

LUG/AGO/SET 2003 IL CHIMICO ITALIANO


Gazzetta del Mezzogiorno<br />

18/09/2003<br />

Nei giorni 19 e 20 settembre 2003 il Consiglio<br />

Nazionale dei Chimici, su <strong>in</strong>vito del prof.<br />

Saverio Buffa, revisore dei conti presso il<br />

Consiglio e Presidente dell’Ord<strong>in</strong>e dei Chimici di<br />

Foggia, è stato convocato nella cittad<strong>in</strong>a dauna<br />

per la consueta riunione mensile.<br />

Nell’occasione l’Ord<strong>in</strong>e dei Chimici di Foggia ha<br />

organizzato un <strong>in</strong>contro con le autorità locali e<br />

con i colleghi chimici iscritti sul tema “Il ruolo<br />

dei Chimici per lo sviluppo sostenibile”.<br />

Il Presidente prof. Armando Z<strong>in</strong>gales ha tenuto<br />

una relazione con conseguente <strong>in</strong>teressante<br />

dibattito. Il prof. Saverio Buffa si è mostrato un<br />

perfetto anfitrione con omaggi notevoli quali i<br />

“cannoli siciliani” fatti <strong>in</strong> casa e una bottiglia di<br />

AGLIANICO DELLA DAUNIA IGT 2002 – da coltivazione<br />

biologica della casa v<strong>in</strong>icola LA DOGANA<br />

DI ORTANOVA presentato e offerto direttamente<br />

dall’Enologo titolare della cant<strong>in</strong>a.<br />

La serata, dopo i lavori, è term<strong>in</strong>ata con una<br />

sontuosa cena a Villa Torre Quarto, <strong>in</strong> un ambiente<br />

delizioso.<br />

Il sabato matt<strong>in</strong>a però i lavori sono proseguiti<br />

per portare a term<strong>in</strong>e quanto posto dal presidente<br />

dell’o.d.g.<br />

Fernando Maurizi


XII° convegno degli Ord<strong>in</strong>i dei Chimici d’Italia<br />

II°<br />

XII°<br />

II°<br />

programma<br />

23 ottobre 2003-06-25<br />

MATTINO (I SESSIONE)<br />

La riforma delle professioni e le<br />

prospettive per i giovani laureati <strong>in</strong><br />

chimica<br />

09,00 Registrazione dei partecipanti<br />

09,30 Saluto delle autorità<br />

10,00 La riforma delle professioni<br />

11,30 Le prospettive professionali per i<br />

laureati <strong>in</strong> chimica <strong>in</strong> una società<br />

che cambia<br />

13,00 Discussione e conclusioni<br />

POMERIGGIO (II SESSIONE)<br />

Il rischio città: il Chimico a difesa della<br />

salute e della sicurezza dei cittad<strong>in</strong>i<br />

14,30 Apertura lavori<br />

14,40 N. Cardellicchio (SCI, Div. Chim.<br />

dell’Ambiente):<br />

Il rischio atmosferico<br />

15,00 R. Delia (ISPESL): L’<strong>in</strong>qu<strong>in</strong>amento<br />

elettromagnetico<br />

15,20 E. Rolle (M<strong>in</strong>istero dell’Ambiente):<br />

Leggi, norme e qualità ambientale<br />

quote di iscrizione<br />

15,40 L. Campanella (Università La<br />

Sapienza): Traffico e salute<br />

16,00 I. Petrizzi (Università La Sapienza):<br />

Il rischio <strong>in</strong> città: rilievi<br />

epidemiologici)<br />

16,20 Incontro con la Stampa<br />

17,00 E. Chiacchier<strong>in</strong>i (Università La<br />

Sapienza): Il ruolo del chimico<br />

per la coesistenza fra tesi filoecologiche<br />

e tesi filotecnologiche<br />

17,20 Discussioni e conclusioni<br />

24 ottobre 2003<br />

MATTINO (III SESSIONE)<br />

I beni culturali, conoscerli per difenderli:<br />

il ruolo del chimico<br />

9,30 Apertura lavori<br />

9,40 D. Ferro (CNR): 1 metodi spettroscopici<br />

di analisi chimica<br />

10,00<br />

applicata allo studio dei B.C<br />

CHI.BE.C (Gruppo Chimica dei<br />

BB.CC.): I° <strong>in</strong>tervento<br />

10,20 M. Guiso (Università La Sapienza):<br />

Il colore<br />

Roma, 23-24 ottobre 2003<br />

Il Congresso si svolgerà a Roma nei giorni 23 e 24 ottobre 2003 presso<br />

l’Aula Magna della Facoltà di Chimica dell’Università “La Sapienza” di Roma.<br />

Si articolerà <strong>in</strong> 4 sessioni:<br />

I SESSIONE<br />

La riforma delle professioni<br />

e le prospettive professionali<br />

per i laureati <strong>in</strong> chimica <strong>in</strong><br />

una società che cambia<br />

II SESSIONE<br />

Rischio <strong>in</strong> città: il chimico a<br />

difesa della salute e della<br />

sicurezza dei cittad<strong>in</strong>i<br />

III SESSIONE<br />

I beni culturali: conoscerli<br />

per difenderli; il ruolo del<br />

chimico<br />

IV SESSIONE<br />

Contam<strong>in</strong>ati ambientali:<br />

slimiti normativi e situazioni<br />

di “vacatio legis”<br />

10,40 F. Persia (ENEA):<br />

Il danno chimico<br />

11,20 E.G. Gigante (CCL B.C. Università<br />

La Sapienza): La necessaria<br />

collaborazione tra chimici<br />

e fisici<br />

11,40 CHI.BE.C (Gruppo Chimica dei<br />

BB.CC.): II° Intervanto<br />

12,00 Incontro con la Stampa<br />

12,30 G. Bavero: Casi di studio<br />

12,50 L. Campanella (Università La<br />

Sapienza): Metodi archeometrici:<br />

un nuovo contributo della chimica<br />

13,00 Discussione e conclusioni<br />

POMERIGGIO (IV SESSIONE)<br />

14,30 Tavola rotonda – Contam<strong>in</strong>anti<br />

ambientali: limiti normativi e<br />

situazione di “vacatio legis”<br />

16,30 Conclusioni<br />

17,00 Riunione dei presidenti<br />

La quota di iscrizione al Convegno è di € 100,00 per gli iscritti agli Ord<strong>in</strong>i territoriali e di € 150,00 per i non iscritti.<br />

CENA DI GALA: La partecipazione alla Cena di gala (per partecipanti ed accompagnatori) del 23 ottobre prevede una<br />

quota aggiuntiva di € 100,00 a persona.

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