Bimestrale- Spedizione in Abbonamento Postale Art. 2, comma
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<strong>Bimestrale</strong>- <strong>Spedizione</strong> <strong>in</strong> <strong>Abbonamento</strong> <strong>Postale</strong> <strong>Art</strong>. 2, <strong>comma</strong> 20/C - legge 662/96 - Filiale di Roma<br />
PERIODICO DI INFORMAZIONE<br />
D E I C H I M I C I D ’ I T A L I A<br />
www.chimici.it<br />
ANNO XIV N° 3/4 LUG/AGO/SET 2003
Sito web del CNC<br />
La “Composizione<br />
del Consiglio<br />
Nazionale dei<br />
Chimici per il<br />
Triennio<br />
2001/2004” e<br />
“Elenco degli<br />
Ord<strong>in</strong>i” li troverete<br />
sul sito:<br />
www.chimici.it<br />
La gestione e la rivisitazione del sito Internet del consiglio nazionale dei chimici è stata<br />
affidata al gruppo JUST IN TIME. Il gruppo JUST IN TIME è già fornitore del CNC per quanto<br />
riguarda la stampa del “IL CHIMICO ITALIANO”. Con questo <strong>in</strong>carico il CNC ha <strong>in</strong>teso dare una<br />
nuova veste alla rivista sia dal punto di vista dei contenuti che dal punto di vista della grafica.<br />
Le notizie dell’ultim’ora saranno riportate direi quasi giornalmente sul sito WEB mentre gli<br />
articoli di <strong>in</strong>teresse della categoria, che possono essere oggetto di attenta lettura a tavol<strong>in</strong>o,<br />
riempiranno le pag<strong>in</strong>e della rivista. Argomenti di carattere generale, scientifico e attuale<br />
trattati da colleghi e da professionisti di altre discipl<strong>in</strong>e purché att<strong>in</strong>enti alla professione di chimico<br />
saranno ben accetti sulla rivista. Il Chimico Italiano potrà essere diviso <strong>in</strong> sezioni per trattare<br />
gli argomenti all’avanguardia. Sarà aperta una rubrica lettere al direttore per ricevere e<br />
discutere sui quesiti formulati dagli iscritti. Un comitato di redazione composto da tre esperti<br />
procederà alla verifica degli articoli <strong>in</strong>viati per l’eventuale stampa su il Chimico Italiano.<br />
Le notizie di <strong>in</strong>teresse del Chimico<br />
debbono essere visibili <strong>in</strong> tempo reale.<br />
Per questo motivo il CNC ha deciso pur mantenendo l’edizione della rivista “Il Chimico Italiano” a cadenza trimestrale,<br />
di riversare sul sito www.chimici.it tutte le notizie di aggiornamento professionale e non che possono <strong>in</strong> qualche modo<br />
rendere al Chimico un’utilità.<br />
Pertanto troverete sul web le seguenti rubriche:<br />
Dagli ord<strong>in</strong>i periferici: <strong>in</strong> questa voce saranno possibili i l<strong>in</strong>ks con gli ord<strong>in</strong>i dei chimici d’Italia che già hanno un sito web,<br />
<strong>in</strong>oltre saranno riportate le notizie pervenute da tutti gli ord<strong>in</strong>i periferici anche da quelli che per ora non hanno un loro<br />
sito.<br />
Convegni, <strong>in</strong>contri, congressi anche a livello regionale dei quali al CNC viene data notizia per e-mail e che saranno<br />
prontamente messi nel sito nella rubrica apposita.<br />
Concorsi: cercheremo di dare notizia anche dei concorsi regionali e nazionali prelevandoli dai rispettivi BUR e GURI.<br />
Aggiornamenti professionali: il CNC riceve da parte di alcune delle maggiori aziende che producono apparecchiature<br />
scientifiche le novità nei diversi settori della ricerca applicata, attraverso l<strong>in</strong>ks, potrete accedere a tali notizie.<br />
Novità legislative nei settori della chimica: il CNC attraverso alcuni siti che si <strong>in</strong>teressano di ambiente, sicurezza, qualità,<br />
alimenti, <strong>in</strong>dustria chimica e applicata renderà disponibile agli iscritti la possibilità di accedere alle novità <strong>in</strong> oggetto.<br />
Riviste di settore: già sono elencati i siti di alcune tra le maggiori riviste <strong>in</strong> questione, sarà qu<strong>in</strong>di aumentata la possibilità<br />
di accedere a nuovi siti.<br />
Alla luce di quanto sopra l’<strong>in</strong>vito che rivolgo a tutti i Chimici è il seguente: visitate il sito www.chimici.it giornalmente per<br />
prendere atto delle notizie e delle novità avanti elencate, è cosa importate <strong>in</strong>viare notizie al f<strong>in</strong>e di implementare e rendere<br />
visibile la Vostra attività.<br />
Aiutateci ad aiutarVi<br />
f.maurizi@chimici.it
ANNO XIV N° 3/4 LUG/AGO/SET 2003<br />
In copert<strong>in</strong>a l’opera “ Alchimia” di ANTONIO POSSENTI utilizzata come immag<strong>in</strong>e del<br />
IX Convegno “Chimica, qualità della vita e ambiente” tenutosi a Napoli dal 28 febbraio<br />
al 1 marzo 2003. Ne abbia compiutamente <strong>in</strong>terpretato sia il contesto orig<strong>in</strong>ario di<br />
grande tradizione esoterica (solo lontana parente di una protochimica <strong>in</strong>genua e<br />
prescientifica) sia quello più pregnante di cooperazione con la natura e l’ambiente,<br />
per decifrarne i segreti attraverso numerose evoluzioni successive e differenze<br />
strutturali, è fortemente e <strong>in</strong>discutibilmente legata, <strong>in</strong> quanto espressione s<strong>in</strong>tetica<br />
delle doti del moderno uomo di scienza: spirito di osservazione, scetticismo nei<br />
confronti del mito, capacità <strong>in</strong>duttiva e – soprattutto – pazienza.<br />
EDITORIALE<br />
SOMMARIO<br />
Rifiuti: ricchezza e nobiltà! 4<br />
DAL C.N.C.<br />
Proposta Commissione Pari Opportunità all'<strong>in</strong>terno 6<br />
del Consiglio Nazionale dei Chimici<br />
Sono <strong>in</strong> riscossione le quote 2003 del Consiglio Nazionale 9<br />
Due sentenze della Corte Suprema di Cassazione Sez. IV Penale 10<br />
DAGLI ISCRITTI<br />
La leggenda dell’elefante e la professione del Chimico 13<br />
Ricordando Ilya Prigog<strong>in</strong>e 14<br />
“Fumo dal barattolo di decolorante: 15<br />
Intervengono i Vigili del Fuoco”<br />
Contributo all’<strong>in</strong>dividuazione di nuove specie di 16<br />
funghi psicoattivi<br />
A proposito di Lavoiser 18<br />
Il rischio da agenti chimici nel settore del restauro 19<br />
alla luce del D.L.vo 25/2002<br />
Bjørn Lomborg, l'ambientalista scettico 24<br />
L’Agricoltura Biologica 28<br />
Composizione e proprietà dei pr<strong>in</strong>cipali supporti 29<br />
metallici usati per il food metal package<br />
La fissazione di limiti nella normativa ambientale 36<br />
Battezzato uno degli ultimi arrivati nella grande 39<br />
famiglia dei “Transuranici”<br />
NOTIZIE DALL’EUROPA 42<br />
LETTURE PER IL CHIMICO 50<br />
CONVEGNI E CONGRESSI 56<br />
Ai sensi dell’art. 10 della Legge n. 675/1996, <strong>in</strong>formiamo i lettori che i loro dati sono conservati nel nostro archivio <strong>in</strong>formatico e<br />
saranno utilizzati da questa redazione e da enti e società esterne collegati solo per l’<strong>in</strong>vio della rivista “IL CHIMICO ITALIANO” e<br />
di materiale promozionale relativo alla professione di chimico. Informiamo <strong>in</strong>oltre che, ai sensi dell’art. 13 della<br />
succitata Legge, i dest<strong>in</strong>atari di “IL CHIMICO ITALIANO” hanno la facoltà di chiedere, oltre che l’aggiornamento dei propri dati,<br />
la cancellazione del proprio nom<strong>in</strong>ativo dall’elenco <strong>in</strong> nostro possesso, mediante comunicazione scritta a “IL CHIMICO ITALIANO”<br />
c/o Consiglio Nazionale dei Chimici - P.zza S. Bernardo, 106 - 00187 Roma<br />
BIMESTRALE DI INFORMAZIONI<br />
GIURIDICHE, ECONOMICHE,<br />
PROFESSIONALI E TECNICHE<br />
DEI CHIMICI D’ITALIA<br />
<strong>Spedizione</strong> <strong>in</strong> abb. postale<br />
<strong>Art</strong>. 2, <strong>comma</strong> 20/C - legge 662/96<br />
Filiale di Roma<br />
Editore<br />
CONSIGLIO NAZIONALE DEI CHIMICI<br />
Direzione, redazione e amm<strong>in</strong>istrazione<br />
P.zza S. Bernardo, 106 - 00187 Roma<br />
Tel. 06.47883819 - Fax 06.47885904<br />
E mail: cnc@chimici.it<br />
Web: http:\\www.chimici.it<br />
Direttore responsabile<br />
ARMANDO ZINGALES<br />
Direttore editoriale<br />
ANTONIO RIBEZZO<br />
Redazione<br />
GIANCARLO GATTI<br />
ELIO RAMBALDI<br />
GIOVANNI ABBATE<br />
CARLO BRESCIANI<br />
ELIO CALABRESE<br />
SERGIO FACCHETTI<br />
FERNANDO MAURIZI<br />
DOMENICO MENCARELLI<br />
FRANCO TAU<br />
"Gli articoli e le note firmate esprimono soltanto<br />
l'op<strong>in</strong>ione dell'Autore e non impegnano il<br />
Consiglio Nazionale dei Chimici né il Comitato<br />
di Redazione (CdR). L'accettazione per la stampa<br />
dei contributi orig<strong>in</strong>ali di <strong>in</strong>teresse scientifico<br />
e professionale nel campo della chimica è<br />
subord<strong>in</strong>ato all'approvazione del CdR, previa<br />
revisione di tre Referee, scelti dal CdR tra gli<br />
esperti del settore. Quanto pubblicato nel<br />
Bollett<strong>in</strong>o raccoglie gli atti ufficiali del consiglio<br />
Nazionale dei Chimici".<br />
Coord<strong>in</strong>amento editoriale e stampa<br />
Just <strong>in</strong> Time - Tel. 06.88522032<br />
Autorizzazione del Tribunale di Roma<br />
n. 0032 del 18 gennaio 1990<br />
ASSOCIATO ALL’USPI<br />
UNIONE STAMPA<br />
PERIODICA ITALIANA
EDITORIALE<br />
4<br />
Rifiuti: ricchezza e nobiltà!<br />
Un nostro noto collega ha ricordato che “parlare di chimica spesso è come tentare di presentare<br />
nella buona società una sorella dei trascorsi burrascosi”.<br />
Per molti, <strong>in</strong>fatti, “chimica” è un sostantivo sgradevole ma ciò soprattutto per i poco <strong>in</strong>formati<br />
ovvero anche solo per fare il bastiancontrario.<br />
Figuriamoci se poi parliamo di “rifiuti puzzolenti, sgradevoli, <strong>in</strong>opportuni <strong>in</strong> ogni discorso.<br />
F<strong>in</strong>anche la vecchia normativa (DPR n. 915/82) affermava che “per rifiuto si <strong>in</strong>tende qualsiasi<br />
sostanza ed oggetto derivante da un’attività umana o da cicli naturali abbandonato o dest<strong>in</strong>ato<br />
all’abbandono”.<br />
La successiva normativa di cui al D.Leg.vo n.22/97, fornisce solamente un elenco dei rifiuti e non<br />
adopera più il term<strong>in</strong>e “abbandono”!<br />
Non viene più chiamato <strong>in</strong> causa il dest<strong>in</strong>o dei rifiuti bensì la prescrizione delle leggi nazionali.<br />
Se nel gergo comune rifiuto vuol dire sbarazzarsi, senz’altro più positivo di abbandonare (da “to<br />
dispose of”), devo osservare che l’etimo del verbo lat<strong>in</strong>o <strong>in</strong>dica il contrario (disponere) di mettere<br />
o porre, cioè usufruire, ovvero disporre.<br />
Oggi qu<strong>in</strong>di il rifiuto viene tolto o cacciato dalla sua collocazione propria, ovvero dal posto o dall’uso<br />
che aveva come merce.<br />
Insomma sia il l<strong>in</strong>guaggio quotidiano che quello giuridico sembrano <strong>in</strong>capaci di def<strong>in</strong>ire <strong>in</strong> forma<br />
positiva la natura del rifiuto, limitandosi unicamente a <strong>in</strong>dicarlo <strong>in</strong> term<strong>in</strong>i negativi: messa al<br />
bando, estromissione dagli usi quotidiani, ripudio.<br />
Ma la realtà è un’altra, poiché se si guarda bene, i rifiuti di cui vorremmo disfarci stanno occupando<br />
lo spazio <strong>in</strong> cui dovrebbe svolgersi la vita quotidiana.<br />
Noti e più o meno noti colleghi sono da anni impegnati nel settore, unitamente agli Ord<strong>in</strong>i dei<br />
Chimici che non si sono mai stancati di affermare che il rifiuto non è tale e oltre che generare<br />
profitto può essere ancora di una qualche utilità.<br />
Molti, anche andando oltre il profitto lecito, si sono qu<strong>in</strong>di cimentati nella gestione del rifiuto,<br />
tanto che i mass media hanno com<strong>in</strong>ciato a titolare “eco-mafie <strong>in</strong> azione”.<br />
Noi chimici riteniamo, entrando nel merito delle modalità, delle tecnologie, dei costi e degli<br />
strumenti tecnici-gestionali, che i rifiuti sono ancora una merce che deve essere ridotta, conferita,<br />
raccolta, a volte compattata, trasportata, stoccata, riciclata, recuperata, riusata… ma mai<br />
abbandonata!<br />
Cioè noi riteniamo, a ragione, che esso è assurto a oggetto non certo di scienze o di teoria ma<br />
sicuramente di tecnologia e di <strong>in</strong>tensa manipolazione.<br />
E qui veniamo ad un altro concetto riguardante l’ecosistema urbano.<br />
Se è vero che il commercio ed il consumo viene svolto ovunque, è nella città che essi hanno la<br />
maggiore <strong>in</strong>tensità proprio perché esse sono sedi delle umane attività economiche.<br />
Le città attraggono ogni genere di popolazione sia essa rurale e non, povera e ricca, proprio perché<br />
offrono maggiori opportunità di vita e migliori servizi.<br />
Ma ogni città ha un suo ecosistema, è cioè soggetta ad una vera e propria “contabilità materiale”.<br />
Infatti ogni attività svolta nei centri abitati (consumi, commerci, trasporti, ecc.) “trasforma la<br />
materia e l’energia entrante nel sistema – cioè le merci ambientali ed economiche - <strong>in</strong> residui e<br />
rifiuti”, merci negative che sono fonti di <strong>in</strong>qu<strong>in</strong>amento.<br />
Vi sono qu<strong>in</strong>di <strong>in</strong>qu<strong>in</strong>anti gassosi che rendono spesso l’aria irrespirabile, liquidi e solidi smaltiti <strong>in</strong><br />
vario modo.<br />
I fenomeni negativi dovuti all’effetto <strong>in</strong>qu<strong>in</strong>ante, sono anche evidenti negli effetti corrosivi che si<br />
hanno non solo sulle strutture all’aperto, quali palazzi e monumenti, ma anche sull’ambiente <strong>in</strong><br />
generale.<br />
LUG/AGO/SET 2003 IL CHIMICO ITALIANO
Questo aspetto sarà oggetto nel prossimo Congresso Nazionale dei Chimici che si terrà a Roma<br />
nell’ottobre di quest’anno, unitamente ad altri <strong>in</strong>terventi e relazioni.<br />
Tornando ai rifiuti, occorre dire che il Legislatore li ha sottoposti a v<strong>in</strong>coli sempre più stretti nell’evidente<br />
tentativo di mantenere quanto più è possibile <strong>in</strong>alterata la libertà di cui gode la merce.<br />
Infatti se è vero che le merci producono una grande quantità di rifiuti; vero è che lo Stato è<br />
costretto all’<strong>in</strong>tervento su di essi, sia nella gestione che nel trattamento, ma lascia <strong>in</strong>alterata e<br />
libera la loro produzione.<br />
In tal modo si mette <strong>in</strong> moto un sistema che va dagli esperti nel settore ai convegni, dal politico<br />
che si <strong>in</strong>digna al cittad<strong>in</strong>o che è sempre più costernato dal cont<strong>in</strong>uo aumento dell’<strong>in</strong>qu<strong>in</strong>amento,<br />
dagli smaltitori autorizzati ed abusivi ai profittatori di ogni genere.<br />
In tutto ciò dimenticando che i rifiuti non sono altro che la manifestazione della libertà di cui<br />
godono le merci.<br />
Essa, una volta prodotta, passa di mano <strong>in</strong> mano lasciando dietro di se una scia di rifiuti.<br />
E ciò perché chi produce ha solo l’<strong>in</strong>teresse del valore di scambio della merce, mentre coloro che<br />
l’acquistano sono <strong>in</strong>teressati unicamente al valore d’uso.<br />
La differenza fra i due valori produce uno scarto quantitativo; <strong>in</strong>fatti ad ogni passaggio ogni<br />
detentore è responsabile dei rifiuti che produce sotto la sua “giurisdizione” e non è responsabile<br />
dei rifiuti che tale merce produrrà una volta passata di mano.<br />
Questo è anche il motivo per trasferire, il più possibile, la maggior parte dei rifiuti alle successive<br />
fasi di vita della merce.<br />
Occorre qu<strong>in</strong>di <strong>in</strong>vertire la tendenza che fa si che il rifiuto rappresenta la f<strong>in</strong>e del processo economico<br />
che va dalla produzione al consumo, mentre le risorsa ne rappresenta l’<strong>in</strong>izio.<br />
Risorsa è il suolo coltivato o non coltivato, risorse sono i brevetti, le opere d’arte. Vi sono risorse<br />
f<strong>in</strong>anziarie, risorse umane, ma risorsa è anche il rifiuto.<br />
Per rendere comprensibile tale assunto basta pensare che la natura non produce rifiuti.<br />
Ad esempio, i frutti che la natura offre all’uomo non sono qualitativamente differenti da ciò che<br />
la natura restituisce all’ambiente.<br />
L’allontanamento dei rifiuti dal luogo di produzione nasce nel contesto urbano e con l’avvento<br />
della rivoluzione <strong>in</strong>dustriale che ha portato sia ad un aumento della produzione che della composizione<br />
dei rifiuti.<br />
Ecco perché occorre pensare ad un modo più ottimale della gestione del rifiuto per far si che il<br />
nostro secolo non diventi “la pattumiera della storia”!<br />
È una sfida che i chimici hanno accettato da subito perché da sempre hanno impiegato ogni<br />
genere di risorsa per soddisfare le umane esigenze.<br />
È un impegno che i nostri colleghi hanno sempre affermato <strong>in</strong> ogni settore <strong>in</strong> cui si sono trovati<br />
ad operare professionalmente.<br />
È un campo nel quale la circolazione del rifiuto ha portato ad un flusso crescente di denaro; ma<br />
<strong>in</strong> tal caso non si paga per acquistare qualcosa bensì di cederla!<br />
Questo è un paradosso che occorre <strong>in</strong>vertire per nobilitare ciò che può rappresentare ancora una<br />
ricchezza se giustamente riutilizzata.<br />
Ritengo che nella misura <strong>in</strong> cui i chimici contribuiranno a rendere comprensibile ai più tale<br />
verità, siano essi politici che gente comune, renderanno un servizio non più procrast<strong>in</strong>abile<br />
all’umanità <strong>in</strong>tera.<br />
LUG/AGO/SET 2003 IL CHIMICO ITALIANO<br />
Antonio Ribezzo<br />
EDITORIALE<br />
5
DAL C.N.C.<br />
6<br />
Proposta Commissione Pari<br />
Opportunità all'<strong>in</strong>terno del<br />
Consiglio Nazionale dei Chimici<br />
Si riporta la proposta che ha portato al varo della Commissione Pari Opportunità<br />
che sarà presentata a Roma <strong>in</strong> occasione del XII Convegno Nazionale.<br />
Al Presidente del Consiglio Nazionale dei Chimici<br />
Prof. ARMANDO ZINGALES<br />
Chiarissimo Presidente, <strong>in</strong> questo periodo <strong>in</strong><br />
cui ho curato il sito del CNC, peraltro con<br />
molta soddisfazione, ho raccolto da tutta Italia<br />
“alti lai” per la difficoltà di collocamento dei<br />
Colleghi, particolarmente quelli più giovani,<br />
specialmente donne.<br />
Altrettanto difficile é l’opportunità di aggiornamento<br />
professionale dopo una formazione scolastica<br />
assolutamente modesta, sì da consentire<br />
che i Chimici affront<strong>in</strong>o le opportunità lavorative<br />
con uno spirito di management e di <strong>in</strong>iziativa<br />
che, purtroppo, é carente fra i Chimici<br />
Professionisti.<br />
Il problema mi rattrista <strong>in</strong> modo particolare,<br />
perché ancora ricordo con dolore le difficoltà<br />
<strong>in</strong>contrate dopo la laurea e, adesso, quelle dell’occupazione<br />
quale Dirigente all’<strong>in</strong>terno della<br />
Pubblica Amm<strong>in</strong>istrazione.<br />
A mio avviso la discrim<strong>in</strong>azione femm<strong>in</strong>ile non<br />
giova nemmeno all’occupazione maschile, poiché<br />
là ove é malagevole l’accesso al lavoro per<br />
le donne, lo é anche per gli uom<strong>in</strong>i.<br />
L’obiettivo della Costituzione di una Commissione<br />
per le pari Opportunità all’<strong>in</strong>terno del<br />
Consiglio Nazionale dovrebbe avere fra gli<br />
obiettivi quelli di<br />
a. tutelare le donne Chimico aff<strong>in</strong>ché affront<strong>in</strong>o<br />
serenamente la professione, garantendo<br />
la loro salute anche nei progetti di<br />
maternità, ivi compresa quella di bamb<strong>in</strong>i<br />
adottati o affidati, f<strong>in</strong>o alla realizzazione ed<br />
alla cura degli <strong>in</strong>teressi dei figli, senza<br />
nulla levare alla qualità del lavoro, all’aggiornamento<br />
professionale e alla progressione<br />
della carriera;<br />
b. promuovere lo scambio di <strong>in</strong>formazioni,<br />
esperienze e formulazione di proposte,<br />
anche legislative, al f<strong>in</strong>e di favorire un’adeguata<br />
organizzazione lavorativa, delle<br />
condizioni e del tempo dedicato, ivi compresa<br />
la flessibilità degli orari, part time,<br />
ecc.;<br />
c. <strong>in</strong>dividuare e risolvere atteggiamenti<br />
discrim<strong>in</strong>atori con effetti pregiudizievoli<br />
per l’attività delle donne Chimico;<br />
d. studiare le cause che portano ad un’occupazione<br />
<strong>in</strong>feriore delle donne rispetto agli<br />
uom<strong>in</strong>i nella professione,<br />
e. l’assistenza da parte del Consiglio nelle<br />
forme che lo riterrà opportune, d’<strong>in</strong>tesa<br />
con il Comitato, là dove esistano elementi<br />
di fatto che <strong>in</strong>dividu<strong>in</strong>o l’esistenza di atti o<br />
comportamenti discrim<strong>in</strong>atori nell’accesso<br />
al lavoro, durante lo svolgimento e nella<br />
progressione della carriera;<br />
f. formulare proposte che tutel<strong>in</strong>o le donne<br />
Chimico nel mercato del lavoro e propongano<br />
nuove forme occupazionali derivanti<br />
da una società <strong>in</strong> cont<strong>in</strong>ua <strong>in</strong>novazione<br />
tecnologica, ivi compreso l’<strong>in</strong>coraggiamento<br />
anche f<strong>in</strong>anziario dello spirito d’impresa.<br />
È stato redatto un Regolamento nel quale si<br />
enunciano le F<strong>in</strong>alità, la Composizione, le<br />
modalità di Funzionamento, le Prerogative ed i<br />
Compiti e quant’altro ritenuto opportuno.<br />
La Commissione sarà costituita da 5 dottoresse<br />
chimiche proposte dal Consiglio Nazionale<br />
per rappresentare le Professioniste, le Dipendenti<br />
della Pubblica Amm<strong>in</strong>istrazione, le Dipendenti<br />
di Industrie Private, le Universitarie, le<br />
Insegnanti, il Nord, il Sud ed il Centro.<br />
Dovrebbe essere previsto:<br />
LUG/AGO/SET 2003 IL CHIMICO ITALIANO
un rimborso spese e il gettone di presenza<br />
o, almeno, il trattamento economico<br />
previsto per il CNC;<br />
le riunioni dovrebbero svolgersi <strong>in</strong> Italia presso<br />
le sedi degli Ord<strong>in</strong>i sì da facilitare la partecipazioni<br />
delle Componenti e il scambio di<br />
idee con le Iscritte.<br />
A mio avviso, sarebbe opportuno, nell’ambito<br />
dell’attività della Commissione Pari Opportunità,<br />
attivare un progetto sul fenomeno del<br />
mobb<strong>in</strong>g, anche se non esclusivamente rivolto<br />
verso le donne.<br />
Tale atteggiamento, non raro, dimostra una<br />
grave carenza di cultura nella gestione delle<br />
risorse umane e può verificarsi da parte di<br />
autorità gerarchicamente sopra ord<strong>in</strong>ate e<br />
consiste, come saprà sicuramente, <strong>in</strong> pressioni<br />
o molestie psicologiche, calunnie sistematiche,<br />
maltrattamenti verbali ed offese personali,<br />
m<strong>in</strong>acce od atteggiamenti mirati ad <strong>in</strong>timorire<br />
<strong>in</strong>giustamente od avvilire, anche <strong>in</strong> forma velata<br />
ed <strong>in</strong>diretta, critiche immotivate ed atteggiamenti<br />
ostili, delegittimazione dell’immag<strong>in</strong>e,<br />
anche di fronte a soggetti estranei all’impresa,<br />
ente o amm<strong>in</strong>istrazione, esclusione od<br />
immotivata marg<strong>in</strong>alizzazione dell’attività<br />
lavorativa, attribuzione di compiti esorbitanti<br />
od eccessivi, e, comunque, idonei a provocare<br />
Normativa<br />
● NORMATIVA EUROPEA<br />
Direttiva 75/117/CEE del<br />
10.02.1975<br />
Riavvic<strong>in</strong>amento delle legislazioni<br />
degli Stati membri relative all’applicazione<br />
del pr<strong>in</strong>cipio di parità<br />
delle retribuzioni tra lavoratori di<br />
sesso maschile e quelli di sesso<br />
femm<strong>in</strong>ile.<br />
Viene <strong>in</strong>trodotto il concetto di<br />
uguale retribuzione per lavori di<br />
uguale valore, superando il solo<br />
riferimento di “stesso lavoro”.<br />
Viene def<strong>in</strong>ita <strong>in</strong>oltre l’adozione di<br />
criteri comuni tra lavoratori e<br />
lavoratrici nei sistemi di classificazione.<br />
Direttiva 76/207/CEE del<br />
09.02.1976<br />
Attuazione del pr<strong>in</strong>cipio della<br />
parità di trattamento tra gli uomi-<br />
LUG/AGO/SET 2003 IL CHIMICO ITALIANO<br />
ni e le donne per quanto riguarda<br />
l’accesso al lavoro, la formazione,<br />
la promozione professionale le<br />
condizioni di lavoro.<br />
Def<strong>in</strong>isce, come condizione Per<br />
attuare tale pr<strong>in</strong>cipio, l’assenza di<br />
discrim<strong>in</strong>azioni dirette e <strong>in</strong>dirette,<br />
<strong>in</strong> particolare mediante il riferimento<br />
allo stato matrimoniale o di<br />
famiglia.<br />
Direttiva 79/7/CEE del<br />
19.12.1978<br />
Graduale attuazione del pr<strong>in</strong>cipio<br />
della parità di trattamento tra gli<br />
uom<strong>in</strong>i e le donne <strong>in</strong> materia di<br />
sicurezza sociale.<br />
Stabilisce l’elim<strong>in</strong>azione delle<br />
discrim<strong>in</strong>azioni per ciò che concerne<br />
i regimi legali relativi a malattia,<br />
<strong>in</strong>validità, vecchiaia, <strong>in</strong>fortuni<br />
sul lavoro, malattie professionali e<br />
disoccupazione.<br />
seri disagi <strong>in</strong> relazione alle condizioni fisiche<br />
del lavoratore, attribuzione di compiti dequalificanti<br />
<strong>in</strong> relazione al profilo professionale posseduto,<br />
impedimento sistematico ed immotivato<br />
all’accesso a notizie ed <strong>in</strong>formazioni <strong>in</strong>erenti<br />
l’ord<strong>in</strong>aria attività di lavoro, marg<strong>in</strong>alizzazione<br />
immotivata rispetto ad <strong>in</strong>iziative formative,<br />
di riqualificazione e di aggiornamento professionale,<br />
esercizio esasperato ed eccessivo di<br />
forme di controllo nei confronti del lavoratore<br />
idonee a produrre danni o seri disagi., ripicche,<br />
richieste assurde, angherie, a volte m<strong>in</strong>acce.<br />
Tali eventi si verificano con speciale frequenza<br />
nel lavoro pubblico e soprattutto nei confronti<br />
di donne dirigenti, quadri, ecc.<br />
Concludendo, resta comunque il fatto che,<br />
qualunque sia il f<strong>in</strong>e o la forma <strong>in</strong> cui viene<br />
realizzato, il mobb<strong>in</strong>g rimane un abuso perpetrato<br />
nei confronti della dignità di una persona,<br />
che ne subisce <strong>in</strong> primo luogo i danni di natura<br />
psicologica e, secondariamente, quelli di<br />
natura economica.<br />
La r<strong>in</strong>grazio per le <strong>in</strong>iziative che vorrà prendere<br />
sia a livello personale che nell’ambito del<br />
Consiglio e mi auguro che possano giovare all’<br />
<strong>in</strong>tera compag<strong>in</strong>e dei Chimici.<br />
Chiara Rimmaudo<br />
Direttiva 86/378/CEE del<br />
24.07.1986<br />
Attuazione del pr<strong>in</strong>cipio della<br />
parità di trattamento tra gli uom<strong>in</strong>i<br />
e le donne nel settore dei regimi<br />
professionali di sicurezza sociale.<br />
Estende i provvedimenti della<br />
direttiva precedente, per i medesimi<br />
rischi e categorie dì beneficiari,<br />
ai regimi professionali di sicurezza<br />
sociale.<br />
Direttiva 86/613/CEE dell’<br />
11.12.1986<br />
Applicazione del pr<strong>in</strong>cipio delle<br />
parità fra gli uom<strong>in</strong>i e le donne che<br />
esercitano un’attività autonoma,<br />
comprese quelle nel settore agricolo,<br />
nonché tutela della maternità.<br />
Estende il campo di applicazione<br />
della legislazione comunitaria<br />
sulle pari opportunità - compreso<br />
<strong>in</strong> agricoltura - a coloro che eser-<br />
DAL C.N.C.<br />
7
DAL C.N.C.<br />
8<br />
citano un’attività autonoma, la<br />
libera professione, nonché ai loro<br />
congiunti non salariati che partecip<strong>in</strong>o<br />
abitualmente all’attività del<br />
lavoratore/lavoratrice. Prevede<br />
molte disposizioni specifiche per le<br />
donne lavoratrici autonome <strong>in</strong><br />
gravidanza e maternità.<br />
Direttiva 92/85/CEE<br />
Miglioramento della sicurezza e<br />
della salute sul lavoro delle lavoratrici<br />
gestanti, puerpere o <strong>in</strong><br />
periodo di allattamento.<br />
Prevede un congedo di maternità<br />
di almeno 14 settimane <strong>in</strong><strong>in</strong>terrotte<br />
ripartite prima e/o dopo il<br />
parto; il mantenimento della retribuzione<br />
e/o il versamento di una<br />
<strong>in</strong>dennità adeguata durante il<br />
periodo di congedo; il divieto di<br />
licenziamento dall’<strong>in</strong>izio della gravidanza<br />
s<strong>in</strong>o al term<strong>in</strong>e del congedo;<br />
la riorganizzazione temporanea<br />
delle condizioni e dei tempi di<br />
lavoro o l’esonero da esso se<br />
rischioso per la salute della donna.<br />
La direttiva è stata recepita <strong>in</strong><br />
Italia solo nella parte riguardante<br />
la salute, attraverso il decreto<br />
legislativo n. 645 del novembre<br />
‘96: <strong>in</strong> esso si <strong>in</strong>dividuano ulteriori<br />
rischi e fattori di nocività ai quali<br />
è vietato esporre le donne durante<br />
il periodo di gravidanza.<br />
Direttiva 96/34 CE<br />
Congedi parentali.<br />
È frutto del primo accordo s<strong>in</strong>dacale<br />
europeo tra la Confederazione<br />
europea dei s<strong>in</strong>dacati (Ces),<br />
gli imprenditori privati (Unice) e<br />
gli imprenditori pubblici (Ceep).<br />
Prevede, tra le altre cose, un congedo<br />
parentale di almeno 3 mesi<br />
per figli s<strong>in</strong>o a 8 anni di età. Il<br />
congedo è un diritto <strong>in</strong>dividuale<br />
del genitore (sia madre che padre)<br />
e qu<strong>in</strong>di, <strong>in</strong> via di pr<strong>in</strong>cipio, non<br />
trasferibile. La direttiva deve<br />
essere recepita dagli Stati membri<br />
entro il giugno ‘98.<br />
Direttiva 97/80/CE<br />
Onere della prova nei casi di<br />
discrim<strong>in</strong>azione basata sul sesso.<br />
Il 15 Dicembre ‘97 è stata approvata<br />
questa direttiva che mira a<br />
garantire un’accresciuta efficacia<br />
dei provvedimenti adottati dagli<br />
Stati membri <strong>in</strong> applicazione del<br />
pr<strong>in</strong>cipio della parità di trattamento,<br />
diretti a consentire a chiunque<br />
si ritenga leso dalla <strong>in</strong>osservanza<br />
nei suoi confronti di tale pr<strong>in</strong>cipio<br />
di ottenere il riconoscimento dei<br />
propri diritti per via giudiziaria,<br />
dopo l’eventuale ricorso ad altri<br />
organi competenti. Gli Stati membri<br />
adottano i provvedimenti<br />
necessari aff<strong>in</strong>ché spetti alla parte<br />
convenuta provare l’<strong>in</strong>sussistenza<br />
della violazione del pr<strong>in</strong>cipio di<br />
parità di trattamento ove chi si<br />
ritiene leso abbia prodotto, d<strong>in</strong>anzi<br />
ad un organo competente elementi<br />
di fatto.<br />
Direttiva 97/81/CE<br />
Lavoro part time.<br />
La direttiva ha recepito l’accordo<br />
quadro siglato dalle parti sociali<br />
Ces, Unice e Ceep. Si propone di<br />
facilitare il part time su base<br />
volontaria, elim<strong>in</strong>ando gli ostacoli<br />
al suo sviluppo, migliorandone la<br />
qualità ed evitando discrim<strong>in</strong>azioni<br />
per chi lavora a tempo parziale.<br />
● RACCOMANDAZIONI PIÙ<br />
IMPORTANTI:<br />
84/635/CEE del 13.12.1984:<br />
Raccomandazione della Commissione<br />
sulle azioni positive. Prevede<br />
la promozione di <strong>in</strong>terventi ad hoc:<br />
a favore delle donne, per superare<br />
tutte le forme di discrim<strong>in</strong>azione <strong>in</strong><br />
campo lavorativo e realizzare una<br />
uguaglianza di opportunità. La ‘filosofia”<br />
di questa raccomandazione è<br />
stata recepita <strong>in</strong> Italia dalla legge<br />
125/9 sulle azioni positive.<br />
1991: Raccomandazione della<br />
Commissione sulle molestie sessuali<br />
sul lavoro, alle quali è stato<br />
affiancato un codice di buona condotta.<br />
Il testo della raccomandazione,<br />
che non ha valore v<strong>in</strong>colante,<br />
sollecita i Qu<strong>in</strong>dici ad adottare<br />
provvedimenti volti ad elim<strong>in</strong>are<br />
gli atti di umiliazione e di <strong>in</strong>timidazione<br />
sessuale che bersagliano gli<br />
<strong>in</strong>dividui più bisognosi e qu<strong>in</strong>di più<br />
“ricattabili”, come le donne divorziate<br />
o separate, le giovani al<br />
primo impiego o con contratti precari,<br />
ma anche le categorie più<br />
<strong>in</strong>difese quali handicappati, omosessuali<br />
e m<strong>in</strong>oranze etniche. Il<br />
codice, <strong>in</strong>vece, fornisce ad<br />
imprenditori, s<strong>in</strong>dacati e lavoratori<br />
gli orientamenti per prevenire le<br />
molestie sessuali e garantire l’attuazione<br />
rapida di procedure,<br />
prima <strong>in</strong>formali poi legali, per<br />
risolvere il problema ed evitarne la<br />
ripetizione.<br />
1992: Raccomandazione del<br />
Consiglio sulla custodia dei bamb<strong>in</strong>i.<br />
Il testo <strong>in</strong>vita i governi nazionali<br />
ad approntare una serie di<br />
misure volte a creare strutture<br />
economicamente accessibili e di<br />
buona qualità per la custodia<br />
<strong>in</strong>fantile, aumentare i congedi<br />
parentali nonché dividere più<br />
equamente all’<strong>in</strong>terno di una coppia<br />
di genitori le responsabilità<br />
familiari che derivano dalla custodia<br />
e dall’educazione dei figli.<br />
1994: Memorandum della Commissione<br />
sulla parità di retribuzione<br />
per lavori di uguale valore. E’<br />
volto a potenziare la politica esistente<br />
<strong>in</strong> materia di pari opportunità<br />
tra donne e uom<strong>in</strong>i. Il testo,<br />
oltre a chiarire il significato dei<br />
concetti di lavoro di pari valore, di<br />
classificazione e valutazione professionale,<br />
di discrim<strong>in</strong>azione e<br />
remunerazione, presenta alcune<br />
misure dest<strong>in</strong>ate alla realizzazione<br />
concreta dell’equa retribuzione.<br />
1994: Risoluzione del Consiglio<br />
sulle pari opportunità nell’ambito<br />
dei Fondi Strutturali. Il Consiglio<br />
<strong>in</strong>vita gli Stati membri a far sì che<br />
la promozione del pr<strong>in</strong>cipio di pari<br />
opportunità tra uom<strong>in</strong>i e donne sul<br />
mercato del lavoro sia debitamente<br />
considerato nelle azioni cof<strong>in</strong>anziate<br />
dal Fondo sociale europeo,<br />
<strong>in</strong> particolar modo <strong>in</strong> quelle<br />
mirate a migliorare la posizione<br />
delle donne sul mercato del lavoro<br />
e facilitarne l’<strong>in</strong>serimento nei settori<br />
di attività economica.<br />
1994: Risoluzione del Consiglio<br />
sulle pari opportunità nella strategia<br />
di crescita economica. Con<br />
questa risoluzione il Consiglio<br />
ribadisce l’importanza di realizzare<br />
gli obiettivi che possono facilitare<br />
e migliorare la partecipazione<br />
delle donne alla strategia di crescita<br />
economica volta all’aumento<br />
dell’occupazione <strong>in</strong> seno all’Unione.<br />
In particolare, il Consiglio <strong>in</strong>vita la<br />
Commissione a tenere conto di<br />
tutti questi obiettivi nel corso dell’elaborazione<br />
del Quarto programma<br />
d’azione per le pari<br />
opportunità.<br />
LUG/AGO/SET 2003 IL CHIMICO ITALIANO
1996: Comunicazione della Commissione<br />
relativa all’applicazione<br />
del pr<strong>in</strong>cipio di ma<strong>in</strong>stream<strong>in</strong>g.<br />
1996: Codice di condotta per<br />
l’applicazione della parità retributiva<br />
tra uom<strong>in</strong>i e donne per lavori<br />
di pari valore. Partendo dalle<br />
motivazioni che determ<strong>in</strong>ano il<br />
permanere di differenziali retributivi<br />
tra uom<strong>in</strong>i e donne, il codice si<br />
rivolge <strong>in</strong> particolare a imprese e<br />
partners sociali Il testo propone<br />
alle parti l’adozione, su base<br />
volontaria, di <strong>in</strong>terventi di monitoraggio<br />
delle retribuzioni per identificare<br />
le cause delle discrim<strong>in</strong>azioni<br />
salArial”i e piani di azione per<br />
rimuoverle.<br />
1997: Relazione della Commissione<br />
del 22/05/97 sulla situazione<br />
della salute delle donne nella<br />
Comunità europea, e risoluzione<br />
del Consiglio del 04/12/97 sulla<br />
relazione. La relazione della<br />
Commissione, che fornisce una<br />
serie di dati, si pone l’obiettivo di<br />
evidenziare la necessità di analisi<br />
e <strong>in</strong>terventi sulla salute delle<br />
donne nelle varie fasi della vita; la<br />
risoluzione del Consiglio ha l’o-<br />
LUG/AGO/SET 2003 IL CHIMICO ITALIANO<br />
biettivo dì migliorare i sistemi di<br />
rilevazione dei dati per consentire<br />
un’azione comunitaria maggiormente<br />
<strong>in</strong>cisiva.<br />
1998: Rapporto della Commissione<br />
sull’applicazione della raccomandazione<br />
del 31/03/92 relativa<br />
alla custodia dei bamb<strong>in</strong>i. Il rapporto<br />
riafferma il ruolo essenziale delle<br />
disposizioni <strong>in</strong> materia di servizi<br />
all’<strong>in</strong>fanzia miranti a conciliare vita<br />
lavorativa e familiare nell’Unione<br />
europea. La relazione è stata ispirata<br />
da un’<strong>in</strong>dag<strong>in</strong>e della Commissione<br />
nei Paesi Ue che ha rilevato le<br />
misure esistenti suddividendole <strong>in</strong><br />
quattro grandi categorie: qualità<br />
dei servizi, congedi parentali,<br />
misure riguardanti il lavoro, condivisione<br />
delle responsabilità.<br />
Corte di Giustizia (sentenza<br />
Marschall, novembre ‘97)<br />
“discrim<strong>in</strong>azione positiva” <strong>in</strong><br />
favore delle donne<br />
Una sentenza recentissima della<br />
Corte di Giustizia (sentenza<br />
Marschall, novembre ‘97) è re<strong>in</strong>tervenuta<br />
sull’<strong>in</strong>terpretazione della<br />
direttiva 76/207/CEE, ammettendo<br />
la legittimità della “discrim<strong>in</strong>azione<br />
positiva” <strong>in</strong> favore delle donne.<br />
Accordi di Maastricht<br />
art. 119 del trattato CEE (modificato<br />
l’11.12.1991)<br />
Commissione delle Comunità<br />
Europee – Comunicazione<br />
della Commissione- COM(96)<br />
336 def<br />
17.07.1996<br />
Codice di condotta per l’applicazione<br />
della parità retributiva tra<br />
uom<strong>in</strong>i e donne per lavoro di pari<br />
valore- Bruxelles<br />
● NORMATIVA ITALIANA<br />
L. n. 903 del 09.12.1977<br />
“Parità di trattamento tra uom<strong>in</strong>i e<br />
donne <strong>in</strong> materia di lavoro”<br />
L. n. 125 del 10.04.1991<br />
“Azioni positive per la realizzazione<br />
della parità uomo-donna nel<br />
lavoro”<br />
L. n. 53 del 08.03.2000<br />
“Disposizioni per il sostegno della<br />
maternità e della paternità, per il<br />
diritto alla cura e alla formazione e<br />
per il coord<strong>in</strong>amento dei tempi<br />
delle città”<br />
Sono <strong>in</strong> riscossione la quote 2003<br />
del Consiglio Nazionale<br />
Nel mese di ottobre saranno <strong>in</strong>viati a tutti gli iscritti i bollett<strong>in</strong>i per il pagamento del contributo<br />
annuale al Consiglio Nazionale, previsto per legge. L’importo da versare per il 2003 è<br />
di 47,00 €, comprensivi di 2,00 € per diritti di segreteria e rimborsi spese di esazione.<br />
Il pagamento va effettuato entro il 30 novembre 2003, utilizzando il modulo di CC postale<br />
prestampato (CCP n. 42064022 – Consiglio Nazionale dei Chimici, Roma), ovvero mediante<br />
versamento o bonifico (anche telematico) sul CC Bancario del CNC presso la Banca Nazionale del<br />
Lavoro, Agenzia Bissolati, Via Bissolati, 2-Roma (ABI: 1005; CAB: 03,00; cc: 48431), non dimenticando<br />
di <strong>in</strong>dicare il codice fiscale e la causale del versamento (contrib. 2003-CNC), che è obbligatoria<br />
e necessaria per la registrazione del pagamento.<br />
I versamenti successivi al 30 novembre 2003 devono comprendere ulteriori 5,00 € quale<br />
sanzione per ritardato pagamento.<br />
ATTENZIONE: Sono anche <strong>in</strong> riscossione le quote arretrate (2001 e 2002) degli iscritti morosi. Chi non<br />
avesse provveduto al versamento è <strong>in</strong>vitato nel suo <strong>in</strong>teresse, a provvedere immediatamente.<br />
A partire dal 1° dicembre 2003 il Consiglio Nazionale avvierà le procedure per il recupero dei crediti usando<br />
tutti gli strumenti previsti dalla legge, ivi compresa la riscossione coattiva e l’avvio della procedura di sospensione<br />
dell’iscrizione all’albo professionale. Responsabile del procedimento è la signora Bruna Peri, Capo Ufficio<br />
Segreteria del CNC.<br />
DAL C.N.C.<br />
9
DAL C.N.C.<br />
10<br />
Due sentenze della Corte Suprema<br />
di Cassazione Sez IV Penale<br />
n.1151 del 18.10.2002 e n. 17921 del 15.04.2003<br />
1.<br />
Nel breve volgere di sei mesi due<br />
sentenze della Corte Suprema di<br />
Cassazione – medesima sezione<br />
VI penale ma con diversi giudici -<br />
ci hanno dato due diversi pronunciamenti<br />
sullo stesso tema dell’esercizio<br />
abusivo della professione:<br />
esse sono la sentenza N 1151 del<br />
18.10.2002 e la N 17921 del<br />
15.04.2003.<br />
Le due sentenze riguardano il giudizio<br />
sulle prestazioni professionali<br />
dei commercialistisi e degli avvocati,<br />
ma <strong>in</strong>teressano tutte le attività<br />
delle professioni con Albo e<br />
qu<strong>in</strong>di anche la professione di<br />
Chimico a cui <strong>in</strong> particolare si riferiscono<br />
le seguenti note. I term<strong>in</strong>i<br />
dei due giudizi sono ben espressi<br />
nelle motivazioni si seguito riportate<br />
dalla seconda sentenza.<br />
La prima sentenza “esam<strong>in</strong>ando la<br />
questione della <strong>in</strong>dividuazione dell’ambito<br />
dell’attività riservata agli<br />
esercenti una determ<strong>in</strong>ata professione,<br />
ha affermato che questo<br />
comprende non soltanto gli atti<br />
“tipici” della professione, ma può<br />
estendersi anche agli atti<br />
“relativamente liberi”, e cioè<br />
non esclusivi del professionista<br />
pur se solitamente collegati<br />
alla sua attività tipica, che<br />
possono essere compiuti anche da<br />
estranei soltanto a condizione<br />
che si tratti di attività sporadica<br />
ed occasionale; per cui costituisce<br />
esercizio abusivo della professione<br />
il compimento di atti del<br />
genere <strong>in</strong> forma cont<strong>in</strong>uativa ed<br />
organizzata. Tale <strong>in</strong>dirizzo si pone<br />
peraltro <strong>in</strong> consapevole contrasto<br />
con l’orientamento <strong>in</strong><br />
precedenza costante, che circoscrive<br />
gli atti rilevanti, ai f<strong>in</strong>i della<br />
configurabilità del reato di cui<br />
all’articolo 348 Cp, alla sfera di<br />
quelli riservati <strong>in</strong> via esclusiva a<br />
soggetti dotati di speciale abilitazione<br />
e cioè ai cosiddetti atti tipici,<br />
escludendo dal novero delle<br />
attività esclusive quelle “relativamente<br />
libere”, solo strumental-<br />
mente connesse a quelle tipiche.”<br />
Per contro la seconda sentenza si<br />
conforma all’orientamento del<br />
tutto prevalente,” non ravvisando<br />
né sul piano giuridico né sul piano<br />
logico ragioni apprezzabili per conferire<br />
rilievo penalistico a fatti soltanto<br />
<strong>in</strong> considerazione della loro<br />
reiterazione o della loro riconducibilità<br />
ad una attività organizzata.”<br />
Nella prima sentenza si argomenta<br />
di atti riguardanti “la competenza<br />
tecnica <strong>in</strong> materia di<br />
ragioneria, di tecnica commerciale<br />
e di economia aziendale, nonché<br />
<strong>in</strong> materia di amm<strong>in</strong>istrazione e di<br />
tributi, ancorché non espressamente<br />
elencati nell’ord<strong>in</strong>amento<br />
della professione di<br />
Commercialista “.<br />
Parafrasando, è abbastanza<br />
immediato, il trasferimento delle<br />
stesse argomentazioni agli atti<br />
riguardanti la “competenza tecnica<br />
<strong>in</strong> materia di chimica, di<br />
tecnologia chimica, di impianti<br />
chimici, nonché <strong>in</strong> materia di<br />
gestione delle attività che<br />
co<strong>in</strong>volgono la chimica ed i<br />
rapporti con le Autorità <strong>in</strong><br />
tema di chimica come ambiente,<br />
<strong>in</strong>qu<strong>in</strong>amento, qualità prodotti<br />
e sistemi produttivi ecc,<br />
ancorché non espressamente<br />
elencati nell’ord<strong>in</strong>amento della<br />
professione di chimico”.<br />
2.<br />
I giudici affrontano l’esame muovendo<br />
dai fondamenti della professione:<br />
“La previsione, penalisticamente<br />
sanzionata, dell’abusivo esercizio<br />
di una professione è imposta<br />
dalla necessità di tutelare il<br />
cittad<strong>in</strong>o dal rischio di affidarsi,<br />
per determ<strong>in</strong>ate esigenze, a<br />
soggetti <strong>in</strong>esperti nell’esercizio<br />
della professione o <strong>in</strong>degni<br />
di esercitarla.<br />
A tale f<strong>in</strong>e, lo Stato discipl<strong>in</strong>a le<br />
diverse professioni, <strong>in</strong> modo da<br />
richiedere, per accedere al relativo<br />
esercizio, un idoneo titolo di stu-<br />
dio e un esame di abilitazione.<br />
Per portare, poi a conoscenza<br />
della collettività quali siano le persone<br />
autorizzate ad esercitare una<br />
determ<strong>in</strong>ata professione, è previsto<br />
l’obbligo di iscriversi <strong>in</strong> un<br />
apposito Albo diverso per ciascuna<br />
professione.<br />
Gli Ord<strong>in</strong>i professionali esercitano<br />
la discipl<strong>in</strong>a per il corretto<br />
esercizio professionale degli<br />
iscritti negli Albi, disponendo al<br />
limite la sospensione o la cancellazione<br />
dall’albo. In caso di reati<br />
commessi con abuso di poteri o<br />
con violazione di doveri <strong>in</strong>erenti a<br />
una professione, è applicata la<br />
pena accessoria dell’<strong>in</strong>terdizione<br />
temporanea dalla professione<br />
stessa (artt. 30 e 31 c.p.).<br />
La libera professione, per la sua<br />
naturale attitud<strong>in</strong>e a soddisfare<br />
bisogni collettivi rilevanti<br />
anche per l’<strong>in</strong>teresse generale<br />
della comunità e per la funzione<br />
di mediazione che spesso<br />
svolge tra lo Stato e il cittad<strong>in</strong>o,<br />
non sempre capace di confrontarsi<br />
con esso se non attraverso<br />
il professionista, ha una rilevanza<br />
sociale e pubblica ed è<br />
questa la ragione per la quale il<br />
legislatore ha previsto un complesso<br />
di norme a garanzia delle<br />
capacità tecniche e morali occorrenti<br />
per il retto esercizio della<br />
professione, imponendo l’abilitazione<br />
(con un esame di Stato) e<br />
l’iscrizione all’Albo.<br />
Esercitare una professione significa<br />
compiere atti caratteristici della<br />
stessa. La Professione è una attività<br />
umana, caratterizzata da cont<strong>in</strong>uità<br />
e svolta a f<strong>in</strong>e lucrativo e<br />
con autonomia da parte di persona<br />
dotata di un adeguato corredo<br />
di cognizione tecnico-scientifiche.”<br />
I giudici dopo aver rammentato<br />
che le attività professionali possono<br />
essere di due tipi:<br />
a) da un lato le attività riguardanti<br />
gli “atti tipici”, esattamente <strong>in</strong>dividuate<br />
ed afferenti alle riserve esplicitamente<br />
stabilite dalla legge,<br />
LUG/AGO/SET 2003 IL CHIMICO ITALIANO
) dall’altro le attività riguardanti<br />
atti che pur essendo caratteristici<br />
della professione protetta, non<br />
sono esattamente esclusivi e qu<strong>in</strong>di<br />
sono “relativamente liberi”;<br />
e che le attività del primo tipo<br />
sono rigorosamente vietate ai non<br />
iscritti nell’Ord<strong>in</strong>e;<br />
<strong>in</strong> modo <strong>in</strong>novativo sentenziano<br />
che le attività del secondo tipo<br />
sono consentite ai non iscritti<br />
nell’Albo soltanto se svolte<br />
occasionalmente e gratuitamente.<br />
Ne consegue che l’esercizio di<br />
qualsiasi attività <strong>in</strong> qualche modo<br />
riconducibile ad una delle manifestazioni<br />
della attività professionale<br />
per cui esiste un Ord<strong>in</strong>e professionale<br />
( ad es. Chimici) è da ritenersi<br />
per la stessa Corte esercizio<br />
abusivo della professione penalmente<br />
perseguibile, a meno che<br />
non sia svolta occasionalmente e<br />
gratuitamente.<br />
Non sfugge la portata della sentenza<br />
che modifica <strong>in</strong>novandoli<br />
sostanzialmente i precedenti <strong>in</strong>dirizzi<br />
giurisprudenziali che riconoscevano<br />
riservate soltanto le attività<br />
espressamente e puntualmente<br />
<strong>in</strong>dicate dalla legge.<br />
3.<br />
Nella prima sentenza è evidente la<br />
preoccupazione del perseguimento<br />
delle f<strong>in</strong>alità “istituzionali” delle<br />
professioni con Albo. Tutti gli “atti”<br />
necessari sono ridotti a meri strumenti<br />
operativi delle capacità<br />
professionali dei soggetti che - <strong>in</strong><br />
virtù di un preciso percorso formativo,<br />
di un esame di Stato, della<br />
discipl<strong>in</strong>a derivante dalla iscrizione<br />
<strong>in</strong> un Albo professionale - si pongono<br />
su un piano di competenza<br />
tecnica specifica, di etica e<br />
di garanzia a tutela dell’utente<br />
e della collettività da applicazioni<br />
distorcenti della chimica<br />
(nel caso che ci <strong>in</strong>teressa).<br />
Ben diversamente da chiunque che<br />
con un diverso percorso formativo,<br />
senza verifica di esame di stato,<br />
non iscritto nell’Albo esercita nello<br />
stesso campo chimico, anche se<br />
per settori limitati, ma pur sempre<br />
richiedenti una competenza<br />
chimica non surrogabile con percorsi<br />
formativi diversi e/o ridotti,<br />
con abilitazioni diverse.<br />
Il fatto che la <strong>in</strong>terpretazione controcorrente<br />
della sentenza sia<br />
stata a breve contraddetta da<br />
LUG/AGO/SET 2003 IL CHIMICO ITALIANO<br />
altra sentenza sta a significare,<br />
che i tempi sono maturi per una<br />
revisione e aggiornamento della<br />
considerazione del problema delle<br />
riserve. I due diversi pronunciamenti<br />
della Corte di Cassazione<br />
lasciano ben sperare <strong>in</strong> una prossima<br />
sentenza a Sezioni riunite.<br />
Lo stesso tema è notoriamente al<br />
centro della diatriba fra Ord<strong>in</strong>i con<br />
Albo e Associazioni <strong>in</strong> cerca di<br />
riconoscimento.<br />
4.<br />
Viene ora d’obbligo una domanda:<br />
quale è la “competenza tecnica<br />
chimica” di riferimento?<br />
Data l’importanza la risposta<br />
richiede attente considerazioni.<br />
La domanda di prestazione professionale<br />
chimica è spesso di tipo<br />
“derivato” <strong>in</strong> quanto la risposta<br />
data costituisce di frequente un<br />
<strong>in</strong>termedio di una più ampia<br />
realtà economica e sociale. Il<br />
chimico fornisce servizi che non<br />
producono soltanto effetti nei confronti<br />
del proprio committente, ma<br />
possono avere, come “effetti<br />
esterni”, ripercussioni dirette ed<br />
immediate su aspetti fondamentali<br />
della vita dei cittad<strong>in</strong>i e <strong>in</strong>durre<br />
perdite o benefici per l’<strong>in</strong>sieme<br />
della società, risultando uno dei<br />
fattori decisivi <strong>in</strong> molti settori<br />
dell’economia di un paese.<br />
Il mercato dei servizi professionali<br />
è caratterizzato da una ”<strong>in</strong>formazione<br />
asimmetrica” nella misura<br />
<strong>in</strong> cui il committente è raramente<br />
<strong>in</strong> grado di valutare egli stesso la<br />
qualità delle prestazioni ricevute.<br />
La chimica è una scienza autopoietica<br />
trasversale a tanti settori<br />
applicativi, quali - tanto per citarne<br />
alcuni a caso <strong>in</strong> ord<strong>in</strong>e sparso -<br />
alimenti, medic<strong>in</strong>ali, cosmetici,<br />
agricoltura, biologia, materiali s<strong>in</strong>tetici,<br />
naturali artificiali, elettronica,<br />
combustibili, tessili, ecc.<br />
Nell’ambito della stessa prestazione<br />
chimica oggi si presentano<br />
<strong>in</strong>discusse varietà di livelli che<br />
possono richiedere diversi gradi<br />
di preparazione (=competenza).<br />
Alla stessa stregua il chirurgo che<br />
effettua trapianti si avvale di tutta<br />
una serie di collaboratori, tutti<br />
efficienti e responsabili, ma non<br />
necessariamente della stessa<br />
competenza (=preparazione ) del<br />
chirurgo stesso. Per costruire il<br />
ponte sullo stretto di Mess<strong>in</strong>a<br />
occorrono <strong>in</strong>gegneri con il massi-<br />
mo grado di competenza, ma<br />
anche collaboratori preparati<br />
(=competenti) a livelli m<strong>in</strong>ori.<br />
Quella dei Chimici non è una categoria<br />
omogenea di operatori/professionisti;<br />
i servizi forniti sono<br />
complessi e di natura molto<br />
varia.<br />
Conseguentemente per la corretta<br />
assegnazione dei ruoli ai vari operatori<br />
della chimica si dovrebbe<br />
disporre di regolamenti sufficientemente<br />
dettagliati e costantemente<br />
aggiornati, che valgano a<br />
def<strong>in</strong>ire la professione di Chimico,<br />
le sue competenze tecniche specifiche,<br />
gli atti riservati e quelli relativamente<br />
liberi.<br />
Nessuna elencazione, per quanto<br />
compiuta ed aggiornata, può fare<br />
una dist<strong>in</strong>zione sufficientemente<br />
esauriente e praticabile, una specie<br />
di check list da mettere nel<br />
computer come si usa oggi a proposito<br />
e tanto spesso a sproposito.<br />
La professione è legata all’<strong>in</strong>tuitus<br />
personae ed a valutazioni<br />
tecniche rapportate agli <strong>in</strong>teressi<br />
generali che – almeno per ora –<br />
sono sottratti alla automazione<br />
ed alla meccanizzazione ed alla<br />
facile computazione economica<br />
del profitto per il profitto.<br />
5.<br />
Per una prestazione chimica caso<br />
per caso un medesimo atto “relativamente<br />
libero” può risultare<br />
essenziale e determ<strong>in</strong>ante, oppure<br />
del tutto secondario e accessorio.<br />
Nel primo caso la “gestione” dell’atto<br />
, <strong>in</strong> sé e per sé “relativamente<br />
libero”, necessita di tutti i<br />
requisiti prescritti per la professione<br />
<strong>in</strong>tellettuale con Albo, mentre<br />
nell’altro caso il medesimo atto<br />
potrebbe essere svolto da soggetto<br />
preparato, ma non professionista<br />
iscritto nell’Albo.<br />
Da qui il sott<strong>in</strong>teso della prima<br />
sentenza che, tutti coloro che a<br />
qualsiasi livello “fanno” della chimica<br />
come attività cont<strong>in</strong>uativa e<br />
remunerata abbiano l’obbligo di<br />
iscrizione nell’Albo professionale.<br />
Ma soltanto <strong>in</strong> un quadro di dilatazione<br />
abnorme dell’ambito ord<strong>in</strong>istico<br />
(f<strong>in</strong>o a coprire tutte <strong>in</strong>dist<strong>in</strong>tamente<br />
le varie attività di<br />
tutto un settore ovviamente<br />
meritevole di riserva) si potrebbe<br />
<strong>in</strong>tendere quella parte della sentenza<br />
della Corte che tout court<br />
riserva agli iscritti all’Albo il com-<br />
DAL C.N.C.<br />
11
DAL C.N.C.<br />
12<br />
pimento di qualsiasi atto - tipico o<br />
relativamente libero - di quella<br />
attività professionale con Albo<br />
(salvo lo svolgimento <strong>in</strong> modo saltuario<br />
e gratuito).<br />
Un tale assunto porterebbe con sé<br />
tutta una serie rilevante di conseguenze<br />
formali e sostanziali di<br />
natura pratica, giuridica, economica,<br />
fiscale, previdenziale,<br />
assicurativa. Inoltre sposterebbe<br />
i conf<strong>in</strong>i del possibile e probabile<br />
contenzioso, ma non lo risolverebbe<br />
affatto, per tutte quelle<br />
attività chimiche che sono semplici<br />
operazioni ma non prestazioni<br />
<strong>in</strong>tellettuali del tipo oggettivamente<br />
sottoposte a riserva.<br />
Inoltre un tale assunto di esclusiva<br />
generalizzata contrasta con gli <strong>in</strong>dirizzi<br />
più volte affermati dalla Corte<br />
di Giustizia Europea secondo cui la<br />
<strong>in</strong>tensità della esclusiva concessa<br />
alla professione con Albo deve<br />
essere connessa ad una giustificazione<br />
oggettiva, ragionevole<br />
e necessaria al raggiungimento<br />
dello scopo di <strong>in</strong>teresse generale;<br />
non deve esser sproporzionata<br />
e <strong>in</strong> ogni caso l’obiettivo non<br />
deve poter essere raggiunto con<br />
strumenti che viol<strong>in</strong>o le regole di<br />
concorrenza e libera prestazione<br />
di servizi.<br />
In alternativa (seconda sentenza),<br />
limitare la riserva soltanto agli atti<br />
tipici riconosciuti esplicitamente<br />
per legge, costituirebbe un anacronismo<br />
ove si consideri la<br />
grande crescita della chimica e<br />
dell’impatto sulla stessa vita degli<br />
<strong>in</strong>dividui dal tempo <strong>in</strong> cui il legislatore<br />
ha elencato le riserve, che<br />
allora potevano essere sufficienti<br />
– oggi non più – per garantire la<br />
tutela di <strong>in</strong>teressi superiori. Nel<br />
campo della chimica la limitazione<br />
anacronistica della riserva impedisce<br />
comunque il raggiungimento<br />
dello scopo di <strong>in</strong>teresse generale.<br />
6.<br />
All’<strong>in</strong>segna del libero mercato, della<br />
libera circolazione di mezzi, di<br />
merci e di attività l’attuale momento<br />
storico si identifica con un predom<strong>in</strong>ante<br />
sistema profitto-dipendente<br />
caratterizzato dalla accelerazione<br />
di tutti i processi – sia<br />
quelli evolutivi che quelli degenera-<br />
tivi. Anche le attività professionali<br />
si devono misurare con nuove<br />
realtà, tenendo conto che d<strong>in</strong>amismo<br />
e aggressività rappresentano<br />
stimolo di <strong>in</strong>novazione anche<br />
per le professioni tradizionali.<br />
Uno degli elementi propulsori dell’attuale<br />
sistema predom<strong>in</strong>ante è la<br />
<strong>in</strong>novazione: si hanno nuove attività,<br />
nuovi modi di lavorare, nuove<br />
organizzazioni del lavoro, nuove<br />
professioni che devono potersi<br />
muovere agevolmente sfruttando<br />
le occasioni del mercato.<br />
La esigenza di <strong>in</strong>novazione sollecita<br />
<strong>in</strong> ogni campo di attività la<br />
sp<strong>in</strong>ta a “tentare” comunque<br />
improvvisando. Per necessità<br />
cont<strong>in</strong>genti sempre più di frequente<br />
si improvvisano imprenditori,<br />
commercianti, professionisti di<br />
qualunque specie: l’<strong>in</strong>iziativa è<br />
giudicata valida (=accettabile)<br />
soltanto <strong>in</strong> funzione del successo<br />
(= profitto) conseguito.<br />
Tuttavia questo può correntemente<br />
valere f<strong>in</strong>a a che non vengono<br />
compromessi o messi a rischio<br />
<strong>in</strong>teressi generali (ad esempio e<br />
per quanto ci riguarda benessere,<br />
salute, ambiente) da tutelare.<br />
È quanto faticosamente già si<br />
cerca di fare <strong>in</strong> svariati altri campi.<br />
Ad esempio la compromissione<br />
dell’ambiente viene tutelata da<br />
norme che limitano oggi le libertà,<br />
prima totali, delle imprese. Il traffico<br />
stradale è notevolmente più<br />
v<strong>in</strong>colato di prima.<br />
Nella generalizzata ricerca di<br />
nuovi modi di <strong>in</strong>serimento nel libero<br />
mercato, più o meno dis<strong>in</strong>voltamente,<br />
si assiste all’assalto del<br />
patrimonio di “atti tipici” e di quelli<br />
“relativamente liberi”, che per<br />
consolidata consuetud<strong>in</strong>e sono<br />
stati f<strong>in</strong>ora esclusivi di diritto e di<br />
fatto delle professioni con Albo.<br />
Se si trattasse di attività qualsiasi<br />
il giudizio di merito potrebbe essere<br />
lasciato al mercato unico giudice<br />
e sovrano. Trattandosi <strong>in</strong>vece di<br />
attività riservate il giudizio non<br />
può non contemperare altri valori,<br />
altri diritti e doveri prima di quelli<br />
mercantili, pur importanti ma non<br />
prevaricanti.<br />
Si ritorna così <strong>in</strong>evitabilmente alla<br />
motivazione d’orig<strong>in</strong>e della riserva<br />
concessa alla professione con Albo:<br />
la tutela di <strong>in</strong>teressi generali, che<br />
si realizza <strong>in</strong> concreto ponendo<br />
<strong>in</strong> essere <strong>in</strong>telligentemente<br />
(= competenza tecnica specifica,<br />
<strong>in</strong>tuitus personae,), eticamente<br />
(= discipl<strong>in</strong>a Ord<strong>in</strong>e) ed <strong>in</strong> modo<br />
ufficialmente riconosciuto<br />
(= abilitazione, iscrizione all’Albo)<br />
tutti quegli atti, che di volta <strong>in</strong><br />
volta sono necessari a giudizio e<br />
responsabile discrezione del professionista.<br />
Tale riferimento è già evidente<br />
nelle motivazioni della prima sentenza,<br />
che ha aperto lo scenario si<br />
giocherà l’avvenire delle professioni<br />
con Albo.<br />
7.<br />
Per identificare correttamente una<br />
prestazione professionale chimica<br />
del tipo riservato (abilitazione,<br />
Albo, etica, discipl<strong>in</strong>a ord<strong>in</strong>istica,…)<br />
non si dovrebbe astrarre, tanto <strong>in</strong><br />
l<strong>in</strong>ea di pr<strong>in</strong>cipio che <strong>in</strong> l<strong>in</strong>ea di<br />
fatto, dall’adempimento delle<br />
misure di <strong>in</strong>teresse generale affidate<br />
al professionista: non è il compimento<br />
di determ<strong>in</strong>ati atti che <strong>in</strong> sé<br />
determ<strong>in</strong>a la natura della prestazione,<br />
bensì la f<strong>in</strong>alità e l’utilizzo<br />
e gli effetti che ne derivano.<br />
Il medico che effettua una operazione<br />
chirurgica compie una successione<br />
di atti <strong>in</strong>dispensabili<br />
molti dei quali però sono del tutto<br />
comuni a tanti soggetti che medici<br />
non sono. L’<strong>in</strong>gegnere per fare<br />
un progetto utilizza <strong>in</strong> successione<br />
metodi e strumenti del tutto<br />
comuni. Tali successioni assumono<br />
natura di prestazione riservata <strong>in</strong><br />
virtù della “<strong>in</strong>telligenza” e<br />
responsabilità adoperata dal<br />
professionista per compiere quegli<br />
atti professionali: operazione chirurgica,<br />
progetto, ecc.<br />
Si dovrebbe parlare non tanto di<br />
“atti tipici”, (che possono confondersi<br />
facilmente con attività limitate),<br />
bensì di “prestazioni tipiche”<br />
che necessitano di “<strong>in</strong>telligenza<br />
tecnica specifica” per<br />
valutare compiutamente le<br />
f<strong>in</strong>alità della prestazione, l’utilizzo<br />
richiesto e possibile nonché<br />
anche gli effetti sugli <strong>in</strong>teressi<br />
diversi da quelli del committente.<br />
Franco TAU<br />
NOTA UNICA: per gli approfondimenti si rimanda alle conclusioni degli Avvocati Generali ed alle sentenze della Corte di<br />
Giustizia delle Comunità Europee nelle cause C-35/99 (nota come Ardu<strong>in</strong>o), C-3/95 (Reiseburo Broede), C-309/99<br />
(Wouters), C-180/98 e 184/99 riunite (Pavlov).<br />
LUG/AGO/SET 2003 IL CHIMICO ITALIANO
La leggenda dell’elefante e la<br />
professione del Chimico<br />
Il film premiato a Cannes “Elephant” è tratto<br />
da una leggenda buddista.<br />
Alcuni ciechi vengono <strong>in</strong>caricati di esam<strong>in</strong>are<br />
parti diverse di un elefante (chi un orecchio,<br />
chi la coda, chi una zampa, chi una zanna, e<br />
così via). Ciascuno crede di comprendere la<br />
vera natura dell’elefante grazie alla parte che<br />
ha toccato: un ventaglio, un albero, una corda,<br />
un serpente, una lancia… Ma nessuno riesce a<br />
valutare e comprendere la vera natura e complessità<br />
dell’elefante.<br />
La stessa leggenda ci viene <strong>in</strong> mente quando si<br />
discute di professioni e di attività professionali<br />
che riguardano materie complesse con effetti<br />
rilevanti per possibile gravità e vastità.<br />
Se da una analisi o prestazione chimica si<br />
attende <strong>in</strong>tenzionalmente un dato limitato<br />
senza effetti collaterali o susseguenti anche un<br />
“cieco di chimica” o un “poco vedente di chimica”<br />
può essere sufficiente.<br />
Se <strong>in</strong>vece l’<strong>in</strong>dag<strong>in</strong>e chimica o la consulenza<br />
pur <strong>in</strong>terpretando esigenze limitate del committente<br />
è tale da avere valenza esterna e può<br />
<strong>in</strong>vestire <strong>in</strong>teressi essenziali di terzi o di collettività<br />
non <strong>in</strong>dividuate o difficilmente <strong>in</strong>dividuabili<br />
non vi dovrebbero essere dubbi che la prestazione<br />
professionale debba essere richiesta<br />
"a chi più sa di chimica" anche se l'<strong>in</strong>tervento<br />
può sembrare limitato.<br />
Forse che la famigerata SARS presenta sulle<br />
prime s<strong>in</strong>tomatologie tanto diverse da una<br />
banale <strong>in</strong>fluenza curabile addirittura “fai da te”<br />
senza ricorso al medico?<br />
Forse che l’analisi “ristretta” di un rifiuto, di un<br />
prodotto è sufficiente a mettere <strong>in</strong> evidenza<br />
tutti i pericoli e tutte le sostanze dannose?<br />
Forse che molti <strong>in</strong>terventi chirurgici non<br />
LUG/AGO/SET 2003 IL CHIMICO ITALIANO<br />
potrebbero felicemente essere portati a term<strong>in</strong>e<br />
da operatori preparati ad hoc senza la<br />
ampia conoscenza medica richiesta ad un chirurgo<br />
laureato?<br />
Il ricorso a questi esempi non è casuale perché<br />
si vuole mettere <strong>in</strong> evidenza due situazioni che<br />
il “Chimico” è tenuto ad affrontare nell’esercizio<br />
della propria professione.<br />
a) La richiesta di una determ<strong>in</strong>ata prestazione<br />
chimica è stata formulata con sufficiente<br />
cognizione del campo <strong>in</strong>tero del problema,<br />
oppure è stata formulata per una esigenza<br />
cont<strong>in</strong>gente e limitata senza alcuna attenzione<br />
al quadro più generale ed ai possibili<br />
effetti derivanti oltre le esigenze specifiche?<br />
Di fronte a richieste “limitate” il chimico serio<br />
e preparato deve <strong>in</strong>nanzitutto rispondere a<br />
quanto richiesto, ma non può e non deve esimersi<br />
dal segnalare con chiarezza e determ<strong>in</strong>azione<br />
al committente la maggiore complessità<br />
della situazione e non può e non deve<br />
assolutamente fornire risposte che <strong>in</strong>ducano<br />
né il committente né terzi eventuali a ritenere<br />
che la risposta al quesito limitato possa essere<br />
estesa – <strong>in</strong> positivo o <strong>in</strong> negativo – alla complessità<br />
<strong>in</strong>tera del problema.<br />
b) Lo svolgimento dell’<strong>in</strong>carico professionale<br />
non può essere condotto esclusivamente<br />
secondo l<strong>in</strong>ee meccanizzate ed automatizzate<br />
secondo schemi preord<strong>in</strong>ati, ma essere<br />
accompagnato da tutto quanto che la<br />
importanza e complessità dell’argomento<br />
richiede, <strong>in</strong> modo da fornire una risposta<br />
sufficientemente “critica” e ragionata al problema<br />
posto.<br />
Franco TAU<br />
DAGLI ISCRITTI<br />
13
DAGLI ISCRITTI<br />
14<br />
Ricordando Ilya Prigog<strong>in</strong>e<br />
Il 28 maggio scorso è deceduto Ilya<br />
Prigog<strong>in</strong>e, uno dei più illustri uom<strong>in</strong>i di<br />
scienza contemporanei, premio Nobel per la<br />
Chimica nel 1977, direttore tra l’altro per alcuni<br />
decenni del prestigioso Istituto Internazionale<br />
Solvay per la Fisica e la Chimica di<br />
Bruxelles.<br />
Ha esplorato il campo affasc<strong>in</strong>ante dei fenomeni<br />
irreversibili, sottratti alle leggi classiche<br />
della fisica e della chimica, che costituiscono<br />
soltanto una semplificazione della realtà <strong>in</strong> cui<br />
operiamo quotidianamente.<br />
Ciò facendo <strong>in</strong> modo s<strong>in</strong>golare ha riaffermato<br />
quella componente essenziale della scienza,<br />
l’anima, non applicata ad essa come fattore<br />
esterno e condizionante, ma come essenza<br />
stessa <strong>in</strong>sc<strong>in</strong>dibile dell’essere e del divenire.<br />
Teorizando una nuova termod<strong>in</strong>amica dei processi<br />
irreversibili, diversa dalla termod<strong>in</strong>amica<br />
classica, e ricorrendo alla matematica dei<br />
sistemi non l<strong>in</strong>eari, Prigog<strong>in</strong>e ha pottuto dimostrare<br />
come nella realtà vi sono punti critici di<br />
biforcazione <strong>in</strong> corrispondenza dei quali il<br />
sistema può evolvere da uno stato di equilibrio<br />
“semplice” a più diversi altri stati di equilibrio.<br />
Ciò è reso èossibile dalla complessità <strong>in</strong>tr<strong>in</strong>seca<br />
degli stati di conservazione che consentono<br />
non solo scambi di energia, ma anche di materia<br />
con l’ambiente circostante.<br />
L’evolversi dei sistemi è così condizionato da<br />
fluttuazioni sostanzialmente imprevedibili e<br />
dipendenti dalla complessità dei sistemi stessi.<br />
Gli studi di Prigog<strong>in</strong>e hanno spalancato una<br />
nuova f<strong>in</strong>estra nel mondo della fisica della chimica<br />
e della biologia, a cui tutto il mondo del<br />
sapere deve ora rapportarsi per conoscere e<br />
<strong>in</strong>terpretare i fenomeni ed i processi a cui quotidianamente<br />
è chiamato a dare risposte <strong>in</strong>telligenti,<br />
attuali ed utili.<br />
Per Prigog<strong>in</strong>e il futuro non è determ<strong>in</strong>ato<br />
(come frutto di meccanismi evolutivi automatici),<br />
ma il comportamento <strong>in</strong>dividuale – uno dei<br />
fattori di complessità dei sistemi reali – assume<br />
sempre più un ruolo determ<strong>in</strong>ante. Da qui<br />
la rivalutazione dell’anima della scienza e della<br />
anima di chi opera nella, per e con la scienza.<br />
Si apre così tutta una serie di considerazioni<br />
che partendo dalla scienza si connettono <strong>in</strong>timamente<br />
con la poliitica sociale, la etica <strong>in</strong>tesa<br />
<strong>in</strong> senso moderno, con tutta quella realtà<br />
apparentemente ascientifica e antiscientifica,<br />
che pur <strong>in</strong>teressa <strong>in</strong>timamente la esistenza del<br />
s<strong>in</strong>golo e della società.<br />
Questa possibile proiezione verso una globalità<br />
di <strong>in</strong>teressi rappresenta una delle caratteristiche<br />
più <strong>in</strong>teressanti del lavoro di Prigog<strong>in</strong>e,<br />
lavoro altamente scientifico e specialistico, ma<br />
con radici profonde nella essenza dell’uomo.<br />
Franco TAU<br />
LUG/AGO/SET 2003 IL CHIMICO ITALIANO
“Fumo dal barattolo di decolorante:<br />
Intervengono i Vigili del Fuoco”<br />
In relazione all’articolo pubblicato a pag. V<br />
del Gazzett<strong>in</strong>o del giorno 24 settembre<br />
2003 e firmato dall’esperto G.P.B. “Fumo dal<br />
barattolo di decolorante: Intervengono i Vigili<br />
del Fuoco” volevo farvi notare che la Vostra<br />
scoperta relativa all’”ossigeno <strong>in</strong> polvere”<br />
dovrebbe essere celermente brevettata <strong>in</strong><br />
modo da poter essere utilizzata <strong>in</strong> condizioni<br />
estreme (guerra chimica, <strong>in</strong>terventi di emergenza<br />
<strong>in</strong> zone <strong>in</strong>teressate da grossi <strong>in</strong>cendi,<br />
spedizioni spaziali, subacquee e <strong>in</strong> alta quota).<br />
Sareste così gentili da spiegarmi cosa significa<br />
“…probabilmente si è trattato di una sorta di<br />
reazione chimica provocata da qualche sostanza<br />
(potrebbe trattarsi di un effetto dell’umi-<br />
LUG/AGO/SET 2003 IL CHIMICO ITALIANO<br />
dità…?” Oppure “…bruciando di fatto un vic<strong>in</strong>o<br />
sacchetto di plastica?” o anche “…che un<br />
barattolo di decolorante con cloro si era<br />
improvvisamente surriscaldato…?” oppure una<br />
“…sorta di nuvola di fumo” o <strong>in</strong>f<strong>in</strong>e “i soccorritori<br />
sospettano una sorta di reazione chimica?”.<br />
Grazie per avermi illum<strong>in</strong>ato e per avermi fatto<br />
capire che sono <strong>in</strong>utili e superflui anni di studio<br />
e di sacrifici spese a capire che la chimica è<br />
una sorta di scienza fatta da una sorta di<br />
maghi con il cappello.<br />
Francesco Nube<br />
DAGLI ISCRITTI<br />
15
DAGLI ISCRITTI<br />
16<br />
Contributo all’<strong>in</strong>dividuazione di<br />
nuove specie di funghi psicoattivi<br />
II funghi ad azione psicoattiva per l’uomo si<br />
caratterizzano per il fatto di poter <strong>in</strong>durre<br />
(dopo loro assunzione, per lo più per via orale)<br />
variazioni della percezione e dello stato di<br />
coscienza ord<strong>in</strong>ario.<br />
Noti comunemente come “alluc<strong>in</strong>ogeni”, questi<br />
funghi metabolizzano sostanze, per lo più alcaloidi,<br />
capaci di agire sul nostro sistema nervoso<br />
centrale, sostanze che <strong>in</strong> base appunto alla<br />
loro struttura chimica permettono di classificare<br />
queste specie fung<strong>in</strong>e <strong>in</strong> due dist<strong>in</strong>te classi<br />
biochimiche, a seconda dell’identità di questi<br />
composti attivi (Samor<strong>in</strong>i, 1993).<br />
La prima, e nettamente più diffusa, è la classe<br />
psilocib<strong>in</strong>ica, comprendente funghi che producono<br />
gli alcaloidi <strong>in</strong>dolici psilocib<strong>in</strong>a, psiloc<strong>in</strong>a e<br />
beocist<strong>in</strong>a ed appartenenti ai generi Psilocybe,<br />
Panaeolus, Inocybe, Gimnopylus, Agrocybe,<br />
Conocybe e Pluteus, mentre la classe isossazolica<br />
è rappresentata da funghi del genere<br />
Amanita, che producono, per lo più, gli alcaloidi<br />
a struttura isossazolica acido ibotenico e muscimolo;<br />
le specie più note sono sicuramente<br />
Psilocybe semilanceata ed Amanita muscaria.<br />
La ricerca biochimica <strong>in</strong> questo settore ha subito,<br />
<strong>in</strong> questi ultimi anni un notevole sviluppo,<br />
con identificazione di un numero sempre maggiore<br />
di nuove specie psicoattive; ad oggi, ne<br />
sono conosciute più di 150, diffuse <strong>in</strong> tutto il<br />
mondo (Stijve, 1995; Guzmán et al., 1998).<br />
Questa <strong>in</strong>dag<strong>in</strong>e non può certo dirsi esaurita<br />
ed è probabile che <strong>in</strong> futuro, mediante un<br />
approccio al problema specificamente chimicotossicologico,<br />
si evidenzierà una presenza di<br />
tali pr<strong>in</strong>cipi attivi variamente distribuita <strong>in</strong><br />
diverse tassonomie ed habitat.<br />
È <strong>in</strong>fatti comune un certo atteggiamento<br />
secondo il quale alcune specie fung<strong>in</strong>e sono<br />
considerate <strong>in</strong>significanti rispetto alla loro<br />
commestibilità, a causa delle loro dimensioni<br />
ridotte e/o rarità; spesso, però, queste considerazioni<br />
nascondono una scarsa conoscenza<br />
degli aspetti sia biochimici che tossicologici<br />
relativi, od addirittura una totale mancanza di<br />
precise <strong>in</strong>dag<strong>in</strong>i di tale tipo (Samor<strong>in</strong>i 1989).<br />
Verranno di seguito brevemente considerate<br />
alcune specie fung<strong>in</strong>e a cui è stata a volte<br />
attribuita una proprietà psicotropa, sulla base<br />
di casi tossicologici od analisi biochimiche non<br />
meglio approfondite. In particolare, saranno<br />
trattati funghi potenzialmente psilocib<strong>in</strong>ici,<br />
cioè potenzialmente produttori di alcaloidi<br />
<strong>in</strong>dolici tipo psilocib<strong>in</strong>a e psiloc<strong>in</strong>a.<br />
La maggior parte dei funghi psilocib<strong>in</strong>ici risconosciuti<br />
assume una colorazione bluastro a<br />
livello della parte <strong>in</strong>feriore del gambo, ma<br />
anche di altre parti del carpoforo, quando<br />
viene maneggiato o durante l’<strong>in</strong>vecchiamento.<br />
Questo fenomeno sembra dovuto ad una reazione<br />
di ossidazione enzimatica della psiloc<strong>in</strong>a,<br />
che si trasformerebbe <strong>in</strong> un composto di colore<br />
blu, appunto (Lev<strong>in</strong>e, 1967).<br />
L’associazione tra bluificazione e presenza di<br />
alcaloidi psilocib<strong>in</strong>ici non è comunque sempre<br />
valida; <strong>in</strong>fatti, vi sono casi <strong>in</strong> cui funghi psilocib<strong>in</strong>ici<br />
non bluificano al tocco e, viceversa,<br />
funghi bluificanti al tocco che non sono psilocib<strong>in</strong>ici<br />
(Samor<strong>in</strong>i, 1989; Samor<strong>in</strong>i, 1993). Si<br />
tratta però di un fenomeno dist<strong>in</strong>to da quello<br />
della bluificazione di altre specie fung<strong>in</strong>e, come<br />
alcune specie di Boletus.<br />
La bluificazione risulta essere comunque un<br />
<strong>in</strong>dizio di partenza nella <strong>in</strong>dividuazione di<br />
nuove specie fung<strong>in</strong>e psilocib<strong>in</strong>iche.<br />
Partendo dalla famiglia delle Strophariaceae,<br />
Stropharia semiglobata è <strong>in</strong> genere considerata<br />
psicotropicamante non attiva (Samor<strong>in</strong>i,<br />
1989; Stamets, 1996), anche se alcune <strong>in</strong>dag<strong>in</strong>i<br />
hanno mostrato una certa psicoattività<br />
(Heim, 1971; Giacomoni, 1985; Samor<strong>in</strong>i,<br />
1989). E’ stata riportata la presenza di triptofano,<br />
psilocib<strong>in</strong>a e forse psiloc<strong>in</strong>a <strong>in</strong> campioni<br />
raccolti <strong>in</strong> Piemonte, nella prov<strong>in</strong>cia di Tor<strong>in</strong>o<br />
(Calligaris, 1998). Per Stropharia cyanea,<br />
Stamets (Stamets, 1978) riporta che campioni<br />
nordamericani sono bluificanti e che contengono<br />
psilocib<strong>in</strong>a, così come per un s<strong>in</strong>golo caso <strong>in</strong><br />
Australia, comunque non confermato (Margot<br />
& Watl<strong>in</strong>g, 1981).<br />
Nel caso di Stropharia coronilla, le <strong>in</strong>tossica-<br />
LUG/AGO/SET 2003 IL CHIMICO ITALIANO
zioni sono rare ed il suo potere psicoattivo è<br />
discutibile (Bastien, 1985); <strong>in</strong> alcuni casi, gli<br />
effetti di <strong>in</strong>tossicazione riportano “alluc<strong>in</strong>azioni”.<br />
Nonostante autosperimentazioni con risultato<br />
negativo, può risultare eccezionalmente<br />
psicodislettico. Sarebbero comunque stati <strong>in</strong>dividuati<br />
composti <strong>in</strong>dolici (Bastien, 1985).<br />
Stropharia aerug<strong>in</strong>osa, <strong>in</strong>vece, ha mostrato<br />
presenza di bassi livelli di psilocib<strong>in</strong>a <strong>in</strong> campioni<br />
americani (Morgan, 1995).<br />
Per le Copr<strong>in</strong>aceae, Psathyrella candolleana,<br />
campioni della prov<strong>in</strong>cia di Tor<strong>in</strong>o non hanno<br />
mostrato presenza di psilocib<strong>in</strong>a (Fiussello &<br />
Ceruti Scurti, 1972), mentre analisi su altri<br />
esemplari europei e soprattutto giapponesi<br />
hanno dato risultati positivi (Koike et al., 1981;<br />
Gartz, 1986; Ohenoja et al., 1987; Stjive &<br />
Kuyper, 1988). Nelle Bolbitiaceae, vi è<br />
Pholiot<strong>in</strong>a cyanopus e Poliot<strong>in</strong>a.subverrucispora,<br />
che bluificano toccandone il gambo; nella<br />
stessa famiglia troviamo specie psilocib<strong>in</strong>iche<br />
nei generi Conocybe e Pholiot<strong>in</strong>a.<br />
Anche per Entoloma (Lepiota) <strong>in</strong>canum<br />
(= Rhodophyllus <strong>in</strong>canus) delle Entolomataceae<br />
si ha bluificazione; <strong>in</strong>fatti, il gambo<br />
si colora di blu-verde <strong>in</strong>tenso se rotto (Kuhner<br />
& Romagnesi, 1953).<br />
Nel genere Mycena delle Marasmiaceae, vi<br />
sono specie bluificanti alla base del gambo (<strong>in</strong><br />
certi casi anche al bordo del cappello), quali<br />
Mycena. amicta (= Mycena calorhiza), Mycena<br />
cyanorhiza e Mycena cyanipes (= Mycena cyanescens)<br />
(Kuhner, 1938).<br />
Rickenella fibula (= Gerronema fibula) delle<br />
Tricholomataceae e Rickenella swartzii noreuropea<br />
hanno mostrato dati completamente<br />
opposti circa la presenza di psilocib<strong>in</strong>a (Gartz,<br />
1986b; Stijve & Kuiper, 1988).<br />
È comunque da rimarcare come alcune specie<br />
giapponesi del genere Tricholoma producano<br />
un composto isossazolico noto come acido diidroibotenico<br />
(od acido tricholomico), con attività<br />
eccitante sul sistema nervoso centrale<br />
(Chilton, 1978). È possibile aggiungere alcune<br />
considerazioni di carattere bios<strong>in</strong>tetico, valide<br />
genericamente per i funghi psilocib<strong>in</strong>ici a riconosciuto<br />
potere psicotropo ma potenzialmente<br />
applicabili ad altri.<br />
La capacità bios<strong>in</strong>tetica dei composti psilocib<strong>in</strong>ici<br />
nei funghi <strong>in</strong> generale dipende da fattori<br />
ancora da chiarire <strong>in</strong> modo completo ma sembrerebbe<br />
legata alla distribuzione geografica<br />
della specie considerata e qu<strong>in</strong>di a parametri<br />
LUG/AGO/SET 2003 IL CHIMICO ITALIANO<br />
quali altitud<strong>in</strong>e, clima e caratteristiche del terreno<br />
(Ola’h, 1968; Gitti et al., 1983; Samor<strong>in</strong>i,<br />
1988). Come fattore concomitante non è da<br />
escludere quello della cosiddetta “razza biochimica”<br />
all’<strong>in</strong>terno di una stessa specie<br />
(Samor<strong>in</strong>i, 1993). Ciò significa che varietà differenti<br />
di una stessa specie fung<strong>in</strong>a possono<br />
manifestare capacità bios<strong>in</strong>tetiche differenti le<br />
une dalle altre, portando o meno alla s<strong>in</strong>tesi di<br />
composti psicoattivi.<br />
In def<strong>in</strong>itiva, un contributo ad una più<br />
approfondita caratterizzazione biochimica di<br />
nuove potenziali specie fung<strong>in</strong>e psilocib<strong>in</strong>iche<br />
potrebbe prevedere una prima fase di raccolta<br />
di esemplari, anche dist<strong>in</strong>ti <strong>in</strong> varietà della<br />
stessa specie, <strong>in</strong> differenti aree geografiche<br />
(diverse per clima, altitud<strong>in</strong>e e chimica del terreno),<br />
<strong>in</strong>sieme ai relativi campioni di terreno.<br />
Si procederà poi alla caratterizzazione chimicoanalitica<br />
degli esemplari fung<strong>in</strong>i raccolti (<strong>in</strong>dagando<br />
<strong>in</strong> particolare la presenza di composti<br />
<strong>in</strong>dolici), valutando anche la concentrazione di<br />
specie come azoto e fosforo e la presenza di<br />
particolari enzimi.<br />
Per i campioni di terreno, si potranno determ<strong>in</strong>are<br />
diversi parametri, tra cui nuovamente<br />
azoto e fosforo, <strong>in</strong> modo da confrontarli con i<br />
valori riscontrati sui funghi e valutare la loro<br />
capacità di bioaccumulazione; eventualmente,<br />
si potrebbe procedere anche alla identificazione<br />
di particolari ceppi batterici che possono<br />
<strong>in</strong>fluire su tale processo di bioaccumulazione<br />
delle sostanze nutrienti dal terreno.<br />
Il passo f<strong>in</strong>ale sarà una elaborazione statistica<br />
dei dati ottenuti, <strong>in</strong> modo da evidenziare una<br />
eventuale relazione significativa tra contenuto<br />
<strong>in</strong> pr<strong>in</strong>cipi attivi del fungo e caratteristiche del<br />
terreno.<br />
Gianluca Toro<br />
BIBLOGRAFIA<br />
Bastien P., 1985, J’ai du manger des Amanites mortelles,<br />
Flammarion, Paris<br />
Calligaris F., 1998, Indag<strong>in</strong>e sulle relazioni tra composizione<br />
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Mus. Civ. Rovereto, 12: 219-242<br />
Chilton W.S., 1978, Chemistry and mode of action of<br />
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Fiussello N. & Ceruti Scurti J., 1972, Idrossi-<strong>in</strong>dol derivati<br />
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derivati <strong>in</strong> carpofori di Panaeolus e generi aff<strong>in</strong>i,<br />
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DAGLI ISCRITTI<br />
17
DAGLI ISCRITTI<br />
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Giacomoni L., 1985, Commentaires botaniques et toxicologiques<br />
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Bastien P., 1985, J’ai du manger des Amanites mortelles,<br />
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C., 1983, Contributo alla conoscenza della micoflora psicotropa<br />
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Guzmán G., Allen J.W., Gartz J., 1998, A worldwide<br />
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Heim R., 1971, A propos des propriétées halluc<strong>in</strong>ogènes<br />
du Psilocybe semilaceata, Le Natur. Canad., 98: 415-424<br />
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Kuhner R. & Romagnesi H., 1953, Flora analytique des<br />
champignons supérieurs, Masson, Paris<br />
Kuhner R., 1938, Le genre Mycena (Fries), Le Chevalier,<br />
Paris<br />
Lev<strong>in</strong>e W.G., 1967, Formation of Blue Oxidation Product<br />
from Psilocyb<strong>in</strong>, Nature, 215: 1292-1293<br />
Margot P. & Watl<strong>in</strong>g R., 1981, Studies <strong>in</strong> Australian<br />
A proposito di Lavoiser<br />
articolo su Lavoiser ha suscitato più rea-<br />
L’ zioni e commenti di quanto mi aspettassi.<br />
Ho ricevuto telefonate e lettere. Una gentile<br />
collega di Napoli mi <strong>in</strong>forma che è stato<br />
creato un Comitato,(di cui ignoravo l’esistenza),<br />
sorto per riabilitare la figura del grande<br />
scienziato.<br />
Mi è stato chiesto di farne parte. Si <strong>in</strong>tende<br />
celebrare un nuovo processo, con un pubblico<br />
accusatore ed una regolare difesa (come pare<br />
non fosse stata garantita nel processo di fronte<br />
al Tribunale del popolo).<br />
Saranno ascoltati testi a carico e discarico. Una<br />
ricerca metodica, puntigliosa ed approfondita,<br />
condotta dal Comitato di cui ho detto, mira a<br />
raccogliere documenti, testimonianze, ricordi<br />
(tutti di <strong>in</strong>eccepibile verità storica) per suffragare<br />
l’<strong>in</strong>nocenza dello Scienziato, <strong>in</strong>giustamente<br />
condannato da un Tribunale fazioso, i cui<br />
verdetti erano già ampiamente precostituiti.<br />
Ho ricevuto anche telefonate di colleghi ed<br />
amici che mi hanno spronato a cont<strong>in</strong>uare su<br />
questa strada di riesumazione e celebrazioni<br />
Agarics and Boletes. II: further studies <strong>in</strong> Psilocybe,<br />
Trans. Br. Mycol. Soc., 76: 485-489<br />
Morgan A., 1995, Toads and Toadstools, Celestial <strong>Art</strong>s,<br />
Berckeley, California<br />
Ohenoja E. et al., 1987, The Occurrence of Psilocyb<strong>in</strong><br />
and Psiloc<strong>in</strong> <strong>in</strong> F<strong>in</strong>nish Fungi, J. Nat. Prod., 50: 741-744<br />
Ola’h G.M., 1968, Etude chimiotaxonomique sur les<br />
Panaeolus. Recherches sur la présance des corps <strong>in</strong>doliques<br />
psychotropes dans ces champignons, Comp. Rend.,<br />
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Samor<strong>in</strong>i G., 1988, Sulla presenza di piante e funghi alluc<strong>in</strong>ogeni<br />
<strong>in</strong> Valcamonica, Boll. Camuno St. Preist., 24:132-<br />
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Samor<strong>in</strong>i G., 1989, Sullo stato attuale della conoscenza<br />
dei Basidiomiceti psicotropi italiani, Ann. Mus. Civ.<br />
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Samor<strong>in</strong>i G., 1993, Funghi alluc<strong>in</strong>ogeni italiani, Ann. Mus.<br />
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Stamets P., 1978, Psilocybe Mushrooms and their Allies,<br />
Homestead Book Company, Seattle, Wash<strong>in</strong>gton<br />
Stamets P., 1996, Psilocyb<strong>in</strong> Mushrooms of the World,<br />
Ten Speed Press, Berckeley, California<br />
Stijve T., 1995, Worldwide occurence of psychoactive<br />
mushrooms – an update, Czech. Mycol., 8: 11-19<br />
Stjive T. & Kuyper W., 1988, Absence of Psilocyb<strong>in</strong> <strong>in</strong><br />
Species of Fungi Previously Reported to Conta<strong>in</strong> Psilocyb<strong>in</strong><br />
and Related Tryptam<strong>in</strong>e Derivatives, Persoonia, 13: 463-465<br />
dei grandi scienziati che hanno scritto la storia<br />
della Chimica. Ce ne sono di immensi da Gay-<br />
Lussac a Berzelius, da Kekulè ad Avogadro<br />
(cito disord<strong>in</strong>atamente come mi viene <strong>in</strong><br />
mente), che meriterebbero una presentazione,<br />
non esclusivamente elogiativa, per esplorare e<br />
riscoprire il loro pensiero, ripercorrere i loro<br />
laboriosi e soventi sofferti Studi, elogiare le<br />
loro grandi virtù (non solo scientifiche) e<br />
magari perdonare i loro piccoli, umanissimi<br />
difetti.<br />
Non sono mancate ovviamente le critiche per<br />
imprecisioni e refusi. Siano le benvenute.<br />
Ricordo comunque ai lettori,<strong>in</strong> particolare a<br />
quelli più attenti, preparati e critici, che il giornale<br />
è di tutti.<br />
Avete energie, tempo, cultura? Investite questo<br />
patrimonio a favore dei lettori.<br />
Inviate i Vostri articoli! La pubblicazione ne<br />
acquisterà qualità, i nostri colleghi ricaveranno<br />
aiuto per crescere professionalmente ed io<br />
personalmente dedicherò loro attenta ed<br />
appassionata lettura.<br />
LUG/AGO/SET 2003 IL CHIMICO ITALIANO
Il rischio da agenti chimici nel<br />
settore del restauro alla luce<br />
del D. L.vo 25/2002<br />
Il decreto legislativo n° 25/2002 relativo al<br />
rischio chimico <strong>in</strong>troduce un nuovo diverso<br />
approccio nella valutazione delle condizioni di<br />
rischio sul posto di lavoro e sulle conseguenti<br />
misure da adottare per tutelare e salvaguardare<br />
la salute e la sicurezza dei lavoratori, qualunque<br />
sia l'attività lavorativa considerata.<br />
Il concetto di "moderato", derivato da una traduzione<br />
italiana non rigorosamente corretta<br />
del term<strong>in</strong>e "slight", ha suscitato non pochi<br />
dibattiti. Inoltre la soppressione di norme e<br />
leggi relative alla sorveglianza sanitaria ha<br />
ridisegnato alcune responsabilità del medico<br />
competente, specie <strong>in</strong> tema di visite preventive<br />
e/o periodiche. L'ipotesi della creazione di<br />
un'"area di rischio", cui far confluire parametri<br />
costanti quali qualità del prodotto e salute e<br />
sicurezza dei lavoratori connessi a variabili<br />
quali tossicità delle sostanze e condizioni operative,<br />
ci sembra possa rappresentare un tentativo<br />
per riprist<strong>in</strong>are un corretto equilibrio fra<br />
leggi rigorose e condizioni lavorative variabili,<br />
tenendo sempre come f<strong>in</strong>e ultimo la tutela<br />
della salute e della sicurezza <strong>in</strong> ogni realtà e<br />
per qualunque ciclo produttivo considerato.<br />
CONSIDERAZIONI<br />
1) IL RESTAURO COME ATTIVITÀ UMANA<br />
Il restauro, <strong>in</strong>teso come metodo scientifico,<br />
nasce a f<strong>in</strong>e Ottocento come discipl<strong>in</strong>a specifica<br />
volta a preservare e trasmettere ai posteri,<br />
<strong>in</strong> tutta la loro <strong>in</strong>tegrità, le opere a carattere<br />
storico-artistico. Nel corso dei secoli lo sviluppo<br />
teorico, associato ad un progredire di tecnologia<br />
specifica, ha trovato riscontro <strong>in</strong> una<br />
serie di scritti, f<strong>in</strong>alizzati alla def<strong>in</strong>izione e diffusione<br />
di pr<strong>in</strong>cipi etici e norme comportamentali<br />
di base per i lavoratori del settore. Ciò<br />
aff<strong>in</strong>ché si prediligessero <strong>in</strong>terventi di manteni-<br />
LUG/AGO/SET 2003 IL CHIMICO ITALIANO<br />
mento e conservazione dell’opera allo stato<br />
orig<strong>in</strong>ario, piuttosto che lasciarsi andare ad<br />
<strong>in</strong>terventi arbitrari, spesso fortemente nocivi<br />
per l’<strong>in</strong>tegrità, quanto meno stilistica, dell’opera<br />
d’arte.<br />
Nel tempo il restauro ha subito una profonda<br />
evoluzione perf<strong>in</strong>o nella stessa valenza che se<br />
ne dà al s<strong>in</strong>golo term<strong>in</strong>e: <strong>in</strong>tervento diretto sul<br />
manufatto, con la f<strong>in</strong>alità pr<strong>in</strong>cipale del recupero<br />
del significato storico-artistico dell’opera<br />
(cioè la sua leggibilità), garantendo al tempo<br />
stesso il recupero o il mantenimento della sua<br />
<strong>in</strong>tegrità fisica.<br />
Dunque, “il ristabilimento dell’unità potenziale<br />
dell’opera d’arte”.<br />
È evidente che il restauro implica un certo<br />
cambiamento nella fisionomia dell’opera, <strong>in</strong><br />
relazione alla sua immag<strong>in</strong>e precedente, che<br />
non è tuttavia quella orig<strong>in</strong>ale ma quella risultante<br />
dal passare del tempo su di essa. Ciò non<br />
dovrebbe comunque significare che il valore<br />
espressivo orig<strong>in</strong>ale del manufatto debba essere<br />
modificato, seppur sia evidente che l’opera,<br />
durante le operazioni di restauro, venga alterata<br />
dall’aggiunta di sostanze nuove, sia <strong>in</strong><br />
forma di re<strong>in</strong>tegrazioni che di sostituzioni.<br />
Aggiunte che vengono accettate perché, se<br />
concepite nel più stretto rigore metodologico,<br />
rendono possibile l’avvic<strong>in</strong>amento della nuova<br />
immag<strong>in</strong>e a quella orig<strong>in</strong>aria, permettendo una<br />
lettura più esatta dell’opera, ossia aumentandone<br />
la leggibilità.<br />
Sia il restauro sia la conservazione sono concepiti<br />
come momento f<strong>in</strong>ale, conseguenza pratica<br />
di un processo di studio prelim<strong>in</strong>are, <strong>in</strong> cui<br />
le diverse discipl<strong>in</strong>e co<strong>in</strong>volte nella scienza<br />
della conservazione convergono. E tale<br />
momento può e deve avere come solo protagonista<br />
il restauratore, che è l’unico, per la sua<br />
specifica formazione, <strong>in</strong> grado di <strong>in</strong>tervenire<br />
materialmente sulle opere.<br />
DAGLI ISCRITTI<br />
19
DAGLI ISCRITTI<br />
20<br />
2) LA FIGURA DEL RESTAURATORE<br />
Il restauratore è fondamentalmente un artigiano<br />
il cui bagaglio formativo si è costituito nell’arco<br />
di secoli, arricchendosi contemporaneamente<br />
delle tecniche artistiche vere e proprie e<br />
di metodi e preparati messi a disposizione<br />
dalla tecnologia. Se è vero che l’opera d’arte è<br />
testimonianza dell’evoluzione dei valori e della<br />
cultura di un popolo, il restauratore diventa la<br />
figura chiave nel processo di conservazione<br />
che consente la corretta trasmissione del messaggio<br />
che l’artista o l’artigiano ha voluto affidare<br />
alla sua opera.<br />
Ad esso, pertanto, non si richiede semplicemente<br />
il possesso di un’abilità tecnica, bensì la<br />
capacità di <strong>in</strong>terpretare ed <strong>in</strong> un certo senso di<br />
appropriarsi del l<strong>in</strong>guaggio dell’autore.<br />
L’unicità propria di tale figura professionale<br />
presenta perciò una realtà piuttosto sfaccettata,<br />
specie se considerata nei term<strong>in</strong>i del rischio<br />
cui il lavoratore è esposto nella normale esecuzione<br />
della propria attività.<br />
Dal punto di vista dell’organizzazione del lavoro,<br />
il restauratore è un lavoratore che si<br />
potrebbe def<strong>in</strong>ire impegnato nei cosiddetti<br />
“processi speciali”, cioè <strong>in</strong> quei processi produttivi<br />
per i quali è <strong>in</strong>dispensabile avere la certezza<br />
di un risultato qualitativamente soddisfacente.<br />
Con questi presupposti appare altamente<br />
probabile che il lavoratore, laddove l’organizzazione<br />
del lavoro lo consenta, possa parzialmente<br />
sottostimare o trascurare il rischio<br />
per la salute.<br />
Infatti, proprio perché il restauratore vive <strong>in</strong><br />
maniera emotivamente co<strong>in</strong>volgente la sua<br />
attività, attribuendo anche un valore sociale e<br />
culturale alla sua opera, spesso tralascia di<br />
applicare anche le più elementari regole di<br />
sicurezza, modulando il proprio lavoro su pr<strong>in</strong>cipi<br />
assolutamente personali e su regole fondate<br />
sull’esperienza personale o su un sapere<br />
tramandato.<br />
Queste situazioni che si verificano molto spesso,<br />
specie nelle piccole realtà artigiane, laddove<br />
l’unico o i pochi addetti accentrano le varie<br />
specialità, rappresentano un “locus m<strong>in</strong>oris<br />
resistentiae” nel sistema di gestione della salute<br />
e della sicurezza sui luoghi di lavoro. È il<br />
s<strong>in</strong>golo artigiano, su cui ricade la responsabilità<br />
del proprio operato, a def<strong>in</strong>ire le condizioni<br />
lavorative da adottare di volta <strong>in</strong> volta, adattandole<br />
alle esigenze del momento <strong>in</strong> funzione<br />
del tipo di <strong>in</strong>tervento da eseguire.<br />
3) I RISCHI PER LA SALUTE CONNESSI<br />
ALL’ATTIVITÀ DI RESTAURO<br />
Il D. L.vo. 626/94 (1) nasce come il primo vero<br />
tentativo di codificare e standardizzare le attività<br />
e le procedure che consentano al lavoratore<br />
lo svolgimento del proprio compito <strong>in</strong> condizioni<br />
di massima sicurezza possibile.<br />
L’applicazione di tale strumento normativo<br />
avviene attraverso un profondo travaglio<br />
(vissuto tuttora dai soggetti sociali co<strong>in</strong>volti),<br />
che trova applicazione dapprima nelle grosse<br />
realtà <strong>in</strong>dustriali e solo successivamente nell’artigiano,<br />
nel terziario e nell’azienda di <strong>in</strong>teresse<br />
pubblico.<br />
L’impossibilità di standardizzare percorsi e<br />
metodiche lavorative, come sovente avviene<br />
nel lavoro di tipo artistico o artigianale, rende<br />
ancora più complessa l’applicazione di norme e<br />
regole, siano esse codificate o soltanto dettate<br />
da manuali di buona prassi di settore.<br />
In tale ottica, nell’ambiente del restauro anche<br />
una semplice procedura di valutazione dei<br />
rischi e una pianificazione degli <strong>in</strong>terventi per<br />
la prevenzione, presentano una serie di problemi<br />
legati alla peculiarità dell’attività stessa,<br />
proprio perché essa è tale da rendere possibile<br />
l’operare nelle condizioni più disparate.<br />
E come estremi si possono considerare il lavoro<br />
svolto nel piccolo laboratorio artigiano e quello<br />
eseguito per la pubblica amm<strong>in</strong>istrazione, laddove<br />
il lavoro di tipo artistico o artigianale viene<br />
ad essere “<strong>in</strong>gabbiato” e ricondotto, nei ritmi e<br />
nelle modalità di esecuzione, a modelli propri di<br />
una struttura di tipo aziendale.<br />
Considerando che, come scientificamente provato,<br />
il grado di soddisfazione del lavoratore è<br />
direttamente correlato alla sua possibilitàcapacità<br />
di avere la massima autonomia nella<br />
gestione del proprio lavoro e nella partecipazione<br />
al prodotto f<strong>in</strong>ito e che tale possibilità è<br />
massima nel lavoro di tipo artistico o artigianale,<br />
appare chiaro come l’artigiano-artista,<br />
contrariamente al lavoratore tecnologizzato e<br />
relativamente alienato al lavoro, ponga al centro<br />
della sua scala di valori non tanto la tutela<br />
della propria salute quanto la tutela del bene<br />
artistico e la qualità del proprio prodotto.<br />
Peraltro questo tipo di lavoratore tende spesso<br />
a trascurare anche il rischio per la salute,<br />
vivendo la percezione del rischio (e la conseguente<br />
necessità di modificare il modo di lavorare),<br />
come una limitazione alla propria creatività<br />
ed alla propria autonomia. Un simile<br />
LUG/AGO/SET 2003 IL CHIMICO ITALIANO
atteggiamento m<strong>in</strong>imalista rispetto al rischio<br />
affonda le sue radici <strong>in</strong> un passato non recente,<br />
quando il restauratore, trovandosi molto<br />
spesso a vestire i panni del pioniere nell’impiego<br />
di nuove sostanze chimiche (si pensi al<br />
piombo nei ceramisti o all’arsenico nei vetrai o<br />
al più recente impiego dei solventi o dei polimeri<br />
di s<strong>in</strong>tesi), anteponeva il desiderio di<br />
esprimere il proprio talento e la propria creatività<br />
alla necessità di adottare misure e modalità<br />
lavorative mirate alla tutela della propria<br />
salute e sicurezza.<br />
A tal proposito ben si addice un passaggio del<br />
testo di Sergio Palazzi: “Non è raro, peraltro,<br />
che un artista, preso da un proprio slancio<br />
creativo, ritenga necessario per lo svolgimento<br />
del proprio lavoro qualche gesto di grande<br />
pericolosità”.<br />
Nella fattispecie il laboratorio di restauro può<br />
spesso rappresentare un terreno sul quale si<br />
presenta particolarmente complessa la realizzazione<br />
di una s<strong>in</strong>ergia tra l’<strong>in</strong>tervento di tipo<br />
tecnologico, attraverso il quale deve necessariamente<br />
passare una strategia della prevenzione,<br />
ed un’attività dove il fattore umano<br />
deve essere per forza di cose l’elemento preponderante.<br />
4) IL D. L.vo. 25/2002 ED IL RISCHIO<br />
CHIMICO NEL SETTORE DEL RESTAURO<br />
Il D. L.vo 25/2002 (2) recepisce la direttiva<br />
98/24/CE, aggiungendo ai capitoli relativi alle<br />
norme per la protezione da agenti biologici,<br />
cancerogeni, dal rischio videoterm<strong>in</strong>ali e movimentazione<br />
manuale carichi, previsti dal D.<br />
L.vo 626/94 (e succ. modifiche), quello relativo<br />
alla protezione da agenti chimici. Tale fattore<br />
di rischio lavorativo è sicuramente tra i più<br />
diffusi e rappresentati <strong>in</strong> tutte le attività lavorative.<br />
Se l’<strong>in</strong>troduzione del D. L.vo 626/94 rappresenta<br />
una svolta nell’applicazione delle strategie<br />
della prevenzione <strong>in</strong> ambito lavorativo, v<strong>in</strong>colando<br />
il concetto di rischio non alla semplice<br />
presenza di un agente nell’ambiente di lavoro,<br />
ma alle sue reali condizioni di impiego, il D.<br />
L.vo 25/02 <strong>in</strong>troduce una nuova più sofisticata<br />
variabile: quella del “rischio moderato”. Esso<br />
può essere <strong>in</strong>teso come quella condizione <strong>in</strong><br />
cui l’impiego di un agente chimico avviene <strong>in</strong><br />
condizioni <strong>in</strong> cui la probabilità di arrecare danni<br />
alla salute dei lavoratori è poco significativa.<br />
L’attuale stato dell’arte <strong>in</strong> materia normativa<br />
LUG/AGO/SET 2003 IL CHIMICO ITALIANO<br />
rimanda al datore di lavoro l’obbligo di determ<strong>in</strong>are<br />
se il rischio chimico a cui è esposto il<br />
lavoratore sia moderato oppure no.<br />
Nel caso <strong>in</strong> cui il rischio sia superiore a moderato,<br />
egli dovrà attuare le misure di prevenzione<br />
e protezione tali da garantire condizioni di<br />
lavoro accettabili per la salute e la sicurezza<br />
dei lavoratori.<br />
Se <strong>in</strong>vece si è al di sotto della soglia di moderato,<br />
allora, verificate le condizioni di lavoro<br />
sicure, non sarà necessario applicare alcuna<br />
azione correttiva (o migliorativa) f<strong>in</strong> tanto che<br />
non si verifich<strong>in</strong>o variazioni nell’attività lavorativa<br />
tali da <strong>in</strong>nalzare la soglia del rischio.<br />
Purtroppo condizioni di lavoro caratterizzate da<br />
una estrema variabilità quali-quantitativa dell’esposizione<br />
a rischio chimico, come avviene<br />
nel restauro (3), non consentono una determ<strong>in</strong>azione<br />
esatta e puntuale della soglia del<br />
rischio moderato rispetto ad altre attività lavorative<br />
dove le condizioni di lavoro e le metodiche<br />
operative e prevenzionali sono maggiormente<br />
standardizzate e standardizzabili.<br />
Non sarà qu<strong>in</strong>di l’<strong>in</strong>dicazione di un parametro<br />
numerico, sia esso <strong>in</strong>teso come valore limite di<br />
esposizione o <strong>in</strong>dice di rischio, a garantire delle<br />
condizioni di salute e sicurezza dei lavoratori.<br />
Si vuole qui rimarcare l’impossibilità di considerare<br />
la soglia di moderato come valore spartiacque<br />
fra una lavorazione eseguita “<strong>in</strong> sicurezza”<br />
ed altra a rischio, volendo <strong>in</strong> questo<br />
senso ancora considerare come riferimento la<br />
peculiarità del lavoro del restauro, che può<br />
vedere lo stesso operatore impegnato, nell'ambito<br />
di una giornata di lavoro, <strong>in</strong> operazioni<br />
di nessun rischio oppure <strong>in</strong> altre che lo<br />
espongono a pericoli anche letali, talvolta<br />
senza che questi ne abbia neppure piena<br />
coscienza.<br />
Dal punto di vista dell’organizzazione del lavoro,<br />
l’<strong>in</strong>tervento di restauro v<strong>in</strong>cola gli operatori<br />
a delle norme procedurali necessariamente<br />
rigide:<br />
il rispetto per il nucleo orig<strong>in</strong>ale dell’opera<br />
la stabilità dei materiali e delle tecniche utilizzate<br />
la reversibilità di tecniche e materiali<br />
il mantenimento o recupero della leggibilità<br />
dell’opera.<br />
Il “ciclo lavorativo” che prevede il recupero di<br />
un’opera d’arte, (ad esempio di tipo ligneo o<br />
pittorico) può prevedere una serie di fasi, quali<br />
la dis<strong>in</strong>festazione, il consolidamento, la pulitu-<br />
DAGLI ISCRITTI<br />
21
DAGLI ISCRITTI<br />
22<br />
ra, l’eventuale elim<strong>in</strong>azione di aggiunte, le riparazioni<br />
strutturali, le eventuali re<strong>in</strong>tegrazioni, le<br />
f<strong>in</strong>iture, la cui presenza, qualità e durata sarà<br />
diversa a seconda del caso specifico.<br />
Appare dunque evidente come <strong>in</strong>terventi differenti<br />
di restauro, e dunque tecniche differenti<br />
da utilizzare, comport<strong>in</strong>o modalità di esposizione<br />
a rischi lavorativi profondamente diversi<br />
fra di loro. Tali differenze sono da ricondurre<br />
<strong>in</strong>fatti alla tipologia delle sostanze utilizzate,<br />
sia <strong>in</strong> riferimento alle loro caratteristiche chimico-fisiche<br />
che alle modalità di impiego con<br />
conseguenze diverse per la salute e la sicurezza<br />
del lavoratore.<br />
Peraltro, anche durante l’esecuzione di operazioni<br />
sostanzialmente simili, se non equivalenti<br />
(è il caso della pulitura o della verniciatura) le<br />
dimensioni stesse dell’oggetto su cui si <strong>in</strong>terviene<br />
rappresentano una discrim<strong>in</strong>ante fondamentale<br />
per un rapido calcolo delle quantità di<br />
sostanze utilizzate. Non a caso si riporti alla<br />
mente il punto 4 dell’art.72 del D. L.vo 25/02<br />
relativo a quantità di sostanza utilizzata, tempi<br />
e modalità di esposizione.<br />
Anche lo stato di conservazione e la specificità<br />
dell’oggetto (dip<strong>in</strong>to, mosaico, affresco, materiale<br />
lapideo) possono far prevedere la necessità<br />
di determ<strong>in</strong>ate operazioni piuttosto che di<br />
altre, <strong>in</strong>troducendo ancora ulteriori variabili da<br />
determ<strong>in</strong>are e su cui modulare l’<strong>in</strong>tervento<br />
stesso di restauro (4).<br />
Appare allora evidente come mai come <strong>in</strong> questo<br />
settore lavorativo il problema della prevenzione<br />
richieda una particolare attenzione da<br />
parte di chi (il datore di lavoro e i suoi preposti)<br />
è deputato alla scelta di una corretta organizzazione<br />
del lavoro che conduca dal punto di<br />
vista lavorativo, ad un prodotto di qualità (la<br />
cui significatività deve per forza essere esasperata,<br />
essendo le opere d’arte per def<strong>in</strong>izione<br />
uniche e irripetibili), e nel contempo tuteli<br />
la creatività e la salute del lavoratore, bene di<br />
valore non meno <strong>in</strong>estimabile.<br />
In quest’ottica ci sembra giustificato non resistere<br />
alla tentazione di allargare le maglie<br />
della def<strong>in</strong>izione del “rischio moderato”, che<br />
attualmente sembrerebbe v<strong>in</strong>colato ad una<br />
semplice equazione numerica, per puntare<br />
all’ottimizzazione di procedure che siano realmente<br />
duttili e flessibili, dunque adattabili alle<br />
particolarità della tipologia lavorativa.<br />
Sempre a tal riguardo una certa preoccupazione<br />
scaturisce <strong>in</strong>oltre a seguito della soppres-<br />
sione di quanto disposto dai punti 1-44 e 47<br />
del DPR 303/56, così come dettato dall’<strong>in</strong>troduzione<br />
del decreto 25/2002, poiché tali punti<br />
normativi costituivano un utile riferimento per<br />
gli operatori della prevenzione, specie rispetto<br />
ad attività tradizionalmente considerate a<br />
rischio.<br />
La difficoltà si presenta ancora più palese <strong>in</strong><br />
campo assicurativo, essendo <strong>in</strong> qualche modo<br />
messo <strong>in</strong> discussione lo stesso concetto di<br />
“presunzione legale di orig<strong>in</strong>e”, pilastro di riferimento<br />
del sistema tabellare, che ha come<br />
riferimento normativo il D.P.R. 303/56.<br />
5) LE STRATEGIE DELLA PREVENZIONE<br />
In conseguenza di quanto detto f<strong>in</strong>ora, riteniamo<br />
che nel settore del restauro, forse più che<br />
<strong>in</strong> altri, assuma particolare rilievo l’analisi e<br />
l’<strong>in</strong>tervento sulle metodiche operative e sulla<br />
formazione e l’<strong>in</strong>formazione del lavoratore,<br />
rispetto all’<strong>in</strong>dividuazione di parametri numerici<br />
al di sotto dei quali il rischio possa essere<br />
ritenuto moderato.<br />
Non ci sembra superfluo ribadire la centralità<br />
del momento formativo nel patrimonio culturale<br />
del lavoratore, il quale deve <strong>in</strong>tegrare ed<br />
armonizzare nel proprio bagaglio di conoscenze<br />
tecniche, i pr<strong>in</strong>cipi fondamentali della prevenzione<br />
e della sicurezza sul lavoro. La percezione<br />
del rischio ed il comportamento sicuro,<br />
devono <strong>in</strong> altre parole costituire un valore<br />
aggiunto alla professionalità ed all’abilità dell'operatore,<br />
valore aggiunto che deve rispecchiarsi<br />
anche nel prodotto f<strong>in</strong>ito.<br />
Il lavoratore deve sapere che se è irraggiungibile<br />
l’obiettivo del “rischio zero”, ciò che può<br />
maggiormente avvic<strong>in</strong>arlo a questa condizione<br />
è solo una profonda consapevolezza del<br />
rischio, che una falsa sicurezza, fatta di anni di<br />
esperienza e di un sapere tramandato, non<br />
può darci.<br />
Se, d’altra parte, è vero che spesso le operazioni<br />
più rischiose sono quelle che vengono<br />
svolte raramente, per le quali si tende ad adottare<br />
meno precauzioni, è altresì possibile che<br />
tali operazioni, proprio perché occasionali,<br />
siano quelle che risvegliano maggiormente<br />
l'attenzione, rispetto ad attività di pura e semplice<br />
rout<strong>in</strong>e, <strong>in</strong> cui si tende a dare ogni gesto<br />
per scontato. In tutti i casi, abituarsi a lavorare<br />
sempre <strong>in</strong> modo corretto rende il lavoro più<br />
agevole e meno faticoso oltre ad aumentare la<br />
produttività e la redditività, sia a lungo che a<br />
LUG/AGO/SET 2003 IL CHIMICO ITALIANO
eve term<strong>in</strong>e.<br />
Ed <strong>in</strong> tema di falsa sicurezza e di comportamenti<br />
imprudenti, non appare superfluo ricordare<br />
la dist<strong>in</strong>zione tra rischio per la salute, che<br />
può anche riguardare solo il s<strong>in</strong>golo <strong>in</strong>dividuo,<br />
e rischio per la sicurezza, che generalmente è<br />
esteso a gruppi di lavoratori.<br />
In tale ottica lo strumento pr<strong>in</strong>cipale per la<br />
gestione della sicurezza <strong>in</strong> azienda resta <strong>in</strong>equivocabilmente<br />
il documento per la sicurezza.<br />
Esso può assumere il significato di rappresentazione<br />
grafica di tutte le attività s<strong>in</strong>ergiche fra<br />
le varie figure impegnate <strong>in</strong> un compito di alto<br />
valore economico e sociale. Pertanto risulta<br />
<strong>in</strong>accettabile la cont<strong>in</strong>ua offerta, specialmente<br />
verso gli enti pubblici, di “pacchetti preconfezionati”<br />
che offrono soluzioni standardizzate,<br />
specialmente <strong>in</strong> un settore dove le soluzioni ai<br />
problemi della sicurezza vanno adeguate capillarmente<br />
alle esigenze operative del momento.<br />
Nell’ambito delle misure di prevenzione merita<br />
particolare attenzione il capitolo della sorveglianza<br />
sanitaria, atto strettamente medico<br />
operato dal Medico Competente, così come<br />
voluto dal D. L.vo 626/94. Il legislatore fa scaturire<br />
l’obbligo di tale <strong>in</strong>tervento, che si esplica<br />
attraverso le visite periodiche e preventive e si<br />
conclude con il giudizio di idoneità alla mansione,<br />
dalla presenza di specifici rischi legati<br />
alla mansione, che nel caso degli agenti chimici<br />
devono essere maggiori di “moderato”.<br />
È comprensibile, come è ovvio per i “medici<br />
competenti”, che un rischio “moderato” per un<br />
generico lavoratore, potrebbe non esserlo per<br />
un particolare lavoratore. Ad esempio l’esposizione<br />
moderata a solventi aerodispersi,<br />
potrebbe risultare <strong>in</strong>tollerabile <strong>in</strong> un lavoratore<br />
affetto da patologie respiratorie quali broncopatie<br />
o allergie, o semplicemente portatore di<br />
una broncoreattività aspecifica (5).<br />
Ci sembrerebbe quanto meno imprudente,<br />
anche <strong>in</strong> condizioni di rischio moderato, decidere<br />
di non attuare una misura preventiva di<br />
tale portata, senza tenere conto di tali frequenti<br />
situazioni <strong>in</strong> ambito lavorativo.<br />
CONCLUSIONI<br />
Alla luce di ciò riteniamo che il decreto legislativo<br />
25/2002 non debba prestarsi a delle comprensibili<br />
esigenze di “semplificazione” della<br />
prevenzione del rischio chimico, ma debba<br />
piuttosto rappresentare il punto di partenza<br />
LUG/AGO/SET 2003 IL CHIMICO ITALIANO<br />
per una più ampia, ma non per questo più<br />
generica, modalità di approccio al problema.<br />
In quest’ottica riteniamo che, anche volendo<br />
esprimere con un valore numerico la condizione<br />
di “rischio moderato”, esso vada <strong>in</strong>dividuato<br />
attraverso una funzione, un’area algebrica,<br />
per così dire, che consenta di mettere <strong>in</strong> relazione<br />
due costanti quali la qualità del prodotto<br />
e la sicurezza e la salute del lavoratore, con<br />
due variabili che sono quelle della nocività<br />
delle sostanze adoperate e della pericolosità<br />
delle condizioni operative.<br />
Solo così, sv<strong>in</strong>colandosi da alcuni automatismi<br />
di legge, sarà possibile una totale e concreta<br />
penetrabilità delle strategie della prevenzione,<br />
<strong>in</strong> una realtà lavorativa complessa quale quella<br />
dell’ambiente del restauro.<br />
BIBLOGRAFIA<br />
Luc<strong>in</strong>a MERCADANTE<br />
INAIL - Direzione Centrale Prevenzione Roma<br />
Alberto CITRO<br />
Medico Specialista <strong>in</strong> Medic<strong>in</strong>a del Lavoro<br />
C.D.P.R.Campania Napoli<br />
Raffaele d’ANGELO e Carlo NOVI<br />
INAIL – Direzione Regionale Campania Napoli<br />
1) DECRETO LEGISLATIVO N.626/94, G.U.R.I., 265 s.o.<br />
141, (1994).<br />
2) DECRETO LEGISLATIVO N.25/2002, G.U.R.I., 57 s.o.<br />
40/L, (2002).<br />
3) A. GRAZIANI, Le patologie professionali degli operatori<br />
ai beni culturali - Ed. Kermes, 8, 57-71, (1990).<br />
4) S. ORECCHIO, Prodotti chimici ed attività di restauro,<br />
Boll. Chim. Igien., 52, 25-28, (2001).<br />
5) L. BORGIOLI, C. PANERO, I solventi per il restauro -<br />
Ed. Phase (Firenze), (1995).<br />
DAGLI ISCRITTI<br />
23
DAGLI ISCRITTI<br />
24<br />
Bjørn Lomborg, l'ambientalista<br />
scettico<br />
Bjørn Lomborg, 38 anni, vegetariano, contrario all’uccisione degli animali,<br />
ecologista, attivista di Greenpeace f<strong>in</strong>o al 1997, si dichiara vic<strong>in</strong>o alle idee<br />
della s<strong>in</strong>istra scand<strong>in</strong>ava. Attraente, cordiale, parla un <strong>in</strong>glese impeccabile;<br />
per f<strong>in</strong>ire, professore associato di statistica all’Università di Aarhus<br />
(Danimarca).<br />
Cenni storici<br />
Si racconta che nel 1980 Julian Simon, professore<br />
di economia dell’Università del<br />
Maryland, fece una scommessa, si giocò sul<br />
“Social Science Quarterly” il suo podere con<br />
Paul Ehrlich, docente a Stanford e autore del<br />
bestseller, “The Population Bomb” 1 : tutti i<br />
metalli del paniere (cromo, rame, nichel, stagno<br />
e tungsteno) sarebbero diventati meno<br />
cari. Ehrlich sosteneva, <strong>in</strong>vece, la morte per<br />
fame di un quarto della popolazione mondiale<br />
entro il 1983. La sfida non era di sola natura<br />
economica, ma pr<strong>in</strong>cipalmente ecologica.<br />
Infatti, il prezzo è l’<strong>in</strong>dicatore della scarsità,<br />
dell’abbondanza o dell’impiego della risorsa.<br />
Nel 1990 Julian Simon v<strong>in</strong>se la scommessa2 .<br />
Nel 1997, durante un viaggio negli Stati Uniti,<br />
Bjørn Lomborg lesse un articolo su “Wired<br />
Magaz<strong>in</strong>e” di Julian Simon, autore di “The<br />
Ultimate Resources” 3 : l’Autore condannava<br />
l’atteggiamento del “catastrofismo ambientali-<br />
sta”. Il libro sosteneva, <strong>in</strong>fatti, che la Natura<br />
non offriva risorse <strong>in</strong>f<strong>in</strong>ite, ma potenziali risorse<br />
che solo la creatività e il f<strong>in</strong>e dell’uomo possono<br />
trasformare <strong>in</strong> ricchezze. L’uomo è,<br />
appunto, la risorsa fondamentale. Il libro è<br />
disponibile gratuitamente <strong>in</strong> <strong>in</strong>glese on-l<strong>in</strong>e 4 .<br />
Lo studioso danese, al suo ritorno all’Università<br />
di Aarhus, ha costituito con i Collaboratori un<br />
gruppo di lavoro, per smentire Julian Simon; ha<br />
raccolto statistiche, dati, li ha analizzati e si è<br />
accorto, <strong>in</strong>vece, che Julian Simon aveva ragione...<br />
L’effetto serra, la deforestazione e tutte le<br />
altre catastrofi ecologiche di cui siamo a conoscenza<br />
sono il frutto di un complotto ordito da<br />
militanti delle istituzioni ambientaliste e dai<br />
mass media loro vic<strong>in</strong>i, per travisare i dati<br />
scientifici sullo stato del pianeta.<br />
Fu così che, nel 1998, pubblicò <strong>in</strong> Danimarca<br />
tramite la Cambridge University Press, casa<br />
editrice r<strong>in</strong>omata per non stampare nulla che<br />
non sia stato meticolosamente valutato ed<br />
esam<strong>in</strong>ato e approvato da più revisori, il poderoso<br />
volume Verdens Sande Tilstand 5 , proprio<br />
nello stesso anno <strong>in</strong> cui moriva Julian Simon.<br />
Lomborg sostiene, utilizzando le stesse fonti<br />
delle agenzie delle Nazioni Unite o della World<br />
Bank, al contrario dell’op<strong>in</strong>ione pubblica dom<strong>in</strong>ante,<br />
che l’umanità non sia mai stata meglio<br />
di adesso, che le realtà oggettive siano andate<br />
migliorando e che non c’è ragione di ipotizzare<br />
un’<strong>in</strong>versione di tendenza nel futuro. Questo<br />
non significa, ovviamente, che tutto vada<br />
benissimo <strong>in</strong> assoluto, o che la situazione non<br />
possa migliorare, ma che le realtà oggettive<br />
stanno andando meglio che nel passato.<br />
Lomborg ha raccolto molti dati già noti, ma<br />
organizzati diversamente da prima, così che le<br />
sue argomentazioni hanno raggiunto una maggiore<br />
efficacia.<br />
Lomborg al capitolo V, “Alimentazione e fame”,<br />
dice che i problemi ci sono, ma d’altro canto,<br />
che la popolazione nei paesi <strong>in</strong> via di sviluppo<br />
LUG/AGO/SET 2003 IL CHIMICO ITALIANO
è aumentata e dovrebbe arrivare ad un plateau;<br />
sono aumentate, nel contempo, anche la<br />
spettanza di vita e le calorie pro capite, ed é<br />
dim<strong>in</strong>uito il costo del cibo e il numero delle<br />
persone che muoiono di fame.<br />
È pur vero, esam<strong>in</strong>ando i dati della FAO, che le<br />
foreste <strong>in</strong> alcuni paesi sono dim<strong>in</strong>uite, ma che<br />
complessivamente, dalla seconda guerra mondiale<br />
ad oggi la superficie delle foreste si sta<br />
allargando. L’<strong>in</strong>qu<strong>in</strong>amento dell’aria e dell’acqua<br />
nei paesi sviluppati sta dim<strong>in</strong>uendo dopo il<br />
trend <strong>in</strong> crescita del periodo pre<strong>in</strong>dustriale e,<br />
per contenere la carenza di acqua, sarebbe<br />
sufficiente ridurre la dispersione e migliorare i<br />
sistemi di irrigazione.<br />
Le vere argomentazioni per le quali si favorisce<br />
il riciclaggio dei rifiuti é perché nessuno li vuole<br />
sotto casa: un problema politico! Infatti, se gli<br />
Stati Uniti aumentassero la loro produzione di<br />
spazzatura pro capite del 15% l’anno e raddoppiassero<br />
la loro popolazione, l’<strong>in</strong>tera produzione<br />
dei rifiuti del ventunesimo secolo potrebbe<br />
trovare posto <strong>in</strong> un cumulo alto una trent<strong>in</strong>a<br />
di metri su una superficie quadrata di 28<br />
Km di lato.<br />
Quello che forse non é piaciuto al Gotha degli<br />
ambientalisti é che gli <strong>in</strong>vestimenti previsti dal<br />
protocollo di Kyoto potrebbero essere impiegati<br />
<strong>in</strong> miglioramenti tecnologici e nello sviluppo<br />
economico con effetti ben più tangibili. In pratica,<br />
lo sviluppo economico <strong>in</strong>centiva lo sviluppo<br />
tecnologico che, a sua volta, consente la<br />
dim<strong>in</strong>uzione dell’<strong>in</strong>qu<strong>in</strong>amento del mondo<br />
<strong>in</strong>dustrializzato. Le demonizzazioni dell’<strong>in</strong>qu<strong>in</strong>amento<br />
rappresentano altrettante <strong>in</strong>giustificate<br />
ed <strong>in</strong>efficaci occasioni di sperpero di denaro<br />
pubblico. Del libro è sempre stato scaricabile<br />
gratuitamente, on l<strong>in</strong>e, il primo capitolo 6<br />
nonché quattro filmati dell’autore durante la<br />
presentazione (tutto <strong>in</strong> <strong>in</strong>glese).<br />
Perché un libro di oltre 500 pag<strong>in</strong>e, corredato<br />
di grafici (162), note bibliografiche accuratissime<br />
(2900), numerosi (1.800) testi <strong>in</strong> bibliografia<br />
ha scatenato discussioni roventi fra<br />
ambientalisti? Mai, a memoria d’uomo, un saggio<br />
di statistica commentata ha raggiunto le<br />
conversazioni di tutto il mondo!<br />
Il sottotitolo del libro di Lomborg, poi, è stato<br />
un autentico affronto all’estabilishment<br />
ambientalista: Measur<strong>in</strong>g the Real State of the<br />
World (Rapporto sul vero stato del pianeta): si<br />
contrappone al rapporto, The State of the<br />
World, pubblicato ogni anno dal 1984 dalla<br />
Worldwatch Institute. Numerose sono le citazioni<br />
dei dati dell’IPCC (International Panel on<br />
LUG/AGO/SET 2003 IL CHIMICO ITALIANO<br />
Climate Change) e del World Watch Institute di<br />
Lester Brown, al quale Lomborg contesta però<br />
tutte le analisi.<br />
Dopo il clamore sollevato fra scienziati, op<strong>in</strong>ionisti<br />
e gente comune la Oxford University<br />
Press pubblicò nel 2001 il libro con il titolo “The<br />
Skeptical Environmentalist. Measur<strong>in</strong>g the Real<br />
State of the World” (L’ambientalista scettico -<br />
Rapporto sul vero stato del pianeta): adesso é<br />
giunto già alla sesta ristampa. Il libro è stato<br />
pubblicato <strong>in</strong> danese, svedese, islandese,<br />
tedesco e portoghese, <strong>in</strong> spagnolo, <strong>in</strong> francese,<br />
<strong>in</strong> coreano ed <strong>in</strong> giapponese 7 .<br />
Solo dal mese di giugno di quest’anno é <strong>in</strong><br />
libreria la versione italiana “L’ambientalista<br />
scettico. Non é vero che la terra é <strong>in</strong> pericolo”<br />
che, pur non avendo dati aggiornati, si presenta<br />
ancora molto attuale nei contenuti.<br />
Essere o non essere<br />
ambientalista?<br />
“Significa che io sono un ambientalista, perché<br />
- come la maggior parte della gente - mi<br />
preoccupo per la nostra Terra e per la salute e<br />
il benessere delle generazioni a venire. Ma<br />
sono anche scettico, poiché me ne preoccupo<br />
abbastanza da non voler agire sulla base di<br />
semplici miti, ottimisti o pessimisti che siano.<br />
Al contrario, gli uom<strong>in</strong>i dovrebbero utilizzare le<br />
<strong>in</strong>formazioni più accurate di cui dispongono per<br />
perseguire, tutti <strong>in</strong>sieme, l’obiettivo comune di<br />
rendere migliore il domani”. Così viene esemplificato<br />
da sè stesso l’atteggiamento<br />
dell’”ambientalista scettico” nell’<strong>in</strong>tervento che<br />
Lomborg ha tenuto a Spoletoscienza 8 .<br />
La litania ambientale<br />
Ci ripetono cont<strong>in</strong>uamente che stiamo contam<strong>in</strong>ando<br />
il pianeta, che le nostre risorse si<br />
esauriscono, che la popolazione è <strong>in</strong> cont<strong>in</strong>uo<br />
aumento e che c’è sempre meno da mangiare.<br />
L’aria e l’acqua sono sempre più <strong>in</strong>qu<strong>in</strong>ate, le<br />
specie animali si stanno est<strong>in</strong>guendo - le riserve<br />
ittiche si stanno esaurendo, la barriera<br />
corall<strong>in</strong>a muore, le foreste stanno scomparendo<br />
a migliaia di ettari al giorno, i terreni coltivabili<br />
spariscono sotto i nostri occhi. Stiamo<br />
<strong>in</strong>ondando la natura di cemento, distruggendo<br />
gli ambienti naturali, decimando gli animali<br />
della biosfera via via f<strong>in</strong>o ad uccidere noi stessi.<br />
“Problemi fantasma” generati e perpetuati<br />
tramite il movimento ambientalista per i propri<br />
f<strong>in</strong>i. «La Litania ha pervaso il dibattito così<br />
profondamente e così a lungo, che affermazio-<br />
DAGLI ISCRITTI<br />
25
DAGLI ISCRITTI<br />
26<br />
ni, chiaramente distorte, possono essere dette<br />
e ripetute, senza alcun riferimento preciso, e,<br />
ciononostante, essere prese per buone.<br />
Questa non è la conseguenza del fallimento<br />
della ricerca accademica sui problemi ambientali,<br />
che anzi è bilanciata e competente.<br />
Piuttosto, ci troviamo di fronte alla disfatta<br />
della divulgazione delle conoscenze ambientali,<br />
che tocca <strong>in</strong>sistentemente la corda delle<br />
nostre credenze fatalistiche». 9 , 10 Quanto<br />
peggio viene ritratto lo stato di salute dell’ambiente,<br />
tanto più facile è per gli ambientalisti<br />
conv<strong>in</strong>cerci a spendere denaro su di esso anziché<br />
<strong>in</strong> ospedali, asili, eccetera.<br />
La litania ambientale <strong>in</strong>qu<strong>in</strong>a<br />
anche te: diciamo di smettere!<br />
“Tutti sanno che il pianeta gode di pessima<br />
salute”: questo è il messaggio angoscioso che<br />
i media ci ripetono <strong>in</strong>cessantemente, come il<br />
settimanale Time, o come New Scientist, che,<br />
<strong>in</strong> una rassegna sullo stato dell’ambiente, parla<br />
addirittura di “autodistruzione”. La litania ha<br />
pervaso il dibattito così profondamente e così<br />
a lungo che affermazioni non supportate o<br />
chiaramente false possono essere dette e ripetute,<br />
senza alcun riferimento preciso e, ciò<br />
nonostante, essere prese per buone.<br />
Non facciamo altro che ascoltare questa litania.<br />
Tuttavia, secondo Lomborg, la litania non<br />
sembra confermata da dati. Il libro di Lomborg<br />
tocca sistematicamente tutti i temi, dall´energia<br />
ai pesticidi, dalla qualità delle acque alla<br />
biodiversità.<br />
L’età media nel ventesimo secolo è aumentata<br />
<strong>in</strong> modo considerevole. Secondo le Nazioni<br />
Unite <strong>in</strong> quasi tutti i paesi, negli ultimi 50 anni,<br />
il tenore di vita, è considerevolmente migliorato.<br />
La povertà è dim<strong>in</strong>uita, come mai era stato<br />
registrato negli ultimi c<strong>in</strong>que secoli, anzi,<br />
secondo le Nazioni Unite, nei Paesi <strong>in</strong> via di sviluppo,<br />
la produzione agricola è aumentata<br />
senza aumenti <strong>in</strong>sostenibili di superfici coltivate;<br />
anche l’apporto alimentare giornaliero negli<br />
stessi paesi é aumentato e si prevede che<br />
aumenterà ancora. La percentuale di persone<br />
che soffrono la fame <strong>in</strong> questi paesi è considerevolmente<br />
dim<strong>in</strong>uita e si prevede che dim<strong>in</strong>uirà<br />
ancora. Questo si osserva anche dai<br />
prezzi: dal 1800 a oggi: il prezzo degli alimenti<br />
è dim<strong>in</strong>uito di più del 90 per cento e nel<br />
2000, secondo la Banca Mondiale, i prezzi<br />
hanno raggiunto il m<strong>in</strong>imo storico. Le aree coltivabili<br />
potrebbero salire. L’agronomo Paul<br />
Waggoner ritiene che l’aumento della produttività<br />
agricola potrebbe essere così significativo<br />
e rapido da portare a un restr<strong>in</strong>gimento delle<br />
zone coltivate <strong>in</strong> favore di più vaste oasi naturali.<br />
Il cibo, <strong>in</strong> altre parole, non diventa più<br />
scarso, ma più abbondante.<br />
Questo non significa, tuttavia, che tutto vada<br />
bene e che non sia auspicabile fare meglio. Il<br />
miglioramento è stato rilevante anche se<br />
occorre mantenere alta la guardia.<br />
Il riscaldamento globale probabilmente si sta<br />
verificando, ma le proiezioni future sono eccessivamente<br />
pessimistiche e la cura preconizzata<br />
- ridurre drasticamente l’uso di carburanti fossili<br />
sarebbe ben più dannosa dello stesso male.<br />
Inoltre, l’impatto complessivo del riscaldamento<br />
globale non costituirà un problema devastante<br />
per il nostro futuro. Né perderemo dal<br />
25 al 50 per cento delle specie nel corso della<br />
nostra vita ma probabilmente solo lo 0,7 per<br />
cento. Le piogge acide non uccidono le foreste,<br />
l’aria e l’acqua sono sempre meno <strong>in</strong>qu<strong>in</strong>ate”.<br />
Al rogo al rogo!! Dagli all’untore!<br />
Di sicuro il libro di Lomborg ha m<strong>in</strong>ato l’attendibilità<br />
dei movimenti ambientalisti le cui repliche<br />
non si sono limitate al piano teorico-culturale.<br />
Infatti, al grido della solidarietà con i nativi<br />
<strong>in</strong>diani e con gli eschimesi dell’Alaska gli anti<br />
Lomborg gli hanno scagliato una torta <strong>in</strong> faccia<br />
(ma forse erano solo Colleghi un po’ <strong>in</strong>vidiosi<br />
della tiratura del suo libro...)<br />
Anche Greenpace, Wwf e Worldwatch Institute<br />
si sono lanciati <strong>in</strong> una serie impressionante di<br />
attacchi che molto spesso sono scivolati nel<br />
campo delle offese personali. Lomborg si sarà<br />
sentito umiliato, ma è ragionevole presupporre<br />
che anche il tormento di chi campa di allarmismi<br />
e menzogne deve essere stato <strong>in</strong>sopportabile.<br />
Qualcuno un pò più evoluto e più <strong>in</strong>dustrializzato<br />
ha creato appositamente un sito<br />
http://www.anti-lomborg.com per contestarlo.<br />
Poi sono arrivati gli attacchi delle più prestigiose<br />
riviste scientifiche come Nature 11 o<br />
Science 12 , tanto per citarne un paio; Scientific<br />
American consacra ben 12 pag<strong>in</strong>e alla demolizione<br />
del libro. Nessuno dei quattro articoli<br />
redatti da scienziati ambientalisti, pur segnalando<br />
qua e là degli errori, contesta la tesi di<br />
fondo di Lomborg, cioè che negli ultimi decenni<br />
l´ambiente mondiale sia migliorato sensibilmente<br />
<strong>in</strong>vece che peggiorare.<br />
La “Union of Concerned Scientists”, un’organizzazione<br />
<strong>in</strong>dipendente, ha chiesto ad alcuni<br />
specialisti di commentare il volume per scopri-<br />
LUG/AGO/SET 2003 IL CHIMICO ITALIANO
e se lo scetticismo si accompagnasse a rigore<br />
e imparzialità con un risultato disastroso:<br />
ragionamenti distorti e uso dis<strong>in</strong>volto dei dati<br />
per accreditare le proprie tesi e screditare le<br />
tesi contrarie!<br />
Il WWF e il World Resources Institute hanno diffuso,<br />
tramite i propri siti <strong>in</strong>ternet, un avviso ai<br />
giornalisti: “Girate alla larga dal libro eretico!”.<br />
Tutti i tabloid hanno recensito il libro «The<br />
Guardian 13 », «International Herald Tribune 14 »<br />
e perf<strong>in</strong>o l’<strong>in</strong>fluente «Wash<strong>in</strong>gton Post 15 ».<br />
Quest’ultimo affermava: "il libro di Lomborg é<br />
il nuovo e impresc<strong>in</strong>dibile punto di partenza<br />
per ogni decisione di politica ambientale",<br />
primo saggio di politica ambientale dopo il<br />
1962, anno <strong>in</strong> cui Rachel Carson pubblicò<br />
“Primavera silenziosa”, con conv<strong>in</strong>zioni diametralmente<br />
opposte.<br />
Ci si chiede quali elementi dell’”Ambientalista<br />
Scettico” abbiano scatenato la rabbia delle<br />
Istituzioni ambientaliste; quanto emerge dal<br />
libro di Lomborg è dimostrare la necessità<br />
dell´<strong>in</strong>tervento ben diretto dell´uomo, una<br />
volta compiuta un’analisi accurata e credibile<br />
dello status quo e stabilita una classe di priorità.<br />
Inf<strong>in</strong>e, la fiducia nelle possibilità dell’uomo<br />
(homo hom<strong>in</strong>i deus) si oppone al senso di<br />
impotenza generato dal fatalismo catastrofico<br />
ed <strong>in</strong>duce ad assumere un atteggiamento attivo<br />
e propositivo.<br />
Non ci risulta che alcun altro studioso di statistica<br />
abbia assemblato <strong>in</strong> maniera diversa i<br />
dati delle più grandi Organizzazioni.<br />
Non solo contrari<br />
Tuttavia l´Economist 16 <strong>in</strong> più occasioni ha<br />
salutato “L´ambientalista scettico” come “un<br />
trionfo” e lo segnala come uno dei migliori libri<br />
dell´anno. Le Scienze 17 , edizione italiana<br />
della rivista americana, ha ospitato un commento<br />
equilibrato di Gilberto Corbell<strong>in</strong>i, secondo<br />
il quale, ormai, non si può non tener conto<br />
dell’analisi statistica ed economica di Lomborg,<br />
ormai molto accreditata nell’op<strong>in</strong>ione della<br />
comunità scientifica. Sembra emergere dall’articolo<br />
di Corbell<strong>in</strong>i la nota s<strong>in</strong>tesi di Gramsci “il<br />
pessimismo della ragione e l’ottimismo della<br />
volontà” quando sottol<strong>in</strong>ea l’atteggiamento di<br />
Lomborg: i problemi all’orizzonte non sono<br />
catastrofi ma, appunto, problemi. L’obiettivo<br />
dello statista e dell’economista é quello di<br />
valutare per apporre un rimedio, comparando<br />
costi e benefici dei diversi <strong>in</strong>terventi, previa<br />
costruzione di una scala di priorità. Inoltre,<br />
non giova alla soluzione del problema dram-<br />
LUG/AGO/SET 2003 IL CHIMICO ITALIANO<br />
matizzare la realtà e dip<strong>in</strong>gerla a suggestive e<br />
fuorvianti t<strong>in</strong>te fosche: <strong>in</strong> alcune parti del<br />
mondo gli uom<strong>in</strong>i sono più ricchi, meglio nutriti,<br />
hanno una migliore salute e una prospettiva<br />
di vita più lunga; se c’è stato un trend positivo<br />
non vi è ragione di ipotizzare che non si<br />
possa sviluppare maggiormente.<br />
Successivamente Le Scienze 18 , per non smentirsi,<br />
si ricrede pubblicando un articolo di Guido<br />
Romeo <strong>in</strong> cui ripropone, ancora una volta,<br />
pedissequamente, la litania ambientalista.<br />
Patrick Moore coofondatore di Greenpeace,<br />
attivista per ben 15 anni, abbandonando l’associazione,<br />
per fondare Greenspirit, sostiene<br />
che i gruppi “verdi” abbiano un forte <strong>in</strong>teresse<br />
economico nell’esagerare la portata dei problemi<br />
ambientali, allo scopo di ricevere più attenzioni<br />
e più donazioni. Greenspirit pubblica <strong>in</strong>teramente<br />
<strong>in</strong>teramente 19 sul suo sito la risposta<br />
<strong>in</strong>tegrale di Lomborg a Scientific American,<br />
risposta che il giornale non aveva voluto pubblicare<br />
se non con un piccolo abstract.<br />
I costi della litania ambientale<br />
e il pr<strong>in</strong>cipio di precauzione<br />
Per le misure ecologiche o presunte tali, spesso<br />
si impiegano <strong>in</strong>genti risorse f<strong>in</strong>anziarie, spesso<br />
risorse pubbliche con risultati scarsi o addirittura<br />
negativi, a scapito di importanti progetti ed<br />
<strong>in</strong>vestimenti sociali. Il pr<strong>in</strong>cipio di precauzione<br />
non tiene conto del fatto che, <strong>in</strong>sieme ai rischi<br />
legati all’<strong>in</strong>novazione tecnologica, esiste anche il<br />
rischio di stagnazione tecnologica.<br />
A noi, il futuro piace<br />
immag<strong>in</strong>arlo così<br />
A chi, dunque, si deve dare ascolto? In primo<br />
luogo alla propria coscienza.<br />
La favola <strong>in</strong>segna che ...<br />
Lomborg con il suo vegetarismo dà l’impressione<br />
al lettore di essere veramente <strong>in</strong>teressato<br />
all’evoluzione della vita attraverso una strada<br />
di tolleranza, dà l’impressione, <strong>in</strong>oltre, di<br />
mettersi <strong>in</strong> discussione senza mezzi term<strong>in</strong>i,<br />
sostenendo le proprie idee anche da solo di<br />
fronte a colossi del potere. Non sembra aver<br />
guadagnato se non <strong>in</strong> celebrità. Il libro é stato<br />
all’estero, senza dubbio, un’ottima operazione<br />
commerciale, nonostante gli alti lai delle istituzioni<br />
ambientaliste.<br />
In questo dibattito non ci risulta che qualcuno<br />
abbia sollevato l’obiezione che migliaia di spe-<br />
DAGLI ISCRITTI<br />
27
DAGLI ISCRITTI<br />
28<br />
cie si siano est<strong>in</strong>te dalla nascita del pianeta ad<br />
oggi non certo a causa dell’<strong>in</strong>qu<strong>in</strong>amento, ma<br />
per naturali fenomeni evolutivi e, come op<strong>in</strong>ione<br />
personale, mi duole più la sofferenza del<br />
s<strong>in</strong>golo essere vivente, uomo o animale che<br />
sia, che non l’est<strong>in</strong>zione di una specie.<br />
Aspettiamo l’op<strong>in</strong>ione della critica e del pubblico<br />
italiano ora che il libro é disponibile.<br />
Per concludere, un’ultima considerazione: si fa<br />
sempre un gran parlare di dati ma nessuno<br />
esprime dubbi e perplessità sulla qualità e sulla<br />
significatività dei dati, tanto può <strong>in</strong>fluire l’elaborazione<br />
e l’<strong>in</strong>terpretazione degli stessi dati a<br />
dimostrare le proprie conv<strong>in</strong>zioni. Questo aspetto<br />
pare <strong>in</strong>teressi, per ora, solo noi Chimici.<br />
Stretta la foglia, larga la via, ....<br />
Chiara Rimmaudo<br />
NOTE<br />
01 Paul Ehrlich, The Population Bomb (New York: Ballant<strong>in</strong>e Books, 1968)<br />
02 http://www.ideazione.com/settimanale/1.politica/60_01-03-2002/iannello.htm<br />
03 Julian Simon, The Ultimate Resource 2 (Pr<strong>in</strong>ceton: Pr<strong>in</strong>ceton University Press, 1996)<br />
04 http://www.juliansimon.com/writ<strong>in</strong>gs/Ultimate_Resource/<br />
05 Bjørn Lomborg, The Skeptical Environmentalist. Measur<strong>in</strong>g the Real State of the World (Cambridge University Press, 2001)<br />
06 http://uk.cambridge.org/economics/lomborg/video.htm<br />
07 http://www.lomborg.com<br />
08 http://www.sigma-tau.it/fondazione/spoletoscienza/media_spoletoscienza2002.htm<br />
09 da Il Giornale 13 03 2002 , <strong>in</strong>tervista di Carlo Stagnaro.<br />
10 http://www.ideazione.com/settimanale/1.politica/60_01-03-2002/stagnaro.htm<br />
11 Nature vol. 414, 08.11.2001<br />
12 Science, vol. 294, 09.11.2001<br />
13 www.guardian.co.uk/Archive/<strong>Art</strong>icle/0,4273,4248340,00.html<br />
14 www.iht.com/articles/35110.html<br />
15 www.wash<strong>in</strong>gtonpost.com/ac2/wp-dyn/A12789-2001Oct18?language=pr<strong>in</strong>ter<br />
16 http://www.economist.com/<br />
17 Le Scienze n. 399,pag. 132, novembre 2001<br />
18 Le Scienze n. 402,pag. 92, febbraio 2002<br />
19 http://www.greenspirit.com/lomborg/<br />
L’Agricoltura Biologica<br />
Leggo su “IL CHIMICO ITALIANO” n° 1 del<br />
2003 l’articolo della dottoressa Chiara<br />
Rimmaudo relativo alla agricoltura biologica.<br />
È <strong>in</strong>teressante far notare, nelle parole della<br />
dottoressa, la chiarezza della esposizione ed i<br />
contenuti dell’articolo stesso.<br />
Solo mi permetto di rilevare che certe riflessioni<br />
vanno fatte prima che una <strong>in</strong>novazione<br />
come l’agricoltura si renda operativa.<br />
Posso dire che nel 1981 quando fu <strong>in</strong>augurata<br />
l’agricoltura biologica presso la Fiera di Milano io<br />
ero presente. Infatti l’organizzatore di quel<br />
Convegno era il Prof. Angelo Stacch<strong>in</strong>i dell’Istituto<br />
Superiore di Sanità. Angelo mi telefonò e<br />
mi chiese di partecipare al Sem<strong>in</strong>ario.<br />
Io lo r<strong>in</strong>graziai dell’<strong>in</strong>vito ma aggiunsi che mi<br />
doveva permettere di parlare alla f<strong>in</strong>e della<br />
tavola rotonda. Ed Angelo acconsentì alla mia<br />
richiesta. Erano presenti una dec<strong>in</strong>a tra<br />
Assessori Regionali e Statali tra i vari parteci-<br />
panti. Era presente anche il presidente<br />
dell’Ord<strong>in</strong>e dei Chimici di Milano dove io ero<br />
iscritto.<br />
Li ho sentiti parlare tutti facendo vari appunti.<br />
Alla f<strong>in</strong>e dell’<strong>in</strong>contro Angelo mi fece un segno<br />
ed io mi sono presentato al microfono. Dalla<br />
lettura dei miei appunti risultava che tutti avevano<br />
fra<strong>in</strong>teso il vero significato dell’agricoltura<br />
biologica. Avevo parlato per 25 m<strong>in</strong>uti e<br />
prima di accomiatarmi chiesi a tutti se avevano<br />
argomenti per contestarmi, ma nessuno si<br />
fece vivo.<br />
E così nacque quella agricoltura biologica che<br />
oggi presenta i suoi giusti problemi.<br />
Un vecchio proverbio dice “È <strong>in</strong>utile chiudere le<br />
stalle quando i buoi sono fuggiti”.<br />
Tanto avevo da dire.<br />
Giuseppe A. Sebastiani Gatt<strong>in</strong>ara<br />
Ricercatore Microbiologia Industriale<br />
LUG/AGO/SET 2003 IL CHIMICO ITALIANO
Composizione e proprietà dei<br />
pr<strong>in</strong>cipali supporti metallici usati<br />
per il food metal package<br />
obbiettivo di questo lavoro è quello di for-<br />
L’ nire alcune <strong>in</strong>formazioni generali sulla<br />
costituzione e natura degli imballaggi metallici<br />
per alimenti, facendo riferimento a quelli che<br />
sono i materiali di base per la loro costruzione.<br />
Verranno trattati perciò gli aspetti relativi alla<br />
composizione delle leghe metalliche utilizzate,<br />
alla convenienza economica e tecnologica che<br />
sta alla base della produzione di taluni tipi di<br />
scatola metallica, agli aspetti teorici del problema<br />
della verniciatura dell’imballaggio metallico.<br />
Non si può com<strong>in</strong>ciare una simile trattazione<br />
senza chiarire ab <strong>in</strong>itio alcuni punti necessari<br />
per la comprensione del problema rappresentato<br />
dall’imballaggio metallico per alimenti:<br />
senza entrare nello specifico, almeno per ora<br />
(<strong>in</strong> alcune prossime pubblicazioni saranno fornite<br />
accurate spiegazioni circa la struttura della<br />
scatola metallica, <strong>in</strong> tutte le sottoversioni<br />
conosciute), si può f<strong>in</strong> d’ora dire questo:<br />
1) ogni imballaggio metallico, per alimenti e<br />
non, è costituito da una somma di diverse<br />
parti metalliche, conosciute con i nomi di<br />
“corpo” (il cil<strong>in</strong>droide che fa da struttura<br />
portante dell’imballaggio) e “coperchio”<br />
(2 nei tipi più comuni di scatola, noti come<br />
“a 3 pezzi” o “3-piece-can”, oppure 1 per le<br />
scatole imbutite e per le latt<strong>in</strong>e <strong>in</strong> allum<strong>in</strong>io,<br />
dette “2-piece can”);<br />
2) ognuna di queste sottoparti è costituita da<br />
un supporto metallico, di cui discuteremo<br />
adesso, il quale viene verniciato <strong>in</strong>ternamente<br />
ed esternamente con rivestimenti<br />
polimerici di varia natura, approvati al contatto<br />
con gli alimento se la parte ricoperta<br />
(coated) si trova rivolta all’<strong>in</strong>terno della<br />
scatola <strong>in</strong> essere;<br />
3) ne segue che un imballaggio metallico ha <strong>in</strong><br />
realtà, dopo una corretta verniciatura, le<br />
caratteristiche meccaniche proprie del supporto<br />
di cui è <strong>in</strong>timamente costituito e le proprietà<br />
chimiche di un package plastico, poiché<br />
tale è la natura del rivestimento impiegato.<br />
LUG/AGO/SET 2003 IL CHIMICO ITALIANO<br />
Quanto di seguito riportato è tratto anche da<br />
alcune lezioni svolte dall’Autore quale Docente<br />
di Food Packag<strong>in</strong>g del Master Universitario di 2°<br />
livello <strong>in</strong> Igiene degli Alimenti e Legislazione<br />
Alimentare (I.A.L.A.) di Mess<strong>in</strong>a, A.A. 2002-03.<br />
● METALLI E LEGHE<br />
Data la vastità della materia si è costretti ad<br />
affrontare l’argomento suddividendolo <strong>in</strong> 5 sottosezioni,<br />
le quali fanno sostanzialmente capo<br />
a 2 materiali: l’acciaio (rivestito e non) e l’allum<strong>in</strong>io.<br />
In particolare si parlerà, nell’ord<strong>in</strong>e, di:<br />
1. Banda stagnata Coke<br />
2. Banda stagnata ETP<br />
3. T<strong>in</strong> Free Steel<br />
4. Black Steel<br />
5. Leghe di allum<strong>in</strong>io.<br />
Prima di tutto si parlerà dei materiali <strong>in</strong> acciaio,<br />
convenzionalmente denom<strong>in</strong>ati “bande stagnate”<br />
(T<strong>in</strong> Plate).<br />
L’aspetto generale è essenzialmente quello di<br />
una sottile lam<strong>in</strong>a d’acciaio dolce (a basso<br />
tenore di carbonio), rivestita su entrambe le<br />
facce pr<strong>in</strong>cipalmente da un sottile strato di<br />
stagno (3).<br />
Non si farà cenno <strong>in</strong> questo lavoro dei processi<br />
di fabbricazione, soffermandosi <strong>in</strong>vece sull’<br />
<strong>in</strong>tima costituzione dei materiali di cui sopra.<br />
1. BANDA STAGNATA COKE<br />
In passato la banda stagnata era ottenuta<br />
facendo passare il lamier<strong>in</strong>o d’acciaio (<strong>in</strong> forma<br />
di coil, un rotolo d’acciaio della lunghezza di<br />
5.000 - 10.000 m) <strong>in</strong> un bagno di stagno fuso,<br />
mentre l’eccesso di stagno veniva elim<strong>in</strong>ato<br />
tramite 2 serie di rulli (1).<br />
Questo tipo di lamiera, conosciuto come “<br />
Coke”, era però soggetto a tutta una serie di<br />
difetti dovuti essenzialmente alla deposizione<br />
<strong>in</strong>controllata dello stagno: <strong>in</strong> effetti era difficile<br />
controllarne la quantità (0,05-0,09 mm di<br />
DAGLI ISCRITTI<br />
29
DAGLI ISCRITTI<br />
30<br />
stagno per lato), e comunque non si poteva<br />
applicare meno di 0,450 kg di stagno su una<br />
superficie di 20,2325 m 2 (2).<br />
A questo si deve l’aspetto molto strano (zebrato)<br />
di tali materiali, mostrato qui di seguito<br />
(figura 1) <strong>in</strong> uno schizzo semplificato dove si<br />
mostra una sezione di un coil per come fuoriesce<br />
dal bagno di stagno fuso (figura 1).<br />
FIGURA 1<br />
La base d’acciaio dolce è qui raffigurata <strong>in</strong> nero,<br />
mentre lo stagno fuso, distribuito <strong>in</strong> maniera<br />
molto irregolare, è rappresentato <strong>in</strong> grigio.<br />
Proprio l’irregolarità della deposizione dello<br />
stagno, di cui si parlerà <strong>in</strong> alcuni prossimi lavori,<br />
è la causa dell’aspetto molto strano di tale<br />
materiale, unitamente all’alto peso applicato<br />
per superficie; si noti che una verniciatura<br />
“trasparente” di qualsiasi colore non è <strong>in</strong> grado<br />
di mascherare il problema.<br />
A tutt’oggi è ancora possibile ritrovare nei<br />
mercati occidentali <strong>in</strong>tere partite di questi tipi<br />
di bande stagnate, forse residui di magazz<strong>in</strong>o<br />
o merci declassate: a questo sono dovuti tal-<br />
FIGURA 2 - SEZIONE A PARTIRE DALL’ACCIAIO BASE<br />
volta alcuni aspetti esteticamente sfavorevoli<br />
di taluni imballaggi <strong>in</strong> metallo, i quali non<br />
hanno <strong>in</strong>vece alcuna relazione con le occasionali<br />
deficienze di rivestimento (1).<br />
2. BANDA STAGNATA ETP<br />
La banda stagnata moderna è prodotta tramite<br />
deposizione elettrolitica: da qui il nome di<br />
Electrolytic T<strong>in</strong> Plate (ETP).<br />
Il processo consiste essenzialmente nel montare,<br />
su enormi l<strong>in</strong>ee di deposizione<br />
(lunghezza 100 m o giù di lì ), un coil di acciaio<br />
da trattare, percorso da corrente, già purificato<br />
tramite soluzioni alcal<strong>in</strong>e, entro una serie di<br />
bagni di stagno.<br />
La resa è ottimale (dal 12,5 al 25 % del rivestimento<br />
m<strong>in</strong>imo ottenibile con la procedura<br />
coke ), ma quel che più conta è la possibilità di<br />
controllare a proprio piacimento la deposizione<br />
metallica, semplicemente variando l’<strong>in</strong>tensità<br />
di corrente sul coil.<br />
In figura 2 è possibile vedere la sezione di un<br />
lam<strong>in</strong>ato ETP (1,2,3) (figura 2).<br />
Dal punto di vista puramente commerciale si è<br />
reso necessario creare nuovi sottotipi di ETP<br />
con rivestimenti diversificati sulle 2 facce del<br />
lamier<strong>in</strong>o (banda stagnata differenziata).<br />
Difatti i progettisti di imballaggi sanno bene<br />
che la faccia che f<strong>in</strong>isce per costituire l’<strong>in</strong>terno<br />
della scatola, una volta verniciata (o no),<br />
dovrà contenere più stagno; la faccia esterna,<br />
meno sollecitata, può contenere un quantitativo<br />
di stagno <strong>in</strong>feriore.<br />
Secondo la vecchia Norma UNI 8632 si può<br />
marchiare la faccia con il più alto tenore di<br />
stagno con una serie di righe parallele (2),<br />
LUG/AGO/SET 2003 IL CHIMICO ITALIANO
distanti l’una dall’altra 12,5, 25, 38 cm...<br />
La marcatura è facilmente eseguibile evitando<br />
la fusione su alcune righe parallele che vengono<br />
occupate da rilievi presenti su particolari<br />
rulli; l’operazione viene eseguita per tutta la<br />
lunghezza del coil, e le righe corrispondenti<br />
rimangono opache, pur essendo ricoperte.<br />
In tal modo l’utilizzatore può con una sola<br />
occhiata def<strong>in</strong>ire il tipo di banda stagnata.<br />
Il lamier<strong>in</strong>o viene poi sottoposto ad un processo<br />
di ricottura cont<strong>in</strong>ua a 232°C o temperature<br />
di poco superiori.<br />
Con tale trattamento lo stagno depositato si<br />
comb<strong>in</strong>a con il ferro formando così un vero e<br />
proprio complesso solido (lega ferro-stagno).<br />
Successivamente si effettua un trattamento di<br />
passivazione sullo strato sottile del complesso<br />
Fe-Sn allo scopo di creare uno strato di ossido<br />
di stagno (con residui di cromo) con uno spessore<br />
all’<strong>in</strong>circa costante.<br />
Il processo si esegue generalmente usando un<br />
bagno di acido cromico puro: la ragione di questo<br />
sta nel fatto che il complesso <strong>in</strong>termetallico<br />
Fe - Sn (da molti esperti def<strong>in</strong>ito FeSn 2 ) è<br />
suscettibile, anche se di meno rispetto all’acciaio<br />
non rivestito, di essere attaccato dall’ossigeno<br />
con conseguente ossidazione ulteriore.<br />
Infatti il coil metallico, dopo il processo di ricottura<br />
cont<strong>in</strong>ua, rimane a temperature alte (da<br />
40° C <strong>in</strong> su) per molto tempo, e l’ossidazione<br />
superficiale viene enormemente facilitata.<br />
Anche il film di passivazione ha solo un effetto<br />
ritardante sul processo di ossidazione generale,<br />
<strong>in</strong> quanto a lungo andare:<br />
1) lo stagno non passivato, presente come tale<br />
e non compreso nel complesso <strong>in</strong>termetallico,<br />
tende ad ossidarsi f<strong>in</strong>o a divenire SnO 2 ;<br />
2) l’anidride cromica residua sul coil, se sufficientemente<br />
idratata (eccesso di umidità atmosferica)<br />
diventa progressivamente Cr(OH) 3 ;<br />
3) lo stagno libero e non passivato tende, nel<br />
tempo, a reagire con l’anidride cromica<br />
residua “autopassivandosi” lentamente (e<br />
dunque si ha un accumulo disord<strong>in</strong>ato di<br />
SnO e cromo libero).<br />
Queste reazioni tendono comunque a rendere<br />
mutevole la struttura del film Fe-Sn, con la<br />
conseguenza che non è possibile aspettarsi<br />
che la protezione dei lamier<strong>in</strong>i sia sempre<br />
costante. Quanto è stato detto è stato quasi<br />
del tutto provato (2), spesso <strong>in</strong> sede di ricerca<br />
e sviluppo <strong>in</strong>terni presso aziende del ramo<br />
metallurgico.<br />
LUG/AGO/SET 2003 IL CHIMICO ITALIANO<br />
Bisogna ancora spendere qualche parola sui<br />
processi di passivazione.<br />
I processi più comunemente adottati sono<br />
def<strong>in</strong>iti con una serie di 3 numeri (1,2);<br />
essi sono schematicamente presentati come<br />
segue:<br />
PROCESSO 300: si usa come agente passivante<br />
un bagno di bicromato di Sodio<br />
(25-30 g/l, pH = 5, temperatura = 55°C); nessuna<br />
corrente viene applicata.<br />
Questo processo è il più vecchio e tende a dare<br />
risultati molto scadenti.<br />
PROCESSO 311: si usa come agente passivante<br />
un bagno di bicromato di Sodio<br />
(25-30 g/l, pH = 5, temperatura = 55°C); a<br />
differenza del 300, viene applicata una corrente<br />
catodica pari a circa 3 cb / dm 2 .<br />
Questo processo rappresenta un miglioramento<br />
rispetto al 300 <strong>in</strong> quanto la passivazione<br />
diventa uniforme tanto quanto la corrente che<br />
passa sul lamier<strong>in</strong>o; questo sistema mostra<br />
<strong>in</strong>fatti evidenti limiti quando la corrente applicata<br />
è <strong>in</strong>costante o “fluttuante”, come si vedrà<br />
<strong>in</strong> seguito (1).<br />
PROCESSO 314: si usa come agente passivante<br />
un bagno di bicromato di Sodio<br />
(25-30 g/l, pH = 5, temperatura = 90°C); a<br />
differenza del 311, viene applicata una corrente<br />
catodica pari a circa 9 cb / dm 2 .<br />
Questo processo è una delle ultime evoluzioni<br />
<strong>in</strong> merito, <strong>in</strong> quanto l’applicazione di una corrente<br />
molto alta, unitamente ad un <strong>in</strong>cremento<br />
di temperatura consistente, consente di dim<strong>in</strong>uire<br />
le “fluttuazioni“ di corrente e conseguentemente<br />
di aumentare l’uniformità della passivazione<br />
e gli sprechi <strong>in</strong> agente passivante.<br />
Perchè la passivazione è così importante sul<br />
piano della resa dei prodotti vernicianti?<br />
Per comprendere questo, bisogna conoscere la<br />
composizione dello strato superficiale del supporto<br />
metallico.<br />
I depositi di calcare sono dovuti all’acqua usata<br />
per sciacquare la superficie del nastro<br />
(0 - 30 mg / cm 2 di calcio).<br />
Gli ossidi di stagno visti nelle figure penetrano<br />
f<strong>in</strong>o a 10 nm dalla superficie del coil (calcare<br />
escluso).<br />
Lo strato di ossidi di cromo trivalente si estende<br />
più <strong>in</strong> profondità, arrivando anche a 30 nm; si<br />
tenga presente che nei processi di passivazione<br />
311 - 314, al conf<strong>in</strong>e tra gli ossidi di stagno e<br />
gli ossidi di cromo, si riscontra generalmente la<br />
presenza di cromo metallico residuo (2).<br />
DAGLI ISCRITTI<br />
31
DAGLI ISCRITTI<br />
32<br />
Inf<strong>in</strong>e, la superficie viene protetta da eventuali<br />
graffi (e resa scivolosa) spargendo un velo di<br />
sostanza lubrificante (<strong>in</strong> generale, D.O.S. =<br />
diottilsebacato; stabilità all’irrancidimento:<br />
12 mesi).<br />
L’oliatura ha anche una funzione molto importante<br />
per quanto concerne la verniciatura: la<br />
non uniformità della stessa provoca sovente<br />
(2) quei difetti che sono chiamati “de-wett<strong>in</strong>gs”<br />
(<strong>in</strong> italiano, “schivature”).<br />
Si ricorda che, <strong>in</strong> un passato ancora recente, si<br />
utilizzava anche un tipo diverso di protezione,<br />
più precisamente olio di semi di cotone: tale<br />
espediente è stato abbandonato per 2 motivi<br />
pr<strong>in</strong>cipali:<br />
1) l’olio di semi di cotone è semisiccativo e nel<br />
tempo polimerizza e/o irrancidisce;<br />
2) <strong>in</strong> forza di quanto detto la stabilità di tale<br />
olio non è assicurata per un periodo superiore<br />
a 60 giorni.<br />
Andiamo adesso a vedere l’<strong>in</strong>fluenza della passivazione<br />
sulle proprietà del supporto.<br />
All’aumento del numero <strong>in</strong>dicante la passivazione<br />
(300, 310, 311,313, 314) è associato<br />
l’aumento della presenza di cromo metallico e<br />
suoi ossidi sulla banda stagnata, misurata <strong>in</strong><br />
mg / m 2 (2).<br />
Molti studi hanno dimostrato che la cristallizzazione<br />
degli ossidi di stagno e la quantità di<br />
cromo metallico sono vitali per una buona resa<br />
del prodotto verniciante.<br />
Si tenga presente che i fenomeni di cristallizzazione<br />
com<strong>in</strong>ciano quando il nastro viene prodotto<br />
ma si evidenziano solo con l’<strong>in</strong>vecchiamento<br />
o la ricottura (<strong>in</strong> forno, applicazione<br />
vernici), oppure dopo sterilizzazione e contatto<br />
con liquidi (anche solo acqua potabile).<br />
Si manifestano nel tempo le seguenti cristallizzazioni<br />
(2): ortorombica per SnO; tetragonale<br />
per SnO; tetragonale per SnO 2 .<br />
In quanto al cromo deposto, esso <strong>in</strong>fluenza<br />
decisamente l’adesione delle vernici quando<br />
esso supera 0,7 mg / cm 2 .<br />
Dal punto di vista teorico, si può considerare<br />
l’aderenza di una comune res<strong>in</strong>a (epossifenolica,<br />
per esempio) - usata come polimero base<br />
per una qualsiasi vernice - <strong>in</strong> modo del tutto<br />
similare a quella di un colorante “a mordente”:<br />
come <strong>in</strong> quest’ultimo caso i gruppi - OH residui<br />
vanno a legarsi ai metalli presenti sulla superficie<br />
del supporto, meglio se liberi, privilegiando<br />
il cromo per via del numero di orbitali teoricamente<br />
disponibili per la chelazione, 6; nel-<br />
l’ord<strong>in</strong>e abbiamo poi lo stagno (orbitali disponibili<br />
per la chelazione: 4) ed <strong>in</strong>f<strong>in</strong>e il ferro<br />
(orbitali disponibili per la chelazione: 3).<br />
Il caso del cromo è mostrato schematicamente<br />
nella figura 3 (1), dove viene preso ad<br />
esempio un generico polimero epossifenolico<br />
(vernice “oro” per alimenti, deposta all’<strong>in</strong>terno<br />
di scatole da tonno e simili) con gruppi ossidrilici<br />
liberi (figura 3).<br />
FIGURA 3<br />
Dunque la passivazione eseguita <strong>in</strong>fluenza<br />
notevolmente la qualità dell’adesione dei polimeri<br />
vernicianti: sulla base di alcuni studi condotti<br />
è possibile affermare che la migliore aderenza<br />
per vernici epossifenoliche si mostra con<br />
la passivazione 300, mentre va peggiorando<br />
progressivamente con la 311 e la 314.<br />
Si deve anche notare che l’adesione superficiale<br />
peggiora sempre dopo il cosiddetto “pretrattamento”<br />
(passaggio <strong>in</strong> forno del lamier<strong>in</strong>o a<br />
200-220°C per 10 m<strong>in</strong>uti), <strong>in</strong>dispensabile per<br />
elim<strong>in</strong>are l’eccesso di diottilsebacato (2).<br />
Il fenomeno può essere spiegato considerando<br />
che ogni lamiera pretrattata va <strong>in</strong> genere<br />
<strong>in</strong>contro ad un progressivo <strong>in</strong>giallimento della<br />
superficie (cambiamento della cristallizzazione<br />
degli ossidi di stagno e di cromo): questo fenomeno<br />
è consistente con la passivazione 300<br />
(più stagno, meno cromo) e abbastanza contenuto<br />
con la 311; la passivazione 314 è sotto<br />
questo aspetto la migliore <strong>in</strong> assoluto, <strong>in</strong> quanto<br />
si può dire che il cambiamento di colore<br />
della superficie è sostanzialmente non visibile.<br />
Quando la quantità di ossidi di stagno è preponderante,<br />
il pretrattamento non cambia<br />
affatto l’adesione delle vernici, che resta buona<br />
LUG/AGO/SET 2003 IL CHIMICO ITALIANO
se non ottima; se <strong>in</strong>vece parte delle “vacanze”<br />
metalliche nel reticolo è occupata da cromo,<br />
libero o meno, l’ottima adesione <strong>in</strong>iziale tende<br />
a scadere rapidamente (il cromo metallico<br />
lascia il posto ai suoi ossidi, meno disponibili<br />
alla chelazione da parte delle res<strong>in</strong>e).<br />
Inf<strong>in</strong>e, è <strong>in</strong>teressante notare che la bagnabilità<br />
superficiale della banda stagnata ETP<br />
(sempre pretrattata) non è <strong>in</strong> genere costante,<br />
o meglio lo è solo per la passivazione 300; i<br />
processi 311 e 314 forniscono buoni lamier<strong>in</strong>i,<br />
ma la loro bagnabilità superficiale peggiora nel<br />
tempo a causa dello stesso fenomeno spiegato<br />
<strong>in</strong> precedenza: poiché le vernici, disciolte <strong>in</strong><br />
adatti solventi, scivolano facilmente solo su<br />
superfici quanto più possibile uniformi, ne<br />
segue che l’uniformità viene mantenuta quando<br />
la passivazione applicata è la 300, mentre<br />
per gli altri trattamenti vi è da attendersi un<br />
progressivo cambiamento nella cristallizzazione<br />
degli ossidi di stagno (2).<br />
La necessità di ridurre ulteriormente i costi dei<br />
supporti metallici (80-95% del costo totale<br />
delle litografie) ha progressivamente portato il<br />
mercato all’utilizzo di una banda stagnata con<br />
m<strong>in</strong>or contenuto di stagno e con spessore<br />
ridotto (1): la cosiddetta Doppia Ridotta, una<br />
volta usata solo per latt<strong>in</strong>e e scatole general<br />
l<strong>in</strong>e (per olii alimentari).<br />
Tale prodotto viene ormai regolarmente venduto<br />
negli spessori 0.16 - 0.18 mm, <strong>in</strong> luogo<br />
degli orig<strong>in</strong>ali 0.21 - 0.23 mm di una volta,<br />
mentre si tende anche ad arrivare a 0.12 mm<br />
ed oltre. Si noti però che la riduzione dei spessori<br />
è possibile aumentando la rigidità del<br />
metallo tramite una tempera severa, prima<br />
FIGURA 4 - SEZIONE A PARTIRE DALL’ACCIAIO BASE<br />
LUG/AGO/SET 2003 IL CHIMICO ITALIANO<br />
della stagnatura; <strong>in</strong> tal modo la resistenza<br />
meccanica delle scatole viene assicurata anche<br />
grazie alle caratteristiche nervature fatte sul<br />
corpo (il cil<strong>in</strong>dro) della scatola (1).<br />
3. TIN FREE STEEL (ECCS, banda cromata)<br />
La “banda cromata”, come viene <strong>in</strong>tesa <strong>in</strong><br />
italiano, differisce dalla banda stagnata ETP<br />
essenzialmente per il rivestimento, composto<br />
di cromo metallico e suoi ossidi.<br />
Il procedimento prevede dunque (1,2):<br />
1) un accurato decapaggio;<br />
2) un passaggio <strong>in</strong> elettrolisi (composizione<br />
del bagno): acido cromico/acido solforico/<br />
acido esafluorosilicico), corrente applicata:<br />
300 cb/cm 2 .<br />
Il cromo complessivamente deposto varia dai<br />
50 ai 140 mg / m 2 , mentre gli ossidi di cromo<br />
oscillano tra 7 e 35 mg / m 2 .<br />
La figura 4 può dare un’idea della struttura del<br />
lam<strong>in</strong>ato.<br />
Quanto più alta è la quantità di ossidi di cromo<br />
rispetto al cromo metallico superficiale, tanto<br />
più alta risultà l’adesività delle vernici, soprattutto<br />
ad umido: questo fenomeno potrebbe<br />
essere spiegato similmente a quanto visto al<br />
precedente paragrafo, considerando che la<br />
fase CrO x assicura, <strong>in</strong> assenza degli ossidi di<br />
stagno, una maggiore uniformità alla superficie,<br />
e pertanto una migliore bagnabilità rispetto<br />
all’applicazione delle vernici liquide: l’eccellente<br />
aderenza dovrebbe esserne la logica conseguenza<br />
(2).<br />
Alla f<strong>in</strong>e avviene la lubrificazione con il solito<br />
DOS oppure con Butyl Stearate Oil (BSO).<br />
Le applicazioni della ECCS sono ormai molto<br />
DAGLI ISCRITTI<br />
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34<br />
varie, dai tappi corona per bottiglie ai coperchi<br />
open-top ( forniti di l<strong>in</strong>guetta) per conserve,<br />
alle scatole imbutite, costituite da un coperchio<br />
ed un corpo scatola già verniciato e sottoposto<br />
a deformazione controllata, <strong>in</strong> modo tale da<br />
avere dei cil<strong>in</strong>dri o dei solidi poligonali molto<br />
resistenti. Si noti che le formature meccaniche<br />
possono essere fatte sui lamier<strong>in</strong>i solo se verniciati<br />
o se ricoperti di stagno metallico, come<br />
per la ETP, <strong>in</strong> quanto il film superficiale di Sn<br />
offre una certa lubrificazione <strong>in</strong>dirizzata agli<br />
stampi meccanici. La mancanza di stagno è<br />
peraltro responsabile anche dell’impossibilità<br />
di saldare elettricamente la banda TFS, anche<br />
se i produttori di macch<strong>in</strong>e saldatrici operano<br />
molti sforzi <strong>in</strong> questa direzione.<br />
4. BLACK STEEL (banda nera)<br />
La ”banda nera” (visualizzata <strong>in</strong> figura 5) è<br />
sicuramente il supporto di m<strong>in</strong>or pregio tra<br />
tutti quelli su base acciaio a causa dell’assenza<br />
completa di rivestimenti e di trattamenti<br />
vernicianti, se si esclude l’oliatura superficiale<br />
con DOS: è però op<strong>in</strong>ione comune nel settore<br />
che l’ossidazione sia da mettere <strong>in</strong> conto pressoché<br />
nel 100 % dei casi.<br />
I difetti che si vengono ad <strong>in</strong>staurare sconsigliano<br />
fortemente l’impiego del Black Steel per<br />
lavorazioni di pregio o dest<strong>in</strong>ate ai settori alimentari<br />
(1,2) (figura 5).<br />
● LEGHE DI ALLUMINIO<br />
In ultimo, si passa ad esam<strong>in</strong>are l’allum<strong>in</strong>io<br />
metallico, anche se non bisogna generalizzare<br />
troppo: il materiale commerciato sotto questo<br />
FIGURA 5<br />
nome è <strong>in</strong> effetti una lega allum<strong>in</strong>io - magnesio,<br />
con quantità marg<strong>in</strong>ali di cromo, manganese,<br />
z<strong>in</strong>co, titanio, ferro, silicio, rame...<br />
La variabilità di composizione non limita però<br />
l’efficacia di tale materiale come supporto per la<br />
verniciatura: la forte duttilità lo rende ideale (3)<br />
per applicazioni imbutite (capsule a vite, tubetti<br />
flessibili, fish & meat club cans...) ed <strong>in</strong> generale<br />
per tutte le applicazioni per le quali solo i<br />
materiali plastici possono servire allo scopo.<br />
Lo sviluppo dell’allum<strong>in</strong>io come supporto concorrenziale<br />
alla ETP è tra l’altro favorito dalla<br />
possibilità di riciclaggio pressochè completo,<br />
mentre se ne segnala l’alto costo di produzione<br />
primaria (2).<br />
La produzione delle leghe d‘allum<strong>in</strong>io segue 3<br />
camm<strong>in</strong>i diversi <strong>in</strong> funzione dell’utilizzo f<strong>in</strong>ale:<br />
1) per le bombole monoblocco e per i tubetti<br />
flessibili, vengono prodotte pastiglie di lega<br />
estrusa, le quali vengono poi lavorate f<strong>in</strong>o<br />
ad assumere la forma voluta: solo succcessivamente<br />
avviene la verniciatura <strong>in</strong>terna<br />
ed esterna;<br />
2) per le scatole di bevande (latt<strong>in</strong>e) si parte<br />
da rotoli (coils) di allum<strong>in</strong>io nudo che vengono<br />
poi verniciati esternamente, imbutiti<br />
f<strong>in</strong>o ad assumere la forma voluta ed <strong>in</strong>f<strong>in</strong>e<br />
verniciati all’<strong>in</strong>terno;<br />
3) per le scatole imbutite tipo club cans, si<br />
lavora su coils preverniciati o su fogli già<br />
tagliati e verniciati, al modo della ETP.<br />
Le leghe <strong>in</strong> commercio oggi sono def<strong>in</strong>ite con<br />
un numero come segue (tra parentesi gli utilizzi<br />
più appropriati):<br />
1050-1070, <strong>in</strong> Al 99.9% (per accoppiati);<br />
3105, 3004, 32003, 32007, con Mg 0.5-1.0%,<br />
LUG/AGO/SET 2003 IL CHIMICO ITALIANO
Mn 0.5-1.2% (per barattoli, non per coperchi);<br />
5052, 5182, 5082, con Mg 4.5% (per coperchi,<br />
aperture facilitate).<br />
Tali materiali possono, dopo lam<strong>in</strong>azione a<br />
caldo od a freddo, subire anche un pretrattamento<br />
superficiale che ha l’unico scopo di<br />
migliorare la verniciabilità del supporto.<br />
I trattamenti più usati sono (2):<br />
1) processo HOT AC: si processa la lega <strong>in</strong> un<br />
bagno di acido solforico bollente allo scopo<br />
di anodizzare completamente la superficie<br />
(e di elim<strong>in</strong>are i residui di lavorazione che<br />
potrebbero nuocere all’aderenza superficiale<br />
delle vernici); l’allum<strong>in</strong>io allo stato di<br />
ossido non è più aggredibile per ulteriore<br />
ossidazione, ed <strong>in</strong> più la superficie del coil<br />
diviene molto uniforme);<br />
2) processo ALODINE: la lega viene processata<br />
<strong>in</strong> un bagno di acido cromico o cromati,<br />
allo scopo di creare un velo superficiale<br />
di cromo metallico (e di ossidi di cromo ed<br />
allum<strong>in</strong>io); tale processo consente di avere<br />
supporti con eccezionale attitud<strong>in</strong>e alla verniciatura,<br />
mentre la resistenza all’ossidazione<br />
è leggermente più bassa di quella che si<br />
ottiene con il processo HOT AC, ma può<br />
essere corretta aggiustando opportunamente<br />
il titolo del bagno.<br />
La composizione che <strong>in</strong> genere viene ottenuta<br />
per le leghe di allum<strong>in</strong>io è mostrata nella<br />
seguente figura 6.<br />
● CONCLUSIONI<br />
Da quel che si è visto risulta chiaro che non è<br />
possibile trattare una materia come quella dei<br />
supporti metallici per scatole alimentari <strong>in</strong><br />
FIGURA 6<br />
LUG/AGO/SET 2003 IL CHIMICO ITALIANO<br />
maniera facile e sbrigativa: si tratta anzi di un<br />
<strong>in</strong>teressante settore che, se ben compreso,<br />
può svelare molte nascoste possibilità, soprattutto<br />
nel campo delle problematiche legate<br />
all’autocontrollo alimentare.<br />
Ci si riferisce <strong>in</strong> particolar modo:<br />
1) alle problematiche <strong>in</strong>erenti le cessioni agli<br />
alimenti (tracce metalliche);<br />
2) alle migrazioni di materiale polimerico dall’imballaggio<br />
al contenuto;<br />
3) alle questioni concernenti la resistenza chimica,<br />
fisica, meccanica dei supporti metallici<br />
e dei rivestimenti plastici nei confronti<br />
dei vari tests di compatibilità alimentare e<br />
tecnologica;<br />
4) all’impatto delle varie soluzioni di food<br />
package sull’autocontrollo alimentare e sul<br />
mercato, <strong>in</strong>teso sia come consumatore f<strong>in</strong>ale<br />
che come ente di commercializzazione<br />
<strong>in</strong>termedia e distribuzione organizzata.<br />
Salvatore Parisi<br />
Docente Master Universitario di 2° Livello <strong>in</strong><br />
Igiene degli Alimenti e Legislazione Alimentare (I.A.L.A.) -<br />
Mess<strong>in</strong>a, A.A. 2002/03.<br />
BIBLOGRAFIA ESSENZIALE<br />
(1) S. Parisi, 2003. Il packag<strong>in</strong>g alimentare: def<strong>in</strong>izioni,<br />
caratteristiche essenziali, <strong>in</strong>fluenza sulla qualità degli<br />
alimenti confezionati. Dispensa dell’omonimo Corso,<br />
Master Universitario di 2° Livello <strong>in</strong> Igiene degli Alimenti<br />
e Legislazione Alimentare (I.A.L.A.) - Mess<strong>in</strong>a, A.A.<br />
2002/03. Centro Stampa - Facoltà di Ingegneria -<br />
Università di Palermo.<br />
(2) W.Orlandi - P.P.Rienzo - A.Salvem<strong>in</strong>i, 1992 - Corso ATTI-<br />
VA per tecnici vernicianti - BASF Conta<strong>in</strong>er Coat<strong>in</strong>gs.<br />
(3) G.Barbieri, S.Rosso, 1990. Il controllo dei contenitori di<br />
banda stagnata per conserve alimentari. Stazione<br />
Sperimentale per l’Industria delle Conserve Alimentari<br />
<strong>in</strong> Parma, Parma, Italy.<br />
DAGLI ISCRITTI<br />
35
DAGLI ISCRITTI<br />
36<br />
La fissazione di limiti nella<br />
normativa ambientale<br />
La fissazione di limiti nella normativa<br />
ambientale <strong>in</strong> generale è sempre stata<br />
oggetto di discussione: chi non ricorda l’acceso<br />
confronto <strong>in</strong> occasione della preparazione<br />
della Legge 319/76, la famosa “Legge Merli”<br />
sulle acque, che, <strong>in</strong>dubbiamente, segnò una<br />
tappa importante nella politica ambientale del<br />
nostro Paese? In particolare, l’alternativa se<br />
fissare limiti agli scarichi uguali per tutti o rapportarli<br />
alla specifica situazione del sistema<br />
ambientale recipiente vide l’impegno, da una<br />
parte e dall’altra, di sostenitori egualmente<br />
qualificati.<br />
Per quanto riguarda la normativa sui suoli,<br />
vantaggi e svantaggi dell’applicazione del criterio<br />
basato su limiti di concentrazione validi <strong>in</strong><br />
assoluto, eventualmente a seconda delle dest<strong>in</strong>azioni<br />
d’uso del sito (il cosiddetto “approccio<br />
tabellare”), o sull’analisi dei rischi sanitari ed<br />
ambientali legati alle specifiche caratteristiche<br />
del sito (criterio dell’analisi di rischio), sono<br />
stati ampiamente illustrati e discussi1 .<br />
Uno degli aspetti qualificanti del D.M. 471/99 è<br />
il tentativo di conciliare tali due approcci prevedendo,<br />
da un lato, i limiti contenuti nelle<br />
Tabelle allegate al DM, dall’altro la possibilità<br />
che i limiti <strong>in</strong> questione possano essere derogati,<br />
ricorrendone le condizioni2 , sulla base di<br />
una specifica analisi di rischio.<br />
Una deroga ai limiti è altresì prevista qualora<br />
le concentrazioni del “fondo naturale” eccedano<br />
tali valori (<strong>in</strong> questo caso, i valori del fondo<br />
naturale vengono adottati come riferimento <strong>in</strong><br />
sostituzione di quelli tabellari). Nel caso delle<br />
acque sotterranee si assumono i valori di concentrazione<br />
a monte del sito <strong>in</strong> esame.<br />
Nell’articolo del Dott. Mencarelli vengono illustrati<br />
una serie di errori ed <strong>in</strong>congruenze nel<br />
testo del DM <strong>in</strong> questione alcuni dei quali fanno<br />
sorgere dubbi <strong>in</strong>terpretativi di notevole rilevanza<br />
<strong>in</strong> rapporto alle conseguenze che si possono<br />
determ<strong>in</strong>are a seconda degli <strong>in</strong>dirizzi che si<br />
assumono. Al proposito, cita la nota dell’Istituto<br />
Superiore di Sanità N. 024711 del 25 Luglio<br />
2002 che ne elenca un certo numero.<br />
Alcuni degli errori segnalati sono chiaramente<br />
frutto di trascrizioni affrettate (es Dibenzo(a)<br />
pirene) o errata classificazione (es.1,2-<br />
Dicloropropano, 1,1,2 Tricloropropano etc) e ci<br />
si chiede perché non vi si sia ancora posto<br />
rimedio; per altri parametri (ad esempio<br />
Stagno e Policlorobifenili) i limiti fissati per le<br />
dest<strong>in</strong>azioni d’uso “verde pubblico, privato e<br />
residenziale” pongono problemi gestionali non<br />
trascurabili 3 , per altri ancora, come appunto<br />
nel caso del parametro “idrocarburi” occorre<br />
sviluppare considerazioni più approfondite.<br />
Nella nota dell’ISS di cui sopra si specifica<br />
come la dizione corretta del parametro 90<br />
della Tabella Acque debba essere “Idrocarburi<br />
totali espressi come n-esano” <strong>in</strong> quanto … “tale<br />
sostanza viene utilizzata normalmente per<br />
esprimere i risultati riferiti al parametro idrocarburi”.<br />
Un primo elemento di chiarezza,<br />
rispetto ai dubbi sollevati dal collega<br />
Mencarelli, potrebbe a questo punto essere<br />
acquisito, nel senso che si tratterebbe di un<br />
semplice errore di trascrizione.<br />
Purtroppo, la nota dell’ISS prosegue, <strong>in</strong>troducendo<br />
le argomentazioni cui fa riferimento<br />
Mencarelli nel suo articolo e conclude con la<br />
proposta di modificare il limite di 350 microgrammi<br />
per litro, effettivamente contenuto<br />
nella tabella del DM 471, per all<strong>in</strong>earlo con<br />
quello delle acque potabili (“Si ritiene, pertanto,<br />
che per gli Idrocarburi totali la concentrazione<br />
limite da adottare sia 10 microgrammi<br />
per litro”).<br />
Un’osservazione prelim<strong>in</strong>are che si può fare è<br />
che la nota dell’ISS, nella parte che costituisce<br />
<strong>in</strong>terpretazione a chiarimento di un evidente<br />
refuso, viene ad assumere un certo valore di<br />
riferimento, mentre, per quanto riguarda la<br />
seconda parte, può essere considerata nei<br />
limiti di una, per quanto autorevole, proposta<br />
di modifica ad una norma vigente.<br />
Entrando più nel merito: le argomentazioni che<br />
propone il collega Mencarelli, appaiono, <strong>in</strong><br />
generale, ampiamente condivisibili; ci limitiamo<br />
qu<strong>in</strong>di a sottol<strong>in</strong>eare due aspetti che, ci<br />
LUG/AGO/SET 2003 IL CHIMICO ITALIANO
pare, merit<strong>in</strong>o ulteriore approfondimento.<br />
Un primo punto riguarda la difficoltà ad attribuire<br />
limiti su base tossicologica a miscele di<br />
sostanze come sono appunto gli “Idrocarburi<br />
totali”. Non a caso, nelle procedure di analisi di<br />
rischio, per def<strong>in</strong>ire il rischio associato gli idrocarburi<br />
(THP) è necessario scomporre il parametro<br />
<strong>in</strong> più frazioni (sei o sette a seconda del<br />
criterio adottato) sulla base del numero di<br />
atomi di carbonio per tener conto del diverso<br />
profilo di rischio.<br />
È forse anche per questo motivo che, per<br />
quanto ci è noto, nessuna delle normative<br />
<strong>in</strong>ternazionali sulla qualità dei suoli che adottano<br />
il criterio “tabellare” (canadese, tedesca,<br />
<strong>in</strong>glese, giapponese) prevede un limite relativo<br />
al parametro “Idrocarburi” <strong>in</strong> quanto tale; solo<br />
la norma olandese, che, peraltro, è stata di<br />
riferimento per questo tipo di approccio, contempla<br />
un parametro “Oli m<strong>in</strong>erali” per cui è<br />
fissato un valore di <strong>in</strong>tervento 4 di 5.000 milligrammi<br />
per kilogrammo nei terreni e 600<br />
microgrammi per litro nelle acque.<br />
In effetti, una nota tecnica predisposta dal<br />
gruppo di lavoro ANPA-ARPA “Bonifiche di siti<br />
<strong>in</strong>qu<strong>in</strong>ati” nei primi mesi del 2002, da considerare<br />
“ufficiosa” <strong>in</strong> quanto mai trasmessa al<br />
M<strong>in</strong>istero, consultabile tra la documentazione<br />
del Centro Tematico Nazionale “Territorio e<br />
Suolo” all’<strong>in</strong>dirizzo http://www.arpa.piemonte.it,<br />
ricostruisce bene questo aspetto e ci consente<br />
di confrontare i limiti del D.M. 471/99<br />
con normative omogenee.<br />
La discussione relativa al parametro<br />
“Idrocarburi” non riguarda solo il limite, ma<br />
anche le metodiche di analisi: come è noto, la<br />
necessità di dist<strong>in</strong>guere, per i terreni, la frazione<br />
con C12 esclude il<br />
metodo IRSA 22a (ufficiale) <strong>in</strong> quanto tale<br />
metodo non permette di dist<strong>in</strong>guere frazioni di<br />
idrocarburi a diversa volatilità; di conseguenza,<br />
per la determ<strong>in</strong>azione degli idrocarburi<br />
vengono usati metodi riconosciuti <strong>in</strong>ternazionalmente,<br />
<strong>in</strong> particolare i metodi EPA. Neppure<br />
le metodiche EPA, peraltro, sono sempre <strong>in</strong><br />
grado di fornire risultati perfettamente aderenti<br />
alla normativa: ad esempio, il metodo EPA<br />
8015b consente di determ<strong>in</strong>are la frazione f<strong>in</strong>o<br />
a C10, mentre le frazioni non volatili possono<br />
essere determ<strong>in</strong>ate con il metodo EPA 8440<br />
mediante spettroscopia IR. In pratica, occorre<br />
ricorrere alle metodiche EPA 8260b ed EPA<br />
8260c basate sulla determ<strong>in</strong>azione GC/MS<br />
LUG/AGO/SET 2003 IL CHIMICO ITALIANO<br />
(gascromatografia e spettrometria di massa).<br />
Anche <strong>in</strong> tal caso, tuttavia, non è chiaro se,<br />
nella somma dei C>12 debbano essere considerate<br />
le frazioni f<strong>in</strong>o a C 35 o C 40 5 <strong>in</strong>dividualmente<br />
determ<strong>in</strong>abili, oppure debbano<br />
essere conteggiate anche le frazioni a peso<br />
molecolare ancora superiore o, addirittura,<br />
quelle che compaiono, sotto forma di “gobba”,<br />
nei cromatogrammi come frazione non risolta.<br />
In tal caso, <strong>in</strong> effetti, i limiti <strong>in</strong>dicati dal D.M.<br />
471 per la frazione C>12 potrebbero rivelarsi<br />
troppo restrittivi 6 .<br />
La concordanza dei risultati tra laboratori diversi<br />
costituisce uno specifico problema nel campo<br />
delle analisi dei terreni dei siti contam<strong>in</strong>ati <strong>in</strong><br />
ragione, <strong>in</strong> primo luogo, della eterogeneità<br />
della matrice, costituita spesso da riporti di<br />
diversa orig<strong>in</strong>e miscelati tra loro, delle <strong>in</strong>terferenze<br />
<strong>in</strong> presenza di una molteplicità di sostanze,<br />
dei fenomeni di “<strong>in</strong>vecchiamento” che subiscono<br />
determ<strong>in</strong>ati contam<strong>in</strong>anti etc; se poi,<br />
addirittura, le metodiche analitiche utilizzate<br />
sono diverse ben si comprende come, spesso,<br />
le differenze nei risultati ottenuti da laboratori<br />
diversi eccedano di gran lunga il 10 % di<br />
“deviazione standard” 7 previsto dal D.M. 471!<br />
L’aspetto di cui sopra esemplifica quello che<br />
rimane, a nostro parere, una delle carenze<br />
pr<strong>in</strong>cipali del Decreto <strong>in</strong> questione: fissare<br />
delle concentrazioni limite senza, contestualmente,<br />
<strong>in</strong>dicare le metodiche analitiche di riferimento<br />
costituisce una s<strong>in</strong>golarità 8 , rispetto<br />
ad altre normative “parallele” (ad es. acque),<br />
fonte di confusione, contrasti e conclusioni<br />
arbitrarie.<br />
Un secondo punto riguarda l’applicabilità dei<br />
limiti sulle acque. Come è noto, per i limiti<br />
relativi alle acque sotterranee, nel D.M.<br />
471/99 è previsto che “qualora la normativa di<br />
tutela delle acque dagli <strong>in</strong>qu<strong>in</strong>amenti preveda<br />
valori diversi da quelli riportati <strong>in</strong> tabella e ne<br />
posponga nel tempo il raggiungimento secondo<br />
cadenze temporali def<strong>in</strong>ite, i valori della<br />
tabella devono considerarsi sostituiti da detti<br />
diversi valori…”, orbene, il D.Lgs 152/99 e<br />
s.m.e i., che discipl<strong>in</strong>a appunto la tutela delle<br />
acque, prevede che gli obiettivi m<strong>in</strong>imi di qualità<br />
per i corpi idrici superficiali e sotterranei,<br />
di cui all’articolo 4, siano riferiti ai “corpi<br />
idrici significativi” <strong>in</strong>dividuati e classificati dalle<br />
Regioni sulla base di determ<strong>in</strong>ati criteri, mentre,<br />
per quanto riguarda, gli obiettivi di qualità<br />
per specifica dest<strong>in</strong>azione d’uso, di cui all’arti-<br />
DAGLI ISCRITTI<br />
37
DAGLI ISCRITTI<br />
38<br />
colo 6, <strong>in</strong> particolare per quanto riguarda la<br />
produzione di acqua potabile, essi non fanno<br />
riferimento alle acque sotterranee, ma solo a<br />
quelle superficiali.<br />
Si potrebbe qu<strong>in</strong>di pensare che, da un lato,<br />
non essendosi ancora <strong>in</strong>dividuate le classi dei<br />
“corpi idrici significativi” ed i relativi “piani di<br />
risanamento” da parte delle Regioni, né, d’altra<br />
parte, essendo applicabile la normativa<br />
sulle acque a specifica dest<strong>in</strong>azione d’uso alle<br />
acque sotterranee, non resti che applicare la<br />
tabella Acque del D.M. 471/99 così come è,<br />
pur rendendoci conto delle evidenti forzature<br />
che ciò comporta e che l’articolo di Mencarelli<br />
opportunamente mette <strong>in</strong> rilievo.<br />
Fortunatamente, il criterio del “fondo naturale”<br />
prima richiamato, contenuto nel D.M. 471/99,<br />
ci consente di ovviare a tale “impasse” <strong>in</strong>troducendo<br />
tuttavia, o meglio evidenziando, se<br />
possibile, una ulteriore problematica. Il concetto<br />
di “fondo naturale” non è <strong>in</strong>fatti banale,<br />
né è banale una sua corretta determ<strong>in</strong>azione;<br />
<strong>in</strong> particolare, risulta necessario eseguire un<br />
certo numero di misure per poter <strong>in</strong>dividuare<br />
dei valori che abbiano un significato statistico<br />
e possano servire da confronto con i dati relativi<br />
al sito.<br />
Del resto il problema della trattazione dei dati<br />
che si generano nell’ambito del processo di<br />
NOTE<br />
bonifica di un sito, a partire dalla caratterizzazione,<br />
f<strong>in</strong>o alle attività di “certificazione” ed<br />
eventuale monitoraggio post-bonifica, nella<br />
pratica comune, esiste ed è spesso causa di<br />
contrasto tra le parti.<br />
In conclusione, ci preme sottol<strong>in</strong>eare che, nel<br />
campo della bonifica dei siti <strong>in</strong>qu<strong>in</strong>ati, il problema<br />
non è solo e non tanto quello adottare<br />
limiti più o meno restrittivi (<strong>in</strong> Italia esiste una<br />
lunga tradizione di normative ambientali apparentemente<br />
“rigorose” <strong>in</strong>applicate o eluse!)<br />
quanto quello di fare chiarezza sui criteri che<br />
stanno alla base degli obiettivi fissati e sulle<br />
modalità di verifica: nel caso specifico, l’apporto<br />
dei Chimici appare determ<strong>in</strong>ante, oltre che<br />
<strong>in</strong> term<strong>in</strong>i generali, per quanto riguarda l’<strong>in</strong>dividuazione<br />
dei limiti di riferimento, soprattutto<br />
nella messa a punto delle metodiche di campionamento<br />
ed analisi che dovranno, opportunamente,<br />
essere adottate contestualmente ai<br />
limiti suddetti.<br />
Eugenio Piovano<br />
Ufficio del Commissario per la<br />
bonifica dell'ACNA di Cengio<br />
Giampaolo Cossa<br />
Responsabile Polo Micro<strong>in</strong>qu<strong>in</strong>anti,<br />
ARPA Piemonte - Dipartimento di Alessandria<br />
1 Ad es. E. De Fraja Frangipane et al. <strong>in</strong> “Ingegneria Ambientale” , vol XXIII, n.5, 1994<br />
2 La possibilità di applicazione del criterio dell’analisi di rischio, è <strong>in</strong> effetti, subord<strong>in</strong>ata alla verifica che il riportare un suolo<br />
ai limiti tabellari non sia tecnicamente fattibile a costi sostenibili.<br />
3 Per tali parametri i limiti per siti la dest<strong>in</strong>azione citata sono rispettivamente pari a 1 e 0,001 mg/Kg s .s. Nell’ambito dell’<strong>in</strong>dag<strong>in</strong>e<br />
svolta per conto del Commissario Delegato per la bonifica dell’ACNA di Cengio, riguardante la caratterizzazione<br />
delle aree pubbliche della valle Bormida, per un’estensione di circa 70 Kmq, è emerso ad esempio che, su oltre 500 campioni<br />
di suolo analizzati, nessuno è risultato avere una concentrazione di Stagno <strong>in</strong>feriore ad 1 ed <strong>in</strong> un solo caso la concentrazione<br />
dei Policlorobifenili è risultata <strong>in</strong>feriore al limite.<br />
4 Come è noto, la normativa olandese prevede un valore obiettivo per gli <strong>in</strong>terventi di bonifica ed un valore di <strong>in</strong>tervento al<br />
di sopra del quale l’azione di bonifica è obbligatoria.<br />
5 I valori di tossicità per quanto riguarda gli idrocarburi, come visto <strong>in</strong> precedenza, sono riferiti alle diverse frazioni che li<br />
compongono: il criterio di frazionamento messo a punto dal TPHCWG (Total Petroleum Hydrocarbon Work<strong>in</strong>g Group) prende<br />
<strong>in</strong> considerazione gli idrocarburi f<strong>in</strong>o a C35, lo standard ISO 16703 f<strong>in</strong>o a C40 .<br />
6 In effetti, come detto <strong>in</strong> precedenza, la normativa olandese, l’unica che prevede il parametro oli m<strong>in</strong>erali totali, <strong>in</strong>dica<br />
una concentrazione limite di 5000 mg/kg come valore di <strong>in</strong>tervento.<br />
7 In effetti, come opportunamente puntualizza la collega D. Ballard<strong>in</strong>i <strong>in</strong>: “Procedure di controllo ambientale.<br />
Campionamento, strategie e metodiche analitiche” – Atti Convegno “Caratterizzazione e Bonifica di Siti Contam<strong>in</strong>ati “<br />
Bologna, 12-15 Marzo 2002, si dovrebbe parlare, nel caso specifico, di coefficiente di variazione percentuale più che di<br />
deviazione standard. In ogni caso un limite di <strong>in</strong>certezza del 10% è verosimile se si fa riferimento ad una <strong>in</strong>certezza strumentale,<br />
non quella che deriva dalle operazioni precedenti di trattamento del campione che, proprio <strong>in</strong> ragione della eterogeneità<br />
della matrice suolo, apportano marg<strong>in</strong>i di errore presumibilmente superiori.<br />
8 Il riferimento ai “Metodi Ufficiali di analisi chimica del Suolo”, contenuto nel testo del DM, non è pert<strong>in</strong>ente avendo tali<br />
metodi f<strong>in</strong>alità, <strong>in</strong> generale, differenti ed essendo comunque riferiti ad un numero limitato di parametri.<br />
LUG/AGO/SET 2003 IL CHIMICO ITALIANO
Battezzato uno degli ultimi<br />
arrivati nella grande famiglia<br />
dei “Transuranici”<br />
Èuna notizia davvero recente: la<br />
Commissione IUPAC ha ufficialmente assegnato,<br />
nella sua 42a Assemblea Generale, il<br />
nome all’elemento di numero atomico 110,<br />
battezzandolo darmstadtio.<br />
La notizia stampa diffusa ad Ottawa, dove si<br />
svolgeva il Simposio, è stata rilasciata lo scorso<br />
16 agosto 2003.<br />
S<strong>in</strong>tetizzato per la prima volta nel 1994 da S.<br />
Hofmann, V. N<strong>in</strong>ov, F. Peter H., P. Armbruster,<br />
H. Folger, G. Münzenberg, H. J. Schött<br />
(Gesellschaft für Schwerionenforschung,<br />
Darmstadt, Germania), A. G. Popeko, A.<br />
Vladimirovich Yerem<strong>in</strong>, A. N. Andreyev (Laboratorio<br />
Flerov per le Reazioni Nucleari, Dubna,<br />
Russia), S. Saro, R. Janik (Univerzita<br />
Komenského, Bratislava, repubblica Slovacca),<br />
e M. Le<strong>in</strong>o (Università di Jyväskylän, F<strong>in</strong>landia),<br />
l’elemento 110 non aveva ancora un<br />
nome, sebbene la sistematica IUPAC l’avesse<br />
fornito di uno provvisorio: ununnilio (vedi<br />
appendice). Il simbolo con il quale compariva<br />
nella tavola mendeleeviana, era Uun. Nuovo<br />
lavoro qu<strong>in</strong>di per i grafici delle case editrici per<br />
r<strong>in</strong>frescare le tavole periodiche degli elementi.<br />
LUG/AGO/SET 2003 IL CHIMICO ITALIANO<br />
Parlando del darmstadtio, il team capeggiato<br />
dai tedeschi Hofmann e Armbruster aveva<br />
osservato una cascata di reazioni nucleari provenienti<br />
dalla frammentazione dell’isotopo<br />
269 110. Infatti nel loro acceleratore avevano<br />
creato il nuovo superatt<strong>in</strong>ide secondo la reazione:<br />
62 Ni + 208 Pb _ 269 110 + 1n durante la<br />
quale ioni nichel opportunamente accelerati<br />
venivano convogliati su un bersaglio di piombo.<br />
I fisici a Darmstadt osservarono una catena<br />
di quattro conseguenti decadimenti alfa. Lo<br />
studio accurato degli elementi figli, da Z = 108<br />
a Z = 102, ha così permesso di assegnare la<br />
massa dell’elemento di numero atomico 110<br />
creato dalla fusione di atomi di piombo e nichel<br />
(S. Hofmann et al., Z. Phys. A350, 277<br />
(1995)). Sei anni più tardi la commissione<br />
mista IUPAC-IUPAP 1 Jo<strong>in</strong>t Work<strong>in</strong>g Party,<br />
(JWP) confermò la scoperta e riconobbe la<br />
priorità del team tedesco-russo-slovacco-f<strong>in</strong>landese<br />
(Karol et al., Pure Appl. Chem. 73,<br />
959 (2001)). La storia comunque era ancora<br />
lontana dalla conclusione. Nello gennaio del<br />
2003 la JWP emanò un comunicato nel quale<br />
raccomandava caldamente alla comunità<br />
TABELLA 1<br />
In grassetto sono <strong>in</strong>dicati i simboli degli elementi; i simboli composti da tre lettere sono provvisori,<br />
quelli di due sono stati proposti dai centri di ricerca o dalla IUPAC come def<strong>in</strong>itivi.<br />
Z Sistematica Proposte Proposte Proposte Raccomandazione IUPAC 1997<br />
IUPAC per gli americane russe tedesche IUPAC 1994 IUPAP 1999<br />
elementi noti e nomi attuali<br />
103 Unt unniltrio Lr laurenzio --- --- Lr laurenzio Lr laurenzio<br />
104 Unq unnilquadio Rf rutherfordio Ku kurchatovio --- Db dubnio Rf rutherfordio<br />
105 Unp unnilpentio Ha hahnio Ns nielsbohrio --- Jl joliotio Dd dubnio<br />
106 Unh unnilexio Sg seaborghio --- --- Rf rutherfordio Sg seaborghio<br />
107 Uns unnilseptio Ns nielsbohrio --- Ns nielsbohrio Bh borio Bh borio<br />
108 Uno unniloctio Hs assio --- Hs assio Hn hahnio Hs assio<br />
109 Une unnilenio Mt meitnerio --- Mt meitnerio Mt meitnerio Mt meitnerio<br />
110 Uun ununnilio --- --- Ds darmstadtio --- Ds darmstadtio<br />
111 Uuu unununo --- --- --- --- ---<br />
112 Uub ununbio --- --- --- --- ---<br />
114 Uuq ununquadio --- --- --- --- ---<br />
DAGLI ISCRITTI<br />
39
DAGLI ISCRITTI<br />
40<br />
TABELLA 2<br />
Gli elementi transuranici noti al 16 agosto 2003. L’elemento il cui numero atomico è <strong>in</strong>dicato tra<br />
parentesi non è stato ancora scoperto.<br />
Numero Elemento Simbolo Datadella Scopritore Etimologia del<br />
Atomico scoperta nome<br />
93 Nettunio Np 1940 McMillan e Abelson Nettuno<br />
94 Plutonio Pu 1940 McMillan e Seaborg Plutone<br />
95 Americio Am 1944 Ghiorso e Seaborg America<br />
96 Curio Cm 1944 Seaborg et al. Pierre e Marie Curie<br />
97 Berchelio Bk 1949 Seaborg et al. Berkeley, U.S.A.<br />
98 Californio Cf 1950 Seaborg et al. California<br />
99 E<strong>in</strong>stenio Es 1952 Ghiorso et al. Albert E<strong>in</strong>ste<strong>in</strong><br />
100 Fermio Fm 1953 Ghiorso et al. Enrico Fermi<br />
101 Mendelevio Md 1955 Seaborg et al. Dmitri I. Mendeleev<br />
102 Nobelio No 1958 Ghiorso et al. Alfred Nobel<br />
103 Laurenzio Lr 1961 Ghiorso et al. Ernest O. Lawrence<br />
104 Rutherfordio Rf 1969 Ghiorso et al. Ernest Rutherford<br />
105 Dubnio Db 1970 Flerov et al. Dubna, Russia<br />
106 Seaborghio Sg 1974 Ghiorso et al. Glenn T. Seaborg<br />
107 Bohrio Bh 1981 Armbruster et al. Niels Bohr<br />
108 Assio Hs 1982 Armbruster et al. Lat., Hassia; Assia<br />
109 Meitnerio Mt 1984 Armbruster et al. Lise Meitner<br />
110 Darmstadtio Ds 1994 Armbruster, Hofmann ...<br />
111 ... ... 1994 Armbruster, Hofmann ...<br />
112 ... ... 1996 Armbruster, Hofmann ...<br />
(113) - - - - -<br />
114 ... ... 1999 Oganessian et al. ...<br />
scientifica <strong>in</strong>ternazionale di adottare il nome<br />
darmstadtio e il simbolo Ds per l’elemento<br />
110. Dopo che la decisione f<strong>in</strong>ale dei nomi da<br />
assegnare agli elementi di numero atomico<br />
103∏109 (nel 1997) aveva sollevato un<br />
vespaio di proteste tra i gruppi di ricerca americano<br />
e russo, la commissione <strong>in</strong>ternazionale<br />
ha usato la massima cautela nel dare, lo scorso<br />
agosto, questo annuncio. Tra le ragioni che<br />
la commissione mista ha addotto nel battezzare<br />
il 110° elemento con il nome di darmstadtio<br />
vi è l’ormai consolidata tradizione di far derivare<br />
il nome dell’elemento dalla città dove<br />
esso è stato s<strong>in</strong>tetizzato. In questo caso<br />
Darmstadt <strong>in</strong> Germania. Simili esempi sono<br />
riscontrabili negli elementi: 67 (olmio; Holmia,<br />
Stoccolma), 71 (lutezio; Lutetia Parisorum,<br />
Parigi), 72 (afnio; Hafnia, Copenaghen),97<br />
(berkelio, Berkeley) 105 (dubnio; Dubna, vic<strong>in</strong>o<br />
Mosca) e <strong>in</strong> altri che mai hanno visto la<br />
luce: 43 (panormio; Panormium, Palermo), 61<br />
(florenzio; Florentia, Firenze).<br />
Prima di riconoscere tale scoperta comunque<br />
la IUPAC-IUPAP JWP ha confrontato i risultati<br />
del gruppo tedesco del Gesellschaft für<br />
Schwerionenforschung (GSI) con quelli di altri<br />
gruppi di ricerca <strong>in</strong>ternazionali: il Lawrence<br />
Berkeley National Laboratory (LBNL) e<br />
l’Università della California, entrambi negli<br />
USA, e l’Institute of Physical and Chemical<br />
Research (RIKEN) <strong>in</strong> Giappone. Infatti l’assegnazione<br />
dei nomi agli elementi di numero atomico<br />
compreso tra 103∏109, ed <strong>in</strong> particolar<br />
modo il 104, 105 e 106, è stata uno dei<br />
momenti più bassi per la credibilità di questa<br />
organizzazione <strong>in</strong>ternazionale da quando, nel<br />
1919, fu fondata. Nel 1997 la IUPAC <strong>in</strong>vece di<br />
mettere ord<strong>in</strong>e tra la disputa decennale per i<br />
nomi dei suddetti elementi, riuscì a creare una<br />
guerra senza frontiere (tabella 1).<br />
Ciò che <strong>in</strong>curiosisce di più il chimico è, ancora<br />
una volta, la motivazione della scelta del<br />
nome: “…the proposed name is darmstadtium<br />
with symbol Ds. This proposal lies with<strong>in</strong> the<br />
long established tradition of nam<strong>in</strong>g an element<br />
after the place of its discovery.”<br />
LUG/AGO/SET 2003 IL CHIMICO ITALIANO
Il team capeggiato dal Hofmann ha scoperto<br />
gli elementi 108, 109, 110, 111 e 112. Il n°<br />
108, assio, prende il nome dall’Assia, (Hassia<br />
<strong>in</strong> lat<strong>in</strong>o) regione, o land, della Germania dove<br />
si trova la città di Darmstadt. Il 109° prende il<br />
nome da Lise Meitner (1878-1968) una grande<br />
fisica, di orig<strong>in</strong>e austriaca, purtroppo misconosciuta<br />
al suo tempo a causa delle persecuzioni<br />
razziali. Sul f<strong>in</strong>ire del 1939, <strong>in</strong>terpretando correttamene<br />
i risultati sperimentali del collega<br />
tedesco, il chimico Otto Hahn (1879-1968),<br />
scoprì la fissione dell’atomo di uranio.<br />
Il nome di questo elemento artificiale è un po’<br />
più complesso del precedente: meitnerio.<br />
Il superpesante darmstadtio (Z = 110) lo ricordiamo<br />
ancora una volta, prende il nome dalla<br />
città di Darmstadt. Che nomi avranno il 111 e<br />
il 112? I nomi geografici relativi ai luoghi dove<br />
sono state fatte le scoperte sono ormai esauri-<br />
Appendice: nomenclatura sistematica IUPAC<br />
* se necessario una “n” può essere aggiunta;<br />
** dopo bi e tri il suffisso è “o”<br />
Esempi di alcuni nomi provvisori: gli elementi 116 e 120<br />
116: 1 + 1 + 6 = un + un + hex + io = ununhexio; simbolo Uuh;<br />
120: 1 + 2 + 0 = un + bi + nil + io = unb<strong>in</strong>ilio; simbolo Ubn.<br />
LUG/AGO/SET 2003 IL CHIMICO ITALIANO<br />
ti; il germanio (Z = 32) è stato scoperto addirittura<br />
nel lontanissimo 1886. Di conseguenza<br />
ci sono validi motivi per ritenere che i prossimi<br />
elementi s<strong>in</strong>tetici prendano i nomi di fisici o<br />
chimici i cui meriti risiedano tra le mura della<br />
tavola periodica. Forse, ed anche questo è<br />
molto probabile, le scelte cadranno su scienziati<br />
di nazionalità tedesca…americani permettendo.<br />
(Tabella 2)<br />
Per f<strong>in</strong>ire una punta di acred<strong>in</strong>e: la scelta del<br />
nome dell’elemento di numero atomico 110 ha<br />
spiazzato completamente noi italiani <strong>in</strong>capaci<br />
di vocalizzare quattro consonanti consecutive,<br />
quali “rmst”, presenti <strong>in</strong> darmstadtio. Una vera<br />
fortuna qu<strong>in</strong>di che questo nome sia capitato ad<br />
un elemento il cui <strong>in</strong>teresse è, al momento<br />
attuale, più speculativo che pratico: caveat<br />
emptor.<br />
Marco Fontani e Mariagrazia Costa<br />
I nomi sistematici per i nuovi elementi sono fatti risalire, secondo una convenzione del 1978, al<br />
loro numero atomico. Secondo questa impostazione, ogni numero che lo compone è convertito<br />
<strong>in</strong> un prefisso di derivazione lat<strong>in</strong>a o greca <strong>in</strong>dicante parte dei nomi usati <strong>in</strong> quelle l<strong>in</strong>gue per<br />
designare numeri:<br />
NUMERO & SILLABA DERIVATIONE<br />
0 = nil Lat<strong>in</strong>o nihil = nulla<br />
1 = un Lat<strong>in</strong>o unus = uno<br />
2 = bi Lat<strong>in</strong>o bis = due, come avverbio<br />
3 = tri Lat<strong>in</strong>o tres = tre<br />
4 = quad Lat<strong>in</strong>o quattuor = quattro<br />
5 = pent Greco pente = c<strong>in</strong>que<br />
6 = hex Greco ex = sei<br />
7 = sept Lat<strong>in</strong>o septem = sette<br />
8 = oct Lat<strong>in</strong>o octo = otto<br />
9 = en* Greco ennea = nove<br />
Suffisso = -io** Uguale per tutti gli elementi<br />
1 International Union of Pure and Applied Chemistry e International Union of Pure and Applied<br />
Physics<br />
DAGLI ISCRITTI<br />
41
NOTIZIE DALL’EUROPA<br />
42<br />
Le comunicazioni a seguito riportate nella rubrica “Notizie dall’Europa” sono tratte dagli ultimi<br />
[ numeri di “CORDIS”, bollett<strong>in</strong>o dell’Ufficio delle Pubblicazioni Ufficiali delle Comunità Europee.<br />
]<br />
Nanotecnologia: opportunità<br />
o m<strong>in</strong>accia?<br />
L’<strong>in</strong>novazione anticipa i tempi della regolamentazione,ha<br />
affermato l’eurodeputata britannica Carol<strong>in</strong>e Lucas <strong>in</strong><br />
occasione del primo sem<strong>in</strong>ario <strong>in</strong>ternazionale sugli impatti<br />
sociali della nanotecnologia,tenutosi l’11 giugno presso il Pt.<br />
a nanotecnologia è un nuovo<br />
Lsistema di produzione che<br />
consente di realizzare prodotti<br />
sempre più piccoli e resistenti. Le<br />
particelle impiegate nella ricerca<br />
o produzione nanotecnologica<br />
sono <strong>in</strong>visibili a occhio nudo. Basti<br />
pensare che <strong>in</strong> manometro equivale<br />
a un miliardesimo di metro e<br />
che un capello ha un diametro di<br />
80.000 nanometri.<br />
Pur riconoscendo i benefici che la<br />
rivoluzione nanotecnologica<br />
potrebbe apportare,la maggior<br />
parte dei presenti si è detta<br />
preoccupata. Tale apprensione è<br />
rivolta a diversi ambiti,quali la<br />
salute umana,gli impatti ambientali,gli<br />
effetti sul commercio <strong>in</strong>ternazionale<br />
e i Paesi <strong>in</strong> via di sviluppo<br />
e la possibile proliferazione<br />
degli armamenti. Il pr<strong>in</strong>cipale<br />
timore espresso dai partecipanti,tuttavia,riguarda<br />
il fatto che<br />
l’uomo ignora le conseguenze<br />
della nonotecnologia. Consapevoli<br />
di questa mancanza di conoscenze,alcuni<br />
delegati hanno chiesto<br />
una moratoria su determ<strong>in</strong>ati<br />
aspetti dell’utilizzo della nanotecnologia<br />
e della ricerca <strong>in</strong> questo<br />
settore. “Non sono contraria alle<br />
nuove tecnologie ma voglio essere<br />
sicura del loro impatto”,ha<br />
affermato la dott.a Lucas,aggiungendo<br />
che “una moratoria sui<br />
prodotti da applicare alla pelle<br />
rappresenta attualmente un provvedimento<br />
m<strong>in</strong>imo <strong>in</strong>dispensabile”.<br />
Tale proposta è stata condivisa<br />
da numerosi relatori.<br />
Sebbene molti di noi non se ne<br />
rendono conto,siamo già circondati<br />
da prodotti fabbricati grazie<br />
alla nanotecnologia. Le creme per<br />
il viso e le lozioni solari sono due<br />
tipici esempi e,secondo quanto<br />
affermato dalla dott.a Lucas,è<br />
stato dimostrato che delle<br />
creme,capaci di penetrare nell’epidermide,sono<br />
potenzialmente<br />
mutagene e cancerogene.<br />
Questi timori per la salute sono<br />
stati ribaditi dal dott. Haward<br />
,tossicologo presso l’Università di<br />
Liverpool (Regno Unito),il quale<br />
ha spiegato che le nanoparticelle<br />
possono penetrare nell’organismo<br />
<strong>in</strong> tre modi: mediante <strong>in</strong>alazione,<strong>in</strong>gestione<br />
e per via trasdermica.<br />
“L’<strong>in</strong>alazione di piccole particelle,<strong>in</strong>dipendentemente<br />
dalla<br />
sostanza di cui sono composte,ha<br />
effetti tossici,ha affermato il dott.<br />
Howard.Egli ha spiegato, <strong>in</strong>fatti,<br />
che le dimensioni rappresentano<br />
l’elemento determ<strong>in</strong>ante,come<br />
dimostrano i timori legati all’impiego<br />
di particelle fra i 65 e i 200<br />
nanometri:la tossicità del articolato<br />
è <strong>in</strong>versamente proporzionale<br />
alle sue dimensioni.<br />
“Un altro fattore riguarda la dest<strong>in</strong>azione<br />
delle particelle nell’organismo”,ha<br />
spiegato il dott.<br />
Howard. L’esperienza delle<br />
società farmaceutiche ci <strong>in</strong>segna<br />
che l’associazione di un farmaco a<br />
una nanoparticella permette di<br />
rafforzare gli effetti del medic<strong>in</strong>ale<br />
sul cervello.”Se è <strong>in</strong> grado la<br />
nanoparticella di arrivare al cervello,non<br />
vedo perché non possa<br />
raggiungere il feto”,ha aggiunto il<br />
dott. Haward. Egli pertanto,ha<br />
chiesto d’approfondire la ricerca<br />
su tali implicazioni,esonerando gli<br />
scienziati a collaborare: “Vi sono<br />
gruppi di ricercatori che operano<br />
s<strong>in</strong>golarmente,senza comunicare.<br />
Credo che sia giunto il momento<br />
di farlo”. Una delle possibilità per<br />
<strong>in</strong>crementare tale collaborazione<br />
è rappresentata dal 6PQ della<br />
CF,nell’ambito del quale la nanotecnologia<br />
costituisce una priorità<br />
tematica e,come tale,beneficia di<br />
una l<strong>in</strong>ea di bilancio pari a €<br />
1.300 milioni per il periodo 2003-<br />
2006. Il capo dell’Unità “Nanotecnologie”<br />
presso la CT, Renzo<br />
Tomell<strong>in</strong>i,ha spiegato che f<strong>in</strong>anziando<br />
questo tipo di ricerca,la CT<br />
<strong>in</strong>tende creare nuove opportunità<br />
economiche e migliorare le condizioni<br />
di vita dei cittad<strong>in</strong>i europei.<br />
Tomell<strong>in</strong>i ha riconosciuto i timori<br />
sull’implicazione della nanotecno-<br />
logia e ha sottol<strong>in</strong>eato che se si<br />
avverte un pericolo,è opportuno<br />
analizzarlo.Altamann, dell’Università<br />
di Dormund,ha sottol<strong>in</strong>eato il<br />
possibile impatto della nanotecnologia<br />
sull’attività militare. A suo<br />
avviso,la ricerca <strong>in</strong> questo settore,attiva<br />
<strong>in</strong> ambito militare f<strong>in</strong> dai<br />
primi anni’80,recentemente ha<br />
subito un’accelerazione,soprattutto<br />
negli Stati Uniti.<br />
I ricercatori americani stanno<br />
attualmente lavorando a un’uniforme<br />
da combattimento <strong>in</strong><br />
grado di proteggere i soldati dalle<br />
radiazioni e di fungere da compressa<br />
nel caso di ferite,ha spiegato<br />
il dott. Altmann. Altre <strong>in</strong>novazioni<br />
potrebbero consentire di<br />
facilitare le attività di sorveglianza,di<br />
fabbricare bombe delle<br />
dimensioni di una penna capaci di<br />
radere al suolo un’<strong>in</strong>tera città<br />
o,fattore ancor più <strong>in</strong>quietante<br />
secondo il dott. Althann,di manipolare<br />
l’organismo umano per<br />
aumentare la resistenza dei soldati<br />
allo stress,favorire una<br />
migliore cicatrizzazione delle ferite<br />
e accelerare i tempi di reazione.<br />
Il dott. Altmann teme,<strong>in</strong>oltre,che<br />
una volta utilizzate <strong>in</strong><br />
ambito militare,tali tecnologie<br />
troveranno un <strong>in</strong>evitabile impiego<br />
a f<strong>in</strong>i civili. Pertanto,egli ha chiesto<br />
l’adozione di una moratoria<br />
sullo sviluppo d’impianti a f<strong>in</strong>i<br />
medicali. Il dott. Altmann,<strong>in</strong>oltre,ha<br />
esortato gli Stati Uniti,leader<br />
<strong>in</strong> questo settore di ricerca,a<br />
rallentare il ritmo delle loro attività,affermando:”Gli<br />
Stati Uniti<br />
hanno un ampio vantaggio,<br />
Riducendo leggermente il ritmo<br />
non perderanno nulla e concederanno<br />
un po’ di tempo per la def<strong>in</strong>izione<br />
di un accordo <strong>in</strong>ternazionale<br />
sui limiti (di tale tecnologia)”.<br />
La necessità di un rallentamento<br />
della ricerca e di un’analisi della<br />
situazione è stata sottol<strong>in</strong>eata<br />
anche da Pat Mooney,direttore<br />
esecutivo del Gruppo d’azione<br />
sull’Erosione (della biodiversità),<br />
la Tecnologia e la Concentrazione<br />
(etc). “I politici sono consapevoli<br />
dell’emergere di questa tecnologia?”,ha<br />
chiesto Mooney,affermando<br />
che “la maggior parte di<br />
essi ignora il fatto che tale tecnologia<br />
sta arrivando,anzi,che è già<br />
qui”. A suo avviso,i governi sono<br />
<strong>in</strong> ritardo di c<strong>in</strong>que anni nella<br />
valutazione dei potenziali impatti.<br />
LUG/AGO/SET 2003 IL CHIMICO ITALIANO
“Se la salute e l’ambiente devono<br />
essere considerati prioritari,<br />
altrettanto fondamentale è studiare<br />
gli effetti delle nanotecnologie<br />
sull’economia e il suo controllo”,ha<br />
dichiarato Mooney, dando<br />
così voce alla sua pr<strong>in</strong>cipale<br />
preoccupazione. Con l’avvento<br />
della nanotecnologia, le materie<br />
prime che attualmente consideriamo<br />
<strong>in</strong>dispensabili,domani non<br />
lo saranno più e ciò avrà delle<br />
enormi ripercussioni sui Paesi <strong>in</strong><br />
via di sviluppo,molti dei quali<br />
dipendono dall’esportazione di tali<br />
materiali.<br />
Sulle conseguenze per i Paesi <strong>in</strong><br />
via di sviluppo ha posto l’accento<br />
anche Vandana Shiva,membro<br />
della Fondazione <strong>in</strong>diana per la<br />
ricerca scientifica e tecnologica.<br />
La dott.sa Vandana ha lamentato<br />
il fatto che alcuni Paesi vengono<br />
posti d<strong>in</strong>nanzi a una scelta fra l’adozione<br />
di processi nanotecnologici<br />
e il perdurare del sottosviluppo.<br />
La dott.sa Vandana ha criticato,<strong>in</strong>oltre,l’uso<br />
che viene fatto<br />
della nanotecnologia: “Il modo <strong>in</strong><br />
cui le nanotecnologie sono presentate<br />
tradisce la scienza sulla<br />
quale si fondono. In un momento<br />
<strong>in</strong> cui la scienza ci permette d’approfondire<br />
la nostra visione del<br />
mondo,i quanti sono spazzati via<br />
dall’impiego della scienza stessa”.<br />
Mooney si è detto preoccupato,<br />
<strong>in</strong>oltre,dell’impatto di tale tecnologia<br />
sulla proprietà <strong>in</strong>tellettuale,<br />
poiché è verosimile che un unico<br />
brevetto f<strong>in</strong>isca per controllare<br />
diversi settori <strong>in</strong>dustriali,<strong>in</strong> virtù<br />
della sua capacità di coprirne tutti<br />
gli aspetti fondamentali. “Ciò renderebbe<br />
superflua la maggior<br />
parte dei dibattiti sulla brevettabilità<br />
della vita. La discussione,<br />
<strong>in</strong>fatti, sarebbe spostata a un<br />
livello <strong>in</strong>feriore: la priorità della<br />
natura”,ha affermato Mooney.<br />
Egli ha avvertito,<strong>in</strong>oltre,che “il<br />
sodalizio fra governo e <strong>in</strong>dustria è<br />
dest<strong>in</strong>ato a deteriorarsi. Proteggerà<br />
gli <strong>in</strong>teressi di quella che essi<br />
def<strong>in</strong>iscono società,ma che <strong>in</strong><br />
realtà identificano con l’<strong>in</strong>dustria”.<br />
A giustificazione della necessità di<br />
un rallentamento della ricerca per<br />
fare il punto sulle nanotecnologie,Mooney<br />
ha citato l’esempio<br />
delle diverse modalità di manipolazione<br />
dalla nanoparticelle.<br />
Mentre gli scienziati <strong>in</strong> Sud Africa<br />
manipolano le nanoparticelle<br />
come se si trattasse del virus<br />
dell’AIDS,altri ricercatori,compresi<br />
quelli di alcuni Paese Europei,si<br />
limitano a <strong>in</strong>dossare una semplice<br />
LUG/AGO/SET 2003 IL CHIMICO ITALIANO<br />
“mascher<strong>in</strong>a di protezione”(tipo<br />
quella che <strong>in</strong>dossano i giapponesi<br />
nel metrò). “È come se per tenere<br />
lontano le zanzare utilizzasse<br />
una rete di pallavolo”,ha affermato<br />
Mooney. Doug Parr,responsabile<br />
scientifico presso Creenpeace<br />
(Regno Unito), ha paragonato<br />
questa nuova controversia al<br />
recente dibattito sugli organismi<br />
geneticamente modificati (OGM).<br />
La considerazione dei politici nei<br />
confronti degli OGM era <strong>in</strong>izialmente<br />
molto limitata,ha affermato<br />
il dott. Parr. A suo avviso,da<br />
questa esperienza è possibile<br />
trarre un <strong>in</strong>segnamento generale:la<br />
politica non deve essere<br />
appannaggio di piccoli gruppi d’esperti<br />
e di burocrati. A tal proposito,<br />
il dott. Parr ha <strong>in</strong>vitato l’UE a<br />
<strong>in</strong>tervenire quale facilitatore della<br />
tecnologia,mediante un forum per<br />
gli utenti o la società civile.<br />
La necessità di un potenziamento<br />
della ricerca è già stata riconosciuta<br />
dal governo del regno<br />
Unito,il quale, l’11 giugno,ha<br />
commissionato uno studio sui<br />
potenziali benefici e problemi<br />
connessi alla nanotecnologia.<br />
Durante la conferenza del PE sono<br />
stati evidenziati numerosi pericoli<br />
potenziali,compreso il timore<br />
dello sviluppo di nanorobot autonomi<br />
e autoreplicanti,ma anche<br />
diversi possibili benefici. Prodotti<br />
quali pantaloni autopulenti e vernici<br />
anticrepe sono già disponibili<br />
sul mercato e le future applicazioni<br />
potrebbero consentire l’elim<strong>in</strong>azione<br />
del contam<strong>in</strong>anti più piccoli,compresi<br />
i gas-serra presenti<br />
nell’atmosfera.<br />
Concludendo i lavori della conferenza,la<br />
dott.ssa Lucas ha raccomandato<br />
ai decisori politici d’accertarsi<br />
di porre le domande giuste,sottol<strong>in</strong>eando<br />
che “la priorità<br />
più urgente consiste nell’impedire<br />
ai soggetti che possono trarre i<br />
maggiori vantaggi da questo tipo<br />
di tecnologia-le grandi aziende-di<br />
v<strong>in</strong>cere la corsa della regolamentazione”.<br />
Difficilmente ciò potrà<br />
accadere nell’UE senza che venga<br />
esercitata un’enorme pressione,<br />
ha affermato la dott.ssa Lucas,<br />
chiedendo alla CE d’<strong>in</strong>tegrare le<br />
preoccupazioni sulla sicurezza <strong>in</strong><br />
tutte le proprie politiche.<br />
Per ulteriori <strong>in</strong>formazioni sull’attività dell’UE<br />
<strong>in</strong> materia di nanotecnologia,visitare il sito:<br />
http://www.cordis.lu/nanotecnology<br />
Per maggiori <strong>in</strong>formazioni sul gruppo<br />
Etc,visitare il sito:<br />
http://www.etcgroup.org<br />
Il futuro della<br />
cooperazione<br />
<strong>in</strong> materia di<br />
previsione <strong>in</strong> un<br />
UE allargata:<br />
il manifesto<br />
della conferenza<br />
di Ioann<strong>in</strong>a<br />
Nell’atto f<strong>in</strong>ale della conferenza<br />
“L’attività di previsione<br />
<strong>in</strong> uno Spazio europeo della<br />
ricerca e dell’<strong>in</strong>novazione<br />
allargato”, conclusasi il 16<br />
maggio a Ioann<strong>in</strong>a (Grecia),<br />
i delegati hanno opportunamente<br />
rivolto lo sguardo al<br />
futuro, elaborando una visione<br />
comune per la cooperazione<br />
nel settore dell’attività<br />
revisionale, come stabilito dal<br />
manifesto del congresso.<br />
I<br />
partecipanti alla manifestazione,della<br />
durata di due giorni, si<br />
sono riuniti per discutere il manifesto<br />
di Ioan<strong>in</strong>a. Dopo aver concordato<br />
alcuni m<strong>in</strong>imi cambiamenti,<br />
compresa una maggiore<br />
enfasi sull’impatto dell’attività di<br />
previsione sull’<strong>in</strong>dustria, hanno<br />
approvato a stragrande maggioranza<br />
il testo f<strong>in</strong>ale.<br />
Il manifesto stabilisce che, <strong>in</strong> virtù<br />
della sua capacità di anticipare il<br />
futuro a lungo term<strong>in</strong>e <strong>in</strong> campo<br />
scientifico, tecnologico e socioeconomico,<br />
l’attività di previsione<br />
“svolge un ruolo funzionale, poiché<br />
consente di stabilire efficaci<br />
rapporti di comunicazione volti a<br />
favorire il superamento dei conf<strong>in</strong>i<br />
organizzativi tra responsabili,<br />
politici, settori <strong>in</strong>dustriali, mercati<br />
e società”. L’attività revisionale,<br />
<strong>in</strong>oltre, “rafforza la democratizzazione<br />
nel processo di governanza,<br />
<strong>in</strong>tegrando le preoccupazioni<br />
sociali nell’attività d’elaborazione<br />
politica”, recita il documento.<br />
Il manifesto illustra diversi obiettivi<br />
prioritari per la comunità che si<br />
occupa dell’attività revisionali <strong>in</strong><br />
Europa, tra cui il rafforzamento dei<br />
legami fra i professionisti e i politici,<br />
al f<strong>in</strong>e di comprendere meglio i<br />
futuri sviluppi <strong>in</strong> un’Europa allargata,<br />
promuovere le cooperazione<br />
nel settore della previsione e il trasferimento<br />
del Know how fra Stati<br />
membri dell’UE, Paesi <strong>in</strong> fase d’a-<br />
NOTIZIE DALL’EUROPA<br />
43
NOTIZIE DALL’EUROPA<br />
44<br />
desione, Paesi candidati e Paesi<br />
terzi, nonché “realizzare strutture<br />
per valorizzare le migliori prassi e<br />
facilitare la comunicazione fra i<br />
pr<strong>in</strong>cipali operatori.<br />
Il documento prosegue <strong>in</strong>vitando i<br />
decisori, soprattutto all’<strong>in</strong>terno<br />
della CE, a “coord<strong>in</strong>are ulteriormente<br />
i loro sforzi <strong>in</strong> vista di<br />
rafforzare la cooperazione <strong>in</strong><br />
materia d’attività revisionale a<br />
livello europeo, nazionale e regionale”,<br />
di promuovere nuove forme<br />
di cooperazione <strong>in</strong> questo settore<br />
e nuove <strong>in</strong>iziative a livello <strong>in</strong>terregionale,<br />
nonché di “<strong>in</strong>coraggiare<br />
l’istituzione di forum per la cooperazione<br />
fra gli addetti all’attività di<br />
previsione e la società civile”.<br />
Inf<strong>in</strong>e, gli operatori che si occupano<br />
d’attività revisionale <strong>in</strong> ambito<br />
accademico, <strong>in</strong>dustriale, governativo<br />
e nella società civile sono<br />
chiamati a def<strong>in</strong>ire i settori di reciproco<br />
<strong>in</strong>teresse scientifico, tecnologico<br />
e sociale per l’elaborazione<br />
di future <strong>in</strong>iziative, a potenziare il<br />
trasferimento di conoscenze ed<br />
esperienze <strong>in</strong> materia d’attività<br />
revisionale fra i Paesi e regioni e a<br />
cogliere le opportunità offerte dal<br />
6PQ per l’<strong>in</strong>dividuazione delle<br />
priorità nazionali e la creazione di<br />
progetti, cluster di eccellenza, a<br />
beneficio delle future <strong>in</strong>iziative di<br />
cooperazione nel settore della<br />
previsione. Dopo l’approvazione<br />
del manifesto, il Notiziario COR-<br />
DIS ha <strong>in</strong>contrato alcuni delegati<br />
presenti alla conferenza, chieden-<br />
do loro d’esprimere un’op<strong>in</strong>ione<br />
sugli obiettivi e i risultati della<br />
manifestazione. Il segretario<br />
generale greco per la Ricerca e<br />
sviluppo Dimitris Deniozos ha sottol<strong>in</strong>eato<br />
che la partecipazione al<br />
congresso dei più alti rappresentanti<br />
politici europei ha permesso<br />
di migliorare la generale comprensione<br />
del ruolo e dell’importanza<br />
dell’attività di previsione fra<br />
i responsabili della politica.<br />
“Questa manifestazione, <strong>in</strong>oltre si<br />
è concentrata soprattutto sulla<br />
metodologia di previsione, piuttosto<br />
che sulla semplice def<strong>in</strong>izione<br />
di scenari futuri, rivelandosi, pertanto<br />
di grande utilità”, ha dichiarato<br />
il Segretario generale greco.<br />
Denzolos ha sottol<strong>in</strong>eato la scelta<br />
particolarmente opportuna d’organizzare<br />
la conferenza a<br />
Ioann<strong>in</strong>a, vista l’importanza di<br />
questo sito storico, che più di<br />
2.500 anni fa ospitava l’oracolo di<br />
Zeus: “La presenza di monumenti<br />
che testimoniano l’antica attività<br />
revisionale, sullo sfondo di<br />
questa conferenza, dimostra che<br />
il concerto di previsione non è<br />
un’effimera <strong>in</strong>venzione moderna,<br />
bensì un fenomeno umano ben<br />
noto s<strong>in</strong> dall’antichità”.<br />
Secondo il dott. Raul Kneucher,<br />
direttore generale presso il m<strong>in</strong>istero<br />
austriaco dell’Istruzione,<br />
della Scienza e della Cultura, un<br />
importante risultato della conferenza<br />
consiste nell’aver permesso<br />
l’identificazione dei prossimi passi<br />
Una PMI franco-tedesca sviluppa<br />
una soluzione “pulita” al problema<br />
delle fuoriuscite di petrolio<br />
Una piccola azienda franco-tedesca ha elaborato una<br />
soluzione <strong>in</strong>novativa per pulire la sabbia <strong>in</strong>trisa di petrolio.<br />
uesto metodo, sviluppato nel-<br />
Ql’ambito del progetto BIOBIL-<br />
LES, consiste nel mescolare alla<br />
sabbia contam<strong>in</strong>ata, opportunamente<br />
raccolta, un vettore polimerico<br />
che non solo separa il<br />
petrolio dalla sabbia, ma forma<br />
anche nuovi composti d’idrocarburi<br />
granulari. In seguito, alla miscela<br />
viene aggiunta dell’acqua fredda,<br />
che provoca la separazione fra<br />
i granuli e il petrolio.<br />
Tale processo consente di recuperare<br />
petrolio al suo stato orig<strong>in</strong>ario,<br />
il quale può essere riportato <strong>in</strong><br />
raff<strong>in</strong>eria e sottoposto al processo<br />
di trasformazione oppure essere<br />
riutilizzato come carburante.<br />
Anche la sabbia purificata può<br />
essere restituita all’ambiente<br />
senza danneggiare l’ecosistema.<br />
In una <strong>in</strong>tervista concessa al<br />
Notiziario CORDIS, il coord<strong>in</strong>atore<br />
del progetto BIOBILLES Rolf<br />
Schneider, appartenente al gruppo<br />
M<strong>in</strong>ox, ha spiegato che il processo<br />
non è utilizzabile solo con il<br />
petrolio e la sabbia, bensì con una<br />
vasta gamma d’idrocarburi e altri<br />
materiali, come il terreno.<br />
Il processo BIOBILLES, ha aggiunto<br />
Schneider, è unico nel suo<br />
da compiere per rafforzare la cooperazione<br />
europea nel settore<br />
delle previsione. “fra questi figurano<br />
gli studi nazionali di previsione<br />
negli stati membri e soprattutto<br />
nei Paesi candidati, un analogo<br />
esercizio a livello comunitario<br />
e l’analisi comparativa di politiche<br />
e prassi <strong>in</strong> materia di previsione”,<br />
ha affermato Kneucher.<br />
Egli ha precisato, <strong>in</strong>oltre, che grazie<br />
alla presenza d’illustri rappresentanti<br />
dell’UE, la CE potrà avere<br />
un’idea più precisa del contenuto<br />
dei prossimi <strong>in</strong>viti a presentare<br />
proposte per le <strong>in</strong>iziative di previsione<br />
nell’ambito del 6PQ.<br />
Nel suo discorso di chiusura della<br />
conferenza, il direttore generale<br />
della DG Ricerca della CE<br />
Achilleas Mitsos, ha sottol<strong>in</strong>eato<br />
che l’attività di previsione non<br />
deve essere considerata f<strong>in</strong>e a se<br />
stessa, ma piuttosto uno strumento<br />
essenziale nel più ampio<br />
contesto del progresso scientifico<br />
e tecnologico. “Dobbiamo adoperarci<br />
per trovare il giusto equilibrio<br />
fra ottimismo e scetticismo,<br />
tra realismo e romanticismo”, ha<br />
dichiarato Mitsos.<br />
Il Direttore generale ha concluso<br />
con una citazione del filosofo<br />
romano Seneca il giovane, per<br />
enfatizzare l’importanza dell’attività<br />
di previsione ai f<strong>in</strong>i del conseguimento<br />
dei più ampi obiettivi<br />
europei: “Non c’è vento favorevole<br />
per chi non sa <strong>in</strong> quale porto<br />
vuole arrivare”.<br />
genere. “A tutt’oggi è il solo progetto<br />
basato su una tecnica di<br />
lavorazione a freddo (…) tutti gli<br />
altri sistemi concorrenti impiegano<br />
una procedura termica”.<br />
Schneider ha proseguito spiegando<br />
le ragioni per le quali si è scelto<br />
di utilizzare un “processo a<br />
freddo”, piuttosto che una tecnologia<br />
di lavorazione a caldo.<br />
Innanzitutto, la tecnologia a caldo<br />
è considerata meno vantaggiosa<br />
sotto il profilo dell’efficienza energetica,<br />
per la semplice ragione<br />
che l’acqua deve essere scaldata<br />
per separare il petrolio dalla sabbia.<br />
Inoltre, ha affermato<br />
Shcneider, tale tecnologia genera<br />
una quantità superiore d’<strong>in</strong>qu<strong>in</strong>anti<br />
e d’emissioni.<br />
In secondo luogo, si ritiene che il<br />
metodo sviluppato nell’ambito del<br />
progetto BIOBILLES sia più ecologico.<br />
L’assenza di calore durante il<br />
processo, <strong>in</strong>fatti, fa sì che i<br />
LUG/AGO/SET 2003 IL CHIMICO ITALIANO
microrganismi contenuti nella<br />
sabbia non vengano danneggiati<br />
dal tramonto e possano tornare<br />
<strong>in</strong>tegri al loro ambiente.<br />
Inf<strong>in</strong>e, per ciò che concerne l’acqua<br />
generata durante il processo<br />
a freddo , “non è stato necessario<br />
sviluppare alcun sistema di<br />
gestione dei reflui parallelamente<br />
al prototipo BIOBILLES, poiché<br />
l’acqua necessaria per il trattamento<br />
viene filtrata cont<strong>in</strong>uamente<br />
e rimane del tutto pulita”,<br />
ha affermato Schneider, precisando<br />
che l’acqua separata viene<br />
trattata conformemente alle<br />
norme europee sui reflui.<br />
Il prototipo BIOBILLES è già stato<br />
utilizzato con successo <strong>in</strong> diverse<br />
raff<strong>in</strong>erie di petrolio. Schneider ha<br />
reso noto che il gruppo M<strong>in</strong>ox è<br />
attualmente impegnato <strong>in</strong> una<br />
serie di trattative con diversi<br />
potenziali partner <strong>in</strong> Francia, <strong>in</strong>teressati<br />
<strong>in</strong> questo processo <strong>in</strong>novativo.<br />
“Stiamo <strong>in</strong>oltre negoziando<br />
lo sviluppo di un altro macch<strong>in</strong>ario<br />
simile a BIOBILLES, ma su scala<br />
più vasta, con le autorità ungheresi”,<br />
ha affermato Schneider.<br />
Un portale web<br />
consente<br />
d’accedere al<br />
settore delle<br />
risorse e dei<br />
materiali<br />
r<strong>in</strong>novabili<br />
Sei partner europei si sono<br />
riuniti per realizzare<br />
“INFORRM”, un nuovo e <strong>in</strong>novativo<br />
portale web che illustra<br />
le migliori prassi nel settore<br />
europeo dei materiali e delle<br />
risorse r<strong>in</strong>novabili (RRM).<br />
I<br />
l portale rientra tra le attività<br />
del progetto INFORRM (Rete<br />
<strong>in</strong>dustriale per i materiali e le<br />
risorse r<strong>in</strong>novabili), f<strong>in</strong>anziato<br />
nell’ambito della sezione “Qualità<br />
della vita” del SPQ.<br />
La creazione del sito è stata dettata<br />
dalla necessità di raccogliere<br />
<strong>in</strong>formazioni sui materiali e le<br />
risorse r<strong>in</strong>novabili dissem<strong>in</strong>ate<br />
all’<strong>in</strong>terno delle banche dati più<br />
disperate. Utilizzando strumenti<br />
di “data m<strong>in</strong>ng”, che esam<strong>in</strong>ano i<br />
dati per identificare modelli e stabilire<br />
relazioni, i ricercatori posso-<br />
LUG/AGO/SET 2003 IL CHIMICO ITALIANO<br />
no effettuare con successo la<br />
ricerca d’<strong>in</strong>formazioni sui materiali<br />
vegetali, <strong>in</strong> base alla posizione<br />
geografica, al tipo di settore o di<br />
competenze.Il portale web contiene,<br />
<strong>in</strong>oltre, un vasto numero d’esempi<br />
di trasformazione delle<br />
nozioni relative ai materiali e alle<br />
risorse r<strong>in</strong>novabili <strong>in</strong> prodotti commercializzabili,<br />
dagli imballaggi<br />
biodegradabili nel Regno Unito, ai<br />
Raggiunto un accordo sul brevetto<br />
comunitario<br />
Il 3 marzo il Consiglio “Competitività” dell’UE ha raggiunto un<br />
accordo sulla creazione di un brevetto comunitario, a seguito<br />
del compromesso proposto dalla Presidenza greca.<br />
accordo def<strong>in</strong>isce gli aspetti<br />
L’ pr<strong>in</strong>cipali del sistema giudiziario<br />
del brevetto europeo, le l<strong>in</strong>gue<br />
da usare, il ruolo degli uffici<br />
dei brevetti nazionali e la ripartizione<br />
delle spese.<br />
Alla luce della decisione, pare giustificato<br />
l’ottimismo che aveva<br />
espresso il Segretario generale<br />
greco per la ricerca e sviluppo,<br />
Dimitris Deniozos, dichiarando il<br />
18 febbraio al Notiziario CORDIS<br />
di attendersi un accordo prima di<br />
maggio, Fiducioso nella possibilità<br />
che la propria Presidenza raggiungesse<br />
un compromesso, Deniozos<br />
aveva elogiato al tempo stesso le<br />
Presidenze precedenti per il lavoro<br />
svolto sulla questione.<br />
“Ci siamo occupati pr<strong>in</strong>cipalmente<br />
della questione del sistema giudiziario<br />
del brevetto europeo (…).<br />
Altri aspetti, come il ruolo degli<br />
uffici nazionali dei brevetti, la<br />
ripartizione delle spese e la questione<br />
l<strong>in</strong>guistica, <strong>in</strong>fatti, sono già<br />
stati def<strong>in</strong>iti, <strong>in</strong> misura più o meno<br />
dettagliata, dalle precedenti<br />
Presidenze”. La creazione di un<br />
brevetto comunitario è stata<br />
oggetto di dibattito f<strong>in</strong> dal 1975,<br />
quando gli allora Stati membri<br />
della CE sottoscrissero la<br />
“Convenzione di Lussemburgo” sul<br />
brevetto comunitario. La<br />
Commissione, il Consiglio e la<br />
comunità della ricerca ritengono<br />
necessaria l’adozione di tale brevetto,<br />
al f<strong>in</strong>e di elim<strong>in</strong>are le distorsioni<br />
alla concorrenza causate<br />
dalle diverse disposizioni degli<br />
Stati membri e assicurare <strong>in</strong> tal<br />
modo la libera circolazione delle<br />
merci protette dai brevetti.<br />
solventi a base d’olio impiegati nel<br />
bitume per la costruzione di strade<br />
<strong>in</strong> Francia. Una simile divulgazione<br />
delle storie di successo relative al<br />
settore dei materiali e delle risorse<br />
r<strong>in</strong>novabili dovrebbero promuovere<br />
gli <strong>in</strong>vestimenti e la realizzazione di<br />
progressi verso lo sviluppo di<br />
materiali e prodotti chimici sostenibili<br />
per il futuro.<br />
Secondo l’accordo, i richiedenti di brevetti<br />
devono trasmettere la documentazione<br />
<strong>in</strong> una delle tre l<strong>in</strong>gue ufficiali<br />
dell’Ufficio europeo dei brevetti (UEB),<br />
vale a dire l’<strong>in</strong>glese, francese e tedesco.<br />
La richiesta tuttavia, può essere<br />
compilata <strong>in</strong> una l<strong>in</strong>gua non ufficiale,<br />
purchè sia corredata di una traduzione<br />
sarà a carico del sistema.<br />
Una volta rilasciato il brevetto, il<br />
titolare dovrà fornire una traduzione<br />
<strong>in</strong> ciascuna delle l<strong>in</strong>gue ufficiali<br />
della Comunità.<br />
L’UEB manterrà un ruolo centrale<br />
nell’amm<strong>in</strong>istrazione dei brevetti<br />
comunitari, essendo l’unico<br />
responsabile della valutazione delle<br />
domande delle procedure di rilascio<br />
dei brevetti europei. Il ruolo degli<br />
uffici nazionali dei brevetti consisterà<br />
nel prestare consulenza ai<br />
potenziali richiedenti, trasmettere<br />
le domande di rilascio all’UEB,<br />
diffondere le <strong>in</strong>formazioni relative<br />
ai brevetti e fornire assistenza alle<br />
piccole e medie imprese.<br />
Gli uffici nazionali dei brevetti che<br />
esercitano la propria attività <strong>in</strong><br />
una delle tre l<strong>in</strong>gue ufficiali<br />
dell’UEB e hanno lavorato a stretto<br />
contatto con quest’ultimo possono<br />
svolgere, qualora lo desider<strong>in</strong>o,<br />
attività di ricerca per conto<br />
dell’UEB. Ciò favorirà quegli uffici<br />
nazionale che <strong>in</strong>tendono mantenere<br />
una massa critica. Saranno<br />
adottate altresì disposizioni per<br />
co<strong>in</strong>volgere gli altri uffici nazionali<br />
nelle attività di ricerca, qualora<br />
dovessero sorgere problemi nel<br />
rilascio dei brevetti comunitari per<br />
ragioni di capacità.<br />
I m<strong>in</strong>istri hanno convenuto sull’esigenza<br />
di costituire un tribunale<br />
NOTIZIE DALL’EUROPA<br />
45
NOTIZIE DALL’EUROPA<br />
46<br />
unitario che provveda ad assicurare<br />
l’uniformità della giurisprudenza.<br />
La corte di giustizia delle<br />
Comunità Europee avrà competenza<br />
esclusiva nelle azioni e nelle<br />
richieste di nullità o nelle procedure<br />
di <strong>in</strong>frazione, nonché nei<br />
procedimenti riguardanti l’utilizzo<br />
del brevetto e le domande riconvenzionali<br />
di nullità.<br />
I litigi <strong>in</strong> materia di brevetti<br />
comunitari saranno discussi d<strong>in</strong>nanzi<br />
al Tribunale dei brevetti<br />
comunitari ( TBC), che sarà costituito<br />
al più tardi, entro il 2010.<br />
Il TBC sarà associato al tribunale<br />
Alcuni scienziati<br />
belgi e<br />
f<strong>in</strong>landesi<br />
scoprono il<br />
gene che regola<br />
la produzione<br />
di latte<br />
Un gruppi di scienziati belgi e<br />
f<strong>in</strong>landesi ha scoperto il gene<br />
che regola la produzione di<br />
latte e il relativo contenuto di<br />
grassi e prote<strong>in</strong>e.<br />
li scienziati del centro di ricer-<br />
Gca agroalimentare f<strong>in</strong>landese<br />
MTT Agrifood Research e<br />
dell’Università di Liegi (Belgio)<br />
hanno <strong>in</strong>dividuato una variante<br />
del gene del recettore dell’ormone<br />
della crescita, all’<strong>in</strong>terno del<br />
cromosoma 20 dei bov<strong>in</strong>i, che<br />
ritengono possa <strong>in</strong>fluenzare notevolmente<br />
la quantità e la composizione<br />
nutrizionale del latte prodotto<br />
dalle vacche Ayrshire,<br />
Holste<strong>in</strong> e Jersey.<br />
Lo studio si è ispirato a EURIB-<br />
DIS, Un progetto biotecnologico<br />
f<strong>in</strong>anziato nell’ambito del Quarto<br />
programma quadro e conclusosi<br />
nel 2001, nel corso del quale sei<br />
gruppi di ricerca europei hanno<br />
elaborato <strong>in</strong> modo <strong>in</strong>completo la<br />
mappatura dell’<strong>in</strong>tero menoma<br />
della vacca Ayrshire f<strong>in</strong>landese.<br />
Non è la prima volta che viene<br />
stabilito e quantificato il legame<br />
tra un gene e la produzione di<br />
latte vacc<strong>in</strong>o. Tuttavia, come ha<br />
sottol<strong>in</strong>eato Johanna Vilkki<br />
Dell’MTT Agrifood Research: “lo<br />
sviluppo di marcatori associati<br />
di primo grado delle Comunità<br />
europee, presso il quale avrà<br />
sede. La l<strong>in</strong>gua adottata <strong>in</strong> questi<br />
procedimenti sarà quella dello<br />
Stato membro <strong>in</strong> cui risiede il<br />
convenuto, tranne nei casi <strong>in</strong> cui<br />
si è richiesto l’utilizzo di un’altra<br />
l<strong>in</strong>gua e il TBC esprima parere<br />
favorevole <strong>in</strong> proposito.<br />
In precedenza, alcuni Stati membri<br />
sostenevano la creazione di un<br />
unico tribunale per la composizione<br />
delle controversie <strong>in</strong> materia<br />
di brevetti, mentre altri chiedevano<br />
l’istituzione di camere regionali<br />
o di unità giudiziarie decentrate.<br />
per i geni che <strong>in</strong>fluiscono sulle<br />
caratteristiche del latte non è<br />
considerato altamente prioritario<br />
nel settore dell’allevamento, poiché<br />
risulta relativamente facile<br />
migliorare tali proprietà mediante<br />
la selezione convenzionale”.<br />
La dott.sa Vilkki ritiene, tuttavia,<br />
che tale scoperta faciliterà la<br />
selezione di tori <strong>in</strong> grado di generare<br />
vacche da latte dall’elevata<br />
capacità produttiva.<br />
Secondo gli scienziati partecipanti<br />
al progetto una versione economicamente<br />
vantaggiosa del gene<br />
consentirà di aumentare il contenuto<br />
medio di prote<strong>in</strong>e e di grassi<br />
del latte, rispettivamente dello<br />
0,06 e dello 0,15%. Tuttavia, essi<br />
precisano che l’aumento del contenuto<br />
proteico e lipidico potrebbe<br />
avvenire a scapito della produzione<br />
lattiera totale.<br />
La dott.sa Vilkki suggerisce di utilizzare<br />
una versione diluita del<br />
gene per <strong>in</strong>crementare la produzione<br />
di latte, anche se ciò comporterebbe<br />
una riduzione delle<br />
prote<strong>in</strong>e e dei grassi.<br />
A suo avviso, l’Ayrshire f<strong>in</strong>landese<br />
mostra chiaramente i vantaggi che<br />
il gene recentemente isolato<br />
potrebbe offrire <strong>in</strong> term<strong>in</strong>i di qualità<br />
del latte. Nel 2002, <strong>in</strong>fatti, la<br />
produzione lattiera annuale delle<br />
vacche Ayrshire f<strong>in</strong>landese ha<br />
superato i 7000 Kg, con un contenuto<br />
di grassi e prote<strong>in</strong>e pari,<br />
rispettivamente, a oltre il 4 e il 3%.<br />
Il centro MTT Agrifood Research<br />
F<strong>in</strong>land prosegue con il coord<strong>in</strong>amento<br />
di attività di mappatura<br />
genetica più dettagliata <strong>in</strong> seno al<br />
5PQ, mediante un progetto denom<strong>in</strong>ato<br />
MASTITIS RESISTANCE,<br />
volto a <strong>in</strong>dividuare metodi efficaci<br />
per l’elim<strong>in</strong>azione della mastite<br />
tra i bov<strong>in</strong>i europei<br />
The Council Agreed that, until the<br />
CPC is created, each Member<br />
State shall designate a number of<br />
national courts to be responsible<br />
for Jurisdiction <strong>in</strong> the meantime.<br />
La decisione segue una serie di<br />
riunioni del comitato dei rappresentanti<br />
permanenti degli Stati<br />
membri presso l’UE (COREPER),<br />
nel corso delle quali la delegazione<br />
tedesca ha proposto ulteriori<br />
suggerimenti sulla base del compromesso<br />
precedente proposto<br />
dalla presidenza greca.<br />
Secondo una<br />
comunicazione,<br />
la consultazione<br />
con le parti<br />
<strong>in</strong>teressate è<br />
essenziale per<br />
lo sviluppo delle<br />
tecnologie<br />
ambientali<br />
Il 25 marzo, la CE ha adottato<br />
una comunicazione volta a<br />
promuovere lo sviluppo<br />
e l’utilizzo delle tecnologie<br />
ambientali.<br />
L a comunicazione, dal titolo<br />
“Develop<strong>in</strong>g an action plan for<br />
environmental technology”, mira a<br />
facilitare il dialogo con la comunità<br />
di ricerca, le imprese produttrici<br />
delle tecnologie e gli utilizzatori,<br />
nell’auspicio di favorire l’elaborazione<br />
di proposte concrete.<br />
I dati relativi agli ultimi anni<br />
mostrano che il mercato delle tecnologie<br />
ambientali è <strong>in</strong> crescita sia<br />
<strong>in</strong> Europa, sia nel resto del<br />
mondo, e che il settore privato<br />
svolge un ruolo sempre più rilevante.<br />
Tuttavia, le barriere tecniche,<br />
economiche e amm<strong>in</strong>istrative<br />
ostacolano l’adozione di tali tecnologie.<br />
Commentando la comunicazione,<br />
il commissario europeo per<br />
l’Ambiente Margot Wallstrom ha<br />
affermato che l’esistenza di tali<br />
ostacoli è ormai nota, pertanto,<br />
non resta che trovare il modo di<br />
superarli. A tal f<strong>in</strong>e, il Commis-<br />
LUG/AGO/SET 2003 IL CHIMICO ITALIANO
sario ha dichiarato: “ Vorrei che gli<br />
esperti <strong>in</strong> sviluppo, produzione e<br />
utilizzo delle tecnologie ambientali<br />
condividessero le loro esperienze<br />
con noi”.<br />
In vista della consultazione con le<br />
parti <strong>in</strong>teressate, la comunicazione<br />
si concentra sulle tematiche<br />
ambientali <strong>in</strong> cui prevalgono le difficoltà,<br />
come, per esempio, il cambiamento<br />
climatico, la protezione<br />
del suolo, lo sviluppo e il consumo<br />
sostenibile, e l’acqua. In seguito,<br />
la CE <strong>in</strong>vita i pr<strong>in</strong>cipali operatori<br />
del settore a riflettere su una serie<br />
d’<strong>in</strong>terrogativi correlati con:<br />
le condizioni da adempiere per<br />
migliorare la qualità ambientale;<br />
il potenziale raggio d’azione a<br />
livello europeo;<br />
I timori sulle biotecnologie devono<br />
essere realizzati: l’op<strong>in</strong>ione di un<br />
Premio Nobel<br />
Secondo quanto affermato dal premio Nobel Kary Mulli, durante<br />
la conferenza tenuta il 25 marzo sulle opportunità offerte dalle<br />
biotecnologie, occorre realizzare gli atteggiamenti isterici che<br />
spesso caratterizzano tale settore.<br />
n un discorso pronunciato<br />
Ipresso l’unità STO (Valutazione<br />
delle opzioni scientifiche e tecnologiche)<br />
del PE, il dott. Mullis ha<br />
affermato che alcune forme di<br />
modificazione genetica esistono<br />
da millenni, citando l’esempio del<br />
grano e del frumento, nonché<br />
della recente creazione di un<br />
melone senza semi. “Le mutazioni<br />
genetiche non sono una<br />
novità”. L’accettazione del mulo<br />
da parte della società, ha aggiunto<br />
il dott.Mullis, è la dimostrazione<br />
del fatto che la modificazione<br />
genetica può essere percepita<br />
positivamente.<br />
Secondo il Premio Nobel, l’op<strong>in</strong>ione<br />
pubblica sulle biotecnologie è<br />
ampiamente <strong>in</strong>fluenzata dalle<br />
parole utilizzate per descrivere<br />
questo tipo d’attività. “ Il nuovo<br />
lessico biotecnologico ci spaventa.<br />
Quella che una volta era chiamata<br />
orticoltura oggi è def<strong>in</strong>ita<br />
manipolazione genetica”.<br />
Nell’esprimere il proprio dissenso<br />
nei confronti dei politici che<br />
sostengono la necessità di sottoporre<br />
ben 35.000 sostanze chimiche<br />
a test tossicologici obbligatori,<br />
LUG/AGO/SET 2003 IL CHIMICO ITALIANO<br />
il ruolo delle parti <strong>in</strong>teressate<br />
nell’abbattimento delle barriere<br />
e nel miglioramento della cooperazione<br />
<strong>in</strong> questo settore;<br />
il potenziale offerto dalle specifiche<br />
politiche a livello europeo<br />
e nazionale per la promozione<br />
delle tecnologie ambientali.<br />
La comunicazione, <strong>in</strong>oltre, <strong>in</strong>vita<br />
le parti <strong>in</strong>teressate a concentrarsi<br />
su come promuovere gli <strong>in</strong>vestimenti<br />
delle imprese nelle tecnologie<br />
ambientali e garantire adeguate<br />
strutture per l’istruzu<strong>in</strong>e e la<br />
formazione <strong>in</strong> questo settore.<br />
Per quanto concerne la ricerca <strong>in</strong><br />
materia di tecnologie ambientali,<br />
il commissario per la Ricerca<br />
il dott. Mullis ha affermato che<br />
stanno legiferando <strong>in</strong> maniera<br />
eccessiva. A suo avviso è impossibile<br />
testare ogni s<strong>in</strong>gola sostanza<br />
per determ<strong>in</strong>are i possibili effetti<br />
sul sistema endocr<strong>in</strong>o. Alla f<strong>in</strong>e, a<br />
trarre i maggiori benefici da queste<br />
<strong>in</strong>utili prove saranno le società<br />
<strong>in</strong>caricate d’effettuare la sperimentazione.<br />
Nell’acceso dibattito che ha fatto<br />
seguito alla conferenza del dott.<br />
Mullis, gli europarlamentari hanno<br />
sollevato diverse questioni, dimostrando<br />
la fondatezza dei timori<br />
sulle biotecnologie.<br />
L’eurodeputata irlandese Nuala<br />
Ahern ha citato alcuni recenti<br />
studi, secondo cui il sistema riproduttivo<br />
maschile sarebbe <strong>in</strong>fluenzato<br />
dall’emissione d’organismi<br />
geneticamente modificati (OGM).<br />
Pur ammettendo che talvolta il<br />
lessico utilizzato e la speculazione<br />
dei media possono <strong>in</strong>gigantire i<br />
timori sugli OGM, l’eurodeputata<br />
britannica Eryl McNally ha sottol<strong>in</strong>eato<br />
l’importanza che il PE attribuisce<br />
al pr<strong>in</strong>cipio di precauzione,<br />
ogniqualvolta si parla di OGM.<br />
Philippe Busqu<strong>in</strong> ha fatto notare<br />
che “senza la ricerca pionieristica<br />
dell’Europa, forse non sarebbe<br />
stato possibile sviluppare le <strong>in</strong>novazioni<br />
ambientali di cui noi oggi<br />
disponiamo”. “Per garantire il<br />
mantenimento dei vantaggi economici,<br />
sociali e ambientali offerti<br />
da queste tecnologie, dobbiamo<br />
cont<strong>in</strong>uare a <strong>in</strong>vestire nel settore<br />
della ricerca”, ha aggiunto<br />
Busqu<strong>in</strong>. La CE ha già dato prova<br />
del suo impegno, stanziando oltre<br />
€ 4,5 miliardi nell’ambito del 5 PQ<br />
e del 6 PQ, a favore dei settori di<br />
ricerca il cui contributo è determ<strong>in</strong>ante<br />
ai f<strong>in</strong>i dello sviluppo delle<br />
tecnologie ambientali.<br />
Al term<strong>in</strong>e della consultazione,<br />
verrà redatto un piano d’azione<br />
entro la f<strong>in</strong>e del 2003.<br />
Sviluppato un<br />
impianto<br />
<strong>in</strong>novativo per<br />
la depurazione<br />
dei reflui<br />
nell’ambito del<br />
progetto CRAFT<br />
Alcuni ricercatori di 4 Paesi<br />
europei stanno testando un<br />
nuovo impianto per la depurazione<br />
delle acque reflue, che<br />
hanno messo a punto con l’ausilio<br />
dei f<strong>in</strong>anziamenti stanziati<br />
nell’ambito del programma<br />
comunitario CRAFT<br />
(Azione di ricerca cooperativa<br />
per la tecnologia).<br />
L’ attuale legislazione dell’UE<br />
prevede che tutte le comunità<br />
con oltre 2.000 abitanti<br />
dispongano di un impianto proprio<br />
per la depurazione delle acque<br />
reflue.<br />
“Questo significa che <strong>in</strong> Europa<br />
sono necessarie oltre 40.000<br />
nuove unità. Inoltre, il 30% degli<br />
impianti per la depurazione delle<br />
acque reflue costruiti prima del<br />
1992 deve essere r<strong>in</strong>novato”,<br />
afferma Elmar Schmid, direttore<br />
tecnico dell’istituto tedesco per<br />
l’ambiente “ttz”, uno dei partner<br />
del progetto. Lo scopo del progetto<br />
“zeoReactor” è sviluppare un<br />
impianto compatto, ecologico,<br />
NOTIZIE DALL’EUROPA<br />
47
NOTIZIE DALL’EUROPA<br />
48<br />
<strong>in</strong>novativo e ultra moderno sotto<br />
il profilo tecnologico. Un prototipo<br />
è già stato <strong>in</strong>stallato presso il ttz<br />
di Bremerhaven. Dopo aver concluso<br />
un ciclo di prova di 4 mesi,<br />
il consorzio <strong>in</strong>tende mettere a<br />
punto un modello per soddisfare<br />
le esigenze delle fabbriche e degli<br />
stabilimenti <strong>in</strong>dustriali.<br />
La zeoReactor presenta alcune<br />
caratteristiche <strong>in</strong>novative tra cui<br />
la capacità di assicurare un pro-<br />
ue Lewey, che f<strong>in</strong>o a due anni<br />
Sfa gestiva un centro di ricerca<br />
marittima a Soithampton (Regno<br />
Unito), svolge attualmente un<br />
lavoro part-time presso l’AMRIE<br />
(Alleanza degli <strong>in</strong>teressi regionali<br />
marittimi <strong>in</strong> Europa), con sede a<br />
Bruxelles, e gestisce una società<br />
privata di consulenza nel Regno<br />
Unito. Nel frattempo, cont<strong>in</strong>ua<br />
anche a <strong>in</strong>segnare a tempo parziale.<br />
La dott.sa Lewey ha <strong>in</strong>sistito<br />
più volte sul fatto che partecipare<br />
all’attività di valutazione è<br />
un processo bidirizionale: da un<br />
lato, i ricercatori rendono un servizio<br />
alla CE, ma, dall’altro, ne<br />
raccolgono essi stessi i benefici.<br />
Ed è proprio la prospettiva di tali<br />
vantaggi che ha <strong>in</strong>dotto la dott.sa<br />
Lewey a parteciparvi. “Abbiamo<br />
capito (al centro di ricerca) che<br />
era necessario <strong>in</strong>dividuare un<br />
paio di persone disposte a <strong>in</strong>tervenire<br />
nella procedura di valutazione<br />
per farsi un’idea concreta<br />
dei progetti di ricerca presentati”,<br />
ha affermato la dott.sa Lewey.<br />
“Per noi è stata una soddisfazione<br />
poter mettere a disposizione tutta<br />
la nostra esperienza <strong>in</strong> materia di<br />
ricerca e valutazione delle proposte.<br />
Da parte nostra, questo era<br />
ciò che avevamo da offrire, ma<br />
nel contempo, volevamo sapere<br />
cosa pensavano le persone e<br />
capire quale tipo di progetto<br />
aveva più possibilità di ottenere<br />
un f<strong>in</strong>anziamento”<br />
La dott.sa Lewey è diventata<br />
“piuttosto abile” nella redazione<br />
di proposte di ricerca e ha parte-<br />
cesso cont<strong>in</strong>uo di nitrificazione e<br />
denitrificazione, utilizzando zeoliti<br />
e biocatalizzatori ad alta efficacia.<br />
“Ovviamente un’altra caratteristica<br />
fondamentale è la possibilità<br />
d’<strong>in</strong>stallare zeoReactor senza<br />
eccessive difficoltà costruttive e<br />
<strong>in</strong> maniera estremamente vantaggiosa<br />
sotto il profilo economico.<br />
Si tratta qu<strong>in</strong>di di una soluzione<br />
idonea per il r<strong>in</strong>novamento<br />
degli impianti esistenti”, spiega<br />
Secondo una ricercatrice britannica, diventare<br />
valutatore per l’UE offre enormi vantaggi<br />
cipato a sei progetti f<strong>in</strong>anziati<br />
dall’UE. Nell’arco di quattro anni,<br />
ha collaborato a quattro procedure<br />
di valutazione.<br />
La ricercatrice britannica non ha<br />
<strong>in</strong>contrato molte difficoltà nel<br />
passaggio all’attività di valutazione<br />
delle proposte europee , grazie<br />
alla sua precedente esperienza <strong>in</strong><br />
un procedimento analogo a livello<br />
nazionale e all’analisi di numerose<br />
richieste di dottorato. “Credo<br />
di aver sviluppato una notevole<br />
capacità nell’<strong>in</strong>tuire se una proposta<br />
di ricerca non è altro che un<br />
bluff (…..). Col tempo l’occhio si<br />
allena a dist<strong>in</strong>guere le proposte<br />
molto valide e solide, da quelle di<br />
mediocre qualità”.<br />
In sostanza, ai valutatori viene<br />
chiesta una disponibilità di sei<br />
giorni, durante i quali sono chiamati<br />
a esam<strong>in</strong>are le proposte<br />
<strong>in</strong>viate nell’ambito di un particolare<br />
<strong>in</strong>vito, sebbene la procedura,<br />
solitamente, venga completata<br />
nell’arco di tre - c<strong>in</strong>que giorni.<br />
Durante il primo giorno, i valutatori<br />
ricevono un brief<strong>in</strong>g sull’<strong>in</strong>vito,<br />
nel corso del quale vengono<br />
illustrati gli obiettivi della CE ed<br />
eventuali regolamentazioni pert<strong>in</strong>enti.<br />
Dopo poco tempo, come ha<br />
spiegato la dott.sa Lewey, il compito<br />
appare meno complesso: “<br />
Per leggere la prima (proposta)<br />
s’impiegano ore e ore, ma poi,<br />
all’improvviso, scatta un meccanismo<br />
e si capisce quali sono gli<br />
elementi importanti sui quali concentrare<br />
l’attenzione”.<br />
Nelle valutazioni alle quali ha par-<br />
Anja Degenhardt, responsabile<br />
del progetto presso il ttz.<br />
Al term<strong>in</strong>e dei 4 mesi di prova<br />
l’impianto sarà <strong>in</strong>stallato <strong>in</strong> uno<br />
stabilimento alimentare spagnolo<br />
e, dopo la conclusione ufficiale del<br />
progetto, nel dicembre 2003, “i<br />
partner di zeoReactor lo commercializzeranno<br />
congiuntamente,<br />
per il bene dell’ambienta europeo”,<br />
dichiara la Degenhardt.<br />
La CE si sta attivamente adoperando per elevare il numero di valutatrici nell’ambito del 6PQ<br />
al f<strong>in</strong>e di raggiungere l’obiettivo previsto del 40%. Per questo motivo, il Notiziario CORDIS<br />
ha rivolto alcune domande a un’esperta salutatrice sulla “sfida” connessa all’attività<br />
d’esam<strong>in</strong>are le proposte di progetto comunitarie.<br />
tecipato, la dott.sa Lewey ha<br />
lavorato <strong>in</strong> ambienti costituiti prevalentemente<br />
da uom<strong>in</strong>i. A suo<br />
avviso, ciò non deve sorprendere,<br />
poiché la scienza e la tecnologia<br />
marittime sono dom<strong>in</strong>ate dalla<br />
presenza maschile. La dott.sa<br />
Lewey non era a conoscenza dell’obiettivo<br />
della CE d’elevare la<br />
presenza delle donne del 40% del<br />
totale dei valutatori e ha def<strong>in</strong>ito<br />
tale traguardo un “ salto enorme”<br />
che, probabilmente, non potrà<br />
essere realizzato nell’immediato<br />
futuro: “Le donne sono comunque<br />
sottorappresentate nel mondo<br />
scientifico, qu<strong>in</strong>di non mi è chiaro<br />
come si possa raggiungere questo<br />
40%”. Ciò nonostante, la dott.sa<br />
Lewey condivide pienamente<br />
l’ambizione alla base dell’obiettivo<br />
e ammette di lavorare <strong>in</strong> uno<br />
dei settori meno frequentati dalle<br />
donne.<br />
La ricercatrice ha posto l’accento<br />
su una mancanza generale di<br />
valutatori europei. Una delle<br />
cause è rappresentata dal fatto<br />
che alcune università sono restie<br />
a concedere ai propri ricercatori<br />
la possibilità d’assentarsi sei giorni<br />
per recarsi a Bruxelles.<br />
L’istituto di Southampton, <strong>in</strong>vece,<br />
si è mostrato molto disponibile:<br />
“La mia università ha ritenuto<br />
positivo il fatto che alcuni dei propri<br />
dipendenti diventassero valutatori<br />
per il 5PQ e fossero così <strong>in</strong><br />
grado di dire (a proposito delle<br />
proprie proposte di ricerca) no,<br />
questa non verrà accettata”.<br />
La dott.sa Lewey ritiene, <strong>in</strong>oltre,<br />
LUG/AGO/SET 2003 IL CHIMICO ITALIANO
che partecipare ai progetti e valutarli<br />
sia un po’ come “la storia<br />
dell’uovo e della gall<strong>in</strong>a: grazie<br />
all’attività di valutazione, i ricercatori<br />
acquisiscono maggiore<br />
familiarità <strong>in</strong> merito alle caratteristiche<br />
che una buona proposta<br />
deve contenere, ma secondo<br />
alcuni prima di svolgere tale attività,<br />
i valutatori dovrebbero condurre<br />
loro stessi i progetti.<br />
Nel complesso, la dott.sa Lewey<br />
LUG/AGO/SET 2003 IL CHIMICO ITALIANO<br />
giudica la “sfida” d’esam<strong>in</strong>are le<br />
proposte “molto stimolante” e<br />
ritiene di aver ottenuto notevoli<br />
benefici. “Ho avuto l’opportunità<br />
d’<strong>in</strong>contrare persone straord<strong>in</strong>arie<br />
e credo di aver imparato molto,<br />
non solo per quanto riguarda la<br />
procedura di valutazione, ma<br />
anche <strong>in</strong> merito ai diversi atteggiamenti<br />
e approcci degli Stati<br />
membri nei confronti della ricerca.<br />
Ritengo sia molto utile osser-<br />
vare tutti questi fattori e il modo<br />
<strong>in</strong> cui si riflettono nelle proposte e<br />
nelle discussioni. È un <strong>in</strong>segnamento<br />
davvero prezioso per<br />
chiunque <strong>in</strong> Europa”, ha concluso<br />
la ricercatrice.<br />
La CE illustra alcune <strong>in</strong>iziative nel quadro della lotta<br />
contro il morbo di Park<strong>in</strong>son<br />
Per contrassegnare la giornata mondiale del Park<strong>in</strong>son (11 aprile), la CE rende noti i risultati di<br />
due progetti f<strong>in</strong>anziati dall’UE, volti a migliorare la ricerca su questa malattia e la riabilitazione di<br />
coloro che ne soffrono.<br />
l progetto PARREHA (Park<strong>in</strong>-<br />
Isonians rehabilitation) si propone<br />
di aiutare i pazienti a ridurre<br />
i s<strong>in</strong>tomi attraverso stimoli<br />
audiovisivi, mentre l’<strong>in</strong>iziativa<br />
“EuroPa” mira a migliorare la<br />
comprensione e il trattamento del<br />
morbo di Park<strong>in</strong>son attraverso il<br />
collegamento <strong>in</strong> rete dei centri cl<strong>in</strong>ici<br />
di vari Paesi europei.<br />
Il commissario europeo per la<br />
Ricerca Philippe Busqu<strong>in</strong> ha evidenziato<br />
il potenziale contributo<br />
dei due progetti: “La ricerca europea<br />
può contribuire a migliorare<br />
la qualità della vita delle persone<br />
affette da questa malattia <strong>in</strong>validante.<br />
La creazione di reti di ricerca consente<br />
di raggruppare i migliori<br />
scienziati europei, al f<strong>in</strong>e di compiere<br />
reali progressi nella ricerca<br />
di soluzioni per tale patologia”. In<br />
tutt’Europa sono circa 500.000 le<br />
persone affette dal morbo di<br />
Park<strong>in</strong>son e tale numero cont<strong>in</strong>ua<br />
a crescere a causa della tendenza<br />
all’<strong>in</strong>vecchiamento della popolazione.<br />
Oltre a comportare evidenti<br />
problemi medici, il Park<strong>in</strong>son è<br />
una delle più costose patologie<br />
cerebrali a tutt’oggi conosciute:<br />
uno studio tedesco ha calcolato il<br />
costo annuale della terapia si<br />
aggira attorno ai €6.000 per<br />
paziente.<br />
Il morbo di Park<strong>in</strong>son è una<br />
disfunzione che colpisce il sistema<br />
motorio. Il progetto PARREHA,<br />
che beneficia di uno stanziamento<br />
di € 1,7 milioni nell’ambito della<br />
sezione TSI del 5PQ, f<strong>in</strong>anziato <strong>in</strong><br />
compartecipazione dal Centro<br />
comune di ricerca (CCR) della CE,<br />
ha sviluppato una serie di strumenti<br />
<strong>in</strong>formatici volti a contribuire<br />
alla riabilitazione dei park<strong>in</strong>soniani<br />
con difficoltà motorie. Si è<br />
osservato che la testimonianza<br />
audiovisiva è <strong>in</strong> grado di alleviare<br />
immediatamente tutti i s<strong>in</strong>tomi<br />
del paziente, simulando un fenomeno<br />
noto come “K<strong>in</strong>esia<br />
Paradoxa”, ancora, non pienamente<br />
compreso.<br />
Utilizzando degli occhiali per la<br />
realtà virtuale personalizzati, dei<br />
sistemi virtuali per l’esercizio e<br />
l’allenamento e una consulenza<br />
remota <strong>in</strong>dividuale, i partecipanti<br />
al progetto PARREHA hanno sviluppato<br />
degli strumenti <strong>in</strong> grado di<br />
migliorare sensibilmente i risultati<br />
dei tradizionali metodi di riabilitazione.<br />
Grazie agli straord<strong>in</strong>ari<br />
risultati ottenuti dai prototipi del<br />
sistema PARREHA- che il consorzio<br />
<strong>in</strong>tende ora valorizzare commercialmente-<br />
i pazienti letargici<br />
hanno potuto aumentare notevolmente<br />
il loro grado d’attività.<br />
La rete “ EuroPa” è un’associazione<br />
di centri cl<strong>in</strong>ici di 11 Paesi<br />
(Austria, Repubblica Ceca, Francia,<br />
Germania, Israele, Italia,<br />
Portogallo, Spagna, Svezia, Paesi<br />
Bassi e Regno Unito), creata grazie<br />
al f<strong>in</strong>anziamento di €1,7 milioni<br />
stanziati nell’ambito della sezione<br />
“Qualità della Vita” del 5PQ.<br />
L’obiettivo pr<strong>in</strong>cipale di tale <strong>in</strong>iziativa<br />
è la creazione di una rete per<br />
la sperimentazione cl<strong>in</strong>ica basata<br />
sulla tecnologia Internet, al f<strong>in</strong>e<br />
d’istituire un registro centrale dei<br />
pazienti che consenta d’<strong>in</strong>dividuare<br />
i soggetti il cui profilo cl<strong>in</strong>ico<br />
risponde ai requisiti di un particolare<br />
trial. Le <strong>in</strong>formazioni mediche<br />
saranno archiviate utilizzando<br />
degli pseudonimi per tutelare la<br />
riservatezza dei pazienti.<br />
Integrare le conoscenze e le risorse<br />
di tutti i partecipanti al progetto<br />
<strong>in</strong> un database contenente precise<br />
<strong>in</strong>formazioni mediche permetterà<br />
d’accelerare e migliorare<br />
la ricerca sul morbo di Park<strong>in</strong>son.<br />
NOTIZIE DALL’EUROPA<br />
49
LETTURE PER IL CHIMICO<br />
50<br />
■ Il rischio idraulico ed idrogeologico<br />
Procedure di pianificazione, verifica, controllo e gestione delle emergenze Edilizia<br />
Quaderni per la Progettazione<br />
Autore Alberto Mariano Caivano EPC Libri Editore Volume di 228 pag<strong>in</strong>e 30,00 Euro<br />
Il testo risulta essere di particolare<br />
<strong>in</strong>teresse come strumento di<br />
lavoro per <strong>in</strong>gegneri idraulici,<br />
idrologi, geologi e pianificatori<br />
impegnati nel settore dell’idraulica<br />
fluviale, nella risoluzione di<br />
problematiche idrogeologiche ed<br />
idrologiche e nella pianificazione<br />
di bac<strong>in</strong>o.<br />
Il testo tratta gli aspetti tecnici e<br />
normativi che consentono di<br />
affrontare il rischio idrogeologico,<br />
idraulico, idrologico a cui negli<br />
ultimi tempi alcune località sono<br />
state esposte direttamente.<br />
Il volume ha un taglio pratico<br />
operativo <strong>in</strong> s<strong>in</strong>tonia con la normativa<br />
specifica del settore ed <strong>in</strong><br />
particolare con DL 190/98 ed il<br />
Decreto Soverato 365/2000.<br />
Le tematiche sono affrontate con<br />
rigore scientifico; una sezione è<br />
dedicata alla redazione dei piani<br />
regionali, prov<strong>in</strong>ciali o comunali di<br />
emergenza e di protezione civile<br />
previsti dalla legge 225/92.<br />
Allegato al testo si trova un CD<br />
contenente programmi per:<br />
a. analisi idrologica e determ<strong>in</strong>azione<br />
delle portate<br />
b. verifiche idrauliche sezioni di<br />
forma qualsiasi<br />
c. verifiche idrauliche di ponti e<br />
tomb<strong>in</strong>i<br />
d. sistemazione dei torrenti, verifiche<br />
e calcolo delle opere di protezione<br />
longitud<strong>in</strong>ali e trasversali<br />
Il volume si articola <strong>in</strong> 11 capitoli<br />
e due appendici come segue:<br />
CAPITOLO 1<br />
“FASI DI PIANIFICAZIONE PER<br />
L’INDIVIDUAZIONE DEL RISCHIO<br />
IDRAULICO”<br />
CAPITOLO 2<br />
“LA VALUTAZIONE DELLE PORTA-<br />
TE DI PIENA”<br />
CAPITOLO 3<br />
“ESEMPI NUMERICI ED APPLICA-<br />
ZIONE DEL PROGRAMMA RIVERQ –<br />
DETERMINAZIONE DELLE POSRATE<br />
IN PIENA - ALLEGATO AL TESTO”<br />
CAPITOLO 4<br />
“IL RISCHIO IDRAULICO –<br />
MODELLI DI VERIFICA”<br />
■ L’<strong>in</strong>qu<strong>in</strong>amento elettromagnetico<br />
Controlli, <strong>in</strong>terventi, risanamento e responsabilità – problemi e casi pratici<br />
Autori Elisabetta Cicigoi e Giuseppe Sgorbati Editore Giuffrè<br />
Un volume di 248 pag<strong>in</strong>e 20,00 Euro<br />
Il testo a cura di esperti della<br />
materia affronta l’attuale fenomeno<br />
impropriamente denom<strong>in</strong>ati<br />
“elettrosmog” cioè l’<strong>in</strong>qu<strong>in</strong>amento<br />
elettromagnetico.<br />
Negli ultimi 10 anni lo svilupparsi<br />
dell’<strong>in</strong>dustria e delle tecnologie ha<br />
portato ad un aumento delle sorgenti<br />
di campi elettrici e magnetici<br />
nell’ambiente che ci circonda.<br />
Impianti per la radio diffusione, la<br />
telecomunicazione, apparecchi<br />
televisivi, radio, computer, telefoni<br />
cellulari, forni a microonde, radar<br />
apparati per uso <strong>in</strong>dustriale, medico<br />
e commerciale rappresentano le<br />
sorgenti di onde elettromagnetiche<br />
che provocano nuovi problemi per<br />
la sicurezza e la salute sia nei luoghi<br />
di lavoro che nelle abitazioni,<br />
che <strong>in</strong> molti ambienti di abituale<br />
frequentazione.<br />
Gli autori affrontano l’argomento<br />
con un l<strong>in</strong>guaggio di facile comprensione<br />
per tutti coloro che<br />
vogliono approfondire o conoscere<br />
l’argomento così attuale dell’<strong>in</strong>qu<strong>in</strong>amento<br />
elettromagnetico;<br />
non per questo il testo risulta<br />
banale e tantomeno superficiale<br />
nella trattazione.<br />
La prima parte è dedicata alle<br />
def<strong>in</strong>izioni tecniche di campo elettrico,<br />
campo magnetico, bassa ed<br />
alta frequenza del campo elettrico<br />
per evidenziare successivamente<br />
gli effetti sanitari provocati dall’esposizione<br />
più o meno prolungata<br />
a radiofrequenze.<br />
La seconda parte del volume è<br />
CAPITOLO 5<br />
ANALISI CON LE FORMULE DEL<br />
MOTO UNIFORME<br />
CAPITOLO 6<br />
“ANALISI CON LE FORMULE DEL<br />
MOTO PERMANENTE”<br />
CAPITOLO 7<br />
“INTRODUZIONE ALL’UTILIZZO<br />
DEL PROGRAMMA HEC-RAS”<br />
CAPITOLO 8<br />
“LA SISTEMAZIONE DEI TORRENTI”<br />
CAPITOLO 9<br />
“PROTEZIONE SPONDALE”<br />
CAPITOLO 10<br />
“DIFESE DALLE PIENE DEI CORSI<br />
D’ACAUA IN PIANURA”<br />
CAPITOLO 11<br />
“GESTIONE DELL’EMERGENZA<br />
ALLUVIONE”<br />
APPENDICE A – programmi allegati<br />
al testo<br />
APPENDICE B – def<strong>in</strong>izioni di<br />
idrologia e morfologia fluviale<br />
tutta dedicata ad un esame delle<br />
normative che regolamentano la<br />
materia sia a livello comunitario<br />
che nazionale che regionale. Le<br />
Istituzioni comunitarie non hanno<br />
adottato provvedimenti normativi<br />
v<strong>in</strong>colanti per gli stati membri <strong>in</strong><br />
materia di esposizione della popolazione<br />
ai campi elettromagnetici<br />
ma solo una Raccomandazione<br />
519/1999/CE ed una nota <strong>in</strong>formativa<br />
n.5/2001 del Parlamento<br />
europeo. A livello nazionale la<br />
materia è regolamentata dal DLgs<br />
22/02/2001 n.36 tutt’ora <strong>in</strong> attesa<br />
dei decreti e regolamenti<br />
attuativi della legge, fissando<br />
nuovi limiti di esposizione, valori<br />
di riferimento ed obbiettivi di qualità<br />
a cui conformare gli impianti.<br />
LUG/AGO/SET 2003 IL CHIMICO ITALIANO
La normativa regionale <strong>in</strong>vece<br />
come emanazione di provvedimenti<br />
normativi <strong>in</strong> attuazione del<br />
DLgs 36/2001 è ancora assente<br />
nella maggior Parte delle regioni<br />
fatta eccezione per Abruzzo,<br />
Lombardia e Puglia.<br />
In materia tuttavia stanno per<br />
essere emanate norme comunitarie,<br />
nazionali e regionali.<br />
La terza parte <strong>in</strong>vece affronta il<br />
delicato aspetto del concreto<br />
<strong>in</strong>sediamento sul territorio degli<br />
impianti per la radiotelevisione e<br />
per le telecomunicazioni che prevede<br />
l’impegno dei Comuni per<br />
l’<strong>in</strong>dividuazione dei siti dove<br />
<strong>in</strong>stallare gli impianti e dei gestori<br />
della telefonia mobile all’<strong>in</strong>seguimento<br />
dei protocolli d’<strong>in</strong>tesa<br />
con i Comuni stessi.<br />
La quarta parte evidenzia sia il<br />
ruolo delle agenzie Regionali per<br />
l’ambiente nella valutazione e nel<br />
rilevamento dei campi elettromagnetici<br />
e delle sorgenti emittenti,<br />
sia l’<strong>in</strong>sieme degli Enti che hanno,<br />
su diversi piani, funzioni, compiti,<br />
poteri a livello centrale e periferico<br />
ognuno con una propria com-<br />
■ La chimica <strong>in</strong> m<strong>in</strong>iatura<br />
L’autore <strong>in</strong>dividua tra gli elementi<br />
della tavola periodica quelli di<br />
maggiore <strong>in</strong>teresse ed importanza<br />
per i processi vitali, unitamente<br />
ad alcune classi di composti<br />
anch’esse protagoniste di alcuni<br />
fenomeni che ci circondano e ci<br />
co<strong>in</strong>volgono.<br />
Per ogni elemento vengono proposte<br />
alcune reazioni facili da realizzare<br />
anche senza l’ausilio di un<br />
laboratorio d’analisi, senza richiedere<br />
strumentazioni sofisticate e<br />
neppure apparecchiature specifiche<br />
o difficilmente reperibili.<br />
Per ogni reazione vengono elencate<br />
le apparecchiature, le<br />
sostanze chimiche evidenziandone<br />
la pericolosità e la concentrazione<br />
necessaria per la riuscita<br />
della prova, l’esecuzione dell’esperimento<br />
ed <strong>in</strong>f<strong>in</strong>e il corretto<br />
smaltimento dei prodotti chimici<br />
utilizzati. I paragrafi dedicati alle<br />
reazioni per ogni capitolo sono<br />
LUG/AGO/SET 2003 IL CHIMICO ITALIANO<br />
petenza amm<strong>in</strong>istrativa e di vigilanza.<br />
Inf<strong>in</strong>e l’ultima parte, prima<br />
dell’appendice normativa, si sofferma<br />
sulle responsabilità penali,<br />
civili ed amm<strong>in</strong>istrative dei gestori,<br />
delle amm<strong>in</strong>istrazioni comunali,<br />
dei Dirigenti e dei S<strong>in</strong>daci.<br />
PARTE PRIMA<br />
“I CAMPI ELETTROMAGNETICI”<br />
CAP. I - DEFINIZIONI<br />
CAP. II - GLI EFFETTI SANITARI<br />
DERIVANTI DALL’ESPOSIZIONE<br />
AI CAMPI ELEGTTROMAGNETICI<br />
A RADIOFREQUENZA<br />
PARTE SECONDA<br />
“LA NORMATIVA DI RIFERIMENTO”<br />
CAP. III - LA NORMATIVA COMU-<br />
NITARIA<br />
CAP. IV - LA NORMATIVA NAZIO-<br />
NALE: LA LEGGE QUADRO SUI<br />
CAMPI ELETTROMAGNETICI<br />
CAP. V - LA NORMATIVA REGIO-<br />
NALE IN ATTUAZIONE DELLA<br />
LEGGE QUADRO<br />
PARTE TERZA<br />
“L’INSEDIAMNETO SUL TERRITO-<br />
RIO DEGLI IMPIANTI PER LA<br />
RADIOTELEVISIONE E PER LE<br />
TELECOMUNICAZIONI”<br />
preceduti da una s<strong>in</strong>golare <strong>in</strong>troduzione<br />
all’elemento o ai composti<br />
attraverso aneddoti o fatti storici<br />
e scientifici scelti che risalgono<br />
talvolta ai primi studi o ai primissimi<br />
approcci filosofici, scientifici,<br />
medici o empirici sull’argomento<br />
<strong>in</strong> oggetto.<br />
Tra gli elementi vengono trattati:<br />
1. H (idrogeno) – scelto per la<br />
grande importanza <strong>in</strong> molti processi<br />
dell’<strong>in</strong>dustria chimica e per<br />
l’importanza che assume come<br />
fonte di energia pulita.<br />
2. C (carbonio) – trattato nelle<br />
sue due forme cristall<strong>in</strong>e di grafite<br />
e diamante.<br />
3. N (azoto) – elemento che da solo<br />
non basta per consentire la respirazione<br />
e la combustione, ma che<br />
senza il quale non esiste la vita.<br />
4. O (ossigeno) – come elemento<br />
fondamentale di tutte le forme di<br />
vita: gli uom<strong>in</strong>i e gli animali ne<br />
CAP. VI - IL POTERE REGOLA-<br />
MENTARE DEI COMUNI NELL’IN-<br />
DIVIDUAZIONE DEI SITI<br />
CAP. VII - L’INSTALLAZIONE<br />
DEGLI IMPIANTI PER LE TELECO-<br />
MUNICAZIONI<br />
CAP. VIII - I PROTOCOLLI D’IN-<br />
TESA TRA GLI ENTI LOCALI ED I<br />
GESTORI DELLA TELEFONIA<br />
MOBILE<br />
PARTE QUARTA<br />
“IL RUOLO DELLE AGENZIE<br />
REGIONALI PER L’AMBIENTE NEL<br />
RILEVAMETO DEI CAMPI ELET-<br />
TROMAGNETICI”<br />
CAP. IX - LE AGENZIE PER LA<br />
PROTEZIONE DELL’AMBIENTE E<br />
LA RILEVAZIONE DEI CAMPI ELT-<br />
TROMAGNETICI<br />
CAP. X - IL CONTROLLO ED IL<br />
RISANAMENTO<br />
PARTE QUINTA<br />
“LE RESPONSABILITÀ”<br />
CAP. XI - LE RESPONSABILITA’<br />
DEI GESTORI E DELL’AMMINI-<br />
STRAZIONE COMUNALE<br />
APPENDICE NORMATIVA<br />
Fare esperimenti con piccole quantità<br />
Autore Herbert W. Roesky Editore Zanichelli Volume di 180 pag<strong>in</strong>e. 18,80 Euro<br />
hanno bisogno per respirare, le<br />
piante verdi lo producono con la<br />
fotos<strong>in</strong>tesi. Tutti gli esseri viventi<br />
sono costituiti da composti dell’ossigeno<br />
<strong>in</strong> forma di acqua, zuccheri,<br />
grassi, prote<strong>in</strong>e.<br />
5. Alogeni (Fluoro, Cloro, Bromo,<br />
Iodio, Astato) – il term<strong>in</strong>e alogeno<br />
deriva dal greco hals=sale e gennan=generare;<br />
def<strong>in</strong>iti tali perché<br />
i loro composti metallici hanno le<br />
caratteristiche dei sali. Il sale ha<br />
sempre avuto grande importanza<br />
per gli uom<strong>in</strong>i.<br />
6. Al (allum<strong>in</strong>io) – l’allum<strong>in</strong>io è il più<br />
diffuso dei metalli anche se <strong>in</strong> natura<br />
si trova prevalentemente sotto<br />
forma di composto. Particolarmente<br />
duttile e malleabile è buon conduttore<br />
di calore, è molto leggero e<br />
praticamente <strong>in</strong>erte alla corrosione<br />
di ossigeno ed umidità.<br />
7. P (fosforo) – il cui significato<br />
etimologico dal greco “portatore<br />
di luce”; nel tempo viene utilizza-<br />
LETTURE PER IL CHIMICO<br />
51
LETTURE PER IL CHIMICO<br />
52<br />
to nella fabbricazione dei fiammiferi.<br />
Il fosforo è tuttavia contenuto<br />
<strong>in</strong> molti materiali organici, si<br />
trova nelle osssa, nei muscoli, nel<br />
cervello e nei nervi dell’uomo ed è<br />
fondamentale per buona parte dei<br />
processi biologici all’<strong>in</strong>terno della<br />
molecola di ATP (adenos<strong>in</strong>atrifosfato).<br />
8. S (zolfo) – è presente <strong>in</strong> forma<br />
elementare ed <strong>in</strong> natura si trova<br />
ovunque; utilizzato <strong>in</strong> molti modi<br />
dagli uom<strong>in</strong>i f<strong>in</strong> dalla sua scoperta<br />
<strong>in</strong> particolare per costruire<br />
armi da guerra. Resta comunque<br />
un elemento fondamentale per<br />
tutte le forme di vita<br />
9. Fe (ferro) – è conosciuto f<strong>in</strong><br />
dall’antichità e dalla sua scoperta<br />
ai giorni nostri venne utilizzato,<br />
forgiato e lavorato migliorandone<br />
le caratteristiche soprattutto nella<br />
formazione di leghe.<br />
10. Cu (rame) – utilizzato f<strong>in</strong> dai<br />
tempi antichi ed utilizzato per la<br />
sua robustezza e duttilità. Nel<br />
tempo ha trovato molti impieghi<br />
nell’<strong>in</strong>dustria, ma resta un elemento<br />
essenziale per la vita<br />
umana mentre risulta tossico per<br />
alghe e batteri.<br />
11. Ag (argento) – elemento già<br />
noto f<strong>in</strong> dal 3500 a.C. considerato<br />
l’oro bianco viene utilizzato da<br />
sempre per monete, l<strong>in</strong>gotti,<br />
gioielli ed oggettistica.<br />
Tra le classi di composti:<br />
1. Alcool – <strong>in</strong> particolare l’etanolo<br />
viene ottenuto a seguito della<br />
distillazione del v<strong>in</strong>o già nell’antichità.<br />
2. Aldeidi – l’acetaldeide fu ottenuta<br />
per la prima volta nel 1782<br />
per ossidazione dell’etanolo; le<br />
aldeidi <strong>in</strong> genere sono prodotti<br />
importanti per le reazioni di s<strong>in</strong>tesi<br />
vista la loro elevata reattività.<br />
3. Fenolo – la sua scoperta risale<br />
al 1800 circa nel catrame del<br />
carbon fossile. Le scoperte avvenute<br />
tra il 1820 ed il 1834 che<br />
hanno <strong>in</strong>dividuato i composti quali<br />
il fenolo, la naftal<strong>in</strong>a, l’antracene,<br />
l’anil<strong>in</strong>a e la ch<strong>in</strong>ol<strong>in</strong>a diedero <strong>in</strong>izio<br />
alla chimica del catrame e<br />
qui8ndi alla chimica dei composti<br />
aromatici.<br />
4. Le Amm<strong>in</strong>e – sono derivati<br />
dell’ammoniaca e sono state isolate<br />
per la prima volta nel 1849<br />
sono gruppi funzionali fondamentali<br />
degli amm<strong>in</strong>oacidi molecole<br />
costituenti le prote<strong>in</strong>e.<br />
5. I Carboidrati – denom<strong>in</strong>azione<br />
generale che comprende zucchero,<br />
cellulosa, amido, glicogeno,<br />
<strong>in</strong>sul<strong>in</strong>a e destr<strong>in</strong>e.<br />
Le notizie storiche che affondano<br />
nella cultura, nella tradizione,<br />
nella scienza dei vari popoli mettono<br />
<strong>in</strong> evidenza come medici,<br />
filosofi, fisici e chimici si sono ispirati<br />
gli uni agli altri per tramandare<br />
nei secoli la cultura della ricer-<br />
■ La tutela penale dell’<strong>in</strong>qu<strong>in</strong>amento idrico<br />
L’autore del testo nella quarta<br />
edizione riprende ed approfondisce<br />
l’argomento della tutela delle<br />
acque dall’<strong>in</strong>qu<strong>in</strong>amento alla luce<br />
delle diverse normative di carattere<br />
ambientale susseguitesi.<br />
Viene esam<strong>in</strong>ato <strong>in</strong> particolare la<br />
parte del Dlgs n. 258 del 18 agosto<br />
2000 riguardante espressamente<br />
l’<strong>in</strong>qu<strong>in</strong>amento dando spazio<br />
a schemi e questioni pratiche<br />
richiamando anche altre normative<br />
congiunte.<br />
In entrambe le parti <strong>in</strong> cui è stato<br />
suddiviso il testo, gli argomenti<br />
vengono esposti e commentati<br />
facendo costante riferimento,<br />
mettendole cont<strong>in</strong>uamente a confronto,<br />
alle normative che <strong>in</strong><br />
materia si sono susseguite negli<br />
anni, non solo a livello nazionale<br />
ma anche a livello comunitario.<br />
Ampio spazio viene dedicato alle<br />
citazioni di giurisprudenza privilegiando<br />
quella di legittimità,<br />
soprattutto quelle della terza<br />
sezione penale della Cassazione<br />
importante e sicuro riferimento.<br />
La parte prima è di carattere<br />
generale e nei vari capitoli vengono<br />
richiamate e commentate le<br />
normative italiane ed europee che<br />
hanno regolamentato dall’entrata<br />
<strong>in</strong> vigore della “Legge Merli”<br />
ca del nuovo. Gli studiosi nel<br />
tempo hanno voluto approfondire<br />
e dare risposte e spiegazioni a<br />
quanto li circondava creando i<br />
presupposti delle ricerche scientifiche<br />
di oggi. Attraverso una sperimentazione<br />
precisa ed accurata<br />
presentata <strong>in</strong> modo piacevole e<br />
comprensibile, si crea la curiosità<br />
ed il piacere per studiare e giocare<br />
<strong>in</strong> laboratorio imparando a<br />
conoscere di più le sostanze <strong>in</strong>dispensabili<br />
per la nostra vita.<br />
Il testo si articola <strong>in</strong> 18 capitoli:<br />
CAP. 1 – LA TECNICA<br />
CAP. 2 – IDROGENO<br />
CAP. 3 – CARBONIO<br />
CAP. 4 – AZOTO<br />
CAP. 5 – OSSIGENO<br />
CAP. 6 – ALOGENI<br />
CAP. 7 – ALLUMINIO<br />
CAP. 8 – FOSFORO<br />
CAP. 9 – ZOLFO<br />
CAP. 10 – FERRO<br />
CAP. 11 – RAME<br />
CAP. 12 – ARGENTO<br />
CAP. 13 – ALCOOL<br />
CAP. 14 – ALDEIDI<br />
CAP. 15 – FENOLO<br />
CAP. 16 – AMMINE<br />
CAP. 17 – CARBOIDRATI<br />
CAP. 18 – ESPERIMENTI SCELTI<br />
INDICE DEI NOMI<br />
INDICE ANALITICO<br />
TAVOLE A COLORI<br />
Manuale operativo - Quarta Edizione<br />
Teoria E Pratica Del Diritto Sezione III – 39: Diritto E Procedura Penale<br />
Autore Gianfranco Amendola Giuffrè Editore Volume di 473 pag<strong>in</strong>e 30,00 euro<br />
(legge del 10 marzo 1976 n. 319)<br />
f<strong>in</strong>o ad oggi, la materia dell’<strong>in</strong>qu<strong>in</strong>amento<br />
idrico. Non viene trascurato<br />
il rapporto tra la discipl<strong>in</strong>a<br />
nazionale e la discipl<strong>in</strong>a regionale<br />
<strong>in</strong> materia, unitamente ai rapporti<br />
con il Dlgs n. 22/1997 sui rifiuti.<br />
Sono <strong>in</strong>oltre oggetto di<br />
approfondimenti e di commenti la<br />
nozione di scarico, la dist<strong>in</strong>zione<br />
tra <strong>in</strong>sediamenti produttivi ed<br />
<strong>in</strong>sediamenti civili, acque reflue<br />
domestiche, urbane, <strong>in</strong>dustriali ed<br />
assimilate, scarichi ed imprese<br />
agricole, scarichi di allevamenti di<br />
bestiame ed acque meteoriche.<br />
L’autore non omette di commen-<br />
LUG/AGO/SET 2003 IL CHIMICO ITALIANO
tare con puntualità quanto la normativa<br />
e la giurisprudenza prevedono<br />
<strong>in</strong> riferimento alle analisi ed<br />
alle modalità di campionamento.<br />
La seconda parte del volume<br />
affronta i temi delle sanzioni<br />
penali ed amm<strong>in</strong>istrative, i soggetti<br />
attivi e le deleghe di funzione,<br />
le autorizzazioni allo scarico<br />
con e senza prescrizione, i divieti<br />
di scarico, gli obblighi di bonifica e<br />
di messa <strong>in</strong> sicurezza, scarichi<br />
esistenti e nuovi, casi particolari<br />
di immissione <strong>in</strong> mare, gli oli<br />
usati, i fanghi, l’applicabilità del<br />
codice penale, i reati contro la<br />
salute pubblica ed il deturpamento<br />
di bellezze naturali.<br />
■ La chimica per maestri<br />
LUG/AGO/SET 2003 IL CHIMICO ITALIANO<br />
In appendice al volume viene<br />
riportato il testo <strong>in</strong>tegrale ed<br />
aggiornato del DLgs n. 152 del 11<br />
maggio 1999.<br />
PARTE PRIMA<br />
“IL QUADRO GENERALE”<br />
CAP I - Le Premesse Normative<br />
CAP II - Il DLgs n. 152 del 1999:<br />
Generalità<br />
CAP III - L’Ambito di Applicazione<br />
e Gli Strumenti<br />
CAP IV - Acque Reflue Domestiche,<br />
Urbane, Industriali e assimilate.<br />
L’Impresa Agricola e Gli<br />
Allevamenti Di Bestiame<br />
CAP V - Campionamento, Analisi<br />
e Diluizione<br />
PARTE SECONDA - “LA TUTELA<br />
PENALE IN PARTICOLARE”<br />
CAP VI - Le Sanzioni: Problematica<br />
Generale<br />
CAP VII - Le Fattispecie di Reato<br />
<strong>in</strong> Particolare<br />
CAP VIII - La Discipl<strong>in</strong>a Penale<br />
nella Fase Transitoria<br />
CAP IX - Problematiche Particolari<br />
CAP X - Inqu<strong>in</strong>amento Idrico e<br />
Codice Penale<br />
APPENDICE LEGISLATIVA<br />
Autori R. Carpignano, G. Cerrato, D. Lanfranco, G. Manassero, T. Pera<br />
Editore Edizioni libreria Cort<strong>in</strong>a Tor<strong>in</strong>o Un volume di 216 pag<strong>in</strong>e 22,00 Euro<br />
Il testo è <strong>in</strong>dirizzato ai maestri<br />
delle scuole elementari e di conseguenza<br />
agli alunni, vuole essere<br />
mezzo per avvic<strong>in</strong>are anche i<br />
più piccoli al mondo della chimica<br />
suscitando <strong>in</strong> essi la giusta e<br />
favorevole curiosità.<br />
Vengono riproposti ed esposti <strong>in</strong><br />
modo appropriato e puntuale gli<br />
stessi argomenti sulla falsa riga<br />
dei libri di testo rivolti agli studenti<br />
delle scuole medie <strong>in</strong>feriori<br />
e superiori.<br />
Così come riportato nell’<strong>in</strong>troduzione,<br />
il libro, suddiviso <strong>in</strong> tre<br />
parti, propone:<br />
1. una serie di <strong>in</strong>dispensabili<br />
“richiami teorici” che rispondono<br />
al “piacere di conoscere”,<br />
2. esperienze di base attraenti<br />
co<strong>in</strong>volgenti e facilmente realizzabili<br />
raggruppate sotto il<br />
titolo “il laboratorio: il gusto<br />
dell’esperienza”, <strong>in</strong>f<strong>in</strong>e<br />
3. un protocollo per realizzare l’analisi<br />
delle acque come tema di<br />
rilevanza particolare <strong>in</strong> “La chimica<br />
dell’analisi: il sapore della<br />
ricerca”.<br />
Nella prima parte vengono riportate<br />
una serie di def<strong>in</strong>izioni dei<br />
term<strong>in</strong>i di maggiore utilizzo (tra<br />
cui eterogeneo, omogeneo, stato<br />
di aggregazione, soluzione, soluto,<br />
sostanza pura, solubilità, concentrazione,<br />
composto, elemento);<br />
ritenute necessarie per la<br />
comprensione degli argomenti<br />
trattati, (descrizione del sistema<br />
periodico, stati di aggregazione<br />
della materia, differenza tra gas<br />
ideali e gas reali, relazioni tra<br />
pressione e volume, tra temperatura<br />
e volume, comprensione<br />
delle curve di solidificazione illustrate).<br />
Premesso che gli elementi sono<br />
disposti nella tavola periodica <strong>in</strong><br />
periodi al crescere del loro numero<br />
atomico ed <strong>in</strong> gruppi <strong>in</strong> funzione<br />
della loro configurazione elettronica<br />
esterna che ne determ<strong>in</strong>a<br />
il comportamento chimico, e premesso<br />
che lo stesso Mendeleev<br />
osservò che le proprietà chimiche<br />
degli elementi variano con cadenza<br />
periodica all’aumentare della<br />
loro massa atomica, vengono<br />
<strong>in</strong>trodotti i concetti di atomi e<br />
molecole, elettroni, protoni, neutroni,<br />
numero quantico, numero<br />
di massa, isotopi, simboli, formule<br />
ed equazioni per affrontare la<br />
formazione dei composti b<strong>in</strong>ari,<br />
dei composti ternari, degli idrossidi,<br />
degli acidi e dei sali qu<strong>in</strong>di le<br />
ossidoriduzioni.<br />
Dopo una carrellata sulla chimica<br />
<strong>in</strong>organica viene fatto un veloce<br />
cenno sui composti che caratterizzano<br />
la chimica del carbonio (la<br />
chimica organica ed i suoi composti:<br />
idrocarburi alifatici, aciclici,<br />
aromatici, saturi, <strong>in</strong>saturi, alicicli-<br />
ci, gli alcani, gli alcheni, gli alch<strong>in</strong>i,<br />
i polimeri, gli alcoli, gli acidi<br />
carbossilici e gli esteri) per poter<br />
trattare brevemente alcuni argomenti<br />
specifici a carattere monografico<br />
tra cui: il processo della<br />
combustione, i metalli, l’aria, l’acqua<br />
, il suolo e gli alimenti.<br />
Nella seconda parte dal titolo “il<br />
laboratorio: il gusto dell’esperienza”,<br />
attraverso alcune pag<strong>in</strong>e di<br />
illustrazioni vengono presentati<br />
tutti gli strumenti <strong>in</strong>dispensabili<br />
per la buona riuscita di una reazione<br />
chimica qu<strong>in</strong>di di una esperienza<br />
di laboratorio.<br />
La prima lezione affronta il tema<br />
della sicurezza <strong>in</strong> laboratorio<br />
mirata a sensibilizzare sul significato<br />
dei simboli di pericolo presenti<br />
sulle confezioni di alcuni<br />
prodotti.<br />
Altre lezioni si occupano di cristallizzazione,<br />
passaggi di stato <strong>in</strong><br />
particolare di fusione e distillazione,<br />
saggi alla fiamma, ottenimento<br />
del sale da cuc<strong>in</strong>a partendo da<br />
acido cloridrico ed idrossido di<br />
sodio, preparazione di una crema<br />
cosmetica, dist<strong>in</strong>zione tra chimigrammi<br />
e fotogrammi.<br />
L’approccio ad ogni esperienza<br />
avviene per gradi: dopo una<br />
breve <strong>in</strong>troduzione al tema si<br />
espone l’idea di partenza, si racconta<br />
una fiaba esplicativa, si evidenziano<br />
le premesse didattiche,<br />
LETTURE PER IL CHIMICO<br />
53
LETTURE PER IL CHIMICO<br />
54<br />
tra cui le preconoscenze, le f<strong>in</strong>alità,<br />
gli obbiettivi, i descrittori, i<br />
materiali e le attrezzature, qu<strong>in</strong>di<br />
l'it<strong>in</strong>erario didattico completo di<br />
modalità operative (gli alunni non<br />
realizzano autonomamente nessuna<br />
esperienza ma si limitano ad<br />
assistere l’<strong>in</strong>segnante durante lo<br />
svolgimento delle varie operazioni),<br />
<strong>in</strong>f<strong>in</strong>e le def<strong>in</strong>izioni e le spiegazioni<br />
per il docente.<br />
L’ultima parte del testo viene<br />
dedicata <strong>in</strong>teramente alla “chimica<br />
delle analisi” <strong>in</strong> particolare l’analisi<br />
dell’acqua: ossigeno disciolto,<br />
BOD5, temperatura, pH, fosfati,<br />
nitrati, torbidità, solidi sedimentabili,<br />
solidi totali.<br />
Il testo completo di tavola periodica<br />
degli elementi e di test f<strong>in</strong>ali di<br />
verifica al term<strong>in</strong>e di ogni argomento<br />
trattato, è frutto dell’esperienza<br />
maturata nel corso di<br />
“Laboratorio di Chimica” tenuto<br />
presso il Corso di Laurea <strong>in</strong><br />
Scienze della formazione Primaria<br />
dell’Università di Tor<strong>in</strong>o negli a.a.<br />
1999-2000 e 2000-2001. Il volume<br />
rappresenta purtroppo uno dei<br />
pochissimi testi oggi disponibili<br />
per giovanissimi <strong>in</strong>teressati curiosi<br />
e con tanta voglia di imparare.<br />
Alla luce dei tanti episodi di danneggiamento<br />
all’ambiente e di<br />
<strong>in</strong>numerevoli e spesso nuove ed<br />
aggiornate normative <strong>in</strong> materia,<br />
f<strong>in</strong>alizzate alla risoluzione di <strong>in</strong>terrogativi<br />
importanti e delicati, i<br />
sistemi giuridici di molti paesi non<br />
offrono a tutt’oggi risposte soddisfacenti.<br />
Particolarmente critica<br />
risulta essere la situazione italiana<br />
sia per gli <strong>in</strong>garbugliati testi normativi<br />
man mano entrati <strong>in</strong> vigore<br />
e succedutisi, sia per la giurisprudenza<br />
spesso contraddittoria ed<br />
altalenante. Il testo <strong>in</strong> oggetto<br />
apre una approfondita riflessione<br />
sul tema grazie agli <strong>in</strong>terventi<br />
mirati e specifici per temi di<br />
esperti. Gli argomenti vengono<br />
raggruppati <strong>in</strong> quattro campi spaziando<br />
dal dibattito <strong>in</strong> Europa, alle<br />
problematiche italiane agli stru-<br />
PARTE I<br />
I richiami teorici: Il piacere di<br />
conoscere<br />
- Introduzione<br />
- I materiali<br />
- I materiali omogenei<br />
- Le soluzioni<br />
- La sostanza pura<br />
- Gli elementi ed il sistema periodico<br />
- Gli stati di aggregazione della<br />
materia<br />
- I cambiamenti di stato<br />
- Il comportamento chimico degli<br />
elementi<br />
- Il l<strong>in</strong>guaggio della chimica: simboli,<br />
formule, equazioni<br />
- I composti chimici<br />
- Le trasformazioni chimiche della<br />
materia<br />
- Acidi e basi<br />
- Ossidazione e riduzione<br />
- La chimica del carbonio<br />
- I processi primitivi<br />
- La combustione<br />
- I metalli<br />
- L’aria<br />
- L’acqua<br />
- Il suolo<br />
- Gli alimenti<br />
PARTE II<br />
Il laboratorio: Il gusto dell’esperienza<br />
menti economici ed <strong>in</strong>f<strong>in</strong>e allo<br />
sguardo al futuro.<br />
Stefano Nespor propone ai lettori<br />
un’analisi partendo dagli <strong>in</strong>terventi<br />
a dai contributi sul tema offerti<br />
da esperti di ambiente, da economisti<br />
e da studiosi <strong>in</strong> genere che si<br />
trovano quotidianamente ad<br />
affrontare il problema del danno<br />
ambientale sottol<strong>in</strong>eando come<br />
spesso i giuristi manch<strong>in</strong>o di elaborazioni<br />
che tengano conto delle<br />
riflessioni degli “addetti ai lavori”.<br />
Barbara Bozzo affronta la problematica<br />
di più paesi di def<strong>in</strong>ire una<br />
responsabilità civile per danno<br />
ambientale partendo dalle diverse<br />
def<strong>in</strong>izioni di danno all’ambiente e<br />
risolvendo problemi di legittimazione<br />
processuale, di def<strong>in</strong>izione<br />
dei cirteri di imputazione delle<br />
responsabilità di identificazione<br />
- <strong>in</strong>troduzione<br />
- il laboratorio come luogo di<br />
costruzione della memoria<br />
- il laboratorio come ambiente e<br />
luogo di educazione alla sicurezza<br />
- la mappa del laboratorio<br />
- attrezzature di laboratorio chimico<br />
- LAB1: la sicurezza <strong>in</strong> laboratorio<br />
- LAB2: la cristallizzazione; è possibile<br />
osservare la “nascita”<br />
delle rocce?<br />
- LAB3: i passaggi di stato<br />
- LAB4: scopriamo l’<strong>in</strong>visibile; il<br />
laboratorio del …colore<br />
- LAB5: la chimica del gusto; il<br />
laboratorio del …sale<br />
- Lab6: il laboratorio della bellezza;<br />
il laboratorio dei…cosmetici<br />
- LAB7: chimigrammi e fotogrammi;<br />
la chimica della…fotografia<br />
PARTE III<br />
LA Chimica delle analisi: il<br />
sapore della ricerca<br />
- <strong>in</strong>troduzione<br />
- l’analisi chimica<br />
- l’analisi delle acque<br />
- la danza di Shiwa delle variabili<br />
del G.R.E.E.N.<br />
- l’analisi dell’acqua<br />
■ La nuova responsabilità civile per danno all’ambiente<br />
Le problematiche italiane alla luce delle <strong>in</strong>iziative dell’unione europea.<br />
Quaderni della rivista giuridica dell’ambiente.<br />
A Cura di Barbara Pozzo Autori Vari Giuffrè Editore Volume di 292 pag<strong>in</strong>e 21,00 Euro<br />
del nesso di causalità e di assicurabilità<br />
del rischio ambientale.<br />
Stefano Amadeo, Angelo<br />
Venchiarutti, Paola Brambilla<br />
affrontano la questione del “ Libro<br />
Bianco sulla responsabilità per<br />
danni all’ambiente” alla base di di<br />
un prossimo <strong>in</strong>tervento normativo<br />
della Comunità Europea <strong>in</strong> materia<br />
e l’elaborazione di una regolamentazione<br />
comunitaria <strong>in</strong> tema<br />
di responsabilità ambientale <strong>in</strong>dividuando<br />
il danno al bene giuridico<br />
ambientale.<br />
Francesco Paolo Mansi analizza il<br />
danno ambientale da <strong>in</strong>qu<strong>in</strong>amento<br />
transfrontaliero esam<strong>in</strong>ando le<br />
disposizioni <strong>in</strong>ternazionali privatistiche<br />
italiane e comunitarie di<br />
carattere generale.<br />
Gianroberto Villa si sofferma sull’analisi<br />
dell’art. 18 della L.<br />
LUG/AGO/SET 2003 IL CHIMICO ITALIANO
349/1986 nella realtà italiana.<br />
Ada Lucia De Cesari, Luca Prati,<br />
Serenella Beltranne <strong>in</strong>troducono<br />
nel contesto della responsabilità<br />
civile per danno ambientale anche<br />
quanto previsto dalla normatia<br />
DLgs 22/1997 circa il danno da<br />
<strong>in</strong>qu<strong>in</strong>amneto e la bonifica dei siti<br />
<strong>in</strong>qu<strong>in</strong>ati unitamente alla responsabilità<br />
civile ed i profili sanzionatori<br />
alla luce anche dell’art. 58<br />
DLgs 152/1999<br />
Barbara Pozzo approfondisce gli<br />
aspetti circa il danno ambientale<br />
affrontati nell’art. 58 del DLgs 11<br />
maggio 1999 n. 152.<br />
Alberto Monti affronta il delicato<br />
aspetto dell’assicurabilità del<br />
rischio ambientale alla luce della<br />
sensibilizzazione anche della<br />
comunità europea nella redazione<br />
del Libro Bianco e l’esposizione<br />
delle nuove tecniche illustrative<br />
studiate dagli assicuratori <strong>in</strong> relazione<br />
alle peculiari caratteristiche<br />
del rischio ambientale.<br />
Dario Stevanato affronta il delicato<br />
problema della tassazione<br />
ambientale e qu<strong>in</strong>di la def<strong>in</strong>izione<br />
di un tributo ambientale.<br />
Particolare rilevanza viene data al<br />
quesito circa un bilanciamento di<br />
<strong>in</strong>teressi poiché il massimo della<br />
tutela ambientale corrisponderebbe<br />
al blocco di processi produttivi.<br />
Donatella Parr<strong>in</strong>i si occupa del<br />
contributo dell’analisi economica<br />
del diritto al f<strong>in</strong>e di analizzare la<br />
scelta del legislatore comunitario<br />
al momento <strong>in</strong> cui deve dare una<br />
risposta alla domanda di “chi<br />
LUG/AGO/SET 2003 IL CHIMICO ITALIANO<br />
debba pagare per i costi di elim<strong>in</strong>azione<br />
dell’<strong>in</strong>qu<strong>in</strong>amento e di<br />
risanamento dei danni” ed <strong>in</strong> sede<br />
di def<strong>in</strong>izione del sistema di<br />
responsabilità <strong>in</strong> campo ambientale.<br />
Il testo si conclude con una propost<br />
adi una nuova direttiva sulla<br />
prevenzione ed il riconoscimento<br />
del danno all’ambiente <strong>in</strong>fatti<br />
dopo la pubblicazione del libro<br />
verde sul risarcimento del danno<br />
all’ambiente nel 1993, la presentazione<br />
del libro bianco sulla<br />
responsabilità per danni all’ambiente<br />
nel 2000 è già <strong>in</strong> discussione<br />
una proposta di direttiva da<br />
parte della Commissione che<br />
vuole def<strong>in</strong>ire una discipl<strong>in</strong>a quadro<br />
per la prevenzione e la riparazione<br />
del danno ambientale<br />
tenendo conto dei diversi regimi di<br />
responsabilità ambientale vigenti<br />
nei diversi sistemi nazionali europei<br />
e negli Stati Uniti.<br />
Introduzione<br />
IL DIBATTITO IN EUROPA<br />
Stefano Nespor: Il dibattito<br />
<strong>in</strong>ternazionale sulla responsabilità<br />
per danno ambientale<br />
BARBARA POZZO: I problemi<br />
della responsabilità per i danni<br />
causati dall’<strong>in</strong>qu<strong>in</strong>amento: profili<br />
di diritto comparato<br />
STEFANO AMADEO: La responsabilità<br />
ambientale nel trattato<br />
della Comunità Europea<br />
- ANGELO VENCHIARUTTI: Il Libro<br />
Bianco sulla responsabilità civile<br />
per danni all’ambiente<br />
PAOLA BRAMBILLA: Il danno<br />
consultate il sito<br />
ambientale nelle normative comunitarie<br />
di settore<br />
FRANCESCO PAOLO MANSI: Il<br />
danno ambientale derivante dalle<br />
attività transfrontaliere: profili di<br />
diritto <strong>in</strong>ternazionale e processuale<br />
LA PROBLEMATICHE ITALIANE<br />
GIANROBERTO VILLA: Il danno<br />
all’ambiente nel sistema della<br />
responsabilità civile<br />
ADA LUCIA DE CESARIS: Il<br />
danno da <strong>in</strong>qu<strong>in</strong>amento e la discipl<strong>in</strong>a<br />
delle bonifiche. Obblighi e<br />
competenze amm<strong>in</strong>istrative<br />
LUCA PRATI: Il danno da <strong>in</strong>qu<strong>in</strong>amento<br />
e la discipl<strong>in</strong>a delle bonifiche:<br />
l’aspetto della responsabilità<br />
civile<br />
SERENELLA BELTRAME: Il danno<br />
da <strong>in</strong>qu<strong>in</strong>amento e la discipl<strong>in</strong>a<br />
delle bonifiche: profili sanzionatori<br />
BARBARA POZZO: Il danno<br />
ambientale nell’art. 58 nel DLgs<br />
11 maggio 1999 n. 152<br />
GLI STRUMENTI ECONOMICI<br />
ALBERT MONTI: L’assicurabilità<br />
del rischio ambientale <strong>in</strong> prospettiva<br />
europea<br />
DARIO STEVANATO: Tassazione<br />
ambientale: analisi del dato normativo<br />
DONATELLA PORRINI: Il Libro<br />
Bianco sulla responsabilità ambientale:<br />
un approccio di analisi<br />
economica del diritto.<br />
UNO SGUARDO AL FUTURO<br />
BARBARA POZZO: La proposta<br />
di una nuova direttiva sulla prevenzione<br />
ed il risarcimento del<br />
danno all’ambiente<br />
LETTURE PER IL CHIMICO<br />
55
CONVEGNI E CONGRESSI<br />
56<br />
LUG/AGO/SET 2003 IL CHIMICO ITALIANO
Gazzetta del Mezzogiorno<br />
18/09/2003<br />
Nei giorni 19 e 20 settembre 2003 il Consiglio<br />
Nazionale dei Chimici, su <strong>in</strong>vito del prof.<br />
Saverio Buffa, revisore dei conti presso il<br />
Consiglio e Presidente dell’Ord<strong>in</strong>e dei Chimici di<br />
Foggia, è stato convocato nella cittad<strong>in</strong>a dauna<br />
per la consueta riunione mensile.<br />
Nell’occasione l’Ord<strong>in</strong>e dei Chimici di Foggia ha<br />
organizzato un <strong>in</strong>contro con le autorità locali e<br />
con i colleghi chimici iscritti sul tema “Il ruolo<br />
dei Chimici per lo sviluppo sostenibile”.<br />
Il Presidente prof. Armando Z<strong>in</strong>gales ha tenuto<br />
una relazione con conseguente <strong>in</strong>teressante<br />
dibattito. Il prof. Saverio Buffa si è mostrato un<br />
perfetto anfitrione con omaggi notevoli quali i<br />
“cannoli siciliani” fatti <strong>in</strong> casa e una bottiglia di<br />
AGLIANICO DELLA DAUNIA IGT 2002 – da coltivazione<br />
biologica della casa v<strong>in</strong>icola LA DOGANA<br />
DI ORTANOVA presentato e offerto direttamente<br />
dall’Enologo titolare della cant<strong>in</strong>a.<br />
La serata, dopo i lavori, è term<strong>in</strong>ata con una<br />
sontuosa cena a Villa Torre Quarto, <strong>in</strong> un ambiente<br />
delizioso.<br />
Il sabato matt<strong>in</strong>a però i lavori sono proseguiti<br />
per portare a term<strong>in</strong>e quanto posto dal presidente<br />
dell’o.d.g.<br />
Fernando Maurizi
XII° convegno degli Ord<strong>in</strong>i dei Chimici d’Italia<br />
II°<br />
XII°<br />
II°<br />
programma<br />
23 ottobre 2003-06-25<br />
MATTINO (I SESSIONE)<br />
La riforma delle professioni e le<br />
prospettive per i giovani laureati <strong>in</strong><br />
chimica<br />
09,00 Registrazione dei partecipanti<br />
09,30 Saluto delle autorità<br />
10,00 La riforma delle professioni<br />
11,30 Le prospettive professionali per i<br />
laureati <strong>in</strong> chimica <strong>in</strong> una società<br />
che cambia<br />
13,00 Discussione e conclusioni<br />
POMERIGGIO (II SESSIONE)<br />
Il rischio città: il Chimico a difesa della<br />
salute e della sicurezza dei cittad<strong>in</strong>i<br />
14,30 Apertura lavori<br />
14,40 N. Cardellicchio (SCI, Div. Chim.<br />
dell’Ambiente):<br />
Il rischio atmosferico<br />
15,00 R. Delia (ISPESL): L’<strong>in</strong>qu<strong>in</strong>amento<br />
elettromagnetico<br />
15,20 E. Rolle (M<strong>in</strong>istero dell’Ambiente):<br />
Leggi, norme e qualità ambientale<br />
quote di iscrizione<br />
15,40 L. Campanella (Università La<br />
Sapienza): Traffico e salute<br />
16,00 I. Petrizzi (Università La Sapienza):<br />
Il rischio <strong>in</strong> città: rilievi<br />
epidemiologici)<br />
16,20 Incontro con la Stampa<br />
17,00 E. Chiacchier<strong>in</strong>i (Università La<br />
Sapienza): Il ruolo del chimico<br />
per la coesistenza fra tesi filoecologiche<br />
e tesi filotecnologiche<br />
17,20 Discussioni e conclusioni<br />
24 ottobre 2003<br />
MATTINO (III SESSIONE)<br />
I beni culturali, conoscerli per difenderli:<br />
il ruolo del chimico<br />
9,30 Apertura lavori<br />
9,40 D. Ferro (CNR): 1 metodi spettroscopici<br />
di analisi chimica<br />
10,00<br />
applicata allo studio dei B.C<br />
CHI.BE.C (Gruppo Chimica dei<br />
BB.CC.): I° <strong>in</strong>tervento<br />
10,20 M. Guiso (Università La Sapienza):<br />
Il colore<br />
Roma, 23-24 ottobre 2003<br />
Il Congresso si svolgerà a Roma nei giorni 23 e 24 ottobre 2003 presso<br />
l’Aula Magna della Facoltà di Chimica dell’Università “La Sapienza” di Roma.<br />
Si articolerà <strong>in</strong> 4 sessioni:<br />
I SESSIONE<br />
La riforma delle professioni<br />
e le prospettive professionali<br />
per i laureati <strong>in</strong> chimica <strong>in</strong><br />
una società che cambia<br />
II SESSIONE<br />
Rischio <strong>in</strong> città: il chimico a<br />
difesa della salute e della<br />
sicurezza dei cittad<strong>in</strong>i<br />
III SESSIONE<br />
I beni culturali: conoscerli<br />
per difenderli; il ruolo del<br />
chimico<br />
IV SESSIONE<br />
Contam<strong>in</strong>ati ambientali:<br />
slimiti normativi e situazioni<br />
di “vacatio legis”<br />
10,40 F. Persia (ENEA):<br />
Il danno chimico<br />
11,20 E.G. Gigante (CCL B.C. Università<br />
La Sapienza): La necessaria<br />
collaborazione tra chimici<br />
e fisici<br />
11,40 CHI.BE.C (Gruppo Chimica dei<br />
BB.CC.): II° Intervanto<br />
12,00 Incontro con la Stampa<br />
12,30 G. Bavero: Casi di studio<br />
12,50 L. Campanella (Università La<br />
Sapienza): Metodi archeometrici:<br />
un nuovo contributo della chimica<br />
13,00 Discussione e conclusioni<br />
POMERIGGIO (IV SESSIONE)<br />
14,30 Tavola rotonda – Contam<strong>in</strong>anti<br />
ambientali: limiti normativi e<br />
situazione di “vacatio legis”<br />
16,30 Conclusioni<br />
17,00 Riunione dei presidenti<br />
La quota di iscrizione al Convegno è di € 100,00 per gli iscritti agli Ord<strong>in</strong>i territoriali e di € 150,00 per i non iscritti.<br />
CENA DI GALA: La partecipazione alla Cena di gala (per partecipanti ed accompagnatori) del 23 ottobre prevede una<br />
quota aggiuntiva di € 100,00 a persona.