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Bimestrale- Spedizione in Abbonamento Postale Art. 2, comma

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EDITORIALE<br />

4<br />

Rifiuti: ricchezza e nobiltà!<br />

Un nostro noto collega ha ricordato che “parlare di chimica spesso è come tentare di presentare<br />

nella buona società una sorella dei trascorsi burrascosi”.<br />

Per molti, <strong>in</strong>fatti, “chimica” è un sostantivo sgradevole ma ciò soprattutto per i poco <strong>in</strong>formati<br />

ovvero anche solo per fare il bastiancontrario.<br />

Figuriamoci se poi parliamo di “rifiuti puzzolenti, sgradevoli, <strong>in</strong>opportuni <strong>in</strong> ogni discorso.<br />

F<strong>in</strong>anche la vecchia normativa (DPR n. 915/82) affermava che “per rifiuto si <strong>in</strong>tende qualsiasi<br />

sostanza ed oggetto derivante da un’attività umana o da cicli naturali abbandonato o dest<strong>in</strong>ato<br />

all’abbandono”.<br />

La successiva normativa di cui al D.Leg.vo n.22/97, fornisce solamente un elenco dei rifiuti e non<br />

adopera più il term<strong>in</strong>e “abbandono”!<br />

Non viene più chiamato <strong>in</strong> causa il dest<strong>in</strong>o dei rifiuti bensì la prescrizione delle leggi nazionali.<br />

Se nel gergo comune rifiuto vuol dire sbarazzarsi, senz’altro più positivo di abbandonare (da “to<br />

dispose of”), devo osservare che l’etimo del verbo lat<strong>in</strong>o <strong>in</strong>dica il contrario (disponere) di mettere<br />

o porre, cioè usufruire, ovvero disporre.<br />

Oggi qu<strong>in</strong>di il rifiuto viene tolto o cacciato dalla sua collocazione propria, ovvero dal posto o dall’uso<br />

che aveva come merce.<br />

Insomma sia il l<strong>in</strong>guaggio quotidiano che quello giuridico sembrano <strong>in</strong>capaci di def<strong>in</strong>ire <strong>in</strong> forma<br />

positiva la natura del rifiuto, limitandosi unicamente a <strong>in</strong>dicarlo <strong>in</strong> term<strong>in</strong>i negativi: messa al<br />

bando, estromissione dagli usi quotidiani, ripudio.<br />

Ma la realtà è un’altra, poiché se si guarda bene, i rifiuti di cui vorremmo disfarci stanno occupando<br />

lo spazio <strong>in</strong> cui dovrebbe svolgersi la vita quotidiana.<br />

Noti e più o meno noti colleghi sono da anni impegnati nel settore, unitamente agli Ord<strong>in</strong>i dei<br />

Chimici che non si sono mai stancati di affermare che il rifiuto non è tale e oltre che generare<br />

profitto può essere ancora di una qualche utilità.<br />

Molti, anche andando oltre il profitto lecito, si sono qu<strong>in</strong>di cimentati nella gestione del rifiuto,<br />

tanto che i mass media hanno com<strong>in</strong>ciato a titolare “eco-mafie <strong>in</strong> azione”.<br />

Noi chimici riteniamo, entrando nel merito delle modalità, delle tecnologie, dei costi e degli<br />

strumenti tecnici-gestionali, che i rifiuti sono ancora una merce che deve essere ridotta, conferita,<br />

raccolta, a volte compattata, trasportata, stoccata, riciclata, recuperata, riusata… ma mai<br />

abbandonata!<br />

Cioè noi riteniamo, a ragione, che esso è assurto a oggetto non certo di scienze o di teoria ma<br />

sicuramente di tecnologia e di <strong>in</strong>tensa manipolazione.<br />

E qui veniamo ad un altro concetto riguardante l’ecosistema urbano.<br />

Se è vero che il commercio ed il consumo viene svolto ovunque, è nella città che essi hanno la<br />

maggiore <strong>in</strong>tensità proprio perché esse sono sedi delle umane attività economiche.<br />

Le città attraggono ogni genere di popolazione sia essa rurale e non, povera e ricca, proprio perché<br />

offrono maggiori opportunità di vita e migliori servizi.<br />

Ma ogni città ha un suo ecosistema, è cioè soggetta ad una vera e propria “contabilità materiale”.<br />

Infatti ogni attività svolta nei centri abitati (consumi, commerci, trasporti, ecc.) “trasforma la<br />

materia e l’energia entrante nel sistema – cioè le merci ambientali ed economiche - <strong>in</strong> residui e<br />

rifiuti”, merci negative che sono fonti di <strong>in</strong>qu<strong>in</strong>amento.<br />

Vi sono qu<strong>in</strong>di <strong>in</strong>qu<strong>in</strong>anti gassosi che rendono spesso l’aria irrespirabile, liquidi e solidi smaltiti <strong>in</strong><br />

vario modo.<br />

I fenomeni negativi dovuti all’effetto <strong>in</strong>qu<strong>in</strong>ante, sono anche evidenti negli effetti corrosivi che si<br />

hanno non solo sulle strutture all’aperto, quali palazzi e monumenti, ma anche sull’ambiente <strong>in</strong><br />

generale.<br />

LUG/AGO/SET 2003 IL CHIMICO ITALIANO

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