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Quello che gli altri non vi dicono… - Archivio del Fendente

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Reporter Senza Frontiere<br />

stabilisce una classifica <strong>del</strong>le nazioni in termini <strong>del</strong>la loro<br />

libertà di stampa. L'elenco si basa sulle risposte a sondaggi<br />

in<strong>vi</strong>ati ai giornalisti <strong>che</strong> sono membri di organizzazioni<br />

affiliate a RWB, oltre <strong>che</strong> a specialisti quali ricercatori,<br />

giuristi e atti<strong>vi</strong>sti per i diritti umani. Il sondaggio pone<br />

domande circa attacchi diretti ai giornalisti e ai media, come<br />

an<strong>che</strong> su altre fonti indirette di pressioni contro la libertà di<br />

stampa, come quelle fatte sui giornalisti da gruppi <strong>non</strong><br />

governati<strong>vi</strong>. Reporter Senza Frontiere sta ben attento a far<br />

notare <strong>che</strong> l'indice tratta solo <strong>del</strong>la libertà di stampa, e <strong>non</strong><br />

misura la qualità <strong>del</strong> giornalismo. Nel 2003, le nazioni in cui<br />

la stampa era più libera erano: Finlandia, Islanda, Paesi<br />

Bassi e Norvegia. Nel 2004, oltre alle nazioni di cui sopra,<br />

Danimarca, Irlanda, Slovacchia e S<strong>vi</strong>zzera vennero legate al<br />

vertice <strong>del</strong>la lista, seguite da Nuova Zelanda e Lettonia. Le<br />

nazioni con il grado più basso di libertà di stampa vedevano<br />

la Corea <strong>del</strong> nord in fondo, preceduta da Birmania,<br />

Turkmenistan, Eritrea, Cina, Israele, Vietnam, Nepal, Arabia<br />

Saudita. Nel 2008 è stata redatta la seguente classifica:<br />

Pos. Na zion e V a ria z.<br />

1 ° Isla n da n o v a r ia z.<br />

2 ° Lu ssem bu r N.C.<br />

3 ° Nor v eg ia n o v a r ia z.<br />

4 ° Eston ia Ļ<br />

5 ° Fin la n dia Ĺ<br />

6 ° Ir la n da Ĺ<br />

7 ° Belg io Ļ<br />

8 ° Letton ia Ĺ<br />

9 ° N. Zela n da Ĺ<br />

1 0° Slov a cch ia Ļ<br />

44° Italia Ļ<br />

La nostra Costituzione - giovane d'età - (ha solo 61 anni,<br />

senza tener conto <strong>che</strong> organi costituzionali fondamentali<br />

come la Corte Costituzionale, fu istituita nel 1953, ben 5 anni<br />

dopo l'entrata in <strong>vi</strong>gore <strong>del</strong>la Costituzione nel gennaio 1948)<br />

si fonda su forti principi libertari e giusnaturalisti e per<br />

molti sconosciuta e da <strong>altri</strong> considerata obsoleta. La libertà<br />

di stampa, fu uno dei temi cari ai padri <strong>del</strong>la repubblica e<br />

dedicarono a questo importante argomento uno specifico<br />

articolo costituzionale (art. 21 <strong>del</strong>la Costituzione Italiana).<br />

Non mancano importanti riconoscimenti alle libertà<br />

indi<strong>vi</strong>duali e sociali, rafforzate da una tendenza solidaristica<br />

di base. Tra <strong>gli</strong> articoli fondamentali: 1) le libertà<br />

indi<strong>vi</strong>duali: <strong>gli</strong> articoli dal 13 al 16 affermano <strong>che</strong> la libertà<br />

è un valore sacro e quindi in<strong>vi</strong>olabile (art. 13), <strong>che</strong> il<br />

domicilio è in<strong>vi</strong>olabile (art. 14), <strong>che</strong> la corrispondenza è<br />

libera e segreta (art. 15), <strong>che</strong> ogni cittadino può soggiornare<br />

e circolare liberamente nel Paese (art. 16);<br />

2) le libertà collettive: <strong>gli</strong> articoli dal 17 al 21 affermano<br />

<strong>che</strong> i cittadini italiani hanno il diritto di riunirsi in luoghi<br />

pubblici (con il permesso <strong>del</strong>le autorità), privati e aperti al<br />

10<br />

pubblico (liberamente) occasionale (art. 17) e di associarsi<br />

liberamente hanno uno scopo comune <strong>non</strong> devono andare<br />

contro il principio democratico e <strong>del</strong> codice penale (art. 18),<br />

<strong>che</strong> ogni persona ha il diritto di professare liberamente il<br />

proprio credo (art. 19), <strong>che</strong> ogni indi<strong>vi</strong>duo è libero di<br />

professare il proprio pensiero, con la parola, lo scritto e ogni<br />

altro mezzo di comunicazione (art. 21). Per effetto di certi<br />

avvenimenti sembra <strong>che</strong> questa libertà, qual<strong>che</strong><br />

‘potente’ <strong>non</strong> vorrebbe <strong>che</strong> avvenisse an<strong>che</strong> nel<br />

nostro piccolo, e piccoli imprenditori comandano<br />

"piccoli direttori di testate giornalisti<strong>che</strong>". Non<br />

vorremmo <strong>che</strong> la valtiberina toscana e la città di<br />

Piero si e<strong>vi</strong>denziassero an<strong>che</strong> per queste cose,<br />

aiutando il paese Italia a mantenere l’inegua<strong>gli</strong>abile<br />

posizione <strong>del</strong> 44° posto dopo il Burundi.<br />

DA LEGGERE - Uno psicologo nei lager è la<br />

testimonianza <strong>del</strong>l'esperienza nei campi di concentramento,<br />

raccontata nell'ottica <strong>del</strong>l'autore, affermato psichiatra e<br />

inventore <strong>del</strong>la logoterapia. Frankl propone così uno studio<br />

psicologico de<strong>gli</strong> internati, partendo dall'analisi <strong>del</strong>l'iniziale<br />

choc, al sentimento di fredda curiosità verso la propria<br />

sorte, sino alla vera apatia, nutrita di disgusto, nostalgia e<br />

concentrazione su<strong>gli</strong> impulsi primari. Nonostante ogni cosa<br />

perda progressivamente valore, restano ancora <strong>gli</strong><br />

interessi politici e religiosi ad animare le conversazioni e<br />

qual<strong>che</strong> barlume di speranza. Sorprendentemente Frankl,<br />

in particolare momenti, sperimenta il riemergere<br />

<strong>del</strong>l'interiorità, nell'affiorare dei ricordi e nell'estatica<br />

contemplazione <strong>del</strong>l'amata, di cui ignora la sorte - e queste<br />

pagine valgono da sole la lettura <strong>del</strong> testo. A volte la<br />

bellezza <strong>del</strong>la natura, l'erompere <strong>del</strong>la forza spirituale e il<br />

perdurante umorismo riescono a scuotere <strong>gli</strong> animi di<br />

questi uomini, ridotti allo stremo, ma ancora capaci di<br />

distaccarsi dalla situazione orribile in cui si trovano per<br />

conservare la loro <strong>vi</strong>ta. L'autore ci insegna <strong>che</strong> si può<br />

to<strong>gli</strong>ere ad un uomo tutto, tranne la libertà spirituale<br />

nell'affrontare qualsiasi situazione imposta<strong>gli</strong> e ci ricorda<br />

la necessità di credere in uno scopo e nel futuro per riuscire<br />

ad affrontare la <strong>vi</strong>ta, ed ogni sofferenza o problema essa ci<br />

ponga. Illuminante. Uno psicologo nei lager Viktor<br />

Frankl, Ares Edizioni, Milano, 2008, 18ª ed.

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