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Infezioni da BHV1 rinotracheite infettiva del bovino L' Herpes virus ...

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individui adulti , il che ha indotto a rivalutare l'importanza di tale patologia .<br />

La comparsa <strong>del</strong>la malattia è tipicamente stagionale , essendo la comparsa dei casi clinici<br />

concentrata principalmente nel periodo compreso tra ottobre ed aprile , quando si manifesta con<br />

localizzazione polmonare .<br />

Il suino risulta essere un serbatoio <strong>del</strong> <strong>virus</strong> , il quale viene eliminato durante la fase acuta, per un<br />

periodo di circa tre settimane , attraverso lo scolo nasale e la saliva . E' possibile il manifestarsi di<br />

un focolaio epidemico qual'ora gli animali si trovino in condizioni di stretto contatto gli uni con gli<br />

altri .Sono possibili <strong>del</strong>le forme crociate e in questo caso l'escrezione virale risulta essere<br />

caratterizzata <strong>da</strong> una minore titolazione ma <strong>da</strong> un maggiore perdurare .<br />

Nella fase viremica l'escrezione può avvenire anche attraverso il latte ( con conseguente possibilità<br />

di infettare anche i suinetti non ancora svezzati ) , la placenta , gli scoli vaginali e , più raramente ,<br />

attraverso il seme .Nel caso che le vie di trasmissione siano queste ultime , la viremia andrà a<br />

localizzarsi nel fegato e , <strong>da</strong> qui , si diffonderà poi in tutti gli altri organi .<br />

La riattivazione di un'infezione latente è possibile qual'ora la cellula risulti infetta ma il <strong>virus</strong> sia<br />

presente solo sotto forma di acido nucleico e permanga come episoma ( 20 -100 coppie per cellula ).<br />

Durante la riattivazione è possibile la formazione di virione completo . La tecnica è quella<br />

<strong>del</strong>l'impiego di sonde molecolari di acido nucleico complementare al tratto <strong>da</strong> ricercare , PCR<br />

(amplificazione genica ).Non è <strong>da</strong> escludersi la possibilità <strong>del</strong> verificarsi di casi di infezioni latenti<br />

in animali che abbiano passato una forma clinica acuta .Gli animali siero positivi devono<br />

necessariamente essere considerati dei potenziali diffusori <strong>del</strong>la malattia .Condizioni stessanti quali<br />

il trasporto , il parto o il freddo possono essere responsabili <strong>del</strong> riattivarsi <strong>del</strong>la malattia .<br />

E' stata verificata la possibilità di attuarsi di una trasmissione indiretta , attraverso via aerea , tra<br />

allevamenti confinanti in particolari condizioni ambientali .<br />

La forma congenita , legata alla trasmissione attraverso la via genitale , rappresenta la<br />

manifestazione a più importante impatto economico , a causa dei <strong>da</strong>nni a livello riproduttivo che<br />

essa comporta ; è importante ricor<strong>da</strong>re che , nel caso di soggetti gravidi , se anche l'infezione non ha<br />

avuto luogo in utero , e i suinetti nascono non infetti , è ancora possibile che il <strong>virus</strong> venga<br />

trasmesso attraverso il latte materno .<br />

Nelle altre specie la patologia viene essenzialmente trasmessa attraverso la somministrazione di<br />

frattaglie di suini infetti , ma non si ha escrezione esterna di <strong>virus</strong> ; in questi casi il <strong>virus</strong> ha<br />

localizzazione neurotropa , an<strong>da</strong>ndo a determinare encefalomielite acuta ; altre possibili vie di<br />

contagio ad altre specie sono rappresentate <strong>da</strong>lla via iatrogena , <strong>da</strong>lla presenza di eventuali soluzioni<br />

di continuo e <strong>da</strong>ll'impiego di <strong>virus</strong> vaccinali attenuati , i quali possono essere utilizzati senza<br />

problemi nel suino ma che consentono comunque il manifestarsi <strong>del</strong>la virulenza nelle altre specie .<br />

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