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La voce dei libri. Il "Fondo Fraccacreta" della Biblioteca di San Severo

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<strong>Il</strong> “<strong>Fondo</strong> Fraccacreta” <strong>della</strong> <strong>Biblioteca</strong> <strong>di</strong> <strong>San</strong> <strong>Severo</strong><br />

Repubblica <strong>di</strong> <strong>San</strong> Marino compilato dal prof. Zuppetta nel 1859 e convertito in<br />

co<strong>di</strong>ce penale, stampato a Napoli) e <strong>di</strong> altri stu<strong>di</strong>osi ottocenteschi e primo<br />

novecenteschi, dal <strong>La</strong>urent al Vidari, dal Lomonaco al Mattirolo e al Vignali.<br />

Scontata la presenza <strong>dei</strong> co<strong>di</strong>ci e degli altri ‘ferri del mestiere’, che Michele<br />

<strong>di</strong>mostrò <strong>di</strong> saper usare con competenza e con i quali Umberto dovette pur fare i<br />

conti, prima <strong>di</strong> ottenere la sua laurea in legge, senza <strong>di</strong>menticarli neppure dopo,<br />

quando si troverà ad amministrare i fon<strong>di</strong> familiari.<br />

Si incontrano, inoltre, <strong>dei</strong> volumi <strong>di</strong> economia, <strong>di</strong>sciplina nella quale eccelleva<br />

il cugino <strong>di</strong> Umberto, Angelo, rettore dell’Università <strong>di</strong> Bari e docente a Napoli.<br />

Di lui abbiamo i lavori più importanti, <strong>Il</strong> movimento operaio nell’agricoltura francese,<br />

del 1907, che riporta una de<strong>di</strong>ca allo zio Michele, <strong>La</strong> trasformazione degli<br />

impieghi <strong>di</strong> intrapresa, del 1920, che è il suo lavoro <strong>di</strong> maggiore impegno, e il bellissimo<br />

Le forme del progresso economico in Capitanata, del 1912, anch’esso, in una<br />

delle due copie presenti, fornito <strong>di</strong> una de<strong>di</strong>ca all’avvocato Michele.<br />

Notevole è la Raccolta delle più pregiate opere moderne italiane e straniere <strong>di</strong><br />

economia politica, <strong>di</strong>retta da Gerolamo Boccardo, stampata a Torino, <strong>di</strong> cui vengono<br />

acquistati i primi <strong>di</strong>eci volumi, alcuni in più tomi.<br />

Malgrado i suoi chiari interessi, Michele non lasciò scoperto il settore storico<br />

e letterario <strong>della</strong> sua biblioteca. Come tanti, ad esempio, con<strong>di</strong>vise la passione per<br />

Felice Cavallotti e molto presente con le sue opere è anche Giulio Carcano, <strong>di</strong> cui si<br />

procurò le traduzioni da Shakespeare, e<strong>di</strong>te dalla Hoepli.<br />

<strong>Il</strong> letterato, ovviamente, è Umberto e il catalogo del <strong>Fondo</strong>, tenendo conto<br />

delle presenze come delle assenze, ci permette anche <strong>di</strong> fare alcune considerazioni<br />

sui suoi interessi personali e sui caratteri <strong>della</strong> sua opera <strong>di</strong> scrittore.<br />

Ad esempio, nel dattiloscritto scritto nel 1936, in occasione <strong>di</strong> una conferenza<br />

tenuta a Parigi, alla Sorbona, sulla sua opera, Umberto lamenta il fatto che i suoi<br />

primi versi, alla fine degli anni Dieci, non abbiano avuto una buona accoglienza:<br />

“Ne riparlai ai miei maestri: niente da fare, imperversava il futurismo”. 4<br />

Forse il termine “futurismo” viene usato in senso lato, contrapponendosi<br />

alla sua formazione classica, al suo prudente atteggiamento <strong>di</strong> fronte alle sperimentazioni<br />

d’inizio secolo, ma sta <strong>di</strong> fatto che non c’è alcuna opera <strong>di</strong> Marinetti e <strong>dei</strong><br />

suoi rumorosi collaboratori nella sua biblioteca, a conferma <strong>di</strong> un giu<strong>di</strong>zio che restò<br />

nel tempo negativo e che, d’altra parte, non era peregrino. Erano lontani i tempi<br />

che dovevano rendere, come oggi avviene, i testi futuristi delle ricercate rarità sul<br />

mercato antiquario, pagati a caro prezzo.<br />

Anche su Pirandello la sua valutazione si mantenne negativa: “Tutto quanto<br />

<strong>di</strong> impoetico e <strong>di</strong> <strong>di</strong>ssonante si ritrova nella scrittura del gran<strong>di</strong>ssimo siciliano suonava<br />

per il Fraccacreta come qualcosa <strong>di</strong> stridente, <strong>di</strong> <strong>di</strong>sarmonico, <strong>di</strong> prosaico”. 5<br />

Tra i <strong>libri</strong> del <strong>Fondo</strong>, <strong>di</strong> conseguenza, ci sono solo due opere, e<strong>di</strong>te dalla Bemporad,<br />

4 C. GENTILE, Poesia <strong>di</strong> Umberto Fraccacreta… cit., p. 48.<br />

5 CASIGLIO, op. cit., p. 73.<br />

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