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Gennaio-Aprile '99 - Ex-Alunni dell'Antonianum

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muove nella direzione di una comprensione<br />

più ampia, e perciò più vera, della<br />

realtà che ci circonda.<br />

3. / presupposti scientifici e filosofici<br />

del cambiamento<br />

- Fattore ritenuto erroneamente determinante:<br />

il richiamo alla limitazione<br />

gnoscologica e alla fallibilità dell'impresa<br />

scientifica.<br />

- Fattori maggiormente significativi<br />

per un cambiamento di clima nei rapporti<br />

fra lettura scientifica e religiosoteologica<br />

del mondo: a) La riscoperta<br />

delle origini cristiane di molte idee che<br />

sono alla base del pensiero scientifico;<br />

b) L'affermazione di una visione della<br />

scienza come attività «della persona»;<br />

e) II superamento dei paradigmi dell'autoreferenzialità<br />

dell'impresa logicomatematica<br />

e del meccanicismo determinista.<br />

4. Pensiero scientifico e religioso di<br />

fronte alle sfide del HI millennio<br />

- Il ruolo del magistero di Giovanni<br />

Paolo II al mondo dell'università e della<br />

cultura per lo sviluppo del dialogo fra<br />

teologia e scienze sull'orizzonte del cambio<br />

di millennio.<br />

- Difesa del valore veritativo della scienza;<br />

protezione della ricerca di base contro<br />

le seduzioni del funzionalismo economico<br />

o politico; ruolo delle scienze<br />

naturali nel lavoro della teologia; richiamo<br />

ad una cultura rispettosa della<br />

verità sull'uomo e del suo destino trascendente;<br />

ricerca di una sintesi nella<br />

persona ira le verità della fede cristiana<br />

e le conoscenze o le implicazioni provenienti<br />

dalla ricerca scientifica.<br />

- Verso il terzo millennio: conoscenza<br />

scientifica ed esperienza religiosoesistenziale<br />

non più come «due<br />

culture», bensì come due versanti di un'u-<br />

nica e sola «cultura» al cui eentro deve<br />

esserci la persona umana ed il riconoscimento<br />

della sua trascendenza svii resto<br />

della natura.<br />

- Influenza che religione e scienza<br />

hanno sul futuro dei popoli, sulla loro<br />

mentalità e sulle loro coscienze. Importanza<br />

di un fruttuoso dialogo, non<br />

solo sul versante intellettuale, ma anche<br />

su quello sociale e della promozione<br />

umana. Scienza e fede devono affrontare<br />

le sfide poste dalla società del<br />

futuro ritrovandosi dalla stessa parte.<br />

- Il futuro del pianeta nel nuovo millennio<br />

dipenderà dalla capacità di realizzare<br />

una scienza più umana, ma dipenderà<br />

anche dal fatto che le grandi<br />

religioni della terra confessino un'immagine<br />

di Dio non misurata sui desideri<br />

ed i bisogni umani, come avviene nella<br />

proposta ingannevole delle sètte, ma<br />

capace di dar ragione anche degli interrogativi<br />

che nascono dallo studio<br />

scientifico del cosmo.<br />

5° Lunedì 22 febbraio<br />

Conferenza del Prof. Franco Cardini:<br />

"L'idea della fine dei tempi nell'Europa<br />

medioevale".<br />

Può il medioevo essere conclusivo<br />

rispetto all'età recente? L'idea che abbiamo<br />

del medioevo è generalmente distorta.<br />

Il passato non cambia, ma noi<br />

non abbiamo esperienza diretta, quindi<br />

può cambiare la nostra interpretazione.<br />

Oggi non è che la fine del millennio<br />

si amolto sentito; ma nei secoli passati<br />

a volte circolavano paure, inquetudini<br />

che «l'Establishment» cercava di minimizzare.<br />

C'era una paura diffusa dell'apocalisse,<br />

repressa dai ceti dirigenti.<br />

Oggi è il contrario: i mass-media cercano<br />

di convincerci che siamo spaventati,<br />

ma le masse in realtà non lo sono.<br />

L'Occidente è effettivamente angosciato,<br />

ma non per questo motivo. Le<br />

religioni monoteistiehe prevedono la fine<br />

del mondo, ma non in tempi definiti.<br />

Nell'immaginario collettivo del medioevo,<br />

l'occidente è schizofrenico a<br />

partire dalla riforma protestante: da un<br />

lato tutti noi siamo per il pluralismo, il<br />

conciliare varietà delle idee; dall'altro<br />

sappiamo che è «saggio» non toccare mai<br />

i «principi primi», quelli che ci costringono<br />

a una scelta di campo. Il campo<br />

del profeta Mosè o quello del dottor<br />

Faust. Dice la «Fides et ratio» che non<br />

tutto ciò che è tecnicamente realizzabile<br />

è anche moralmente possibile. Qui<br />

sta la linea di demarcazione fra i due<br />

campi opposti, quello che ritiene la storia<br />

immanente e quello che crede in un<br />

campo trascendente, che ha dato disposizioni<br />

dall'esterno.<br />

Così anche il medioevo non si sa esattamente<br />

cosa sia. Che cosa lo qualifica:<br />

Dio, la magia? La mistica di San Francesco?<br />

Ma c'è anche il medioevo del fiorino<br />

e dello zecchino. Il medioevo è<br />

un'avventura dello spirito moderno.<br />

Quando il Petrarca ha iniziato l'umanesimo,<br />

ha attribuito all'antichità e all'impero<br />

romano, che fu scelto da Dio<br />

per incarnarsi. A quei tempi si poteva<br />

ritornarvi idealmente con lo strumento<br />

della filologia. Nel mezzo, barbarie e<br />

ignoranza, una palude di fanatismo cieco<br />

e violenza.<br />

Analogamente Luterò indicò nel papa<br />

il colpevole di questa caduta. Ma l'illuminismo<br />

e il nazionalismo sono finiti<br />

in una disastro epocale (guerre napoleoniche,<br />

rivoluzione francese) per cui<br />

il romanticismo rivalutò il medioevo<br />

come slanci spirituali, creativi, fantasia,<br />

grandi cattedrali.<br />

Questa divisione è però del tutto fittizia.<br />

Notando che il passato era legato<br />

alla paura incipiente e alla speranza<br />

per la fine dei tempi, il grande Michclet<br />

del secolo scorso inventò la "leggenda<br />

metropolitana" dell'anno mille. La gente<br />

che aspettava la fine del 999, si riuniva<br />

nelle chiese attendendo l'incontro<br />

apocalittico credendo che dopo mille anni<br />

Satana venisse sciolto e mandasse il<br />

suo araldo, l'Anticristo.<br />

Michelet era un democratico laico,<br />

ma da questa sua idea di rinnovamento<br />

sono nate anche le ideologie del comunismo<br />

e del nazismo. La sua visione<br />

e solo poetica, non ha alcun rapporto<br />

con la storia. Non era possibile che la<br />

gente fosse terrorizzata dall'anno mille,<br />

perché nessuno allora sapeva esattamente<br />

quando esso sarebbe iniziato.<br />

Allora il computo del tempo dalla nascita<br />

di Cristo era poco diffuso: alcuni<br />

10 contavano ancora «ab urbe condita»<br />

e in altri modi. L'anno poi finiva per alcuni<br />

la vigilia di Natale; nel Veneto l'I<br />

settembre, secondo la tradizione bizantina;<br />

in Francia addirittura con la Pasqua<br />

(c'erano quindi anni più lunghi e<br />

anni più brevi); altrove nella notte tra<br />

11 24 e il 25 marzo.

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