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TUTTI I COLORI DEL<strong>LA</strong> MUSICA<br />
Si possono far vivere davanti agli occhi le emozioni che la musica accende dentro di noi? Esplosioni, contrasti, sfumature,<br />
delicatezze… sono infinite le impressioni!<br />
Però è così difficile comunicarle e lo è ancora di più trovare le parole giuste!<br />
Ma niente paura, un modo c’è: basta… non starci a pensare.<br />
Il nostro corpo sa benissimo come muoversi e le mani come dirigere un’orchestra immaginaria, gli occhi sanno scegliere subito<br />
i colori adatti.<br />
Per provare basta solo procurarsi:<br />
qualche foglio formato A4<br />
qualche piatto di plastica su cui spargere un po’ di colori a tempera<br />
Il gioco può cominciare:<br />
1. ascoltare 30 secondi di musica e danzare tutti liberamente<br />
2. sulla stessa musica fare il direttore d’orchestra<br />
3. tornare ai banchi e intingere le dita nei colori che la musica suggerisce<br />
4. lasciar danzare le mani a suon di musica sul foglio<br />
Incredibile!<br />
La musica si lascia vedere e sotto i nostri occhi compaiono forme, colori, sfumature, contrasti…<br />
I migliori risultati? Sono di coloro che non ci pensano e lasciano giocare le mani.<br />
E adesso dipingiamo le emozioni dei personaggi dell’opera. Con internet in aula computer, prova a selezionare in Google alcune<br />
parole, ad es.: . E voilà, il gioco ricomincia!<br />
Prova a fare lo stesso gioco ascoltando le arie di ogni personaggio di Nabucco, potrai cosi reinventare la storia a colori in uno<br />
modo tutto nuovo!<br />
Alla fine non c’è niente di meglio di una grande esposizione di quadri divisa per personaggi, oppure si possono fotografare<br />
in digitale i fogli e inserire le immagini in PowerPoint. Ve le potete guardare, ma se le proiettate su una parete ci potete<br />
perfino danzare dentro! Che scenografia!<br />
COSAC’E<strong>DI</strong> PIÙ MODERNO DEL RITMO?<br />
Il nostro Nabucco trabocca di ritmi: a volte energici e tosti, a volte più lenti e soft. Proprio come oggi!<br />
Proviamo a confrontare i ritmi di Nabucco con quelli di oggi; quelli tosti ci possono dare la carica?<br />
Quelli soft sono poi così diversi da quelli odierni?<br />
Esercizio I<br />
Seduti in cerchio, cominciamo battendo una pulsazione regolare e variamola in modo da comunicare diversi gradi di calma<br />
e tensione: basta cambiare la velocità.<br />
Inventiamo una piccola idea ritmica: pochi suoni, ma interessanti.<br />
Ce n’è qualcuna presa da un ritmo conosciuto, da una canzone famosa?<br />
Proviamo ancora a modificare la velocità per variare l’effetto da calmo a teso. Ripetiamo l’idea ‘passandola’ al compagno a<br />
fianco. Se non l’abbiamo già inventata noi, aggiungiamo quest’idea nuova, da eseguire con un andamento piuttosto calmo.<br />
Ripetiamola uguale per tre volte, poi troviamo una variazione per fare il finale. Abbiamo ottenuto una frase ritmica: confrontiamola<br />
con quella che accompagna la nostra canzone preferita, quella più famosa del momento o di quest’estate. Non<br />
è impostata allo stesso modo?<br />
Esercizio 2<br />
Adesso prendiamo il pezzettino più piccolo dell’idea ritmica, il più originale:<br />
ripetiamolo velocemente come un vero loop di musica rock, rap, ecc… Non siamo neanche troppo diversi da Verdi!: rataplàn,<br />
rataplan… Ai tempi di Verdi quest’idea ritmica aveva un nome: si chiamava galop.<br />
Cerchiamo queste idee ritmiche dentro la Sinfonia di Nabucco. Quando le abbiamo riconosciute, eseguiamole con precisione<br />
come un karaoke ritmico.<br />
Possiamo ripetere l’attività usando gli altri ritmi tosti che si trovano durante l’opera: ce ne sono veramente molti! Ad<br />
esempio, quello di Zaccaria:<br />
oppure il galop di Nabucco:<br />
Possiamo: ripetere, mescolare, alternare, variare tutte queste idee ritmiche per ottenere una composizione travolgente.<br />
Meglio ancora, se arricchita da idee di oggi, magari, composte da noi. Per completare l’esercizio, aggiungiamo anche il ritmo<br />
del Canto degli italiani di Novaro.<br />
Ora, i ritmi soft. In Nabucco, Verdi usa spesso il raggruppamento di tre pulsazioni, dispari, la terzina: così raro da sentire<br />
oggi, tranne che in certe canzoni basate sul ritmo slow-rock.<br />
Anche in questo caso, ascoltiamo, confrontiamo, componiamo. Per ottenere un buon ritmo soft, chiediamoci: c’entra la<br />
velocità? Quali tipi di musica soft hanno un raggruppamento di tre pulsazioni (le ninne nanne, le pastorali natalizie…). E<br />
se accelerassimo tremendamente la velocità della pulsazione, cosa succederebbe?<br />
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