Innovazioni nella Gestione Forestale Sostenibile - Repository of ...
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Certificazione forestale <strong>nella</strong> foresta tropicale del Bacino del Congo: un caso<br />
studio di un’azienda italiana, il Gruppo SEFAC.<br />
A partire dagli anni Novanta, la società civile e il settore privato sono stati importanti<br />
promotori di strumenti volontari finalizzati a promuovere la buona gestione forestale o, quanto<br />
meno, a evitare il proliferare e il diffondersi di pratiche illegali e distruttive <strong>nella</strong> gestione delle<br />
foreste e nel commercio dei prodotti derivati (Pette<strong>nella</strong> et al., 2009).<br />
Le foreste non solo forniscono alle popolazioni locali cibo, medicine e mezzi di<br />
sussistenza, ma contribuiscono al mantenimento della cultura delle popolazioni indigene<br />
(Kareiva, 1994; Baird & Dearden, 2003). I popoli indigeni e le loro conoscenze della natura<br />
hanno assunto grande importanza <strong>nella</strong> pratiche moderne di conservazione, anche in relazione<br />
alle aree protette (Gunatilleke et al, 1993;. Anderson e Putz, 2002;. Rist et al, 2008).<br />
La <strong>Gestione</strong> <strong>Forestale</strong> <strong>Sostenibile</strong> (GFS) è un concetto specificatamente delineato per<br />
abbracciare e accordare i differenti interessi sulle foreste, includendo il mantenimento della<br />
biodiversità (Rametsteiner & Simula, 2003), il rispetto delle esigenze sociale e l’efficienza<br />
economica. Sul lato tecnico, la gestione forestale comprende la raccolta, la distribuzione, la<br />
protezione e la rigenerazione (Tamang, 1990). Sul fronte sociale, le conoscenze tradizionali delle<br />
popolazioni locali costituiscono un elemento fondamentale <strong>nella</strong> maggior parte dei sistemi di<br />
gestione delle foreste nei paesi in via di sviluppo. Questa conoscenza tradizionale è, perciò, di<br />
grande rilevanza non solo per il futuro culturale delle società locali, ma anche per gli scienziati<br />
ed i progettisti impegnati a migliorare le condizioni di vita locali (Pei et al., 2009). La<br />
complessità di questo compito è enorme. Non solo esistono nel mondo foreste estremamente<br />
diverse tra loro, dagli arbusteti secchi dell’Australia alle foreste tropicali in Brasile o Congo, alle<br />
foreste boreali in Russia, ma anche la loro gestione è notevolmente diversa a seconda del tipo di<br />
ecosistema e della principale destinazione d’uso. Questo range varia dalle piantagioni per la<br />
produzione di legno alle foreste che forniscono servizi tangibili all’umanità. Le iniziative sulla<br />
certificazione forestale sono partite affrontando questi campi estremamente diversi tra loro<br />
utilizzando un singolo strumento applicabile a livello mondiale in tutte le situazioni possibili<br />
(Rametsteiner & Simula, 2003) e cercando di far fronte alle ricadute ambientali legate ad una<br />
gestione impropria e non sostenibile delle foreste attraverso l’applicazione di uno standard che<br />
viene imposto dal mercato, sia per gli incentivi dati per i prodotti certificati che per il<br />
boicottaggio da parte dei gruppi d’acquisto e dei consumatori (van Kooten et al., 2005).<br />
La certificazione forestale è stata introdotta nel 1993 in risposta alla richiesta del mercato,<br />
alle preoccupazioni poste dall’opinione pubblica relative alla deforestazione dei tropici, alla<br />
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