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Collaboratore: Sergio Gilles Lacavalla - Notte Criminale

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<strong>Collaboratore</strong>: <strong>Sergio</strong> <strong>Gilles</strong> <strong>Lacavalla</strong><br />

Bio<br />

<strong>Sergio</strong> <strong>Gilles</strong> <strong>Lacavalla</strong>. Scrittore, giornalista e drammaturgo. Vive e lavora a Roma, dove<br />

scrive, dirige e interpreta drammi per il teatro e l’apocalyptic murder dance (il suo ultimo<br />

dramma è “+De Par Le Roi Du Ciel+”), articoli per vari giornali (tra i quali Ritual – dopo<br />

aver lavorato per varie testate periodiche e quotidiane), occupandosi di rock, cinema,<br />

letteratura, teatro, cultura e crimini. Insegna discipline da combattimento. Il suo ultimo<br />

libro è “Rockriminal. Murder Ballads. Storie Di Rock Balordo E Maledetto” – che porta anche<br />

in giro in reading concerto con una band dark wave post industrial pop noir.<br />

ROCKRIMINAL. MURDER BALLADS. STORIE DI ROCK BALORDO E MALEDETTO<br />

di<br />

SERGIO GILLES LACAVALLA<br />

(Coniglio Editore)<br />

«Le pagine di “Rockriminal” si bruciano. La lettura è veloce come quella di un noir che ti ha<br />

preso fin dalla prima pagina […] La storia collettiva che emerge da questo libro è<br />

sconvolgente. Una sequela di drammi umani raccontati senza troppi fronzoli, in cui la droga<br />

scava voragini in esistenze già precarie come un trapano nelle mani di un serial killer»<br />

(dalla prefazione di Massimo Carlotto). È il crimine il crudele centro delle vite dei<br />

personaggi di “Rockriminal Murder Ballas Storie di Rock Balordo e Maledetto”. Un libro di<br />

storie (tutte vere, verissime) dove un malessere profondo, straziante, incontrollato e<br />

terribile guida le azioni di rockstar maledette e condannate in partenza; quando non c’è che<br />

la morte come unico fine di esistenze segnate – morte raggiunta; a volte toccata per poi<br />

sfuggirla: ma nessuno ne esce fuori indenne. Così ecco una nerissima – come la copertina<br />

– parata dei suicidi di Ian Curtis dei Joy Division, Adrian Borland dei Sound, Kurt Cobain dei<br />

Nirvana, Rozz Williams dei Christian Death, Darby Crash dei Germs, Michael Hutchence<br />

degli INXS. La disgraziata morte di Nico dei Velvet Underground. Eccoli lì l’omicidio di Nancy<br />

mediante il coltello di Sid Vicious dei Sex Pistols, quello di Sam Cooke ad opera di<br />

un’albergatrice e di Marvin Gaye per il revolver del padre; l’assassinio di Dimebag Darrell<br />

dei Pantera fatto fuori dai proiettili di un folle fan-nemico (come il suo più noto<br />

predecessore, John Lennon). Bertrand Cantat dei Noir Desir invece ammazza di botte la<br />

compagna, l’attrice Marie Trintignant. Serge Gainsbourg si ammazza di alcol e Gitanes per<br />

la fine dell’amore con Jane Birkin. E l’alcol uccide anche Bon Scott degli AC/DC. Dave<br />

Gahan dei Depeche Mode quasi ci rimane per eroina e cocaina, dopo un tentato suicidio.


Quanta droga c’è in questo libro! Come quella che ha fatto fuori Janis Joplin o Layne Staley<br />

oppure GG Allin. Mia Zapata invece sarà stuprata e lasciata morta strangolata in un fosso di<br />

Seattle – al ritorno dalla serata in ricordo di Stefanie Sargent delle 7 Year Bitch uccisa un<br />

anno primo dall’eroina. Ucciso anche Robert Johnson (avvelenato? Accoltellato? Ammazzato<br />

a colpi d’arma da fuoco?), mentre Nick Cave canta il suo dolente dark blues di ballate<br />

assassine. Si ripercorrono, nei tanti capitoli del libro, anche le vicende disgraziate e<br />

diaboliche dei Led Zeppelin (col decesso di John “Bonzo” Bonham, ancora con l’alcol),<br />

quelle dei Rolling Stones culminate nella morte di Brian Jones nella sua piscina e di un fan<br />

al concerto di Altamont. La terribile strage di Cielo Drive per mano della Family di Charles<br />

Manson che ha scovolto l’America è qui nella sua insensatezza. Come l’orrore assassino del<br />

back metal di Burzum e Dissection che ha messo a ferro e fuoco la Scandinavia. Le<br />

pistolettate del gangstarap si odono sulle strade a stelle e strisce. Ci sono poi la vita<br />

“fuorilegge” di Johnny Cash e la strada perduta di Hank Williams. E le esistenze<br />

scapestrate di Lou Reed, David Bowie, Iggy Pop e tante tante altre, sempre più scellerate,<br />

si susseguono in questo che è un diario di guerra, una discesa agli inferi, all’interno di<br />

tragedie greche e shakespeariane, in racconti noir; per oltre cinquecento fittissime pagine<br />

dove nessuno è innocente. Tutti colpevoli in questa mostra delle atrocità messa in scena<br />

per mostrare l’assurda crudeltà della vita e del rock’n’roll.<br />

Dalla quarta di copertina<br />

Padre, la dia a Johnny Cash». Glen Sherley, detenuto del carcere di massima sicurezza di<br />

Folsom, consegnò la sua canzone al cappellano della prigione. «la prego, gliela faccia<br />

ascoltare», aggiunse. Il prete guardò il nastro e fece di sì con la testa. «grazie Padre». Nel<br />

penitenziario, quello era un giorno speciale. il 13 gennaio del 1968, Johnny Cash salì sul<br />

palco della casa circondariale di Folsom. «Hello! i’m Johnny Cash», si presentò con la frase<br />

che sarebbe diventata consueta. i duemila detenuti lo salutarono esultando. le guardie<br />

tenevano i fucili col colpo in canna. Lui attaccò con Folsom Prison Blues, e quando cantò<br />

“But i shot a man in Reno, just to watch him die” (“Ma ho sparato a un uomo a Reno,<br />

giusto per vederlo morire”) le urla e gli applausi dei detenuti si alzarono di più, e con essi i<br />

fucili dei secondini.<br />

Seduto sul letto del Moonlight Motel, Jeffrey Lee Pierce posò la pistola del suo club vicino ai<br />

soldi. E attese con la televisione accesa. Come un fantasma della sconfitta americana che<br />

guarda le sue vittime disseminate sull’autostrada del blues.<br />

Uccidere verso un’alba illuminata dal Sole Nero. Uccidere per porsi «al di fuori dell’ordine di<br />

questo mondo». Uccidere come manifestazione di volontà di potenza in un ordine che<br />

sopprime i deboli e che chiede come prova anche quella di sacrificare una vita, così poco<br />

importante se è una vita stabilita dal cosmo del Demiurgo. L’8 agosto dopo l’assassinio, i<br />

Dissection suonano al Wacken Open Air in Germania.<br />

Alla Terza Divisione omicidi della 51esima strada, Sid confessò: «l’ho uccisa io perché sono<br />

un fottuto cane bastardo». Ma come sono andate le cose non lo sapeva neanche lui. Non


icordava niente. La stanza era stata svaligiata, i quindicimila dollari (o ottanta che fossero)<br />

non c’erano più.<br />

Estratti rassegna stampa<br />

"Rockriminal: una bibbia totale del rock maledetto. Brutte storiacce (vere) di droga, arresti,<br />

violenze, omicidi e sesso che vedono protagonisti i miti della musica mondiale. la verità<br />

raccontata con uno stile perfetto, cinico e travolgente. Veramente un libro cult da tenere<br />

per sempre sul comodino".<br />

(Carlo Roberti - Solobuio Visual Factory)<br />

“Il libro si intitola Rockriminal –Murder ballads, storie di rock balordo e maledetto, ha una<br />

copertina dark sulla quale spiccano in bella mostra quattro foto segnaletiche di altrettante<br />

celebrità della scena musicale mondiale. Raccoglie tante piccole perle noir d’ambientazione<br />

rock che ti prendono la mano e si leggono d’un fiato grazie al taglio narrativo scelto<br />

dall’autore <strong>Sergio</strong> <strong>Gilles</strong> <strong>Lacavalla</strong> (per la Coniglio editore).<br />

L’incedere della narrazione infatti è tagliente, con passaggi a volte estremamente dilatati<br />

che preludono a improvvise accelerazioni come accade nel rock […] un libro sonoro da<br />

ascoltare con le invisibili antenne della mente. Suoni straniati, a volte soffici, altre violenti,<br />

dolci, pesanti, acidi o lievi come lo zucchero filato accompagnano e innervano le singole<br />

storie e, come un filo sottile le legano tra loro a formare un magico rosario di perle preziose<br />

che ti scorre velocemente tra le dita”.<br />

(Gianni Lucini -"Liberazione" sabato 19 marzo 2011)<br />

“Una raccolta di storie nere, come lo è il volume in questione sin dalla copertina. Un nero<br />

rappreso, forte, denso in cui si perdono i grandi nomi del rock mondiale e della musica.<br />

Casi irrisolti, vecchie conoscenze alle prese con i vizi peggiori, un inferno fatto di sesso,<br />

droga e rock and roll, di guerre tra gang, legami fraterni in nome dell’autodistruzione. Lo<br />

scrittore ci mette tutta la sua anima in questo volume, che si rivela appassionante e<br />

godibilissimo alla faccia del numero delle pagine. Un tomo che può campeggiare<br />

tranquillamente nella libreria del feticista della musica o del semplice curioso. Imperdibile”.<br />

(Il Bicchiere Di_Verso, “gqitalia.it” sabato 19 marzo 2011)<br />

“Benvenuti a Babilonia. Benvenuti nella zona perversa e maledetta della storia del rock […]<br />

Rockriminal è il lato cattivo della musica. Rock, blues, hip-hop, jazz. Ovunque sia passato il<br />

diavolo, <strong>Sergio</strong> <strong>Lacavalla</strong> ha seguito le sue impronte. E percorso tantissima strada:<br />

cinquecentododici pagine scritte così piccole e fitte da rappresentare un grande<br />

abbecedario del crimine e del delirio nascosto sotto le fronde della musica contemporanea<br />

[…] Storie […] malsane […] Intrise di sangue, pazzia, droga, eccessi e barbarie. A metà<br />

strada tra Rock 'N' Roll Babylon di Gary Herman e il Dee Giallo di Carlo Lucarelli, <strong>Lacavalla</strong><br />

trae spunto dalle più infime vicende della musica moderna per mettere su un avvincente


carosello dove odio e perversione, solitudine e vizio, depravazione e feticismo, immoralità e<br />

bile nera, sesso estremo e satanismo, Mandrax ed eroina si intrecciano come infiniti rami di<br />

una corona di spine. Avvenimenti narrati senza alcun filtro, senza mediazione, col<br />

linguaggio crudo che gli si addice appena velato da una patina di freddo e cinico sarcasmo<br />

e disincanto. Non ci sono persone realmente felici qua dentro. Tutte sono vittime o<br />

carnefici. Nessuno la fa franca. Tutti sono colpevoli, in un modo o nell’ altro. Un letamaio<br />

dove il rock viene spogliato di ogni romanticismo per diventare un tunnel di devastante<br />

orrore, con tanto di discografia "maledetta" (ma pure una discografia porno, tanto per<br />

sguazzare nel torbido) che può “guidarvi” per questi gironi infernali tra mignotte, tossici e<br />

uomini impiccati. Prendete il gettone e saltate su”.<br />

(Franco “Lys” Dimauro, "Rumore", "Musicletter", "Bravoonline", "Musicbox" e "Succo<br />

Acido"domenica 20 marzo 2011)<br />

“A scrivere le pagine con il suo sangue è <strong>Sergio</strong> <strong>Gilles</strong> <strong>Lacavalla</strong>, scrittore di drammi per il<br />

teatro oltre che per l’apocalyptic murder dance e per vari giornali in cui si occupa<br />

principalmente di letteratura, rock, cinema, cultura e crimini. Poi, si aggiunge una copertina<br />

che spacca con le foto segnaletiche di un giovanissimo David Bowie, Sid Vicious, Frank<br />

Sinatra e Johnny Cash. Detto questo: si può non averlo nella propria libreria?”<br />

(Barbara Baraldi, “Scritture Barbariche”, martedì 22 marzo 2011)<br />

“Una poetica del delitto esistenziale priva di romanticismo mette a nudo “sangue, vomito,<br />

piscio, merda ed eiaculazioni” di star della musica. Fino ad arrivare al sistema nervoso.<br />

Rockriminal è la “mostra delle atrocità” del rock’n roll: “personaggi derubati della loro vita<br />

stellare” si sfiniscono “tra le corde dello strumento che gli legavano la testa”. Salgono sul<br />

palco costretti sopra una sedia a rotelle. Sono “bambini dai conflitti irrisolti” diventati ricchi<br />

troppo presto.”Piccoli angeli sporchi e peccatori pieni di lesioni” con la vita dannata in<br />

stanze di motel. In un buco […] Un catalogo di romanzi condensati, per dirla alla Ballard, in<br />

cui <strong>Sergio</strong> <strong>Gilles</strong> <strong>Lacavalla</strong> guarda il punto dove si incontrano la star e l’uomo. “Il cielo e la<br />

strada in un’unica linea”. Forma e contenuto. Il sacro-masochismo dell’arte e della vita sono<br />

una sola cosa, come implicitamente recita la postfazione dell’autore. La cronaca clinica si<br />

fonde alla “colonna sonora della distrazione postmoderna” attraverso una scrittura capace<br />

di snodarsi dal sistema nervoso al sistema dei media […] Drammi della storia intima e<br />

collettiva privati della spettacolarizzazione conducono a camminare lungo il lato selvaggio di<br />

una musica fatta di carne e ossa […] ogni parola è un (sex) beat cardiaco che cresce per<br />

impazzire e poi rallentare fino all’immobilità della morte. Nel mondo dei sogni. Senza le ali.<br />

Ci sono oceani di angeli e oceani di stelle fino giù al mare dove affondi le tue cicatrici”.<br />

(Ina, “Romadark.com”, domenica 27 marzo 2011)<br />

“Questo libro è in realtà un compendio di Storia del Rock che si divora in un lampo<br />

malgrado le oltre 500 pagine di contenuto! Le Murder Ballads del titolo (prese in prestito<br />

dal disco omonimo di Nick Cave) sono le tante biografie maledette di nomi che hanno reso<br />

celebre la scena punk, il mondo del rock e in qualche caso anche l’ambiente jazz, attraverso<br />

un comportamento sempre al limite, dove l’esagerazione diventava la norma, la<br />

contraddizione assunta a regola, la mancanza di senso di colpa, un concetto assoluto! […]<br />

Il testo ha la forma di una sorta di diario di guerra, cenni di vita, fatti che esplodono e


gettano luce su un universo carico di ribellione, bollente di disperazione e di insoddisfazione<br />

per tutto quello che manca, infinitamente maggiore di quello che c’è [...] Contro la banalità<br />

del vivere, il vuoto della mente compaiono schierati sulle pagine di questo libro artisti che<br />

sono morti suicidi, alcolizzati, psicopatici e violenti che però hanno segnato momenti<br />

decisivi, per tutti noi, della storia della musica. E’ l’enciclopedia dell’eccesso, l’elogia<br />

dell’ombra (Borges), dal suono triste della tromba di Chet Baker alle grida disperate di Kurt<br />

Cobain dei Nirvana. E’ il trionfo del Rock‘N’Roll come stile di vita, è la biografia ultimativa di<br />

artisti che hanno sfidato la morte [...] E’ un libro “dark” se vogliamo [...] <strong>Sergio</strong> <strong>Gilles</strong><br />

<strong>Lacavalla</strong>, un autore teatrale e un giornalista musicale [...] riesce a dare a questo<br />

RocKriminal lo stesso ritmo, la stessa crudezza delle note musicali e delle liriche scritte dai<br />

protagonisti che vengono qui presi in esame. Un testo folgorante, che invoglia alla lettura”.<br />

(Giancarlo De Chirico, “Extra! Music Magazine”, lunedì 11 aprile 2011 )<br />

"La storia degli artisti rock e non solo in tutta la loro violenza, il loro dolore e il loro vuoto...<br />

[...] In alcuni passaggi sembra [...] scrittura alla Ellroy"<br />

(Riccardo Brambilla, "Bloomsbury", lunedì 11 aprile 2011 )<br />

“Essenzialmente “Rockriminal” è un libro che racconta storie. Storie di persone che sono<br />

cadute nella polvere ma che miracolosamente sono riuscite a rialzarsi. Storie di persone che<br />

non si sono mai più rialzate o che non sono mai più tornate indietro a causa di faccende di<br />

pillole, strisce bianche, siringhe, cucchiaini. Storie di persone che si sono bruciate per colpa<br />

delle loro debolezze ed hanno perso fama, successo e vita. Storie di persone che sono<br />

rinate grazie alla religione ma non sono mai più state le stesse di un tempo. Storie di<br />

persone che non riuscivano più ad essere sé stesse ed hanno scelto di premere un grilletto<br />

e risolvere così i loro travagli interiori. Storie di persone che non erano famose e che non lo<br />

sono mai diventate perché un attimo prima che passasse il treno giusto si sono giocate<br />

definitivamente la loro grande occasione. Storie di persone che giorno dopo giorno sono<br />

diventate sempre più famose ma poi è successo qualcosa che li ha condannati all’oblio<br />

eterno. Storie di persone che sopravvivono nonostante ogni tipo di eccesso fisico o mentale<br />

e vanno avanti alla grande. Storie di esseri umani che come tali vanno rispettati perché<br />

ogni essere umano ha i propri vizi e le proprie virtù, specialmente se è una rockstar e vive<br />

la propria vita essenzialmente su un palco o in uno studio di registrazione dandosi<br />

totalmente in pasto al proprio pubblico, alle proprie ossessioni, ai propri sogni, al proprio<br />

modo di intepretare l’Arte.<br />

Il bello di “Rockriminal” è che ti ci immergi totalmente e pagina dopo pagina lo divori<br />

continuando incessantemente a chiederti cosa è finzione e cosa è realtà, cosa è avvenuto<br />

realmente e cosa invece è frutto di mere congetture dell’autore <strong>Sergio</strong> <strong>Gilles</strong> <strong>Lacavalla</strong>, che<br />

con grande abilità narrativa arriva a costruire vere e proprie murder ballads in onore di<br />

rockstar (famose e non, ma tutte accomunate da un’esistenza più o meno tormentata) e<br />

riesce nell’impresa di far bruciare di passione il fortunato lettore che si trova ad affrontare<br />

la sua opera. <strong>Lacavalla</strong> passa dai Rolling Stones a Michael Jackson, dai Pennywise a Marilyn<br />

Manson, dai Beach Boys ai Sublime, dai Beatles agli Atari Teenage Riot, dagli Helloween a<br />

2Pac, dai Sex Pistols a Serge Gainsbourg, da Burzum a Lou Reed, sembra semplice finzione<br />

narrativa ma in men che non si dica arrivi all’ultima pagina ed è solo allora che ti rendi<br />

conto che è tutto vero perché il mondo del rock è così, è un mondo in cui diventa difficile<br />

distinguere ciò che reale e ciò che è leggenda metropolitana ed allora tanto vale continuare


a sognare, tanto vale continuare ad inseguire altri miti, altri personaggi che dureranno lo<br />

spazio di una stagione e poi verranno dimenticati o che magari entreranno nella storia per<br />

non uscirne mai più.<br />

Quando si parla di musica non sono importanti i fatti concreti ma le storie e le persone e<br />

come queste vengono servite alla gente, non scordiamolo mai. E non scordiamo mai<br />

quanto sia importante sognare e quanto sia bello avere passione per la musica e tutto ciò<br />

che gira intorno ad essa. Tanto di cappello dunque a <strong>Sergio</strong> <strong>Gilles</strong> <strong>Lacavalla</strong> che con questo<br />

suo “Rockriminal” ha scritto un’opera da leggere anche solo per capire (o magari per<br />

capirsi), per imparare o semplicemente per ricordare tutto questo e molto più”.<br />

(Alessio "Accento Svedese “Indieforbunnies.com”, martedì 12 aprile 2011)<br />

“Uno sterminato saggio - dizionario. Questo è Rockriminal, sottotitolo: storie di rock balordo<br />

e maledetto, autore <strong>Gilles</strong> <strong>Lacavalla</strong>, Coniglio editore, 24 euro. Racconta gli<br />

artisti estremi e maledetti della musica rock. Suicidi, omicidi, drogati, alcolizzati, violenti,<br />

psicotici, depressi cronici. Kurt Cobain, Johnny Ace, Ian Curtis, John Lennon, Bertrand<br />

Cantat, Serge Gainsbourg. Una parata di vite maledette,<br />

un viaggio estremo, non a caso “vietato ai minori””.<br />

(Carlo Martinelli, “Alto Adige”, domenica 17 aprile 2011)<br />

“Rockriminal, di <strong>Sergio</strong> <strong>Gilles</strong> <strong>Lacavalla</strong>, è un dizionario dei crimini e misfatti del rock, una<br />

“mostra delle atrocità” che mette a nudo i risvolti più scabrosi e estremi degli interpreti più<br />

“maledetti” di questo genere. Lungo le pagine del libro, in mezzo a tante vite bruciate e<br />

annientate dagli eccessi, è però possibile trovare una poetica esistenziale che rappresenta<br />

una sorta di rivolta contro un mondo percepito come ostile. I protagonisti di Rockriminal<br />

riscattano così in parte, attraverso l’arte, il nulla alla base di quelli che spesso sono soltanto<br />

squallidi episodi di cronaca nera e vita balorda.<br />

In questo senso, fra i molti nomi analizzati nel testo, si rivela esemplare la parabola<br />

musicale di Lou Reed e dei grandi Velvet Underground. Le canzoni dei Velvet Underground<br />

trattano infatti tematiche oscure, parlano di sadomasochismo (come nella celebre “Venus<br />

In Furs” ispirata a “Venere in pelliccia” di Leopol Von Sacher Masoch), droga (“Heroin”) e<br />

alienazione metropolitana in un periodo in cui in America andavano di moda gli slogan di<br />

pace e amore proclamati dagli hippies. Il gruppo, come è noto, finirà sotto l’ala protettrice<br />

di Andy Warhol e per lui realizzò degli show in cui sul palco, fra i vari oggetti, c’erano fruste<br />

e croci di legno. Lou Reed continuerà poi, nella sua carriera solista, ad esplorare<br />

efficacemente queste ossessioni in album come il trasgressivo Transformer e il disperato<br />

Berlin per esorcizzare una vita personale burrascosa all’insegna della droga e del disordine<br />

sentimentale e sessuale.<br />

Diverso il caso di Syd Barrett, leader dei primi Pink Floyd che, a causa dell’abuso di acidi e<br />

dell’incapacità di reggere le pressioni del successo, sprofonderà in uno stato semi<br />

catatonico isolandosi dal resto del mondo fino alla sua morte. Prima di sparire dalla<br />

circolazione rinchiudendosi in casa a vivere con la madre, Barrett farà in tempo però a<br />

registrare due dischi di altissimo livello, anche se in alcuni brani le registrazioni


documenteranno impietosamente la condizione psichica di una persona ormai assente dalla<br />

realtà o forse in contatto con un’altra dimensione.<br />

Ian Curtis dei Joy Division è invece un triste esempio di un’esistenza minata dalla malattia<br />

fisica (l’epilessia) e spirituale, segnata da un destino ineluttabile, in cui non c’è alcuna<br />

speranza di poter sopravvivere a una quotidianità che non piace e in cui il gesto estremo<br />

del suicidio rappresenta l’unica via di uscita.<br />

Le storie di tutti questi artisti vengono tratteggiate nel libro in modo interessante; fra i molti<br />

altri citati, fra cui Iggy Pop, David Bowie, Rozz Williams e Jello Biafra, sono da segnalare, a<br />

mio avviso, gli esponenti dell’epopea maledetta del black-metal norvegese, caratterizzata<br />

dall’adesione a sette sataniche – per esempio con gli incendi appiccati alle chiese – da<br />

simpatie naziste, paganesimo e omicidi rituali. Le vicende di Vag Vikernes dei Burzum e di<br />

Euronymus dei Mayhem sono l’equivalente di un viaggio in un girone infernale e<br />

rappresentano la frontiera estrema che ha raggiunto l’universo della musica rock,<br />

costituendo in fondo il sintomo inequivocabile della decadenza della civiltà occidentale.<br />

Il libro è corredato da una sezione fotografica e le schede di tutti i nomi presi in esame<br />

sono completate da un’emblematica discografia “maledetta”. Rockriminal rappresenta<br />

quindi una “bibbia”, di importanza fondamentale per tutti coloro che vogliono approfondire<br />

il lato oscuro del rock”.<br />

(Caesar, “Ver Sacrum”, sabato 23 aprile 2011)<br />

È un libro importante, raro [...] scritto benissimo, che ci introduce negli universi decadenti<br />

delle rockstar, che diventano dei personaggi, dei divi, ma anche degli omicidi, drogati o<br />

alcolizzati, degli esseri violenti, psicotici [...] Genio e sregolatezza, business e depravazioni<br />

[...] fino ai punti di non ritorno [...] per capire meglio la «dark side» del rock.<br />

(Gabrielle Lucantonio," Alias - Il Manifesto", sabato 23 aprile 2011)<br />

“Una raccolta di storie nere, come lo è il volume in questione. Un nero rappreso, forte,<br />

denso in cui si perdono i grandi nomi del rock mondiale.<br />

Casi irrisolti, vecchie conoscenze alle prese con i vizi peggiori, un inferno fatto di sesso,<br />

droga e rock and roll. Lo scrittore, giornalista musicale navigato e appassionato, ci mette<br />

tutta la sua anima in questo volume, che si rivela appassionante e godibilissimo alla faccia<br />

del numero delle pagine. Un tomo che può campeggiare tranquillamente nella libreria del<br />

feticista della musica o del semplice curioso.<br />

Imperdibile.<br />

Rockriminal. Murder ballads. Storie di Rock Balordo e Maledetto<br />

Autore: <strong>Sergio</strong> <strong>Gilles</strong> <strong>Lacavalla</strong> Coniglio Editore- pp.gg. 503- € 24,00 – 2011<br />

(Alex Pietrogiacomi, “Ubix”, venerdì 29 aprile 2011 )<br />

“Sesso, droga e ovviamente rock 'n' roll: tutti i crimini (e i criminali) del rock, raccolti da<br />

<strong>Sergio</strong> <strong>Gilles</strong> <strong>Lacavalla</strong> in un volume di 512 pagine che si lascia leggere come un romanzo”.


(D. Silipo, A. Sciamanna, “Bizzarro Cinema”, giovedì 05 maggio 2011)<br />

“Già nel recente passato sull’onda del Rock’n’roll Babylon dell’inglese Gary Herman, primo a<br />

indagare sui misfatti di gruppi, strumentisti e cantanti, una parte della critica si avvicinava<br />

al rock con metodi da cronaca nera, ma solo adesso giunge il libro definitivo […]<br />

Rockriminal è […] fondamentale perché completo fin nei dettagli”.<br />

(Guido Michelone, “Buscadero”, maggio 2011)<br />

«Roger Kynard alias Roky Erickson fu arrestato per detenzione di marijuana (una sigaretta)<br />

nella città in cui era nato, Austin nel Texas, e divenne pazzo». Vi piacerebbe leggere un<br />

racconto con un incipit di questo tenore? Non vi viene voglia di sapere il come e il perché?<br />

[…] Bene, il libro in questione è così dall’inizio alla fine. Una serie interminabile, davvero<br />

senza soluzione di continuità, più di cinquecento pagine, di andirivieni nella melma del rock<br />

[…] Qui non si parla di musica, ma di musicisti […] E lo si fa con un occhio diverso dal<br />

solito, la prefazione di Carlotto dovrebbe mettere subito sull’avviso. Lo si fa con lo sguardo<br />

indifferente del Gongoro, e il sogghigno di James Ellroy, senza giudizi o moralismi di sorta:<br />

nudi e crudi delitti, storie malate dove l’eroe è il punitore di se stesso, accecato da fama e<br />

cupio dissolvi, dove il protagonista recide volti, falcidia esistenze […] È l’inferno musical<br />

mediatico dei nostri tempi […] un libro così non fa una piega […] Delitti esistenziali li<br />

chiama l’autore e non poteva trovare definizione migliore”.<br />

(Luca Orsengo, “Corriere del Ticino”, venerdì 27 maggio 2011)<br />

“Le rockstar appaiono brillare così luminose, ma ad osservarle bene sono sporche del fango<br />

della vita…<br />

Da circa 10 anni la Coniglio Editore, fondata dai fratelli Francesco Coniglio e Diego Coniglio,<br />

offrono al pubblico esperienze editoriali di diversificato stampo stilistico. La formula<br />

narrativa si affianca a quella saggistica, al fumetto e alla musica raccontata.<br />

Tra gli autori approdati sotto l’egida della casa editrice possiamo ricordare il Tarm Davide<br />

Toffolo, il mito di Milo Manara, il sapore jazz di Carlo Loffredo e molti, molti altri.<br />

A tutto questo lavoro di stampo editoriale classico, la Coniglio editore non ha rinunciato a<br />

sviluppare nuovi canali legati al fumetto, attraverso Comic Web, rivista di fumetti<br />

semestrale online e gratuita, aperta a giovani autori esordienti e non e a chi ha voglia di<br />

sperimentare con il fumetto.<br />

Questa particolare attenzione ad una sorta di free marketing legato alle nuove modalità di<br />

comunicazione è certo sinonimo di attenzione e conoscenza di un mercato in continua<br />

evoluzione. Sempre fuggendo così la mortalità delle innovazioni, “gli editori hanno deciso di<br />

offrire il proprio brand ad uno dei migliori libri che oggi possiamo trovare tra le novità<br />

musicali. Un opera di 500 abbondanti pagine, espressione chiara della concettualità maudit<br />

della rock star. Un libro sporco e marcio che ci introduce all’interno di un sovraffollato<br />

commissariato, tra poliziotti impegnati a risolvere omicidi e a contenere violenza, droga e<br />

destabilizzazione depressiva.


Rockriminal_ Murder Ballad storie di rock balordo e maledetto si propone di raccontare una<br />

serie di drammi e sventure del mondo musicale.<br />

La narrazione degli eventi avviene in modalità ipertestuale, infatti non esiste una vera e<br />

propria linea retta nella narrazione, godersi il libro significa abbandonare l’ordine alfabetico<br />

degli eventi per farsi ispirare singolarmente dai capitoli, in una lettura senza nessuna<br />

soluzione di continuità. Il libro, timbrato dal Parental Advisory, racconta in maniera diretta<br />

(a tratti sin troppo) le storie raccontate da <strong>Sergio</strong> <strong>Gilles</strong> <strong>Lacavalla</strong>, poliedrico giornalista e<br />

narratore di drammi teatrali, legato al cosiddetto apocaliptyc murder dance…<br />

Chi più adatto nel raccontare storie di manette e revolver?<br />

Le vicende narrate alimentano leggende, sgonfiano miti e talvolta lasciano il dubbio della<br />

verità, attraverso un analisi sintetica e giornalistica del mondo rock, inteso nella sua<br />

accezione più ampia. Tra le pagine del libro troveremo le follie nordiche di Burzum e del<br />

suo odinismo,sino ad arrivare al presunto ondinismo di Jerry Lee Lewis, per arrivare alla<br />

tuta da netturbino di Boy George e alla fellatio ispirativa di Bohemian Rapsody. Grazie a<br />

Rockcriminal potremo viaggiare nell’oscurità sociopatica del Inner circle, nello speed dell’HM,<br />

tra le camice a scacchi del grunge, potremmo attraversare le lapidi del cimitero di Staglieno<br />

a braccetto di Ian Curtis, potremmo rivivere l’aberrante storia di Cantat, oppure<br />

accompagnare Dazing ed Only alla ricerca della regina del voodoo. Potremo capire le verità<br />

di Brian Warner e la cura Ludovico di Lemmy, come i retroscena dei Fab 4 e delle leggiadrie<br />

dei Rolling stones. Ci sarà poi la possibilità di rincorrere le acide insanie dei Gratiful dead e<br />

la schizzoide mente di Syd Barrett, senza dimenticare chicche narrative su Notorius B.I.G,<br />

Bob Dylan, Ramones e mille altri Insomma un lunghissimo viaggio che parte dal pipistrello<br />

di Ozzy per arrivare a Jhonny Cash in una cavalcata infinita che oltre al font 10, ha un solo<br />

neo, quella di fornire poche foto. La golosità degli eventi avrebbe forse dovuto essere<br />

corollata in maniera più esaustiva dalle classiche foto segnaletiche della riuscita cover art”.<br />

(Loris Gualdi, “Music on Tnt”, giovedì 2 giugno 2011)<br />

“Il contenuto di questo corposo volume – circa 500 pagine fitte fitte a caratteri piccolissimi<br />

– è evidente fin dal sottotitolo e dall’immagine di copertina in cui campeggiano quattro foto<br />

segnaletiche di David Bowie, Sid Vicious, Frank Sinatra e Johnny Cash. L’autore ha<br />

recuperato con un’attenzione quasi maniacale – è il caso di dirlo – una gran quantità di<br />

‘Storie di rock balordo e maledetto’. E come scrive nella sua introduzione Massimo Carlotto:<br />

‘In questo libro non c’è niente di romantico. Soltanto crimini. Nient’altro che le cronache dei<br />

delitti e delle pene del rock. Una ‘mostra delle atrocità del rock’”. Non c’è nulla da eccepire<br />

sull’accuratezza con cui l’assunto ricordato da Carlotto viene spiegato e sviluppato”.<br />

(Giancarlo Susanna, “Rockerilla”, giugno 2011)<br />

"Storie di vite che si succedono al ritmo di una ballata rock, martellante e seducente. La<br />

morte che si intreccia con il desiderio di vivere al massimo, il successo che porta alla<br />

distruzione e i drammi di chi non ha goduto la fama se non dopo la morte. Perché tutto<br />

questo è rock'n'roll. Perché tutto questo è Rockriminal"<br />

(Barbara Baraldi, "Knife", giugno-luglio-agosto 2011)


"Ha scritto questo libro come fosse un romanzo e lo ha presentato con la drammaticità<br />

tipica del teatro [...] Del gruppo Ivashkevich è la suggestiva colonna sonora [..] In alcuni<br />

istanti, la musica decadente e la tragicità dei racconti, creavano un pathos tale che<br />

sembrava di essere a un concerto dei Joy Division e di respirare lo stesso odore di morte"<br />

(Alberto Cattaneo Knife giugno-luglio-agosto 2011)<br />

“Rockriminal è una fantastica enciclopedia noir in cui si parla di droga, sesso e<br />

depravazione. L'autore seguendo un rigoroso ordine alfabetico e senza l'uso in inutili<br />

fronzoli racconta i lati più oscuri di alcune rockstars. Non si perde in inutili giudizi usando<br />

uno stile giornalistico tipico di ogni noir che si rispetti.<br />

Un libro per tutti coloro che amano il crimine e vogliono capire la morte di alcune icone del<br />

rock. Non si parla solo di morti ma anche di devastazione, sette, e sopravvivenza alla droga.<br />

Una vera e propria cronaca che attirerà un lettore curioso che divorerà il libro pagina dopo<br />

pagina.<br />

Consigliatissimo”.<br />

(Violetta, “Rosa Selvaggia” lunedì 20 giugno 2011)<br />

“Droga, sesso, crimini, occultismo, efferratezze, alienazione, trasgressione ad ogni costo,<br />

l’abiezione più malsana e le dipendenze più ossessive: una galleria degli orrori rock<br />

raccontati con una sapienza da consumato narratore. È proprio la scrittura dell’autore – che<br />

si occupa anche di drammi per il teatro – il pezzo forte dell’opera […] penetrando nella<br />

psiche di un Serge Gainsbourg di fronte ai suoi vizi, di un Varg Vikernes tra le mura del<br />

carcere, di un Pete Doherty con le sue storiaccie, <strong>Lacavalla</strong> confeziona un noir a 33 giri, più<br />

che un saggio scientifico, con l’unico limite di un certo compiacimento”.<br />

(Donato Zoppo, “Jam” giugno 2011)<br />

“Cinquecento pagine che sono una scarica di adrenalina, un viaggio nel tempo tra musica e<br />

droga, gloria e merda, siringhe e orgioni da capogiro. Si legge tutto d’un fiato e il dramma<br />

è che alla fine ti senti anche un po’ in colpa. Il perché è presto detto: quei balordi finiti<br />

male, vissuti come bestie e esempi non certo edificanti, ci mancano maledettamente. È il<br />

rock, bellezza”.<br />

(Domenico Naso, “Il Fatto Quotidiano”, domenica 26 giugno 2011)<br />

Un grande abbecedario del crimine e del delirio nascosto sotto le fronde della musica<br />

contemporanea […] <strong>Lacavalla</strong> trae spunto dalle più infime vicende della musica moderna<br />

per mettere su un avvincente carosello dove odio e perversione, solitudine e vizio,<br />

depravazione e feticismo, immoralità e bile nera, sesso estremo e satanismo, Mandrax ed<br />

eroina si intrecciano come infiniti rami di una corona di spine.<br />

(Franco “Lys” Dimauro, "Rumore", settembre 2011)

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