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Collaboratore: Sergio Gilles Lacavalla - Notte Criminale

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"Ha scritto questo libro come fosse un romanzo e lo ha presentato con la drammaticità<br />

tipica del teatro [...] Del gruppo Ivashkevich è la suggestiva colonna sonora [..] In alcuni<br />

istanti, la musica decadente e la tragicità dei racconti, creavano un pathos tale che<br />

sembrava di essere a un concerto dei Joy Division e di respirare lo stesso odore di morte"<br />

(Alberto Cattaneo Knife giugno-luglio-agosto 2011)<br />

“Rockriminal è una fantastica enciclopedia noir in cui si parla di droga, sesso e<br />

depravazione. L'autore seguendo un rigoroso ordine alfabetico e senza l'uso in inutili<br />

fronzoli racconta i lati più oscuri di alcune rockstars. Non si perde in inutili giudizi usando<br />

uno stile giornalistico tipico di ogni noir che si rispetti.<br />

Un libro per tutti coloro che amano il crimine e vogliono capire la morte di alcune icone del<br />

rock. Non si parla solo di morti ma anche di devastazione, sette, e sopravvivenza alla droga.<br />

Una vera e propria cronaca che attirerà un lettore curioso che divorerà il libro pagina dopo<br />

pagina.<br />

Consigliatissimo”.<br />

(Violetta, “Rosa Selvaggia” lunedì 20 giugno 2011)<br />

“Droga, sesso, crimini, occultismo, efferratezze, alienazione, trasgressione ad ogni costo,<br />

l’abiezione più malsana e le dipendenze più ossessive: una galleria degli orrori rock<br />

raccontati con una sapienza da consumato narratore. È proprio la scrittura dell’autore – che<br />

si occupa anche di drammi per il teatro – il pezzo forte dell’opera […] penetrando nella<br />

psiche di un Serge Gainsbourg di fronte ai suoi vizi, di un Varg Vikernes tra le mura del<br />

carcere, di un Pete Doherty con le sue storiaccie, <strong>Lacavalla</strong> confeziona un noir a 33 giri, più<br />

che un saggio scientifico, con l’unico limite di un certo compiacimento”.<br />

(Donato Zoppo, “Jam” giugno 2011)<br />

“Cinquecento pagine che sono una scarica di adrenalina, un viaggio nel tempo tra musica e<br />

droga, gloria e merda, siringhe e orgioni da capogiro. Si legge tutto d’un fiato e il dramma<br />

è che alla fine ti senti anche un po’ in colpa. Il perché è presto detto: quei balordi finiti<br />

male, vissuti come bestie e esempi non certo edificanti, ci mancano maledettamente. È il<br />

rock, bellezza”.<br />

(Domenico Naso, “Il Fatto Quotidiano”, domenica 26 giugno 2011)<br />

Un grande abbecedario del crimine e del delirio nascosto sotto le fronde della musica<br />

contemporanea […] <strong>Lacavalla</strong> trae spunto dalle più infime vicende della musica moderna<br />

per mettere su un avvincente carosello dove odio e perversione, solitudine e vizio,<br />

depravazione e feticismo, immoralità e bile nera, sesso estremo e satanismo, Mandrax ed<br />

eroina si intrecciano come infiniti rami di una corona di spine.<br />

(Franco “Lys” Dimauro, "Rumore", settembre 2011)

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