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Collaboratore: Sergio Gilles Lacavalla - Notte Criminale

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gettano luce su un universo carico di ribellione, bollente di disperazione e di insoddisfazione<br />

per tutto quello che manca, infinitamente maggiore di quello che c’è [...] Contro la banalità<br />

del vivere, il vuoto della mente compaiono schierati sulle pagine di questo libro artisti che<br />

sono morti suicidi, alcolizzati, psicopatici e violenti che però hanno segnato momenti<br />

decisivi, per tutti noi, della storia della musica. E’ l’enciclopedia dell’eccesso, l’elogia<br />

dell’ombra (Borges), dal suono triste della tromba di Chet Baker alle grida disperate di Kurt<br />

Cobain dei Nirvana. E’ il trionfo del Rock‘N’Roll come stile di vita, è la biografia ultimativa di<br />

artisti che hanno sfidato la morte [...] E’ un libro “dark” se vogliamo [...] <strong>Sergio</strong> <strong>Gilles</strong><br />

<strong>Lacavalla</strong>, un autore teatrale e un giornalista musicale [...] riesce a dare a questo<br />

RocKriminal lo stesso ritmo, la stessa crudezza delle note musicali e delle liriche scritte dai<br />

protagonisti che vengono qui presi in esame. Un testo folgorante, che invoglia alla lettura”.<br />

(Giancarlo De Chirico, “Extra! Music Magazine”, lunedì 11 aprile 2011 )<br />

"La storia degli artisti rock e non solo in tutta la loro violenza, il loro dolore e il loro vuoto...<br />

[...] In alcuni passaggi sembra [...] scrittura alla Ellroy"<br />

(Riccardo Brambilla, "Bloomsbury", lunedì 11 aprile 2011 )<br />

“Essenzialmente “Rockriminal” è un libro che racconta storie. Storie di persone che sono<br />

cadute nella polvere ma che miracolosamente sono riuscite a rialzarsi. Storie di persone che<br />

non si sono mai più rialzate o che non sono mai più tornate indietro a causa di faccende di<br />

pillole, strisce bianche, siringhe, cucchiaini. Storie di persone che si sono bruciate per colpa<br />

delle loro debolezze ed hanno perso fama, successo e vita. Storie di persone che sono<br />

rinate grazie alla religione ma non sono mai più state le stesse di un tempo. Storie di<br />

persone che non riuscivano più ad essere sé stesse ed hanno scelto di premere un grilletto<br />

e risolvere così i loro travagli interiori. Storie di persone che non erano famose e che non lo<br />

sono mai diventate perché un attimo prima che passasse il treno giusto si sono giocate<br />

definitivamente la loro grande occasione. Storie di persone che giorno dopo giorno sono<br />

diventate sempre più famose ma poi è successo qualcosa che li ha condannati all’oblio<br />

eterno. Storie di persone che sopravvivono nonostante ogni tipo di eccesso fisico o mentale<br />

e vanno avanti alla grande. Storie di esseri umani che come tali vanno rispettati perché<br />

ogni essere umano ha i propri vizi e le proprie virtù, specialmente se è una rockstar e vive<br />

la propria vita essenzialmente su un palco o in uno studio di registrazione dandosi<br />

totalmente in pasto al proprio pubblico, alle proprie ossessioni, ai propri sogni, al proprio<br />

modo di intepretare l’Arte.<br />

Il bello di “Rockriminal” è che ti ci immergi totalmente e pagina dopo pagina lo divori<br />

continuando incessantemente a chiederti cosa è finzione e cosa è realtà, cosa è avvenuto<br />

realmente e cosa invece è frutto di mere congetture dell’autore <strong>Sergio</strong> <strong>Gilles</strong> <strong>Lacavalla</strong>, che<br />

con grande abilità narrativa arriva a costruire vere e proprie murder ballads in onore di<br />

rockstar (famose e non, ma tutte accomunate da un’esistenza più o meno tormentata) e<br />

riesce nell’impresa di far bruciare di passione il fortunato lettore che si trova ad affrontare<br />

la sua opera. <strong>Lacavalla</strong> passa dai Rolling Stones a Michael Jackson, dai Pennywise a Marilyn<br />

Manson, dai Beach Boys ai Sublime, dai Beatles agli Atari Teenage Riot, dagli Helloween a<br />

2Pac, dai Sex Pistols a Serge Gainsbourg, da Burzum a Lou Reed, sembra semplice finzione<br />

narrativa ma in men che non si dica arrivi all’ultima pagina ed è solo allora che ti rendi<br />

conto che è tutto vero perché il mondo del rock è così, è un mondo in cui diventa difficile<br />

distinguere ciò che reale e ciò che è leggenda metropolitana ed allora tanto vale continuare

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