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All'alba del 19 maggio 1944, a Masone (GE ... - ANPI - Savona

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<strong>19</strong> <strong>19</strong> Maggio Maggio <strong>19</strong>44<br />

<strong>19</strong>44<br />

L’ ECCIDIO DEL TURCHINO<br />

All’alba <strong>del</strong> <strong>19</strong> <strong>maggio</strong> <strong>19</strong>44, a <strong>Masone</strong> (<strong>GE</strong>) – Turchino, 42 detenuti prelevati dalla IV sezione <strong>del</strong><br />

carcere di Marassi e 17 partigiani superstiti <strong>del</strong>la strage <strong>del</strong>la Benedicta , furono fucilati in<br />

rappresaglia all’ attentato al cinema Odeon di Genova (1) avvenuto il 15 <strong>maggio</strong>.<br />

In tale circostanza morirono 4 soldati tedeschi e 16 rimasero feriti.<br />

Il giorno successivo il quotidiano “Il Secolo XIX” (2) riportava la notizia e la comunicazione che le<br />

autorità germaniche avevano stanziato una ricompensa di 3 milioni di lire a chi avesse fornito<br />

informazioni.<br />

L’ammontare <strong>del</strong>la taglia induce a pensare quanto i tedeschi brancolassero nel buio circa l’autore<br />

e le modalità <strong>del</strong>l’attentato. Presumibilmente il Comando tedesco contattò il Quartier Generale di<br />

Kesserling, il comando <strong>del</strong>la Ge.Sta.Po di Milano e il comando <strong>del</strong>le SS di Verona che<br />

concordarono nel ritenere necessaria una rappresaglia sulla base dei “ dieci per uno”, come già<br />

era stato fatto a Roma in occasione <strong>del</strong>l’attentato di via Rasella.<br />

La decisione fu presa il giorno 17, stabilendo le modalità (3) di prelevamento dei detenuti e il<br />

luogo <strong>del</strong>l’esecuzione.<br />

All’alba <strong>del</strong> <strong>19</strong> <strong>maggio</strong> i detenuti furono fatti salire su due autobus che, percorse le deserte vie<br />

cittadine, imboccarono la strada nazionale <strong>del</strong> Turchino chiusa al traffico nei due sensi.<br />

Dopo un ulteriore tratto di strada percorsa su una camionetta, i prigionieri dovettero procedere a<br />

piedi, legati in coppia, lungo il sentiero. E’ probabile che giunti sul ciglio <strong>del</strong>la fossa,<br />

precedentemente scavata da una squadra di detenuti ebrei, venissero fucilati e che, considerata la<br />

ristrettezza <strong>del</strong> sentiero e il numero dei prescelti, l’esecuzione sia durata più di un’ora.<br />

Consumato l’eccidio, i soldati di marina e le SS riempirono la fossa con terra, facendo in ultimo<br />

rotolare un grosso masso in mezzo allo spiazzo.<br />

Il giorno 20 sulla stampa cittadina (4) apparve un comunicato, vago e privo di particolari, e<br />

volutamente fu alterata la data <strong>del</strong>l’esecuzione anticipandola all’alba <strong>del</strong> 18 marzo.<br />

Il comunicato stampa riportava, altresì, che i fucilati erano stati condannati a morte dal Tribunale<br />

Militare. Affermazione falsa: tutti i martiri erano passati sotto il vaglio <strong>del</strong>la polizia, ma non <strong>del</strong>la<br />

magistratura militare, quindi erano solo indiziati, ma non condannati e pertanto, in base alla<br />

convenzione <strong>del</strong>l’Aja, sottoscritta anche dalla Germania, non potevano essere uccisi.<br />

Tra le vittime ci furono quattro partigiani savonesi: Briano Angelo (5) , Briano Attilio (6),<br />

Colombo Gaetano (7), Lia Guido (8) e quattro civili abitanti in provincia di <strong>Savona</strong>: Grenno Enrico<br />

(9) Grenno Luigi (10), Santo Domenico (11), Verdino Angelo (12).


(1) Attentato al cinema Odeon.<br />

Per impedire che le forze germaniche frequentassero i cinematografi cittadini, esponendosi agli attacchi dei<br />

gappisti, nell’inverno <strong>19</strong>44 fu requisito il cinema Odeon di via Ettore Vernazza e adibito a esclusivo uso <strong>del</strong><br />

presidio. L’ingresso agli italiani era rigorosamente vietato e il locale era diretto da un ufficiale tedesco che,<br />

coadiuvato da alcuni militari, esaminava scrupolosamente chiunque entrasse ed uscisse. Quando il Comando<br />

dei G.A.P. di Genova decise l’azione, si<br />

preoccupò dapprima di individuare un partigiano che avesse caratteristiche somatiche teutoniche, tali da<br />

consentirgli il travestimento. Il biondo partigiano, indossata la divisa d’ufficiale tedesco con una piccola<br />

borsa nera che sembrava contenere documenti, intorno alle <strong>19</strong> <strong>del</strong> 15 <strong>maggio</strong> entrò nel cinema senza destare<br />

il minimo sospetto. Dopo circa mezz’ora ne uscì, privo <strong>del</strong>la borsa contenente circa un chilogrammo di<br />

tritolo e una miccia a lenta combustione.<br />

(2) da “Il Secolo XIX” <strong>del</strong> 16 <strong>maggio</strong> <strong>19</strong>45<br />

“Un criminale attentato nel cinematografo <strong>del</strong>le Forze Armate tedesche.<br />

Alle <strong>19</strong>,30 <strong>del</strong> 15 <strong>maggio</strong> è stato compiuto in maniera particolarmente insidiosa un vile attentato contro il<br />

cinematografo <strong>del</strong>le Forze Armate Germaniche.Un ordigno lanciato da elementi criminali è esploso durante<br />

la rappresentazione cagionando la morte di 4 soldati tedeschi. Altri 16 sono rimasti feriti, 4 dei quali<br />

gravemente.Le autorità germaniche hanno stanziato un premio di 3 milioni di lire per quelle comunicazioni<br />

che possano condurre alla cattura <strong>del</strong>l’autore <strong>del</strong>l’eccidio. Le comunicazioni stesse verranno accolte in tutti<br />

gli uffici germanici e saranno se ciò dovesse essere richiesto, tenute rigorosamente segrete”.<br />

(3)<br />

E’ probabile che il Comando germanico di Genova temesse che una pubblica rappresaglia provocasse<br />

disordini e scatenasse l’ira popolare, quindi scelse come luogo <strong>del</strong>l’esecuzione una località isolata. Furono<br />

presi altri accorgimenti:<br />

- la fossa avrebbe dovuto essere scavata da persone impossibilitate a parlare <strong>del</strong> fatto e accuratamente<br />

occultata. Infatti per non destare sospetti, fu scelta una squadra di detenuti ebrei adibiti a lavori di sterro<br />

fuori dal carcere; gli stessi, dopo aver effettuato lo scavo e riportati in carcere, furono segregati in modo da<br />

non conferire con nessuno.<br />

- I condannati avrebbero dovuto essere prelevati da Marassi con i soliti sistemi in uso per le partenze verso<br />

Fossoli o Gries;<br />

- La popolazione avrebbe dovuto apprendere da un comunicato l’avvenuta esecuzione, ma non dove<br />

giacevano le salme.<br />

(4) da Il SECOLO XIX <strong>del</strong> 20 <strong>maggio</strong> <strong>19</strong>44.<br />

“Rigorosa rappresaglia per l’uccisione di soldati germanici al cinema di via Vernazza – 59 comunisti e<br />

dinamitardi giustiziati all’alba <strong>del</strong> giorno 18 -<br />

Comunicato. A titolo di rappresaglia per il vile attentato contro il cinematografo <strong>del</strong>le Forze Armate<br />

Germaniche in Genova, in seguito al quale 5 soldati tedeschi hanno perduto la vita, 59 individui sono stati<br />

fucilati all’alba <strong>del</strong> 18 - 5 - <strong>19</strong>44. Tutti costoro erano già stati precedentemente condannati a morte dai<br />

Tribunali di Guerra germanici per appartenenza a bande ribelli, detenzione d’armi abusiva, attività


comunista o perché trovati in possesso di esplosivi. Per i sopraddetti elementi era stato previsto un<br />

provvedimento di grazia, che è stato frustrato dall’inqualificabile e dissennato atto terroristico che ha destato<br />

l’esecrazione e lo sdegno di tutti gli onesti”.<br />

(5) BRIANO Angelo “ Beppe”<br />

Nato a <strong>Savona</strong> il 21 aprile <strong>19</strong>22, operaio tornitore presso l’officina meccanica Scuffi;<br />

partigiano dal 1 ottobre <strong>19</strong>43 nei primi nuclei partigiani savonesi. Condivise la scelta <strong>del</strong>la lotta partigiana<br />

con il fratello Attilio.<br />

Il 30 gennaio <strong>19</strong>44 fu arrestato sul luogo di lavoro, per flagrante nascondimento di armi destinate “ ai<br />

ribelli”, da SS tedesche in collaborazione con Saracchione Gaetano.<br />

Fu detenuto in carcere a <strong>Savona</strong> sino al 13 <strong>maggio</strong> <strong>19</strong>44, giorno in cui fu tradotto a Genova.<br />

Il <strong>19</strong> <strong>maggio</strong> <strong>19</strong>44 fu fucilato per rappresaglia dai tedeschi a <strong>Masone</strong> (<strong>GE</strong>) al Turchino.<br />

(6) BRIANO Attilio “Tilio”<br />

Nato a <strong>Savona</strong> l’8 <strong>maggio</strong> <strong>19</strong>23, operaio meccanico; partigiano nei primi nuclei savonesi.<br />

Arrestato in casa il 30 gennaio <strong>19</strong>44 per flagrante nascondimento di armi destinate ai “ribelli” da SS<br />

tedesche.<br />

Come il fratello Angelo, fu detenuto a <strong>Savona</strong> dal 31 gennaio al 13 <strong>maggio</strong> <strong>19</strong>44; quindi trasferito in carcere<br />

a Genova.<br />

Il <strong>19</strong> <strong>maggio</strong> <strong>19</strong>44 fu fucilato dai tedeschi per rappresaglia a <strong>Masone</strong> – Turchino.<br />

(7) COLOMBO Gaetano.<br />

Nato a <strong>Savona</strong> il 4 luglio <strong>19</strong>00, residente a <strong>Savona</strong>, in corso G. Mazzini 18/4.<br />

Commerciante e imprenditore nel settore ittico, titolare di antica azienda di famiglia, finanziatore <strong>del</strong>la<br />

Resistenza e organizzatore <strong>del</strong>l’antifascismo savonese, membro indipendente <strong>del</strong> C.A.A. (Comitato di<br />

Azione Antifascista, costituitosi nel luglio <strong>19</strong>43) e dal novembre<strong>19</strong>43 membro <strong>del</strong> comitato militare <strong>del</strong><br />

C.L.N. Aderì in seguito al P.C.I.<br />

L’ 8 marzo <strong>19</strong>44 fu arrestato, quale capo-banda di partigiani, loro fornitore e sovvenzionatore, dalle SS<br />

tedesche con la collaborazione di Saracchione Gaetano.<br />

Al momento <strong>del</strong>l’arresto stava preparando il primo numero di Stella Rossa, giornale dei comunisti savonesi,<br />

che non uscirà mai e verrà sostituito da <strong>Savona</strong> Proletaria.<br />

Ritenuto colpevole di appartenenza a “ bande ribelli in qualità di loro capo”, fu incarcerato a <strong>Savona</strong> dal 6<br />

aprile al 16 <strong>maggio</strong> <strong>19</strong>44; sempre a disposizione <strong>del</strong>le SS tedesche, fu tradotto a Genova nella Casa <strong>del</strong>lo<br />

Studente, dove venne ripetutamente torturato.<br />

Fucilato al Turchino il <strong>19</strong> <strong>maggio</strong> <strong>19</strong>44 assieme ad altri 58 (cinque prelevati nelle carceri di <strong>Savona</strong>) per<br />

rappresaglia.<br />

Sulla figura di Gaetano Colombo riportiamo un passo tratto da:<br />

“Memorie di un fenicottero….I ricordi di Giuseppe Ghiso” di G.Boffardi<br />

… Questo - C.L.N.- è fondato nel novembre <strong>19</strong>43 ed è composto da….Gaetano Colombo, indipendente, di<br />

professione commerciante all’ingrosso. Non passa molto tempo che Gaetanin, al quale sono legato da<br />

profonda amicizia e stima viene da me invitato ad iscriversi al P.C.I. La sua risposta è semplice e<br />

immediata: si è sempre comportato da comunista e ha sempre agito da comunista. E’ in casa sua, in corso<br />

Mazzini che installo l’ufficio <strong>del</strong>la stampa e propaganda <strong>del</strong> partito non appena ne divengo responsabile…<br />

Gaetanin è uno dei più grandi finanziatori <strong>del</strong>la Resistenza savonese: data la sua posizione sociale è lui che<br />

si occupa di andare dai ricchi borghesi a chiedere i soldi per il movimento. E’ davvero un bravo e tenace<br />

compagno. Fino all’ultimo, fino a quando, assieme a tanti altri antifascisti, verrà assassinato sul Turchino”.


A Gaetano Colombo fu intitolata una brigata <strong>del</strong>la divisione SAP “Antonio Gramsci”, con zona<br />

operativa nella parte meridionale ed occidentale di <strong>Savona</strong>.<br />

La “Cooperativa Pescatori”, alla morte di Gaetano Colombo, fu a lui intitolata.<br />

(8) LIA Guido “Bagnoli”.<br />

Nato a Brescia il 4 ottobre <strong>19</strong>08, residente in <strong>Savona</strong>, operaio, coniugato con prole.<br />

Partigiano dal 1°dicembre <strong>19</strong>43 nel distaccamento Revetria.<br />

In occasione <strong>del</strong>le esequie <strong>del</strong> fascista savonese Tullio Cavallero (prelevato da una corriera e giustiziato dai<br />

partigiani il 13 <strong>maggio</strong> <strong>19</strong>44 a Isoletta di Murialdo) si recò a Murialdo con lo scopo di raccogliere notizie e<br />

informazioni per il suo gruppo partigiano.<br />

Riconosciuto, venne segnalato ai tedeschi che lo catturarono il 14 <strong>maggio</strong> <strong>19</strong>44 tra Calizzano e Murialdo (<br />

Valle di Murialdo) e lo condussero in carcere a Genova.<br />

Il <strong>19</strong> <strong>maggio</strong> fu fucilato per rappresaglia dai tedeschi al Turchino – <strong>Masone</strong> (<strong>GE</strong>)<br />

(9) GRENNO Enrico.<br />

Nato a Biestro – Pallare il 25 agosto <strong>19</strong>25, residente a Millesimo, contadino, civile.<br />

Arrestato dai militi <strong>del</strong>la GNR il 14 <strong>maggio</strong> <strong>19</strong>44 ad Acquafredda di Millesimo e consegnato ai tedeschi.<br />

Detenuto in carcere a Genova, è fucilato, come il fratello Luigi, per rappresaglia dai tedeschi il <strong>19</strong> <strong>maggio</strong><br />

<strong>19</strong>44 a <strong>Masone</strong> ( <strong>GE</strong>), al Turchino.<br />

(10) GRENNO Luigi.<br />

Nato a Biestro – Pallare l’11 novembre <strong>19</strong>20, residente a Millesimo, già soldato, contadino.<br />

Arrestato, come il fratello Enrico, da militi <strong>del</strong>la GNR il 14 <strong>maggio</strong> <strong>19</strong>44 ad Acquafredda di Millesimo e<br />

consegnato ai tedeschi.<br />

Detenuto a Genova, fu fucilato per rappresaglia il <strong>19</strong> <strong>maggio</strong> <strong>19</strong>44 a <strong>Masone</strong> (<strong>GE</strong>), al Turchino.<br />

(11) SANTO Domenico.<br />

Nato a Biestro – Pallare il 28 aprile <strong>19</strong>02, residente a Pallare, contadino, civile.<br />

Arrestato dai militi <strong>del</strong>la GNR il 14 <strong>maggio</strong> <strong>19</strong>44 ad Acquafredda di Millesimo e consegnato ai tedeschi.<br />

Detenuto in carcere a Genova e fucilato per rappresaglia il <strong>19</strong> <strong>maggio</strong> <strong>19</strong>44 a <strong>Masone</strong> (<strong>GE</strong>), al Turchino.<br />

(12) VERDINO Angelo.<br />

Nato a Mallare il 2 agosto <strong>del</strong> <strong>19</strong>07, residente a Carcare.<br />

Arrestato nel gennaio <strong>19</strong>44 e detenuto in carcere a Genova.<br />

Fucilato per rappresaglia da tedeschi il <strong>19</strong> <strong>maggio</strong> <strong>19</strong>44 a <strong>Masone</strong>, al Turchino.

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