Fermata di Gaggio: un viaggio nella memoria (2001) - Emanuele Stival
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l ragazzi della ferrovia 21<br />
LA STRADA<br />
...<br />
Zuccarello 1926<br />
Il transito l<strong>un</strong>go la strada è cambiato, così come è cambiata la strada, che allora<br />
era <strong>un</strong>a strada <strong>di</strong> campagna.<br />
Si pensi che negli anni 30-40, a percorrerla erano per la maggior parte i pedoni;<br />
poche erano le biciclette, <strong>di</strong>versi i carri - quelli agricoli e quelli che trasportavano il<br />
materiale della fornace <strong>di</strong> <strong>Gaggio</strong> -.<br />
L'arrivo dei carri era ann<strong>un</strong>ciato dalla voce del cocchiere che incitava i cavalli a<br />
superare la salitella della rampa stradale. Succedeva che alc<strong>un</strong>i si facessero aiutare<br />
dai passanti occasionali a spingere il carro; altri invece fermavano i cavalli, per fari i<br />
riposare <strong>un</strong> pochino prima <strong>di</strong> ripartire con più lena.<br />
D'estate, al mattino, si sentiva il rumore degli zoccoli <strong>di</strong> legno, portati da chi proveniva<br />
da Marcon ed andava a lavorare in palude: era gente povera che, per guadagnarsi<br />
da vivere, doveva percorrere a pie<strong>di</strong>, ogni giorno, gli 8/10 chilometri che<br />
separavano il paese dalla palude.<br />
Sembravano vecchi, ma avevano 30/40 anni; erano chiamati gli "anzoeti".<br />
Portavano, appesa alla cinghia, <strong>un</strong>a caratteristica zucca che, ad ogni passo, sbat-