Esercizi Economia Industriale
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<strong>Esercizi</strong>o 20<br />
Con riferimento al grafico di pag. 250 del Tirole (discriminazione dei prezzi) dimostra che nel<br />
punto 2 C la quantità acquistata dai consumatori di tipo θ 2 è quella socialmente ottimale (cioè<br />
2<br />
1−<br />
quella che si otterrebbe con un prezzo concorrenziale p = c ). N.B.: ( )<br />
( 1−<br />
q)<br />
V q =<br />
2<br />
Soluzione<br />
Nel punto C 2 la retta di isoprofitto è tangente alla curva di indifferenza; quindi le due<br />
funzioni hanno la stessa pendenza. La curva di isoprofitto è data da T = cq + π mentre quella<br />
di indifferenza da T = θ 2V<br />
( q2<br />
) −U<br />
. La pendenza dell’isoprofitto è c mentre quella della<br />
curva di indifferenza è 2 ( 1 q2<br />
) − θ . Uguagliando le due pendenze (derivate prime)<br />
c<br />
θ q = si ottiene q −<br />
θ quando il<br />
( ) c<br />
2 1−<br />
2<br />
2 = 1 che è la domanda dei consumatori di tipo 2<br />
θ 2<br />
prezzo è uguale al costo marginale c, proprio come in concorrenza perfetta.<br />
<strong>Esercizi</strong>o 21<br />
Dimostra che nella relazione verticale tra un monopolista (impresa a monte) e un dettagliante<br />
(impresa a valle) che opera in concorrenza perfetta, non si genera il fenomeno della doppia<br />
marginalizzazione; D( p)<br />
= 1−<br />
p.<br />
Soluzione<br />
Basterà dimostrare che il profitto del sistema verticale è lo stesso sia che si realizzi<br />
integrazione verticale sia nel caso in cui ognuno massimizzi i propri profitti individualmente<br />
(assenza di integrazione verticale).<br />
iv<br />
Profitti con integrazione verticale: Π ⇒ max [ ( p − c)(<br />
1−<br />
p)<br />
] ; da tale massimizzazione si<br />
1+ c<br />
ottiene il prezzo finale scelto nel caso di integrazione verticale p = ; quindi<br />
2<br />
2<br />
iv ⎡⎛1<br />
+ c ⎞⎛<br />
1+<br />
c ⎞⎤<br />
( 1−<br />
c)<br />
Π = ⎢⎜<br />
− c⎟⎜1<br />
− ⎟ =<br />
2 2<br />
⎥ .<br />
⎣⎝<br />
⎠⎝<br />
⎠⎦<br />
4<br />
Profitti senza integrazione verticale: il rivenditore a valle opera in concorrenza perfetta,<br />
quindi praticherà un prezza pari al costo marginale; ma il suo costo marginale è rappresentato<br />
dal prezzo del prodotto intermedio venduto dal monopolista. Quindi il prezzo finale è dato da<br />
p = p w dove p w è il prezzo praticato dal monopolista per la vendita dei propri prodotti al<br />
rivenditore.<br />
Il prezzo p w è il risultato della massimizzazione dei profitti del monopolista<br />
ni<br />
1+ c<br />
Π ⇒ max [ ( pw − c)(<br />
1−<br />
pw<br />
) ] da cui si ottiene pw = . Come abbiamo detto, questo è<br />
2<br />
anche il prezzo finale, dato che p = p w : con o senza integrazione verticale, il prezzo finale è<br />
lo stesso.<br />
Anche il profitto totale non cambia: infatti il rivenditore ha profitto pari a zero (dato che opera<br />
in concorrenza perfetta) mentre il monopolista ottiene<br />
2<br />
ni ⎡⎛1<br />
+ c ⎞⎛<br />
1+<br />
c ⎞⎤<br />
( 1−<br />
c)<br />
Π = ⎢⎜<br />
− c⎟⎜1<br />
− ⎟ =<br />
2 2<br />
⎥ proprio come nel caso di integrazione verticale.<br />
⎣⎝<br />
⎠⎝<br />
⎠⎦<br />
4