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e<br />
poi tra applausi e<br />
consensi entrano<br />
i coristi; tutti<br />
in fila, vestiti<br />
con pantaloni blu camicia<br />
bianca ed un gilet scozzese<br />
con colori simili al “tartan<br />
del clan dei Wallace”.<br />
Il Maestro Giovanni Sbolci,<br />
presentato dall’annunciatore<br />
ed entrato dopo l’ultimo<br />
corista, saluta il pubblico<br />
con un inchino; si pone dinanzi<br />
al coro spalle al pubblico,<br />
chiama il coro a chiudersi<br />
a “ferro di cavallo”.<br />
Tutto è pronto per l’inizio<br />
del concerto.<br />
Un silenzio di tomba è sceso<br />
nella sala; anche l’ultimo<br />
bisbiglio che era serpeggiato<br />
pochi attimi prima<br />
svanisce in una atmosfera<br />
quasi surreale.<br />
L’adrenalina sale tra i coristi<br />
tanto che a qualcuno viene<br />
a mancare la salivazione.<br />
L’emozione è forte di quelle<br />
che non svaniscono in un<br />
batter di ciglia.<br />
Il Maestro chiama l’attenzione<br />
dei coristi, solleva<br />
il diapason per la nota, lo<br />
batte sul tacco esterno <strong>dell</strong>a<br />
scarpa destra come in un<br />
CoRo “LA GRoLLA”<br />
DI LIVoRno<br />
...In un ConCeRTo...<br />
di Enrico Moggi<br />
approccio di passo di tango<br />
argentino, adagia lo strumento<br />
all’orecchio per la<br />
nota, sussurra l’accordo al<br />
coro, ripone lo strumento.<br />
Ecco l’attacco che da il via<br />
al coro.<br />
Ed il coro va….va!<br />
Come uno stormo di fenicotteri<br />
che alzandosi dallo<br />
stagno con armonia si mette<br />
in moto all’unisono, così il<br />
coro con voce sicura si alza<br />
in volo, si issa con forza e<br />
vigore, con virilità ed energia<br />
musicale, ma con grande<br />
soavità e dolcezza davvero<br />
formidabili.<br />
…..Lui dirige, accompagna,<br />
trasporta il coro con un<br />
movimento ritmico, quasi<br />
dinoccolato e noi coristi lo<br />
seguiamo; seguiamo il suo<br />
andare modulato da destra<br />
a sinistra e da sinistra a destra,<br />
il suo capillare modo di<br />
indirizzarci nel ritmo e nella<br />
sonorità dei brani; il suo curvarsi<br />
su se stesso per orientarci<br />
nei piani o alzandosi sulle<br />
punte per catapultarci sui<br />
forti. Le sue braccia sembrano<br />
stantuffi di una vaporiera;<br />
è davvero incantevole<br />
guardare il muoversi di<br />
tutto il suo corpo come un<br />
unico movimento complesso<br />
composto da una serie<br />
infinita di singoli movimenti<br />
autonomi. A volte sembra<br />
di vedere un ballerino del<br />
Teatro <strong>dell</strong>a Scala o ancor<br />
meglio una marionetta siciliana;<br />
un “pupo” attore<br />
10) (11<br />
di quel teatro epico-popolare,<br />
che animato dall’alto<br />
si muove a volte anche in<br />
maniera goffa.<br />
Lui ama questo coro. Lui è<br />
uno di noi.<br />
Ci propone con delicatezza<br />
i piani. Le note soffuse dei<br />
piani, dolci, teneri, soffici<br />
come la rugiada di un mattino;<br />
a volte appena sussurrate<br />
dal coro che compongono<br />
l’atmosfera in un clima<br />
di assoluta beatitudine ed<br />
inebriante delizia.<br />
E poi ci annuncia con veemenza<br />
i forti. Si i forti; il coro<br />
è bravo sulle tonalità forti; è<br />
bravo a scagliare i toni con<br />
veemenza e precisione verso<br />
il pubblico come a voler<br />
carpire ancora di più la loro<br />
attenzione con lo scopo di<br />
coinvolgerlo in una sorta di<br />
vibrante pastosità omogenea<br />
da compattarsi con noi.<br />
Note violente che sembrano<br />
trasportate, roteate,<br />
scagliate, riprese e rilanciate<br />
da quel vento di libeccio<br />
tanto odiato ed amato da<br />
noi livornesi.<br />
Ogni volta è un miracolo!<br />
“I coristi. Tutta questa gente,<br />
tutte le preoccupazioni,<br />
tutti gli odi ed i desideri, tut-<br />
ti i turbamenti, tutto l’anno<br />
di prove coperte di sacrifici<br />
a volte ammorbidite dagli<br />
scherzi da toscanacci con le<br />
sue piccole volgarità provinciali,<br />
gli avvenimenti più o<br />
meno importanti, le famiglie,<br />
gli amici così tutti diversi,<br />
tutta questa vita che ci corre<br />
accanto e ci coinvolge ed in<br />
cui ci trasciniamo spesso con<br />
fatica e fatta di grida, lacrime,<br />
risate, preoccupazioni,<br />
lotte, rotture, speranze deluse<br />
e possibilità inaspettate;<br />
tutto questo scompare di colpo<br />
quando i coristi si mettono<br />
a cantare.<br />
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