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Statuti della Compagnia 

et Hospitale di Madonna 

Santa Catherina 

di Castel San Piero 

1568 

una compagnia ospedaliera 

del XVI secolo 

a cura di 

Lia Collina 

dell’IPSSAR “B. Scappi” 

e di Eolo Zuppiroli 

del Gruppo Valorizzazione 

della Valle del Sillaro

Statuti della Compagnia et Hospitale di Madonna Santa Catherina di Castel San Piero 

Le opere di misericordia o di carità sono 

quelle richieste nel Vangelo per 

ottenere il perdono dei peccati 

Opere di misericordia 

1 – Dar da mangiare agli affamati 

2 – Dar da bere agli assetati 

3 – Vestire gli ignudi 

4 – Alloggiare i pellegrini 

5 – Visitare gli infermi 

6 – Visitare i carcerati 

7 – Seppellire i morti 

Hospitalium 

325 Concilio di Nicea 

In ogni città almeno un 

ricovero per pellegrini e 

infermi, l’hospitalium, in 

luogo separato e custodito 

da un monaco 

Una compagnia ospedaliera del XVI secolo

1568 Statuti della Compagnia et Hospitale di Madonna Santa Catherina di Castel San Piero 

Una compagnia ospedaliera del XVI secolo 

Giustiniano (482-565) 

Base giuridica agli “hospitali” 

-Oggetti di diritto (pia causa) 

- Obbligo di rispetto delle donazioni 

- Divieto delle alienazioni 

- Esenzione dalle imposte 

- Responsabilità e controllo dei Vescovi



In età comunale l’iniziativa della 

fondazione di ospedali passa ai laici, pur 

con vigilanza dell’autorità religiose 

Lascito testamentario 

ad espiazione di colpe 

Confraternite: 

associazioni laiche di istituzione 

canonica, i membri non 

prestavano voti, vivevano nel 

secolo, riunendosi solo ogni tanto 

per fini religiosi 

ordini religiosi o 

piccole comunità 

Ordini militari ospitalieri : 

Da noi è presente l’Ordine 

Gerosolomitano 

di San Giovanni. 

Le prime funzioni furono 

ospedaliere, le militari vennero per 

difendere Gerusalemme


Ordine Gerolosolomitano 

di S. Giovanni 

(Cavalieri di Malta) 

L’attivita è impostata sulle domus o 

mansiones, che nel 1400, terminata 

la funzione ospitaliera, si 

trasformano in commende con 

funzione di amministrazione del 

patrimonio 


Ospedale di San Giovanni 

Borgonuovo (Magione) 

Fonti 

Documento 23 gennaio 1152 

Actum in burgo novis ospitalis Jerusalem 

Documento 1270 

fr. Alberto petitore domus S. Johannis de Borgonovo 

XIV secolo 

Hospitale di San Marco 

a Ponte Floriano (Ponte del Diavolo) 

Dipendente dalla Abbazia di Nonantola


Ospedale di San Filippo e San 

Giacomo in Sillaro 

1151- Bolla Papa Eugenio III 

1179- Bolla Papa Alessandro III 

1215- Bolla Papa Innocenzo II 

1294- Senato di Bologna ne 

acquista dei beni 

1376- Saccheggiato dalle bande di 

Giovanni Acuto 

1384- Risulta che il Rettore aveva 

in carico la manutenzione 

del ponte sul Sillaro 

Successivamente l’ospedale fu 

preso in carico dalla Confraternita 

degli Agostiniani di San 

Bartolomeo, costituitasi a 

Castello nel 1344. 

L’ospedale fu trasferito nel Borgo 

tra la fine del 1300 e l’inizio del 

1400. 

Una compagnia ospedaliera del XVI secolo



1595 

Ordinationi generali della Curia 

Arcivescovile di Bologna 

sulla disciplina degli Istituti Ospedalieri 

Varignana: Ospedale di S. Giorgio 

Montecerere : Ospedale di S. Bartolomeo 

Montecalderaro , 

Liano, 

San Martino in Pedriolo: 

hospitale di Abello 

1616 

Ospizio Frati Minori Osservanti 

(Convento e Chiesa di S. Francesco) 

1666 

(Masini:Bologna perlustrata) 

Ospedale “della stella” a Varignana 

Ospedali che ricevono bastardini a 

Varignana e Castel San Pietro



seconda metà del 1400 

Nella gestione dell’ospedale di 

San Giacomo o dei Pellegrini 

subentra la nuova compagnia di Santa Caterina. 

La Compagnia ha anche un Ospizio per sacerdoti 

dentro al Castello 

(via Maggiore, terza casa a destra) 

forse è quella gialla nella foto



1572 

L’Ospizio viene fuso con L’Ospitale, che 

risulta cosi costituito da due sezioni, una 

per i sacerdoti con tre letti, una per i laici 

con sei letti 

1658

(1) 

(2) 

(3) 

(1) 

(2) 

(3) 


Libro Mastro 

de la Veneranda Chompagnia di 

Madonna Santa Chatterina 


16 febbraio 1510 

Rechordo come havemi uno privilegio dal Cardinale Giovanni 

Stefano (Ferrer) di edificare un oratorio e celebrare messe e i 

nostri uffici 

18 gennaio 1530 

Rechordo come havemi uno altro privilegio dal Cardinale 

Lorenzo Campeggi che ci concede di tenere un sacerdote 

per celebrare messe nel nostro oratorio 

11 agosto 1533 

Acquisto di tre guasti per fare l’orto del nostro Oratorio 


.. tal licenza ci fu concessa perchè erano molti anni, che 

dei confratelli per mancanza di luogo(...) volevano 

radunarsi in una Cappella della Compagnia intitolata a S. 

Caterina nella Chiesa Parocchiale(...), qual cappella era 

luogo molto inabile e incomodo a detti fratelli talmente 

che non potevano alle ore debite, e senza disturbi fare le 

orazioni(...) 

La data di fondazione della Compagnia non ci è nota. 

Il riferimento più antico è del 1510, nell’”Inventario delle 

scritture” si legge però che da “molti anni” i confratelli 

volevano avere un Oratorio proprio



Ubicazione della chiesa di S. Caterina in una carta 

attorno al 1750 e foto attuale della zona



Notizia di una versione precedente dello 

statuto probabilmente in latino 

Libro Mastro 

de la Veneranda Chompagnia di 

Madonna Santa Chatterina 

5 giugno 1545 

Rechordo chomo avessimo li nosttri sttattutti signatti da 

Mons. Ill. Chardinallo Paleotto Veschovo di Bollogna sechondo 

il nosttro governo circha dili chosi de la chonpagnia 

18 aprile 1568 

Avendo i devoti huomini fratelli della compagnia ed hospitale di 

Madonna Santa Catherina di Castel San Piero conosciuto per 

esperienza che li statuti d’essa Compagnia fatti anticamente hora 

per la mutatione de tempi et per le nuove cose che da poi sono 

successe hanno di bisogno di qualche riformatione, dechiaratione 

et aggiungimento . (.....) 

hanno concordevolmente deliberato (.....) di riformare i detti 

Statuti (....) compilati, et scritti in lingua volgare, acciochè tutti i 

predetti devoti huomini, che sono per la maggior parte persone 

idiote, et non letterate possano ad ogni volontà loro leggere, et 

intendere detti ordinamenti ,et statuti .



Registro delle adunanze 

La compilazione inizia il giorno della entrata in vigore del nuovo statuto 


Questto sii un libro (...) per teniri chontto ett fari rechordo di 

tutti li parttiti che (...) ochoreno nel nostro orattorio... 

Per decidere devono essere presenti almeno i due terzi dei 

componenti la Compagnia. 

Ogni parttitto deve ottenere i due terzi de li favi bianchi. 

Però ogni prima domenica del mese non necessita il numero 

legale

(1) 

(2) 

(1) 

(2) 


Registro delle adunanze 



Elezione dei quattro omini per la imborsacione 

Fatta la imborsacione ed estratto il priore Mastro 

Gaspare Magnani e suoi consiglieri Inocencio de 

Fabri e Andrea de Chomelli 


eletto il Maestro dei Novizi e il Depositario 

(3) 

(4) 

(3) 


Cerimonia di insediamento 

dei nuovi Oficialli. 

(4) 

Votazione sull’accettazione di 

19 signore nella Compagnia 

Queste operazioni 

statutarie avvengono in 

aprile, mentre 

dovrebbero essere fatte 

dal 26 dicembre al 

primo gennaio. 

E’ un periodo transitorio



Terminato il periodo transitorio si entra a regime 

26 dicembre 1568 Santo Stefano 

Estratto Priore Rocho de Fabbri 

Consiglieri: Domenico Rondoni, Virgilio 

Prairollo 

28 dicembre 1568 SS Innocenti 

Martiri 

Eletto Maestro dei Novizi Stefano 

Lasi 

Eletto Depositario Domenico 

Magnani 

31 dicembre 1568 

Eletta Priora Chaterina di Impolito 

Scharseli 

Controllati i conti dell’anno 

precedente e considerati in regola 

1 gennaio 1569 Circoncisione di 

N. S. 

Insediamento dei nuovi Officiali



Pergamena della donazione con l’autenticazione delle reliquie da parte di 

Alfonso Paleotti, arcivescovo coadiutore del Cardinale di Bologna 

1596 

Cherubino Ghirardacci 

originario di Castel S. Pietro, 

autore della notissima Historia 

di Bologna, confratello della 

Compagnia di S. Caterina, dona 

alla Compagnia un notevole 

numero di reliquie 

regolarmente autenticate 

Legno della S. Croce 

S. Caterina 

S. Natalia 

S. Emerenziana 

S. Ignazio 

S. Ercolano 

S. Cristoforo 

S. Giuliano 

S. Anselmo 

S. Antonio Abate 

S. Pancrazio 

S. Maria Maddalena 

S. Isidoro 

S. Eustachio 

S. Cipriano 

Rogito del notaio Filoteo Sassi sulla 

consegna delle reliquie 

elenco delle reliquie 

S. Gio. Crisostomo 

S. Ilario 

S. Girolamo 

S. Caterina da Siena 

S. Caterina f. S. Brigida 

S. Tecla 

S. Petronilla 

S. Anna 

S. Maria Egiziaca 

S. Digna 

S. Eufronia 

S. Susanna 

S. Lodovico 

S. Macario 

S. Eusebio



Entrate della 

Compagnia 

Testamenti e 

donazioni 

24 maggio 1623 

Inventario delle robbe di Carlino 

dalle Osse 

1- N. 6 lenzuoli usati 

2- da 16 a 18 camise parte da 

huomo et parte da donna 

3- una rola di ramo buona 

4- un parolo et una caldarina usati 

5- un caliedro et un scaldaletto usati 

6- un vascello vecchio, una manara, 

un zapone, una mazza con 2 

cerchi di ferro et n° 4 biete di 

ferro 

7- un arcile et un bigonzo et una 

catena da fuoco 

8- due casse d’abete vecchie et lire 

5 soldi 16 baiocchi 8 di Bologna 

in contanti 

9- scranne et una tavola vecchie 

10- un letto fornito ma vecchio et 

un carro di zocchi 

Di tutte le presenti robbe detto 

Carlino ne fa un presente della metà 

a sua figliola et l’altra metà alla 

confraternita di S. Catherina... 

Affitti 

27 agosto 1627 

Antonio e Jacopo fabri nel borgo di 

C.S. Pietro 

contratto per il pagamento (....)per 

la pisone di un locale in cui tenere i 

suoi legnami



1688 

Inventario dei Beni Stabili, Censi et annui Legati 

della Ven.le Compagnia di S. Catterina di Castel S. Pietro 

- Un Oratorio di fabrica nuova con Chiesa separata, 

arcibanchi di noce alla moderna prezzo 2700 lire 

- Cappella nella Chiesa Parrocchiale 

- 1 orto contiguo all’Oratorio 

- 1 casa in strada Maggiore vicino alla porta di sotto 

- 1 casa in strada maggiore contigua all’Oratorio 

- 3 case poste in via Framella 

- un Ospitale in Borgo 

- 5 appartamenti annessi all’ospitale 

- 1 casa in Piazza Liana 

- Luoco posto nella Lamma + tre pezze di terra (76 

tornature) 

-- Pezza di terra nel Comune di Liano (18 tornature) 

-- Pezza di terra detta i Cappuccini (3 tornature) 

- Legati vari (Malvasia, Simbeni, Lelli) per lire 1800 

Ubicazione del podere Ca’ Lamma


Entrate 


Bilancio 1688 

La maggior parte delle entrate deriva dalle rendite 

dei terreni (circa il 65%) 

Spese 

Spese d’elemosine et opere pie in maritare Donzelle 

e sovenire poveri bisognosi £ 150 

Spesa di mantenere l’Hospitale £ 150 

Spesa di cera bianca per servizi dell’oratorio £ 160 

...per pietanza di 

pesce ogni 

settimana ai RR PP 

Cappuccini £ 65


Maria Paladini Consorella di questa 

Arciconfraternita, priva di padre e di madre e 

povera miserabile, umilissima suplicante (…) 

essersi venuto l’occasione del suo 

matrimonio ed essendo in stato deplorabile 

(…) ricorre con viva fede alle loro bontà, e 

pietà, suplicandoli di qualche suo solievo per 

Carità, acciò possi arrivari all’adempimento 

di un tanto sacramento (…) 


Richieste di sussidi 

per maritarsi 

Pauola figlia del fu Pietro Nerozzi, 

umilissima oretrice delle Signorie Loro 

Molto Illustri, umilmente gli espone 

come si trova in stato di maritarsi ed 

essendo senza padre e senza madre e 

non ritrovandosi in questo mondo solo 

miserie, suplica la bontà del signor 

Priore, e i suoi confratelli a volerla 

agiutare con qualche Carità, acciò posi 

arivare al adempimento di un tal 

Sacramento (…)


1742 

Inventario dei Beni Stabili, Censi et annui Legati 

della Ven.le Compagnia di S. Catterina di 

Castel S. Pietro 

- Una Chiesa, con campanile con due campane, 

dedicata a S. Caterina con due altari il maggiore 

alla Santa l’altro alla B.V. del Soccorso. Sei 

inginocchiatoi di noce (prezzo £ 250). 

- Un Oratorio con Arcibanchi in noce e organo 

con sua cantoria. 

- Sacrestia con armadio grande di noce(costa £ 

477), sopra vi è il granaio . 

- Una Cappella nella Chiesa Parrocchiale 

- Un orto circondato da mura contiguo alla 

chiesa 

- Una casa in via Maggiore vicino all’Oratorio 

- Quattro case in Via Framella 

- Due case in Via Framella 

- Un ospitale nel Borgo con 5 appartamenti 

- Un luogo di terra detto la Lamma 

- Tre pezze di terra nella stesso luogo 

- Legati vari per £ 3100 

- Fitti francanti per £ 600 


Inventario 1742 

Entrate 

Sono aumentati gli immobili, 

I fondi agricoli sono rimasti gli stessi, 

Compaiono rendite finanziarie (i fitti 

francanti) 

Spese 

le spese per l’Hospitale sono 

rimaste costanti ma quelle per 

le elemosine e le Donzelle 

sono calate a £ 50



10 settembre 1703 

Instrumento di compra fatto col patto di 

francare e successiva locazione fra tre 

anni dal Priore e Confratelli della Comp. 

di S. Caterina del Fr. Flaminio Comelli 

d’una pezza di terra arativa e alquanto 

querceta, (....) posta nel Comune di 

Castel S. Pietro in luogo detto il Morello 

Longo, parte di un luogo del detto 

Comelli nel territorio chiamato Granara 

(....) al prezzo di £ 400 et annuo affitto 

£ 20... 

Il fitto francante è in realtà un prestito di 

danaro con pagamento di interessi, con 

garanzia sulla proprietà. 

La chiesa proibisce l’usura , che condanna 

come peccato gravissimo. 

Il trucco consiste nello stipulare un atto 

d’acquisto di un bene immobile (la compra) 

lasciato però in uso dietro pagamento di un 

affitto (l’interesse). 

Trascorso il tempo di durata del prestito, si 

franca , cioè si annulla, l’acquisto dietro la 

restituzione del denaro prestato (quello della 

compra). 

Se ciò non avviene l’acquisto, già rogato, 

resta effettivo.



Domenico Nannini umilissimo oratore delle Signorie 

Vostre, gli espone qualmente essendo vacante il 

posto dell’Ospitaliere di S. Catta posta nel Borgo, e 

trovandosi solo con la sua moglie e nuora, e avendo 

già servito per venti anni il detto Ospitale, supplica 

l’innata loro bontà 

(se mi conoscono degno di questo servizio) degnarsi 

gratia del posto che della Carità restarà tenuto 

eternamente Quam Deus 

Darà sicurtà Giuseppe Zuffa detto Taglione 

1714 

Domande per assunzione 

come Ospitaliere 

Domenico dal Fiume umilissimo oratore del Molto 

Illustrissimo Signor Priore (...) 

(...) per adempimento delle quali cose per idonea 

sicurtà Annible dal Fiume (...)



L’inventario rappresentato è del 1778 quando l’ospitale non è più gestito dalla 

compagnia di S. Caterina, però la sua organizzazione e la sua struttura non è 

stata certamente molto modificata, al più un poco migliorata. 

Inventario 

Letti n.6 con sue banchette di legno 

n.6 paglioni per i medesmi 

n.6 coperte imbotite di stoppa 

n.6 mattarazzi di stoppa 

Stanza de’ preti 

due coperte alla schiavona 

due mattarazzi, uno di stoppa l’altro di penna 

quattro banchette e sei asse per i letti 

una sedietta ossia Comodo di noce 

un armadio di pioppa colorato 

nel camerino da spogliare 

una banca di pioppa



Nella stanza delle donne 

n.3 letti ne muri di pietra.. 

n.3 paglioni 

n.3 matarazzi 

n.3 coperte due inbotite e l’altra sempia 

due casse vecchie di noce 

Nel Scaldatorio 

due ole da bugata, una murata e l’altra sciolta 

una caldara di rame morata con coperchio di legno 

li sedili all’intorno fitti nel muro 

n.4 remme di ferro che sostentano la campana del 

camino 

due ferri nel mezzo fitti in terra ad uso de cavedoni 

..una catena da fuoco 

nel camerino del Comodo un uscio con catenazzo 

Nel Camino dell’Ospedagliere 

Una Catena di ferro 

una graticola di ferro



un calcedro di ramme 

due caldarine di rame, una grande e l’altra piccola 

orinali per i letti dei Pellegrini 

all’uscio seratura e chiave... 

...all’uscio dell’orto seratura, chiave e catenazzo 

alle due porte maggiori due catenazzi 

tre lumi di ferro 

una ruota per li bastardini con suo campanello e 

gioco di ferro 

un tellaro con li bandi per li bastardini 

chiavi n.14 per tutti detti luoghi 

lenzuoli n. 47 

coperte in tutte n. 12 

tre camerini per li pazzi con sue serrature e 

chiavi 

una B.V. Adolorata di rilievo con sua ramata e il 

lampioncino davanti con suo ferro sopra della 

porta 

Nell’ospitale c’è la ruota per li bastardini, 

confermando la notizia di altra fonte. 

Più preoccupante è la presenza di tre camerini 

per li pazzi, che forse servivano solo per una 

contenzione provvisoria, ma è la quantità che 

sorprende.

Castel San Pietro Terme 

17 – 25 ottobre 2009 


Regolamento per l’ospedaliere 


1) Rispetto per l’Arciprete e gli amministratori 

2) Tenere puliti letti, ospedale e abitazione 

3) Alloggiare solo i pellegrini con le “patenti” 

4) Vigilare e visitare gli uomini, porli nel dormitorio dei 

maschi dopo che si saranno spogliati nel camerino 

5)Uomini e donne separati, anche moglie e marito, 

padre e figlia, madre e figlio a meno che non allatti. 

6) Obbedire al Delegato 

7) L’uomo mai entrare dalle donne, se necessario con 

la moglie 

8) divieto di ingresso a meretrici, birbanti, ladri 

sborsaroli e contumaci 

9)Non accettare senza permesso pellegrini e infermi 

10) Capitando bastardini alla ruota tentare di scoprire 

il portatore e avvisare subito l’Arciprete 

11) Non dare soldi senza autorizzazione 

12)”Imbiancare” tre volte l’anno lenzuola e biancheria 

14) prima di dormire fare recitare 5 Pater e Ave 

15) Ogni sera all’Ave Maria recitare le litanie davanti 

alla Madonna che è sulla porta.


Liti per la precedenza 

nelle processioni 

Le processioni erano “macchine” complesse. 

C’era l’immagine sacra, il baldacchino, gli stendardi, i 

“lanternoni”. 

I componenti le compagnie: i “cappati” e gli 

“scalchi” (forse inservienti), oltre a tutto il clero con 

in testa l’arciprete. 

Le compagnie erano quella di S. Caterina e 

quella del Santissimo Sacramento, a cui si aggiunse 

quella, creata dalla parrocchia, del Rosario. 

Il numero delle processioni superava la ventina 

all’anno, i compiti all’interno della procedura 

numerosi, quindi le possibilità di liti, scontri sulle 

assegnazioni degli incarichi sulle precedenze erano 

infiniti, creando rancori, violenze, liti giudiziarie 

interminabili. 


1569: Lite tra la Compagnia di S. Caterina e la 

Compagnia del SS Sacramento alla quale fu 

affidato il trasporto a Castello da Poggio della 

immagine miracolosa della B.V. 

1624: altra lite 

1639: nuova lite 

1658 

Testimonianza di Tolomeo Guglielmini 

nel 1658 ...successe che nell’andare a prendere 

l’immagine il priore di S. Caterina Filippo Bettini, per 

essere in età quasi decrepita, fu un poco lento a 

presentarsi per ricevere l’immagine, si fece avanti un 

tal Marco della Compagnia del SS Sacramento e si 

mise al posto del priore. Al che il vecchiarello fece 

proteste per avere il suo luogo, ma Marco non volle 

restituire. Il priore, con scandalo del popolo, se ne 

ritornò con saviezza alla propria compagnia 

Attestato 

di Paolo Sattia, Paolo Fantuzzi 

ed altri per la lite di 

precedenza nelle Processioni 

a favore della 

Compagnia di S. Caterina 

contro 

quella del SS Sacramento 

Summarium 

testium examinanda ad infra 

Societas S. Sacramentum 

C.S.P. 

in causa cum Societas 

S. Caterina detto Castri 

1659 

Verbali delle testimonianze 

delle parti opposte sui fatti 

dell’anno precedente, per il 

procedimento processuale 

davanti alle autorità superiori 

della Curia Arcivescovile di 

Bologna.


1706, 1712, 1725 continuano le liti 

1726 

...l’Arciprete penetrato che si macchinava una 

aggressione dei confratelli della Compagnia di S. 

Caterina alla Compagnia del SS Sacramento 

allorchè fosse nella processione del SS per portare 

il baldacchino avvisò l’Arcivescovo che ordinò 

facesse l’Arciprete senza compagnie: però non 

s’acquetar e non era di che non si sentisse 

risse.(Cavazza) 

Nello stesso anno 

..le rogazioni si fa con spavento di un massacro 

di persone perchè tutti i confratelli del SS 

Sacramento avean armi sotto le vesti e avean 

introdotti sicari nel paese (Cavazza) 


1728 

La Compagnia di S. Caterina ottiene l’aggregazione 

all’Arciconfraternita di Santo Spirito in Roma e pensa di 

svincolarsi da ogni giurisduzione. 

Grande festa, illuminazione del paese, della torre, 

fuochi artificiali, in piazza una fontana di vino bianco e 

nero. 

Gli avversari della Compagnia rilevano peròche il Papa 

ha posto delle condizioni, cioè il rispetto della 

giurisdizione dell’arciprete 

(Il santo Padre) conosciuta la malizia referisce nella supplica 

“Salva Juridictione Ordinarij” (....) 

Con tale riserva(..) tenuta da essi occulta per avere il loro 

intento, cominciano a predicare, pubblicare indulgenze, 

seppellire i loro morti, benedire le donne dopo il loro puerperio, 

fare l’esposizione del Venerabile indipendentente dal parroco e 

dalla sua giurisdizione (...)


Statuti e regole della Compagnia della Carità 

eretta canonicamente a sollievo de’ Poveri 

sotto la prottezione di S. Francesco da Paola 

del Beato Vincenzo de’ Paoli 

nella Chiesa Arcipretale di 

Santa Maria Maggiore di Castel S: Pietro 


1730 

Viene fondata la Compagnia della Carità. 

Capo e Rettore perpetuo è il Signor Arciprete 

pro tempore 

27 marzo 1734 

Permesso del pubblico di Bologna 

di edificare nel suolo pubblico 

il Pio Ospedale di C.S. Pietro 

Il Senato 

a voti unanimi 

consente al dott. Don Giov. Battista 

Bertuzzi, Arciprete della Chiesa di Castel 

S. Pietro, e all’infrascritto Comitato di 

Fabbrica, che per la costruzione 

dell’Ospedale per malati di detto 

Castello, possano liberamente occupare 

un tratto di suolo pubblico, di settanta 

piedi per trenta, sito nella piazza fuori 

della Porta detta “di sopra” in detto 

Castello. 

24 marzo 1734 

Permesso del senatore Calderini 

per la fabbrica del Pio Ospedale 

della Carità in C.S.Pietro



Nella seconda meta del 1700 la Compagnia entra in crisi. Le regole 

interne sono considerate vincoli da non rispettare ( forse in nome 

dell’efficienza). Si notano due partiti contrapposti. Gli avversari 

esterni si rafforzano, è sorta la Compagnia della Carità con un suo 

ospedale. 

Un documento del 1777 elenca in base a documenti della 

compagnia stessa la storia delle turbolenze interne. 

qui sono elencati alcuni casi 


Il priore Pietro Gattia si fa riconfermare priore alla presenza di solo 16 confratelli. ( la 

decisione è presa senza numero legale e la riconferma è proibita dallo Statuto) 


Decreto di annullamento del Cardinale Vicario, nuovo scrutinio alla presenza dell’Arciprete 

e 42 confratelli. Viene estratto priore Mariano Ponti 

13 novembre 1768 

Sorteggio nuovo priore : Prospero Angelini. Proteste di Rocco Andrini sulle modalità 

dell’operazione. (Evidentemente ci sono gravi irregolarità e la nomina viene annullata, 

tra l’altro non si è rispettata la data del 26 dicembre) 


Il priore estratto è stato il sacrestano Angelo Tomba. Incompatibilità, Tomba non vuole 

rinunciare a fare il sacrestano, che è un incarico a tempo indeterminato e retribuito. 

Rispettando lo statuto gli ufficiali pretendono non possa rinunciare al priorato. 

Confusione risolta con intervento superiore e rinuncia provvisoria. (L’imborsazione del 

sacrestano è evidentemente stato un atto ostile). 


Bartolomeo Giorgi, primo consigliere, sequestra la cera la chiude a chiave e non rende 

la chiave. Ricorso al Vicario Generale, indagine e infine scuse del Giorgi. ( La cera aveva 

un notevole valore economico e il suo sequestro era un fatto ricattatorio) 

Situazione dell’Ospitale 

8 settembre 1777 

Relazione del revisore delle patenti dei pellegrini Giuseppe Vanti 

al Sig. Cap. Lorenzo Graffi Depositario dell’Amministrazione dei 

beni applicati al Pio Ospedale degli Infermi. 

(...) né più succede che alcuno abbandoni e rifiuti l’ospicio 

come accadeva per lo scorso, per il suo deplorabile stato, sia 

per la sua rovinosa antichità, si perché poco o quasi nulla di 

bonifico mai se le faceva, che ne poneva orrore a chi se le 

introduceva (...) e ciò avveniva per la poco buona e 

scandalosa armonia che tra confratelli passava. Mentre a 

tutt’altro volevano pensare che al necessario mantenimento 

di tal pio luogo


Al Nome del Signore Iddio 

questo dì 28 del mese di Agosto 1772 

Ristretto di notizia autentiche riguardanti la già 

resa incorreggibile Compagnia di S. Cattarina di 

Castel S. Pietro da me destrutta, formalmente 

ricavati da campioni (...) delle tre compagnie, 

dall’archivio arcipretale ecc. (...) e testimonianze 

irrefragabili di persone disappassionate, e 

compilate per ordine mio dal notaro Ercole 

Cavazza (...) 

Cardinale Malvezzi Vescovo di Bologna 


Relazione sulle azioni e attività della Compagnia di 

S. Caterina riferite dalla parte avversa 

Rilievi finanziari 

Contributi alle Zitelle sempre più scarsi e solo alle consorelle 

Quasi cessate elemosine ai poveri ma ripartite tra loro 

Permuta della cera in contanti e ripartiti tra loro 

Mancato rispetto impegno di partecipazione alle spese per la 

sistemazione della parrocchiale 

Ospedale del Borgo messo male, sfinito di suppellettili 

Liti e sedizioni contro la giurisdizione del Parroco 

1726 Per le liti con la Comp. del SS si fanno le processioni del Venerabile 

senza le Compagnie 

1727 Sequestrata giudizialmente all’Annunziata la Madonna di Poggio e 

per molti giorni impedite le processioni 

1728 Presa a pugni quelli del SS che portano La B.V. e interruzione 

processione. 

Sospese processioni Corpus Domini e del Venerabile per attentati 

contro la Compagnia del SS. 

Impedito il trasporto dell’immagine della Madonna a Poggio 

Cardinale Buoncompagni invia grossa sbirraglia al fine di carcerare i 

confratelli di S. Caterina 

1729 Impediscono al Card. Buoncompagni l’ispezione al loro Oratorio 

1739/1750 Tregua tra le confraternite 

1749 Compagnia del Rosario elevata al grado di Arciconfraternita. 

Tentativo di riunione fallito per volontà di S. Caterina. Si uniscono 

Rosario e SS 

1771 Morto don Giovan Battista Bertuzzi diventa Arciprete 

Bartolomeo Calisti. Alla prima solenne funzione, rinnegando gli 

accordi S. Caterina crea confusione e scandalo 

1772 Nuovo tentativo di conciliazione, S. Caterina va alle vie 

giudiziarie. 

Firmato 

Ercole Ottavio Cavazza pubblico Notaro



Conclusioni della relazione 

Attestiamo noi iscritti, col nostro 

giuramento di avere osservato le 

soprascritte notizie e averle ritrovate tutte 

vere (....) e possiamo attestare che fosse 

stato desiderio di tutti i buoni che fosse 

destrutta la compagnia di S. Catterina (...) 

(....) e di aver udito dal signor Arciprete 

Bertuzzi che non si sarebbe posta quiete 

nel paese se non si fosse abbolita la 

Compagnia di S. Catterina che egli però 

non avrebbe dato a mano a tal 

destruzione per non esser il bersaglio 

degli individui di tal compagnia, perchè 

avezzi a sussuri, a calunnie, a 

perseguitare i poveri parroci, (...) per 

esser vecchio e per timore di non perdere 

la vita.(......) 

Tanto attestiamo 

Dottor Don Ercole Graffi 

Don Ercole Fiegna 

Vincenzo Card. Malvezzi 

Arcivescovo di Bologna



1772 Trascrizione del decreto di soppressione della Compagnia 

La compagnia di S. Caterina impugno il decreto, ma nel 

1773 il papa confermava il decreto Malvezzi. 

Allora quelli di S. Caterina impugnarono il 

provvedimento papale. 

La causa procedette davanti alla Congregazione del 

Concilio fino al 1780 quando con decreto del Card. Pallavicini 

fu rigettata l’istanza di S. Caterina “cum mandato de illa 

amplius non proponenda”.


Francesco Cavazzoni (Bologna 1559 - post 1616) 


Il quadro di S. Caterina fu portato nella cappella ad essa 

ancora dedicata nella parrocchiale. Quando la cappella fu 

demolita per far posto all’attuale canonica fu trasferita 

nella sacrestia. attualmente si trova nella cappella a destra 

dell’altare maggiore . 

S. Caterina d’Alessandria, di stirpe regale, è rappresentata 

davanti all’imperatore Massenzio che l’ha convocata per 

farla abiurare e adorare gli dei pagani che sta indicando in 

alto a destra del quadro. 

La santa è attorniata dai sapienti che cercano di 

convincerla. 

Essa però aiutata dalla sapienza divina, rappresentata dalla 

colomba, li converte e li porta con sè al martirio.

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