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Editoriale<br />
Cari lettori, abbiamo preparato per voi un numero degno delle migliori letture sul divano,<br />
dei palati più raffinati e delle menti più desiderose di trascorrere le festività in compagnia<br />
di buone storie. Tim Parks, Andrea Molesini e Bruno Arpaia sono i tre scrittori che hanno<br />
partecipato alla sfida di questo numero: non lasciarvi soli. E nessuno rimarrà solo in questi<br />
giorni di Natale pensando anche ai grandi delle letteratura che Giuseppe De Marco ci aiuta<br />
a riscoprire.<br />
Certo non possiamo dire di avere molto da festeggiare quest’anno. Sono sempre più numerose<br />
le persone senza lavoro e le famiglie in difficoltà economiche. Proprio per questo non<br />
vogliamo che nessuno resti prigioniero della propria solitudine, anche se la letteratura è innanzitutto<br />
un’avventura del singolo. Le buone storie, tuttavia, sono capaci di un miracolo,<br />
quel miracolo che invochiamo come dono natalizio per ciascuno di voi: rendere popolata la<br />
solitudine dei singoli dinnanzi alla vita e alle sue fatiche.<br />
Anche grazie a questa moltitudine di personaggi, e alla capacità di ciascuno di diventare<br />
moltitudine, possiamo sperare di uscire dalla crisi. La crisi economica che è prima di tutto<br />
crisi delle coscienze: abbiamo avuto l’illusione di non essere soli inseguendo social network,<br />
amicizie virtuali, amicizie a distanza. Ci siamo dimenticati di noi stessi. Della singolarità<br />
che ciascun individuo rappresenta. Non ci resta che ripartire da qui, non ci resta che abitare<br />
questa solitudine e farla popolare dalle storie della letteratura, che poi in fondo non sono<br />
altro che le storie del nostro vicino di casa, di quartiere, del nostro collega di lavoro.<br />
Buon Natale allora, con la speranza di avervi aiutato un po’ a popolare la vostra solitudine.<br />
Buoni <strong>PreTesti</strong> a tutti.<br />
Roberto Murgia<br />
pretesti | Dicembre 2012