ricerca su tamponi oculari e pus canalicolare - italbioforma
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METODO STANDARD NAZIONALE<br />
RICERCA SU<br />
TAMPONI OCULARI E<br />
PUS CANALICOLARE<br />
BSOP 2<br />
Emesso dalla Standards Unit, Evaluations and Standards Laboratory<br />
Specialist and Reference Microbiology Division<br />
INVESTIGATION OF EYE SWABS AND CANALICULAR PUS<br />
Riferimento no: 4.1 Data di emissione: 03.05.05 Emesso da: Standards Unit, Evaluations and Standards Laboratory Pagina 1 di 14<br />
Riferimento no: BSOP 2i4.1<br />
Questa SOP deve essere usata congiuntamente alle altre SOPs emesse dalla Health Protection Agency<br />
www.evaluations-standards.org.uk<br />
E-mail: standards@hpa.org.uk
STATO DEI METODI STANDARD NAZIONALI<br />
I Metodi Standard Nazionali, che includono le standard operating procedures (SOPs), algoritmi e linee guida,<br />
promuovono l’adozione di elevati livelli di qualità, contribuendo ad assicurare la possibilità di confronto delle<br />
informazioni diagnostiche ottenute in laboratori diversi Ciò consente la standardizzazione della sorveglianza sostenuta<br />
dalla <strong>ricerca</strong>, sviluppo e verifica, promovendo nello stesso tempo la salute pubblica e la fiducia del paziente nelle<br />
proprie strutture sanitarie. I metodi sono ben referenziati e rappresentano un buon standard minimo per la<br />
microbiologia clinica e per la salute pubblica. Comunque, utilizzando i Metodi Standard Nazionali, i laboratori dovranno<br />
tenere in considerazione le esigenze locali e potranno intraprendere ricerche addizionali. I metodi forniscono inoltre un<br />
punto di riferimento per un loro ulteriore sviluppo.<br />
I Metodi Standard Nazionali sono stati sviluppati, revisionati ed aggiornati con una procedura aperta di consenso ove le<br />
opinioni di tutti i partecipanti sono state tenute in adeguata considerazione ed i documenti elaborati riflettono il consenso della<br />
maggior parte degli stessi.<br />
I rappresentanti di alcune organizzazioni professionali, incluse quelle il cui logo appare <strong>su</strong>lla prima pagina, sono membri dei<br />
gruppi di lavoro che sviluppano i Metodi Nazionali Standard. L’inclusione del logo di una organizzazione nella prima pagina<br />
implica sostegno agli obiettivi ed al processo di preparazione dei metodi standard. I componenti di queste organizzazioni<br />
scientifiche hanno partecipato allo sviluppo dei Metodi Nazionali Standard ma le loro opinioni personali non rispecchiano<br />
necessariamente quelle dell’organizzazione di cui sono membri. L’elenco attuale delle organizzazioni professionali<br />
partecipanti può essere ottenuto tramite e-mail all’indirizzo standards@hpa.org.uk.<br />
Le prestazioni dei metodi standard sono condizionate dalla qualità di reagenti, strumentazione, procedure commerciali o<br />
prove messe a punto in loco. I laboratori dovrebbero assicurare che queste siano state validate e dimostrate idonee allo<br />
scopo prefissato. Devono essere adottate procedure di controllo di qualità interno ed esterno.<br />
Nonostante siano state osservate le più scrupolose attenzioni nella preparazione di questa pubblicazione, la Health<br />
Protection Agency o qualsiasi organizzazione di sostegno non può essere ritenuta responsabile dell’accuratezza o dell’utilizzo<br />
o di qualsiasi conseguenza derivante dall’uso o da modifiche delle informazioni contenute in questo documento. Queste<br />
procedure sono intese solamente come una risorsa generale per i professionisti che esercitano in questo settore, operanti nel<br />
Regno Unito, pertanto si dovrà ricorrere ad altri con<strong>su</strong>lenti quando ritenuto necessario. Se si apportano modifiche a questa<br />
pubblicazione, si deve porre in evidenza dove sono state apportate modifiche al documento originale. La Health Protection<br />
Agency (HPA) dovrà essere menzionata in ogni circostanza.<br />
La Health Protection Agency è una organizzazione indipendente che ha lo scopo di proteggere la salute della popolazione.<br />
Ad essa confluiscono esperienze professionali già appartenenti ad organizzazioni ufficiali. Maggiori informazioni riferibili alla<br />
HPA possono essere ottenute al sito www.hpa.org.uk.<br />
La Health Protection Agency è un’organizzazione che mira ad essere completamente in accordo con le direttive Caldicott.<br />
Ciò significa prendere ogni possibile precauzione per prevenire la diffusione non autorizzata di informazioni <strong>su</strong>i pazienti e di<br />
garantire che le informazioni relative agli stessi siano mantenute in condizioni di sicurezza 1 .<br />
Maggiori dettagli possono essere ottenuti dal sito web www.evaluations-standards.org.uk. Contributi allo sviluppo dei<br />
documenti possono essere forniti contattando l’indirizzo standards@hpa.org.uk.<br />
Per cortesia prendere nota che la bibliografia è attualmente formattata con il software Reference Manager. Se si modifica o si<br />
cancella il testo senza avere installato nel computer il Reference Manager, la bibliografia non sarà aggiornata automaticamente.<br />
Riferimento <strong>su</strong>ggerito per questo documento:<br />
Health Protection Agency (2004). Investigation of eye swabs and canalicular <strong>pus</strong>. National Standard Method BSOP 2<br />
Emissione 4. http://www.hpa-standardmethods.org.uk/pdf_bacteriology.asp.<br />
INVESTIGATION OF EYE SWABS AND CANALICULAR PUS<br />
Riferimento no: 4.1 Data di emissione: 03.05.05 Emesso da: Standards Unit, Evaluations and Standards Laboratory Pagina 2 di 14<br />
Riferimento no: BSOP 2i4.1<br />
Questa SOP deve essere usata congiuntamente alle altre SOPs emesse dalla Health Protection Agency<br />
www.evaluations-standards.org.uk<br />
E-mail: standards@hpa.org.uk
INDICE<br />
STATO DEI METODI NAZIONALI STANDARD ………......................................……………..……………. 2<br />
INDICE ……………………………………….....……............................…………...................................….... 3<br />
PROCEDURA DI MODIFICA ……………………………………….....……............................…………….... 4<br />
SCOPO DEL DOCUMENTO ……………………………………………...........................……………........... 5<br />
INTRODUZIONE ……………………………………………………............................…………………………. 5<br />
INFEZIONI …………………………………………………………………............................……….............…. 5<br />
LIMITAZIONI ……………………………………………………….................................………………………. 7<br />
1.0 CONSIDERAZIONI SULLA SICUREZZA …………….........................…………………………..… 8<br />
1.1 RACCOLTA DEL CAMPIONE……………... ………………………………………………………..... 8<br />
1.2 TRASPORTO E CONSERVAZIONE DEL CAMPIONE……………………………………………... 8<br />
1.3 PROCEDURA ANALITICA SUL CAMPIONE ………..…………………………………………....... 8<br />
2.0 PRELIEVO DEL CAMPIONE ………...................…………………………...........................……..… 8<br />
2.1 TEMPO OTTIMALE PER IL PRELIEVO DEL CAMPIONE ……………………………………..... 8<br />
2.2 TIPO DI CAMPIONE APPROPRIATO E METODO DI PRELIEVO ...………………………....... 8<br />
2.3 QUANTITA’ E NUMERO APPROPRIATO DI CAMPIONI …………… ……………………......... 8<br />
3.0 TRASPORTO E CONSERVAZIONE DEL CAMPIONE ……………………............................…….. 9<br />
3.1 TEMPO FRA PRELIEVO DEL CAMPIONE E PROCEDURA ANALITICA ………...…..……… 9<br />
3.2 ACCORGIMENTI PARTICOLARI PER RIDURRE IL DETERIORAMENTO ……....……………. 9<br />
4.0 PROCEDURA SUL CAMPIONE ..………………………………………...........................…………… 9<br />
4.1 SELEZIONE DELLA PROVA ………….………………………………………………….………..... 9<br />
4.2 ASPETTO ………………..………………………………………………………………..………….... 9<br />
4.3 MICROSCOPIA ……………….………………………………………………………..…………..…. 9<br />
4.4 COLTURA E MODALITA’ DI RICERCA …………………………………………..……………...…. 8<br />
4.5 IDENTIFICAZIONE ………………………………………………………………...……………......… 11<br />
4.6 PROVE DI SENSIBILITA’ AGLI ANTIBIOTICI ……………......…………………………………..... 11<br />
5. 0 PROCEDURA DI REFERTAZIONE ……………………………...........................…………..………. 12<br />
5.1 MICROSCOPIA ………………. ………………………………………………………….…...……… 12<br />
5.2 TEMPO PER REFERTO MICROSCOPICO ………………………………………………………… 12<br />
5.3 COLTURA ……………………..............................................................…….……………………... 12<br />
6. 0 SEGNALAZIONI ALLA HPA (LOCALE ED AI SERVIZI NAZIONALI ED AL CENTRO CDSC<br />
PER LE INFEZIONI) ..…………………............................................................................................ 12<br />
BIBLIOGRAFIA ……………………………………………………………….............................……………… 13<br />
INVESTIGATION OF EYE SWABS AND CANALICULAR PUS<br />
Riferimento no: 4.1 Data di emissione: 03.05.05 Emesso da: Standards Unit, Evaluations and Standards Laboratory Pagina 3 di 14<br />
Riferimento no: BSOP 2i4.1<br />
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E-mail: standards@hpa.org.uk
PROCEDURA DI MODIFICA<br />
Documento di riferimento controllato BSOP 2<br />
Titolo del documento controllato Procedura Operativa Standard per la <strong>ricerca</strong> <strong>su</strong><br />
<strong>tamponi</strong> <strong>oculari</strong> e <strong>pus</strong> <strong>canalicolare</strong><br />
Ciascun documento controllato possiede una registrazione separata con le correzioni specificate in modo<br />
dettagliato in questa Procedura di Modifica. Le precedenti modifiche sono disponibili presso la<br />
standards@hpa.org.uk.<br />
Sull’emissione di pagine nuove o rivedute ciascun documento controllato deve essere aggiornato dal proprietario<br />
del Laboratorio<br />
Modifica<br />
Numero/<br />
Data<br />
5/<br />
03.05.05<br />
Emissione no.<br />
Scartata<br />
Inserita<br />
Emissione no.<br />
4 4.1 1<br />
Pagina Sessione(i) interessate Modifica<br />
2<br />
4<br />
Prima pagina<br />
Stato del Documento<br />
Pagina della procedura di modifica<br />
INVESTIGATION OF EYE SWABS AND CANALICULAR PUS<br />
Riferimento no: 4.1 Data di emissione: 03.05.05 Emesso da: Standards Unit, Evaluations and Standards Laboratory Pagina 4 di 14<br />
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Ridisegnata<br />
Revisionato<br />
Ridisegnata
PROCEDURE OPERATIVE STANDARD<br />
PER LE RICERCHE SU TAMPONI OCULARI<br />
E PUS CANALICOLARE<br />
Tipo di campione: Tamponi <strong>oculari</strong><br />
Pus canicolare<br />
SCOPO DEL DOCUMENTO<br />
Questa SOP descrive le procedure e la <strong>ricerca</strong> batteriologica di campioni <strong>oculari</strong> con eccezione di quelli<br />
provenienti da casi di cheratite, endoftalmite, ipopion e da infezioni post chirurgiche: per questi campioni fare<br />
riferimento alla BSOP 52. Nuove tecniche di biologia molecolare sono attualmente disponibili per la diagnosi di<br />
infezione da Clamidia <strong>su</strong> <strong>tamponi</strong> <strong>oculari</strong>. Queste non sono comprese in questa SOP<br />
INTRODUZIONE<br />
Le infezioni dell’occhio sono causate da un’ampia varietà di microrganismi. Sebbene i <strong>tamponi</strong> <strong>oculari</strong> possono<br />
essere contaminati da organismi di origine cutanea, ogni microrganismo dovrebbe essere singolarmente valutato<br />
per <strong>su</strong>ccessivi approfondimenti <strong>su</strong> indicazione clinica.<br />
Microrganismi esogeni possono giungere all’occhio con le mani, veicoli (lenti a contatto) danneggiamenti di tipo<br />
traumatico da corpo estraneo 2 , dopo intervento chirurgico 3 , o semplicemente per diffusione da zone adiacenti.<br />
INFEZIONI<br />
Le infezioni di media entità includono le congiuntiviti (infiammazione della congiuntiva) e le blefariti<br />
(infiammazione delle palpebre). Le congiuntiviti possono manifestarsi associate a blefariti (blefarocongiuntivite) o<br />
della cornea (cheratocongiuntiviti). Infezioni meno comuni e più severe includono le cheratiti (infiammazione della<br />
cornea) e le endoftalmiti (infezioni interne dell’occhio stesso). Si possono manifestare inoltre infezioni ematogene<br />
che diffondono da un focus sito altrove 4 Altre infezioni peri<strong>oculari</strong> includono le dacrioadeniti (infiammazione delle<br />
ghiandole lacrimali) le dacriocistiti (infiammazione del sacco lacrimale) 5 , le canaliculiti (infezione dei punti e<br />
canalicoli lacrimali e le celluliti presettali ed orbitali. In caso di grave infezione oculare, per indagini accurate,<br />
possono essere richiesti campioni ottenuti con tecniche invasive; queste ultime sono riportate nella BSOP 52.<br />
Per la diagnosi di infezioni virali e da Clamidia sono richiesti <strong>tamponi</strong> separati in appropriati terreni di trasporto.<br />
Le infezioni <strong>oculari</strong> che si manifestano nelle prime quattro settimane di vita causate da Chlamydia trachomatis o<br />
Neisseria gonorrhoeae sono denunciate come ophtalmia neonatorum.<br />
I <strong>tamponi</strong> <strong>oculari</strong> possono provenire da pazienti che manifestano ogni tipologia clinica precedentemente<br />
descritta, ma possono richiedere manipolazioni differenti in funzione del tipo e della gravità dell’infezione.<br />
Blefarite: è associata a 6, 7<br />
• Staphylococcus aureus<br />
• Staphylococcus epidermidis<br />
• Specie Corynebacterium<br />
• Propionibacterium acnes<br />
INVESTIGATION OF EYE SWABS AND CANALICULAR PUS<br />
Riferimento no: 4.1 Data di emissione: 03.05.05 Emesso da: Standards Unit, Evaluations and Standards Laboratory Pagina 5 di 14<br />
Riferimento no: BSOP 2i4.1<br />
Questa SOP deve essere usata congiuntamente alle altre SOPs emesse dalla Health Protection Agency<br />
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E-mail: standards@hpa.org.uk
Questi microrganismi possono comunque essere isolati da palpebre di individui sani e queste colture<br />
necessitano di una accurata interpretazione.<br />
Congiuntiviti: possono essere acute o croniche. La congiuntiva è il tes<strong>su</strong>to oculare più frequentemente infettato<br />
e le <strong>su</strong>e infezioni sono una delle cause più comuni di arrossamento o di occhi appiccicosi. L’eziologia batterica<br />
comune include:<br />
• S. aureus<br />
• Streptococcus pneumonite<br />
• Haemophilus influenzae<br />
Agenti causali meno comuni includono gli streptococchi dei gruppi A, C e G di Lancefield 8 , Neisseria cinerea 9 ,<br />
P. acnes, specie Moraxella ed altri bastoncini Gram negativi ed anaerobi quali specie Eubacterium e specie<br />
Peptostreptococcus. 10, 11 La Moraxella catarrhalis causa congiuntiviti acute e la Moraxella lacunata infezioni di<br />
tipo cronico. 10 Molti di questi microrganismi possono comunque essere isolati dalle aree limitrofe (cute) e<br />
pertanto, l’interpretazione ed il significato della loro presenza è alquanto difficile.<br />
Le congiuntiviti causate dalla specie Neisseria sono insolite nei Paesi sviluppati. Il patogeno oculare più<br />
importante appartenente a questo genere è la Neisseria gonorrhoeae. Negli adulti è associata ad una<br />
contemporanea infezione genitale. Nei neonati rappresenta una importante causa di oftalmite neonatale, che in<br />
caso di mancato trattamento può condurre alla cecità. La Neisseria meningitidis è ri<strong>su</strong>ltata inoltre implicata in<br />
congiuntiviti iperacute. Il trattamento di queste è importante per ridurre il rischio di disseminazione e la profilassi<br />
con rifampicina può essere indicata per i famigliari esposti a contatto ed i pazienti al fine di eliminare i portatori<br />
faringei. Tenere conto della immunizzazione contro le malattie infettive 12 .<br />
La congiuntivite nei neonati è causata dai patogeni comunemente isolati negli adulti 11,13 . Microrganismi<br />
addizionali includono:<br />
• N. gonorrhoeae<br />
• Haemophilus parainfluenzae<br />
• Streptococchi di gruppo B e D di Lancefield<br />
• Enterobacteriaceae come Klebsiella pneumoniae e Proteus mirabilis<br />
• Pseudomonas aeruginosa<br />
Congiuntiviti da Clamidie e da virus possono essere riscontrate. Le inclusioni congiuntivali ed il tracoma sono<br />
causati da diversi sierotipi di Chlamydia trachomatis. Il tracoma è associato ai sierotipi A-C. Questa evenienza si<br />
manifesta nei Paesi sottosviluppati, mentre le inclusioni congiuntivali correlate ai sierotipi D-K, si manifestano<br />
nelle comunità urbane dei Paesi sviluppati 14 . Questi sierotipi sono associati alla trasmissione ses<strong>su</strong>ale. La causa<br />
più frequente delle congiuntiviti virali è imputabile agli adenovirurs.<br />
Le specie di Acanthamoeba possono causare cheratiti severe, di solito in portatori di lenti a contatto o in caso di<br />
lesioni traumatiche dell’occhio. Questo protozoo può essere isolato con raschiatura della cornea, come anche da<br />
lenti a contatto e dal loro contenitore (con<strong>su</strong>ltare SOP 52 e SOP 31).<br />
Celluliti orbitali sono infezioni del tes<strong>su</strong>to orbitale. Possono essere la conseguenza di un trauma, intervento<br />
chirurgico o estensione di infezioni paranasali. Si tratta di una infezione grave che può produrre cecità, trombosi<br />
settica del seno cavernoso o infezioni endocraniche. I patogeni di più frequente riscontro negli adulti sono lo S.<br />
aureus, streptococchi e anaerobi. Nei bambini ri<strong>su</strong>lta ancora prevalente l’H. influenzae, ma i ceppi cap<strong>su</strong>lati (tipo<br />
b) sono di raro isolamento. Streptococchi, stafilococchi, peptostreptococchi e P. aeruginosa possono provocare<br />
necrosi 15 . I <strong>tamponi</strong> <strong>oculari</strong> sono di utilità limitata nella determinazione delle celluliti orbitarie e presettali.<br />
INVESTIGATION OF EYE SWABS AND CANALICULAR PUS<br />
Riferimento no: 4.1 Data di emissione: 03.05.05 Emesso da: Standards Unit, Evaluations and Standards Laboratory Pagina 6 di 14<br />
Riferimento no: BSOP 2i4.1<br />
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In condizioni ottimali gli aspirati dai tes<strong>su</strong>ti coinvolti dovrebbero essere prelevati e trattati secondo le procedure<br />
riportate nella BSOP 26. A fini diagnostici sono utili anche le emocolture (con<strong>su</strong>ltare BSOP 37).<br />
Canaliculiti sono affezioni rare. Le infezioni presentano di solito un andamento cronico e sono causate da<br />
actinomiceti anaerobi quali Actinomyces israelii o da Propionibacterium propionicus 16, 17 . Per la diagnosi sono<br />
preferibili i campioni da <strong>tamponi</strong> di <strong>pus</strong> <strong>canalicolare</strong> a quelli prelevati con tampone oculare.<br />
Per ulteriori informazioni <strong>su</strong> infezioni di tipo grave, includenti l’accertamento per specie di Acanthamoeba,<br />
con<strong>su</strong>ltare la BSOP 52.<br />
LIMITAZIONI<br />
I <strong>tamponi</strong> <strong>su</strong>perficiali, sebbene non rappresentino la condizione ideale, possono di solito essere la sola soluzione<br />
disponibile. Dovrebbero essere raccolti, quando possibile, campioni profondi.<br />
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Riferimento no: 4.1 Data di emissione: 03.05.05 Emesso da: Standards Unit, Evaluations and Standards Laboratory Pagina 7 di 14<br />
Riferimento no: BSOP 2i4.1<br />
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1.0 CONSIDERAZIONII SULLA SICUREZZA<br />
1.1 RACCOLTA DEL CAMPIONE<br />
N/D<br />
1.2 TRASPORTO E CONSERVAZIONE DEL CAMPIONE<br />
Tamponi<br />
Contenitori di plastica chiusi<br />
Pus <strong>canalicolare</strong><br />
Contenitore impermeabile sterile in sacchetto di plastica chiuso<br />
1.3 PROCEDURA ANALITICA SUL CAMPIONE<br />
18 - 27<br />
Livello di contenimento 2, tranne che per infezioni da microrganismi di Gruppo di Rischio 3, quali M.<br />
tuberculosis, brucellosi, o in caso di sospetta micosi esotica da importazione, in questo caso tutte le<br />
manipolazioni devono essere eseguite in cabina microbiologica di sicurezza con Contenimento di Livello<br />
3<br />
NOTA 1: Tutte le manipolazioni <strong>su</strong> isolati sospetti per N. meningitidis che si ritiene possano generare<br />
aerosol devono essere eseguite in cabina microbiologica di sicurezza 18<br />
Fare riferimento alla linea guida corrente <strong>su</strong>lla sicurezza delle manipolazioni di tutti i microrganismi<br />
presentati in questa SOP<br />
Le linee guida precedentemente esplicitate devono essere <strong>su</strong>pplementate con la COSHH locale e con la<br />
valutazione del rischio<br />
E’ essenziale il rispetto delle regolamentazioni postali e di trasporto<br />
2.0 PRELIEVO DEL CAMPIONE<br />
2.1 TEMPO OTTIMALE DI PRELIEVO DEL CAMPIONE<br />
Prima della terapia antimicrobica se possibile e preferibilmente prima dell’applicazione di anestetici locali<br />
2.2 TIPO DI CAMPIONE E METODO DI PRELIEVO<br />
Il <strong>pus</strong> disponibile deve essere raccolto come pure campioni dell’area interessata<br />
Devono essere raccolti campioni separati in terreni di trasporto idonei per la <strong>ricerca</strong> di virus e clamidie.<br />
Strisci fissati in acetone o alcool per esami di immunofluorescenza sono idonei anche per la <strong>ricerca</strong><br />
della clamidia<br />
Per ricerche di Acanthamoeba con<strong>su</strong>ltare BSOP 52<br />
2.3 QUANTITA’ ADEGUATA E NUMERO APPROPRIATO DI CAMPIONI<br />
N/D<br />
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Riferimento no: 4.1 Data di emissione: 03.05.05 Emesso da: Standards Unit, Evaluations and Standards Laboratory Pagina 8 di 14<br />
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3.0 TRASPORTO E CONSERVAZIONE DEL CAMPIONE<br />
3.1 TEMPO FRA PRELIEVO DEL CAMPIONE E PROCEDURA ANALITICA<br />
I campioni devono essere trasportati e processati il più presto possibile<br />
3.2 ACCORGIMENTI SPECIALI PER RIDURRE IL DETERIORAMENTO<br />
I <strong>tamponi</strong> devono essere inviati in terreno di trasporto di Amies con carbone 28<br />
Se la semina è ritardata, si preferisce la conservazione refrigerata alla conservazione a temperatura ambiente. Si<br />
devono evitare ritardi <strong>su</strong>periori a 48 ore.<br />
4.0 PROCEDURA SUL CAMPIONE<br />
4.1 SELEZIONE DELLA PROVA<br />
N/D<br />
4.2 ASPETTO<br />
N/D<br />
4.3 MICROSCOPIA<br />
Colorazione Gram dei <strong>tamponi</strong> <strong>oculari</strong> (solo per neonati con occhi appiccicosi ed infezioni gravi) e <strong>pus</strong><br />
<strong>canalicolare</strong><br />
Dal tampone o dal <strong>pus</strong> preparare uno striscio sottile per la colorazione di Gram <strong>su</strong> un vetrino da<br />
microscopio pulito<br />
Nota 2: Il metodo per la procedura di colorazione è riportato in una SOP separata ( BSOP SP 8)<br />
4.4 COLTURA E RICERCHE<br />
4.4.1 Pretrattamento<br />
N/D<br />
4.4.2 Procedura <strong>su</strong>l campione<br />
Inoculare ciascuna piastra con il tampone o con il materiale purulento (con<strong>su</strong>ltare BSOP 54)<br />
Diffondere l’inoculo con un’ansa sterile per ottenere colonie separate<br />
Per metodi di inoculo approntati al letto del malato fare riferimento ai protocolli locali<br />
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Riferimento no: 4.1 Data di emissione: 03.05.05 Emesso da: Standards Unit, Evaluations and Standards Laboratory Pagina 9 di 14<br />
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4.4.3 Terreni di coltura, condizioni e microrganismi<br />
Per tutti i campioni:<br />
Aspetti clinici/ Terreni<br />
Incubazione<br />
condizioni standard<br />
Temp C° Atmosfera Tempo<br />
Blefariti<br />
Congiuntiviti<br />
Occhio appiccicoso<br />
Se non ci sono notizie<br />
cliniche disponibili,<br />
trattare come un<br />
“occhio appiccicoso”<br />
Per tutte queste situazioni aggiungere<br />
Aspetti clinici/<br />
condizioni<br />
Occhio appiccicoso in<br />
Con<strong>su</strong>ltori per malattie<br />
genito urinarie<br />
Neonati<br />
Immunocompromessi<br />
Blefarite cronica<br />
Canaliculite †<br />
Cellulite orbitale<br />
Dacriocistite†<br />
Dacrioadenite†<br />
Cheratite‡<br />
Endoftalmite ‡<br />
Ipopion‡<br />
Postoperatorio‡<br />
Post trauma<br />
Se il Gram dello striscio<br />
evidenzia bastoncini<br />
Gram negativi<br />
Agar cioccolato 35 -37 5 – 10% CO 2<br />
Agar sangue 35-37 5 – 10% CO 2<br />
Terreni<br />
standard<br />
Agar selettivo<br />
GC<br />
Agar<br />
Sabouraud<br />
Agar per<br />
anaerobi<br />
esigenti<br />
Agar<br />
Sabouraud<br />
Incubazione<br />
Temp C° Atmosfera Tempo<br />
35 -37 5 – 10% CO 2<br />
Lettura<br />
colture<br />
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Riferimento no: 4.1 Data di emissione: 03.05.05 Emesso da: Standards Unit, Evaluations and Standards Laboratory Pagina 10 di 14<br />
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Microrganismo (i)<br />
<strong>ricerca</strong>ti<br />
40 – 48 ore giornaliera H. influenzae<br />
Streptococchi di<br />
gruppo A, C e G di<br />
Lancefield<br />
Specie Moraxella<br />
N. gonorrhoeae<br />
N. meningitidis<br />
P. aeruginosa<br />
S. aureus<br />
S. pneumoniae<br />
Altri microrganismi<br />
(con<strong>su</strong>ltare la<br />
sezione 4.5.1)<br />
40 – 48 ore giornaliera<br />
Lettura<br />
colture<br />
Microrganismo (i)<br />
<strong>ricerca</strong>ti<br />
40 – 48 ore ⊇ 40 ore N. gonorrhoeae<br />
28 - 30 aria 40 – 48* ore ⊇ 40 ore Funghi<br />
35 -37 anaerobica 40 – 48* ore<br />
10 giorni<br />
⊇ 40 ore<br />
da ⊇ 40 ore<br />
a 7 – 10 giorni<br />
Anaerobi<br />
Actinomiceti<br />
28 – 30 aria 40 – 48* ore ⊇ 40 ore Funghi<br />
CLED Agar 35 – 37 aria 16 – 24 ore ⊇ 16 ore Enterobacteriaceae<br />
Altri microrganismi da considerare – Specie Chlamydia e virus<br />
* l’incubazione può essere protratta 5 giorni ; in questi casi le piastre devono essere lette a ⊇ 40 ore e poi lasciate<br />
nell’incubatore fino al 5° giorno<br />
† Prolungare il periodo di incubazione a 10 giorni se il sospetto clinico o se la colorazione di Gram è positiva per presenza di<br />
bastoncini Gram positivi ramificati<br />
‡ Fare riferimento alla BSOP 52
4.5 IDENTIFICAZIONE<br />
4.5.1 LIVELLO MINIMO IN LABORATORIO<br />
Actinomycetes Livello “actinomicetes<br />
Anaerobi Livello “ anaerobi”<br />
Stafilococchi coagulasi – negativi Livello “ coagulasi – negativo”<br />
Difteroidi Livello “ difteroide”<br />
Enterobacteriaceae Livello “coliformi”<br />
Enterococchi Livello specie<br />
Funghi Livello genere<br />
Haemophilus Livello specie<br />
Streptococchi di gruppo A, B, C e G Livello gruppo di Lancefield<br />
di Lancefield<br />
Moraxella Livello specie<br />
Neisseria Livello specie<br />
P. aeruginosa Livello specie<br />
Pseudomonas Livello “pseudomonas"<br />
S. aureus Livello specie<br />
S. pneumoniae Livello specie<br />
Streptococchi α emolitici Livello “α emolitici”<br />
Leviti Livello “lieviti”<br />
I microrganismi possono <strong>su</strong>ccessivamente essere identificati <strong>su</strong> indicazione clinica od epidemiologica<br />
Nota 2: Tutte le manipolazioni <strong>su</strong> isolati sospetti per N. meningitidis che si ritiene possano generare<br />
aerosol devono essere eseguite in cabine di sicurezza 18<br />
4.5.2 Inviare a Laboratori di riferimento<br />
N. meningitidis per la caratterizzazione di ceppo e prove di sensibilità agli antimicrobici<br />
Actinomiceti per la caratterizzazione di ceppo e prove di sensibilità agli antimicrobici<br />
Funghi che richiedono l’identificazione e/o prove di sensibilità<br />
Isolati in corso di epidemie e quando indicato per approfondimenti epidemiologici<br />
Microrganismi con insolite ed inattese resistenze, ove <strong>su</strong>ssista un problema di laboratorio o clinico o<br />
anomalie che richiedano approfondimenti<br />
4.6 PROVE DI SENSIBILITA’ AGLI ANTIBIOTICI<br />
Fare riferimento al SOP <strong>su</strong>lle prove di sensibilità (BSOP 45)<br />
INVESTIGATION OF EYE SWABS AND CANALICULAR PUS<br />
Riferimento no: 4.1 Data di emissione: 03.05.05 Emesso da: Standards Unit, Evaluations and Standards Laboratory Pagina 11 di 14<br />
Riferimento no: BSOP 2i4.1<br />
Questa SOP deve essere usata congiuntamente alle altre SOPs emesse dalla Health Protection Agency<br />
www.evaluations-standards.org.uk<br />
E-mail: standards@hpa.org.uk
5.0 PROCEDURE DI REFERTAZIONE<br />
5.1 ESAME MICROSCOPICO<br />
Descrivere i globuli bianchi ed i microrganismi rilevati.<br />
5.2 TEMPO PER REFERTO MICROSCOPICO<br />
Esame microscopico urgente deve essere trasmesso per telefono o per via elettronica<br />
Referto scritto 16 – 72 ore<br />
5.3 COLTURE<br />
Refertare:<br />
microrganismi isolati clinicamente significativi o<br />
altri tipi di crescita, come “Nes<strong>su</strong>na crescita significativa” o<br />
assenza di crescita<br />
5.3.1 Tempo di refertazione esame colturale<br />
Ri<strong>su</strong>ltati clinicamente urgenti: telefonare quando disponibili o inviare per via elettronica<br />
Referto scritto: 16 – 72 ore, segnalando, se appropriato, che verrà inviato un referto <strong>su</strong>ccessivo<br />
5.3.2 Prove di sensibilità agli antibiotici<br />
Refertare le sensibilità come clinicamente <strong>su</strong>ggerito<br />
6.0 SEGNALAZIONI ALLA HPA 29 (LOCALE ED AI SERVIZI<br />
NAZIONALI ED AL CENTRO CDSC PER LE INFEZIONI)<br />
Fare riferimento a:<br />
Singola SOP per l’identificazione del microrganismo<br />
Pubblicazioni della Health Protection Agency:<br />
“ Reporting to the CDR: A guide for laboratories"<br />
“ Hospital infection control: Guidance on the control of infection in hospital”<br />
Fare riferimento alle linee guida attuali del CDSC ed alle indicazioni del COSURV<br />
Linee guida locali<br />
L’isolamento di N. meningitidis deve essere segnalato al CCDC<br />
L’oftalmite dei neonati è una malattia da notificare<br />
INVESTIGATION OF EYE SWABS AND CANALICULAR PUS<br />
Riferimento no: 4.1 Data di emissione: 03.05.05 Emesso da: Standards Unit, Evaluations and Standards Laboratory Pagina 12 di 14<br />
Riferimento no: BSOP 2i4.1<br />
Questa SOP deve essere usata congiuntamente alle altre SOPs emesse dalla Health Protection Agency<br />
www.evaluations-standards.org.uk<br />
E-mail: standards@hpa.org.uk
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