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ricerca con tamponi su cute, ferite superficiali, e non ... - italbioforma

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METODO NAZIONALE STANDARD<br />

RICERCA CON TAMPONI SU<br />

CUTE, FERITE SUPERFICIALI,<br />

E NON CHIRURGICHE<br />

BSOP 11<br />

Emesso da Standards Unit, Evaluations and Standards Laboratory<br />

Centre for Infections<br />

RICERCA CON TAMPONI SU CUTE, FERITE SUPERFICIALI, E NON CHIRURGICHE<br />

Revisione no: 4 Data di revisione 30.08.06 Emesso da: Standard Unit, Evaluation and Standards Laboratory Pagina 1 di 24<br />

Riferimento no: BSOP 11i4.1<br />

Questa POS deve essere usata <strong>con</strong>giuntamente <strong>con</strong> le altre POS emesse dalla Health Protection Agency<br />

www.evaluations-standards.org.uk<br />

Email: standards@hpa.org.uk


STATO DEI METODI NAZIONALI STANDARD<br />

I Metodi Nazionali Standard, che includono le procedure operative standard (POS) algoritmi e linee guida,<br />

promuovono l’adozione di elevati livelli di qualità, <strong>con</strong>tribuendo ad assicurare la possibilità di <strong>con</strong>fronto delle<br />

informazioni diagnostiche ottenute in laboratori diversi. Ciò <strong>con</strong>sente la standardizzazione della sorveglianza<br />

sostenuta dalla <strong>ricerca</strong>, sviluppo e verifica, promovendo nello stesso tempo la salute pubblica e la fiducia del<br />

paziente nelle proprie strutture sanitarie. I metodi sono ben referenziati e rappresentano un buon standard<br />

minimo per la microbiologia clinica e per la salute pubblica. Comunque, utilizzando i Metodi Nazionali Standard, i<br />

laboratori dovranno tenere in <strong>con</strong>siderazione le esigenze locali e potranno intraprendere ricerche addizionali. I<br />

metodi fornis<strong>con</strong>o inoltre un punto di riferimento per un loro ulteriore sviluppo.<br />

I Metodi Nazionali Standard sono stati sviluppati, revisionati ed aggiornati <strong>con</strong> una procedura aperta di <strong>con</strong>senso<br />

ove le opinioni di tutti i partecipanti sono state tenute in adeguata <strong>con</strong>siderazione ed i documenti elaborati<br />

riflettono il <strong>con</strong>senso della maggior parte degli stessi.<br />

I rappresentanti di alcune organizzazioni professionali, incluse quelle il cui logo appare <strong>su</strong>lla prima pagina, sono<br />

membri dei gruppi di lavoro che sviluppano i Metodi Nazionali Standard. L’inclusione del logo di una<br />

organizzazione nella prima pagina implica sostegno agli obiettivi ed al processo di preparazione dei metodi<br />

standard. I componenti di queste organizzazioni scientifiche hanno partecipato allo sviluppo dei Metodi Nazionali<br />

Standard ma le loro opinioni personali <strong>non</strong> rispecchiano necessariamente quelle dell’organizzazione di cui sono<br />

membri. L’elenco attuale delle organizzazioni professionali partecipanti può essere ottenuto tramite e-mail<br />

all’indirizzo standards@hpa.org.uk.<br />

Le prestazioni dei metodi standard sono <strong>con</strong>dizionate dalla qualità di reagenti, strumentazione, procedure<br />

commerciali o prove messe a punto in loco. I laboratori dovrebbero assicurare che queste siano state validate e<br />

dimostrate idonee allo scopo prefissato. Devono essere adottate procedure di <strong>con</strong>trollo di qualità interno ed<br />

esterno.<br />

Nonostante siano state osservate le più scrupolose attenzioni nella preparazione di questa pubblicazione, la<br />

Health Protection Agency o qualsiasi organizzazione di sostegno <strong>non</strong> può essere ritenuta responsabile<br />

dell’accuratezza o dell’utilizzo o di qualsiasi <strong>con</strong>seguenza derivante dall’uso o da modifiche delle informazioni<br />

<strong>con</strong>tenute in questo documento. Queste procedure sono intese solamente come una risorsa generale per i<br />

professionisti che esercitano in questo settore, operanti nel Regno Unito, pertanto si dovrà ricorrere ad altri<br />

<strong>con</strong><strong>su</strong>lenti quando ritenuto necessario. Se si apportano modifiche a questa pubblicazione, si deve porre in<br />

evidenza dove sono state apportate modifiche al documento originale. La Health Protection Agency (HPA) dovrà<br />

essere informata in ogni circostanza.<br />

La HPA è una organizzazione indipendente che ha lo scopo di proteggere la salute della popolazione. Ad essa<br />

<strong>con</strong>fluis<strong>con</strong>o esperienze professionali già appartenenti ad organizzazioni ufficiali. Maggiori informazioni riferibili<br />

alla HPA possono essere ottenute al sito www.hpa.org.uk<br />

La HPA è un’organizzazione che mira ad essere completamente in accordo <strong>con</strong> le direttive Caldicott. Ciò<br />

significa prendere ogni possibile precauzione per prevenire la diffusione <strong>non</strong> autorizzata di informazioni <strong>su</strong>i<br />

pazienti e di garantire che le informazioni relative agli stessi siano mantenute in <strong>con</strong>dizioni di sicurezza 1 .<br />

Maggiori dettagli possono essere ottenuti dal sito web www.evaluations-standards.org.uk. Contributi allo<br />

sviluppo dei documenti possono essere forniti <strong>con</strong>tattando l’indirizzo standards@hpa.org.uk.<br />

Per cortesia prendere nota che la bibliografia è attualmente formattata <strong>con</strong> il software Reference Manager. Se si<br />

modifica o si cancella il testo senza avere installato nel computer il Reference Manager; la bibliografia <strong>non</strong> sarà<br />

aggiornata automaticamente.<br />

Riferimento <strong>su</strong>ggerito per questo documento:<br />

Health Protection Agency (2006). Investigation of skin, <strong>su</strong>perficial and <strong>non</strong>-<strong>su</strong>rgical wound swabs.<br />

National Standard Method BSOP 11 Emissione 4. http://www.hpa-standardmethods.org.uk/pdf_sops.asp<br />

RICERCA CON TAMPONI SU CUTE, FERITE SUPERFICIALI, E DI TIPO NON CHIRURGICO<br />

Revisione no: 4 Data di revisione 30.08.06 Emesso da: Standard Unit, Evaluations and Standards Laboratory Pagina 2 di 24<br />

Riferimento BSOP 11i4.1<br />

Questa POS deve essere usata <strong>con</strong>giuntamente <strong>con</strong> le altre POS emesse dalla Health Protection Agency<br />

www.evaluations-standards.org.uk<br />

Email: standards@hpa.org.uk


INDICE<br />

STATO DEI METODI NAZIONALI STANDARD ..................................................................................... 2<br />

INDICE .................................................................................................................................................... 3<br />

PROCEDURA DI MODIFICA .................................................................................................................. 4<br />

SCOPO DEL DOCUMENTO .................................................................................................................... 5<br />

INTRODUZIONE ....................................................................................................................................... 5<br />

INFORMAZIONI TECNICHE ..................................................................................................................... 11<br />

1.0 CONSIDERAZIONI SULLA SICUREZZA .................................................................................. 12<br />

1.1 RACCOLTA DEL CAMPIONE ...................................................................................................................................... 12<br />

1.2 TRASPORTO E CONSERVAZIONE DEL CAMPIONE……………………..……………….…….………………………... 12<br />

1.3 PROCEDURA ANALITICA SUL CAMPIONE …………..……..…………………………………………………………….. 12<br />

2.0 PRELIEVO DEL CAMPIONE ..................................................................................................... 12<br />

2.1 TEMPO OTTIMALE PER IL PRELIEVO DEL CAMPIONE …………………………………………………………………. 12<br />

2.2 TIPO DI CAMPIONE APPROPRIATO E METODO DI PRELIEVO ………………………………………………………... 12<br />

2.3 QUANTITA’ E NUMERO APPROPRIATO DI CAMPIONI ………...……………………………………………………….I 13<br />

3.0 TRASPORTO E CONSERVAZIONE DEL CAMPIONE ............................................................ 13<br />

3.1 TEMPO FRA PRELIEVO DEL CAMPIONE E PROCEDURA ANLITICA …………...………………………………..………… 13<br />

3.2 ACCORGIMENTI PARTICOLARI PER RIDURRE IL DETERIORAMENTO …….……………………………...……..………. 13<br />

4.0 PROCEDURA SUL CAMPIONE ................................................................................................ 13<br />

4.1 SELEZIONE DELLA PROVA ….……….…………………………………………..…………………………………………... 13<br />

4.2 ASPETTO ………………..………………………...…………………………………………………………………………….. 13<br />

4.3 MICROSCOPIA ……………..….…………………………………..……………..……………………………………………. 13<br />

4.4 COLTURA E MODALITA’ DI RICERCA ………………………..…...……………………..……………………………… 13<br />

4.5 IDENTIFICAZIONE ………………...……………………………………………………………………………………………. 15<br />

4.6 PROVE DI SENSIBILITA’ AGLI ANTIMICROBICI ………………………………………...……………………………….. 16<br />

5.0 PROCEDURA DI REFERTAZIONE ........................................................................................... 16<br />

5.1 MICROSCOPIA …………...……………………………………………………………………………………………………… 16<br />

5.2 COLTURA ………………………………………………………………….………………..……………………………………. 16<br />

6.0 SEGNALAZIONE ALLA HPA (LOCALE E SERVIZI REGIONALI ED AL CDSC CENTER<br />

FOR INFECTIONS) .................................................................................................................... 16<br />

7.0 RINGRAZIAMENTI E CONTATTI ……………………………………………………………………. 17<br />

BIBLIOGRAFIA ....................................................................................................................................... 18<br />

RICERCA CON TAMPONI SU CUTE, FERITE SUPERFICIALI, E DI TIPO NON CHIRURGICO<br />

Revisione no: 4 Data di revisione 30.08.06 Emesso da: Standard Unit, Evaluations and Standards Laboratory Pagina 3 di 24<br />

Riferimento BSOP 11i4.1<br />

Questa POS deve essere usata <strong>con</strong>giuntamente <strong>con</strong> le altre POS emesse dalla Health Protection Agency<br />

www.evaluations-standards.org.uk<br />

Email: standards@hpa.org.uk


PROCEDURA DI MODIFICA<br />

Documento di riferimento<br />

<strong>con</strong>trollato<br />

Titolo del documento<br />

<strong>con</strong>trollato<br />

BSOP 11<br />

Ricerca <strong>con</strong> <strong>tamponi</strong> <strong>su</strong> <strong>cute</strong>, <strong>ferite</strong> <strong>su</strong>perficiali, e <strong>non</strong> chirurgiche<br />

Ciascun Metodo Nazionale Standard possiede una registrazione separata <strong>con</strong> le modifiche. Le modifiche di<br />

questa revisione sono riportate in questa pagina. Le precedenti modifiche sono disponibili presso la<br />

standards@hpa.org.uk.<br />

Qualora vi sia una revisione di pagine o vengano emesse pagine nuove il proprietario di ciascun documento<br />

<strong>con</strong>trollato dovrebbe aggiornare la copia in laboratorio.<br />

Modifica<br />

Numero/<br />

Data<br />

6/<br />

30.08.06<br />

Emissione no.<br />

Scartata<br />

Inserita<br />

Emissione<br />

no.<br />

Pagina Sessione(i)<br />

interessate<br />

Modifica<br />

4 4.1 15 4.5.1 Cancellato dalla Nota<br />

S. schenckii.<br />

RICERCA CON TAMPONI SU CUTE, FERITE SUPERFICIALI, E DI TIPO NON CHIRURGICO<br />

Revisione no: 4 Data di revisione 30.08.06 Emesso da: Standard Unit, Evaluations and Standards Laboratory Pagina 4 di 24<br />

Riferimento BSOP 11i4.1<br />

Questa POS deve essere usata <strong>con</strong>giuntamente <strong>con</strong> le altre POS emesse dalla Health Protection Agency<br />

www.evaluations-standards.org.uk<br />

Email: standards@hpa.org.uk


RICERCA CON TAMPONI SU CUTE, FERITE<br />

SUPERFICIALI, E NON CHIRURGICHE<br />

Tipologia dei campioni Tamponi cutanei<br />

Tamponi da <strong>ferite</strong> <strong>su</strong>perficiali<br />

Tamponi da <strong>ferite</strong> <strong>non</strong> chirugiche<br />

SCOPO DEL DOCUMENTO<br />

Questo documento descrive la procedura per la <strong>ricerca</strong> batteriologica <strong>con</strong> <strong>tamponi</strong> <strong>su</strong> <strong>cute</strong>, <strong>ferite</strong> <strong>su</strong>perficiali e di<br />

tipo <strong>non</strong> chirurgico. Si deve ricordare che molti casi sono meglio diagnosticati inviando una biopsia cutanea per<br />

l’esame colturale ed istologico.<br />

INTRODUZIONE<br />

Le infezioni della <strong>cute</strong> e dei tes<strong>su</strong>ti sottocutanei sono causate da un ampio spettro di microrganismi 2-4 e possono<br />

essere meglio diagnosticate esaminando le biopsie invece dei <strong>tamponi</strong>. I microrganismi di comune ris<strong>con</strong>tro<br />

includono:<br />

• Staphylococcus aureus<br />

• Streptococchi di gruppo A, B, C e G di Lancefield<br />

• Specie Bacteroides<br />

• Specie Clostridium<br />

• Cocchi anaerobi<br />

• Stafilococchi coagulasi-negativi<br />

• Specie Corynebacterium<br />

• Enterobacteriaceae<br />

• Pseudomonadi<br />

I microrganismi isolati da <strong>ferite</strong> infette possono essere clinicamente importanti, ma il loro significato clinico deve<br />

essere attentamente valutato. Come di seguito descritto, specifici microrganismi spesso sono tipicamente<br />

associati a particolari <strong>con</strong>dizioni cliniche. I Virus, quali l’Herpes simplex e Varicella-zoster, ed altri agenti <strong>non</strong><br />

microbici, possono determinare lesioni cutanee, ma <strong>non</strong> sono argomenti di questa POS.<br />

Infezioni causate da Staphylococcus aureus meticillino-resistente (MRSA methicillin-resistant<br />

Staphylococcus aureus). Come lo Staphylococcus aureus meticillino-sensibile (MSSA), l’MRSA può<br />

colonizzare e/o infettare le <strong>ferite</strong> ed i tes<strong>su</strong>ti molli. I nuovi ceppi MRSA emergenti nella comunità (mecIV)<br />

possiedono fattori di virulenza quali PVL* o SST** e causano infezioni particolarmente <strong>con</strong>tagiose (follicolite) nei<br />

bambini e nei giovani adulti; spesso sono diffusi per scarsa igiene. Sono sempre più spesso segnalate infezioni<br />

gravi, come la fascite necrotizzante e la polmonite. I laboratori sono attualmente impegnati per soddisfare il<br />

<strong>con</strong>siderevole aumento delle richieste di analisi di screening per identificare i portatori di MRSA. Queste<br />

comprendono <strong>tamponi</strong> da <strong>cute</strong> lesionata od integra (ascella, perineo, ombelico).<br />

Cellulite: è un’infezione estesa che si diffonde nei tes<strong>su</strong>ti <strong>con</strong>nettivi molli e negli strati più profondi della <strong>cute</strong> e<br />

dei tes<strong>su</strong>ti sottocutanei. L’emocoltura è l’accertamento più appropriato (<strong>con</strong><strong>su</strong>ltare BSOP 37 Ricerca nelle<br />

emocolture di microrganismi diversi da Mycobacterium spp.) mentre, in assenza di lesioni, <strong>non</strong> sono indicati<br />

<strong>tamponi</strong> cutanei. Le celluliti ricorrenti possono danneggiare i sistemi di drenaggio venoso o linfatico 5 .<br />

*PVL Panton-Valentine leukocidin (leucocidina Panton-Valentine)<br />

**Scalded skin toxin (tossina epidermolitica)<br />

RICERCA CON TAMPONI SU CUTE, FERITE SUPERFICIALI, E DI TIPO NON CHIRURGICO<br />

Revisione no: 4 Data di revisione 30.08.06 Emesso da: Standard Unit, Evaluations and Standards Laboratory Pagina 5 di 24<br />

Riferimento BSOP 11i4.1<br />

Questa POS deve essere usata <strong>con</strong>giuntamente <strong>con</strong> le altre POS emesse dalla Health Protection Agency<br />

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Email: standards@hpa.org.uk


La cellulite è caratterizzata da dolore locale, ipersensibilità, eritema e edema. I margini delle aree infette sono<br />

mal definiti, <strong>non</strong> essendo rilevati e chiaramente demarcati. I microrganismi principalmente coinvolti sono gli<br />

streptococchi -emolitici e Staphylococcus aureus 6, 7 . E’ stato isolato anche l’Arcanobacterium haemolyticum 8 .<br />

La cellulite da Haemophilus influenzae si manifesta nei bambini di età <strong>su</strong>periore a tre anni, principalmente in<br />

sede orbitale. Le infezioni invasive da H. influenzae sono divenute rare dopo l’adozione del vaccino H.<br />

influenzae di tipo B.<br />

E’ stata pure descritta la cellulite facciale da Streptococcus pneumoniae che si manifesta prevalentemente nei<br />

bambini 11 . Celluliti da S. pneumoniae insorgono nei pazienti <strong>con</strong> <strong>con</strong>dizioni cliniche precarie, quali alcolismo,<br />

diabete mellito, abuso di droga per via endovenosa o lupus eritematoso sistemico.<br />

La cellulite <strong>su</strong>ccessiva ad infezioni della ferita può essere causata da:<br />

• Streptococchi -emolitici<br />

• S. aureus<br />

• Specie Bacteroides<br />

• Cocchi anaerobi<br />

Nell’uomo e negli animali le <strong>ferite</strong> da morso possono essere <strong>con</strong>taminate da microrganismi della flora orale. I<br />

più frequentemente isolati includono 12 - 14 :<br />

• Pasteurella multocida<br />

• S. aureus<br />

• Streptococchi emolitici<br />

• Anaerobi<br />

DF-2 (Capnocytophaga canimor<strong>su</strong>s)<br />

• Eikenella corrodens<br />

• Specie Haemophilus<br />

• Stafilococchi coagulasi-negativi<br />

• Streptobacillus moniliformis<br />

• S. intermedius<br />

La Capnocytophaga canimor<strong>su</strong>s è associata al morso del cane e causa setticemia, specialmente nei pazienti<br />

spenectomizzati. Questo microrganismo è isolato di <strong>con</strong><strong>su</strong>etudine solo dalle emocolture 12,15-17 .<br />

Lo Streptobacillus moniliformis è associato al morso del ratto e la diagnosi è <strong>con</strong>fermata <strong>con</strong> l’isolamento<br />

colturale dal sangue o dal liquido articolare 18-21 .<br />

Altri microrganismi d’insolito isolamento includono Weeksella zoohelcum, specie Actinobacillus e Neisseria<br />

canis 22-24 .<br />

Punture di insetti sono spesso associate ad infezione se<strong>con</strong>daria da streptococco di Gruppo A di Lancefield e S.<br />

aureus.<br />

Nei pazienti ustionati le sepsi sono una importante causa di decesso. I microrganismi isolati includono 25-28 :<br />

• Staphylococcus aureus<br />

• Streptococchi -emolitici<br />

• Pseudomonadi, specialmente Pseudomonas aeruginosa<br />

• Specie Acinetobacter<br />

• Specie Bacillus<br />

• Enterobacteriaceae<br />

• Funghi filamentosi, quali: specie Fusarium<br />

• Candida albicans ed altri lieviti<br />

• Stafilococchi coagulasi-negativi<br />

RICERCA CON TAMPONI SU CUTE, FERITE SUPERFICIALI, E DI TIPO NON CHIRURGICO<br />

Revisione no: 4 Data di revisione 30.08.06 Emesso da: Standard Unit, Evaluations and Standards Laboratory Pagina 6 di 24<br />

Riferimento BSOP 11i4.1<br />

Questa POS deve essere usata <strong>con</strong>giuntamente <strong>con</strong> le altre POS emesse dalla Health Protection Agency<br />

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Email: standards@hpa.org.uk


Eritema gangrenoso: è una lesione cutanea localizzata, caratterizzata da emorragia, necrosi ed eritema<br />

circostante. E’ di solito causato da P. aeruginosa 29 , occasionalmente da Stenotrophomonas maltophilia 30 o da<br />

disseminazione ematogena di un’infezione fungina (specie Candida o funghi appartenenti alle specie<br />

Mucoraceae) 31<br />

Lesioni simili sono comunque ris<strong>con</strong>trate in pazienti neutropenici per infezioni da Aspergillus o specie<br />

Fusarium 32<br />

Erisipela: è un’infezione cutanea <strong>su</strong>perficiale. Localizzata principalmente nel derma e nelle parti più <strong>su</strong>perficiali<br />

dei tes<strong>su</strong>ti sottocutanei, <strong>con</strong> interessamento preminente dei vasi linfatici <strong>su</strong>perficiali. Si manifesta <strong>con</strong> un’area<br />

cutanea dolente, arrossata e edematosa, talvolta <strong>con</strong> piccole vescicole <strong>su</strong>perficiali. I margini sono scarsamente<br />

definiti, i bordi rilevati. L’agente causale è di solito lo streptococco di Gruppo A di Lancefield 33,34 . L’Erisipela può<br />

anche essere causata dagli streptococchi del Gruppo G di Lancefield e dallo S. aureus 34-36 .<br />

Erisipeloide è una cellulite cronica <strong>non</strong> <strong>su</strong>ppurativa causata dall’Erysipelothrix rhusiopathiae 2 . Può essere una<br />

malattia occupazionale dei pescatori, lavoratori ittici, macellai, addetti al mattatoio. Si localizza alle mani ed alle<br />

dita provocando lesioni che presentano aree dolenti di colore violaceo e zone d’infiammazione <strong>con</strong> lembi<br />

eritematosi penetranti.<br />

Eritrasma è un’infezione cutanea cronica dello strato corneo della <strong>cute</strong> <strong>su</strong>perficiale causata da<br />

Corynebacterium minutissimum. Di solito si presenta in sede ascellare <strong>con</strong> desquamazioni sottili e placche rosso<br />

scure 37 . La diagnosi è spesso ottenuta più <strong>con</strong> i rilievi clinici che <strong>con</strong> l’esame colturale.<br />

Follicolite: è un’infezione ed infiammazione dei follicoli dei capelli 2 . Forma papule cupuliformi o pustole.<br />

Ciascuna di queste è perforata da un capello cir<strong>con</strong>dato da un alone eritematoso. L’affezione è di solito causata<br />

da S. aureus 38,39 . Le epidemie da P. aeruginosa sono state associate alla frequentazione delle piscine e delle<br />

vasche per idromassaggi 40-42 e casi isolati di follicolite da P. aeruginosa si sono manifestati dopo l’uso di spugne<br />

sintetiche 43 . Possono inoltre causare follicolite le Candida, specialmente nei pazienti a cui sono stati<br />

somministrati a lungo antibiotici o trattamenti <strong>con</strong> corticosteroidi e Malassezia furfur, in pazienti diabetici o<br />

granulocitopenici o che ricevono terapia <strong>con</strong> corticosteroidi 44 .<br />

Impetigine: è un’infezione <strong>su</strong>perficiale, intradermica, che causa lesioni eritematose a forma vescicolare o <strong>non</strong>.<br />

L’impetigine bollosa è causata da S. aureus 45 . L’impetigine <strong>non</strong> bollosa è più frequentemente causata dagli<br />

streptococchi di Gruppo A di Lancefield 46 , sebbene possa essere isolato anche lo S. aureus 47, 48 . Le lesioni<br />

dell’impetigine bollosa sono rappresentate da vescicole che evolvono in gruppi di bolle <strong>su</strong>perficiali flaccide, prive<br />

o <strong>con</strong> ridotto alone eritematoso. Si rompono facilmente. Le lesioni <strong>non</strong> bollose dell’impetigine iniziano <strong>con</strong><br />

piccole papule eritematose che formano vescicole, si trasformano in pustole e poi si rompono. L’impetigine <strong>non</strong><br />

bollosa può essere occasionalmente causata dagli streptococchi di gruppo C e G di Lancefield.<br />

Necrolisi epidermica: (La sindrome di Lyell si manifesta in età pediatrica avanzata; la sindrome di Ritter nei<br />

neonati) è causata da S. aureus, in modo particolare dal fago gruppo II, tipo fagico 71 49 .<br />

Paronichia: è un’infezione di tipo <strong>su</strong>perficiale del margine dell’unghia che si manifesta in forma acuta o cronica.<br />

Gli isolati comuni includono 50 .<br />

• S. aureus<br />

• Streptococchi di Group A di Lancefield<br />

• Lieviti<br />

• Batteri anaerobi<br />

• H. influenzae<br />

Micosi <strong>su</strong>perficiali: sono infezioni fungine cutanee che coinvolgono capelli, unghie o parti cheratinizzate dello<br />

strato corneo (<strong>con</strong><strong>su</strong>ltare BSOP 39 – Ricerca delle micosi <strong>su</strong>perficiali nei campioni dermatologici). Gli agenti<br />

causali sono dermatofiti, specie Candida o lieviti lipofili 51 .<br />

RICERCA CON TAMPONI SU CUTE, FERITE SUPERFICIALI, E DI TIPO NON CHIRURGICO<br />

Revisione no: 4 Data di revisione 30.08.06 Emesso da: Standard Unit, Evaluations and Standards Laboratory Pagina 7 di 24<br />

Riferimento BSOP 11i4.1<br />

Questa POS deve essere usata <strong>con</strong>giuntamente <strong>con</strong> le altre POS emesse dalla Health Protection Agency<br />

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Email: standards@hpa.org.uk


L’infezione cutanea da dermatofiti causata da specie Epidermophyton, Trichophyton o Microsporum provoca<br />

prurito, desquamazione, lesioni eritematose <strong>con</strong> aspetto caratteristico di “tricofizia” ( <strong>con</strong><strong>su</strong>ltare BSOP 39 -<br />

Ricerca di micosi <strong>su</strong>perficiali in campioni dermatologici).<br />

Pitiriasi o tigna versicolor: è un’infezione dello strato corneo causata dal lievito lipofilo Malassezia furfur.<br />

Possono essere isolati funghi rari come Scytalidium dimidiatum e Scytalidium hyalinum.<br />

Per la diagnosi d’infezione fungina cutanea sono <strong>con</strong>sigliati il raschiamento della <strong>cute</strong>, il taglio del capello o<br />

dell’unghia.<br />

C. albicans: può colonizzare od infettare l’epidermide, specialmente dei pazienti immunodepressi e diabetici. La<br />

candidosi delle grandi pieghe cutanee (candida intertrigo) 52 si manifesta sotto le mammelle, fra le pieghe<br />

addominali, all’inguine, nelle aree perineali e nelle ascelle.<br />

Sono sempre più frequenti le Infezioni cutanee da Cryptococcus neoformans nei pazienti HIV positivi. Si<br />

manifestano come papule colorate diffuse, rilevate, traslucide. I raschiamenti cutanei rappresentano i campioni<br />

da indagare.<br />

Le micosi sistemiche come quelle causate da specie Mucor, Aspergillus, Cryptococcus, Fusarium o Candida e<br />

possono produrre manifestazioni cutanee quali l’ectima gangrenosa. Sono meglio diagnosticate <strong>con</strong> l’esame<br />

colturale delle biopsie (<strong>con</strong><strong>su</strong>ltare BSOP 17 – Ricerca <strong>su</strong> tes<strong>su</strong>ti e biopsie).<br />

Ulcere: quelle della <strong>cute</strong> sono spesso <strong>con</strong>seguenti a: in<strong>su</strong>fficienza vascolare, malattie delle arterie, pressione<br />

esercitata <strong>su</strong>lle aree sottostanti (ulcere da decubito o piaghe da decubito), affezioni neurologiche o loro<br />

associazioni 53 . Lesioni cutanee <strong>non</strong> ulcerate possono essere <strong>con</strong>seguenti a diverse malattie del collagene -<br />

vascolari, come l’artrite reumatoide, e possono complicare altre <strong>con</strong>dizioni patologiche, quali una malattia<br />

infiammatoria intestinale. Nella pratica clinica quelle di più frequente ris<strong>con</strong>tro sono le ulcere degli arti inferiori<br />

<strong>con</strong>seguenti all’in<strong>su</strong>fficienza del circolo venoso.<br />

E’ importante avere una diagnosi eziologia precisa per qualsiasi tipo di ulcera 54,55 , ma può <strong>non</strong> essere <strong>ricerca</strong>ta<br />

in modo rigoroso dal personale sanitario. Ciò può influire <strong>su</strong>ll’interpretazione dei dati biomedici disponibili in<br />

letteratura e <strong>su</strong>i ri<strong>su</strong>ltati microbiologici 56 <strong>con</strong> <strong>con</strong>seguenze negative <strong>su</strong>lla gestione e <strong>su</strong>lla prognosi del paziente.<br />

Ogni lesione dei tegumenti è regolarmente colonizzata (o infettata) da batteri. Questi possono essere <strong>ricerca</strong>ti<br />

<strong>con</strong> l’esame colturale o <strong>con</strong> tecniche di amplificazione dell’acido nucleico. Il significato clinico di questi ri<strong>su</strong>ltati<br />

dipende tuttavia in modo prevalente da: particolare natura della lesione, situazione clinica predominante al<br />

momento del campionamento, (stabilità, cronicità, presenza di segni e sintomi d’infezione) e metodo di<br />

campionamento.<br />

Alcuni Autori hanno ipotizzato, particolarmente per le ulcere venose degli arti inferiori, una correlazione fra la<br />

presenza di un’infezione clinicamente evidente, l’allargamento dell’ulcera, o ritardata guarigione, ed il numero di<br />

differenti specie e generi batterici rilevati all’esame microbiologico 57 . In altre pubblicazioni è stato invece<br />

segnalato che si deve <strong>con</strong>siderare come flora saprofitica la maggior parte dei batteri isolati da ulcere venose<br />

degli arti inferiori 56,58 .<br />

Hanno una rilevanza clinica discutibile gli esami colturali da <strong>tamponi</strong> prelevati da ulcere venose croniche e<br />

stabilizzate degli arti inferiori in assenza di segni o sintomi d’infezione 54, 56 .<br />

I dati disponibili in letteratura <strong>su</strong>lla valutazione dei <strong>tamponi</strong> <strong>su</strong>perficiali sono <strong>con</strong>troversi (diversamente da quelli<br />

prelevati <strong>con</strong> biopsie, materiale della parte profonda dell’ulcera o aspirati dei margini principali di qualsiasi<br />

reazione di cellulite) 59 , ma nella pratica clinica sono frequentemente utilizzati. Di seguito sono descritte le<br />

tecniche di campionamento.<br />

Come in altre <strong>con</strong>dizioni cliniche, è probabile che siano stati sottovalutati il ruolo dei batteri anaerobi<br />

(specialmente cocchi e bastoncini Gram negativi) 60 ed il sinergismo della popolazione patogena batterica (in<br />

modo particolare fra aerobi ed anaerobi) come causa d’infezioni cliniche evidenti originate da ulcere cutanee 61,62 .<br />

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Le infezioni anaerobiche possono essere associate ad odore putrido o secrezione ed evidenza di necrosi del<br />

tes<strong>su</strong>to.<br />

Come di <strong>con</strong><strong>su</strong>etudine, la diagnosi d’infezione e di la colonizzazione batterica è prevalentemente espressa da<br />

una valutazione che si avvale dei segni e dei sintomi clinici. Sono indicativi d’infezione: dolore, malessere<br />

generale, cellulite, linfangite, linfoadenopatia ed aumento delle secrezioni.<br />

Una revisione accurata 61 offre al clinico la possibilità d’interpretare i ri<strong>su</strong>ltati microbiologici disponendo di rilievi<br />

clinici e dei ri<strong>su</strong>ltati delle ricerche di laboratorio.<br />

Ulcere tropicali e croniche che <strong>non</strong> guaris<strong>con</strong>o si possono spesso insorgere dopo traumi in sedi cutanee in<br />

precedenza sane. I microrganismi responsabili includono gli anaerobi 63 .<br />

Quando le infezioni si complicano <strong>con</strong> coinvolgimento dei tes<strong>su</strong>ti molli e dell’osso, gli isolati ottenuti da <strong>tamponi</strong><br />

<strong>su</strong>perficiali prelevati dalle ulcere scarsamente correlano <strong>con</strong> quelli delle colture dei campioni prelevati in modo<br />

più invasivo. Questi materiali sono ottenuti <strong>con</strong> biopsie ed escissione di tes<strong>su</strong>ti, raschiamento chirurgico,<br />

aspirato da ascessi (<strong>con</strong><strong>su</strong>ltare BSOP 14 – Ricerca di ascessi e <strong>ferite</strong> post-operatorie ed infezioni profonde,<br />

BSOP 17 – Ricerca <strong>su</strong> tes<strong>su</strong>ti e biopsie). E’ stato <strong>con</strong>sigliato, in sostituzione della biopsia, il campionamento per<br />

irrigazione ed aspirazione; questi ri<strong>su</strong>ltati fornis<strong>con</strong>o una buona correlazione <strong>con</strong> le risposte cliniche al<br />

trattamento 64 .<br />

Le ulcere genitali possono derivare da trauma o da malattie ses<strong>su</strong>almente trasmesse. Le ulcere traumatiche di<br />

solito guaris<strong>con</strong>o rapidamente e sono associate a microrganismi commensali dl tratto genitale o <strong>con</strong> lo S. aureus<br />

o streptococchi -emolitici. Le ulcere causate da microrganismi ses<strong>su</strong>almente trasmessi tendono a persistere e<br />

possono essere determinate dal virus herpes simplex (solitamente tipo II) o da molti altri agenti batterici, in<br />

particolare, nel Regno Unito, dal Treponema pallidum (<strong>con</strong><strong>su</strong>ltare BSOP 28 – Ricerca <strong>su</strong>l tratto genitale e<br />

campioni associati)<br />

Le lesioni ulcerative della <strong>cute</strong> possono essere causate da parapoxviruses, come l’orf virus. Queste sono<br />

acquisite dalle abrasioni cutanee <strong>su</strong>ccessive a <strong>con</strong>tatto <strong>con</strong> animali domestici infetti, che comprendono pecore,<br />

capre e bovini.<br />

Infezioni d’origine idrica: Le specie Aeromonas e Vibrio <strong>non</strong>-colera sono prevalentemente isolate da: <strong>ferite</strong><br />

traumatiche correlate all’acqua o lacerazioni provocate durante la balneazione in acque dolci o salate 65-69 , <strong>ferite</strong><br />

<strong>con</strong> <strong>con</strong>taminazione ambientale o dopo traumi penetranti durante la pesca o provocati da crostacei 70 .<br />

Raramente questi microrganismi indu<strong>con</strong>o una necrosi muscolare simile a quella causata dal C. perfringens.<br />

Aeromonas e stato inizialmente <strong>con</strong>siderato patogeno nei pazienti immunodepressi. Ora è ri<strong>con</strong>osciuto come<br />

causa di grave malattia nei pazienti immunocompetenti 66 . L’infezione da Aeromonas può anche manifestarsi<br />

dopo l’uso terapeutico di sangui<strong>su</strong>ghe 71,72 . Lesioni traumatiche imputabili all’acqua possono coinvolgere flora<br />

polimicrobica gram negativa di tipo ambientale come Edwardsiella tarda 73 e pseudomonadi 74 .<br />

Ulcere diabetiche: Le infezioni del piede, frequenti nei soggetti diabetici, sono esposte a grave rischio di<br />

complicanze, <strong>con</strong> possibile progressione rapida ed irreversibile in gangrena settica che comporta l’amputazione<br />

del piede 75 . Le specie Corynebacterium, streptococchi, stafilococchi meticillino sensibili e resistenti,<br />

pseudomonadi, Enterobacter aerogenes, Bacteroides fragilis, Fusobacterium species e Prevotella bivia sono fra<br />

i microrganismi isolati da ulcere dell’estremità del piede di pazienti diabetici 76 .<br />

Infezioni cutanee rare<br />

Il Bacillus anthracis è l’agente causale del carbonchio e si manifesta in due forme cliniche, antrace cutaneo ed<br />

inalatorio. A seguito del rilascio volontario di B. anthracis negli USA nel 2001, è aumentata la <strong>con</strong>sapevolezza<br />

che la diffusione di questo e di altri microrganismi può rappresentare una minaccia di tipo biologico77 . Il<br />

carbonchio cutaneo si manifesta dopo la penetrazione delle spore nella <strong>cute</strong> o per <strong>con</strong>taminazione di abrasioni.<br />

Le lesioni cutanee sono definite pustole maligne, le ulcerazioni caratteristiche presentano un centro nero78 ,<br />

raramente sono dolenti, ma l’infezione <strong>non</strong> trattata può diffondere e provocare setticemia. La malattia <strong>non</strong> curata<br />

può essere letale nel 5% dei casi; il trattamento <strong>con</strong> antibiotici <strong>con</strong>sente la guarigione. L’infezione cutanea da B.<br />

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anthracis può verificarsi nei lavoratori dell’industria che utilizzano materiali di origine animale quali lana, pelli,<br />

setole, pellami o in aziende agricole come le fattorie, coinvolgendo agricoltori, macellai e veterinari. In rari casi il<br />

B. anthracis può essere trasmesso <strong>con</strong> morsi di insetti.<br />

Il Bacillus cereus può causare infezioni gravi. Ciò è dovuto alla produzione di tossina e può verificasi nelle<br />

<strong>ferite</strong> traumatiche e nelle ustioni. Il B. cereus può inoltre essere presente nelle aree traumatizzate come<br />

<strong>con</strong>taminante 80,81 .<br />

Il Clostridium tetani è l’agente eziologico del tetano. Questa malattia è di solito causata da <strong>con</strong>taminazione di<br />

spore in <strong>ferite</strong> penetranti, lacerate o in lesioni traumatiche. Dopo la penetrazione in una ferita, C. tetani può<br />

essere isolato da infezioni miste causate da aerobi ed anaerobi, ma la diagnosi è di solito di tipo clinico.<br />

Il Corynebacterium diphtheriae ed il Corynebacterium ulcerans possono causare difterite cutanea 82 . Questi<br />

microrganismi colonizzano sedi traumatiche o morsicature di insetti e pertanto possono essere isolati da ulcere<br />

cutanee che <strong>non</strong> guaris<strong>con</strong>o. La maggior parte dei casi è ris<strong>con</strong>tata in pazienti che ritornano dall’estero 83 .<br />

Le specie Leishmania causano il bottone d’Oriente (leishmaniosi cutanea) e granulomi cutanei cronici o lesioni<br />

ulcerative. La Leishmaniosi cutanea è più frequente in Sud America, in Estremo Oriente ed in Etiopia. La<br />

diagnosi è possibile <strong>con</strong> il rilievo del parassita in strisci preparati per apposizione e colorati e nelle sezioni<br />

tis<strong>su</strong>tali. Nei centri di riferimento è disponibile la <strong>ricerca</strong> del parassita <strong>con</strong> l’amplificazione dell’acido nucleico e<br />

l’esame colturale. La determinazione della specie di Leishmania è utile per instaurare una terapia appropriata e<br />

per la valutazione della prognosi.<br />

Le specie Mycobacterium possono causare infezioni della <strong>cute</strong>. Queste possono realizzare un’infezione<br />

sistemica disseminata o localizzata da Mycobacterium <strong>non</strong> tubercolare (<strong>con</strong><strong>su</strong>ltare BSOP 40 -Ricerca nei<br />

campioni per Mycobacterium spp.). Sono segnalati come esempi 84,85 :<br />

• Mycobacterium tuberculosis causa lesioni di lupus vulgaris in sede periorale<br />

• Mycobacterium marinum causa granulomi e linfangite acquisita dopo lesioni traumatiche in ambiente idrico<br />

• Mycobacterium ulcerans causa lesioni cutanee definite come ulcere di Buruli<br />

• Mycobacterium haemophilum causa lesioni cutanee diffuse nei pazienti immunocompromessi<br />

• Mycobacterium leprae causa la lebbra (malattia di Hansen) affezione cutanea cronica, sviluppo di membrane<br />

mucose e interessamento dei tes<strong>su</strong>ti nervosi.<br />

Sporothrix schenkii causa sporotricosi 86 . La sporotricosi cutanea è acquisita dopo <strong>con</strong>taminazione <strong>con</strong> terreno,<br />

muschio sfagno e altri componenti vegetali e si sviluppa nel sito d’inoculo formando una lesione primaria a<br />

diffusione linfatica (<strong>con</strong><strong>su</strong>ltare BSOP 39 – Ricerca <strong>su</strong> campioni dermatologici di micosi <strong>su</strong>perficiali). E’ più<br />

frequente nei paesi a clima caldo.<br />

Sebbene le specie Mycobacterium e S. schenkii illustrate in precedenza possano esser isolate dalla <strong>cute</strong>, i<br />

<strong>tamponi</strong> <strong>non</strong> rappresentano il metodo di scelta per la raccolta del campione, e si devono <strong>con</strong><strong>su</strong>ltare le POS<br />

specifiche (BSOP 17 – Ricerca <strong>su</strong> tes<strong>su</strong>ti e biopsie e BSOP 40 - Ricerca nei campioni di Mycobacterium spp.)<br />

La Salmonella enteritidis è stata isolata da ascessi cutanei in pazienti che <strong>non</strong> presentavano evidenza di<br />

malattia in altre sedi 87 . La salmonellosi cutanea e la listeriosi si possono manifestare in modo particolare <strong>su</strong>lle<br />

braccia di veterinari ed agricoltori, dopo l’assistenza al parto ad animali di fattoria, di solito bovini infettati in<br />

utero 88,89 . E’ stata inoltre segnalata la listeriosi cutanea in un paziente <strong>con</strong> AIDS 90 .<br />

La Yersinia enterocolitica può causare lesioni pustolose, ascessi, cellulite ed infezione delle <strong>ferite</strong> 91 .<br />

Gli agenti eziologici delle infezioni della <strong>cute</strong> e della ferita, diversi dai batteri <strong>con</strong>venzionali, includono:<br />

• Virus: enteroviruses, virus del vaiolo, virus del papilloma umano tipo 3 e 10, HSV, VZV, herpes zoster<br />

• Lieviti : Specie Candida<br />

• Fungi: Specie Microsporum, Trichophyton and Epidermophyton<br />

• Spirochete: Treponema pallidum,<br />

• Artropodi: Sarcoptes scabiei<br />

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INFORMAZIONE TECNICHA<br />

Il tempo di incubazione raccomandato per le piastre anaerobiche è di 48 ore. Alcuni batteri anaerobi, quali un<br />

certo numero di specie di Actinomices, richiedono periodi più prolungati (2 -4 giorni) e <strong>non</strong> possono essere<br />

rilevate se esaminate più precocemente 92 . Per l’isolamento delle specie Prevotella e Porphyromanas è richiesto<br />

un periodo di incubazione di 5 – 7 giorni. 93<br />

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1 CONSIDERAZIONI SULLA SICUREZZA 94-104<br />

1.1 PRELIEVO DEL CAMPIONE<br />

N/D<br />

1.2 TRASPORTO E CONSERVAZIONE DEL CAMPIONE<br />

Contenitori di plastica chiusi per il trasporto e la <strong>con</strong>servazione dei campioni<br />

1.3 PROCEDURA ANALITICA SUL CAMPIONE<br />

Processare tutti i campioni in Livello di Contenimento 2. Se si sospetta un’infezione da microrganismo<br />

del Gruppo di Rischio 3, la manipolazione deve essere eseguita in una cappa microbiologica di<br />

sicurezza in ambiente di Livello di Contenimento 3.<br />

Le procedure di laboratorio che possono generare aerosol infettivi devono essere <strong>con</strong>dotte in cabina<br />

microbiologica di sicurezza.<br />

Fare riferimento alle attuali linee guida per la manipolazione sicura di tutti i microrganismi descritti in<br />

questa POS.<br />

Le linee guida precedentemente esplicitate devono essere <strong>su</strong>pplementate <strong>con</strong> la COSHH locale e <strong>con</strong> la<br />

valutazione del rischio.<br />

E’ essenziale il rispetto delle regolamentazioni di spedizione postale e di trasporto.<br />

2 PRELIEVO DEL CAMPIONE<br />

2.1 TEMPO OTTIMALE PER IL PRELIEVO DEL CAMPIONE<br />

Prelevare i campioni prima di iniziare la terapia antimicrobica, quando possibile.<br />

2.2 TEMPO OTTIMALE DI PRELIEVO DEL CAMPIONE<br />

Il pus/es<strong>su</strong>dato, se presenti, sono da preferire ai <strong>tamponi</strong> (<strong>con</strong><strong>su</strong>ltare BSOP 14 - Ricerca di ascessi e<br />

<strong>ferite</strong> post-operatorie ed infezioni profonde). Se si dispone di una piccola quantità di pus o di es<strong>su</strong>dato è<br />

preferibile il loro invio <strong>con</strong> tampone inserito in terreno di trasporto per ridurre la possibilità di<br />

essiccamento durante il trasporto.<br />

Prelevare una parte rappresentativa della lesione. L’uso del tampone <strong>non</strong> è ritenuto soddisfacente per le<br />

aree crostose secche.<br />

I tes<strong>su</strong>ti devitalizzati presenti nei campioni prelevati da ulcere devono essere rimossi e l’ulcera deve<br />

essere detersa <strong>con</strong> soluzione fisiologica. Dal margine della ferita deve essere prelevata una biopsia o,<br />

preferibilmente, un ago aspirato 105 .<br />

Può essere preferito un metodo meno invasivo come l’irrigazione-aspirazione. Posizionare <strong>su</strong>l margine<br />

dell’ulcera la punta di una piccola siringa priva di ago ed irrigare delicatamente <strong>con</strong> almeno 1 mL di<br />

soluzione fisiologica sterile (0.85% di NaCl). Dopo aver massaggiato il margine dell’ulcera, ripetere<br />

l’irrigazione <strong>con</strong> un altro mL di soluzione fisiologica sterile. Ripetere il massaggio del margine dell’ulcera,<br />

aspirare circa 0.25 mL di liquido ed inserirlo in un <strong>con</strong>tenitore sterile e richiudere 64 .<br />

Campioni per funghi dermatofiti: Con<strong>su</strong>ltare SOP 39 – Ricerca di micosi <strong>su</strong>perficiali in campioni<br />

dermatologici.<br />

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2.3 QUANTITA E NUMERO APPROPRIATO DI CAMPIONI<br />

N/D<br />

3 TRASPORTO E CONSERVAZIONE DEL CAMPIONE<br />

3.1 TEMPO FRA PRELIEVO DEL CAMPIONE E PROCEDURA ANALITICA<br />

I campioni devono essere trasportati e processati il più presto possibile.<br />

3.2 ACCORGIMENTI SPECIALI PER RIDURRE IL DETERIORAMENTO<br />

I <strong>tamponi</strong> devono essere inviati in terreno di trasporto di Amies <strong>con</strong> carbone 106 .<br />

Per prevenire l’essiccamento le biopsie devono inserite in un <strong>con</strong>tenitore sterile, impermeabile,<br />

<strong>con</strong>tenente una piccola quantità di fisiologica sterile.<br />

Se la procedura è ritardata la <strong>con</strong>servazione refrigerata è preferibile a quella a temperatura ambiente.<br />

Sono da evitare ritardi <strong>su</strong>periori alle 48 ore.<br />

4.0 PROCEDURA SUL CAMPIONE<br />

4.1 SELEZIONE DELLA PROVA<br />

N/D<br />

4.2 ASPETTO<br />

N/D<br />

4.3 MICROSCOPIA<br />

4.3.1 Standard<br />

Solitamente è richiesta la colorazione di Gram.<br />

4.3.2 Prove <strong>su</strong>pplementari:<br />

Con<strong>su</strong>ltare BSOP 40 – Ricerca nei campioni di Mycobacterium spp. e BSOP TP 39 – Procedure di<br />

colorazione.<br />

4.4 COLTURA E MODALITA’ DI RICERCA<br />

4.4.1 Pre-trattamento<br />

N/D<br />

4.4.2 Procedura <strong>su</strong>l campione<br />

Con<strong>su</strong>ltare BSOP 54 – Semina del terreno di coltura.<br />

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4.4.3 Terreni di coltura, <strong>con</strong>dizioni e microrganismi<br />

Per tutti i campioni<br />

Aspetti clinici/<br />

<strong>con</strong>dizioni<br />

Tutti i campioni<br />

Terreni standard<br />

Stafil/Strep agar<br />

selettivo<br />

Agar neomicina <strong>con</strong><br />

disco di<br />

metronidazolo da 5<br />

µg per anaerobi<br />

esigenti<br />

Per queste situazioni, aggiungere quanto segue<br />

Aspetti clinici/<br />

<strong>con</strong>dizioni<br />

Cellulite nei bambini<br />

Morsi umani<br />

Ustioni<br />

Pazienti<br />

immunocompromessi<br />

Pazienti diabetici<br />

Intertrigine<br />

Paronichia<br />

Difterite cutanea<br />

Viaggiatore straniero<br />

Terreni opzionali<br />

Terreni<br />

<strong>su</strong>pplementari<br />

Incubazione<br />

Temp C° Atmosfera Tempo<br />

Lettura<br />

colture<br />

Microrganismo(i)<br />

<strong>ricerca</strong>to<br />

35-37 aerobica 40 – 48 ore giornaliera S. aureus<br />

Streptococchi di<br />

Lancefield di Gruppo<br />

A, C e G<br />

35-37 anaerobica 40 – 48 ore* 40 ore Anaerobi<br />

Incubazione<br />

Temp C° Atmosfera Tempo<br />

Lettura<br />

colture<br />

Microrganismo(i)<br />

<strong>ricerca</strong>ti<br />

Agar cioccolato† 35 - 37 5 -10% CO2 40 – 48 ore giornaliera Specie Haemophilus<br />

Agar Sabouraud 35 - 37 aerobica 40 – 48 ore* 40 ore Funghi<br />

Agar tellurito di<br />

Hoyle<br />

35 -37 aerobica 40 – 48 ore giornaliera C. diphtheriae<br />

C. ulcerans<br />

Incubazione<br />

Temp C° Atmosfera Tempo<br />

Lettura<br />

colture<br />

Microrganismo(i)<br />

<strong>ricerca</strong>to<br />

Ferite diabetiche CLED 35 -37 aerobica 16 – 24 ore 16 ore Enterobacteriaceae<br />

Pseudomonadi<br />

Tutti i <strong>tamponi</strong> Agar sangue 35 -37 5 -10% CO2 40 – 48 ore giornaliera Streptococchi di<br />

Lancefield Gruppo<br />

A, C e G<br />

Specie Pasteurella<br />

S. aureus<br />

Specie Vibrio<br />

Specie Aeromonas<br />

Altri microrganismi da <strong>con</strong>siderare: Dermatofiti (BSOP 39 – Ricerca in campioni dermatologici di micosi<br />

<strong>su</strong>perficiali e Mycobacterium spp. (BSOP 40 – Ricerca nei campioni clinici di Mycobacterium spp.)<br />

Su indicazione clinica l’incubazione può essere prolungata a 5 giorni; in questi casi leggere le colture a 40 ore<br />

e lasciare nell’incubatore/termostato fino a 5 giorni<br />

† Può essere usato un disco di bacitracina da 10 unità o agar <strong>con</strong>tenente bacitracina<br />

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4.4.3 Ricerche <strong>su</strong>pplementari<br />

Prova di tossigenicità del C. diphtheriae<br />

Con<strong>su</strong>ltare BSOP - 40 Ricerca nei campioni clinici di Mycobacterium spp.<br />

4.5 IDENTIFICAZIONE<br />

4.5.1 Livello minimo di identificazione in laboratorio<br />

Anaerobi<br />

Specie Bacillus<br />

Streptococchi -emolitici<br />

Stafilococchi coagulasi-negativi<br />

C. diphtheriae<br />

C. minutissimum<br />

E. corrodens<br />

Enterobacteriaceae<br />

E. rhusiopathie<br />

Haemophilus<br />

Pasteurella<br />

Pseudomonadi<br />

S. aureus<br />

S. pneumoniae<br />

Lieviti<br />

Vibrio<br />

Aeromonas<br />

Dermatofiti<br />

Mycobacterium<br />

Livello “anaerobi”<br />

Livello specie<br />

Livello Gruppo di Lancefield<br />

Livello “coagulasi-negativi”<br />

Livello specie e per urgenza, prova di tossigenicità in giornata<br />

Livello specie<br />

Livello specie<br />

Livello “coliformi”<br />

Livello specie<br />

Livello specie<br />

Livello specie<br />

Livello “pseudomonadi”<br />

Livello specie<br />

Livello specie<br />

Livello “lieviti”<br />

Livello specie<br />

Livello specie<br />

Con<strong>su</strong>ltare BSOP 39<br />

Con<strong>su</strong>ltare BSOP 40<br />

I microrganismi possono essere <strong>su</strong>ccessivamente identificati <strong>su</strong> indicazione clinica od epidemiologica<br />

NOTA: Tutte le manipolazioni eseguite <strong>su</strong> isolati sospetti di C. diphtheriae, che possono generare<br />

aerosol, devono essere eseguite in cabina di sicurezza 94<br />

Il microbiologo clinico deve essere informato il più presto possibile di tutti gli isolati sospetti di C.<br />

diphtheriae (disponibilità della prova di tossigenicità in giornata presso il laboratorio riferimento)<br />

Invio ai Laboratori di Riferimento<br />

Streptococchi di gruppo A per sierotipizzazione<br />

S. pneumoniae per sierotipizzazione <strong>su</strong> indicazione clinica (cellulite)<br />

C. diphtheriae per biotipizzazione e prova di tossigenicità<br />

Staphylococcus aureus per prova di tossigenicità e tipizzazione fagica, <strong>su</strong> indicazione clinica. I criteri di<br />

invio degli isolati per la tipizzazione fagica sono disponibili presso il Laboratory of HealthCare<br />

Associated Infection CFI, Colindale<br />

Specie Mycobacterium per identificazione e/o prove di sensibilità<br />

Specie Leishmania<br />

Isolati in corso i epidemie e <strong>su</strong> indicazione epidemiologica<br />

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Microrganismi <strong>con</strong> resistenze insolite o <strong>non</strong> attese e ogni volta <strong>su</strong>ssista un problema di laboratorio o<br />

clinico od un’anomalia che richieda approfondimenti.<br />

4.6 PROVE DI SENSIBILITA’ AGLI ANTIMICROBICI<br />

Fare riferimento alla BSOP 45 – Prove i sensibilità.<br />

5 PROCEDURE DI REFERTAZIONE<br />

5.1 MICROSCOPIA<br />

Ri<strong>su</strong>ltati microscopici urgenti possono essere trasmessi per via telefonica o informatica.<br />

Referto scritto, deve essere inviato dopo 16 – 72.<br />

5.2 COLTURE<br />

Presenza od assenza di microrganismi specificamente indicati, ad esempio S. aureus<br />

Microrganismi che <strong>non</strong> sono stati <strong>ricerca</strong>ti, quali Enterobatteriaceae pseudomonadi.<br />

Tempo di refertazione della coltura<br />

Ri<strong>su</strong>ltati clinicamente urgenti possono essere trasmessi per via telefonica o informatica.<br />

Referto scritto deve essere inviato dopo 16 – 72 ore, segnalando, se appropriato, l’ invio di un referto<br />

<strong>su</strong>ccessivo.<br />

5.2.1 Prove di Sensibilità agli Antimicrobici<br />

Refertare le sensibilità come clinicamente <strong>su</strong>ggerito.<br />

6.0 SEGNALAZIONI ALLA HPA (LOCALE E SERVIZI<br />

NAZIONALI ED AL CENTRO CDSC PER LE INFEZIONI) 107<br />

Fare riferimento a:<br />

Singole POS per l’identificazione del microrganismo<br />

Pubblicazioni della Health Protection Agency:<br />

“ Reporting to the CDR: A guide for laboratories”<br />

“ Hospital infection <strong>con</strong>trol: guidance on the <strong>con</strong>trol of infection in hospital”<br />

Linee guida attuali del CDSC ed alle indicazioni del COSURV<br />

Linee guida locali<br />

Isolamento di sospetto C. diphtheriae deve essere segnalato <strong>con</strong> urgenza al CCDC<br />

Devono essere segnalati tutti gli isolati di Mycobacterium spp.<br />

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7 RINGRAZIAMENTI ED INDIRIZZI<br />

Questi Metodi Nazionali Standard sono stati sviluppati, riveduti e revisionati dallo Standard Methods<br />

Working Group for Bacteriology (http://www.hpa.-tandardmethods.org.uk/wg_bacteriology.asp). Si<br />

ringraziano le numerose persone appartenenti a laboratori clinici di microbiologia ed alle organizzazioni<br />

specialistiche che hanno fornito informazioni e commenti nel corso della preparazione di questo<br />

documento, ed il Redattore Medico per la revisione finale.<br />

I National Standards Methods sono emessi dalla Standards Unit, Evaluations and Standards Laboratory,<br />

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