Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
<strong>L'Azione</strong> 13 FEBBRAIO 2010<br />
INCHIESTA<br />
Domina sempre Venezia<br />
Le maschere che vanno<br />
per la maggiore<br />
iore<br />
Il Carnevale rimane una festa<br />
sempre sentita nonostante i tempi<br />
bui, possibilmente da celebrare<br />
seguendo la tradizione: <strong>prima</strong><br />
su tutte, quella dei balli in maschera.<br />
Abbiamo intervistato Isella<br />
Monteverde, titolare del negozio<br />
Regalobello che, da quasi<br />
mezzo secolo, si occupa del noleggio<br />
di costumi carnevaleschi<br />
a Fabriano.<br />
Com’è cambiato il modo di vivere il Carnevale, da una<br />
ventina di anni a questa parte?<br />
Grandi differenze non le trovo. Per quanto riguarda i costumi,<br />
ora ho eliminato la vendita che è andata alla grande<br />
distribuzione e noi ci siamo buttati su un costume più particolare,<br />
più elaborato ma a noleggio. Noleggiamo costumi<br />
da 40 anni, ho iniziato con i sacerdoti, le suore…Avevo<br />
qualche sartina che me li faceva e quando si sono accorte le<br />
aziende, sono venute e ci hanno fatto le forniture. Però abbiamo<br />
fatto una selezione degli abiti. All’ epoca li vendevamo<br />
anche, sia per bambini che per gli adulti. Ma il costume<br />
in vendita, bello, costava caro: a volte anche 200/300.000<br />
lire. Erano costumi di tipo veneziano fatti artigianalmente, e<br />
c’era un po’ di perplessità sul fatto di comprarli perché li<br />
metti una sera e poi non li metti più. Allora abbiamo fatto<br />
una scelta e iniziato con il noleggio. Abbiamo un assortimento<br />
di 400 costumi. Di solito riusciamo a noleggiarli<br />
Com’era il carnevale fabrianese?<br />
A sentire i racconti dei<br />
vecchi Casanova, il Carnevale<br />
degli anni Trenta, la<br />
fine del mondo. Feste, balli<br />
in maschera, mangiate, ma<br />
senza sfilate di carri allegorici<br />
come si usa a Matelica.<br />
Dopo la guerra, con la città<br />
ancora ferita, durante i memorabili,<br />
affollati “veglionissimi”<br />
al Teatro “Gentile”,<br />
con le grandi orchestre e i<br />
cantanti famosi della RAI,<br />
organizzati dai benemeriti<br />
Donatori del sangue, emergeva<br />
ancora, un po’ scolorita,<br />
la follia godereccia di tanti<br />
personaggi popolari coi<br />
capelli brizzolati e famiglia<br />
a carico.<br />
Gli uomini in giacca nera e<br />
farfallino, rallegravano la<br />
festa con la battuta pronta,<br />
mai volgare, ma infiorettata<br />
di doppi sensi, declamata<br />
sempre ad alta voce per attirare<br />
l’attenzione, pronti allo<br />
scherzo.<br />
Se le donne rispondevano<br />
alle provocazioni, diventava<br />
uno spasso. Le cartare poi?<br />
Proverbiale la loro loquacità.<br />
Scomparsi questi dalla<br />
scena cittadina per il corso<br />
naturale dell’esistenza, il<br />
Carnevale s’è addormentato;<br />
con l’emigrazione strisciante<br />
della mejo gioventù;<br />
chiusa un’epoca. Riaffiorava<br />
il nostro individualismo,<br />
l’appartenenza, l’acidità, la<br />
puzzetta sotto il naso. Noi<br />
stiamo bene dove non stiamo,<br />
insomma.<br />
Negli anni Sessanta, a riempire<br />
il teatro coi bambini<br />
mascherati ci pensava la<br />
servizio a cura di Silvia Ragni<br />
Follie a Carnevale<br />
maestra Ada Spacca. Creativa<br />
infaticabile, paziente animatrice,<br />
organizzò numerosi<br />
spettacoli, rimasti nella<br />
memoria di tanti giovani.<br />
Quando nel 1741 ci fu quel<br />
rovinoso terremoto che tanti<br />
danni provocò, il Consiglio<br />
comunale per placare<br />
l’ira divina ordinò al popolo<br />
la mortificazione dei sensi.<br />
Proibì per nove anni tutti<br />
i pubblici divertimenti. Nove<br />
anni senza Carnevale! Poi, a<br />
forza di protestare che anche<br />
i signori e i preti e le monache<br />
ne soffrivano della privazione,<br />
ottennero il contentino.<br />
Niente<br />
balli in maschera,<br />
niente<br />
feste per le<br />
strade e su per<br />
i vicoli, tollerati<br />
però, i giochi<br />
del Palio e<br />
le recite con<br />
intermezzo<br />
musicale nelle<br />
case e nei<br />
conventi. Basta?<br />
Anche<br />
troppo! I timorati<br />
di Dio protestarono<br />
col<br />
Papa. Confermò<br />
il divieto.<br />
Finita la ristrettezza, un sospiro<br />
di sollievo, ma arrivò<br />
il terremoto che distrusse<br />
Gualdo. Altri tre anni di quaresima,<br />
gemellaggio con<br />
Ascoli Piceno per allearsi<br />
con Sant’Emidio protettore<br />
tutti.<br />
Gli effetti della recessione influiscono anche nella voglia<br />
di festeggiare o è il desiderio di evasione a vincere su tutto?<br />
I giovani non la sentono tanto la crisi, perché ci siamo noi<br />
genitori alle spalle che ‘foraggiamo’…Per una sera o per una<br />
festa si ‘muovono’. Il problema non se lo pongono ancora,<br />
meglio così!<br />
I costumi che concedete in noleggio a quali fasce di età si<br />
rivolgono, principalmente?<br />
A tutte: si va dai 18 anni fino ai 60. Per i bambini piccolissimi<br />
avevo qualche rimanenza in vendita, ma li ho liquidati<br />
tutti.<br />
Quali sono i costumi più ‘gettonati’?<br />
Maschere tipo quelle veneziane, poi gli animali: gatti,<br />
cani…Dal charleston ai vestiti degli anni ’60. Sono molti i<br />
vestiti anni ’60, riciclati. Ci sono anche costumi ispirati alla<br />
aggiunto, come sappiamo..<br />
Ballare, ballare, la “debolezza”<br />
dei fabrianesi. Quel<br />
moralista laico di Oreste<br />
Marcoaldi – siamo in pieno<br />
Ottocento – criticando il<br />
Carnevale scrive è un periodo<br />
di mentale alienazione<br />
del popolo, parmi che vergognosamente<br />
avvilisca la<br />
dignità umana, trasformando<br />
la città in vasti e perfetti<br />
ospedali de’ pazzi. Ma è fonte<br />
anche più abbondante di<br />
intemperanze e di nocumenti<br />
pel dispendio consigliato<br />
dalla vanità e dalla invidia<br />
sono i balli, ai quali le fem-<br />
Bambini mascherati in una foto<br />
del secolo scorso (Foto Casella)<br />
mine si precipitano con morbosa<br />
brama, o per meglio<br />
dire con canina rabbia. E ci<br />
risiamo! Le donne, le colpevoli<br />
d’ogni tentazione. Uffa<br />
che noia!<br />
La follia iniziava al tramon-<br />
L'ingresso<br />
del negozio<br />
Regalobello<br />
to del 17 gennaio dedicato a<br />
S.Antonio abate. Dopo la<br />
benedizione, gli animali<br />
scorazzavano liberamente<br />
per la città coi fantini vocianti,<br />
la faccia dipinta con<br />
la fuliggine.<br />
Ufficialmente l’attacco lo<br />
dava colei che da ultimo fra<br />
le donzelle nobili era andata<br />
a marito in Fabriano, recandosi<br />
in carrozza, o in<br />
maschera o tenendo in mano<br />
il permesso governativo per<br />
tale divertimento.<br />
Ben tornao Carnoà! Squacquarante<br />
e sboccacciato. Il<br />
mite Antonio, contro il diavolo.<br />
I ricchi scendevano in<br />
piazza indossando i vestiti<br />
dei mezzadri e si mischiavano<br />
col popolo che scimmiottava<br />
i signori.<br />
Nelle “case<br />
grandi” della<br />
nobiltà si susseguivano<br />
senza<br />
sosta, i balli durante<br />
tutto il periodo<br />
matto. Al<br />
tramonto del<br />
Martedì grasso<br />
sfilava sul carro<br />
il fantoccio del<br />
Carnevale ormai<br />
allo stremo<br />
delle forze, illu-<br />
minato coi lampioncini<br />
di carta.<br />
Lo seguivano<br />
gruppi di<br />
giovani festosi con una candela<br />
in mano. Chi ha moccolo<br />
accenda moccolo! Gridavano<br />
con la tristezza nel<br />
cuore. Se vedemo n’antranno,<br />
se ce campama!<br />
B.Beltrame<br />
3<br />
commedia dell’ arte. Nessun personaggio del mondo dello<br />
spettacolo o del cinema, anche se Elvis e Marilyn sono i più<br />
richiesti. Ma sono costumi che si possono creare personalmente…<br />
In una vita fatta sempre più di non-accettazione della propria<br />
identità, condizione favorita soprattutto dai modelli<br />
imposti da mass-media vari, quanto aiuta la ‘maschera’<br />
ad essere ‘altro da sé’?<br />
Le persone non si vogliono far riconoscere, generalmente<br />
cercano l’abito che possa ‘nasconderle’ perché quando entrano<br />
in un locale preferiscono non essere identificate, allora<br />
magari scelgono le cose più strane. Solo una percentuale<br />
minima non occulta più di tanto la propria identità, la maggior<br />
parte si traveste per il gusto del gioco. I costumi poi<br />
hanno taglie standard, per cui devi sempre adattarli alla tua<br />
fisicità.<br />
Recentemente avete ‘differenziato’ il vostro locale inserendo<br />
un’ area ristorazione, ma la scelta di mantenere<br />
costumi a noleggio è rimasta intatta. Come mai?<br />
Perché è rivolta ai giovani, a creare un movimento diverso.<br />
Da Fabriano andavano a noleggiare i costumi a Perugia, a<br />
Roma. Prendevano anche costumi di scena, ma erano costosissimi.<br />
Dal Palio in poi, molti hanno iniziato ad appoggiarsi<br />
alle sartine per farseli fare, ma era ogni volta un costo.<br />
Mentre per il noleggio si spende una cifra standard, il costo<br />
medio è di 25 euro. Invece di portare i costumi in tintoria,<br />
poi, io li seleziono in base alla tipologia di tessuto e li lavo<br />
ed aggiusto personalmente o con l’aiuto di una sarta. Anche<br />
l’ area ristorazione, come tutto il locale progettata dall’ Arch.<br />
Matteo Thun, è sorta per vivacizzare la città. Magari devi<br />
fare un regalo a un’ amica per cui dici ‘Andiamo a cena al<br />
Via Balbo 31, poi ci spostiamo all’ interno del negozio e<br />
cerchiamo il regalo lì’. Oggi il piacere dell’ oggetto acquistato,<br />
posseduto, non c’è più. Io, tra un libro comprato e uno<br />
letto su Internet, dò senz’altro più valore a quello comprato.<br />
Le case di ieri avevano il servizio che sognavi da tempo,<br />
quello buono, per cui spendevi cifre buone. Ora, invece, si<br />
va mangiare la pizza fuori, la casa non si ‘vive’ più e di<br />
conseguenza dici ‘ma queste cose che le compro a fare?’. E’<br />
un vero peccato…<br />
Coriandoli Vincenziani<br />
Nell’accogliente salone a<br />
volte del Monastero di S.<br />
Luca, si è svolto domenica 7<br />
febbraio il carnevale vincenziano.<br />
Un appuntamento annuale,<br />
organizzato dalla Società di<br />
San Vincenzo de' Paoli, atteso<br />
da tante persone anziane<br />
che vivono da sole per<br />
trascorrere un pomeriggio in<br />
compagnia di tanti amici.<br />
Una festa piena di colore,<br />
con festoni variopinti e tante<br />
maschere dai costumi originali.<br />
Gli ospiti della Casa<br />
Madonna della Rosa e della<br />
Comunità Buona Novella<br />
con i volontari dell’Associazione,<br />
hanno sfilato con allegria<br />
e divertimento coinvolgendo<br />
con la loro simpatia<br />
tutti i presenti. Come da<br />
tradizione non potevano<br />
mancare i dolci tipici del<br />
carnevale: castagnole con il<br />
miele, frappe, bignè alla crema.<br />
Una merenda per circa settanta<br />
persone offerta da: Panificio<br />
la Spiga, Panetteria<br />
Pan Fiore e Pasticceria<br />
Osvaldo che hanno donato i<br />
loro prodotti artigianali. Ad<br />
ogni partecipanteall’entrata<br />
del salone<br />
è stato offerto<br />
un piccolo<br />
presente<br />
di benvenuto,<br />
una tavoletta<br />
di cioccolato.<br />
Hanno portato<br />
il loro contributo<br />
alla<br />
buona riuscita<br />
della festa, il<br />
gruppo vincenziano<br />
di<br />
Cerreto d’Esi<br />
da sempre legato<br />
in modo<br />
particolare a<br />
Fabriano. Il<br />
pomeriggio si<br />
è concluso<br />
con una tombola<br />
ricca di<br />
tanti premi.<br />
Sandro Tiberi