Competence Center.pdf - CardiEditore
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SPECIALE TAVOLA ROTONDA<br />
Cooperazione e scambio<br />
di dati contro le frodi<br />
Nel terzo incontro di Assicura <strong>Competence</strong> <strong>Center</strong>, i rappresentanti delle compagnie<br />
e delle istituzioni assicurative si sono confrontati sul tema dell'antifrode. Con il supporto<br />
di esperti del settore hanno delineato spunti effi caci per contrastare il fenomeno delle truffe<br />
“L’Ania ha già elencato alcuni punti che<br />
ritiene fondamentali per far sì che quando<br />
ci sarà finalmente una collaborazione<br />
con l’Agenzia Antifrode il settore possa<br />
essere pronto e operativo ad agire senza<br />
perdere ulteriore tempo”, dichiara<br />
Massimo Treffiletti, responsabile<br />
area sinistri auto dell’Ania. “La massima<br />
cooperazione con le autorità inquirenti<br />
e la conseguente circolazione delle informazioni<br />
tra le compagnie di assicurazione<br />
vittime di attività fraudolente è<br />
certamente il fattore cardine di una manovra<br />
studiata per contrastare le frodi,<br />
con l’obiettivo di creare anche una vera e<br />
propria mappatura dei fenomeni fraudolenti,<br />
che potranno così essere a conoscenza<br />
di tutte le imprese. Inoltre è essenziale<br />
per una efficace lotta avere degli<br />
Massimo Treffiletti, responsabile area sinistri<br />
auto dell’Ania<br />
46 ASSICURA - GENNAIO/FEBBRAIO 2012<br />
incontri periodici con le autorità, come<br />
ad esempio il Centro interforze, che ci<br />
permettano di essere sempre informati<br />
sulle realtà criminali nel nostro paese, visto<br />
che alcune potrebbero riguardare anche<br />
il mondo assicurativo”. Ania, inoltre,<br />
inserisce nella lista dei punti presentati<br />
anche la possibilità di dare alle compagnie<br />
l’opportunità di bloccare i sinistri che ritengono<br />
sospetti, strada che in questo<br />
momento non è ancora percorribile per<br />
le imprese assicuratrici. “Non sottovaluterei<br />
il bisogno di migliorare e aumentare<br />
l’attività investigativa in fase assuntiva,<br />
una mossa fondamentale per prevenire a<br />
monte la possibilità di frode”. Massimo<br />
Treffiletti ricorda inoltre l’importanza<br />
che ricopre la banca dati Card, con 13<br />
milioni di sinistri, che consente di sapere<br />
Paolo Panarelli, direttore generale<br />
di Consap<br />
quale compagnia ha trattato in precedenza<br />
un determinato sinistro. L’utilizzo<br />
sistematico di questo strumento, oggi un<br />
po’ trascurato, permetterebbe a tutte<br />
le imprese di chiedere informazioni alla<br />
compagnia che ha trattato in precedenza<br />
un qualsiasi sinistro, con un’informazione<br />
molto ricca e circostanziata.<br />
Più lealtà da parte<br />
dei fiduciari<br />
Anche Paolo Panarelli, direttore generale<br />
di Consap, trova fondate alcune<br />
delle argomentazioni di Ania, precisando<br />
che un altro punto decisivo per il contrasto<br />
alle frodi è la conoscenza e la presenza<br />
sul territorio da parte degli agenti.<br />
A volte le compagnie sembrano sottovalutare<br />
questo aspetto, ma l’agente a con-<br />
Gaetano Occorsio, direttore sinistri<br />
di Sara Assicurazioni
tatto con l’area territoriale, nella quale<br />
vive quotidianamente, ha sicuramente<br />
più mezzi per intuire ed evidenziare situazioni<br />
sospette. Inoltre, in sintonia con<br />
quanto prospettato da Ania, Consap non<br />
esclude che le informazioni presenti nella<br />
banca dati Card possano essere utilizzate<br />
al meglio, anche al fine dell’attività<br />
antifrode; ciò, ove del caso, interpellando<br />
preventivamente le competenti authority.<br />
Panarelli si sofferma poi sul problema<br />
sollevato in ordine ai fiduciari. “È essenziale<br />
che le compagnie possano fare affidamento<br />
sulla lealtà dei propri avvocati,<br />
il cui contributo può essere certamente<br />
utile per segnalare eventuali fenomeni<br />
fraudolenti”.<br />
Gaetano Occorsio, direttore sinistri<br />
di Sara Assicurazioni, ritiene che “lo<br />
scambio di informazioni di tipo tecnico”<br />
nella gestione del sinistro, vale a dire le<br />
informazioni sui testimoni e i verbali delle<br />
autortità intervenute, siano indispensabili<br />
per ridurre sia le azioni fraudolente<br />
che i costi in quanto in molti casi si verifica<br />
l’anomalia dei doppi pagamenti effettuati<br />
dalle due imprese coinvolte con<br />
riflessi negativi sulle tariffe Rca. Inoltre,<br />
per quest’ultimo punto, è indispensabile<br />
intervenire sui costi dei danni alla persona<br />
in quanto per quelli di “lieve entità” la<br />
valutazione è legata ai soli ambiti di soggettività<br />
fornite dal danneggiato. In questa<br />
ottica di grande importanza saranno<br />
gli incontri predisposti da Ania quale formazione<br />
da erogare ai liquidatori e a tutti<br />
i medici legali. Infine, in fase assuntiva<br />
molto potrà essere fatto per contenere<br />
le attività fraudolente inserendo nei contratti<br />
assicurativi quei prodotti collegati<br />
Maurizio Giordano, dirigente responsabile<br />
antifrode di Assimoco<br />
alla “scatola nera” che offrono maggiori<br />
dettagli anche in fase liquidativa circa<br />
l’entità dei danni.<br />
Maurizio Giordano, dirigente responsabile<br />
Antifrode di Assimoco, ritiene<br />
necessario creare una categoria di medici<br />
dipendenti direttamente dalle compagnie<br />
su modelli simili a quelli di altre<br />
città europee. “Il fatto che i medici legali<br />
nostri fiduciari non dipendano direttamente<br />
da noi, ma abbiano anche impieghi<br />
presso altre strutture, riduce l’attenzione<br />
e la sensibilità che questi hanno nei<br />
confronti della compagnia. Inoltre opterei<br />
per una creazione di un network<br />
comune per tutte le compagnie, al cui<br />
interno possano esserci medici altamente<br />
specializzati nel settore assicurativo, e<br />
che garantiscano alla compagnia una terzietà<br />
di valutazione senza eventuali coinvolgimenti<br />
esterni”. Tale scelta potrebbe<br />
stimolare maggiormente il professionista<br />
a una maggiore fidelizzazione verso il<br />
comparto assicurativo, volto a una equa<br />
e incontestabile valutazione medicolegale<br />
da parte di terzi, riducendo così<br />
il contenzioso e non ultimo il costo del<br />
risarcimento, punto nodale per la riduzione<br />
dei premi, sentitamente auspicata<br />
dal legislatore, sottolinea Giordano.<br />
Eraldo Morucci, responsabile antifrode<br />
di GBS, Gruppo Generali, espone invece<br />
la sua idea sull’eventuale possibilità<br />
di scambiare informazioni tra le compagnie.<br />
“Devo esprimere qualche perplessità<br />
in merito all’interscambio di informazioni<br />
sensibili tra le varie compagnie.<br />
Attualmente siamo costretti ad affrontare<br />
serie difficoltà se abbiamo necessità di<br />
scambiarci informazioni a causa delle ri-<br />
Eraldo Morucci, responsabile antifrode<br />
di GBS, Gruppo Generali<br />
SPECIALE TAVOLA ROTONDA Esperienze<br />
gide restrizioni legislative che la normativa<br />
vigente ci impone, e non penso che la<br />
questione possa cambiare in tempi brevi.<br />
Questo scambio di informazioni dovrà<br />
avvenire in una cornice di maggiore sicurezza,<br />
in modo da non rischiare conseguenze<br />
nell’usare una modalità operativa<br />
che riveste una grande utilità al fine di<br />
contrastare fenomeni fraudolenti”.<br />
Per Alessandro Vitullo, responsabile<br />
sinistri specialistici e antifrode del<br />
Gruppo Fondiaria-Sai, è essenziale la riorganizzazione<br />
delle aree antifrode, potenziando,<br />
quantitativamente e qualitativamente,<br />
la struttura interna e prestando<br />
ancora più attenzione alla rete di vendita<br />
esterna, fornendo una formazione continua<br />
e aggiornata e restando così vicini ai<br />
propri agenti sul territorio, che possono<br />
svolgere un ruolo fondamentale nella lotta<br />
alle frodi. “Riteniamo che il ruolo della<br />
rete di vendita attiva sul territorio sia<br />
importante, se non essenziale, al fine di<br />
contrastare le frodi. Quindi il vero filtro<br />
preventivo deve essere rappresentato in<br />
fase assuntiva dagli stessi agenti che operano<br />
sul territorio”. Sempre secondo Vitullo,<br />
per fronteggiare questo problema,<br />
la compagnia deve proseguire nell’attività<br />
di formazione dei propri agenti, coinvolgendo<br />
anche il personale del “bancone”<br />
perché disponga sempre più di strumenti<br />
di analisi per valutare correttamente l’affidabilità<br />
e la correttezza dell’interlocutore.<br />
Ed evitare così azioni fraudolente.<br />
Alessandro Bassani<br />
Alessandro Vitullo, responsabile sinistri specialistici<br />
e antifrode del Gruppo Fondiaria-Sai<br />
GENNAIO/FEBBRAIO 2012 - ASSICURA 47
SPECIALE TAVOLA ROTONDA<br />
Strumenti legislativi<br />
per la prevenzione<br />
Sfruttare le leggi già esistenti, contrattualizzare forme di risarcimento specifiche<br />
sia per i danni al veicolo sia per lesioni micropermanenti subite dalle vittime dei sinistri<br />
soggetti a indennizzo diretto. Sono alcune delle leve su cui agire per fronteggiare<br />
il fenomeno delle frodi secondo l’avvocato Maurizio Hazan<br />
Le compagnie hanno – almeno teoricamente<br />
– a loro disposizione alcuni<br />
strumenti normativi utili a limitare percentualmente<br />
i fenomeni fraudolenti.<br />
Tuttavia, le potenzialità di tali strumenti<br />
non sono spesso valorizzati in maniera<br />
adeguata. “Per limitare la possibilità di<br />
subire frodi è necessario intervenire già<br />
prima del momento di verificazione del<br />
sinistro”, spiega Maurizio Hazan, fondatore<br />
e Managing Partner dello studio<br />
legale Taurini & Hazan. “Per poter quotare<br />
correttamente il premio di assicurazione,<br />
e così offrire un miglior servizio<br />
alla platea degli assicurati, oltre che per<br />
individuare ab origine condotte fraudolente,<br />
le imprese dovrebbero essere in<br />
Maurizio Hazan, fondatore e Managing Partner<br />
dello studio legale Taurini & Hazan<br />
48 ASSICURA - GENNAIO/FEBBRAIO 2012<br />
grado di poter procedere alle necessarie<br />
verifiche circa l’effettiva portata del<br />
rischio da assumere. Tra le altre sarebbe<br />
utile potersi valere delle informazioni riportare<br />
nella banca dati sinistri Isvap e<br />
non solo, invece, come indicato dall’art.<br />
132 cap. del registro Pra; strumento, ciò<br />
nonostante, poco utilizzato, ma che tuttavia<br />
offre importanti informazioni relative<br />
alle vicende giuridico-patrimoniali dei<br />
veicoli soggetti a iscrizione”.<br />
L’odierna formulazione dell’articolo 132<br />
del codice delle assicurazioni, già così, però,<br />
non sembrerebbe escludere recisamente<br />
che le compagnie stesse possano verificare<br />
lo stato del veicolo da assicurare. Ciò<br />
naturalmente a patto che simili procedure<br />
di controllo non diventino un mezzo per<br />
eludere l’obbligo di contrarre”.<br />
Risarcimento<br />
in forma specifica<br />
Maurizio Hazan affronta anche un altro<br />
tema molto importante per il settore, la<br />
contrattualizzazione di particolari forme<br />
di risarcimento in forma specifica. “È appurato<br />
che il maggior numero delle frodi<br />
si manifesta su sinistri di piccolo-medio<br />
valore: per contrastare questo fenomeno<br />
una prima utilità potrebbe derivare dalla<br />
definitiva affermazione dell’obbligatorietà<br />
del procedimento di indennizzo diretto,<br />
potendosi in tal maniera contrattualizzare<br />
l’obbligo per l’assicurato/danneggiato
di fare ricorso a una rete di centri riparazione convenzionati<br />
(ex art. 14 del DPR 254/2006) In tal maniera,<br />
l’impresa sarebbe posta in condizione di vigilare sul ricorso<br />
a riparazioni ingiustificate o i cui costi risultino<br />
sensibilmente sopravvalutati.<br />
Il ricorso a simili pattuizioni potrebbe ragionevolmente<br />
produrre effetti virtuosi anche dal punto di vista fiscale,<br />
impedendo che il quantum dovuto per le riparazioni<br />
stesse (soggetto all’imposta sul valore aggiunto) venga<br />
liquidato “in nero” senza contestuale emissione di apposita<br />
fattura.<br />
La limitazione del risarcimento in forma specifica (o,<br />
meglio, tramite rete di fornitori convenzionati) ai soli<br />
danni materiali al veicolo, rischia tuttavia di essere non<br />
sufficientemente efficace. È altresì noto che la maggior<br />
parte delle frodi si compie nel settore dei danni alla<br />
persona. L’indagine specifica in merito all’effettiva esistenza<br />
delle lesioni lamentate, oltre che sui costi sanitari<br />
connessi, è difficilmente gestibile da parte delle<br />
stesse compagnie, dati i brevi tempi concessi dal legislatore<br />
per la durata delle procedure stragiudiziali di<br />
liquidazione del danno.<br />
Una possibile soluzione per poter verificare l’esistenza<br />
di false attestazioni di lesioni cosiddette micropermanenti<br />
(lesioni alle quali si riconnettono buona parte<br />
degli esborsi in termini di indennizzi pagati) e, ancor<br />
di più, a quelle definibili come micro-micropermanenti<br />
(IP fino al 3-4%), sarebbe forse quella di contrattualizzare<br />
l’obbligo per il danneggiato di servirsi di cliniche<br />
convenzionate con la compagnia di assicurazione del<br />
veicolo danneggiato. Tutto ciò offrirebbe, di evidenza,<br />
l’opportunità alle stesse compagnie di vigilare su ogni<br />
visita, ogni esito medico, ogni valutazione, limitando<br />
drasticamente la possibilità da parte dei medici di effettuare<br />
valutazioni non sempre del tutto corrette e<br />
veritiere”.<br />
Francesco Coffari, responsabile ufficio tutele<br />
speciali antifrode di Groupama<br />
A.B.<br />
SPECIALE TAVOLA ROTONDA Esperienze<br />
Due casi tipici di tentata frode<br />
Francesco Coffari, responsabile ufficio tutele speciali Antifrode<br />
di Groupama, illustra due esempi concreti di frode subiti<br />
dalla compagnia. Il primo caso riguarda associazioni fantasma<br />
(amatori d’auto d’epoca, motociclisti ecc.) che stipulano<br />
in contemporanea una pluralità di polizze auto, stimolando<br />
l’interesse dell’agente venditore: la truffa consiste nel lucrare<br />
sulla differenza di premio tra il luogo di effettiva residenza dei<br />
proprietari dei mezzi (Campania) e quello ove avrebbe sede<br />
l’associazione fantasma dichiaratasi intestataria dei veicoli da<br />
assicurare (Molise). Dopo poco tempo dalla stipula scattano<br />
le denunce per i primi sinistri e i conseguenti controlli fanno<br />
emergere che le collisioni avvengono tutte nella zona di Napoli:<br />
da successivi controlli si appura che i proprietari sono tutti<br />
napoletani. Il sospetto di frode è molto forte. La compagnia<br />
reagisce immediatamente e dopo la verifica tramite il Pra che<br />
attesta le false dichiarazioni alla stipula, invia ai titolari delle<br />
lettere per l’annullamento del contratto e propone querela sul<br />
rilevato fenomeno, riuscendo così a limitare il danno: a fronte<br />
di 208 sinistri denunciati in due anni e mezzo, oltre il 30% viene<br />
lasciato morire dopo la reazione della compagnia.<br />
Il secondo episodio di frode descritto da Coffari riguarda<br />
invece gruppi organizzati che si presentano presso piccole<br />
agenzie lombarde di provincia in orari prossimi alla chiusura.<br />
L’agente, allettato dalla prospettiva di emettere un buon numero<br />
di contratti, e pressato dall’orario e dalla documentazione<br />
di residenza esibitagli in originale non può rifiutare la stipula.<br />
Ciò apre il varco alle inevitabili, successive frodi acclarate<br />
da successivi controlli eseguiti sui certificati anagrafici esibiti: gli<br />
stessi sono risultati tutti contraffatti in quanto nei piccoli comuni<br />
lombardi emittenti la certificazione, i neoassicurati non hanno<br />
mai risieduto. “In questo caso”, ammette Coffari, “si può fare ben<br />
poco, la reazione della compagnia che ha sempre proposto<br />
querela è successiva alla stipula e i sinistri assai complessi<br />
da gestire sotto un profilo tecnico. Ovvie le raccomandazioni<br />
all’agente a prestare la massima attenzione prima di stipulare<br />
contratti con queste caratteristiche”.<br />
GENNAIO/FEBBRAIO 2012 - ASSICURA 49
SPECIALE TAVOLA ROTONDA<br />
Più meritocrazia per<br />
i fiduciari delle compagnie<br />
Scarso turnover e poca formazione caratterizzano il rapporto tra compagnie<br />
e medici legali: due aspetti cruciali su cui intervenire. Ne è convinto Giovanni Cannavò,<br />
presidente dell’Associazione Melchiorre Gioia e amministratore delegato di Medexpert<br />
“In questi anni si è fatto strada il convincimento<br />
che il medico legale, attraverso il<br />
quale passa la quantificazione percentuale<br />
del danno alla persona, sia uno dei punti di<br />
debolezza del sistema Italia, con il suo altissimo<br />
tasso di micropermanenti a sintomatologia<br />
soggettiva, spesso risarciti indebitamente”,<br />
afferma Giovanni Cannavò,<br />
presidente Associazione Melchiorre Gioia<br />
e amministratore delegato di Medexpert.<br />
“Per arginare il fenomeno delle frodi e ridurre<br />
quell’area grigia della compiacenza è<br />
fondamentale che il medico legale effettui<br />
valutazioni che corrispondano a criteri<br />
obiettivabili del danno”. La qualità professionale<br />
della prestazione medico-legale<br />
risente spesso della fisionomia socio-cul-<br />
Giovanni Cannavò, presidente Associazione<br />
Melchiorre Gioia<br />
50 ASSICURA - GENNAIO/FEBBRAIO 2012<br />
turale del territorio in cui il medico opera<br />
ed è spesso evidente che in zone in cui la<br />
frequenza delle frodi è elevata il fiduciario<br />
può trovarsi in difficoltà.<br />
“In Italia il sistema medico-assicurativo<br />
deve essere rivisto”, continua Giovanni<br />
Cannavò. "Nel nostro paese non esiste<br />
più a livello universitario una formazione<br />
specifica che formi il futuro medico assicurativo<br />
in maniera adeguata; il corso di<br />
specializzazione in medicina legale prevede<br />
soltanto cento ore in quattro anni dedicate<br />
alla valutazione in ambito assicurativo.<br />
Inoltre è evidente la mancanza di turnover<br />
nella professione, un punto a sfavore delle<br />
compagnie di assicurazione, che sono così<br />
costrette ad appoggiarsi sempre sugli stessi<br />
Pierluigi Pellino, responsabile organizzazione<br />
sinistri e Claims Program di Axa Assicurazioni<br />
medici. Complice anche la scarsa attenzione<br />
delle imprese all’aggiornamento delle<br />
proprie reti fiduciarie. In pratica è circa un<br />
decennio che il sistema fiduciario è statico<br />
con poca innovazione e poca attenzione<br />
alla meritocrazia”.<br />
“È un dato di fatto che le imprese non investono<br />
abbastanza sulla formazione dei<br />
medici con cui collaborano, non offrendo<br />
loro un metodo per definire una strategia<br />
d’azione e di valutazione. Il medico legale<br />
opera in solitudine e questo può giustificare<br />
le lacune che si riscontrano nelle aree a<br />
maggior rischio frode. È invece essenziale<br />
per far sì che un fiduciario svolga la professione<br />
in maniera corretta che condivida<br />
con la compagnia una visione comune”.<br />
Mario Salvatori, direttore di Assicura
Cannavò ribadisce che si deve creare un sistema<br />
premiale per motivare maggiormente<br />
il medico legale. “Credo che il sistema<br />
premiale, e non mi riferisco solo agli aspetti<br />
economici, che faccia sentire al medico di<br />
essere parte importante dell’azienda sia un<br />
percorso obbligato per spingere il medico<br />
legale a valutare nel miglior modo possibile.<br />
Le compagnie tramite questo sistema, e a<br />
una maggiore attenzione alla qualità della<br />
prestazione, potrebbero far sì che il fiduciario<br />
sia stimolato a svolgere il proprio<br />
lavoro serenamente e correttamente per<br />
poter continuare a ottenere la fiducia della<br />
compagnia e di conseguenza a mantenere<br />
attiva la collaborazione con reciproca<br />
soddisfazione”. In merito a questo tema<br />
interviene anche Pierluigi Pellino, responsabile<br />
organizzazione sinistri e Claims<br />
Program di Axa Assicurazioni. “Corriamo il<br />
rischio di abituarci alle frodi realizzate con<br />
l’intervento di medici compiacenti, e penso<br />
sia necessario valorizzare l’apporto di<br />
competenze dedicate, affidando a operatori<br />
con posizioni specialistiche il compito di<br />
svolgere valutazioni di tipo medico legale”.<br />
Axa Assicurazioni ha iniziato, lungo questo<br />
filone, un’azione di prevenzione, lavorando<br />
territorio per territorio e individuando<br />
medici interessati a inserirsi in questa soluzione,<br />
affidando i casi particolarmente delicati<br />
esclusivamente ad alcuni medici della<br />
compagnia.<br />
Andrea Bertalot, responsabile sinistri del<br />
Gruppo Reale Mutua<br />
A.B.<br />
Premiare i fiduciari virtuosi<br />
SPECIALE TAVOLA ROTONDA Esperienze<br />
Andrea Bertalot, responsabile sinistri del Gruppo Reale Mutua, spiega come<br />
Reale Mutua ha deciso di affrontare il problema dei fiduciari “discutibili”.<br />
“La compagnia punta ad arricchire costantemente l’archivio delle nostre<br />
informazioni. Basiamo il controllo di queste informazioni su un controllo<br />
centrale dei collaboratori medici, cercando sempre di premiare i fiduciari<br />
più virtuosi, dimostrando loro la fiducia che la compagnia pone in loro e<br />
nel loro operato. Solo così i fiduciari potranno sentirsi parte di una famiglia,<br />
lavorando al massimo delle loro capacità e soprattutto ricambiando<br />
la fiducia svolgendo valutazioni corrette e reali.”<br />
Collaborazione tra compagnia e broker<br />
Angelo Candeloro, responsabile Antifrode di Unipol, spiega che per le<br />
compagnie dirette il pericolo di una truffa è potenzialmente più elevato<br />
che per le compagnie tradizionali“. Il punto debole delle compagnie dirette<br />
consiste nella verifica della documentazione presentata al momento<br />
dell’apertura del contratto. E’ chiaro che un controllo diretto della persona<br />
e della documentazione da parte dell’agente può far scattare segnali<br />
di allarme che con una relazione a distanza è più facile sfuggano. Inoltre,<br />
anche l'intermediazione di un broker può introdurre un ulteriore elemento<br />
di incertezza e di inganno perché la connivenza tra broker e soggetti<br />
criminali è più difficile da scoprire”.<br />
A proposito di collaborazione con i broker, Sara Costantini, director di Crif,<br />
racconta l'esperienza di Crif in Gran Bretagna. “In Uk esiste una banca dati<br />
che raccoglie, in caso di broker e agenti di polizze vita, le informazioni<br />
relative al loro comportamento nei confronti delle compagnie per cui<br />
lavorano al fine di determinare eventuali comportamenti sospetti.<br />
Questo aiuta sensibilmente le compagnie a prevenire attività fraudolente<br />
da parte dei fiduciari”.<br />
Angelo Candeloro, responsabile Antifrode<br />
di Unipol<br />
Sara Costantini, director di Crif<br />
GENNAIO/FEBBRAIO 2012 - ASSICURA 51
SPECIALE TAVOLA ROTONDA<br />
I vantaggi di centralizzazione<br />
e tecnologia<br />
Centralizzare l’ufficio antifrode e impiegare strumenti di information technology<br />
per una più efficace conoscenza del cliente. Questi gli accorgimenti strategici scelti<br />
da molte compagnie per difendersi dalle truffe<br />
La centralizzazione dell’ufficio antifrode<br />
e la specializzazione in merito alle aree<br />
antifrode sono argomenti fondamentale<br />
secondo Gaetano Occorsio, direttore<br />
sinistri di Sara Assicurazioni. “In Sara<br />
Assicurazioni riscontriamo una migrazione<br />
di polizze che viaggiano per tutto<br />
il territorio italiano, per questo abbiamo<br />
deciso di centralizzare in aree speciali<br />
questi sinistri, in modo da tenerli sotto<br />
controllo da una sede unica evitando<br />
così possibile perdite di dati e errori.<br />
Inoltre, in fase di assunzione della polizza<br />
dedichiamo particolare attenzione al<br />
controllo delle condizioni pregresse del<br />
veicolo in modo da avere un’idea corretta<br />
del passato del mezzo che andiamo ad<br />
assicurare, per non incorrere successivamente<br />
in spiacevoli sorprese”.<br />
Nicola Bajona, Head of Claims Governance<br />
and Quality Assurance di Zurich Italia<br />
52 ASSICURA - GENNAIO/FEBBRAIO 2012<br />
In merito al tema della centralizzazione<br />
anche Nicola Bajona, Head of Claims<br />
Governance and Quality Assurance di<br />
Zurich Italia, si esprime a favore di questa<br />
soluzione come punto di forza per<br />
fronteggiare il fenomeno delle frodi. “La<br />
centralizzazione è sicuramente uno strumento<br />
di successo per fronteggiare il<br />
problema, anzi ritengo che questo ufficio<br />
non dovrebbe limitarsi a gestire le liquidazioni,<br />
bensì ad aumentare il focus sulle<br />
investigazioni, in modo da prevenire e<br />
scovare per tempo la frode. Diversificare<br />
i ruoli introducendone alcuni prettamente<br />
investigativi aiuta la responsabilizzazione<br />
delle persone dedicate a questa<br />
funzione”. A favore della tecnologia in<br />
aiuto delle compagnie si schiera anche<br />
Luigi Berti, responsabile Rete Diretta<br />
Luigi Berti, responsabile rete diretta<br />
del Gruppo Cattolica<br />
del Gruppo Cattolica. “Il supporto informatico<br />
è necessario per gestire un numero<br />
così elevato di sinistri. Il nostro sistema<br />
di gestione sinistri è implementato<br />
con regole automatiche ben precise che<br />
supportano i nostri liquidatori, in modo<br />
che possano sapere come e quando valutare<br />
situazioni di sinistri particolarmente<br />
sospette”. Questo metodo di lavoro<br />
favorisce la creazione di una banca dati<br />
che può essere sfruttata anche durante<br />
la fase assuntiva. Maurizio Giordano,<br />
dirigente responsabile Antifrode di Assimoco,<br />
concorde con Luigi Berti, illustra<br />
la realtà del Gruppo Assimoco. “Usufruiamo<br />
della stessa tecnologia a disposizione<br />
del Gruppo Cattolica. Anche per<br />
noi la centralità del liquidatore risulta<br />
molto importante. Ritengo, però, che
sia altrettanto fondamentale potersi avvalere<br />
di collaborazioni con strutture di<br />
investigazione qualificate, che mettano a<br />
disposizione delle compagnie le loro capacità<br />
professionali al fine di contrastare<br />
i tentativi di frode.<br />
Per perseguire la volontà del legislatore<br />
in merito alla riduzione del costo delle<br />
polizze, sarebbe opportuno per le compagnie<br />
poter fruire di un gruppo comune<br />
di investigazione, facilitando così gli accertamenti<br />
e riducendone costi e tempi.<br />
Ovviamente, dalla fase investigativa sarà<br />
necessario passare alla fase assuntiva,<br />
quindi promuovere il coinvolgimento<br />
delle reti commerciali delle compagnie al<br />
fine di individuare con anticipo eventuali<br />
potenziali speculatori”.<br />
"Solamente con una buona collaborazione<br />
e sinergia fra questi soggetti si potrà<br />
diminuire drasticamente il rischio frodi",<br />
conclude Giordano. Dello stesso parere<br />
anche Chiara Calcagno, studio legale<br />
Chiara Calcagno, studio legale Pulitanò<br />
Zanchetti<br />
Pulitanò Zanchetti, che ritiene necessaria<br />
un'adeguata attività investigativa: “Le attività<br />
investigative sono una spesa notevole<br />
per le compagnie ma necessaria per<br />
individuare comportamenti fraudolenti.<br />
Sarebbe auspicabile una maggiore sensibilizzazione<br />
della magistratura in merito<br />
SPECIALE TAVOLA ROTONDA Esperienze<br />
Informatica al servizio delle compagnie<br />
“L’informatica può senza dubbio agevolare di molto il processo<br />
di gestione dei sinistri in una compagnia di assicurazione. Anzi,<br />
bisognerebbe raccogliere la storia degli eventi assicurativi dal momento<br />
in cui il cliente inizia il suo rapporto con la compagnia: si otterrebbe così<br />
un notevole salto di qualità nella relazione con il cliente potendo gestirne<br />
completamente la 'vita assicurativa'”, spiega Antonino Volpi, direttore<br />
vendite assicurazioni e servizi di Engineering. “L’opportunità che offre<br />
l’informatica di ottimizzare questo processo aiuterebbe le compagnie<br />
a velocizzare il lavoro in fase assuntiva e di liquidazione, potendo sfruttare<br />
una dettagliata storia assicurativa, in base alla quale decidere<br />
il comportamento corretto".<br />
Antonino Volpi, direttore vendite assicurazioni<br />
e servizi di Engineering<br />
a questi reati e una collaborazione attiva<br />
nel contrastare questo fenomeno criminale,<br />
il cui effetto dannoso si ripercuote<br />
non solo sulla compagnia, ma sull’intera<br />
collettività”.<br />
A.B.<br />
GENNAIO/FEBBRAIO 2012 - ASSICURA 53