Relazione su "Il guardiano" di Marek Edelman - Liceo Scientifico ...
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De Cecco Alessandro cl.II E A.S. 2004/2005<br />
<strong>Relazione</strong> <strong>su</strong> "<strong>Il</strong> guar<strong>di</strong>ano" <strong>di</strong> <strong>Marek</strong> <strong>Edelman</strong><br />
Questo libro rappresenta un’importante testimonianza della Seconda Guerra Mon<strong>di</strong>ale e della<br />
Shoah, lo sterminio degli ebrei. I ricor<strong>di</strong> <strong>di</strong> <strong>Marek</strong> <strong>Edelman</strong>, ebreo <strong>di</strong> Varsavia, sono stati<br />
infatti raccolti da Ru<strong>di</strong> As<strong>su</strong>ntino e Wlodek Goldkorn in questo libro: “<strong>Il</strong> guar<strong>di</strong>ano”.<br />
<strong>Il</strong> libro si apre con un'introduzione scritta da Wlodek Goldkorn e intitolata “Mamma Bund”,<br />
nella quale è descritta in modo molto approfon<strong>di</strong>to la storia <strong>di</strong> questo partito, <strong>Il</strong> Bund, che,<br />
come ricordato da <strong>Edelman</strong>, «era la mamma <strong>di</strong> tutti noi», cioè <strong>di</strong> tutti gli ebrei.<br />
<strong>Il</strong> Bund era il partito socialista che, nella Polonia del periodo tra le due guerre, lottava per<br />
l'autonomia culturale della nazionalità ebraica e contro il fascismo. <strong>Il</strong> Bund, che si opponeva<br />
anche al comunismo, ormai sempre più forte nell'Est europeo, e al sionismo, il movimento che<br />
aveva come obiettivo il trasferimento <strong>di</strong> tutti gli ebrei in Palestina e la creazione dello Stato <strong>di</strong><br />
Israele, sognava un'Europa democratica e socialista in cui regnasse la fratellanza tra i popoli, e<br />
a questo scopo era riuscito a ridare <strong>di</strong>gnità ai più poveri proletari, gli ebrei.<br />
Era questo movimento, perché definirlo partito sarebbe riduttivo, che regolava l'intera vita<br />
della comunità ebraica in Polonia: dai giornali e manifesti in yid<strong>di</strong>sh alle cooperative, dalle<br />
scuole ai sanatori per bambini. I <strong>su</strong>oi due leaders principali, Alter ed Erlich, furono uccisi nel<br />
1941 da Stalin. Dopo la guerra al partito cessò <strong>di</strong> esistere: era il partito del popolo ebraico,<br />
popolo che era stato sterminato dalla Shoah.<br />
<strong>Il</strong> racconto <strong>di</strong> <strong>Edelman</strong> inizia con una breve narrazione della <strong>su</strong>a infanzia. Nato nel 1921, era<br />
cresciuto in una famiglia <strong>di</strong> militanti del Bund e sin da piccolo aveva partecipato alle attività<br />
giovanili del partito. Ha <strong>di</strong>ciotto anni quando le truppe naziste invadono la Polonia. <strong>Il</strong> resto<br />
della narrazione si svolge non seguendo un preciso or<strong>di</strong>ne cronologico, ma sviluppando, in<br />
ogni capitolo, una tesi o la descrizione <strong>di</strong> un personaggio. Parla dei due leaders del partito,<br />
Alter ed Erlich, fatti uccidere da Stalin, delle associazioni giovanili bun<strong>di</strong>ste, <strong>di</strong> Artur,<br />
giornalista della stampa clandestina in<strong>di</strong>pendentista, del ghetto costruito nel 1940 dai nazisti<br />
per rinchiudervi gli ebrei; narra le vicende <strong>di</strong> Orzec, leader del Bund dopo la morte <strong>di</strong> Alter ed<br />
Erlich, racconta <strong>di</strong> Abrasza, il leader del movimento clandestino, <strong>di</strong> Anielewicz alias Marian,<br />
comandante della Zob, e <strong>di</strong> Antek, rappresentante della Zob nella parte ariana della città,<br />
nonché <strong>su</strong>o migliore amico. Nel 1943, all'età <strong>di</strong> 22 anni, partecipa l'in<strong>su</strong>rrezione del ghetto,<br />
insieme ai compagni della Zob, un'organizzazione della rivolta ebraica, e, nell'agosto dell'anno<br />
<strong>su</strong>ccessivo, combatte nuovamente contro i nazisti nell’in<strong>su</strong>rrezione <strong>di</strong> Varsavia. Racconta le<br />
gesta eroiche dei <strong>su</strong>oi compagni: Marian che muore combattendo coraggiosamente contro i<br />
tedeschi, Irka «la pazza», che da sola riesce a liberare due ragazze della Resistenza da un<br />
campo <strong>di</strong> concentramento.<br />
<strong>Edelman</strong> è anche testimone dell’Olocausto e nel luglio 1942 assiste impotente al Grande<br />
Rastrellamento nazista, durante il quale migliaia <strong>di</strong> ebrei del ghetto vengono radunati<br />
nell’Umshlagplatz e deportati nel campo <strong>di</strong> concentramento <strong>di</strong> Treblinka.<br />
Racconta <strong>di</strong> come, dopo la fine della guerra e la liberazione della Polonia da parte dell'Armata<br />
Rossa, abbia ripreso la propria opposizione al comunismo e al sionismo. Nel '68 viene<br />
repressa la protesta giovanile e gli ultimi ebrei rimasti in Polonia, ritenuti colpevoli, vengono<br />
esiliati, mentre nel 1981 viene decretato lo stato d'emergenza contro il Solidarnosc, il<br />
sindacato autonomo dei lavoratori in contrapposizione col comunismo, e <strong>Edelman</strong>, che ne<br />
faceva parte, viene arrestato e in seguito liberato.<br />
Vive a Lodz, dove svolge la professione <strong>di</strong> car<strong>di</strong>ologo, e <strong>di</strong>ce <strong>di</strong> non aver voluto lasciare la<br />
Polonia, come la maggior parte dei <strong>su</strong>oi amici ebrei sopravvis<strong>su</strong>ti, recatisi in Italia, Belgio,<br />
Stati Uniti e Israele, ma <strong>di</strong> essere rimasto per fare da guar<strong>di</strong>ano le tombe del <strong>su</strong>o popolo. Per<br />
questo motivo è considerato un eroe, un'icona del popolo ebraico.
<strong>Il</strong> libro si conclude poi con un'appen<strong>di</strong>ce, nella quale sono raccolti alcuni importanti<br />
documenti: l'intervento <strong>di</strong> <strong>Edelman</strong> al convegno "Memoria polacca-memoria ebraica"<br />
organizzato dall'istituto francese <strong>di</strong> Cracovia il 10-11 giugno 1995, una riflessione <strong>su</strong>lla<br />
lezione dei totalitarismi, <strong>su</strong>lla vita dell'Occidente, con gli stupri <strong>di</strong> massa, la repressione dei<br />
movimenti del Sessantotto, l'o<strong>di</strong>o nazionalista al servizio del potere; afferma anche che i<br />
tedeschi erano a conoscenza della situazione del ghetto e nonostante ciò non hanno fatto nulla<br />
per intervenire, che il nazionalismo è sempre violento e antidemocratico e che intervenire in<br />
Bosnia è un dovere morale per lui e per tutto il mondo democratico; inoltre è presente una<br />
lettera inviata da <strong>Marek</strong> <strong>Edelman</strong> al Papa Giovanni Paolo II.<br />
Grazie a questo libro ho scoperto molte cose nuove <strong>su</strong>l paese in cui ambientato, la Polonia.<br />
Infatti, ho ricavato molte notizie e informazioni che riguardano alcuni aspetti <strong>di</strong> questo paese,<br />
soprattutto quello storico. Sono infatti descritti in modo molto approfon<strong>di</strong>to gli avvenimenti<br />
storici prima, durante e dopo la Seconda Guerra Mon<strong>di</strong>ale, collegati alla storia del Bund e alla<br />
vita <strong>di</strong> <strong>Edelman</strong>. Inoltre ci sono alcuni aspetti del romanzo che mi hanno colpito molto: il<br />
ricordo dei nomi delle vie <strong>di</strong> Varsavia in cui si era combattuto durante l'in<strong>su</strong>rrezione, e la<br />
descrizione approfon<strong>di</strong>ta delle varie associazioni clandestine che hanno operato durante la<br />
guerra, a partire dalla Zob, l'organizzazione ebraica <strong>di</strong> combattimento, per arrivare alla Zzw,<br />
organizzazione militare ebraica, all’Al, l'organizzazione dei partigiani comunisti, alla Nsz, le<br />
forze armate nazionali, e all’Ak, l'amata dell'interno.<br />
Secondo me, questo libro molto interessante perché non solo racconta la storia <strong>di</strong> un ebreo<br />
sopravvis<strong>su</strong>to alla deportazione e alla Shoah, ma rappresenta anche la testimonianza <strong>di</strong> una<br />
persona che ha partecipato attivamente alla liberazione della Polonia, combattendo<br />
coraggiosamente nell'in<strong>su</strong>rrezione contro le truppe naziste.<br />
Comunque non ritengo il libro propriamente adatto per avvicinarsi gli argomenti<br />
dell’Olocausto e della Seconda Guerra Mon<strong>di</strong>ale, perché richiede conoscenze <strong>di</strong> base<br />
<strong>su</strong>ll'argomento. Infatti <strong>Edelman</strong> racconta i fatti in modo frammentario, in un tono quasi<br />
seccato, procede per episo<strong>di</strong>, come se fosse costretto a raccontare la propria vita e non è raro<br />
che scriva: «se proprio lo volete sapere...».<br />
Lo ritengo invece un libro molto interessante per approfon<strong>di</strong>re questi argomenti, il racconto <strong>di</strong><br />
una vita da testimone e protagonista del Ventesimo secolo.