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Integrazione n° 3 - 2013 - ARSA

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La psicodiagnosi in psicologia clinica<br />

mine proiezione non si riferisce in modo pieno al meccanismo di difesa relativo. L’ambiguità<br />

dello stimolo diviene una delle pietre angolari delle tecniche proiettive, dal momento che<br />

attiva i sistemi motivazionali, quelli cognitivi ed i diversi meccanismi di difesa (Castellazzi,<br />

1983). Il soggetto, al fine di ridurre l’ansia, si sforza di attribuire significati al materiale ambiguo<br />

che ha dinanzi, facendo ricorso alla percezione, all’associazione, all’affettività, alla<br />

fantasia, alla creatività, alla simbolizzazione, ai meccanismi di difesa. Il test proiettivo evoca<br />

“[…] situazioni nuove, inconsuete, ambigue, davanti alle quali l’individuo, per sedare l’ansia<br />

mette in atto i suoi processi per dare forma e/o significato agli stimoli, svelando così la<br />

struttura del suo pensiero, la sua modalità di affrontare le situazioni, i meccanismi che attua<br />

per uniformarsi in modo adeguato alla nuova realtà, mettendo a nudo le sue problematiche, i<br />

suoi timori, le sue speranze” (Falcone, 1999, p. 110). La strutturazione (2), valore che oscilla<br />

anche tra i test proiettivi, permette al soggetto di attribuire alla situazione i suoi sentimenti,<br />

le sue motivazioni, le sue angosce, le sue difese. La persona, dando un significato al materiale<br />

poco o punto strutturato, rivela i principi organizzatori della sua personalità, quest’ultima,<br />

dunque, come struttura, come principio ordinatore e non come somma di tratti (Armezzani,<br />

1995).<br />

Assesment Neuropsicologico<br />

È finalizzato alla valutazione di eventuali difficoltà neurocognitive, derivanti da deficit e<br />

lesioni encefaliche (post-traumatiche, post-ictus, legate a tumori, etc.) o da forme di demenza<br />

(deterioramenti cognitivi, demenze, Morbo di Alzheimer, etc.).<br />

Vengono somministrati diversi test riuniti in batterie, che esplorano i vari ambiti di elaborazione<br />

cognitiva dell’informazione, permettendo così una valutazione approfondita del tipo<br />

di eventuali difficoltà cognitive (afasie, aprassie, alessie, amnesie, agrafie, agnosie, etc.),<br />

definendo al meglio le strutture neurocognitive che potrebbero essere state coinvolte da deficit<br />

funzionali.<br />

È spesso accompagnato o anticipato da altre valutazioni neurologiche e di neuroimaging,<br />

di tipo clinico e strumentale (visite cliniche, RX cranio, EEG, RMN Encefalo, TC encefalo,<br />

SPECT), ed a volte dall’applicazione di test di livello intellettivo (integrali o per subscale),<br />

quali la WAIS.<br />

Assessment Psicofisiologico<br />

L’assessment psicofisiologico è una specifica parte dell’esame psicodiagnostico dedicata<br />

alla valutazione delle risposte psicofisiologiche del cliente (Palomba, Stegagno, 2001).<br />

Comprende sezioni che possono misurare: la conduttanza cutanea (SCR); la temperatura periferica<br />

cutanea; la frequenza cardiaca (FC), la risposta emozionale, ovvero la reattività psicofisiologica<br />

in condizioni emotigene (diapositive emotigene piacevoli, spiacevoli e neutre<br />

o con contenuto legato al trauma; immaginazione guidata di situazioni emozionali specifiche<br />

(legate al trauma) ed aspecifiche (casuali); resoconto verbale della situazione stressante).<br />

Nella tabella che segue sono indicati i livelli dell’accertamento psicofisiologico e le principali<br />

procedure utilizzate per la valutazione a ciascun livello (Palomba, Stegagno, 2001, p.<br />

264).<br />

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